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Racconti Erotici Etero

003 Valeria e i guardoni 4

By 21 Febbraio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

IV ‘ Nel bosco dei guardoni

Giovanni sale in macchina dopo averla lavata fuori e pulita con cura all’interno, ha già abbassato il sedile posteriore creando un unico piano e trattato i cristalli con uno spray antiappannante. Si dirige al circolo sportivo dove Valeria prende lezioni di tennis. Lo sport non le piace, ma il padre ci tiene molto, come alle lezioni di pianoforte. Giovanni per fare il simpatico con gli amici ha detto una vecchia battuta: ‘lei suona il piano e lui la tromba’. Tutti hanno riso meno Valeria e lui ha subito un mese di gelo e ripicche. Arriva al circolo e parcheggia l’auto. La vede uscire dallo spogliatoio, puntuale come un treno svizzero, sull’uscio si gira e saluta le amiche all’interno. Si avvicina e gli dice ‘Ciao, finalmente sei in orario, guarda i miei capelli sono un disastro’. L’attività fisica e la dieta alimentare hanno fatto meraviglie, &egrave molto più bella di due anni fa quando si sono conosciuti. Vale torna verso di lui e dice ‘prendimi il borsone, vengo cosi’. &egrave vestita con un gonna corta a pieghe, la polo, calzettoni e scarpe da tennis. Mentre apre il portello anteriore dell’auto per mettere il borsone Giovanni dice ‘vestita così, ma non ti cambi?’ Vale apre la portiera che la copre alla vista delle persone che si trovano tra gli spogliatoi ed il ristorante. Prima di sedersi si volta e dice maliziosa ‘sono vestiti comodi, guarda’ e nel dirlo afferra la gonna a pieghe con una mano e la tira su scoprendo le cosce fino all’inguine. Un minuscolo paio di mutandine nere lascia vedere sulla pelle il limite dell’abbronzatura. Per Giovanni &egrave come ricevere un colpo quando non te l’aspetti e per qualche secondo rimane incantato. &egrave risvegliato da un fischio di ammirazione e dalle esclamazioni di tre ragazzi sul campo di calcetto alle loro spalle. Vale si siede in auto e dice ‘che deficienti’. Giovanni mette in moto e parte verso il bosco di San Andrea sopra la città. Le giornate si sono accorciate e comincia a fare scuro quando, dalla strada asfaltata, deviano sulla stradina sterrata che attraversa il prato davanti alla pineta. Gli appassionati di picnic e del gioco delle bocce sono già scesi in città e loro si dirigono al solito posto. Procedono con l’auto a passo d’uomo fino ad una piazzola e parcheggiano tra gli alberi, la radura &egrave abbastanza pianeggiante. Scendono dall’auto e sistemano un plaid a scacchi rossi e qualche cuscino sul piano posteriore. Sono al solito posto, lo stesso giorno, alla stessa ora e sperano che ci sia anche il voyeur della scorsa settimana. Giovanni si guarda intorno ma non vede nessuno. Vale ne approfitta per spogliarsi, si toglie la polo e il reggiseno, infila una canottiera corta da palestra che le copre appena i grossi seni. Poi sfila le mutandine da sotto il gonnellino. Piega tutto con cura e lo ripone. Giovanni si toglie tutto, meno la camicia di cotone, poi butta tutto alla meno peggio sul sedile anteriore. Salgono in auto dagli sportelli posteriori. Il buio aumenta ma si distinguono bene i profili degli alberi in controluce. Giovanni ora sa da quale parte può arrivare il guardone ed aspetta speranzoso. Dopo dieci minuti Vale si mette lunga sulla pancia, appoggia la testa sui gomiti e gli dice ‘uffa che noia, accendi la torcia elettrica, fammi vedere quanta luce fa-. Giovanni la prende, la poggia sul plaid e l’orienta verso di lei, ‘questa &egrave un po’ scarica non fa tanta luce’. Vale risponde ‘va bene, troppa luce non mi piace’ poi abbassa il tono della voce ‘c’&egrave qualcuno tra gli alberi’. Giovanni guarda nella stessa direzione e vede un ombra scura che si sposta. &egrave lui finalmente e non &egrave solo, altre ombre si muovono tra gli alberi. Le figure scure avanzano, chine ed in silenzio, fino ad accucciarsi dietro la macchina. Giovanni ha il cuor in gola, le luce morbida e tenue della torcia elettrica illumina l’interno dell’auto. Vale rimane a pancia sotto, schiude un po’ le gambe, ed inarca la schiena alzando le natiche quanto basta a far passare una mano sotto la pancia, poi inizia a masturbarsi. ‘Mi guarda?’ sussurra a Giovanni. Lui sente l’eccitazione nella voce di Valeria, quasi una magia, ed accende un’altra torcia elettrica. Il fascio di luce &egrave molto più intenso e lo dirige tra le cosce della sua ragazza. Ora c’&egrave molta più luce ma concentrata su Valeria e Giovanni n’&egrave approfitta, si gira appena per guardare fuori. I guardoni sono lì, vicini ai finestrini, alle spalle di Vale e possono vedere bene sotto la gonna, tra le sue cosce, fino al sesso che si schiude rosa e bagnato sotto le dita che lo carezzano. Giovanni dice ‘si ti guarda ed ha portato altri amici’. Vale sospira sempre più eccitata ‘quanti sono’ chiede. Giovanni con la coda dell’occhio li conta, sono immobili, i loro occhi fissi sul sesso di Valeria come fosse il pendolino dell’ipnotizzatore. Nessuno bada più a lui ‘sono in quattro non so se vedono bene, tira su la gonna’ dice. Vale sospira, sembra ubriaca, allarga docile le gambe e le piega incrociando i piedi sopra il sedere. Con la mano libera afferra il gonnellino, lo sposta poco alla volta, le natiche si scoprono del tutto, inarca la schiena e dice ‘va bene così?’ Si masturba sempre più veloce e respira rumorosamente. Giovanni vorrebbe trattenersi, ma l’eccitazione generale e lo spettacolo lo cattura e comincia anche lui a masturbarsi. Vale continua, mugola, solleva il culo e poggia la testa sul braccio, &egrave vicina all’orgasmo. La sua mano accelera e poi si ferma, il corpo sussulta e sussurra ‘oh incredibile sono già venuta’. Giovanni spegne le torce, vede tre guardoni chinarsi dietro l’auto, il quarto arretra dietro il tronco di un albero. Sente il cuore battere forte e dice a Valeria ‘Continua così sei bellissima’ ed accende di nuovo la luce. I guardoni immediatamente si alzano per guardare dal lunotto posteriore e al finestrino laterale. Vale con le gambe chiuse si tira su con studiata lentezza. &egrave piegata, le spalle in basso, la gonna a pieghe copre appena il sedere rivolto ai voyeur. Giovanni con la coda dell’occhio vede i guardoni alla sua destra abbassarsi istintivamente per ‘guardare sotto’. Vale apre le gambe, inarca la schiena come una gatta che si stira, poggia la mano sopra una natica e afferra una piega della gonna. La solleva appena, si ferma, poi continua e la fa salire ancora, l’eccitazione &egrave alle stelle, i voyeur trattengono il respiro. La stoffa sale carezzando la pelle, scopre il sesso, sale ancora, ora &egrave del tutto sollevata e girata sulla schiena. &egrave nuda, esibita agli sguardi di sconosciuti, passa una mano tra le cosce carezzandosi, i respiri dentro e fuori l’auto si fondono. Giovanni si porta davanti a lei, le alza la testa e le avvicina alla bocca l’uccello. Lei docile schiude le labbra e comincia a succhiare e si masturba. I guardoni si spostano, alcuni ai finestrini laterali per guardare il pompino, altri al finestrino posteriore si godono il culo e la masturbazione. Vale infila le due dita nella vagina e si masturba con vigore fino a quando viene ancora con un lamento. Gli umori le bagnano l’interno delle cosce e si lascia cadere di lato rannicchiandosi. Giovanni si stende di fianco ‘apri le gambe e continua’ le dice. Valeria si stende sulla schiena allarga le gambe e sussulta al tocco delle sue dita ‘non posso . . vengo di continuo un altro orgasmo e mi metto a urlare’ dice. Giovanni sistema le luci, la più forte la punta sul tettuccio dell’auto e l’altra verso il sesso di lei. L’illuminazione &egrave perfetta . Si porta di nuovo al suo fianco e le solleva la canottiera ‘continua a toccarti non fermarti e urla pure, mi piace’ le dice. Vale ricomincia, le grosse tette strette tra le sue braccia, con due dita schiude il sesso e con il medio dell’altra mano carezza il clitoride. Giovanni porta il bacino all’altezza della sua spalla, lei gira la testa e le imbocca l’uccello. I voyeur alle sue spalle si spostano velocemente al finestrino di fronte. Lui ora guarda fuori e vede le facce dei guardoni, gli occhi fissi su Vale luccicano di piacere. Giovanni sente l’orgasmo arrivare, si sfila dalla bocca di Valeria per ‘freddarsi’ un