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Mia moglie Seraph all’Absolue di Nizza

By 12 Ottobre 2023No Comments

Dopo la prima volta in un club sulla Costa Azzurra pensavo che Seraph si fosse saziata a sufficienza e non ne parlai più. Invece fu lei sul finire dell’estate a settembre di propormi di far il gioco del burlesque che ad entrambe piaceva parecchio e ci attizzava i sensi. Mia moglie è una cinquantacinquenne in splendida forma, piccolina, solo un metro e cinquantacinque ma sempre perfetta nel trucco e nel vestire, capelli tagliati corti, con riccioli lasciati liberi volutamente da sembrare spettinati e colpi di luce di colore.
Precisò che le avrebbe fatto piacere fare un burlesque casto …ma NOTIZIA ECLATANTE … IN PUBBLICO in modo che altri avrebbero potuto apprezzare o smorzare le sua aspettative sul nascere. Le chiesi per essere sicuro se avevo capito bene che voleva far tutto ciò di fronte a sconosciuti. Lei ribadì che nessuno l’avrebbe riconosciuta e poi chiese se il maritino ( cioè io ero geloso) ………e disse che anche altri avrebbero potuto godere delle sue grazie …io ne fui entusiasta
Si optò per l’ultimo week end di settembre la casa di Juan les Pins era libera perché Christian nostro figlio avrebbe dovuto trovarsi a Torino per l’inizio dell’anno di studi al Politecnico e quindi nessuno ci avrebbe disturbato. Seraph mi disse che dalle sue amiche di Parigi aveva sentito che a Cannes c’era un locale l’ABSOLUE dove era possibile far piccoli spettacoli per pochi intimi in salette con palco riservate.
Ci recammo la settimana successiva a fare una prima visita per vedere il locale e le persone che lo frequentavano. Locale grande, elegante, con parcheggio privato. Locale discoteca, saune, massaggi, SPA, ed effettivamente alcuni locali con poltroncine e palco per esibizioni private o su invito.
Il responsabile ci presentò due assistenti di sala che ci spiegarono le norme di galateo e buona creanza per coloro che volevano esibirsi in un privee.
Seraph disse che non voleva essere riconosciuta e quindi avrebbe indossato una maschera farfalla in pizzo macramè nera che aveva utilizzato a Venezia per il Carnevale. Solo al pensiero di vederla seminuda su uno sgabello in mascherina di fronte a decine di uomini col cazzo duro…mi fece avere una erezione tremenda.
Prenotammo la saletta per il primo week end di ottobre. Io nel frattempo in preda ad una erezione come un monaco in astinenza da una vita la presi per mano e ci dirigemmo a fare un giretto del grande locale.
Seraph indossava un vestitino scuro corto con una fantasia di pallini piccolissimi, una scollatura mozzafiato che metteva in evidenza, anzi le faceva uscire le sue enormi tette , sorrette solo da un mini reggiseno di pizzo con gancetto anteriore e dei sandali beige a tacco vertiginoso,le gambe abbronzate con vista sulle cosce non coperte dalla gonna era da urlo, praticamente una troia di alto bordo…..inoltre ad ogni passo il vestitino ondeggiava in modo che la visione del suo culo e della fighetta a malapena velati dal perizoma di pizzo nero sarebbero stati di pubblico dominio.
Attraversammo un corridoio con moquette rossa alle pareti e nera al pavimento ai lati del quale si aprivano delle porte. Seraph era davanti a me ed ondeggiava le chiappe sui tacchi a spillo e la gonnellina nera alzandosi ad ogni passo faceva il resto per evidenziare le gambe affusolate e levigate . C’era un lungo corridoio con moquette rossa al pavimento e carta da parati nera con delle piccole fantasie alle pareti al lati dei quali si aprivano varie porte. Con il cazzo in tiro pensando a quello che avrei visto qualche settimana a venire ,aprendo una di quelle porte, la spinsi dentro alla stanza dentro la quale, già occupata, tre tizi stavano palpando una bella signora mora con il reggiseno calato e le mutandine calate sulle ginocchia. Senza chiedere permesso misi una mano da dietro tra le cosce di Seraph e le accarezzai le chiappe sode favolose, quindi le ficcai prima che si divincolasse il pollice in culo e l’indice in figa tenendola ferma contro il muro. La massaggia a tutta forza con le due dita i due buchetti fino a quando la sentii inumidirsi. La baciai sul collo e con l’altra mano mi sbottonai i pantaloni, intanto gli altri ospiti continuando a smanazzare la signora, stupiti si misero a guardare la nostra performance Le morsicai delicatamente il collo morbido e girandola alzai la gonna sottile del vestito,spostandole il perizoma di pizzo da un lato e sempre tenendola contro il muro, la sollevai per le natiche con le mani e la feci accavallare su l cazzo che stava dando il meglio di se, mi misi a menarle colpi pazzeschi e lei contro il muro a gambe larghe sbatteva il suo corpo al ritmo delle mie vergate. Riuscii a ficcarle la testa nella scollatura del vestito e mi misi a succhiarle le sue meravigliose tette , il gancio del reggiseno che teneva unite le due coppe sul davanti cedette e i seni finalmente liberi esplosero fuori nella loro bellezza, i capezzoli duri, grandi e rigidi aspettavano solo di essere succhiati e torturati delicatamente, erano eretti come due chiodi. Li presi in bocca a turno portando Seraph all’estasi . Uno dei tizi con il cazzo in mano evidentemente segandosi si avvicinò e le palpò delicatamente una tetta da sopra il vestito chiedendo il permesso di partecipare al banchetto.
