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Racconti Erotici EteroRacconti erotici sull'Incesto

064 – Rosaria la più porca e troia delle mamme (Parte prima)

By 30 Agosto 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Rosaria, ho 38 anni, sono sposata e ho un figlio, un giovane ragazzo, molto carino, alto un metro e ottanta, fisico da atleta, depilato sul torace e sulle gambe. Non so se lo è anche sul pube, perché è da parecchio tempo, che non lo vedo nudo. So di certo che si masturba spesso perché, a volte, quando è in bagno, sento i suoi sospiri al momento del supremo piacere.
Ieri mi sono collegata a Internet ed ho scaricato, un racconto erotico sul tema dell’incesto. Faceva molto caldo ed io indossavo un leggerissimo vestitino corto e trasparente di lino chiaro. Essendo sola in casa avevo evitato di infilarmi le mutandine e il reggiseno. Iniziai a leggere il racconto e dopo la prima pagina mi accorsi che nei miei paesi bassi l’umidità era aumentata notevolmente.
Mi sfilai il vestito facendolo passare da sopra la testa, così, completamente nuda cominciai a toccarmi, dapprima con calma, lentamente, poi a mano a mano che scorrevo le righe del romanzo, le mie dita diventavano più intraprendenti direi quasi rabbiose e mentre gustavo le frasi e il sesso incestuoso tra una madre e suo figlio, percepii che l’orgasmo stava arrivando, lo sentii salire e allora feci scorrere il mio dito medio inumidito con la saliva, sulla fenditura delle mie grandi labbra, poi mi fermai a giocherellare con il clitoride eretto, lo scappucciai come se fosse un piccolo cazzo, mentre con la mano sinistra mi sfregavo il capezzolo del seno destro, lo stringevo tra il dito pollice e l’indice, chiusi a tenaglia, lo sentivo, sotto i polpastrelli duro come un chiodo e le sensazioni che ne ricevevo erano assolutamente inebrianti. Non ci vedevo più dal piacere, mi infilai nella figa, prima due dita e poi tre e cominciai a fottermi selvaggiamente. Tenni gli occhi chiusi e immaginai che al posto delle dita, avessi dentro un grosso cazzo, un enorme pisello duro come il marmo, disposto a scoparmi per tutta la notte. Non mi importava di chi fosse la mazza in questione, se di mio marito, del mio vicino di casa, di mio nipote, oppure di mio figlio!! Fu la fantasia di avere mio figlio dentro di me, con il suo giovane cazzo duro che mi penetrava selvaggiamente, che mi fece comprendere che stava arrivando l’estremo piacere. L’orgasmo, infatti, arrivò e mi travolse, come un onda mi circondò avvolgendomi completamente e mi portò al culmine della goduria, lasciandomi abbattuta e distrutta e con la mente ottenebrata dall’intenso piacere. Rimasi a lungo completamente abbandonata sulla sedia, spossata, come un corpo morto giace, con la testa all’indietro, le gambe divaricate e oscenamente offerte. Quando mi ripresi decisi di andare a farmi una doccia, anche per calmarmi i bollenti spiriti. Senza chiudere la porta del box doccia mi infilai sotto il getto d’acqua e la miscelai per ottenere una temperatura quasi fredda, poi mi passai il bagno schiuma, insaponandomi dappertutto e quindi presi il telefono della doccia e me lo posizionai fra le gambe per raffreddare anche lei, la mia gattina miagolante ed eternamente eccitata. Posai la doccia agganciandola al suo supporto e con le mani accarezzai la mia pelle morbida e liscia poi, come attratta da una calamita, la mia manina si insinuò fra le cosce e ripresi a toccarmi ancora, immaginai che al posto delle mie dita ci fosse la lingua di mio figlio. Con gli occhi chiusi e assorbita totalmente dal piacere intenso, non mi accorsi che la porta del bagno si era aperta e che sulla soglia vi era mio figlio Marco, lui era entrato e ora mi stava guardando sbalordito. Mi vide con la schiena appoggiata alla parete e con tutte e due le mani infilate fra le gambe e””..

