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Erotici Racconti

Timorosa invocazione

By 13 Luglio 2018Febbraio 10th, 2023No Comments

Tu hai costantemente trascorso le ore pomeridiane e pure la totale serata in compagnia di Damiano, giacché si è presentato venendoti a prendere come stabilito con un’impeccabile puntualità, facendoti successivamente conoscere le essenziali magnificenze di quella cittadina di mare, così come eseguirebbe un preparato assistente del turismo ciò nondimeno risultando mai pedante né sofistico, all’opposto, prontamente brillante e scherzoso, direi interamente al di sopra d’ogni tua più ottimistica aspettativa.

Tu avevi già appreso che quell’uomo in fin dei conti t’allettava, a seguito di quel banchetto avvenuto nei pressi di Pescara qualche tempo fa, eppure non ritenevi opportuno d’apprendere che fosse così amabile, coinvolgente e piacente. Ti sei infatti resa conto, che non è soltanto un uomo avvenente e interessante, è pure ammaliante, cordiale e premuroso, davvero un individuo ammirabile, un gentiluomo genuino, come pochi d’altronde al giorno d’oggi, perché adesso con enorme letizia, anticipato peraltro da un inspiegabile batticuore hai ricevuto la convalida di quello che Damiano ti ripeteva tempo addietro, sia nella chat che tramite telefono, perché non gli sei per niente insensibile. Ti sei pienamente resa conto di questo, te ne sei tangibilmente accorta dalle occhiate che t’ha scaraventato durante il pomeriggio e principalmente la sera, tenuto conto che hai tentato ogni volta d’ignorarlo, eppure in special modo a tavola, corresponsabile il vino che lui t’ha signorilmente versato, tu hai percepito quel noto palpito sulla pelle, in definitiva quella ben caratteristica ondata di fermento interno.

Quanto hai trangugiato carissima, fino al punto d’interpellarti se per caso ti stessi invaghendo? La questione ti sconcerta lievemente, giacché avverti un tenue stordimento. Esistono veramente i cosiddetti colpi di fulmine? In verità non te la senti di sorvolarlo né di trascurarlo, ma al tempo stesso neppure d’accettarlo né di riconoscerlo. Le imposture e gl’inganni invece, quelli sì che esistono, sono presenti e pure parecchi, questo lo sai molto bene. Dopotutto ti senti enormemente affascinata e indiscutibilmente tentata da Damiano, perché già assapori una serata di sesso con lui. Tutto questo succederà? Te lo domandi con parecchia apprensione, in fondo Damiano per non screditare né per sfatare la sua nomea di signore dabbene e per non azzardare di dissipare la faccia con te, intraprendendo per l’occasione la smunta forma del vigoroso accalorato, sarebbe in grado in modo ingegnoso d’accompagnarti conducendoti presso un albergo, accomiatandosi in conclusione da te con un bacio sulla guancia nella sala dell’accettazione e niente più. Tu sei in macchina con lui, mentre guida badando alla strada, sta zitto con l’espressione subdola, perché non sai dove ti sta conducendo. Dopo accosta davanti all’ingresso principale d’un vetusto fabbricato, perché senza squadrarti in faccia ti chiede di salire da lui per un ultimo bicchiere. Al presente sai che Damiano, esemplare capofamiglia ha quest’intenti, in quel frangente ti viene da sogghignare, sei schiettamente alticcia, malgrado ciò glielo occulti accortamente. 

