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MAX

Fuori dal locale la serata è fresca, tira una discreta brezza, d’altronde siamo abbastanza alti rispetto al mare. La vista è davvero notevole, la costa sottostante si profila tutta illuminata senza soluzione di continuità, o quasi. Mentre guardo il panorama, sento alle mie spalle i passi di Anna che, uscita dal ristorante, mi raggiunge. Si appoggia alla balaustra accanto a me con le braccia conserte.

“hai fatto colpo” le dico

“ti riferisci al tizio che mi ha fatto ballare?”

“sì”

“sei geloso?”

“ma no…dai. Era così per dire”

“sei geloso! Comunque sì, ho fatto colpo. Ma non viceversa, è un maleducato, sfacciato e presuntuoso”

“caspita un giudizio così netto in tre minuti di ballo?”

“sì caro. Negli anni ho imparato a conoscere le persone al volo e, fidati, lui è così!”

“perché cosa ti avrebbe detto per meritare questa patente da te?”

“vuoi proprio saperlo?” col sorrisino malizioso

“se vuoi dirmelo?”

“mi ha chiesto l’età. Ma si può??? Poi mi ha dato il suo numero di cellulare, che ho qui nel taschino” prende lo accartoccia e lo getta per terra “infine mi ha detto che se tu non ce l’avresti fatta lui era a disposizione. Un vero cafone, un pallone gonfiato!”

Non dico nulla, non replico. Chissà forse aveva ragione lui, probabilmente non ce l’avrei fatta….

Ci incamminiamo lungo la passeggiata e raggiungiamo una panchina verso la fine della stessa. Ci sediamo a guardare il panorama. Anna si stringe verso di me “mi metti un braccio sulle spalle? Ho un po’ di freddo” Le cingo le spalle col braccio, lei si accuccia con la testa sul mio petto. Sento il profumo dei suoi capelli, ho la tentazione di baciarla, ma mi accontento di assimilare tutto il suo odore. Restiamo così in silenzio per qualche istante, forse un paio di minuti, avrei voluto che quel momento non finisse mai.

Ad un tratto Anna solleva la testa e senza dire nulla mette si mette a darmi qualche bacetto sul collo, mi godo la sensazione, la lascio fare. “che buon profumo ti sei messo” mi dice. Non avevo messo proprio niente. Capisco che era un pretesto per avvicinarsi, abbasso il viso, lei capisce, solleva il suo si avvicina e mi bacia. Un bacio vero, non da zia a nipote. Le nostre lingue si intrecciano in un lungo bacio passionale, la stringo a me e mi cresce la voglia ed è un turbinare di pensieri, sensazioni come fosse una giostra dalla quale non sarei riuscito più a scendere.

Senza dire nulla mi sale a cavalcioni prendendomi il viso tra le mani, le bocche incollate, le lingue che si attorcigliano. La stringo prima sui fianchi, poi la schiena, scendo a palparle il culo e la spingo verso di me ce l’ho duro. Voglio che senti l’effetto che mi fai! Lei inizia a strofinarsi sul mio cazzo oramai diventato di pietra, il tubino quasi completamente sollevato, le cosce scoperte, ci stiamo lasciando andare. Continuiamo per non so quanto tempo a baciarci così, a carezzarci, la mia eccitazione sale e anche la sua. La sento ansimare sopra di me, strusciarsi sul mio cazzo durissimo, la tengo per le cosce, le nostre bocche incollate, fino a che si stacca, i suoi capelli che quasi mi coprono il viso, si ferma e sussurra con la voce roca “mi fai impazzire. Andiamo via di qua che qualcuno ci può vedere” mi giro, mi guardo attorno, non c’era nessuno.

Si alza, mi prende per mano e ci incamminiamo silenziosi verso la macchina posteggiata al limitare del parcheggio, la tigre mi vuole sbranare! La guardo davanti a me, io mezzo passo indietro, quasi trascinato per mano, trascinato come una preda nella tana, è pazzesca: ancheggia determinata sui tacchi in equilibrio precario sull’acciottolato del parcheggio, le gambe lunghe, il culo tondo fasciato dal tubino aderente, si sta avverando un sogno!

Saliamo in auto, sul sedile posteriore e non appena le luci di cortesia si spengono, ricomincia a baciarmi, con la mano mi slaccia la cintura, mi apre i pantaloni e me lo prende in bocca. La sua chioma bionda sotto i miei occhi, la testa che scende che spinge in basso, il mio cazzo in fondo alla sua gola, impazzisco! Si solleva un attimo, con la mano me lo mena mentre ciuccia la cappella e in pochi istanti schizzo tutto quello che avevo. Una roba così non l’avevo mai provata. Stavo venendo e lei continuava a ciucciarmelo, non si ferma, credo che morirò! pensavo mi volesse estrarre l’anima dal cazzo. Non mi era mai capitato prima, le mie amiche, appena vedevano schizzare o si scostavano o, al massimo, se la prendevano in bocca per sputarla subito dopo, fermandosi immediatamente, come fosse una liberazione oltre che mia, anche loro. No, lei non si ferma, sto impazzendo, mi si stacca l’uccello! Finalmente, al temine dei miei singulti dovuti all’orgasmo più intenso mai provato, solleva il viso dal mio grembo, si lecca le labbra, sorride “che buon sapore che hai” aveva mandato giù tutto! Che troia. Sorrido a mia volta col viso imbambolato, sicuramente con la faccia del coglione, aggiunge “abbiamo fatto peccato mortale. Lo sai questo?”

“non mi importa, voglio continuare a peccare con te. Non vedevo l’ora che succedesse” le rispondo.

(continua)

per commenti: narciso.a@outlook.it

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One Comment

  • andrea raz andrea raz ha detto:

    Finalmente… Un racconto bellissimo e scritto ancora meglio…. peccato che posti capitoli da 3 rige alla volta… 30 capitoli x arrivare al primo rapporto incestuoso…… Magari se li allungassi un pochino i lettori farebbero intempo ad eccitarsi.. Consiglio a tutti i lettori di aspettare almeno 5 capitoli x volta prima di inizziare a leggerli… Raz

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