“Oooh , scusa mamma, non sapevo che eri in casa, pensavo che non ci fosse nessuno, Scusami ecco io esco”.”

“No non ti preoccupare vieni pure, io ho finito’..”

Avevo finito, certo che avevo finito, ero venuta, davanti a lui, con le dita fra le labbra della figa, sditalinandomi il clitoride furiosamente. Ero bagnata dall’acqua tiepida della doccia ed ero fradicia fra le cosce e dentro la mia vagina maiala.
Pensai di essere divenuta una ninfomane di prima categoria, dopo due orgasmi, dentro di me c’era ancora il desiderio forte, di fare sesso e soprattutto di farlo con mio figlio. Forse era stato il bel racconto che avevo letto prima, ma ora un tarlo mi era penetrato nella mente,mi eccitava in modo pazzesco, l’idea di lui che mi prendesse, che mi penetrasse, che mi possedesse, ficcandomelo fino in fondo alla mia figa vogliosa e insaziabile mi stordiva e mi eccitava, accendendomi i sensi. Mentre fisicamente uscivo dalla doccia, e come un automa provvedevo ad asciugarmi, la mia mente elaborava immagini, scene, film assurdi e i protagonisti eravamo sempre io e lui; se avessi ascoltato il grido forte e al contempo muto che il mio corpo eccitato diffondeva, gli avrei chiesto di rimanere e di aiutarmi ad asciugare la mia pelle arsa e ardente di desiderio, gli avrei chiesto di spogliarsi di farmi vedere finalmente il suo cazzo duro, avrei potuto tastarlo, godermi la sua giovanissima durezza, guidarlo dentro la mia figa, o semplicemente inginocchiarmi davanti al suo scettro teso e imboccarglielo fino a sentirlo battere contro la mia gola desiderosa del suo caldo e denso seme.
Lui, invece si disinteressò di me e volgendomi le spalle abbassò la zip dei suoi pantaloni corti ed io udii lo zampillo della sua urina che si tuffava dentro l’acqua del water, con uno scroscio maschile e fragoroso, capii dal movimento della sua spalla destra che se lo stava scrollando, poi il suo sedere si spostò all’indietro, indovinai che lo stava rinfoderando nelle mutande e sentii il classico rumore della zip che saliva a chiudere il suo gioiello nella sua prigione. Premette il pulsante dello sciacquone e la cascata d’acqua scese a cancellare la sua abbondante pioggia dorata. Quel rumore mi fece rinsavire e riacquistai per un attimo la padronanza di me, indossai l’accappatoio ed uscii in corridoio, entrai in camera mia e guardandomi allo specchio mi pettinai con calma, sbollendo le piacevolissime sensazioni che si erano impossessate del mio corpo e anche della mia mente contorta. Quando uscii ed entrai in sala, trovai Marco assieme ad un suo amico che si stavano bevendo una Coca Cola fresca sdraiati mollemente sul divano. Sentii una vampata di calore dentro e cercai di allontanare provvisoriamente l’idea di averli tutti e due per me e mi sedetti sulla poltrona di fronte a loro. Dentro di me era scoppiata la guerra, una bomba mi aveva squassata, la mia tranquillità abituale era stata devastata da un semplice racconto erotico, oppure la mia perversa sessualità era venuta fuori all’improvviso, risvegliando stimoli e voglie latenti da parecchio tempo?
Mi muovevo come una perfetta puttana, davanti ai due ragazzi. Lo facevo in modo esperto, scoprendo una mammella nel chinarmi per prendere una rivista dal tavolino, mi spostai verso destra per accendere la lampada e le mie cosce si divaricarono mostrando la mia figa nuda. Mi alzai e andai a prendere dei biscotti che stavano sul piano alto del pensile e in punta di piedi le mie chiappe si mostrarono in tutta la loro bellezza. Percepii i loro sguardi eccitati sulle mie cosce e le mie natiche scoperte. Li desideravo a tal punto che mentre stavo in quella posizione mi pareva di sentire la punta ruvida delle loro lingue impertinenti risalirmi dai polpacci fino a raggiungere il mio nido caldo e umido.

