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Erotici RaccontiTradimento

zia Anna 1°

By 21 Maggio 2022No Comments

ANNA
Pomeriggio inoltrato, fa molto caldo, caldissimo. Relax nel lettone con l’aria condizionata al massimo, dopo un pomeriggio di sesso. Sandro giace supino con gli occhi chiusi e le braccia aperte, mi avvicino, gli metto la testa nell’incavo della spalla, gli accarezzo il petto villoso e dandogli qualche bacio sul collo mi decido finalmente a dirglielo: “purtroppo i nostri programmi saltano”
“in che senso…saltano?”
“sabato mattina arriva mia sorella da Milano e resta qualche giorno da me e difficilmente potremo vederci in quella settimana che lui va via”
“ma come???? Mi ero organizzato col lavoro per essere libero tutta la settimana e tu, all’ultimo momento, mi dai questa bella notizia?”
“amore, purtroppo non dipende da me, è mia sorella! Era nell’aria da qualche tempo, ma non sapevo esattamente quando e me l’ha detto solo ieri sera. Tutta la famiglia si ferma qui qualche giorno, pertanto dovrebbero ripartire ai primi della settimana prossima; però resta qui Massimiliano, il figlio, perché prosegue verso il meridione coi suoi amici dopo qualche giorno ancora, per cui avrò quasi tutta la settimana bloccata”
sapevo dell’ennesima trasferta lavorativa di Marco, mio marito, che sarebbe durata tutta la prossima settimana ed avevo programmato con Sandro un bel periodo di relax e sano divertimento, visto che avevo già iniziato le ferie estive e mia figlia era già partita per le vacanze col fidanzato.
Con Sandro c’eravamo conosciuti 6 mesi prima quando avevamo incaricato un’agenzia immobiliare di piazzarci una proprietà ereditata dalla famiglia di mio marito che non utilizzavamo. Sandro si occupava di affitti estivi, reperiva proprietà inutilizzate e le metteva a disposizione degli alberghi, dei villaggi turistici e dei tour operator per la stagione turistica e la trattativa per poter mettere a reddito questa casa l’avevo seguita io; ci siamo conosciuti, abbiamo simpatizzato e ci siamo rivisti per un innocente aperitivo, solo che dopo l’aperitivo…..ci siamo infilati peccaminosamente in uno degli appartamenti a disposizione dell’agenzia e da allora la passione ci sta travolgendo.
Sandro è più giovane di me di circa quindici anni, separatosi da poco, dopo un matrimonio lampo con una coetanea in seguito a 5 anni di fidanzamento. È decisamente un bell’uomo, affascinante. Un figo pazzesco! Ancora non riesco a credere di aver suscitato in lui questa attrazione, non che la sottoscritta sia da buttare, ma sulla soglia dei cinquanta, attrarre un uomo così, rappresenta una bella botta di autostima. Eh sì, ne ho quasi cinquanta, sposata da 25 una figlia grande, che studia alla prestigiosa Bocconi; siamo, io e mio marito Marco, una coppia quasi anziana, che dopo tanti anni ha trovato il proprio equilibro nel rispetto dei propri spazi reciproci. Il mio di spazio è attualmente rappresentato oltre che dal lavoro che mi impegna relativamente, dalla cura per me stessa: palestra, estetista e da Sandro; il suo dal lavoro che lo assorbe completamente e che la settimana in questione lo avrebbe portato lontano da me.
“quindi la settimana di semi-ferie che mi sono preso, la butto via??”
“mi spiace amore, ma che ci posso fare. Mica potevo dire – non venire perché sono impegnata col mio amante”
“ecco poteva essere un’ottima idea, se mi dai il numero glielo dico io!”
Si alza di scatto, immusonito. Lo guardo avviarsi vero il bagno, nudo e non posso non notare la sua avvenenza. Un fisico atletico, alto, lo osservo da dietro, un bel culo sodo. Mi piace, mi piace proprio è un gran bell’esemplare di maschio, un gran bel passatempo che mi ha fatto tornare ragazzina, mi fa provare emozioni, desiderio, una bella scossa di adrenalina, insomma.
“Non ci posso fare niente, sono sempre stata chiara con te, fin da quando abbiamo iniziato a frequentarci: per quanto mi riguarda, la famiglia viene prima di tutto! Non dimenticare che ho una figlia”
Gli avevo fatto credere che con mio marito non vi sono più rapporti, lo assecondo nella sua passione, nel suo immaginarsi l’unico per me, ma se non capisse o si dimenticasse questo concetto fondamentale del nostro labile rapporto, sono disposta a troncare immediatamente. Lo sento bofonchiare qualcosa di là dal bagno; non ci faccio caso più di tanto, quando rientra nella stanza mi ero già rivestita. Ci avviamo silenziosamente verso le rispettive macchine parcheggiate prudentemente nel garage sotterraneo del residence e salutandolo affettuosamente gli prometto che se avessi avuto anche solo mezza giornata libera l’avrei immediatamente avvertito. Mi saluta con aria speranzosa di rivedermi la settimana seguente; evidentemente è proprio preso dalla sottoscritta, un altro probabilmente dopo un bidone del genere mi avrebbe dato il benservito, si vede proprio che gli faccio un bell’effetto!
