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Una barista e i suoi clienti

By 1 Ottobre 20232 Comments

Oggi vi vorrei raccontare cosa successe alcuni anni fa. Mi presento, mi chiamo Melody, all’epoca 23 anni lunghi capelli biondi, occhi grigi, seno abbondante e fisico allenato da anni di palestra: non sono un tipo che passa inosservato, e mi piace.
Trovo lavoro in questo bar “di paese” classico ritrovo di non più giovani per bianchino, caffè corretto, grappino del dopo cena.. un bar che solitamente alle 2230 chiude, il che è perfetto per organizzare poi le mie serate con amici. Non ho nemmeno una uniforme, mi vesto come mi pare e piace, e a me piace vestire provocante

Gonne molto corte, top striminziti, tacchi 12, abiti succinti… il mio guardaroba non fa altro che attirare clienti, cosa di cui il proprietario Paolo è soddisfatto.
La clientela è pressoché fissa, alle 20 arrivano i pensionati per i loro grappini, partite a carte e per inondarmi di complimenti, battutine porno, tentativi (e riuscite) di palpeggio
Non mi danno fastidio, anzi: tra i miei clienti preferiti c’è Enrico, sui 60, frase di rito al suo ingresso “bimba, portami il tuo nettare” e ogni volta che gli passo vicino mi arriva o una palpata di culo direttamente al bordo della gonna o tenta di farmi sedere sulle sue gambe
Confesso che un paio di volte ho assecondato il suo gesto e quando mi ha avuta in grembo ha tentato, riuscendoci, di toccarmi la patata… ovviamente fingendo sorpresa mi alzavo lamentandomi “ma cosa fai?!” per poi assecondarlo di nuovo la volta dopo. Era diventato una specie di gioco fra noi, io sapevo che si fermava fino a chiusura per toccarmi, lui sapeva che non mi dispiaceva.
Un giovedì sera organizzano una specie di torneo di carte, lui ed altri 5, dopo varie partite lui e un altro stavano giocando “la bella”, bevendo fiumi di bianco e grappe. All’ennesimo vassoio che ritiro colmo di calici, Enrico fa risalire la mano tra le mie cosce, arrivando a toccare le mie mutandine e lì il colpo di genio: “bimba chi vince questa partita vince le tue mutandine ci stai?” lo guardo stupita, mentre il resto della comitiva approva entusiasta l’idea, mi incitano ad accettare con pacche sul culo, carezze alle braccia, alle cosce… non mi resta che accettare!
Mi faccio un bicchiere di gintonic e mi avvicino al tavolo anche io, Enrico mi cinge la vita con un braccio dicendo “la bimba stasera darà da mangiare al papi”
Non capisco, ma non ci faccio caso, sarà il vino che parla.
Sono in piedi tra i due giocatori, ad una certa l’avversario di Enrico mi tira il bordo della gonna a pieghe sollevandolo sul mio fianco, mettendo in mostra parte dell’inguine, lascio fare mentre mi guarda con insistenza e rivolto al gruppo “ma le ha almeno le mutandine?” un brusio misto tra eccitazione e curiosità si alza, rido di gusto, inizia a piacermi….
“Se vuoi le tolgo, così sei sicuro” dico facendo un passo indietro. “Si sì bravissima che bella idea” approvano all’unanimità. “Ok” metto i pollici sotto la gonna, ai lati del perizoma e mi accingo ad abbassarlo, mi fermo e chiedo a Piero, il più anziano del gruppo, di avvicinarsi per aiutarmi. Quando è di fronte a me lo faccio abbassare per appoggiarmi alle spalle, riprendo l’operazione interrotta poco prima, abbasso il perizoma fino alle ginocchia facendomelo poi togliere del tutto da lui, dandogli quindi modo di spiarmi sotto mentre sollevo (troppo) il piede, quasi poggiando il ginocchio sulla sua spalla. Rimane attimi infiniti accovacciato davanti a me guardando sotto la gonna, portandosi il perizoma al viso per annusarlo
Sembrano tutti congelati, “Continuate” dico “le mie mutandine sono li”
Un paio esplodono in una fragorosa risata, “altro che dare da mangiare al papi, questa ci mangia tutti” dice uno, prendendo il perizoma lo annusa e mi guarda “sa di figa” e tutti ridono.
Ricominciano a giocare anche se decisamente distratti dalle mutande che stan passando di mano in mano
La partita finalmente ha un esito, ma Enrico non vince le mie mutandine.
Il vincitore vanta il trofeo, mettendole in testa, uscendo dal bar in trionfo seguito da gran parte del gruppo.
Enrico e Piero rimangono a bersi il bicchiere della staffa, mi invitano a bere con loro.
Prendo la bottiglia di limoncello e 3 bicchieri, “offro io” dico e mi siedo a capotavola mentre loro sono ai lati. Enrico si lamenta “che giornata di schifo, non ho vinto le mutandine! Almeno Piero ha avuto un bel vedere”
