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Racconti Erotici Etero

090 – Mamma Sofia la grande troia con tutta la famiglia

By 20 Novembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Il nostro strano menage continuò ancora per circa un anno, poi, forse l’abitudine, ci fece prendere altre strade e fino a un paio di mesi fa, tutto parve normalizzarsi. Daniela si era fatta un fidanzato e anch’io, seppur seguendo il modello mamma, mi trovai una donna di trent’anni, con la quale scopare alla grande.
Persino nostra madre ebbe un ritorno di fiamma e si ricongiunse anche carnalmente con papà.
Da queste prime righe, si afferra il concetto chiaro, che poteva portare alla conclusione: E vissero felici”.
Siamo ai giorni nostri e vi voglio raccontare cioè che è successo soltanto un mese fa. Sabato sera, in casa la mia fidanzata Monica, naturalmente io, poi mia sorella Daniela e il fidanzato Andrea. Papà e mamma, al cinema con degli amici. Questa situazione era ormai consolidata da tempo, i miei uscivano, noi quattro mangiavamo cena in casa tutti assieme e poi dopo cena Monica e io in camera mia e gli altri due in camera di Daniela. Era chiaro a noi tutti che ci si ritirava al solo scopo di fare sesso o comunque per trovare un po’ di intimità. Il vero perverso di noi quattro comunque continuavo a essere io, non so cosa mi prese quella sera, ma la mia mente malata partorì una delle mie idee malsane. Sapevo che la mia Monica era bisessuale, ne ero a conoscenza per il fatto che lei stessa me lo aveva confidato tempo addietro. Avevo altresì visto con i miei occhi, che Daniela, negli anni precedenti, spesso e volentieri si era data parecchio da fare con la mamma. Il tarlo che da qualche tempo mi trapanava la mente, era il desiderio di vedere Daniela e Monica lesbicare tra di loro. Partendo da molto lontano, feci in modo di arrivare a parlare con Monica della sua bisessualità. Le dissi poi che anche Daniela lo era, riuscendo così a incuriosirla e a metterle in testa che magari’. Lei, sorrise e mi disse che in effetti Daniela era proprio un bel bocconcino e che averla fra le braccia tutta nuda non le sarebbe affatto spiaciuto. Da lì a realizzare un piano bastò pochissimo tempo e così il sabato seguente, sottoposi la mia idea a Monica.
Prima di cena, lei sarebbe dovuta arrivare a casa mia, mezzora prima e con la scusa che faceva molto caldo, mi avrebbe chiesto di fare una doccia, io mi sarei finto occupato e avrei incaricato Daniela di fornirle un accappatoio e degli asciugamani puliti. Monica sarebbe intanto entrata in bagno e si sarebbe spogliata velocemente e quando Daniela fosse arrivata con gli asciugamani, lei avrebbe dovuto chiederle se le poteva fare un piacere lavandole la schiena.
Da quel momento in poi, la sua esperienza e la sua maggiore scaltrezza avrebbero dovuto giocare un ruolo determinante per il raggiungimento del traguardo che ci eravamo prefissati.
Non sbagliò nulla la mia porcellina e io confidando sulla metodica puntualità di Andrea, rimasi affacciato alla finestra e quando lo vidi arrivare non gli lasciai il tempo di suonare il campanello, aprendogli la porta in anticipo. Lui entrò e non vedendo Daniela mi chiese dov’era, gli risposi che l’avevo vista entrare in bagno qualche minuto prima. Lui, confidenzialmente, si avvicinò alla porta del bagno e la aprì. Io ero dietro di lui, un po’ defilato, ma vidi la scena comunque benissimo.
Le due lesbichette, ancora fuori della doccia, erano entrambe nude e abbracciate, le loro braccia e le loro mani emulavano i tentacoli e le ventose delle piovre. L’acqua della doccia aperta e il relativo scroscio, fece in modo che le due donne non si accorgessero della presenza di Andrea.
Lui rimase per un buon minuto, assolutamente titubante, non sapeva se entrare o chiudere la porta e ritornare indietro. Gli toccai la spalla e sorridendogli feci cenno di entrare, lui mi guardò maliziosamente ed entrò, io mi accodai e così ci trovammo tutti e quattro all’interno della grande sala da bagno. Sfiorai con le dita la schiena di Daniela e lei sorpresa si voltò e ci vide, anche Monica ci vide, e finse anch’essa d’ essere sorpresa. Non ci cacciarono, anzi, mia sorella accarezzò la nuca di Andrea e lo attirò a se baciandolo con passione. Monica continuava a sfiorare con i polpastrelli delle dita i capezzoli erti e duri di mia sorella, io, mentre mi spogliavo guardavo eccitato tutti e tre i personaggi rappresentati nell’idilliaco quadretto. Quando fui nudo mi unii a loro e Daniela si accucciò davanti al fidanzato e in breve gli calò calzoni e mutande e si appropriò del suo cazzone svettante.
La bocca di mia sorella ingoiò il cilindro di carne calda e lo fece sparire nella sua capiente bocca. Monica si occupò di me e sapientemente mi inghiottì il cazzo completamente.