“Mamma cosa cerchi?”

“Cercavo dei biscotti per voi’.”

“Vuoi una mano?”

“No, tranquillo faccio da sola’..”

“Senti domani mattina volevo andare in piscina con Luca, ci potresti accompagnare tu con la macchina??”

Mi giro volutamente troppo veloce, in modo da far aprire un poco l’accappatoio.

“Oh domani mattina? Non posso caro, devo andare a fare la ceretta,”

“Ma, signora, non ne ha mica bisogno”

Sono lusingata ed eccitatissima L’amico di mio figlio mi sta davvero guardando le gambe

“Non direi, ho dei peli, che non si vedono, ma che purtroppo ci sono caro Luca?”

“Beh si vede che non ha nemmeno un pelo”

“Ah, e cosi mi guardi le gambe?”

Luca diventa rosso come un peperone. Marco non sa cosa dire o fare

“No…no si figuri, ma lei ha detto della ceretta e allora io’.” .

Alzo una gamba e appoggio il piede sulla sedia davanti a loro

“Forza, guardate qui, sembro un orso!!”

Mentre parlo muovo le mie mani sulla caviglia, poi sul polpaccio, fino ad accarezzare la pelle coperta dalla spugna dell’accappatoio.

“A dire il vero, mi sembra che Luca abbia ragione mamma”

“Marco, cavoli, prova a toccare, li sentirai di sicuro’.”

Sapendo che Marco non ha intenzione di farlo, gli afferro la mano e me la poso sulla gamba. Gliela guido io strusciandomela sulle cosce. Uno sguardo a Luca e riaccorgo che i suoi pantaloni sono tesi a livello inguinale e il cazzo di vede chiaramente.

“Emmm, scusate, posso andare un attimo in bagno?”

“Si, si, vai pure”

Rimango sola con mio figlio, e lui mi accarezza ancora le gambe, capisco che ci sta prendendo gusto ed io, puttana in calore, mi sento di nuovo tutta eccitata.

“Allora Marco? Pensi ancora che debba rinunciare alla ceretta?”

“Si mamma hai delle gambe perfette…”

“Oh grazie, ma non lo dici solo perché ti serve che ti accompagni in piscina vero?”

“No, no mamma sono sincero. Hai delle gambe stupende. Mi piacciono”.

Mio figlio ha appena detto che gli piacciono le mie gambe, e l’ha detto con la faccia e il tono con cui lo direbbe ad una sua amichetta che vorrebbe portarsi a letto. Sto per fare un nuovo passo avanti ma suona il telefono. Marco, abbandona malvolentieri le mie cosce, sospira e poi si fionda a rispondere.

‘Ciao Matteo, come và? Si sono a casa, con mia madre e Luca’ A cena?? Ah va bene dove ci troviamo?…………..’

Visto che la telefonata si prolunga io decido di andare a vedere come sta Luca”’..’.

Abbasso la maniglia ma la porta è chiusa dall’interno, mi accovaccio davanti al buco della serratura e lo vedo perfettamente, di profilo. Completamente nudo, i vestiti buttati in un angolo, il cazzo duro avvolto in un paio di mie mutandine rosa in pizzo, se lo mena furiosamente ed io mi godo l’affascinante spettacolo. Busso delicatamente alla porta e lui”’..

‘Arrivooooo”’

“Luca tutto a posto?”

“Siii, signora si”

“Bene ti lascio qui il mio accappatoio, me lo appendi tu? Io vado a vestirmi”

“Va beneee!!”

