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Erotici Racconti

Seratina romantica… con sosta in facoltà

By 19 Novembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

A grande richiesta torno a scrivere un racconto con protagonista il mio personaggio Valentina. Colgo l’occasione per precisare che il personaggio di questi racconti mi corrisponde solo fisicamente, non nei comportamenti.
Ringrazio Maestrodelsesso e Labbborga per i loro racconti che mi riguardano: mi sono molto piaciuti.
Rinnovo l’invito, rivolto a tutti, di scrivere altri racconti che mi vedano protagonista, possibilmente senza contraddire quelli scritti finora.
Commenti e critiche a Sottomessa1982@hotmail.com

La mia giornata &egrave cominciata sotto i peggiori auspici: acceso il pc, ho trovato ad aspettarmi sul client di posta elettronica una brutta notizia, il cui latore &egrave il prof. Berti. Il contenuto del messaggio &egrave che, per motivi indipendenti dalla sua volontà, lo stage per il quale io e Alessio saremmo dovuti partire tra poche settimane &egrave stato annullato… nessuna motivazione.
Sono arrabbiata, non solo sono stata ripetutamente umiliata dai miei colleghi, dal professore e dal suo assistente, ma tutto questo non &egrave servito nemmeno a farmi ottenere quel posto che tanto volevo.
Mentre la mia mente vaga tra questi pensieri, lo squillo del telefono mi sorprende. Rispondo. Fortunatamente &egrave Alessio: anche dopo i recenti avvenimenti, per il momento tra noi non &egrave cambiato nulla, io lo amo tantissimo e so che lui ricambia. Sono felice di sentirlo, “lui saprà sicuramente come tirarmi su il morale”, penso. Ed in effetti &egrave così; lo informo degli ultimi sviluppi, lui sembra non fare una piega (forse non ci tiene come me), ma capisce che io sono depressa e allora mi propone un programmino per la serata: uscita solo io e lui, aperitivo in centro, cinema per vedere Elizabethtown e al rientro… nottata bollente. Il programma &egrave proprio di mio gradimento, e mi scordo subito della brutta notizia precedente; saluto Alessio e comincio a pensare alla serata.
Vorrei fargli una sorpresa, e l’unica cosa che mi viene in mente &egrave di provare ad eccitarlo uscendo di casa senza slip… l’idea mi intriga non appena la penso, ma purtroppo c’&egrave un problema: prima di uscire dobbiamo andare a lezione, nel tardo pomeriggio, e da lì raggiungeremo il centro… non so se mi convenga presentarmi in facoltà con la mise che ho in mente.
Mi faccio coraggio e decido di attuare comunque la mia idea, quindi verso metà pomeriggio mi preparo: dopo un bagno profumato, indosso dei collant sulla pelle nuda, e sopra una gonna nera, stretta, lunga fino a metà coscia. Abbino la gonna con una camicetta bianca e un maglioncino nero, ovviamente non indosso il reggiseno. Completo il tutto con del trucco leggero (lo uso solo in circostanze particolari) e degli stivali senza tacco. I capelli li sistemo con una scriminatura laterale, forse un po’ fuori moda, ma mi rende un po’ più sofisticata. Mi ammiro allo specchio e sono molto soddisfatta.
Esco e mi dirigo verso la facoltà.
Arrivo tra i primi e mi siedo. Poco dopo si siede vicino a me Marco, probabilmente il ragazzo che più odio nella facoltà, perché mi tratta sempre da bambina, e mi fa i dispetti come alle elementari. E’ un ragazzo basso, con la testa rasata, bel fisico, molto sicuro di sé… &egrave stato uno dei primi a trarre vantaggio dalla penitenza che ho dovuto subire pochi giorni fa per via della scommessa persa. Mi imbarazza stare vicina a lui, soprattutto ricordandomi come sono vestita, ma i miei problemi non finiscono qui… infatti, passa ancora qualche minuto e accanto a me, dall’altra parte rispetto a Marco, viene a sedersi Alessandro: lui &egrave diverso da Marco, mi tratta con indifferenza, però &egrave il classico belloccio a cui tutte van dietro, e anche a me piace.