Al momento lo squadri esaminandolo di sbieco malignamente, godendoti quello che pare uno sgargiante arrossamento della sua faccia, in modo istintivo accetti riferendogli di sì, certo, perché no, ribadendoglielo con la tua espressione altisonante, appena una frazione di secondo prima che lui commetta lo sgarro di divulgare l’interezza dei suoi lascivi e scostumati proponimenti. No, adorato Damiano, se l’affezionata salisse non è per il calice del predellino, perché quest’aspetto è tutt’altra faccenda. Attualmente sei distesa nel suo giaciglio, discinta ed essenziale fra le sue braccia, pure lui è ugualmente svestito. Come prevedevi non c’è stato nessun bicchiere del calice, perché vi siete totalmente levati gli abiti di dosso, ma oltre quel debutto furente adesso siete inaspettatamente quieti, per il fatto che ti stai godendo la forte sensazione del suo abbraccio e l’entusiasmo che scaturisce dal suo grande corpo di maschio. Siete quasi al buio, la stanza è fievolmente rischiarata dalle luci dei lampioni e delle insegne che filtrano dalla finestra là accanto, questa penombra ti delizia, così come la sapidità che di buono ha il suo torace setoloso, come ti conquista soggiogandoti il clima che si è creato fra voi due. Vi siete baciati e accarezzati a lungo, lui ha giocherellato intelligentemente con la sua lingua sul tuo corpo, ha manipolato a lungo ornandoti il seno e mordicchiandoti i capezzoli, si è in conclusione inabissato inzuppandosi e regalandoti un deciso appagamento con la bocca, accompagnandoti all’istante a un primo incontrollato, poderoso e vivace orgasmo. Tu sei entusiasta di lui, ci sa davvero fare, sa indiscutibilmente agire. Potevi non ricambiarlo?

In tal modo, indiscreta come d’indole tu sei, volevi appurare al più presto con trepidazione l’effetto che potevi provocargli, alla svelta ti sei impadronita del suo cazzo, gliel’hai leccato con tatto perlustrandolo in tutta la sua lunghezza, fino ad affondare il naso in ultimo infervorandoti del suo carico e deciso effluvio di maschio umido. Hai in quel frangente pigliato in bocca la punta ciucciandola a rilento, trastullandola prudentemente con le labbra e con i denti, gustando il suo sapore nerboruto e udendo sospettosa i suoi boccheggi di beatitudine. Ma non l’hai lasciato eiaculare: hai voglia di ben altro, perché l’usuale tuo giochetto eccitante funziona meravigliosamente sempre, anche con la tua nuova conquista. Ora sei di nuovo tra le sue braccia, te ne stai lì mentre la tua lingua assapora la sua ancora imbevuta dei tuoi fluidi, mentre lui accoglie da te il suo gusto impregnato e aizzato. Le sue mani peregrinano attraverso la tua schiena temporeggiando soavemente sulla pienezza delle tue chiappe, torchiando con maggiore fermezza i tuoi splendidi fianchi. Le sue grandi mani non sono aggraziate come le tue, eppure le percezioni che ti regala sono risolutamente deliziose e soddisfacenti. Con una mano gli accarezzi la cervice, con l’altra invece abbranchi con fierezza la sua erezione, perché quel sorprendente virgulto di carne del tuo desiderio a questo punto t’appartiene di diritto, giacché è interamente per dote tua se si è ingrossato in quel modo. Il suo cazzo è strano, è fuori della norma, non è enorme, di certo non è eccezionale come lunghezza, ma è indubbiamente il più tozzo che hai visto, perché è insolitamente massiccio e largo sul glande. E’ per caso questo il tronchetto della felicità che tanto si decanta e si esalta? 

