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MAX

Entrati nel locale, la gran parte degli uomini la osserva. È veramente superlativa, dimostra più di una decina d’anni in meno dei suoi cinquanta. Atteggiamento da figa snob, sguardo dritto non si cura minimamente delle occhiate che la spogliano, si avvicina ancheggiando sui tacchi alti al tavolo, preceduta dal cameriere che la aiuta a sedersi accompagnandole la sedia.

Inizia una schermaglia. Avverte il mio leggero disagio per il fatto di essere al centro dell’attenzione e mi chiede se mi vergognassi ad andare in giro con una vecchia. Alla faccia della vecchia!! Sensibilissima zietta, fiuta proprio tutto! sembrava totalmente incurante dell’effetto che aveva provocato sugli astanti, però ha avvertito il mio imbarazzo; ne sa una più del diavolo! Le confesso la verità: che il fatto che avessero tutti notato la sua entrata nel locale mi aveva creato un po’ di soggezione. Sorride, mi confessa a sua volta che della cosa non le importa un fico secco, anzi crea più disagio a suo marito che gradirebbe da parte sua un atteggiamento più sobrio e mi comunica di sua sponte di aver fatto acquisti di costumi da bagno molto sexy; non vedo l’ora di vederteli indossati! Hai visto zio…? È geloso della moglie! Non gli piace che sia tanto figa, che gli altri uomini se la mangino con gli occhi. Forse teme il giudizio e pensa che questa tigre gli pianti certi cornoni sul capo e che tutti glieli vedano mentre è in giro con lei.

Ordiniamo il cibo, il vino ed è tutto un ammiccare, doppi sensi, allusioni da parte sua, Mi provoca parlando di cibi afrodisiaci! Non so se riesco a dissimulare il rossore del viso. Tra una portata e l’altra ci facciamo fuori quasi due bottiglie di vino freschissimo che va giù alla grande. Nel mentre, Anna tra una battuta e l’altra, tra un sottinteso e un doppio senso, comincia a farmi un interrogatorio che manco in questura mi sarei aspettato. Comincia dallo sport, sapendo che è la mia passione. Prosegue con gli studi e termina con le femmine. Complice il vino, soggiogato dal suo fascino, dal fatto che fossimo soli io e lei, che l’occasione sarebbe stata irripetibile, mi godo quelle attenzioni, quella curiosità sul sottoscritto e mi lascio andare a qualunque tipo di confidenza, non tralascio nulla andando a creare quel feeling che mai mi sarei sognato di poter allacciare con una componente dell’altro sesso. Ogni tanto il pensiero andava al fatto che Anna non era una donna qualsiasi, ma la sorella della mia mamma… Scacciavo il pensiero per concentrarmi su di lei. La conversazione è andata avanti per tutto il tempo della cena, ci guardiamo negli occhi, i busti protesi l’una verso l’altro. Il resto del mondo non esisteva più, eravamo solo io e lei.

A un certo punto si alza la musica di sottofondo, attacca un brano disco “very old fashioned”. Neanche l’avesse morsicata una tarantola, Anna si alza e si lancia al centro della pista. Lei la prima, per il momento l’unica, si agita, balla, attira l’attenzione, tanto per cambiare. A ruota la seguono altre tizie, alcune passabili, ma nulla in confronto, altre inguardabili. Poi un sacco di altra gente. Io resto al tavolo, guardo. Anna è scatenata, la guardo, la osservo, ma non sono l’unico. Si avvicinano come le mosche al miele, tre quattro tizi, un paio giovani, gli altri più grandi. Anna incurante balla come se non esistessero, finchè uno di loro, piuttosto giovane fra i trenta e i quaranta, si avvicina ulteriormente, la guarda, la fissa, balla vicino a lei, le sorride, ricambiato. Lei sta al gioco, lo fissa, si avvicina a sua volta e comincia a sfiorarlo col corpo senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Mi prende una fitta atroce di gelosia che comincio a comprendere il sentimento di zio Marco quando escono assieme e la osservano. Ma che fa con sto tizio, ci flirta di brutto! È tutto un movimento, un gioco di sguardi, sembra che gli dica con gli occhi: “andiamo a scopare”. Sono imbarazzatissimo, se avessi la possibilità me ne andrei via, umiliato da questo suo comportamento. Cosa penseranno quelli che ci hanno visto entrare assieme? Guarda la mamma di quel coglione che troia! Come si fa rimorchiare mentre balla!

Attacca un pezzo di musica latina, di quelli che si balla accoppiati. Manco a dirlo, il tizio prende la palla al balzo e la stringe a sè in una sensualissima danza in cui è tutto uno sfiorarsi di bacino, di gambe, di corpi.

Sempre più a disagio, mi metto come un idiota a guardare lo smartphone fino a che vedo Anna pararsi davanti a me, prendermi per mano e condurmi in mezzo alla pista.

“non sono capace di fare questi balli!” le dico

“lascia perdere. Lasciati andare, ti guido io” e mi stringe a sé.

Il suo corpo contro il mio, la tengo per un fianco l’altra mano nella sua. Ci sfioriamo, inserisce la gamba fra le mie per la danza e mi stringe, ci tocchiamo.

Alla fine del pezzo musicale si stringe a me, mi abbraccia, mi da un bacetto sul collo, dietro l’orecchio che mi provoca un brivido improvviso e mi dice “ho un gran caldo, son tutta sudata, andiamo a fare due passi al fresco. Ti va?”

(continua)

per commenti: narciso.a@outlook.it

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