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Racconti Erotici Etero

024 Valeria e i guardoni

By 8 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Premessa
Dopo una lunga pausa torniamo a pubblicare un racconto. A quanti avranno la pazienza di leggere le nostre storie per la prima volta suggerisco di seguire i capitoli nell’ordine progressivo, sia per capire le emozioni e gli avvenimenti dalla prima esperienza agli sviluppi sempre più coinvolgenti ed imprevedibili, sia perché ogni capitolo ha rimandi a quelli che lo precedono. &egrave solo un consiglio, ognuno può leggere la storia come desidera.

Capitolo XXIV ‘

Valeria confessa

Valeria aveva giocato ad interpretare Martina un giovane ragazza disinibita e un po’ svampita. ‘Forse ho esagerato’ penso tra se ‘andare da sola con due uomini sconosciuti poteva costarmi caro. Che cosa sarebbe successo se, invece di una sega, mi fossero saltati a dosso? &egrave divertente interpretare Martina ma non posso più farlo da sola. Devo coinvolgere Giovanni. In fondo &egrave tutta colpa sua se mi trovo in questi pasticci. &egrave lui che si eccita a mostrarmi ai guardoni.’
Aprì il cassetto della sua scrivania e prese in mano la busta bianca che i due guardoni le avevano lasciato in macchina. ‘Che stronzi’ pensò divertita guardando i soldi nella busta ‘cinquanta euro per una sega’.

Non aveva mai pensato alla sua alter ego come ad una prostituta, tuttavia, prendere dei ‘regali’ dopo dei favori sessuali era perfettamente in sintonia con il carattere che lei gli andava fabbricando. In fondo il senso pratico e concreto di Valeria faceva capolino anche nella immaginaria e svampita Martina. Come in un gioco di ruolo era altrettanto divertente costruire il personaggio quanto andarlo ad interpretare.

Giovanni era tornato da Roma per il fine settimana con la mente fissa su un unico desiderio: fare sesso con la fidanzata e non aveva perso tempo quando il suo amico pilota gli aveva detto che la mansarda era libera per il fine settimana. Valeria aveva detto subito di si ed ora era nuda sul grande letto flou con le lenzuola turchesi. La luce calda delle candele giocava sulla pelle liscia come seta delle sue lunghe gambe. Giovanni si fermò ad ammirarla, il suo sguardo correva dalle caviglie sottili ai fianchi rotondi, dalle spalle tornite al ventre morbido e piatto. Guardarla era un vero piacere.

‘Accarezzati un po’ da sola’ disse Giovanni ‘fai finta di essere in pineta come quando ci sono decine di voyeur a guardarti e masturbarsi’

Valeria fece un lungo respiro che mosse le grandi tette. Le mani corsero ad accarezzare l’interno delle cosce e i seni sembrarono ingrandirsi ancora di più stretti tra le sue braccia. Con la destra si scostò le labbra della vagina e con il dito medio della mano sinistra cominciò a picchiare e tormentare il clitoride. Era eccitata e già tutta bagnata, perché aveva deciso di confessare a Giovanni quello che aveva fatto ‘Martina’ in sua assenza.

‘sei bellissima’ sussurrò Giovanni eccitato ‘prendi il vibratore e scopati da sola’
Valeria non protestò, ma Giovanni era troppo preso dalla visione del suo corpo nudo per rendersi conto di quel particolare inusuale. Si mise a sedere sul letto, allungò la mano destra sul comodino ed afferrò un grosso dildo di silicone che imitava alla perfezione un pene maschile. Con la sinistra prese un flacone di lubrificante e lo strizzò facendo uscire grosse gocce di liquido oleoso spalmandolo sulla grossa punta. Si distese e spalancò le cosce piegando le ginocchia verso il corpo.