Noi maschietti eravamo affiancati in piedi, entrambi nudi e le due femminucce ci spompinavano il cazzo, io tenevo una mano appoggiata alla nuca di Monica e le dettavo il ritmo del va e vieni. Mentre a occhi chiusi mi godevo il fantastico pompino, sentii una mano accarezzarmi i glutei, era Andrea, mi voltai e lo guardai negli occhi, lui ricambiò il mio sguardo continuando a lambirmi le natiche,sentii due dita percorrermi il canale fra le chiappe e iniziare a solleticarmi la mia rosetta anale. Con la mano libera artigliai il gluteo destro e lo tirai verso l’esterno cercando così di favorire il suo tentativo di penetrazione e lui si intrufolò abilmente all’interno delle mie viscere. Il mio cazzo in bocca a Monica e due dita nel culo mi donavano sublimi e intense sensazioni. Ora anche la mia mano si stava dando da fare attorno al buchetto di Andrea e anche lui non si oppose alla dolce violenza, cercò anzi di aiutarmi muovendo il culo. Entrambi con il cazzo in bocca alle nostre donne e tutti e due con due dita in culo, arrivammo velocemente al punto di non ritorno, estasiati e sommersi dal godimento astrale, affondammo il cazzo in bocca alle nostre ragazze e le affogammo riempiendole di sborra.
Andrea e io approfittammo che l’acqua calda della doccia continuava a scendere e ci infilammo entrambi sotto. Ci lavammo velocemente, mentre le lesbichette continuavano ad accarezzarsi teneramente. In breve noi maschietti uscimmo dalla doccia e lasciammo alle ragazze il piacere di godersi il delizioso ed energico massaggio dell’acqua calda.
Da lì a poco, coperti dal solo accappatoio, ci ritrovammo a chiacchierare amabilmente comodamente seduti sulle poltrone della sala. Daniela si occupò poi di servire degli aperitivi accompagnati con dei salatini assortiti e così tra una battuta e l’altra si arrivò a parlare della bisessualità di tutti e quattro. L’argomento era molto stuzzicante e continuammo a parlarne anche durante la cena. Dopo il caffé, contrariamente al solito, nessuno prese l’iniziativa di infilarsi nella propria camera per fare sesso e così ci sedemmo ancora in poltrona, le ragazze si sedettero davanti a me e ad Andrea, parlavano fra di loro e ogni tanto scoppiavano a ridere sonoramente. Poi Daniela accarezzò il viso di Monica, questo fu il tacito segnale che diede il via alle schermaglie che seguirono. Monica si sedette sulle ginocchia di mia sorella e la vidi separarle i lembi dell’accappatoio, scoprendole le tette, abbassò poi il capo e iniziò a suggere alternativamente i capezzoli della sua partner. Mentre ero completamente assorto ad ammirare lo spettacolo che mi offrivano le donne, sentii, una mano sfiorarmi la coscia destra e salire piano piano verso l’alto. Mi voltai e vidi gli occhi di Andrea fissi dentro ai miei, essi esprimevano desiderio, lo lasciai fare accomodandomi meglio sulla poltrona, lui si alzò e subito si inginocchiò fra le mie gambe aperte, in un attimo sciolse la cintura dell’indumento e ne aprì i lembi, scoprendo la parte che a lui interessava. Quando sentii la sua bocca calda e umida avvolgermi il cazzo duro, in estasi chiusi gli occhi e abbandonai il capo all’indietro.
Le sue mani si muovevano scivolandomi sui pettorali sfiorandomi i capezzoli, poi me li strinse forte provocandomi un intenso dolore, ma al contempo anche un sottile piacere.
Poi, la sua bocca lasciò libero il cazzo e spogliandosi del tutto, voltandomi le spalle, si sedette sulla mia imponente erezione e si impalò lentamente inghiottendolo dentro di se fino alla radice.
Si penetrava sollevandosi e lasciandosi cadere fino a far sbattere le sue chiappe su di me.
Nel contempo, vidi che le ragazze si davano da fare e che Daniela stava leccando la figa a Monica che mugolava rumorosamente.
A occhi chiusi stavo pregustando la prossima eiaculazione che sentivo essere quasi prossima, quando delle manine delicate solleticarono il mio viso e quando aprii gli occhi vidi in piedi al mio fianco mia sorella, che toccando la spalla di Andrea gli fece cenno di spostarsi, lui ubbidiente si sfilò il mio cazzo dal culo e senza battere ciglio si avvicinò a Monica, si piazzò fra le sue cosce aperte e iniziò a sua volta a leccarle la figa. Mia sorella si sedette sopra di me nella stessa posizione che poco prima occupava Andrea. Sentii la sua mano afferrarmi il cazzo e guidarlo verso la sua apertura più stretta. Il culo del ragazzo era sicuramente più largo di quello di Daniela perché percepivo la penetrazione più difficoltosa. La spinsi via e la feci mettere a pecora inginocchiata sulla poltrona, quindi restando in piedi, piegai lievemente le ginocchia e glielo spinsi nel culo. Gemeva la troietta, e con le mani cercava di evitare che la penetrassi a fondo, ma io l’afferrai per i fianchi e spinsi deciso introducendoglielo a fondo nelle sue viscere’…

