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Sedere incollato

By 19 Luglio 2017Aprile 2nd, 2020No Comments

A me accadde un incidente simile il mio primo giorno di lavoro alla scuola elementare. Arrivai con notevole anticipo, indossavo un tailleur beige composto da una giacca e una gonna stretta, che arrivava fino al ginocchio, dei collant chiari, scarpe nere con tacco, camicetta bianca, qualche gioiello e poco trucco.
Ero agitatissima, era la prima volta che lavoravo e i bambini non fecero nulla per mettermi a mio agio. Per il nervosismo e la colazione a base di succo d’arancia iniziai da subito a sentire un forte stimolo ad andare in bagno, ma ovviamente decisi di trattenerla fino alla fine delle due ore di lezione.

Dopo qualche minuto in cui stetti in piedi di fronte alla cattedra mi sedetti sulla sedia accavallando le gambe, lì per lì non sospettando che fosse cosparsa di una potente colla, per provare a contenere meglio la pipì che stava premendo sempre più.
Parlai per circa dieci minuti durante i quali ero tormentata dall’urgenza. Mi scappava da morire la pipì, proprio lì durante la lezione, e non sapevo quanto ancora sarei riuscita a resistere, quindi provai ad alzarmi per andare ai servizi. ‘Vado un attimo in bagno bambini, mi raccomando non combinate nulla finch&egrave non arriva la bidella’
Appoggiai i piedi a terra, ma il sedere non si mosse dalla pesante sedia. Riprovai sempre più terrorizzata finch&egrave realizzai che era incollato. In aula scoppiarono fragorose risate.
‘La maestra ha il sedere attaccato alla sedia!’ qualcuno urlò ridendo.
Ero nel panico, con il battito che accelerava e l’urgenza sempre più tale. ‘Davvero un bello scherzo bambini, ma ora liberatemi che devo correre in bagno!’
‘Non può liberarsi, mi spiace maestra, ma deve andare in bagno con la sedia!’ qualcuno mi rispose ridendo.
Pensai disperata a cosa fare con la pisciarella che spingeva. Ero lì, impotente, inchiodata a quella dannata sedia che non avrebbe neanche fatto da tappo.
‘Tu, vammi a chiamare la bidella per favore!’ Dissi ad un’alunna con la mano che premevo sulla figa
Una bambina si avvicinò e mi chiese ‘Ma maestra, si sta facendo la pipì addosso? Mia mamma dice che solo le bambine piccole piccole non riescono a tenerla’
‘Sì, me la sto facendo sotto, se qualcuno non mi liberaaaahhh!’
E in quell’istante successe il disastro: ‘PSSSSS’ Sentii la pipì uscire rapidamente, soffice e calda, che bagnò le mutandine bianche e si spanse sul sedere e nei collant, fino ad arrivare al ginocchio e riuscii a bloccarla.
L’odore fu tremendo, e si levarono cori di ‘Bleah!’ tra i bambini, mentre io non stavo capendo più nulla, ero imbarazzatissima e rossa come un peperone.
Iniziai a piangere, mentre una seconda ondata, più dura e violenta, mi mozzò il respiro. Mi feci completamente la pipì nelle mutandine, che scivolò lungo le cosce fino alle scarpe.
Poi arrivò la bidella, una donnona sui quarant’anni. ‘Signorina, oddio santissimo! Cos’&egrave accaduto?’
‘Io’io, sono rimasta incollata alla sedia, dovevo andare in bagno e’e me la sono fatta tutta addosso!’
Ecco, questa fu la mia esperienza tragicomica: quel giorno mi rifugiai in bagno per almeno un’ora, e non so con che coraggio mi ripresentai al lavoro il mattino seguente. Devo dire, proprio un buon inizio.r32;

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