Ora è giunto il momento della prodezza finale per Damiano, visto che accosta la sua bocca al tuo orecchio bisbigliandoti che vuole scoparti, perfino tu lo desideri, certo, ma lui è chiarissimo, non ci sono dubbi, vuole compierlo in un’altra specifica maniera, vuole intrufolarsi nel didietro, brama penetrarti nell’altro buco. Al presente è leggermente esitante, impacciato e rallentato, si comprende perché te lo espone con la voce bassa, eppure il suo nerboruto cazzo fra le tue mani è ancora più compatto. Traballa di desiderio, tu sei affollata e conquistata da infinite suggestioni, incantata da impressioni disparate, sei vistosamente esterrefatta e sorpresa di ricevere in quella circostanza una bizzarra pretesa da un siffatto nobiluomo. Probabilmente ti ritieni un poco ferita, lesa e pregiudicata, perché rimugini in cuor tuo come quest’individuo reputi d’avere a che fare. Sotto certi aspetti appari altresì compiaciuta e sedotta in maniera originale per questa nuova e stravagante rivendicazione, come a voler significare rappresentando che il mio anonimo e glorioso posteriore ha generato mettendo in moto un altro eroe. In quella congiuntura non comprendi se l’eventualità t’importuna o ti scoccia, che piattezza, pure lui è appiccicato all’idea salda del culo, oppure se sei astutamente affascinata all’archetipo d’una sera piuttosto irregolare e ribelle. Damiano non attende il tuo riscontro e gentilmente t’interroga:

‘Probabilmente per te è una novità, è così’?. 

Tu reagisci affermando di sì in maniera decisa che non l’hai mai provato, avvalorando in primo luogo perché è vero, in seconda battuta per il fatto che non desideri passare per costumata, novellina o anticlericale.

‘Ti piacerebbe provarlo’ – t’annuncia lui in maniera soave. Il suo accento è un bisbiglio leggerissimo, adesso una tagliente e vigorosa emozione si è impadronita di lui. Tu prosegui a trastullargli il cazzo paurosamente inturgidito, masturbandoglielo debolmente e facendo scorrere le tue mani:

‘Ti confesso che talvolta ci ho pensato, francamente la riuscita finale è però condizionata dal compagno che ti starà accanto, essendo principalmente legata con chi lo eseguirai’ – gli rispondi tu, ironizzando ed esaminandolo furbamente negli occhi tra un bacio e l’altro. 

La lasciva, pervertita e viziosa trovata di farti fottere nel didietro da Damiano si è già ampiamente impossessata del tuo corpo e in special modo della tua mente. Reclami di farlo, certo che vuoi realizzarlo, lui non ha più dubbi né incertezze, ha capito a fondo. Adesso tu lo baci a lungo, sentitamente, la tua lingua esplora, perlustra e intacca la sua bocca. Il suo cazzo pulsa disperatamente tra le tue dita, Damiano ti riconsegna il bacio con ardente trasporto, le sue mani occupano le tue chiappe usurpandole con volitiva risolutezza, perché t’afferra in modo brusco. Il bacio dura a lungo, t’attendevi che t’avrebbe messo all’istante nella posizione della pecorina, all’opposto, Damiano pare non avere fretta. Durante il bacio hai il tempo di riflettere su quello che t’aspetterà vagliando e ripensando alle tue antecedenti abitudini. Nulla d’esclusivo né di disastroso s’intende, però che rottura, desiderava fare sempre e soltanto quella cosa lì, è mai pensabile che gli uomini siano tutti uguali? Non che scarseggi la tua equilibrata esperienza di sesso anale, al contrario, perché una sera, dopo un anniversario particolarmente inebriante, con le tue amiche universitarie sull’arenile alle quattro di mattina, corresponsabili finanche due canne e una bottiglia di Baileys, hai perfino sperimentato la doppia penetrazione, eppure quel genere di rapporto recentemente ti stava disgustando. 

I pensieri s’accavallano mettendoti a soqquadro, le idee si mescolano scompaginandoti, tuttavia stasera hai voglia di presumere che con Damiano potrebbe essere diverso, addirittura, ti persuadi che con lui sarà indiscutibilmente e notevolmente stuzzicante. Lui ti piace, è procace, atletico, attizzante, grande e grosso, ma eccezionalmente garbato e riguardoso, un autentico gentiluomo. Ti stringi ancora di più contro di lui, attorcigli la tua lingua con sentimento con la sua, calibri con un frammento d’apprensione quel tozzo cazzo che sta per invaderti. Damiano ha introdotto la punta delle dita per stuzzicarti il buchetto, adesso avverti la fica irrorata, hai voglia d’essere sua, di sentirlo penetrare in te, di regalargli tutta la contentezza del cosmo, mentre si prende piacere dal tuo corpo. Anche nel modo che vuole lui, principalmente in quel modo, sennonché non resisti non potendo fare a meno di dirglielo: 

