Io e Luca frequentavamo lo stesso liceo, ma in classi diverse. Lui aveva un anno più di me ed era il bello della scuola. Io ero magro, biondiccio, con la pelle molto bianca. Abitavamo vicini e nella prima settimana cominciammo a tornare a casa insieme dopo le lezioni. A me piaceva stare con lui.
Il sabato, mentre tornavamo, mi disse:
– Gigio, stasera andiamo al pub coi compagni e le ragazze. Tu hai già la ragazza?
– Beh, no. Sono molto timido, Luca.
– E come fai? Ti masturbi? Lo fai spesso?
– Dai, Luca, non prendermi in giro.
– Sei un bel ragazzo, Gigio, bello quasi come una ragazza. Stasera provaci.
Andammo. Luca stava sempre a pomiciare con Angela mentre ballavano. Angela non era bellissima, ma sembrava molto disponibile per lui. Quando tornammo lei fece un pezzo di strada con noi ma ogni tanto loro due si fermavano a baciarsi ed a toccarsi.
– Luca – disse lei – abbiamo scandalizzato il povero Gigio.
– A te piace? Lo faresti anche con lui?
– Stasera non posso – disse – però è bello. Magari la settimana prossima usciamo tutti e tre insieme. Lui piace anche a te, vero?
– Se volesse fare la ragazza, perché no?
– Gigio, – disse lei – ti faresti fare da lui?. Dai, Luca consolalo un po’.
– Mi prendete in giro – dissi – perché sono timido.
Tornando io e Luca, lui mi mise un braccio intorno alla vita.
– Sei più bello di lei – disse – mi piaci di più. – e mi baciò sulla guancia – Lei aveva le sue cose, altrimenti lo avrebbe fatto con tutti e due. Angela è così.
Tornai a casa, emozionato. Quel bacio sulla guancia mi aveva fatto provare un emozione, ci ripensai masturbandomi .
LA sera dopo, era domenica, mi chiamò al telefono.
– Gigio, ho la macchina di mio padre. Ti vengo a prendere e ci facciamo un giro.
Luca guidò fino alla periferia e sulla collina.
– Sai, Gigio, dovevo uscire con Angela, ma ho voluto uscire con te.
– Perché?
– Te l’ho detto, mi piaci più di lei.
– Luca, ma io non sono una ragazza.
– Ed è questo che vorrei, che fossi tu la mia ragazza. Sarebbe un segreto fra noi due, non lo saprebbe nessuno.
Fermò la macchina in un angolo buio e mi carezzava sulle guance, Poi si avvicinò e mi baciò sulle labbra.
– Dai, Gigio, proviamo com’è.
Mi baciò in bocca ed io, dopo un attimo di perplessità risposi al suo bacio che fu lunghissimo e nel frattempo sentii la sua mano sulla mia patta.
– Vedi? Piace anche a te, sei diventato duro, ed anch’io.
Prese la mia mano e mi fece toccare il suo cazzo duro sotto la stoffa dei jeans. Ci baciammo ancora, toccandoci. Poi tornammo. Lasciandosi lui mi disse:
– Ora sei la mia ragazza segreta. Non dimenticarlo, pensaci, anche quando ti masturbi.
Non riuscii a dormire quella notte. Capii che mi era piaciuto molto e sapevo che avrei fatto tutto quello che lui voleva. Lui mi faceva sentire ragazza, femmina.
Passammo un serata insieme tre giorni dopo. Stavamo in macchina a baciarci e lui mi chiese:
– Gigio, mi aiuti a venire?
Gli misi la mano sulla patta e gli abbassai la cerniera. Lo masturbai lentamente, con passione e mentre glielo facevo ci baciavamo.
– Gigio, sa che vorrei? Baciami lì, ti prego, lo desidero molto.
– Luca, non l’ho mai fatto.
– Lo so, ma vorrei che lo facessi adesso. Coraggio, fallo.
Fu una emozione fortissima, mi abbassai stando seduto in macchina e glielo presi in bocca; era una cosa bellissima sentire il suo cazzo nella bocca, sentire il liscio del suo glande sulla lingua e sotto il palato. Mi venne il desiderio di farlo godere, lo volevo contento di me e ci misi molta passione. Mi venne in bocca e per la prima volta sentii il sapore dello sperma. Sentii le contrazioni del suo cazzo mentre veniva, mi sentivo contento di averlo fatto venire. Lo succhiai e lui continuò a godere fino a che perse l’erezione.
– Gigio, come sei stato bravo, sei un amore. Neppure Angela me lo ha fatto così. A te è piaciuto?
– Molto. Luca te lo faccio ogni volta che vuoi, è bello sentirti venire.
– L’ho sentito con quanta passione me lo hai fatto. Tu sei la mia ragazza, vero? Dimmelo.
– Si, sono tua, per te mi faccio femmina.
Due giorni dopo, mentre tornavamo dal liceo mi disse:
– Venerdì resterò a casa da solo, Gigio. I miei genitori vanno ad un matrimonio e torneranno domenica sera. Puoi trovare una scusa e venire a dormire da me. Vorrei dormire abbracciato al tuo corpo nudo.
– Dirò che vengo da te per non lasciarti solo. Luca, sarà la nostra notte d’amore?
– Si, vorrò tutto da te. Voglio penetrarti e voglio che tu ci pensi.
– Ma così diventerò proprio frocio, Luca.
– Ti farò sentire femmina sotto di me. Devi volerlo anche tu.
– Si, lo vorrei, ma non subito, dammi il tempo di abituarmi e voglio venire insieme a te, mentre me lo fai.
