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Una coppia aperta, il bukkake

By 26 Novembre 2021No Comments

Questo racconto è il secondo che scrivo su richiesta per una coppia che me lo ha chiesto dandomi dei buoni input. Se volete leggere anche il primo lo trovate https://raccontimilu.com/erotici-racconti/evoluzione-di-un-cornuto/

Ormai Valeria stava prendendo sempre più piacere nel farsi scopare davanti a me ma al tempo stesso si annoiava un poco per la ripetitività delle cose. Cercavamo entrambi un qualcosa di diverso. L’occasione si presentò quando una sera a casa di una amica nota PR che organizzava eventi in locali notturni di alto livello, bevemmo parecchio ed il discorso scivolò sul sesso. Lei è al corrente del nostro rapporto in cui Valeria prende tutti i cazzi che vuole con la mia approvazione e presenza così ci raccontò che in una villa molto bella fuori città le era capitato di organizzare eventi privati con gente molto riservata (è importante che certe cose non escano dalla cerchia ristretta di chi partecipa) e che negli ultimi tempi le era capitato di organizzare una festa in cui un paio di donne si erano concesse ad un certo numero di stalloni, una gang bang con due protagoniste e, vista la propensione per il cazzo di Valeria, ci chiese se ci sarebbe piaciuto per lei essere sul palco. Valeria non era convinta. “Un conto è scopare per divertimento proprio e del cornuto qui con me, un altro andare a dare spettacolo presa da tanti cazzi insieme, non sarei tranquilla di poter gestire la situazione e se i cazzi sono tanti anche con la parola d’ordine diventa difficile fermarsi. Non che tanti cazzi non mi piacciano ma sono perplessa”. Roxy (Rossana) la nostra amica le disse, che in un’altra circostanza era salita sul palco una singola donna amante dei bocchini e aveva spompinato un cospicuo numero di uomini di età dimensioni e razza diversi. La cosa fece scattare qualcosa dentro Valeria che esclamò “questa la proverei proprio volentieri!”.
Roxy le chiese se era sicura perché per lei organizzare un bukkake era semplicissimo, Valeria avrebbe solo dovuto dire quanti cazzi al massimo si sentiva di succhiare e far sborrare, Valeria si voltò verrso di me e mi chiese cosa ne pensassi. “Un conto è stare in una stanza con ¾ maschi che mi scopano, un altro andare su un palco davanti ad un pubblico, ciò esalta la mia vena esibizionistica ma non so se la cosa potrebbe crearti problemi”. Io mi sono sempre fatto tante seghe ed una delle scene migliori per questo è quando più uomini dopo essersela scopata per bene, coprono di sborra viso e tette della attrice di turno per cui solo a parlarne mi era venuto il cazzo duroi. Valeria se ne accorse.
“Sembra che al cornuto l’idea non dispiaccia” disse rivolgendosi a Roxy, “OK organizza, direi che per la prima volta un sestetto può bastare”.
“Va bene” le rispose Roxy, “credo che per sabato prossimo potresti essere già sul palco a quest’ora. Sappi che la gente che mette la villa ed i loro amici hanno anche richieste particolari circa l’abbigliamento, penso a tutto io, spero non ti spiaccia travestirti un pochino”.
“Certo che no, sono curiosa di vedere come sarò agghindata, mi piacciono le sorprese” .
Dopo una decina di giorni (ricordo che era un mercoledì) Roxy ci confermò l’appuntamento mandandoci l’indirizzo di dove avremmo dovuto recarci per le 23. La settimana, al pensiero di Valeria che spompina 6 uomini, ci aveva messo in uno stato di eccitazione esagerato e scopammo tutte le sere appena il secondo di noi due tornava dal lavoro senza aspettare di andare a letto, sul bancone della cucina, sul tavolo del salotto, ovunque tranne che a letto.
