Alda , il giorno dopo, fu accolta ufficialmente dalla signora Anna nel nostro sodalizio . La mia padrona si mostrò fiera di me per la mia dedizione e per averle dimostrato quanto , sinceramente, volevo appartenerle. Quando aprì la porta di casa si aspettava di trovarsi di fronte solo me. La vidi aprirsi in un sorriso di stupore quando inoltrai Alda al suo cospetto che si tramutò immediatamente in un fragoroso “benvenuta, Alda. Sei bellissima. Ludovica, mi stai facendo felice: apprezzo la tua prova di sottomissione e disponibilità a servirmi. Quello che è successo l’altro giorno dimentichiamolo. Adesso portala nella tua stanza che, se supererà la prova, sarà anche sua.”
Ci spinse verso il corridoio dove in fondo c’era la stanzetta che aveva approntato per me e ci disse di aspettarla lì. Sentii che parlava con Corrado e R., che erano rimasti sull’uscio, dicendo loro di voler essere lasciata sola con le due ragazze. Sentii la porta chiudersi e , successivamente, la padrona che si recava nel bagno lasciando la porta aperta. Subito dopo il rumore del coperchio della tazza adagiarsi sulla parete. Non potevo farmi scappare quello del fruscio della gonna lungo i collant e, immediatamente dopo, il suono di uno scroscio che conoscevo: stava facendo pipì. Fu un vero diluvio quello che riversò nella tazza ed alla fine un sospiro di sollievo appena percettibile. La Sentii indugiare è capii che s’era tolto mutandine e collant mentre attivava lo sciacquone.
Comparve in tutta la sua bellezza e ci prese per mano per spingerci sedute sul letto, una accanto all’altra, mentre lei rimase in piedi proprio a ridosso dei nostri visi. Si rivolse ad Alda, prendendola per il mento ed alzandole il viso rivolto al suo. Poi con voce calma, esordì : ” sei sicura di quello che vuoi? Ti sei informata a cosa andresti incontro se accettassi di appartenermi per essere addestrata per diventare schiava e sottomessa?”
Alda balbettò ed abbassò il capo. Rispose: ” amo Ludovica; l’ho fatto in silenzio per oltre due anni da quando ci conoscemmo al primo anno. Non sapevo come farglielo capire temendo di averne un rifiuto o peggio. Io, è da tempo che sono abituata ad avere rapporti intimi con una donna ma, su lei dubitavo che potesse accettare la mia corte. Fino a quando a scuola, approfittando di un suo momento particolare di crisi , non ho trovato il coraggio di dichiararmi e di provare reciproco piacere intimo. Poi , mi ha raccontato delle sue vicissitudini e conoscenze scabrose e ho deciso di starle accanto ed accettare di essere coinvolta. Oltre che per i rapporti intimi con una donna, sono stata abituata alla sottomissione psicologica e fisica sin dalla prima infanzia con una persona molto particolare.”
La signora Anna fu sorpresa di trovarsi di fronte un vestito già “imbastito e pronto per essere indossato”. Così usò una metafora per poter catturare un’altra preda giovanissima.
Poi continuò : ” avremo tempo per sapere della tua infanzia e della persona che ti domina”, prese a dire la padrona. Adesso voglio rendermi conto della tua propensione ad essere sottomessa. Prima di proseguire, Alda le disse che aveva premura di dichiarare chi fosse la sua carnefice fino a qui , per togliersi il peso del suo dramma. La signora Anna consentì di ascoltare la confessione ed Alda rivelò tutto ciò che aveva già rivelato a me.
Guardavo l’espressione della padrona , visibilmente sorpresa ed interessata ad ascoltare il racconto di Alda. Ascoltò fino in fondo con pazienza e crescente interesse le rivelazioni della mia amica che scoppiò a piangere quando ebbe esaurito lo sfogo.