Seraph intanto aveva avvinghiato le gambe ai miei fianchi ed io sorreggendola con le mani dal basso l’avevo inchiodata con il membro in figa contro il muro: un altro tizio intanto aveva abbandonato la mora ormai quasi sodomizzata ed avvicinandosi a noi,con la lingua si mise a leccare le cosce nude di Seraph. L’altro invece finito si stuzzicare i capezzoli di mia moglie fuoriusciti dalla provocante scollatura decise di rifinirla passandole il membro sulle caviglie e sui tacchi dei sandali. Quindi eravamo in tre a lavorarci la piccola Seraph. Lei intanto in preda agli spasimi del godimento sentii che perdeva degli umori dalla figa mentre io con un poderoso affondo le scaricai in figa una dose di sborra da cavallo. Uscii dalla figa dando spazio ai due assatanati, uno di loro incurante dalla colata di sperma che fuoriusciva dalla figa inondando le mutandine che per l’eccitazione avevo solo spostato di lato si abbassò sotto di lei e si mise a leccare e penetrare con la lingua la sua fichetta appena rasata con un filo di pelo sottile e stretto sopra al pube. Mia moglie intanto in preda a costanti e plurimi orgasmi non era più padrona di se e se ci fosse stato un esercito di maschi a montarla li avrebbe lasciati fare. Quello che le aveva leccato i tacchi e le caviglie intanto mentre Seraph era sempre contro il muro, avvicinando una poltroncina e salendoci le aveva ficcato il cazzo in bocca pompando come un mantice. A quel punto ordinai ai signori di non sborrarle addosso come ad una troia di strada ma venire sul pavimento finendo il lavoro con le loro mani facendosi una sega. Il terzo abbandonata la mora si avvicinò a Seraph, la fece sedere su un divanetto e inginocchiandosi davanti a lei, tenendole strette con entrambe le mani le sue stupende caviglie allargò le sue gambe abbronzatissime e le ficcò la testa in mezzo grugnendo come un porco in calore. A malincuore i due si spostarono ed uno girandosi sborrò sulla mora che stava ansimando sotto ad un gigante che aveva sostituito il terzo manipolatore che intanto si lavorava Seraph e l’altro invece dovette tristemente innaffiare con il suo sperma il pavimento del privee. In quel momento mentre tutti i presenti avevano schizzato chi dentro Seraph (io solo) e gli altri sul pavimento si aprì la porta del privee ed entrò un colosso nordafricano con camicia nera, giacca di raso pantaloni scuri e un paio di scarpe lucide ai piedi, si avvicinò a Seraph, delicatamente le pulì la figa e l’interno delle cosce piene della mia sborra e poi si slaccio la cintura facendo uscire un pene enorme con una cappella talmente gonfia che sembrava pompata. Si avvicinò a mia moglie mentre lei era ancora seduta sul divanetto le prese la testa e cercò di farle entrare in bocca quella enorme cappella gonfia Seraph cercò di ribellarsi , ma la sua testa era premuta contro il cazzo dalla morsa delle due mani, lei a bocca completamente spalancata non riusciva a contenere l’erezione della cappella e nonostante la forza di compressione del marocchino contro la bocca della mia bella Seraph non riuscì nell’intento di farsi fare un pompino. Io ero rimasto estasiato dalla scena e mi sembrava di vivere in un sogno. Il giovane nordafricano allora la sollevò da terra come un fuscello la mise a schiena in su sopra ad un tavolo da gioco tappezzato di verde, le tolse il perizoma e con l’enorme membro in una erezione spaventosa si avvicinò al suo culetto, Seraph intanto cercava di divincolarsi, lui allora esprimendosi in francese le disse “Cherie, vedrai che poi ti piacerà e non potrai più farne a meno”. Da una tasca della giacca prese un piccolo flaconcino di lubrificante Durex si inumidì bene il membro, ne versò una abbondante dose sul sederino della povera Seraph e poi mettendole il perzioma in bocca per non farla urlare la penetrò con un colpo bestiale, Seraph svenne dal dolore, ma si riprese subito ai colpi inferti dal nero che però durò poco,che con un suono animalesco e gutturale le diede l’ultima arpionata e venne dentro di lei con una colata di sperma mai vista sia in quantità che potenza di schizzi. Seraph in preda ad orgasmi a raffica era trasfigurata. Il gigante si alzò dal tavolo dove teneva inchiodata Seraph permettendole quindi di alzarsi, ma non ancora sazio di mia moglie, la fece sedere a gambe larghe sul tavolo da gioco e con il cazzo ancora gonfio come non mai la penetrò in figa menandole colpi poderosi che le facevano sobbalzare le tette al ritmo delle vergate, lei in tanto si teneva avvinghiata con le mani ai lati del tavolo per riuscire a reggere ai colpi di quel toro,dopo una ventina di affondi si abbassò su di lei e succhiandole i capezzoli strizzandole i seni con entrambe le mani con un urlo liberatorio le venne in figa con una notevole sborrata.
La mia bella mogliettina con il suo fare altezzoso che la faceva sembrare una donna inarrivabile ( come infatti era) era riuscita a tener testa a ben quattro cazzi, con onore. Seraph con le cosce piene di sborra si ricompose il perizoma, si rassettò l’abitino scuro e quindi insieme si uscì tenendoci per mano.
Così quella sera inaugurammo anche l’Absolue di Cannes…..eravamo entrati solo per prenotare ma finimmo invece alla grande.
Fine prima parte. Seguite se volete la continuazione. Grazie a tutti

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