Arrivò sabato, Valeria si preparò con un tubino nero, un paio di autoreggenti ed un tacco 12: “anche se mi faranno cambiare mi piace che durante il viaggio tu sia eccitato anche solo guardandomi” mi disse. Salimmo in macchina, mettemmo il navigatore e nel giro di mezzora arrivammo alla villa.
La villa era al centro di uno splendido parco recintato e con il perimetro che impediva di guardare dentro grazie alle siepi alte più di due metri e molto fitte. Arrivati al cancello un uomo in giacca e cravatta ci chiese i nomi, controllò sulla lista che aveva e ci fece passare non prima di aver fatto l’occhiolino a Valeria.
“Bel tipo, mi piacerebbe fosse uno di quelli che mi spompinerò stasera” mi disse la mia consorte. All’ingresso della villa Roxy accoglieva gli invitati con a fianco un altro buttafuori, anche esso molto elegante in giacca e cravatta, ci accolse facendoci lasciare i cellulari che vengono messi ognuno in una busta numerata e ci viene data una contromarca per ritirarli all’uscita. “nessuna ripresa dentro la casa, è ancora presto, entrate a bere qualcosa che poi ci raggiungerò per preparare Valeria”. Entriamo e c’è un salone enorme, grande almeno 400 metri quadri e sul fondo un palco. Sulla destra un bancone al quale un paio di baristi palestrati in boxer e farfallino mescono bevande e sorrisi. In giro divanetti da 2 3 e 4 posti, alcuni ad angolo da 7 posti, qualcuno è seduto a chiacchierare. Prendo un paio di drink, vedo che Valeria viene raggiunta da Roxy che la prende sottobraccio e mi saluta. Mentre aspetto che lo spettacolo inizi, vedo che il pubblico è over 50, personale a parte che invece è tutto sotto i 30. Mi avvicina un uomo sui 60 già con un tasso alcolico non indifferente almeno a giudicare da come biascica, ha la erre moscia, i suoi vestiti ed il fisico asciutto rivelano che è facoltoso ed allenato. Mi parla della moglie una signora che mi indica qualche metro in là, una bella donna intorno ai 50 vestita in modo elegante ed al tempo stesso sexy. Mi dice che loro sono una coppia aperta e che raramente scopa con lei dato che lei ha un paio di toy boy che la soddisfano pienamente. D’altra parte mi dice anche a me piacciono le trentenni, par condicio dice ridendo”. Nel frattempo il salone si è riempito di coppie ed anche di qualche singolo, il target di età adesso spazia dai 40 ai 60/65 anni. Tutta gente elegante, almeno a vedere come sono vestiti. Sto cominciando ad innervosirmi, è passata più di mezzora da quando Roxy ha preso con sé Valeria. All’uomo con cui stavo chiacchierando si avvicinano un altro paio della sua età, uno è un suo socio in affari e l’altro un cliente. Scopro che è un grossista del ramo della gomma e che la villa è sua.
Calano le luci e si accendono i riflettori sul palco, Roxy entra con un microfono e la musica di sottofondo che c’era fino a quel momento, tace.
“Benvenuti a tutti, un grazie ad Andrea dice salutando il padrone di casa ed a sua moglie Veronica per l’ospitalità” quindi ringrazia anche me annunciando che mia moglie sarà la protagonista dello spettacolo che sta per iniziare, Andrea mi strizza l’occhio e mi dice che spera che io mi diverta a vedere mia moglie sbocchinare un po’ di cazzi, lui quando vede farlo alla sua gradisce molto.