‘ho voglia di sentirmi piena dentro’ sospirò e sfregò la punta del dildo sulla vagina. Girò l’interruttore rosso alla base del dildo che comincio a vibrare mentre un leggero ronzio ondeggiò nella stanza da letto. Tenne stretto nella mano destra il grosso pene finto mentre spinse forte col palmo della mano sinistra fino a che la grossa cappella di silicone forzò l’entrata della vagina e sprofondo tutta nella sua pancia.

‘Sei fantastica amore’ rantolò Giovanni che aveva preso a masturbarsi ‘dai prendilo tutto dentro’
‘&egrave tanto grosso e troppo lungo’ mugolò Valeria
‘avanti non fare storie’ insistette Giovanni ‘metà &egrave già dentro, devi prenderlo tutto’
Valeria comincio a penetrarsi su e giù con il grosso dildo scopandosi da sola poi lo afferrò con due mani alla base e lo sfilò lentamente dalla vagina. Prima che uscisse inverti il movimento e cominciò a penetrarsi sempre più a fondo fino a che solo la base del pene di gomma rimase fuori.

‘fantastica’ sospirò Giovanni ‘non lo hai mai fatto con un cazzo finto quando ci sono i guardoni ma &egrave bellissimo’
‘ti piacerebbe se lo facessi in pineta mentre ci sono i guardoni?’ sussurrò Valeria
‘si, si, mi piacerebbe e piacerebbe anche a loro’
‘si, penso anche io che sarebbe bello’ afferrò il grosso dildo alla base e cominciò a farlo scorrere con forza penetrandosi da sola poi lo piantò di colpo dentro e mugolando si masturbò velocemente con tutte le dita della mano sinistra frizionandocele sopra il clitoride e con dei sussulti ebbe il primo orgasmo.
Chiuse le gambe e dopo altre contrazioni le aprì di nuovo. Iniziò tra i gemiti a sfilare lentamente quel coso di gomma dal suo sesso, era concentrata come una persona che tenta di sfilarsi dalla pelle una spina, quasi avesse timore di provare dolore. Il dildo sembrava non finire più ed era unto e lucido di umori. Quando la grossa punta, con un leggero suono di risucchio, usci del tutto dalla vagina la lasciò schiusa, bagnata ed invitante.

‘Adesso vieni tu’ disse Valeria ‘voglio una cosa calda dentro’
Giovanni le fu sopra e portò le sue gambe all’altezza delle spalle, poi spinse in avanti il corpo afferrandole le natiche e le spalancò le cosce. Puntò il pene sulla vagina e la penetrò con un solo colpo ricevendo una scossa di piacere al cervello.
‘Sei caldissima e bella aperta’ grugnì ‘mi fai impazzire quando sei così’
Valeria lo avvinghiò ai suoi fianchi con le gambe e con le braccia cinse il suo collo baciandolo. Era quello il momento giusto per parlargli. La sua voce carica di godimento era impercettibile ma le sue labbra sfioravano l’orecchio e le parole tuonavano nella mente di Giovanni.
‘sono andata all’appuntamento con i due guardoni del buco’ bisbigliò
‘da sola?’
‘si ho fatto finta di essere Martina’
‘non ci credo’ ruggì Giovanni penetrandola. Una calda energia sembrava percorrere tutto il suo corpo dal cervello al pene quando Valeria gli sussurrava all’orecchio e sentiva sul collo il suo respiro bollente.
‘&egrave la verità sono andata con la mia automobile’
‘e cosa avete fatto?’
‘quello che gli avevo promesso, la sai, c’eri anche tu la prima volta’
‘una sega?’ chiese Giovanni eccitatissimo menando colpi sempre più veloci dentro di lei
‘a dire la verità due’ sospirò Valeria ‘voglio dire una sega ciascuno. Sei arrabbiato?’
‘si, ma sono anche sorpreso, mi eccita pensarci’ disse Giovanni che sentiva il suo pene duro come un pezzo di legno.
Era come ubriaco di godimento e chiese ‘li hai segati uno alla volta o tutti e due insieme’
‘tutti e due insieme’
‘maiala’ grugnì penetrandola con forza.
‘che differenza fa’ gemette Veleria poi si strinse al suo corpo e disse ‘fermo, fermo, ora rimani dentro, sto godendo’
Giovanni rimase piantato in lei godendosi quel fuoco e quelle contrazioni. Oramai sapeva che Valeria era una ragazza multiorgasmica e dopo qualche istante riprese il coito.