Il mio occhio incollato al buco della serratura assiste estasiato alla scena finale’..sembra un idrante, la maggior parte degli schizzi vengono raccolti dalle mie mutandine… … Penso a quanto mi piacerebbe indossarle adesso’.. poi la copiosa sborrata finisce e lui se lo pulisce per bene usando ancora il mio intimo, il cazzo è ancora duro, lui si riveste, ma al posto di infilarsi i suoi boxer, si mette le mie mutandine umide di sborra e infila le sue nella tasca dei pantaloni.
Mi sollevo e sgattaiolo in camera mia. Mi tolgo l’accappatoio e con le dita tasto la mia vagina scivolandovi dentro. La trovo, naturalmente bagnata e quasi, quasi vorrei ancora masturbarmi, ma poi decido che è meglio se mi cambio e torno dai ragazzi. Trovo nell’armadio un bell’abitino corto scollato e molto provocante, quindi esco e raggiungo i ragazzini in cucina.

“Ciao mamma noi usciamo’

“Come ciao ma dove andate?”

“Non ti ricordi? Ti avevo detto che stasera uscivo a mangiare”

“Ah si è vero, hai ragione, ci vai con Luca?”

“Si, con Luca e Matteo”

‘Ok mi raccomando non tornare troppo tardi, sai, tuo padre poi si incazza’..’

‘Si, ciao mamma ci vediamo più tardi’..’

”Sera signora”’

‘Ciao Luca, ci vediamo””

Penso a lui che non va a casa, starà fuori tutta la sera con addosso mie mutandine sporche della sua sborra. Ce l’avrà duro per tutta la cena!!!

Quella sera, faccio l’amore con mio marito, ma è tutto troppo solito, quasi banale, la solita posizione del missionario, lui che mi ansima nell’orecchio, io che fingo con i miei ahhh,ahhh,ahhh e lui che come sempre finisce dopo dieci minuti eiaculandomi nella figa”.

‘Rosaria, mi fai morire sei proprio una porca!!!’

‘Ciao, buonanotte mio bel maialino’..’

Verso le due di notte sento rientrare Marco, io nel letto sveglia a leggere un libro, subito i miei sensi assopiti e profondamente insoddisfatti si risvegliano e lo penso, lo immagino, nudo, sdraiato sul letto e la mia mano si incunea fra le cosce dischiuse e le mie abili ed esperte dita trovano il mio sensibilissimo e minuscolo pene, lo titillano per un po’ poi decido di uscire dalla camera per andare a vedere se mio figlio dorme. Lui, non sta dormendo, lo ammiro dallo spiraglio della porta socchiusa è nudo, come lo avevo immaginato io, ma la cosa che più mi colpisce è la torre che si staglia contro la luce soffusa della lampada posta sul comodino. Mio figlio è in possesso di un arma inconcepibile. Lo paragono virtualmente a quello di mio marito, poi vedo nella mia mente quello di Luca, che pure ha un discreto pene, ma lui, il mio bambino, ha una sberla da guinnes. Dicono che le mamme che pensano al colore degli occhi dei figli, quando questi sono ancora nella loro pancia, poi fanno nascere i bambini con gli occhi del colore desiderato. Ma, io, in quei nove mesi, quanto ho pensato al suo cazzo, per dargli una simile dotazione??? Lui, la sua dotazione, se la sta pastrocchiando distrattamente, mentre guarda un film porno alla tv.
Poi la voce di mio figlio mi fa drizzare le antenne”..

‘Uuummmhhh, che figa, mi sembri la mamma oggi pomeriggio sotto la doccia’..’

Sbircio la scena in tv e vedo una donna bruna nuda sotto la doccia che si sta sditalinando”

I miei occhi, ora abituati meglio alla penombra vedono il movimento di Marco, la sega, sotto l’impulso di quella scena, si fa più veloce, lo vedo con la bocca sensuale semi aperta, sento il suo ansimare più rapido, fin quando si calma improvvisamente. In effetti la scena che lo eccitava così tanto è finita’. Decido allora di provare ad entrare e””.