‘Sarò felice se lo farai, scopami’ – mormori tu invitandolo, sussurrando affannosamente infoiata al massimo grado. Il suo cazzo ha una scossa tra le tue mani:

‘Sei un vero incanto, una meraviglia’ – ti risponde Damiano.

Lui si distanzia da te protendendosi verso il comodino, tu avverti sconsolatamente la mancanza del contatto del suo corpo, poiché è una fastidiosa percezione di freddo, adesso lo senti che fruga nel buio dentro un cassetto. Cercherà un preservativo? Mio Dio, no, non hai di queste desolate e misere assuefazioni, hai voglia di sentirlo dentro, carne contro carne, per fortuna forse ha agguantato la vaselina o qualche crema simile, meno male che anche lui è attrezzato come quell’altro subnormale.

Damiano nel mentre ti fa voltare, tu ascolti e ubbidisci, lui s’avvicina. Al presente cogli di nuovo il contatto e la temperatura del suo corpo, il suo petto contro il tuo groppone. La sua mano scende, un dito unto inizia a massaggiarti delicatamente il buco, intanto ti sfugge un gemito, lui tenta una penetrazione iniziale con la punta del dito indice muovendolo senza fretta con avvedutezza. Tutta la tua premura è diventata pensierosa, attenta e guardinga su quella falange, poi Damiano inizia a spingere con decisione penetrando in fondo. Tu cominci ad ansimare più forte, il tuo buchetto cede subito, come se non aspettasse altro. Tra le cosce sei un lago, Damiano estrae il dito, ora prova con due, l’indice e il medio con una certa irruenza fermandosi all’altezza delle nocche, dopo con sicurezza spinge ancora. Tu senti l’orifizio tendersi, mentre ti sfugge un piccolo lamento, intanto che le sue dita s’agitano convulse dentro di te. Damiano le spinge, le piega, le ruota, ti senti sciogliere dalla sensazione che avverti dentro, in effetti la conosci bene, non è completamente piacere, è un tenue dolore, ma è innanzitutto piacere, felicità fisica e soddisfazione mentale, perché sia pure con le dita ti sta già inculando. 

Damiano ha già compreso che sei pronta, pertanto ritira le dita dalle oscillazioni del letto, tu comprendi che si sta ungendo con la crema, tuttavia è un attimo, perché all’istante percepisci il suo muscolo focoso che s’appoggia al tuo orifizio fremente. Tu sei enormemente concitata, il cuore pulsa velocemente, questo per te è senz’altro il periodo più esaltante e pungolante atteso da tempo, dato che vivi il turbamento più esteso, quello di cedergli, di sentirti finalmente e radicalmente sua. Lui si mostra inspiegabilmente docile, quasi uno specialista, per il fatto che ti preme sulla nuca incitandoti per curvarti in avanti, mentre tu lo caldeggi in maniera remissiva allargando le chiappe. Damiano comincia a calcare con determinazione, il pertugio si espande remissivamente in modo circolare alla sua cappella, frattanto ti scappa un gemito che cerchi di limitare. Il suo cazzo è davvero tozzo, ma ormai è già dentro, è incredibile, c’è riuscito. La fitta è ancora grande ma sopportabile, perché sai che la parte peggiore è alle spalle, perché adesso t’attende solamente il totale benessere e questa considerazione ti esalta eccitandoti a dismisura. 