‘Ah, ahhh, aahhhh, inculamiiii, inculamiiiii, siiiiiii, siiiiii”””

‘Siiiii, ti inculoooooo, ti fottoooo, ti sbattooooo, sei una troiaaaaa, una troiaaaa, lesbicaaaa””

Sulla poltrona di fronte, il boy-friend di Daniela stava scopando in figa la mia dolce e porca fidanzata”.

‘Che maiala che seiiii, ti piace la figa e ti piace pure farti fottere da un bel cazzo eh?? ‘

‘Siiii, fammi godere, fammi godere, dammelo fino in fondooooo, ficcamelo dentroooo!!!!’

Intanto”

‘Sto per venireee’. Continua”.. Siiiiiiii, bravooooo, daiiiii, che vengooooo, daiiiii, continuaaaaa, oooohhhh, ooohhh, uuummmhhh, siiiiiiiiii, ahhhh,ahhhhh,ahhhh, vengooooooooooooo””’.’

‘Godiiii, godiiiii, troiaaaaa, ti sborro in culooooo, sborrooooo, sborrooooo”’. uuummmhhhhhh, uummmmhhh””’

Nel mentre la mia dolce fidanzata”’..

‘Bravo Andreaaa, bravoooooo, siiiiiii, dai che mi fai venireeee, daiiiiiii, daiiiiiiiii, veniamo assiemeeeee, sborrami dentrooooo””..

‘Siiii, assiemeeee, daiii, io sto per sborrareeee, daiiiii, godiiii, daiiiiii”.’

‘Si, si, vengooooo, vengooooo, siiiiiiii, ooohhhhh siiiiii, siiiii ,sborraaaaaa, sborrami dentrooooooo, siiiiii vengooooo, oddiiiooooo vengoooooooo”’

Così la nostra piccola orgia arrivò alla fine gloriosamente. Mi ero divertito assai, avevo visto Monica giocare con il corpo della mia giovane sorellina ed ero riuscito a godere io stesso della bocca e del culo di Andrea. Avevo poi inculato pure mia sorella e le avevo sborrato nel culo, anche il giovane ragazzo aveva riempito di sperma la figa di Monica, insomma c’eravamo divertiti intensamente e soprattutto senza alcun tabù, liberamente.
Mentre inculavo Daniela pensavo che il nostro era un doppio incesto, io scopavo mia sorella ma anche mia figlia e lei si faceva fottere da suo fratello e nello stesso tempo pure da suo padre!!!

Da quella volta trascorsero quindici giorni e per vari motivi non riuscimmo più a rivivere una esperienza analoga. Ma alcune sere or sono, papà ci comunicò che sabato sera lui sarebbe uscito a cena con dei suoi amici, ex commilitoni, tanto per rinverdire i bei tempi andati. Il mio cervello malato si mise in moto e in pochi attimi partorì un piano per la imminente serata’..
Una bella orgetta con me, Daniela, Monica, Andrea e la nostra cara mammina!!!
E così sono qui, seduto sul letto, alle tre di notte, a scrivere l’ultima avventura vissuta sabato scorso’.

