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Racconti Erotici EteroTrio

14 – L’avventura extraconiugale

By 22 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

L’avventura extraconiugale

(Cap. 4 del racconto ‘Una moglie desiderabile e desiderata’ dove vengono riportate alcune avventure sessuali di una affascinante e desiderata mogliettina dalle prime esperienze giovanili a quelle matrimoniali ed extra)

Finite le ferie rientrammo in città. Siamo ad inizio settembre, fa ancora caldo, e la notte dormiamo sopra le lenzuola con i soli pantaloni del pigiama (io) e con una mini vestaglietta (lei).
Lei ha le mestruazioni per cui prima di coricarsi si cambia il tampone vaginale che io gli sistemo per bene con il cordoncino per l’estrazione sopra il pube ben rasato da pochi giorni con il mio nuovo rasoio.
Sdraiati sul letto lei comincia ad aprirmi il pigiama e ad accarezzarmi i testicoli ed il pene (meglio chiamarlo pisello dopo l’avventura estiva ?).
Io le sollevo la vestaglia massaggiandogli i seni, i capezzoli, il pube e le grandi labbra e giocando con la cordicella del tampone non potendo penetrarla per la presenza del tampone.
Dopo qualche minuto di silenzio lei si fa coraggio e mi dice: ‘Senti devo dirti una cosa che sicuramente non ti farà piacere’
Io, di contro, per incoraggiarla risposi scherzando ‘Ti sei scopata il ragazzo del mare!’
‘Non fare il cretino è una cosa seria che spero non succeda perché non so come reagire’
‘Avanti confidati con me, cercherò di aiutarti se posso’
‘Ricordi cosa dissero le ex amanti del mio Capo sulla richiesta di masturbazione che fa alle donne?’
‘Lo ha fatto anche a te ?’
‘Si, sono due mesi che mi assilla e mi ossessiona quotidianamente con la richiesta di masturbazione. Prima di andare in ferie ha persino provato a toccarmi il sedere inserendomi una mano tra le cosce cercando di estrarre, con l’altra mano, il suo membro dai pantaloni; per fortuna è stato disturbato da una persona che chiedeva di entrare e lui si era dimenticato di chiudere la porte con lo scatto; la persona non ha visto niente né ha capito cosa stesse succedendo’.
Mentre mi diceva questo notai che aveva impugnato con l’intera mano il mio pene che si stava indurendo.
Non mi aveva mai preso il pene con l’intera mano ma solo con l’indice ed il pollice di una delle mano !. Almeno con me non lo aveva mai fatto !
Questo diverso modo di impugnare e manipolare il membro mi fece subito capire che la masturbazione del Capo era già avvenuta.
Capii che non era entrato nessuno ma che G. gli aveva sicuramente messo il pene in mano bloccandole la mano con le sue in modo da impedirle di ritrarsi ed aiutarla a scappellarlo e a procedere ad una sega con movimenti alternatori su e giù.
Sicuramente l’ha colta di sorpresa impedendogli qualsiasi reazione, ma la prontezza di spirito di mia moglie deve averla convinta ad assecondare la richiesta di G. e l’esperienza acquisita in materia l’avrà aiutata a concludere la sega senza troppi turbamenti.
Dopo un silenzio di alcuni minuti le risposi ricordando a mia moglie che di membri maschili ne aveva conosciuti diversi in vita sua e quello di G. non sarebbe stato certo il primo (o il secondo dopo il mio !) aggiunsi scherzando.
‘In vita tua hai preso in mano e strapazzato sicuramente decine di cazzi senza contare quelli dei tuoi compagni di liceo; uno in più o uno in meno non ti cambierà certo la vita !’ aggiunsi per tranquillizzarla.
‘Se poi è veramente così sviluppato’ come ti hanno riferito ‘ti piacerà senz’altro e lo potrai aggiungere alla tua collezione; non c’è motivo di imbarazzarti; sei ormai una donna navigata ed esperta nei giochi erotici (ricordi il ragazzo al mare?)’.
‘Quando saremo più anziani ti deciderai, finalmente, a confessarmi quanti sono stati esattamente!’
‘L’attività sessuale tra gli umani’ continuai ‘è naturale come fare la pipì; in particolar modo la masturbazione!’
‘Dicendomi così mi hai rassicurata sulla reazione che avrai quando ti comunicherò che il fattaccio è avvenuto veramente. Sono molto più tranquilla e adesso posso addormentarmi con più serenità’.
Si gira, quindi, verso di me infilando una gamba nelle mie in modo che la mia si posizionasse sul pube e premesse il suo sesso con il ginocchio, e posa il viso sulla mia pancia portandosi a pochi centimetri dal mio pene (pisello ?) che impugna con decisione con tutto il palmo della mano stringendolo forte e cominciando ad aprirlo scoprendo piano piano il glande fermandosi a guardarlo in ogni suo particolare.