Mi accendo una sigaretta, mentre sorseggio il liquore e penso che mi dispiace, era sicuro di vincerle…. Prendo il mazzo di carte, le mischio, lo porgo ad Enrico facendo cadere apposta gran parte delle carte a terra. Quando si abbassa per raccoglierle, apro le cosce… Piero non vede nulla, ma Enrico da sotto il tavolo mi mette un dito dentro la patata, muovendolo lentamente avanti e indietro
“Ne son cadute tante?” chiedo, al che si sposta guardandomi dice “ce ne sono alcune sotto la tua sedia” così anche Piero si sposta per guardare… vede che sono a cosce aperte e mi sorride compiaciuto
Mi accarezza il ginocchio, risale lentamente l’interno coscia, arriva alle labbra e me le apre con indice e pollice, si lavora il clitoride con l’indice, lo infila nel mio buchino per poi annusarlo, leccarlo e metterlo dentro ancora, con mugugni di apprezzamento.
Enrico mi siede accanto “bimba, dai da mangiare al papi” dice, ma io “non capisco cosa vuoi dirmi” dico
Enrico mi bacia leccandomi le labbra, accarezza il braccio, avvicinando la mano al seno, mi abbassa la spallina del top fino a tirare la stoffa scoprendo l’aureola “mhhhh sai che questo è buono” lo invito abbassando del tutto la stoffa “allora assaggio” dice lui, avvolgendomi il più possibile il seno con le labbra
Piero si gode la scena, osservandoci, fumando e bevendo… Ha smesso di toccarmi ma si annusa il dito con eccitazione.
Abbasso anche l’altra spallina scoprendo entrambe le tette, Piero la prende in mano, strizza il capezzolo, mi massaggia mentre Enrico mi divora l’altro seno…
Mi sto decisamente eccitando, sento la figa bagnata, allungo la mano sulla zip di Enrico abbassandola… mi aiuta tirandoselo fuori, dimensioni niente male in lunghezza ma decisamente interessante in lunghezza!! Mi lecco la mano ed inizio a segarlo, lo voglio sentire bello duro dentro di me…
Enrico mi guarda alzando la testa e ripete “dai da mangiare al papi” ma ora finalmente capisco cosa vuole, mi alzo, sollevo la gonna, mi appoggio al tavolo “mangia papi” gli dico aprendo e sollevando le gambe
“Ohhhh bimba siiiii papi ha tanta fame” dice avvicinandosi con la sedia, mi cinge una gamba con il braccio, si lecca due dita e le strofina tra le mie labbra aprendole, clitoride è li che chiede di essere succhiato…
Mi guarda prima di affondarci la bocca, ci mette lingua prima, lecca avanti e indietro, poi movimenti circolari, chiude le labbra succhiandomi, infila due dita dentro di me continuando a mangiarmi la figa “ohhhh papi che bravo che seiiiii….. siiii… cosiiiiii ohhhh” godo con quella lingua che mai avrei pensato usasse così bene
“Così vengo papi…. Mi fai godereeee” gemo e godo senza ritegno, “papi fammelo sentire” gli chiedo “mettimelo dentro” “ohhh si bimba vieni qui” dice facendomi scivolare dal tavolo direttamente sulla sua asta perfettamente allineata al mio buchino tanto da farsi strada in me senza essere guidata
Mi abbasso prendendo tutto il cazzo dentro “oddiooooo odddiooo è larghissimo… siiii…. Ohhh… mi riempi tutta papi” godo, mi prende le tette spremendole e succhiandomi i capezzoli… è bellissimo come mi fa venire
Mi bacia infilandomi la lingua in gola, saltello sulla sua mazza, me lo scopo con passione, su e giù, avanti e indietro, me lo sento in gola… mi da colpi profondi, facendo sbattere le palle sul culo, infilandomelo fino in fondo
Poi mi fa alzare e girare sul tavolo, ho i capezzoli duri e il contatto con il legno mi fa quasi male, ma quando me lo mette dentro… il fastidio diventa immensa goduria, Piero di fronte a me si strofina il pacco, allungo la mano verso il suo pacco per toccarlo, lui si alza e slaccia i pantaloni, “ohhh ohhh siiii dammelo” gli dico tra i gemiti, Enrico mi scopa a più non posso, Piero estrae il suo cazzo non è in tiro ma lo prendo in bocca succhiandoglielo con foga
Ho sempre adorato questa posizione, avere due cazzi che spingono in direzioni opposte dentro me…
Piero da vero pensionato si fa succhiare tenendosi le mani sui fianchi, Enrico mi scopa senza fermarsi, io godo come una cagna in calore
Finché Enrico arriva al culmine del piacere “bimba….bimba… siiii…. Vengooooo” “vieni papi godi…. godi così siiii” lo tira fuori e viene appoggiandosi sulla sedia, leccandomi da dietro la figa ancora aperta
Piero si sposta, interrompendo il pompino che comunque non stava avendo grande effetto.
Mi ricompongo per quanto possibile, Enrico mi fa sedere di nuovo sul suo grembo, ha il cazzo ancora fuori che si sta rilassando, lo sento tra le gambe… il contatto con la figa calda e bagnata lo sta risvegliando, mi dice “bimba che gran bella figa hai…” accarezzandomi e baciandomi
“E tu hai un gran bel cazzone” gli rispondo “e una lingua da favola” “vorrà dire che mi darai da mangiare spesso”

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