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ANNA

Apprendo, nel conversare, che il ragazzo ha un certo successo fra il pubblico femminile e mi confessa che l’altra sera, nel dire che frequentava signore attempate e sposate, aveva sparato una cazzata. Meno male… mi pervade un senso di sollievo. Inspiegabilmente, anche se scavando nel profondo me lo spiego benissimo, quella sera mi aveva preso un moto di gelosia incomprensibile. Sollevata da questa sincera confidenza, apprendo con piacere che le sue esperienze sessuali si limitano alle sue coetanee. Non ci sarà paragone bello mio, vedrai!

Ad una certa ora, come prevedevo, si alza il volume della musica e attacca il riff di chitarra di “le freak”, un brano disco della mia giovinezza. Non resisto mi butto in pista, ancora deserta, e comincio a ballare. Ballo per un po’ da sola, ma dopo qualche istante altre persone mi imitano. Bella musica, disco anni 80, mi scateno. Un paio di bei maschietti si avvicinano e mi ballano di fronte, fanno mosse, li seguo, mi muovo assieme a loro. Uno di loro, mi fissa, sorride, sorrido a mia volta, è un bel ragazzo sui trenta/trentacinque, se fossi sola…. Finito il pezzo disco ne attacca uno latino/americana, salsa, forse merengue. Il ragazzo non si lascia sfuggire l’occasione, mi prende per mano e cominciamo a ballare assieme “ciao. Io sono Stefano” mi dice

“io Anna” gli rispondo

“sei sola qui Anna?”

“no sono col mio ragazzo” indicandogli col capo Max, senza specificargli se fosse fidanzato o figlio.

“ahhh ho capito, giovane il tuo ragazzo!”

“sì. Giovane” senza aggiungere altro

“anche se so di essere indiscreto, posso sapere la tua età?”

“no. Perché dovrei dirtela?” rispondo piccata, col sorriso sulle labbra

“così, ma non fa niente, scusa per la domanda indiscreta”

“ecco, bravo. Sarà meglio che ti scusi!”

“senti se il ragazzo non dovesse rispondere alle aspettative questo è il mio numero” e mi mette in mano un bigliettino con scritto Stefano e un numero di cellulare, mentre finisce il pezzo musicale. Sorrido, intasco il bigliettino, lo saluto e mi dirigo verso Max, assorto a guardare il suo cellulare. Lo prendo per mano e lo trascino a ballare un altro pezzo di musica latina. Si lamenta che non è capace, ma insisto e lo faccio ballare lo stesso.

È ora, voglio quagliare! Avevo totalmente dimenticato, rimosso i rispettivi ruoli: zia, nipote. “ho un gran caldo, son tutta sudata, andiamo a fare due passi al fresco. Ti va?”

“certo! Ti ringrazio, questa musica non mi piace, molto volentieri. Dove andiamo?”

“qui fuori. C’è una bellissima passeggiata panoramica e si vedono parecchi chilometri di litorale illuminato. Aspettami fuori, recupero le mie cose, pago il conto e ti raggiungo”

Prendo la borsa per recuperare il portafoglio e pagare, apro il telefono e vedo sei chiamate non risposte di Sandro. Caspita!! Tale era la mia distrazione in quella serata che mi sono completamente dimenticata di lui! C’è anche un messaggio: “aspettavo una tua chiamata, ma evidentemente sei “impegnata” con qualcun altro!”. Mi affretto a rispondere che ho avuto ospiti in casa ai quali ho dovuto preparare la cena e che prima di quell’ora non avevo avuto la possibilità di comunicare.

(continua)

per commenti narciso.a@outlook.it

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