Il capodanno mi porta alla mente un fatto successo qualche anno fa, che vorri raccontarvi, se avete la pazienza di leggermi. Mi chiamo Chris, non Christian, ma proprio Chris, ho 36 anni, e sono una femmina mancata. Nel senso che dovevo nascere femmina, e invece, madre natura, ha voluto nascessi maschietto con l’aspetto di una bellissima ragazza. A volte la natura ci regala cose davvero inaspettate. Lunghissimi capelli biodi, fisico da pin up, e un visetto da bambola con una bocca carnosa e due occhi da cerbiatta, passavo tranquillamente da ragazza piu’ che da maschietto.
Ho perso mio padre per problemi di salute, e ho vissuto fino la maggiore eta’ con mia madre, gia’ abbastanza avanti con gli anni, avendomi avuto in tarda eta’. non sto a raccontarvi la storia della mia vita, chi ha gia’ letto le mie avventure mi conosce, se non lo avete ancora fatto, cercate sotto questo racconto, gli altri gia’ pubblicati. Ho perso mia madre qualche anno fa, era ormai arrivata al limite con la sua malattia ed era una donna provata. Le feste di natale e fine anno, le ho sempre evitate perche’ le trovo noiose e buone solo per spender soldi e null’altro. Quella sera pero’, decisi di trascorrerla fuori, magari mangiando una pizza ad uno dei tanti ristoranti cinesi in zona aperti, e bere qualche drink prima di rincasare. Nessuno mi aspettava a casa vivendo sola, e optai per una serata diversa. Faceva freddo anche se minacciava neve, al momento non nevicava.
Non mi misi nulla di vistoso, faceva freddo e pensai a coprirmi piuttosto che mettermi in mostra, in ogni caso non passavo di certo inosservata, stivaloni camperos neri sopra pantaloni in pelle attillati con cinturone borchiato, maglione nero scollato a V lungo fino alle ginocchia, giubbotto di pelle chiodo, i lunghi capelli biondi sciolti, un filo di trucco sul visetto con del fondotinta bianco, un po di matita e mascara sugli occhi e lucidalabbra sulla bocca. dei braccialetti colorati sui polsi, e guanti in pelle nera senza dita sulle manine. questa ero io in uscita quella sera.
Arrivai al ristorante cinese verso le ventidue circa, chiesi un tavolo e mi sedetti chiedendo una pizza alla diavola e un boccale di birra media. Nell’attesa, guardavo fuori dal finestrone dovero seduto, la notte con le sue strade illuminate dai led natalizi, e le auto in transito che passavano da un lato all’altro. Arrivo’ il mio boccale di birra, che iniziai a sorseggiare, quando dall’arco della saletta vuota, vidi sbucare un’uomo. Avra’ avuto sui sessant’anni circa, era vestito coperto con un lungo cappotto grigio, un cappello a falda stretta, come si usava una volta, viso senza barba e capelli brizzolati, si sedette al tavolo dal lato destro del mio, mi lancio’ un’occhiata distratta, e accennai un sorriso. Luomo continuo’ a fissarmi ma io non ci feci piu’ caso, ero abituata agli sguardi curiosi della gente, e avevo molti stalker che mi fermavano per la strada cercando di abbordarmi. Poi a certe situazioni ci si fa il callo.
Arrivo’ la donna cinese, con la mia pizza fumante, che mise davanti a me, la ringraziai e sorseggiai ancora un po di birra dal boccale, prima di tagliare un pezzo di pizza. Notai che l’uomo seduto solo al tavolo a fianco, aveva ordinato anche lui una birra, e continuava a tenermi gli occhi fissi addosso. Alla fine, cercai di rompere il ghiaccio con una battuta. “Devo avere qualcosa che non va in viso?” domandai ricolto all’uomo, che posando il boccale sorrise e chiese a sua volta: ” No No perche’?” risposi che continuava a fissarmi, e dovevo dedurne che, o avessi qualcosa in viso, o avevo una faccia cosi’ bella da incantare i passanti. Era una battuta scema, ma fece breccia, perche’ l’uomo ridendo, rispose- “Sicuramente hai un’aspetto che attrae complimenti.. sei trans per caso?” Stavolat fui io a ridere dicendo che ero un ragazzo normalissimo, ma che per circostanze anomale, ero nato con quell’aspetto. Una bella fortuna, disse l’uomo alzandosi e sedendosi accanto a me al mio tavolo senza averglielo proposto.
