Skip to main content
Erotici RaccontiRacconti Erotici Etero

Una barista e i suoi clienti — Episodio 2

By 17 Ottobre 20232 Comments

Dopo la partita a carte sia Piero che Enrico non si son fatti vedere per gran parte del weekend, cosa che mi dispiaceva parecchio.
Domenica sera finalmente arrivano anche se li vedo molto imbarazzati.
Non capisco come mai nessuna battuta spinta, nessuna mano sotto la gonna… Insomma non sono come al solito!
Porto i soliti calici di bianco con olive e popcorn ma scordo le patatine.
Al terzo bicchiere di bianco finalmente Enrico mi chiede se possono avere patatine “le ho in magazzino ma non arrivo a prenderle, ma se mi dai una mano…” mi invento “ok… certo”
Mi segue sul retro, i pacchi sono in alto e prendo la scala “mi tieni?” Salgo un paio di gradini e aspetto che dietro di me lui afferri la scala.
Salgo altri scalini ancheggiando e facendo in modo che la gonna si sollevi e mi sporgo per prendere un pacco “Allora Enrico cosa mi racconti? È da un po’ che non passi, stai bene?” chiedo
“Ehhh uhh si… bene… ehm… tu?” risponde balbettando
“Io? Bene ma sei sparito, pensavo ti fosse piaciuto l’altra sera…” rispondo scendendo dalla scala e mettendomi di fronte a lui
“Eh? Ahhh ehmmm… s-ssi” balbetta evitando il mio sguardo “sai… quando ti ho dato…. da mangiare…” dico, mettendogli una mano sul viso in modo che mi guardasse, mentre con l’altra gli accarezzavo il petto scendendo sul pacco
“Ma tu… tu non eri ubriaca? Cioè io pensavo…” dice stupito
“No no…” rispondo stringendo il suo cazzo attraverso i pantaloni “….anzi…”
Con un sospiro mi infila la lingua in bocca ed entrambe le mani sotto la gonna alzandola completamente e appoggiandomi contro la scala, una mano sul seno, l’altra si insinua tra le mie cosce aperte massaggiandomi la figa che al primo tocco era già un lago di voglia “Ohh bimba… io pensavo… pensavo…” si inginocchia davanti a me, appoggio le gambe sulle sue spalle “dai… papi… le manca la tua lingua…”
“Mmhhh…. Anche a me… è mancata…” dice leccandomi e succhiandomi divinamente
“Oohhhh siiii…. Non farmi urlare papi… ci sentono…” gli dico
“Si giusto” si alza, si pulisce la bocca già bianca della mia crema, sistema la mazza che era già in tiro dicendo “dopo” ed usciamo dal magazzino.
Ad orario di chiusura rimaniamo solo io e lui, abbasso la serranda e vado al tavolo con una grappa per lui e una sambuca per me.
Mi siedo accanto a lui, che con un gran sorriso famelico scosta la sedia per farmi accomodare.
“Ma che ti era successo?” Chiedo sedendomi sull’angolo della sedia, poggiando la mano sulla sua gamba
“Eh no io pensavo che era stato perché eri ubriaca e che magari non volevi ecco…” risponde lui spostandosi verso di me
Al che inarco la schiena aprendo le gambe e dico “cosa ti sembra…?” mi mette la mano su ginocchio, inizia a carezzare lentamente risalendo la coscia “mhhhh…”
“E quindi….” lo invito, succhio il suo indice e me lo avvicino alla patata
“Bella figa” dice baciandomi, leccando il collo mentre la mano tasta la consistenza delle labbra, le apre, passa il dito dal clitoride al buchino facendomi bagnare
“E… questo non era per dopo?” chiedo, aprendo la zip dei pantaloni, tirando fuori quel bell’arnese che già mi aveva fatto godere tanto
Inizio lentamente a segarlo, mi godo quell’arnese che diventa grosso e duro nella mia mano, mentre lui si appoggia allo schienale “ohhhh bimba… così…. Brava….” ansima
Mi inginocchio davanti a lui “finalmente!!” prendendolo in bocca, succhiandogli le palle, leccando quell’asta dalla base alla punta, è grosso, meraviglioso… me lo infilo in bocca leccando e succhiando mentre lui segue i movimenti della testa con le mani e gode
“Ohhh bimba…” “dimmi Papi tutto quello che vuoi”
“Scopami bimba voglio sentirti”
Subito mi metto a cavalcioni sul suo cazzo abbassandomi piano per sentirlo entrare tutto, aprirmi e farmi godere… sospira e geme mentre entra ed esce dalla mia figa e le mani mi strizzano le tette
“Sì bimba… così… così…” continua a ripetere leccandomi collo, seno, baciandomi, tenendo il cazzo ben piantato dentro di me, muovendolo avanti e indietro senza tirarlo fuori
Continuo a saltellare su quella mazza magica, prima lentamente poi sempre più veloce, godo senza ritegno, non mi preoccupo che qualcuno mi senta ed è così liberatorio!
Enrico mi morde i capezzoli, il seno, e io urlo tutto il mio godimento, venendo e riempiendolo dei miei umori, lui gode nascondendo il viso tra le mie tette e tenendomi le mani dietro la schiena
Godiamo insieme e continuiamo a muoverci, uno dentro l’altra, prolungando il piacere reciproco
“Che brava bimba che ho incontrato” dice, baciandomi a lungo…

Magari stasera ha capito che adoro come mi fa godere…

**fatti realmente accaduti, modificati nomi per privacy**

12
15

2 Comments

Leave a Reply