Poi rivolgendosi a me , con leggero sarcasmo, mi ordinò di spogliarla aggiungendo : ” immagino che saprai come fare per rendere più eccitante questa operazione o devo dubitare che vi siate già amate completamente nude?” Sorrisi umiliata , mi alzai , presi per mano Alda e la tirai verso di me cominciando a fare scivolare la minigonna lungo i suo fianchi. Mi abbassai per sfilare i mocassini che calzata e, poi , via via, tutto il resto fino a restare nuda. La signora Anna commentò con soddisfazione la bellezza procace di Alda, osservando che era una bellezza notevole. Le si avvicinò e la baciò forzando senza fatica le labbra della ” candidata”. Alda rispose con vivacità ed a sua volta ricambiò il baciò che presto diventò un intreccio vorticoso di lingue che si cercavano per catturarsi. Le insinuò una mano tra le cosce, impossessandosi della vulva di Alda. ” uhhhmm ti sei sbrodolata subito con un bacio; bene, bene!
Poi le inserì il dito medio nella vagina per verificare qualcosa. Alda le disse che era vergine, abbassando la testa.
La padrona si sorprese alquanto e commentò che avrebbe preferito fosse già pronta. ” a chi daremo il compito di provvedere? Non mi dire che vuoi restare illibata a lungo…vediamo la facciamo sverginare da R. o da mio marito?”
Strinsi la mano alla mia amante , cercando di avvertirla di tacere e non esprimere alcuna preferenza o promessa. Era chiaro che Corrado non avesse riferito dell’incontro della sera precedente nei bagni del cinema. Alda si morse la lingua e tacque.
“Ci penserò, dopo. Adesso , avvicinati e leccami la fica vediamo se ti piace il sapore e l’odore di piscio” .
Alda non si fece pregare e si inginocchiò tra le sue gambe; sollevò la gonna ampia che indossava la signora e scomparve tra le sue cosce coperta dalla stessa. In poco tempo avvertii che Alda si stava disimpegnando al meglio tra le cosce della padrona perché questa cominciò a gemere col fiato corto , imprigionando la testa nascosta di Alda sotyo la gonna.
” caspita, siete delle magnifiche leccafica voi ragazzine, mi fai morire; continua, non ti fermare, continua non ti rischiare a fermarti perché potrei strozzarti con le mie cosce; continua, continua…” .
La cantilena durò a lungo prima che esplodesse in un orgasmo violento mentre la insultava con parole urlate oscenamente. ” sei una troia preziosa; una troia vergine; siete tutte vergini e troie voi ragazzine. Lecca e non perdere neanche una stilla della sborra che ti sto regalando, poi mi ricambierai riccamente con la tua. Ti farò sverginare oggi stesso da mio marito: ho scelto; una troietta come te si merita un cazzo di lusso. Sei protetta? Perché lui per un’impresa come questa pretendere di sborrarti dentro”.
Alda non poteva rispondere perché aveva la bocca era impegnata con la fica della padrona che stava prolungando il suo piacere, strattonandole il capo imprigionato sotto la gonna. Urlò come una scimmia al culmine del piacere e allontanò Alda con la mano facendola riemergere dalla gonna e assestandole un lieve calcio sulle tette facendola cadere ai miei piedi.
Si affrettò a consolarla per la violenza usata poi , proditoriamente, le afferrò i capezzoli e li strizzò ferocemente. Alda represse un lamento e sopportò il dolore che potei solo immaginare.
“Ottimo regalo Ludovica: se non fosse per quel dettaglio della verginità sarebbe pronta per ogni uso: è schiava , schiava. Mi divertirò con voi due puttanelle. Improvvisamente, sorprendendomi, mi prese il viso tra le mani , mi strizzò le guance ferocemente mi baciò e mi ringraziò per il regalo. Poi ci trascinò in bagno , fece spogliare anche me e ci ordinò di entrare nella vasca da bagno sdraiate una accanto all’ altra. Salì agevolmente sui bordi della vasca e si accovacciò cominciando a pisciarci in viso ed in bocca mentre , con una solennità cercata per un rituale, accompagnò l’atto assai lubrico con ” vi battezzo col mio piscio e vi accetto mie schiave da questo momento”.
Ci inondò con una copiosa quantità di urina che ci inzuppò tutto il viso ed i capelli e molta di essa andò direttamente in bocca e degludita.
Dopo essersi liberata la vescica si rimise in piedi con una perfetta acrobazia , quindi ci esortò a riempire la vasca da bagno e detergerci accuratamente. Lei ci aspettò nella stanza dove, avvolte in ampi teli, ci presentammo al suo cospetto.