Discutemmo un po’, ci presentammo e bevemmo altre birre, prima che finita la pizza chiesi il conto. L’uomo mi stupi’ dicendo: “Se permetti offro io…” non mi opposi e ringraziai. Bieco tentativo di rimorchiarmi pensai. Ma il gioco poteva diventare interessante, e non volevo romperlo. Luomo era in auto, e si offri’ di riaccompagnarmi a casa, si stava facendo tardi, e a breve sarebbero iniziati i botti di mezzanotte per festeggiare l’anno nuovo. Ci fermammo solo ad un chiosco in strada a prendere altre birre in lattina che bevemmo poi in auto parcheggiati li a lato strada. L’uomo era gentile e parlava volentieri, forse mi ero fatta un’dea sbagliata di lui, lo avevo giudicato per il solito uomo in cerca di abbordaggio per una scopata la notte di capodanno. Parlando del piu’ e del meno, venne fuori la storia di Maria, una donna che l’uomo aveva conosciuto da giovane, con cui aveva lavorato negli anni settanta e aveva perso di vista da troppi anni. Piu’ parlava di questa donna, piu’ mi sembrava familiare.
Fu quando disse che sapeva si era sposata e che aveva un figlio di nome Chris, a rivelarmi che quell’uomo, stava parlando di mia madre. Strano come nemmeno ci eravamo presentati alla fine. Dissi che io mi chiamavo Chris, e avevo perso da pochi anni una madre di nome Maria. L’uomo parve farsi molto serio, mi fissava con la lattina fredda tra le mani, quasi volesse avere una rivelazione dal mio volto. Possibile che sia tu poi disse, non sapevo che rispondere, le circostanze mi avevano fatto incontrare quella sera un conoscente di mia madre, e forse qualcosa di piu. Dopo quello che a me parve un tempo interminabile, mentre i primi botti iniziavano a farsi sentire, l’uomo poso’ la lattina, avvio’ l’auto, e riprendemmo il cammino verso casa mia. Mi racconto’ come aveva conosciuto mamma, e volle sapere di cosa era deceduta, gli raccontai tutta la storia, nel mentre arrivammo da me, e lo feci salire.
Una volta in casa e accomodati sul divanetto del salotto piu’ caldi e comodi, finimmo il discorso terminando le birre. Era mezzanotte passata da poco, e i botti i razzi e tutto il resto ormai si faceva sentire in tutto il suo rumore. Cercai di mettermi a mio agio togliendomi i vestiti freddi per riscaldarmi, e rimasi in intimo con le calze a rete il perizoma e i lugnhissimi capelli biondi che mi coprivano il visetto e la schiena. L’uomo resto’ in rigoroso silenzio rotto solo dai botti e dalle luci dei fuochi artificiali, oltre che dalla bassa luce della lampada da salotto. “Sei fantastica… una vera donna” disse poi prendendomi per un braccio e trascinandomi si di lui che era ancora vestito. Sara’ stato leffetto delle birre, bevute in quantita’, sara’ stata l’atmosfera del momento, ma lo baciai, e da li’ scatto’ la scintilla che ci travolse.
Lo aiutai a spogliarsi, una volta nudo, notai aveva gia’ il cazzo in erezione, era bello lungo e di medie dimensioni, mi chinai sulle sue gambe, lo presi in mano e me lo portai tutto in bocca, mentre lui mi scostava dal visetto i lunghi capelli per ammirarmi succhiare. Lo sentivo ansimare mentre mi davo da fare sul suo cazzo duro, un brivido freddo mi passo’ lungo la schiena, era la sua manona fredda che mi accarezzava. Affondai la mia bocca sul suo cazzo piu’ e piu’ volte quasi a volermelo ingoiare tutto, sentii che stava per venire, ma non era ancora il momento e mi fermai.
Mentre mi sedevo sopra di lui, luomo disse – ” Credi che tua mamma avrebbe approvato?” gli risposi: “Probabilmente no, ma se vogliamo ricordarla cosi’, non credo ci sia nulla di sbagliato”. Mi sedettei sul suo cazzo dritto, lasciando che affondasse dentro al mio culetto aperto fino infondo, lui mi prese per i fianchi con le sue mani gelide, che mi procurarono brividi lungo la schiena, gli misi le mie braccia attorno al collo e lo baciai mentre iniziavo a saltellare su e giu dalle sue gambe aiutata da lui sempre piu’ velocemente. Ricordare la memoria di mia madre a quel modo, non mi sembrava sbagliato, anzi, lo ritenevo giusto, l’uomo era stato un suo carissimo amico ed ex collega di lavoro, e io in qualita’ di figlia, come mi ero ritenuta da anni ormai, volevo salutare l’anno vecchio e dare un ricordo di mia madre a modo mio.
