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Racconti Erotici Etero

01 UNA SERATA ECCITANTE!

By 1 Luglio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Passarono molti anni e sia lei che io ci sposammo.

Questo racconto di fantasia &egrave posizionato nel tempo dopo diversi anni.
Eravamo ospiti della mia cognatina Giulia a Roma per trascorrere le festività di fine d’anno nel Dicembre molti anni fa.
Mia cognata viveva ormai da sola con sua figlia di 18 anni da diversi anni tutta dedita alla figlia, molto probabilmente senza nessun rapporto di sesso da tanto tempo.

Già dai primi giorni del nostro arrivo notai come con il passar dei giorni lei diventava sempre più irascibile per qualsiasi cosa.
Mia cognata &egrave un donna di circa 42 anni, minuta con un seno ben proporzionato che spesso mostra con camicette abbastanza aperte ma comunque abbastanza coperte. Molto eccitante.
Accadde una sera che faceva particolarmente freddo che sia sua figlia fu invitata a cena dal padre ad Ostia e mia moglie si offrì di accompagnarla.
La sera la figlia telefonò chiedendo se potevano restare a dormire dal padre in quanto il giorno dopo ci sarebbe stata l’inaugurazione di un outlet di grandi firme ed il padre voleva farle un regalo.
ottenuta l’autorizzazione ne fu felice e la salutò.

Giulia ed io restammo a casa a guardare la televisione entrambi con vestiti in modo molto casareccio, io portavo una vecchia tuta e lei un abbondante pullover con un pantalone di flanella particolarmente largo.

Ci sedemmo sul divano ma con il freddo che faceva io mi rintanai nell’angolo del divano mente lei si avvicinò a me portando e coprendoci un caldo plaid.
Ci stringemmo vicini vicini per riscaldarci il più presto possibile.
Guadammo un film un po’ sexy che chiaramente ci aiutò a riscaldarci.

Memore dell’irascibilità che avevo notato nei giorni passati, mi venne in mente che il motivo di questa tensione potesse essere la mancanza di sesso.
Con la mia mano che era sul bordo della spalliera lentamente cominciai ad appoggiarla sulle sue spalle ed attendevo la reazione.
Non avendo suscitato nessuna reazione, scivolare la mia mano sul suo seno e mi fermai. Tutto calmo e tutto tranquillo. Cominciai a carezzarle il seno sopra il reggiseno e senza reazione cominciai ad accarezzarla.
Purtroppo portava uno di quei reggiseni con le coppe imbottire che non ti fanno sentire nulla sotto, nessun capezzolo!

Presi il coraggio, continuando sempre ad accarezzandole il seno, e le chiesi perché, pur avendo un bel seno molte donne si ostinano a mettere questi reggiseni che non fanno vedere nulla sotto le magliette.
Sono così eccitanti i reggiseni in pizzo che fanno vedere spesso il rigonfiamento dei capezzoli.
Mi rispose semplicemente che volendo lo si può anche togliere!
Wooow!!!!!
Il mio membro stava scoppiando nella tuta e quella frase aumentò la mia eccitazione sino all’inverosimile.
Questo mi autorizzò ad entrare sotto al suo maglione ed andare a caccia dell’agognato capezzolo.
Lo trovai grande e duro, cominciai a stringerlo mentre vedevo che lei chiudeva gli occhi.

Con l’altra mano piano piano, sotto al plaid mi intrufolai lentamente nel suo pantalone.

Ancora non vi fu nessuna reazione e allora continuai a scendere e sentii il bordo delle sue mutandine, il cuore cominciava a battermi forte e il mio sesso premeva sul pantalone che dovetti raddrizzarlo.
Penso che lei se ne accorse ma non ci fu nessuna reazione.
Intanto la mia mano correva lentamente ma decisa oltre l’elastico della mutandina.
Cominciai a sentire sotto le dita i primi ciuffi setosi, la mia eccitazione saliva id modo vertiginoso.
Mi fermai e un instante e poi continuai a scendere man mano che scendevo verso quel luogo, lo sentivo sempre più caldo quando comincia a sentire la divisione delle grandi labbra cominciai a sentire anche l’inizio della sua umidità, si era eccitata anche lei.
Accarezzai lentamente tra le grandi labbra e alla ricerca del suo clitoride che trovai bagnato e duro.
Cominciai a strofinarlo e lei con gli occhi chiusi cominciava a gemere silenziosamente portando il bacino incontro alla mia mano.

Il suo respiro si faceva sempre più corto, sentivo che la strada da percorrere era quella giusta.
Spingevo, accarezzavo, agitavo la mano sul suo capezzolo e sul suo clitoride che diventava sempre più turgido fino a quando i silenziosi gemiti non esplosero in un accaldato gemito di goduria che sbocciò in un convulsivo orgasmo.
Trascorsero alcuni minuti, riavutasi da questo orgasmo lentamente mise la sua mano nel mio pantalone, scopri il mio sesso e si distese portando le sue labbra vicino ad esso.

Cominciò prima a leccarlo e poi lo introdusse tutto in bocca e lo succhiò con dedizione e amore cercando di farmi provare le massime delle sensazioni.
Tutta la testa ed il corpo era concentrato nel sentire la sua lingua che salive e scendeva lungo il mio sesso.

Spostai la mia mano dal suo sesso verso le sue paffute e lisce natiche. Trovai la sua fessura e cominciai a calarmi alla ricerca del suo fiorellino.

Liberai il suo capezzolo dalla mia mano alla ricerca del suo sesso che ormai era un lago di umori e ritrovai quel delizioso clitoride duro duro e continuai a martorizzarlo mentre con l’altra mano, trovato il fiorellino umido spinsi ed entrai provocando una violenta reazione di godimento che si trasformò in pochi istanti in una mia abbondante invasione della sua bocca.

Questa doppia stimolazione clitoride e fiorellino proibito la fece scoppiare in un secondo orgasmo ancora più intenso del precedente.
Lei continuò nel suo lento ed incessante lavoro sul mio membro che terminò solo dopo essersi nutrita con il mio nettare.

Quando non ne restò neanche una sola goccia si scostò riposandosi di questo secondo e maggior orgasmo.
Dopo esserci riposati per qualche minuto si risollevò mi guardo negli occhi e mi disse ‘quando ce vò ce vò’.
E’ stato come un ringraziamento per una buona azione!

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