” Voglio sperare che vi siate dato piacere mentre eravate immerse nell’acqua calda” disse con un sorriso accennato e con occhi di fuoco, aspettando una risposta affermativa.
Io abbassai gli occhi e ammisi che era accaduto proprio quello.
Si alzò lesta e prese una sigaretta dal pacchetto che aveva in mano e l’accesso, tirando una profonda, voluttuosa, boccata. Si avvicinò e ci baciò alternandosi tra le nostre bocche, mentre faceva aspirazioni ancora più profonde. ” siete adorabili entrambe e ho deciso che mi prenderò cura di voi per una completa formazione di sottomissione. I teli coprivano tutto il corpo fino alla sommità dei seni , serrandoci le ascelle. Stranamente, la vedemmo accendere un’altra sigaretta da cui tirò due boccate profondamente. Ebbi il tempo di dare uno sguardo ai suoi occhi e li vidi sfavillanti di una luce inquietante: erano liquidi di sadismo. Teneva le due sigarette una per mano, si avvicinò e ci baciò invitandoci ad unire i baci insieme ai suoi. Eravamo prese da questo vortice di piacere a cui ci stavamo abbandonando quando avvertii un dolore lancinante alla clavicola mentre sentii urlare Alda in maniera disperata ed io stessa lanciai un grido disperato. Con una mossa subdola ci aveva appoggiato le due sigarette sulla pelle, schiacciandole senza pietà quasi spegnendole sulla superficie di quel lembo di pelle. Gettò le sigarette per terra e ci abbracciò cercando di lenire i nostri lamenti che durarono alcuni secondi. Più che dal dolore ci riavemmo dalla luciferina sorpresa e stavamo, entrambe io ed Alda crollando sul letto. Ci sostenne sorridendoci con soddisfazione e così parlò: “prima avete avuto il battesimo con la mia pipì, adesso vi ho cresimate: siete felicemente, ed ufficialmente, le mie schiave; non deludetemi mai, abbiamo un lungo percorso da fare assieme.”.
Aggiunse con sarcasmo : ” e con i nostri due uomini”.
Poi ci disse di distenderci sul letto e afferrato uno scatolo ne estrasse un tubetto di pomata che servi a medicare le piccole ustioni per renderla asettica. La spalmò con cura in ambedue le zone dove ci aveva marchiate col fuoco. Completata l’operazione ci disse di aspettare perché avrebbe richiamato suo marito e R.
Entrarono rapidamente e la Signora Anna disse a Corrado che aveva bisogno della sua prestazione. Lui capì al volo e la padrona mi ingiunse di prepararlo. Alda roteò gli occhi , poi mi prese per mano e mi disse sottovoce: ” ti amo e dedico a te la mia verginità che lui mi strapperà”.
Corrado mi spinse a piegarmi sui talloni , col cazzo già sguainato e mi invitò a prenderglielo in bocca. Amavo quel cazzo che mi aveva stregato ed ero felice che la mia amante fosse sverginata da esso. In breve, lo portai alla massima erezione, mentre la padrona adagiava Alda sul letto, provvedendo a divaricarle al massimo le cosce. Si chinò su di lei e la baciò accarezzandole le bellissime tette. La tranquillizzò e nel farlo le mise le mani tra le cosce e cominciò a sditalinarla. Chiamò R. e gli disse di metterle in bocca il cazzo per eccitarla di più. Ebbi il tempo per riflettere che il mio fidanzato stava per avere il primo rapporto sessuale con la mia amante, non mi fece senso e non provai gelosia. Sentii la padrona che chiedeva ad Alda se era protetta per scongiurare una gravidanza. Alda le disse che aveva applicato il diaframma per disposizione della madre padrona perché ossessionata dalla sua esperienza con suo padre . La padrona le leccò la fica per prepararla e ben presto Alda cominciò a gemere. Quando la signora Anna ritenne che Alda fosse sufficientemente lubrificata ed eccitata si rivolse al marito :” fai piano e non me la rovinare : l’ho adottata insieme a Ludovica per essere insieme mie schiave, vedrai ci divertiremo e un giorno potremo avere ciò che il destino ci ha negato. Non riuscii a capire il senso di quell’auspicio ma completai l’opera di preparazione del mio amante e lo offrii alla padrona per avvicinarlo alla vagina di Alda che appariva lucida di saliva ed umori vaginali. Diedi uno sguardo al mio fidanzato che aveva il cazzo dentro la bocca della mia amica, compagna ed adesso amante.