Alle venti, Monica suonò il campanello di casa e dopo pochi attimi giunse anche Andrea che entrò in casa e si aggregò al gruppo. La mamma era l’unica che non ne sapeva nulla e lei pensando a una normale cena fra di noi, si era data da fare a cucinare dei buonissimi manicaretti. Cenammo tutti con molto appetito e a tavola, ci scambiammo frequentemente delle occhiate complici e molto significative. A fine cena, aiutammo a sparecchiare e poi ancora una volta spaparanzati sopra alle poltrone e sul divano. La mamma fu l’ultima ad aggiungersi al gruppo e si mise a parlare del più e del meno con noi tutti. Monica e Andrea conoscendo lo scopo finale della serata dimostravano con i loro atteggiamenti di non essere a loro agio. Certamente per loro era una prova difficile quella che dovevano affrontare, considerando che non c’eravamo solo noi più giovani ma che c’era pure la loro futura suocera. Io fui il primo a rompere il ghiaccio inserendomi nel discorso che mamma e Monica stavano facendo a proposito della educazione dei figli. Dissi loro che secondo il mio parere era giusto che ai figli fosse impartita una educazione dove al primo posto vi era la libertà di agire e di comportarsi con se stessi e con gli altri, fermo restando il pieno rispetto delle regole della buona educazione. Daniela confermò il mio pensiero, ma disse che era molto importante non dimenticarsi della educazione sessuale, sulla quale spesso i genitori sorvolano, lasciando ai figli il compito di fare esperienze dirette che sovente si rivelano molto negative e quindi assolutamente diseducative. La mamma accusò il colpo e cercò di cambiare discorso, ma Monica insistette, approfondendo l’argomento e iniziando a introdurre il discorso relativo alle inclinazioni sessuali. Così si parlò di eterosessualità, di omosessualità e si arrivò a parlare anche di bisessualità. La mia fidanzatina e Daniela confessarono di essere bisessuali, mentre Andrea e io, non ci sbilanciammo più di tanto. Di fronte alla schiettezza di Monica e Daniela, la mamma prese coraggio e svelò a sua volta di essere bisex. Noi due maschietti, ci guardammo sorridendo e io resi pubblica la mia latente bisessualità, rivelando altresì che la prima esperienza l’avevo fatta qualche giorno prima proprio con Andrea. La mamma, rimase per un attimo allibita, sgranò gli occhi sbigottita e per un attimo faticò ad emettere dei suoni comprensibili, quindi capì che in casa, in quel preciso momento, di noi cinque non vi era nessuno che appartenesse alla cosiddetta normalità. Sentii una mano che mi accarezzava la coscia e vidi che le dita che mi sfioravano appartenevano al mio futuro cognato. Fissai il mio sguardo puntando dritti gli occhi della mamma e senza distogliere lo sguardo allungai a mia volta una mano a lambire la coscia di Andrea. Daniela intanto si era seduta sul bracciolo della poltrona dove era seduta la mamma e passandole un braccio dietro le spalle, distrattamente le faceva penzolare una mano su una tetta. Monica vide la scena e anche lei si aggiunse alle due donne sedendosi a sua volta sul bracciolo libero, dalla mia posizione vidi il vestito corto della mia compagna sollevarsi a livello inguinale e mi accorsi così che la puttanella, per l’occasione, non aveva indossato le mutandine. Daniela mise una mano fra le cosce di sua madre e tentò di risalire verso l’inguine, lei chiuse le gambe imprigionandole la mano fra di esse. Compresi che la mia genitrice non si sentiva a suo agio, si vergognava di mostrare la sua intima perversione ad Andrea e a Monica. Ma quando la mia ragazza prese a baciarle dapprima la guancia e poi avvicinandosi sempre di più agli angoli della bocca, la baciò sulle labbra dischiuse, lei, ormai eccitata, schiuse poco per volta le gambe, dando modo a Daniela di raggiungere la meta. Preso dallo spettacolo che si volgeva di fronte a me, quasi non mi accorsi delle manovre di Andrea, lui, mi aveva slacciato i calzoni e ora armeggiava con la zip, riuscendo poi a farla scendere. Presa coscienza di quanto stava facendo io lo aiutai alzando il bacino e lui me li sfilò dai piedi. Sentivo la mia mazza rigida spingere verso l’esterno per liberarsi dello slip deformato e pieno. Ci pensarono le sue mani ad abbassare l’elastico ancorandolo sotto i miei coglioni e a liberare contemporaneamente