Rientrando verso casa, ripenso alla sera precedente, quando mi ha squillato il telefono: era mia sorella, che vive a Milano. Andrà in Grecia e sarà di passaggio da noi per andare in Puglia a prendere il traghetto, chiede se può fermarsi una notte e lasciarci Massimiliano qualche giorno perché poi lo passeranno a prendere i suoi amici per andare in vacanza in Salento dopo gli sforzi della maturità.
Vedo mio marito che sbuffa, quando capisce la piega che stava prendendo la telefonata, sogghigno fra me e me: chi la fa l’aspetti, mi sono sorbita sua madre il mese scorso per due settimane, ora tocca a te mio caro!
“amore qual è il problema? Abbiamo la casa grande, viviamo al mare, è inevitabile! E poi ricorda che Marina si fa in quattro per nostra figlia. Giada è in vacanza e prima della fine del mese non torna. Se li ospitiamo per una notte e se Max si fa qualche giorno qui con noi non ci arreca un gran disturbo” mi rodeva un po’ dire questo, pensando a come farlo digerire a Sandro, ma col senno del poi mi sono complimentata con me stessa per come ero riuscita a gestire la questione.
Sbuffa, si alza borbottando qualcosa e si dirige sul terrazzo per andare a fumare.
È un’estate torrida. Fortunatamente ho il mare a qualche centinaio di metri e quando posso vado a rinfrescarmi. Che fortuna vivere in una città di mare! Appena riesco, mi piazzo sul lettino in spiaggia e mi rilasso. Se fa caldissimo, come in questi giorni, mi rinfresco in acqua. È un privilegio impagabile, sconosciuto per chi vive in città, fare la maestra elementare mi dà la possibilità di godermi quasi 2 mesi di vacanza. Riconosco di sentirmi una privilegiata!
Arriva il giorno, era un anno esatto che non ci vedevamo con Marina. Solitamente erano loro che venivano da noi, per via del mare e perchè io sono piuttosto pigra e, salvo qualche rara occasione, difficilmente vado a Milano. Noi un po’ più vecchi, i figli cresciuti, Max in modo particolare, l’anno prima non l’avevamo visto perché era stato in Inghilterra tutta l’estate per una vacanza studio, pertanto avevo il ricordo di due estati prima: un ragazzotto brufoloso, timido ed impacciato, ora a 19 anni era un uomo fatto; era evidente, aveva cominciato ad assaggiare certi piaceri da adulto, era sbocciato in un bel maschio adulto il mio nipotino.
Ci siamo accampati per un paio di notti, poi mia sorella, il marito e Martina, la figlia più piccola, ripartono all’alba del lunedì successivo e Max resta e si sistema nella camera di Giada.
“zia non vorrei disturbare troppo, dove sistemo le mie cose? Non ho problemi posso anche lasciarle nel borsone se vuoi”
“zia?? Eddai mi fai sentire ancor più vecchia; facciamo un patto, da ora in poi io per te sono Anna. Ok? Non so quanto ti fermi; se è per una notte, vale la pena disfare il borsone? Diversamente ti libero una porzioncina dell’armadio di Giada e appendi le camicie e i pantaloni così non sgualciscono”
“sai che ancora non lo so? Gli amici mi devono chiamare per dirmi quando andremo in Puglia. Nel frattempo. se non vi disturbo, mi fa piacere fare un po’ di mare qui da voi”
“non ti preoccupare, qui puoi starci anche tutta l’estate. Facciamo così: io ti libero un po’ di spazio nell’armadio così sistemi le tue cose e quando sarà il momento rifarai la valigia e ti darò una mano”
Era tanto cambiato negli ultimi due anni! Si era fatto uomo, aveva l’aspetto, l’atteggiamento di un uomo.
“quando vuoi andare al mare, lo stabilimento balneare sai qual è, io oggi ho da fare un po’ di commissioni quindi non ci vado e rientro nel pomeriggio, Marco lavora fino a tardi per cui la spiaggia è tutta tua. Mi raccomando non conquistare troppe ragazze!” un sorriso e me ne vado pensando che la cosa sarebbe stata molto probabile. Max era diventato proprio un bel tipone che non passava inosservato: alto, fisico atletico con spalle larghe da giocatore di pallanuoto, con una testa di riccioli biondi; era proprio un gran bel ragazzo che ne avrebbe fatte soffrire parecchie.

(continua)

per commenti narciso.a@outlook.it

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