” la ragazza è protetta , puoi sborrarle dentro così anche lei farà la cura dello sperma e si abituerà per i nostri progetti: entrambe si abitueranno al tuo seme di speranza.”
Così Anna esortò il marito che fu soddisfatto della notizia che poteva venirle dentro senza problemi. Ascoltai quest’altro messaggio senza potrr decifrare il mistero delle parole indirizzate al marito.
Corrado, afferrò I piedi di Alda , le piegò le gambe portandole fino a toccare le mammelle. Si chinò su Alda per baciarla che lo accolse con prontezza, quindi le raccomandò di prendere un profondo respiro ad un suo cenno. Si avvicinò alla vulva della mia amica e appoggiò il grosso glande vermiglio alle grandi labbra, strusciando il cazzo per tutto il sesso della sua “vittima sacrificale” che aveva sbarrato gli occhi mentre già lavorava sul cazzo di R.
Corrado disse “adesso” e Alda, abbandonò il cazzo di R. per un attimo, respirò a fondo e il glande si introdusse tutto nella vagina. Alda reagì mugolando. Corrado ben piantato dentro la vagina, con quella prima introduzione, ripetè l’avviso ad Alda che lasciò ancora il cazzo di R. per tirare un breve respiro ma profonfo . Spinse deciso Corrado e con un colpo secco affondò il cazzo dentro la natura di Alda. Si liberò di R. ed urlò la disperazione del dolore scuotendo il capo più volte disperata. ” ormai è fatta, signora; adesso sei una donna e sarai la mia donna insieme a Ludovica e mia moglie tua padrona.”
Così la incoraggiò mentre tirava fuori il cazzo insanguinato dalla fica di Alda per poi rientrarci e muoversi agevolmente con la strada spianata. Andò a lungo tra le reni che aveva inforcato piegandola con le gambe in alto. Poi si scatenò dando colpi sempre più poderosi e svelti che Alda subì via via che lui la martellava più forte e velocemente. Corrado la invitava a spingere e le lasciò appoggiare le cosce sulle sue spalle per facilitare l’ azione di incontro. Alda era agganciata dal cazzo curvo di Corrado che la colpiva anche al vertice dell’osso puberale e ciò le procurava un piacere fortissimo.
Allora, non si sapeva del
” punto G” nel sesso delle donne ma, oggi che sto scrivendo, so bene che benefici nel godimento di certe donne si hanno per averlo provato in seguito. Alda adesso si dimenava mentre R. avvisò che le stava sborrando in bocca. Corrado rispose che anche lui era prossimo a sborrare in vagina. Entrambi ,R. e Corrado, si svuotarono simultaneamente dentro le cavità della mia amica che appena libera del cazzo del mio fidanzato e con il suo sperma ancora in bocca , parlava di orgasmo stupendo ed insopportabile per l’intensità. Mi precipitai sulle labbra di Alda per baciarla dividenfo lo sperma del mio fidanzato con la mia amante. La signora Anna si precipitò tra le sue cosce e cominciò a cavare quanto più liquido seminale fuoriusciva dalla fica della sua schiava appena diventata donna. Le causò un altro orgasmo prima, quindi avvicinò le labbra a quelle di Alda , la baciò e le porse gli auguri per la verginità perduta.
Quando tutti ci riprendemmo, dopo quel sesso multiplo, la padrona ci mandò a casa ed indicando lo scompiglio della stanza tra cicche di sigarette, sperma sul pavimento e le lenzuola macchiate di sangue, ci ordinò di tornare la mattina dopo e pulire la casa sella padrona. Alda ed io ci emozionammo al pensiero di dover servire la padrona da quel pomeriggio e, sfiorando la garza che proteggeva le ustioni medicate ci rendemmo conto che nulla sarebbe stato come prima.
mio marito: il mio mentore-10
Ciao un bel racconto come faccio a leggere il n 10 se non leggo prima il n 9 ? Gio