Ci andai venerdì sera. Restammo a baciarci e toccarci nell’ingresso; anche lui toccava il mio cazzo e sembrava che gli piacesse farmelo. Mentre ci baciavamo mi versò la sua saliva in bocca:
– Ingoiami, Gigio, solo il tuo uomo, ingoiami.
Poi sollevò il mio maglione mi succhiava forte i capezzoli, stringeva tra i denti la carne intorno all’areola e mise la mano nei miei jeans cercando col dito medio il mio ano.
– Luca, spogliamoci – dissi – voglio sentire il tuo corpo.
Nudo era davvero bello, mi eccitava vederlo così, toccare le sue cosce, sentire sulla pancia il suo cazzo duro, passare col glande sulla sua pancia.
– Ti farai chiavare da me? – mi chiese
– Mi farai male?
– Solo un poco, per sverginarti il culetto.
– Sono la tua femmina, Luca? Devo essere tuo completamente?
– Si, piccolo, devi farti possedere se vuoi esserlo.
– Lo vorrei prima un po’ in bocca.
– Succhialo forte e poi baciami. Voglio sentire il sapore.
Glielo feci e fu un bacio bellissimo.
– Voglio fartelo anch’io, Gigio. Sei la mia ragazza, voglio farti godere.
Me lo prese in bocca e sembrava che gli piacesse molto, poi si alzò e ci baciammo.
Ci spogliammo e ci mettemmo nel letto, a baciarci, abbracciati e lui mi mise il cazzo tra le cosce, ma con la mano dietro spingeva il glande a passare sul mio ano.
– Così me lo fai desiderare, Luca. Continua, mi piace sentirti duro tra le cosce.
– Girati, dammi le spalle, così te lo faccio sentire meglio. Tieniti le natiche aperte.
Si era unto il cazzo con del gel e stava accarezzando il mio ano con il glande.
– Lo vuoi dentro? – mi chiese
– Si, chiavami, lo voglio.
Stava cominciando a premere sull’ano, piano, delicatamente, ma cresceva di forza la pressione.
– Gigio, rilassati, ora devo spingere più forte.
Sentii il dolore della dilatazione dell’ano, ebbi una caduta di erezione per il dolore, poi sentii la spinta forza e lo sfintere anale che si lacerava.
– Luca….fa male….
– Resisti, voglio farlo entrare tutto, rimani fermo.
– E’ grosso, mi fai soffrire.
– Devo sverginarti il culo, così potrò incularti quando vogliamo farlo.
Cominciò a chiavarmi di forza, a tirarlo fuori e ripetere la dilatazione ogni volte, faceva soffrire , ma mi accorsi che stava tornando l’erezione. Lui mi toccava il cazzo e disse:
– Bravo, Gigio. Comincia a piacerti, nonostante il dolore. Spingiti contro me anche tu. Forte, così lo sentirai meno. Che bello, che bel culo che hai, così stretto. Nemmeno la fica di Angela mi fa godere tanto.
– Sentii gli ultimi violenti colpi nella pancia, stava venendo e mi venne nel culo.
Quando si fu calmato mi prese e mi baciò in bocca.
– Vai in bagno e mettici acqua fredda. Così non si gonfia. Gigio, che bel culo che hai. Ora ti senti più femmina?
Aspettò una mezz’ora, poi volle incularmi di nuovo; mi mise in ginocchio sul letto e mi fece abbassare le spalle.
– Così – disse – dammelo tutto. Facciamolo entrare tutto.
– Luca, ma mi fa male.
– Devi resistere e fartelo fare di nuovo. Mi piace troppo.
Avevo trovato sangue mentre mi lavavo sul bidet. Ebbi coscienza che mi aveva sverginato, Soffrivo, ma mi aveva conquistato sentirlo dentro di me. Anch’io volevo farlo di nuovo e provavo piacere a sapere che era venuto dentro di me, nel mio corpo, che gli davo piacere.
– Nemmeno io ho mai provato a farmi inculare – disse – e dovrai essere tu a farmelo provare.
– Ci scambiamo i ruoli, Luca?
– – Siamo amanti, adesso: dobbiamo fare tutto. Ma prima voglio venire di nuovo nel tuo culo, è stato bello davvero sverginarti.
Passammo la notte abbracciati, lui mi faceva girare e mi penetrava col dito mentre mi masturbavo. E quando stavo vicino all’orgasmo disse:
-Aspetta, ti faccio venire io.
Lo prese in bocca e fu bellissimo venire. Aspettò che mi calmassi, aveva ancora il mio sperma in bocca e volle baciarmi. Passai da lui il sabato e fino alla domenica mattina. Quando contraevo l’ano sentivo la ferita allo sfintere e quel dolore mi eccitava. Volevo provarlo di nuovo, ma cominciavo a desiderare di più, avevo desiderio di un uomo.
Grazie! Aspetto di avere un pò di tempo per concentrarmi. Lo sforzo maggiore è cercare di entrare in modalità "psicologia…
Un peccato che poche persone commentino i racconti / capitoli, sarebbe utile avere feedback dai lettori riguardo al gradimento della…
Grazie mille! Sono davvero felice che tu abbia apprezzato! La mia speranza è che piaccia anche ad altri. Intanto aspetto…
Grazie, Rebis. Volevo che Gabriele si ritrovasse a dover gestire sia la sua attrazione verso l'insegnante gnocca che il rischio…
Molto eccitante come racconto , hai descritto le sensazioni provate dalla protagonista in maniera divina Racconto di fantasia? leap74n@gmail.com