Un occhio di bue inquadra Valeria che entra sul palco, stento a riconoscerla, il tempo trascorso da quando Roxy la ha portata via è servito a truccarla ed a cambiarle la pettinatura, il vestito, succinto, è quello di una scolaretta, la gonnellina è poco più di una cintura e copre ben poco del culo di Valeria che così esposto, dato l’indumento striminzito, sembra più grosso di quello che è. La parte superiore è composta da una camicetta che strizza le tettone di Valeria facendole strabordare, è corta in vita lasciando scoperto l’ombelico ed una buona parte della vita; completano il look un paio di parigine bianche ed un paio di sandaletti con il tacco. Sembra uscita da un manga porno giapponese, probabilmente il look è frutto dei sogni di qualcuno che comanda in quella casa. Valeria comincia una danza lentamente è una vera bomba sexy. Si muove come una ballerina di lap dance per eccitare il pubblico, non la avevo mai vista farlo ma le riesce benissimo, partono alcuni applausi e fischi di approvazione sia da parte delle donne che degli uomini. Il ballo va avanti 5 minuti poi, entrano, con i cazzi già dritti, 6 uomini. C’è di tutto un po’ si va da un maschio palestrato sui 25/30 anni (riconosco l’uomo che ci aveva accolto al cancello e capisco il perché dell’occhiolino) ai 60 ed oltre. Fra i 6 spicca un uomo di colore di oltre due metri con un cazzo asinino. Meno male che non se la deve scopare, penso, altrimenti ogni nostra scopata successiva mi avrebbe visto ballare dentro Valeria. Non che non abbia mai preso cazzi da superdotati ma questo li batte tutti di gran lunga. Gli uomini le si mettono intorno, cominciando a palpeggiarle culo e tette le quali un po’ per il movimento un po’ perché le tastate sono molto decise e numerose, saltano fuori dalla camicetta. Un paio dei 6 uomini non perdono tempo e si buttano ognuno su uno dei due seni cominciando a mordicchiarli ed a leccarli provocando brividi di piacere a Valeria. Il mio livello di cornutaggine lievita come il mio cazzo che mi esplode nei calzoni e così anche al padrone di casa che vedo si sta massaggiando la patta. Mentre Valeria non offre alcuna resistenza anzi incoraggia porgendosi alle bocche ed alle mani degli uomini, in platea il clima man mano che gli uomini trattano Valeria come un oggetto, si scalda.
“Troia succhiagli il cazzo a quei bei maschioni” dice una insospettabile (nel linguaggio) signora ingioiellata. “Che belle tettone ha sta vacca, fagli una spagnola al cazzone nero” urla arrapato un distinto signore sulla sessantina. “È una delle migliori vacche che abbiamo visto qui” dice dando di gomito un uomo a quella che è la sua compagna o moglie la quale replica “Per me non è la solita professionista, si vede che non lo fa per lavoro ma perché le piace il cazzo”. Quest’ultimo commento è quello che mi eccita di più, l’essere zoccola di Valeria perché amante del cazzo è la cosa che mi stimola di più della sua sessualità. È instancabile a prendere cazzi, mi dispiace che non le abbiano chiesto di fare una gang bang, avrebbe mostrato loro ancora di più che femmina da monta è, sono molto fortunato a potermela scopare quando voglio. Come diceva sempre un mio collega quando qualcuno gli diceva che la moglie di 20 anni più giovane di lui lo cornificava “meglio mangiare una bella fetta di una torta buona in compagnia che mangiarsi una torta intera da soli ma che fa schifo”. All’epoca ancora Valeria non si era aperta al darsi e le nostre erano solo fantasie ed approvavo solo in parte le parole dando ancora peso alla fedeltà fisica. Oggi, su quel palcoscenico, Valeria si sta scatenando. Mentre i commenti salgono anche Valeria è passata all’azione, ormai senza più la camicetta e con la gonna scesa alle caviglie, si è accucciata ed ha cominciato a dedicarsi ai cazzi degli uomini che sono con lei sul palco. Con fare autoritario, nonostante stia in mezzo a loro apparentemente sottomessa, li fa