Lui è visibilmente rincuorato, al momento affonda rasserenato con risolutezza, il suo cazzo s’introduce nelle tue viscere muovendosi comodamente, ma ogni volta più confortevolmente. Capti che il suo cazzo è enorme, giacché pare che t’arrivi in gola, mentre lui continua a spingere. Alla fine cogli il pizzicore dei suoi peli sulle tue chiappe, percepisci che i suoi testicoli colpiscono il tuo culo, è davvero avvincente e galvanizzante:

‘E’ tutto in fondo, sei stata magnifica, che spettacolo’ – ansima lui meravigliato e manifestamente infervorato e strabiliato per l’opera compiuta, sincerandosi e avendo premura che tu non abbia patito dolore.

‘Me ne accorgo magari, è stupendo, lo sento eccome, sei stato abile, comprensivo e grandioso’ – sta’ tranquillo, va tutto bene, non temere, nessun dramma, è la rincuorante risposta di lei.

La tua voce è inaspettatamente occlusa, come se ti fosse propriamente arrivato in gola. Adesso sì che è tutto tuo, oggi sì che ti senti in tutto e per tutto la sua immorale, invereconda e spudorata puttana. Damiano t’abbraccia avvicinando il petto alla tua schiena, le mani s’appropriano delle tue tette pizzicandoti i capezzoli, annusi sulle sue dita l’effluvio del tuo buchetto scoprendolo come sempre indiscutibilmente provocante. Impugnandoti le tette, Damiano prosegue con delle spinte lente e cadenzate creandoti uno sconcertante terremoto interiore, perché inizi a non intuire né presagire più nulla. Senz’accorgertene hai cominciato a spandere lamenti rochi, mentre Damiano con il suo nerboruto cazzo ti rimischia il ventre, perché in quell’istante distingui una percezione che ti scompiglia, tra l’altro deliziosissima e infervorante. Al presente ti senti una battona, compiutamente una malafemmina e meretrice, provocandoti nella mente un’esaltazione, un fermento enorme e inverosimile, al momento quel cazzo deforme si muove senz’impedimenti, il tuo orifizio elastico ha ceduto adattandosi perfettamente al suo diametro veramente inconsueto. E’ accaduto il miracolo, un’autentica meraviglia, in quanto l’impressionante cazzo di Damiano sdrucciola dentro e fuori di te che è un piacere, donandoti innumerevoli e fantastici tremolii. In realtà non ti basta, tu sei ignobilmente e oscenamente famelica, perché ne vuoi di più, sempre di più: 

‘Ancora di più, infilalo ancora, dai, sei favoloso e pure porco’ – ribatti tu insistendo, lui ci prova, ma all’istante si ferma.

‘Voltati con la pancia in giù, non aspettavi altro’ – enfatizza lui invasato e focosamente rallegrato per quanto accade. 

Damiano ha azzeccato qual è il tuo punto strategico favorito, tu a rilento ti giri, lui segue i tuoi movimenti da esperto, ferrato e valente concubino. Adesso sei distesa con la pancia in giù con le gambe divaricate, lui è sopra di te con tutto il suo peso. Il suo cazzo è ancora tutto dentro di te, Damiano appoggia le mani ai tuoi fianchi riprendendo ad affondare in quest’ultima posizione, dapprima adagio, in seguito più veloce con  veemenza. Tu gemi, sospiri, sbraiti e godi sentendoti scardinare da dentro, perché la tua deliziosa fica sta irrigando il lenzuolo. Damiano ansima e bofonchia scopandoti come se fosse posseduto, tu avverti un astruso e inesplicabile calore sollevarsi dal ventre, i suoi affondi ti portano a strofinarti contro il lenzuolo. Attualmente sei adiacente all’orgasmo, ma non sai se arriverai a conquistarlo in questo modo, Damiano spontaneamente capisce tutto, perché pure lui è prossimo all’acme finale, sicché trasferisce una mano sotto di te e inizia a stimolarti il clitoride, continuando sennonché a montarti con foga. Senti che stai per farneticare, le sue spinte sono maggiormente rapide, giacché in un baleno prorompete insieme. Tu strilli forte, il suo è invece un piagnucolio flebile nel tempo in cui sborra a ripetizione dentro di te, dopo s’accascia con tutto il peso sfinito, tu effondi un ultimo gemito, mentre t’accorgi che stai mordendo il cuscino. Restate fermi così per lunghi minuti respirando forte, lui è ancora dentro di te, tu sei confusa, incredula e scompigliata d’aver vissuto quello che hai collaudato con lui, effettivamente un concubino inedito, peraltro moderno e sconosciuto, giacché sei stravolta dal godimento ottenuto. 