‘Fa differenza invece’ sentenziò ‘un conto e uno alla volta, altra cosa tutti e due insieme. Mi eccita immaginarti con un cazzo per mano’
‘si &egrave eccitante’ mugolò Valeria nel suo orecchio.
‘E tu eri nuda e loro ti hanno toccato?’
‘si, ma ero nuda ma solo dalla cintola in su’
‘ti hanno succhiato i capezzoli?’
‘si mi leccavano e succhiavano, uno per tetta e commentavano che erano belle e grosse’
‘ti hanno leccato anche sotto?’
‘no solo toccato, con le mani’
‘ti &egrave piaciuto?’
‘si’
‘sei venuta?’
‘si’
‘prima o dopo di loro?’
‘prima’
‘e quando sono venuti ti &egrave piaciuto’
‘si, si, tanto’
‘ti hanno sborrato addosso?’
‘no, ci ho pensato ma avevo paura di sporcarmi e li ho fatti sborrare sul prato’
‘questa &egrave Valeria che parla, io penso che Martina si sarebbe fatta sborrare sulle tette’
‘si &egrave vero, sei arrabbiato con me?’
‘un po’ si’ disse Giovanni con la fronte imperlata di sudore mentre continuava a penetrarla
‘perché non mi sono fatta sborrare addosso?’
‘no, perché sei andata da sola e perché ti sei sempre rifiutata di segare i guardoni alla fattoria’
‘lo so, ho fatto una pazzia. Mi perdoni?’
‘si ma ad una condizione’
‘quale condizione?’
‘semplice, quello che hai fatto con i due della cava lo fai anche con gli altri guardoni’
‘vuoi che gli faccio una sega?’
‘si e che ti fai toccare. Allora cosa rispondi?’
‘uffa, in fondo &egrave giusto, i guardoni alla fattoria c’erano prima. E va bene’
‘si ma come hai fatto quando sei andata da sola’
‘che vuoi dire?’
‘non uno alla volta ma li masturbi tutti insieme’
‘e come faccio? Ho solo due mani e quelli sono quattro o cinque’
‘fai un po’ uno e un po’ un altro, tu in mezzo e loro intorno a te’
‘va bene ma solo una sega e dopo mi perdoni?’
‘si, si , ti perdono ma adesso sto per venire e voglio che mi finisci con la bocca’

Giovanni si sfilò da lei e si mise al suo fianco. Le sollevò la testa con la mano destra e le imboccò l’uccello impregnato di liquidi vaginali. Con la sinistra afferrò il dildo di gomma che era rimasto sul letto e senza tanti compimenti lo spinse dentro la vagina. Valeria mugolò una protesta ma aveva la vagina cosi bagnata che il vibratore la penetrò in un baleno. Sotto quei colpi che colpivano l’utero senti riemergere l’orgasmo di fondo che la sosteneva in quello stato di estenuante piacere e succhiò con forza il pene di Giovanni. Si contrasse spinta dall’orgasmo e con l’uccello in bocca grido. Giovanni appagato lasciò il dildo e si mise sopra di lei tenendole in bocca il pene durissimo. Valeria senti l’uccello gonfiarsi nella sua bocca mentre il primo schizzo di sperma le invase la lingua seguito da altri getti densi e caldi che in quella posizione le colarono giù in gola, costringendola anche ad ingoiare. Giovanni crollò su cuscini con degli spasmi e lei con un movimento delle anche si sfilò il dildo, poi si alzò per andare in bagno a sputare lo sperma che non aveva inghiottito.

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