la bestia. Accarezzai la nuca di Andrea e lui comprese immediatamente l’intrinseco segnale. Mi imboccò il cazzo e se lo fece scendere gradatamente in gola, la sua bocca calda e umida mi dava fortissime sensazioni di piacere, era bellissimo sentire le sue labbra toccarmi i peli del pube e poi avvolgendomelo scivolare fin sulla cappella tumida. Ero eccitatissimo anche perché di fronte a me la situazione era a dir poco esaltante. Monica, in piedi, piegata in avanti con le gambe tese e divaricate, leccava le tette di mamma, mentre le sditalinava la figa. Vedevo fra le gambe della mia ragazza, la mano di mamma, che si stava adoperando a masturbare la figona della sua futura nuora. Poi successe quello che non avrei mai pensato di riuscire a fare; eccitato al massimo, mi feci guidare da Andrea e mi trovai in pochi secondi alla pecorina, lui che mi inumidiva lo sfintere con la saliva e poi il suo bel cazzo duro fra le mie chiappe, non seppi o forse non volli ribellarmi e lo lasciai fare. Fu doloroso, ma fu anche più forte di me e seguii masochisticamente la mia teoria, provare, provare, provare’. Me lo presi in culo fino in fondo e mi feci stantuffare con violenza, percepii le sue palle sbattere contro le chiappe, poi lui con un lunghissimo rantolo, affondò profondamente in me e mi sborrò nelle viscere, io gridando la mia lussuria sfrenata, feci altrettanto, macchiando qua e là con ampie chiazze biancastre, la stoffa a fiori della poltrona.
Le donne erano uno spettacolo indimenticabile, un groviglio di mani che si muovevano e accarezzavano reciprocamente i loro corpi nudi. Mi alzai in piedi e davanti a me vidi il bellissimo culo di Daniela e io glielo appoggiai ancora molle e glielo strusciai sulle natiche lasciandole una lieve striatura di sborra. Lei si mosse per meglio offrirmi il culo e io continuai a masturbarmi sfregandolo in mezzo al canale delle chiappe, poco per volta lo sentii indurirsi sempre di più fin quando glielo spinsi dentro alla figa. Daniela leccava la figa di Monica che se ne stava seduta a gambe spalancate sul bracciolo imbottito della poltrona, mentre Andrea si era avvicinato alla mamma e le stava porgendo il cazzo semirigido, lei con la solita abilità lo fece sparire in un attimo completamente dentro la bocca. Si udivano mugolii, gridolini e suoni gutturali di intenso piacere e la prima a godere fu Monica che emise un forte e interminabile urlo e si abbandonò all’indietro appoggiandosi allo schienale della poltrona. Daniela mise una mano dietro e mi impugnò il cazzo sfilandoselo dalla figa poi lo guidò verso la rosetta del culo e attese che io glielo ficcassi dentro. Iniziai a incularla e lei a dimenare il culo, poi sotto l’effetto delle mie bordate arrivò anche per lei l’orgasmo, ululava e setacciava il culo a destra e a manca e io le sprofondavo sempre di più dentro alle viscere. Il suo piacere si mescolò al mio e le sborrai dentro l’intestino insultandola e dicendole che era una grande troia! La mamma era ancora in azione con il cazzo di Andrea in bocca, ma visto che Daniela io e Monica avevamo lasciato dello spazio libero, la zoccola decise di farsi scopare da suo genero e gli fece capire chiaramente che lo voleva dentro. Lui si inginocchiò fra le cosce di lei e le scivolò dentro con estrema facilità, le prendeva le tette e gliele stringeva con forza, lei si lamentava ma intanto godeva ansimando sempre di più, fin quando venne e furono veramente fuochi d’artificio, gridava la maiala, urlava forte, dava del bastardo ad Andrea e muoveva il bacino, poi le sue gambe si avvolsero attorno ai fianchi del ragazzo e lo attirarono a se. Anche lui era sull’orlo della eiaculazione e difatti si sfilò da lei e le schizzo tutto la sua sborra sul corpo, raggiungendo e maculando il bel viso di quella troia di mia madre. Io eccitato e di nuovo in erezione mi masturbai e quando mi accorsi di essere vicino all’orgasmo, avvicinai la cappella al viso di mia madre e aggiungendo la mia sborra a quella di Andrea, le coprii il viso con una densa maschera di sperma.

Questa è la storia completa della vita sessuale della nostra famiglia e magari pure dei figli che verranno’

Saluti e Buon sesso a tutti
Ombrachecammina

Scrivete a: alexlaura2620@libero.it

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