Giudicatemi troia, dite che sara’ stato sbagliata come occasione, ma io l’ho trovato un modo giusto per ricordare mia madre, una santa donna a cui devo molto, e a cui ero molto legata sopratutto nei periodi migliori dopo avermi accettata come figlia, ed aver scoperto la mia troiaggine. Saltellavo felice ansimando sul cazzo dell’uomo alla luce fioca della lampada in soggiorno, e con il fischio dei petardi e i fuochi in cielo ad illuminare la notte di colori. Godevo sopratutto perche’ fu un’incontro del destino, era come se mia madre ci avesse fatto incontrare quella notte. Non so se siete credenti o superstiziosi, io voglio credere che quell’incontro non del tutto casuale, sia stato un’incontro magari dettato da mia madre, e come tale la stavo omaggiando in tutto, godendo e lasciandomi andare al piacere dell’amore.
Lu0omo venne dentro di me, sentii chiaramente i suoi spruzzi caldi lavarmi l’intestino. Venne tanto il mio amore, mi ingravido’ a dovere, e ansimando gli dissi che se usciva una bambina, l’avremmo chiamata Maria come mia madre. Se usciva un maschietto, Chris come me. Stavamo scherzando ovviamente, ma eravamo seri allo stesso tempo. L’uomo con il cazzo ancora duro chiese se volevamo provare a fare dei gemellini, sorrisi scostandomi i capelli dal viso e sussurrai che non aspettavo altro. Mi fece scendere dal suo cazzo, lo presi per una mano, lo alzai e lo condussi in camera da letto. Una volta piu’ comodi sul grande lettone matrimoniale, mi sdraiai su un fianco, lui si posiziono’ dietro di me, e con dolcezza mi prese il fianco spingendo destro il suo cazzo ancora nel mio culetto ormai bello aperto. inizio’ a spingere avanti e indietro, mentre dalla finestra della camera con la tendina tirata, vedevo lo spettacolo dei mille colori dei fuochi artificiali che illuminavano la stanza godendo come una vacca mentre il mio uomo mi apriva in due il culo. Credo di aver chiamato qualche volta il nome di mia madre, sussurrato nel pieno della notte mentre l’uomo mi era dentro fino alle palle che sentivo fare ‘cik ciak’ sbattendo sulle mie natiche. Era meraviglioso, bellissimo, fantastico, non avevo piu’ aggettivi. Un enorme sospiro, e degli spruzzi caldi, mi dissero che per la seconda volta, ero stata ingravidata dall’uomo. Venne dentro di me’ stringendosi forte da dietro, voltai la testa e ci baciammo.
gli chiesi se era stanco e voleva riposare un’attimo, ma l’uomo non ancora scarico del tutto, disse che voleva continuare ad omaggiare mia madre, lo accontentai, mi dsraiai a pancia sotto con la testa affondata sul mio cuscino, lui si mise sopra di me, e affondo’ per la terza volta, il suo bel cazzo duro dentro il mio culo ancora pieno di sperma caldo. inizio’ a fare le flessioni sulla mia schiena affondando e risollevando il cazzo nel mio culo. Ad ogni affondo sussurrava un nome che con il rumore dei botti non riuscivo a capire, ma poi aumentando il ritmo, quasi’ lo urlo’ quel nome.. – “Maria… Maria… Mariaaaaa” e mi ingravido’ ancora una volta facendomi il pieno, nello stesso istante, anch’io avevo iniziato ad urlare “Mamma… mamma oh mammaaaaaa”. Mi alzai e presi il cazzo dell’uomo che era orma allo stremo, cercando di ingoiare cio’ che restava della sperma ripulendogli la turgida cappella con la lingua e le labbra.
Voi dite che e’ blasfemo, ricordare una persona defunta a quel modo? io credo di no. La religione cattolica sarebbe contraria a certe cose, eppure, e proprio da molti religiosi che troviamo notizie di violenze sessuali anche perpetrate a danni dei minori. Io trovo invece che sia stato un modo eccitante, per ricordare una persona a noi due cara, che ci abbia addirittura favorito quell’incontro apposta. C’e’ da dire, che dopo quella notte, io e l’uomo per un periodo di qualche mese, siamo diventati amanti fissi. Abbiamo convissuto felicemente almeno fino all’arrivo della primavera, quando circostanze che non sto qui’ a spiegare, ci hanno separati nuovamente. chrisbabyface@libero.it
Spero che oltre a peculiari li trovi anche piacevoli. Per quanto riguarda, sia Cali che Silente le anticipo che avranno…
Interessante. Mi piace come hai caratterizzato la MacGrannitt. Inoltre trovo molto bello che tu abbia voluto sfruttare il personaggio di…
sarebbe bello se Gianna continuasse a rimanere incinta di suo nonno portando alla luce una bella e numerosa famiglia. Come…
Sono d'accordo. Ninfadora ha potenzialità enormi. Prossimamente vedrò di dedicarle un altro racconto.
ci sono altri episodi ?