Alessio invece arriva in ritardo, come al solito, e si siede la fila avanti a noi. Durante la lezione tento di dimenticare la situazione in cui mi trovo e di concentrarmi, ma Marco non &egrave dello stesso parere e si diverte a darmi dei pizzicotti sulla coscia, io non so trattenerlo, e Alessio non può difendermi.
Tiro un sospiro di sollievo quando il prof annuncia la pausa, ed esco rapidamente in corridoio, dove mi siedo su una panchina a parlare con una collega. Intorno a noi si forma il solito crocchio di persone in cerchio e mi ritrovo con Marco e Alessandro proprio di fronte a me, a una distanza di 3 metri circa.
La conversazione con la mia amica mi prende molto e senza accorgermene comincio ad allargare un po’ le gambe… sempre di più… facendo salire la gonna. Non noto nemmeno che i due ragazzi si sono leggermente allontanati, per godere dello spettacolo da un’angolazione migliore. Finalmente la mia amica mi fa notare la posizione sconveniente e guardandomi intorno mentre chiudo le gambe noto i due che distolgono lo sguardo da me toccandosi il pacco. Capisco di aver dato spettacolo e divento rossa in volto, così decido di andare in bagno per darmi una sistemata. Nel frattempo la lezione sta ricominciando.
Io mi chiudo in bagno e mi siedo sulla tazza cercando di fare pipì, ma sento bussare alla porta.
“Occupato”.
Bussano di nuovo.
Spazientita ripeto: “il bagno &egrave occupato”.
Ma la voce di Marco mi gela: “lo so”.
Alzo lo sguardo, e lui mi sta guardando da sopra il muro divisorio delle toilette, che non arriva fino al soffitto. Io sono di fronte a lui, un paio di metri più in basso, ho i collant a mezza coscia, e la gonna tirata su in vita… in pratica ha una visione completa del mio ventre.
Scandalizzata gli urlo contro: “esci di qui, sei matto! Che vuoi?”
Ma dietro di me sento un’altra voce, quella di Alessandro: “no, non siamo matti, non usciamo di qui, e cosa vogliamo puoi immaginarlo!”. Anche lui mi fissava dalla parete divisoria, ma standomi alle spalle.
Cerco di tirarmi su i collant in fretta e di scappare, ma loro sono fulminei e appena apro la porta mi bloccano e mi riportano dentro.
Alessandro dice: “brava puttanella, sarai pure una buona a nulla ma con la visione di prima ci hai fatti eccitare, e ora vogliamo sfogarci”.
Io rispondo: “lasciatemi andare o urlo”.
Marco mi copre la bocca con la mano e rincara: “voglio vedere come urlerai ora… e poi se una troietta va in giro senza mutandine significa che sta cercando cazzo” e con l’altra mano mi solleva la gonna.
Alessandro mi tocca in mezzo alle cosce e constatato il mio stato esclama: “questa zoccoletta &egrave bagnata, cerca proprio cazzo”. Io provo a bofonchiare qualcosa, Marco allora toglie la mano dalla bocca e riesco a giustificarmi che quella &egrave pipì, visto che la stavo facendo proprio quando sono arrivati loro…
I due si mettono a ridere e Alessandro commenta: “la bimba si fa anche la pipì addosso… deve essere punita”, si abbassa e mi strappa i collant, solo nella zona intima. Approfittando della mia sorpresa mi allarga le gambe e mi infila due dita dentro… le tira fuori luccicanti “altro che pipì, questa troia &egrave proprio infoiata”… lo ammetto, già il fatto di essere uscita senza mutandine mi aveva eccitata, e questa situazione ha peggiorato le cose.
Alessandro si sbottona la patta e tira fuori un uccello già in tiro, di medie dimensioni. Marco mi costringe a piegarmi sulle gambe e a prendere in bocca l’uccello di Alessandro… come al solito, lo faccio goffamente, e Alessandro si lamenta: “troia, non sei proprio buona, sei solo un buco”.
Intanto Marco mi alza il sedere e mi fa piegare in avanti, sempre con il cazzo di Andrea in bocca, tira fuori il suo, ma non riesco a vederlo. Quando lo sento poggiare sulla mia micetta però, mi accorgo che c’&egrave qualcosa di strano, mi giro di scatto e ho la conferma di quello che temevo: &egrave enorme, largo e lungo. I miei occhi esprimono terrore per l’imminente penetrazione.
Lui non si fa intenerire dal mio sguardo supplichevole e affonda dentro di me facendomi urlare.
