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Racconti Erotici Etero

15 anni fa…Anna! (ultima parte)

By 7 Ottobre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Eccomi di nuovo qua a narrare quanto accadde con la mia amica Anna nel periodo che va dalla fine del 95 all’inverno del 98.

Dopo la fugace, se pur bella, masturbazione in casa sua con amici presenti che non si accorsero di nulla(o almeno così sembrò), e la scopatina interrotta qualche settimana dopo a causa della mancanza di condom, il nostro rapporto iniziò ad essere sempre più clandestino e trasgressivo, pur mancando l’occasione giusta per possedersi completamente. Anna iniziò a frequentare sempre più assiduamente me e la mia comitiva, inventando scuse sempre più assurde per nn uscire con il suo boy, Paolo. Una volta era il mal di testa, un’altra volta i dolori pre-mestruo e poi ancora l’alzataccia che doveva fare la mattina seguente o il dover aiutare la madre a fare qualcosa in casa, insomma classiche stronzate da stronzetta (in senso buono) che tradisce. Cercavamo in tutti i modi di rimanere soli ma ogni qual volta ci organizzavamo per fottore, succedeva sempre un imprevisto che ci obbligava a rimandare il tutto. Nonostante questo non ci perdevamo d’animo e anche la presenza degli altri iniziò a importarci il giusto. Certo cercavamo di fare in modo che le nostre trasgressioni passassero inosservate, ma lo stare spesso insieme iniziò ad insospettire non poco gli amici e suo fratello, così iniziammo a parlare dell’ipotesi di mettere al corrente almeno quelli più fidati della nostra relazione cladestina. Eravamo tutti e due d’accordo e così cominciammo a pensare a chi dirlo e a chi no… Non vi era momento in cui eravamo isieme che non ci venisse la voglia di toccarci, di sentirci, di darci paicere a vicenda. Una sera d’estate, uscimmo in gruppo per andare in una delle tante feste che in quel periodo animano Roma, Anna era l’unica ragazza al seguito e sedeva dietro con me. Al ritorno trovammo un gran traffico sul Lungo Tevere e per passare il tempo allungai una mano dietro di lei e iniziai a toccarle il culo approfittando dei larghi pantaloni da hip-hop che indossava. Iniziai a giocare con la parte fina del perizoma, lei non si mosse di un pezzo per non destare sospetti a Sandro che le sedeva vicino, stando con la testa poggiata al finestrino semi aperto, ma con la mano inizio a toccarmi l’asta facedola diventare ancora più dura. Non resistetti, con la mano passai davanti, e lei troietta, per tutta risposta diede le spalle al nostro amico, che era intento ad attaccare bottone con delle ragazze che erano in sosta come noi, e aprendo poco le gambe si lasciò masturbare, sussurrandomi una sola parola – Dai!-.
La masturbai lentamente fino a destinazione e giunti sotto casa mi accorsi che i polpastrelli delle mie dita erano lessi come quando
si sta in acqua per più di un ora. Insieme con avdità ripulimmo le mie dita intrise dei suoi umori e ci dicemmo che era il momento di scopare, entrambi stavamo scoppiando. Queste particolari situazioni si ripeterono spesso quell’estate. Una volta eravamo sul balcone di casa sua, sdraiati su quelle sedie da mare che si regolano, Massi e Davide, un altro nostro amico, erano in sala che guardavano la tv e noi fingendo di fare un cruciverba, ci davamo piacere. Il mio cazzo svettava sotto il giornalino mentre la piccola mano della mia amante mi scappucciava a fondo fino a lasciarsi sporcare completamente. Approfittavamo di ogni situazione e posto, ci toccavamo al mare stando in acqua o sdraiati in spiaggia, ci toccavamo sul motorino, in macchina con gli amici, insomma avevamo voglia ed eravamo decisi a trovare il modo. Come pattuito ne parlai con alcuni amici e Sandro che abitava con il padre che era quasi sempre fuori mi disse che se ne avessi avuto bisogno mi avrebbe prestato casa, ma tutto questo mi faceva sentire una merda nei confronti di Massi. Che fare? Il dubbio me lo tolse Anna, quando una sera la vidi molto giù d corda, le domandai cosa fosse successo e mi disse che aveva lasciato Paolo. Bene, pensai, ma non fu così. Nei giorni successivi le cose cambiarono, Anna non era più la dolce troietta trasgressiva, ma si era trasformata in una dolce fidanzata, cosa che a me spaventò e che mi fece prendere le distanze. L’estate passo via velocemente, me ne andai in costa azzurra con Davide per le vacanza, ci divertimmo molto e sfogai il piacere accumulato in quei mesi. Al rientro scoprii che la mia ex amante si era rifidanzata con un tipo conosciuto proprio ad una delle tante feste romane. Fu un colpo, perch&egrave mi accorsi, che se pur ogni volta che ci incontravamo nei nostri sguardi c’era desiderio, ora le possibilità di averla e farla