disporre a coppie omogenee per dimensioni e comincia da quelli più piccoli (tutto relativo, la coppia di dimensioni inferiori è prossima ai 20 centimetri con un buon diametro). Fa mettere i due uomini di fronte al palco in modo da poterli spompinare per bene mostrando tutta la sua maestria. Comincia succhiandone uno e menando l’altro alternandosi fino a che prende entrambi i cazzi uno per mano, li attira a sé e strofina le cappelle una sull’altra facendo saettare la sua lingua sui due glandi. Non li fa venire però, “tenetevi caldi che la sborra la voglio tutta insieme” dice a gran voce scatenando gli urletti compiaciuti di buona parte del pubblico. Passa alla seconda coppia a cui riserva un trattamento similare. Stavolta con grande sforzo, dopo averli alternati in bocca, anziché strofinare le cappelle spalanca le fauci e riesce ad ingoiare quasi completamente le cappelle contemporaneamente. Si vede che ha l’urto del vomito ma non demorde, cede scattando indietro solo quando uno degli uomini la prende per la testa spingendole in gola il cazzo. Anche per la seconda coppia il tempo è finito, passa quindi alla terza in cui c’è l’uomo di colore dal cazzo gigantesco. Comincia dall’altro che assomiglia sia come lineamenti che come dimensioni a Rocco Siffredi giovane. Gli si dedica leccandolo, ingoiandone la cappella e segandolo. Dopo circa 5 minuti di questo trattamento l’uomo sarebbe prossimo a sborrare ed allora Valeria lo molla per dedicarsi al tarello più grosso della serata. L’uomo di colore mentre si avvicina, la prende per la testa e la tiene ferma quindi la schiaffeggia con il suo randello. Valeria asseconda estraendo la lingua cercando di leccarlo quando le capita a tiro. Il trattamento dura un minuto circa mentre l’uomo la insulta: “sei proprio una gran troia bocchinara, di mignotte così ce ne dovrebbero essere di più, vorrei sfondarti il culo davanti al cornuto che ti ha sposato, mi farò dare il tuo numero e ti darò una ripassata dopo la quale camminerai a gambe larghe per una settimana”. A questo punto Valeria afferra l’enorme cazzo nero con due mani, se lo porta alla bocca ed inizia a leccare la cappella. L’uomo la lascia fare, Valeria, sempre più golosa prova ad infilarsi la cappella e quanto più cazzo può in bocca. Il glande dell’uomo è grosso come una piccola pesca, Valeria riesce ad infilarselo ma oltre quello non va, intanto con le mani sega il cazzone. Questo movimento va avanti per cinque minuti buoni con il pubblico che alterna insulti ad una specie di ola ad ogni segata. Sul palco gli altri si tengono caldi segandosi lentamente, vedere uno spettacolo così da vicino per me sarebbe sufficiente per tenermi l’uccello duro ma io come parte in causa forse non faccio molto testo. Di fianco a me il padrone di casa mi dice: “tua moglie mi piace molto come atteggiamento, è un peccato che stasera faccia solo dei bocchini, le si dovrebbe rendere onore riempiendole di cazzo ogni buco”. Concordo in ogni parola di Andrea e gli rispondo: “se le è così piaciuta credo che non avremo problemi a rispondere ad un altro invito, stavolta per riempirla di cazzo fino a sfinirla. Basta che troviate cazzi grossi, che durino e certificati sani. A Valeria il cazzo piace a pelle nuda”. Andrea accenna un sì con la testa ma ormai sul palco sono prossimi al gran finale. Valeria ha mollato il cazzone di colore, si è messa al centro del palco facendo disporre i 6 uomini a semicerchio intorno a lei. Parte il primo fiotto di sborra da uno della seconda coppia, l’uomo per centrarla meglio ha fatto un passo avanti, continuando a segarsi altri 3 schizzi imperlano la fronte ed i capelli di Valeria, il primo non ha finito di venire che già altri due sono prossimi, mentre il primo fa un passo indietro gli altri due ne fanno uno in avanti. Le sborrate sono entrambe molto copiose e Valeria chiude gli occhi per evitare di essere accecata infatti gli schizzi questa volta