In quel momento si sente una voce da fuori: “che succede? Qualcuno sta male?”. Riconosciamo subito la voce di Federico, a detta di tutte il ragazzo più brutto del corso: bassetto, semi calvo, soprappeso, naso grosso e adunco, sempre sudato. Marco e Alessandro si guardano un attimo e si scambiano un cenno di intesa, poi spalancano la porta: “secondo te c’&egrave qualcuno che sta male?” sono le parole di Alessandro.
Federico, vedendomi in quella posizione, in pratica allo spiedo di due uccelli, strabuzza gli occhi e balbetta qualcosa, Marco lo invita “vuoi partecipare?” e Alessandro “lo sappiamo che sbavi dietro a questa puttanella, ora hai la possibilità di fartela…”
Federico continua a bofonchiare “ma… io… veramente… sono vergine”.
Risata dei due: “beh, quale migliore occasione per cominciare…”
Federico si fa forza e si abbassa i calzoni, mettendo in luce un pisellino veramente piccolo e subendo le ulteriori risate e lo scherno dei due ragazzi: “oh mio Dio, non ci posso credere, se non lo intravedessi coi miei occhi giurerei che non possono esistere piselli così piccoli!” &egrave il commento di Marco.
Comunque i due sono di parola, e Marco gli cede il suo posto e va ad affiancare il suo amico, ora dovrei soddisfare due uccelli con la mia bocca, e se già con uno solo i risultati sono scarsi, due non riesco proprio a gestirli. Intanto Federico mi si posiziona dietro e cerca di affondare il suo pisello nella mia micetta, ma tra la mia imbranataggine e la sua la scena che ne vien fuori &egrave solo ridicola…
Nonostante tutto Federico &egrave troppo eccitato e se ne viene dopo pochi colpi, fortunatamente fuori dalla mia passerina. Marco e Alessandro, stufi del mio trattamento e disgustati dalle prestazioni di Federico, lo spingono via e si riprendono le posizioni originarie… il palo di Marco mi sfonda completamente, e non sono in grado di reagire. Alessandro intanto non trova di meglio da fare che schiaffeggiarmi col suo cazzo e ricoprirmi di insulti, dovuti al fatto che sto cominciando ad ansimare: “ti piace questo trattamento, eh, zoccola? Sei solo una lurida troia”.
Nella situazione in cui sono, quelle parole, unite all’uccello che mi trapana il ventre, hanno un effetto micidiale e godo per lunghi istanti, in un orgasmo violento. Marco continua a pomparmi con violenza, poi al limite esce dalla mia micetta e mi viene sul sedere. Alessandro prende il suo posto, ma dopo aver ricevuto l’uccello di Marco, la mia fichetta ha bisogno di ben altro…
Alessandro se la prende con me, e mi dice che nemmeno la mia fica &egrave buona per sborrare, così esce e mi fa girare, si masturba fino a godere sul mio viso.
I due sembrano soddisfatti, ma non gli sta bene che la cosa mi sia piaciuta, allora decidono di punirmi per la mia troiaggine: mi fanno sedere a gambe larghe sulla tazza, prendono in mano i loro uccelli e cominciano a pisciare, indirizzando i getti sulla mia passerina, e centrandola in pieno.
Se finora mi sono sentita abusata, ma anche eccitata e soddisfatta di quello che mi hanno fatto provare, adesso torna di nuovo la sensazione di estrema umiliazione, che però mi fa bagnare ancora di più, e comincio a masturbarmi furiosamente mentre loro ancora mi scaricano addosso la loro pipì, e raggiungo l’orgasmo in pochi secondi.
I due si ricompongono e mi lasciano mentre continuano a commentare quanto io sia baldracca…
Io sono tutta sporca di sperma e puzzolente di pipì, il trucco si &egrave completamente rovinato, la piega dei miei capelli &egrave andata a farsi benedire, ho un buco nei collant che lascia scoperte tutte le mie zone intime, e sopra solo una gonna corta… ho tanta paura che la mia seratina romantica sia finita ancor prima di cominciare!
In classe non ci torno, la lezione sta quasi per finire e decido di aspettare in bagno, cercando di pensare come dirlo ad Alessio, e come reagirà…

(Continua)

Spero di poter pubblicare la conclusione del racconto in tempi brevi, ma non ne ho la certezza.
Comunque ho già in mente la fine della storia, appena mi sarà possibile la scriverò.

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