po’, lei continua a gambe divaricate a masturbarsi e con una mano si accarezza le tette. I guardoni sono a non più di mezzo metro da lei le facce così vicine che i respiri creano aloni sui finestrini dell’auto. Improvvisamente si voltano, guardano alle loro spalle e si staccano dall’auto. Giovanni ha un attimo di paura, ma non &egrave niente, arrivano altri voyeur che si uniscono al gruppo. Sembrano amici perché si danno pacche sulle spalle e gesticolano tra loro. Valeria lo chiama ‘ora scopami un po” Giovanni si stende di fianco ed anche lei si poggia sul fianco. L’attira a se quasi a farla venire sopra di lui, l’uccello poggia sul sesso di lei. Giovanni sente le sue dita muoversi veloci sul sesso, carezzare l’uccello e usarlo per massaggiare il clitoride. Vale comincia a lamentarsi forte poi alza il bacino, con una mano tiene fermo l’uccello lo punta sulla vagina e con un movimento deciso lo prende dentro. Giovanni con un ruggito spinge tutto il suo uccello nella fica bagnata e bollente. Resta piantato dentro poi inizia a menare colpi lenti e decisi, lei ad ogni botta singhiozza di piacere. Vale sussulta quando un guardone inciampa e batte rumorosamente contro il vetro dell’auto, per un attimo i loro sguardi si incontrano, lei abbassa gli occhi e continua a scopare. Un indistinto bisbiglio viene dal gruppo dei guardoni, ora sono meno timorosi e commentano tra loro. Giovanni le dice ‘vienimi sopra’ e l’attira a se. Vale ruota sul corpo e punta i piedi sulle gambe piegate di Giovanni che da sotto le afferra le tette palpandole. I guardoni si accalcano sul lunotto posteriore per godere tutta la scena. Vale si pianta sul sesso di Giovanni e gli dice ‘stai fermo . . fermo così non ti muovere’. Si masturba il clitoride con forza e veloce, poi comincia a sussultare e grida venendo. Giovanni sente la vulva contrarsi e gocce calde di umori gli colano addosso. Non può trattenersi per molto sta per venire anche lui. Vale rimane immobile per diverso tempo, quando le contrazioni dei muscoli della pancia finiscono sembra sentire l’arrivo dell’orgasmo di Giovanni. Si sfila dall’uccello e si sposta di lato. Con voce impastata sussurra ‘non puoi venire dentro, ti finisco con una spagnola’ si mette seduta e sfila del tutto la canottiera facendo ballare le tette. Giovanni prova ad andarle sopra i guardoni si spostano tutti ai finestrini laterali. Non hanno mai fatto la spagnola in auto e Giovanni si rende conto di non avere spazio ‘girati con la testa verso il lunotto posteriore, ma non andare troppo giù non centro con la testa’ dice spostandosi di lato. Vale piega le gambe e si gira con la testa sull’altro lato, lui si allunga sopra, punta le braccia come a fare una flessione e poggia l’uccello sul petto. Vale con tutte e due le mani accosta i seni e con le dita poggiate sull’uccello lo spinge in basso tra le tette. Lo smalto rosso delle unghie spicca sui seni che si aprono per poi richiudersi serrando il pene, Giovanni comincia a muoversi mimando l’atto sessuale. L’uccello &egrave teso, la punta rossa e gonfia scompare e riappare tra le tettone, poi lei lo afferra con la sinistra e con la destra lo massaggia contro un seno. Il gruppo dei guardoni e tutto intorno ai finestrini e forma un cerchio di teste ed occhi. Giovanni &egrave al limite e dice ‘non resisto più vengo’. Vale lo chiude tra le tette e Giovanni con un forte lamento comincia a sborrare. Lo sperma &egrave prima trattenuto, poi cola dal solco dei seni ed una grossa goccia scende lenta e viscosa fino a fermarsi nella piccola fossetta del collo di Valeria. Lei ora prende l’uccello gocciolante e lo usa come un pennello per spalmarsi lo sperma sulle tette. Fuori si sentono soffocati dei lamenti. Giovanni non resiste ancora in quella scomoda posizione e si sposta di lato spegnendo le luci. Solo ora i guardoni lentamente si allontanano. Giovanni e Valeria in silenzio li guardano andare via. Lui la bacia e le dice ‘hai fatto un capolavoro’ lei prende un fazzoletto di carta ‘sono bagnata e comincio ad essere appiccicata’ risponde ‘peccato che lo sperma sia poco perché mi &egrave piaciuto sentirlo addosso’.

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