Dopo averlo girato da tutte le parti esclama: ‘Ma perché voi uomini non vi lavate il pisello dopo aver orinato?’
‘Voi uomini ? A chi e a quanti ti riferisci? E’ la prima volta che ti sento fare questa considerazione!’ esclamai sorpreso. ‘L’odore della mia pipì ti sta eccitando a tal punto che ti vengono alla mente anche quello di tanti altri piselli che hai scappellato?’
‘Come fai a sapere che ho scappellato altri cazzi oltre al tuo ?’
‘Lo so perché me lo hai raccontato tu stessa molte volte e perché è normale che la donna voglia conoscere nei particolari l’organo sessuale maschile, come è normale che l’uomo apra ed esplori in profondità quello della donna’.
‘Si, gli uomini che ho conosciuto nell’intimità odoravano, inizialmente, sempre di pipì; odore che mi ha sempre eccitato per la sua forza afrodisiaca. Ognuno di voi uomini ha un odore della pipì diverso che vi distingue e caratterizza. L’odore dello sperma copre sempre quest’odore con uno meno piacevole. Quando mi lecchi senti anche tu l’odore della mia pipì ? Ti piace ? o mi preferisci lavata e pulita?’
‘L’odore della tua pipì è meraviglioso specialmente quando si unisce a quello che proviene dalla vagina’ risposi sempre più eccitato.
Dopo un nuovo prolungato silenzio mia moglie riprende a manipolare il mio pene scoprendolo e ricoprendolo continuamente impugnandolo con l’intera mano e, prima, dell’eiaculazione lo avvolge con le labbra infilandoselo fino in gola (cosa abbastanza facile per la modesta lunghezza) e ingoiandosi tutto lo sperma che riuscì a farmi uscire dai testicoli gonfi per l’eccitazione.
Proseguì, quindi, ad un lavaggio del glande e dell’asta con la lingua.
‘Così non odora più di pipì ma profumerà come la mia saliva’ concluse estraendoselo soddisfatta dalla bocca.
‘Perché lo abbiamo fatto così poche volte nella nostra vita coniugale ? E’ bellissimo anche perché dà il senso del possesso della femmina sul maschio quando eiacula che rappresenta l’azione fecondatrice della donna’ continuò soddisfatta. ‘Nella fica si avvertono appena le nervature del pene e gli spasmi che precedono l’uscita dello sperma mentre in bocca è tutto più palese, più intenso e profondo’.
‘Da oggi in poi lo voglio fare più spesso ed evitare che il tuo sperma si perda nelle lenzuola ed in lavatrice; lo voglio nel mio stomaco ed assorbirlo nel corpo’.
‘Adesso dormiamo che domani è un altro giorno’.
Guardando supino il soffitto buio un pensiero mi prende: altro che ‘spero non accada’, è già accaduto e gli ha fatto sicuramente una o più seghe ed uno o più pompini.
Se gli ha preso il cazzo in bocca come ha fatto ad entrare se è così grosso come dicono !
Sicuramente sono le solite esagerazioni femminili ! Sarà normalissimo come quello di tanti altri uomini dotati naturalmente !
Pensando a questo il sonno, per la prolungata eiaculazione, mi prese facendomi dimenticare tutto.
La mattina dopo, al risveglio, ci abbracciammo appassionatamente scambiandoci caldi baci usando le reciproche lingue per mescolare le nostre salive e per sollecitare una reciproca eccitazione.
Tra una pausa e l’altra io le dissi: ‘Quello che hai fatto a me questa notte è stata le replica di quello che hai praticato al tuo Capo prima delle ferie. E’ vero ? E’ tutto già successo !’
Dopo una prolungata pausa d’incertezza mi rispose ‘Si, è vero. Come hai fatto a scoprirlo?’
‘Da come hai preso il mio pene. Hai sempre utilizzato l’indice ed il pollice. Ieri, invece, hai usato tutta la mano stringendomelo fortemente con tutte le dita’
Sorridendo mi rispose: ‘Sono sempre i particolari che mi tradiscono !’
‘Si è già successo e succederà domani quando rientrerò in ufficio e nei giorni successivi’.
‘Non desidero, però, che tu mi chieda di conoscere i particolari su questa attività che, ormai, non posso certo più nasconderti e che devi accettare come se svolgessi una pratica d’ufficio e che non cambierà i mie sentimenti nei tuoi confronti. Nient’altro !’.
Il mio amore ed affetto rimane, e rimarrà, sempre per te che mi hai fatto concepire due meravigliosi bambini. Ti avviserò solo quando passeremo al coito. I preservativi non mi mancano e li porto sempre con me per ogni eventualità imprevista. Adesso alziamoci che è fin troppo tardi’.
‘Arrivare in ritardo desta sempre qualche malizioso commento e comporta recuperi pomeridiani’.
Per alcune settimane nessuno di noi riprese l’argomento riprendendo, come al solito, la vita ordinaria di tutti i giorni.

Segue nell’episodio ‘La più bella scopata della vita’ cap. 5 del racconto
‘Una moglie desiderabile e desiderata’

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