vanno più in basso, occhi bocca e parte superiori delle tette vengono coperti da queste sborrate. Valeria è già una maschera, probabilmente gli uomini sono stati tenuti a secco per avere le palle più piene a vantaggio della spettacolarità del momento. Un paio di minuti ed anche altri due sono pronti a venire, passo avanti ed anche le tette hanno più area coperta di sborra che spazio libero. Manca solo il gran cazzone ed in un gran finale pirotecnico l’uomo segandosi lentamente erutta un quantitativo di sborra incredibile, 6 schizzi di grosse dimensioni finiscono di coprire Valeria che una volta terminato l’ultimo si passa la lingua sulle labbra per gustare il nettare ricevuto. Ma non è finita. Roxy sale sul palco e con il microfono mi chiama a raggiungere Valeria: “Stefano raggiungici qui sul palco così tutti potranno vedere chi è il cornuto che asseconda le voglie di questa vacca!”, un riflettore mi punta nel buio della sala mentre un altro illumina Valeria e Roxy. Salgo sul palco accompagnato da fischi urla ed insulti. Non sono mai stato umiliato così tanto, i termini più gentili sono smidollato, cornuto e finocchio. Raggiunta Valeria lei si alza baciandomi in bocca passandomi una buona dose di sborra. Se fossimo soli sono sicuro che mi farebbe fare indigestione di sperma costringendola a pulirla tutta, non sono cert che ce la farei dall’enorme mole di crema presente sul suo volto.
Il bacio ha scatenato l’apice dei decibel, parte un coro “cornuto cornuto” e Valeria mi sussurra “te lo aspettavi un successo così?”. Roxy riprende la parola: “adesso diamo un premio a Stefano che così gentilmente ha accettato di essere qui con sua moglie, Stefano puoi farti una sega”. Valeria socchiude la bocca, io mi sego ed in tre colpi vengo riempiendole la bocca. Lei mi bacia e mi fa sentire il mio sapore misto a quello degli altri, lo abbiamo fatto altre volte ma questa me la ricorderò sempre. Le luci su di noi si spengono ed il palco resta al buio mentre luci soffuse vengono accese in sala e riparte la musica di sottofondo. Vedo il padrone di casa seduto su un divanetto con due donne che lo spompinano a dovere e sua moglie su un divanetto di fianco che sta per essere penetrata dal buttafuori che avevamo visto all’ingresso del palazzo. Diverse coppie stanno consumando amplessi in configurazioni di ogni tipo, ormai nel salone è in corso un’orgia.
Il retro del palco dà su una stanza adibita a spogliatoio con un bagno attiguo. Roxy dice a Valeria di andare pure in doccia e che avrebbe trovato tutto il necessario. Si ferma a parlare con me mentre i sei uomini si rivestono. “Grande successo, Valeria ha superato tutte le aspettative, credo che Andrea la vorrà rivedere, stavolta per vederla riempita in ogni buco. Ayo (l’uomo di colore dal cazzo asinino) prima uscendo dal palco mi ha dato un bigliettino con il suo numero di telefono, non vuole farvi pressione ma mi ha detto che avrebbe veramente piacere a scoparsi Valeria in privato e riempirla in ogni buco, la ha trovata spontanea e molto brava. In particolare gli è piaciuto il suo culo formoso, dice che raramente riesce a metterlo nel culo alle sue amanti per via delle dimensioni ma è praticamente sicuro che Valeria ci potrebbe riuscire, pensateci”.
Valeria ha finito la doccia, si è asciugata, ho messo il biglietto in tasca e chiedo a mia moglie se vuole andare in sala, sicuramente troverebbe da scopare. “No voglio andare a casa è la sua risposta e fare l’amore, non scopare con te!”. La amo anche per questo, per quanti cazzi prenda resta il mio tesoro, il sesso è un piacevole passatempo ma l’amore è un’altra cosa. Ci avviamo all’uscita dove ci vengono riconsegnati i telefonini, saliamo in macchina e torniamo a casa. Sono le 3 ormai ma la notte sarà ancora più piccola. Quella notte facemmo l’alba scopando, pardon facendo l’amore alternando dolcezza ed irruenza.

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