“Marco, ma non dormi ancora?? Stai bene, ti ho sentito ansimare””

Marco mi fissa con due occhi enormi, rosso in viso, con il cazzo pulsante in mano.

‘Credo di averti disturbato eh amore??’

“No mamma, non è come pensi non mi stavo mica’..”

“Marco, tranquillo non ti devi giustificare, non stai facendo nulla di male, è normalissimo. Anche tuo padre se ne faceva una cifra da ragazzo.”

“Ma mamma”

“Ma cosa? Certo, lui non ha mai avuto un attrezzo come il tuo, ma anche lui si segava. Certo che con un pisellone come il tuo non dovresti solo farti seghe ma credo che dovresti passare il tuo tempo libero a scopare e poi scopare e ancora scopare’..”

“Me lo dicono tutti che ho il cazzo troppo lungo e grosso, spero che non mi cresca più’

Marco, se lo teneva schiacciato contro la pancia e tentava di coprirselo con entrambe le mani, io gli sorridevo serafica e continuo a guardarglielo ostentatamente.

“Lo hai misurato amore? So che tutti i maschi se lo misurano”Poi lascialo libero, che ti copri a fare, ti ho fatto tutto io, quindi non mi scandalizzo per un pisello duro!!!”

Non riesco a dormire Marco, ti dispiace se mi sdraio qui e guardo la tele con te?

“Mamma, no dai, ti prego…scusa puoi…uscire? Sono imbarazzatissimo, mi vergogno, mi hai scoperto a masturbarmi e…non sono proprio a mio agio’..”
“Tu invece non mi hai vista oggi pomeriggio mentre mi masturbavo vero? Dimmi la verità l’avevi capito vero?’

“Si, mamma l’ho capito. Ti ho visto che ti toccavi, ma io poi me ne sono andato”

“Non te l’ho mica detto io. Per me potevi anche rimanere”

Mi sistemo meglio, e comincio a sfregare la mia coscia contro quella di Marco.

“Cos’è un dvd?”

“Si, l’ho noleggiato al sexy shop all’angolo prima di salire”

“Cosa aspetti Marco? Non ti piace il film? L’hai scelto tu? Forza continua a toccarti, se no ti esplode il pisello”

“E se entra papà?”

“Quello? Oh non ti preoccupare, è esausto, abbiamo scopato, e adesso non lo sveglierebbe nemmeno un terremoto”

“Avete scopato? Ma, papà scopa bene? Ti chiava come vorresti?”

“Dipende le volte, è un po’ noioso e non ha fantasia, poi ha poco appetito sessuale, una volta la settimana per lui va bene, mentre se fosse per me lo farei tutti i giorni.”

Mentre parliamo Marco si tocca distrattamente il cazzo e se lo scappella piano, piano, per poi ricoprire il glande con altrettanta lentezza.

Sul video c’è ancora la tipa che si masturba sotto la doccia

“Guarda Marco, non ti ricorda qualcosa?”

“Cosa?”

“Come cosa? Oggi pomeriggio”.?”

“Si è vero, è molto simile”

“Già, ma io ho le tette più belle non trovi?”

“Non lo so mamma, non è che sono così abituato a guardarti le tette attentamente'”

“Guarda, non ti sembrano più sode?”

Contemporaneamente mi sfilo la maglietta e scopro le mie mammelle””.

“Si mamma, si hai ragione sono più belle le tue”

“Da bambino a volte le volevi succhiare, me lo hai chiesto fino ai quattro, cinque anni”

“Davvero? Non me lo ricordo.”

“Te lo giuro. E’la verità, lo faresti ancora adesso?”

“A…adesso? Ma dai mica sono più bambino!!’