E’ tardi, è ora di rientrare in albergo, ti sei fatta la doccia agghindandoti al meglio mentre lui ti guardava estasiato. Più volte t’ha chiesto noiosamente di restare a dormire lì, magari per continuare a scopare per tutta la notte, tu gli riferisci che ti sarebbe piaciuto, ma che effettivamente non puoi. In quel momento inizi a considerarlo con occhi diversi, giacché ha indossato una vestaglia, è spettinato e ha le occhiaie molto accentuate, sicché adesso non t’appare più così intrigante com’era nel pomeriggio, anzi, sembra veramente un povero vecchio svigorito. Tu invece sei fresca come una rosa, anche se un certo bruciore ti rammenta la sbalorditiva lotta che hai appena combattuto. No, decisamente non è un colpo di fulmine:

‘Molto bene Damiano, è stato fantastico, il tassì è qua sotto, di fronte all’uscio che m’aspetta’ – annuncia la tua voce vibrante e tranquilla, sei decisa con l’espressione d’essere molto appagata di te.

‘Sul serio non hai modo di rimanere?’ – insiste nuovamente Damiano esaminandoti con quegli occhi affranti e dispiaciuti. 

‘Te l’ho già esposto, domani dovrò essere già in ufficio alle nove di mattina, inoltre ho l’Intercity molto presto’.

Lui s’alza per accompagnarti alla porta vacillando, giacché è ancora sconvolto, tu procedi verso il passaggio sculettando in maniera provocante, trastulli con il telefonino adocchiando se compare qualche nuovo comunicato, trascurandolo e disinteressandoti interamente di lui. Damiano spalanca la porta e t’osserva, adesso più lo esamini e più ti sembra un vecchio. No, ma che mai, ma quale colpo di fulmine? 

‘Ti ripresenterai, ci rivedremo? – ti chiede lui in modo angosciato e ansioso sulla soglia quasi implorandoti. Tu rispondi sorridendo in modo scaltro e malpensante tranquillizzandolo, esponendogli che se ritornerai la prossima volta si farà in maniera differente. 

‘Come? Hai detto la prossima volta? Ho capito bene?’ – interrompendoti e squadrandoti in modo inquisitorio.

Damiano non capisce, è chiaro che è agitato ed è in grande apprensione, prevedendo e temendo di non vederti più. E’ allarmato e terrificato all’idea d’udire una di quelle asserzioni desolanti, dolorose e insopportabili di parecchie donne che proclamano: 

‘Sì, è vero, è stato magnifico, non pensavo, grazie di tutto, restiamo però in contatto’.

Tu avvicinandoti all’orecchio gli bisbigli adagio in maniera lasciva e provocante una nozione, lasciandolo di stucco, nettamente sconcertato e interdetto, perché in modo inatteso gli confidi:

‘La prossima volta che tornerò, sarò qui con il mio fedele e leale amichetto che ben presto conoscerai, poiché lo faremo in tre, che te ne pare?’. 

Damiano dilata gli occhi per l’insperata e improvvisa sorpresa non riuscendo a pronunciare una parola, tu allora infili la mano sotto la sua parte bassa imprimendo una spremuta a quel floscio e svigorito cazzo a modo d’un commiato e te ne vai, allontanandoti e canticchiando in maniera gioiosa e spensierata giù per le scale.

{Idraulico anno 1999}  

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