“Dai prova, ma stai attento non usare i denti eh…”

“Dai mamma, non so se dovremmo”

Mi soppeso i seni davanti ai suoi occhi, me li palpo, mi stuzzico i capezzoli e li comprimo

“Allora mentivi prima, non è vero che ti piacciono le mammelle della tua mammina. Li trovi cadenti non è vero? Ti piacciono più quelle tettine piccole e acerbe delle tue amichette vero?”

“No mamma cosa dici, hai il più bel paio di tette che abbia mai visto…te lo giuro”

“Come sei carino, oggi pomeriggio mi hai detto che ti piacciono le mie gambe, ora che adori le mie mammelle…dove vuoi arrivare? Stai tentando di conquistare la tua mamma?”

Lui non risponde. Con grande lentezza muove la testa in direzione della mia tetta destra e palpandomi l’altra con una mano si attacca al capezzolo succhiandolo come un neonato.
Mi ciuccia il capezzolo come se fosse un biberon, poi allontana le labbra ed inizia a picchiettarmelo con la lingua, ora le sue dita si accaniscono con l’altro capezzolo.

Uuuummmhhhh… Marcooo, questa si che è stata una succhiata come si deve, non godevo cosi da non so quanto tempooo siiiii”.

“Mamma ma tu sei tanto troia vero?”

“Oh si Marco, sono troia siiii’..”

Guardiamo entrambi la tv, attratti da un gemito più forte degli altri, la donna ora è su un letto e viene fottuta da tre grossi cazzi contemporaneamente. Uno in bocca, uno in culo e un altro in figa.
Marco ha il cazzo duro come il marmo, guarda la tv e guarda me, io guido la sua mano fra le mie gambe e gliela lascio quando la sento a contatto con la mia folta peluria scura.

“Tocca a te piccolo mio. Non credo ti debba dire come si fa giusto?”

“Si.”

“Bene, allora fallo”

“Facevo anche questo da piccolo?”

“No, ma non è un buon motivo per non cominciare ora”

Non si muove. Lo posso anche capire.

“Forza, cosa aspetti? Non ti piace la fighetta della tua mamma?”

“Si…è bella ma…”

“Niente ma…forza scendi un po’…oh si cosi ecco lo senti quel bastoncino?”

“Siii”

“E’ il mio clitoride, forza giocaci un po’ dai, fai come faccio io”

E muovo rapida la mano, poi gli afferro il cazzo e comincio a masturbarlo lentamente.

“Oh si cosi così brava mamma brava”

Il mio bambino si sposta fra le mie cosce, vedo il suo palo puntare dritto verso la mia figa vogliosissima, poi lo sento entrare e scivolarmi dentro fino alla radice.

“Anche tu sei bravooooo Marco, siiiiii bravooo”

‘Ummmhhhhh, mammaaaa, che porca che seiiiii!!!’

‘Siiii, che mazza che hai, mi sembra di sentirla nello stomacooooo!!!!’

‘Papà non ti scopa bene eh??? Ti da poco cazzo vero???? Ti piace il cazzone del tuo bambino????’

‘Siiii, dai che vengoooo, daiiii, continuaaaa, continuaaaa, godooooo, godoooo, oddiooooo vengo vengooooooooo, uuummmmmmhhh, siiiiiiiiii, siiiiiiiiiii, ahh, ahh, ahh, ahhh””

‘Mamma, mammaaaa, ti sborro dentroooooo, ti sborro dentroooooo, sborroooooo,
sborrooooo””’

Sento le frustate del suo sperma caldo colpirmi l’interno della figa e poi lui che si lascia cadere di lato e respira affannosamente. Lo bacio sulla bocca, mi alzo dal letto e mi dirigo verso la porta’..

‘Amore, ma il tuo amico Luca, viene a trovarti domani??’

Non aspetto la sua risposta e mi chiudo la porta alle spalle”.

Buon sesso a tutti da parte di Ombrachecammina
Se volete potete scrivermi una e-mail a: alexlaura2620@libero.it

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