mia erano davvero esigue. Ma una delle mie doti caratteriali &egrave la perseveranza e così non mollai. Passarono mesi, ognuno viveva la sua vita e le sue storie, poi come d’incanto arrivò la lettera precetto, cazzo dovevo partire militare. In quell’anno tornai poco a casa, svolgevo servizio in una caserma operativa in toscana, e le licenze erano sempre poche e brevissime. Anche questa passò e al congedo, era ottobre, scoprii che Anna stava in un periodo di stallo con il suo nuovo ragazzo. Bene, pensai, e cercai il modo di avvicinarla. Tutto successe un pomeriggio di autunno. eravamo a bere una cioccolata calda nel posto dove ci ritrovavamo sempre, quando arrivò lei a portare le chiavi della macchina a suo fratello, ci salutammo e dopo tanto tempo trascorso lontani rimanemmo soli per qualche minuto. Mi disse che il giorno dopo sarebbe dovuta andare in zona Eur per portare delle cose al suo ragazzo, ma che le scocciava dover andare da sola, mi offrii di accompagnarla e con mio stupore disse subito di si. Il giono dopo andammo via subito dopo pranzo, il motorino nn lo avevo più e la patente la stavo prendendo proprio il quel periodo così andammo in metro.Anna sbrigò velocemente quello che doveva fare poi vista la vicinanza con i laghetti dell’Eur mi chiese se mi andava di fermarci a bere qualcosa e fare due chiacchiere, ovviamente cosa risposi? Sulle prime i discorsi che uscirono riguardarono il mio anno di leva, poi si spostarono sulla sua storia che stava andando a rotoli, poi un po di autocommiserazione e infine parlammo di noi
-Ste mi hai fatto male lo sai?- mi disse con gli occhi lucidi. Io non sapevo cosa rispondere e mi aggrappai al fatto che non sapevo cosa volessi un anno prima.
-Ed ora lo sai?- mi domandò abbozzando un sorriso. Balbettai qualcosa, ma lei mi tolse dì impaccio dicendomi che noi due non eravamo fatti per stare insieme, ma per essere amanti. Si alzò dalla sedia, si allungò verso di me e mi baciò. Dopo più di un anno riecco quella lingua e riecco il mio cazzo diventare duro come mai.
Ci spostammo verso la riva del laghetto, ci sdraiammo vicino ad una siepe, misi il mio giacchetto Harrignton sui nostri sessi ed iniziammo a masturbarci
-Sei il mio diavolo tentatore- mi disse -Possono passare anche 10 anni, possiamo litigare, insultarci, ma la voglia che ho di te non potrà mai passarmi- aggiunse, mentre due signori anziani ci guardavano dalla strada. In metro mi accorsi di non aver schizzato sul mio giacchetto che ovviamente non potei indossare. Ricominciammo a vederci così clandestinamente ma molto meno frequentemente rispetto a prima. Lei continuò a portare avanti la sua storia fino all’inizio dell’estate del 98. Anna e Emanuele si lasciarono e con l’aria dolce di Roma riprese ad uscire spesso con noi. Una sera eravamo andati in un pub, avevamo bevuto e poi tutti a casa di Massi e Anna dove continuammo a fare bisboccia aspettando la mattina per andare al mare. Sul divano io ed Anna iniziammo a stuzzicarci, mentre gli amici iniziavano ad andare via. ben presto anche Massi si ritirò in camera a dormire e sul divano alle 3 del mattino eravamo rimasti io, la mia troietta e Luca, altro nostro amico di comotiva, che cascava dal sonno. Aspettammo qualche minuto e una volta accertato che il nostro amico era completamente nelle braccia di morfeo iniziammo a giocare, la, seduti vicino a lui che ronfava. Le mie dita la penetravano con forza, volevo spaccarla, aprirla, tanta era la voglia accumulata in quegli anni, lei mi scappellava con la stessa forza rischiando di rompermi l’uccello duro all’inverosimile. Le lingue fuori dalle bocche si cercavano, la guardai e le dissi
-Ti va di prendermelo in bocca?- la voglia che avevo di Anna e la situazione altamente trasgressiva che si stava via via materializzando, mi portavano ad essere diretto e forse anche un po maleducato nell’approccio -Si- fu la risposta secca e decisa. Si inginocchiò tra le mie gambe e tenendolo ben scappucciato iniziò a leccarlo tutto senza infilarlo nelle fauci voluttuose.Mi riempiva di saliva che colava fino allo scroto, stavo impazzendo, le afferrai la testa, lei mi fisso, e di colpo glielo piombai in bocca, fino alla radice.Presi a scoparla in gola, lei ansimava cercando però di avere un po’ di contegno, nn ce la facevo più, uscii e le dissi -Te lo metto?- -Si- fu di nuovo la risposta secca e decisa. Si alzò, allungo la sua mano aiutandomi ad alzarmi e mi porto in cucina, chiuse la porta e guardandomi fece la cosa più sexy che una donna può fare, si voltò dandomi le spalle e poggiò le mani al lavello, invitandomi a prenderla. Le baciai il collo mentre pieno di voglia le calai i pantaloni neri che indossava, scostai la parte fina del prizoma e mi avvicinai
-Aspetta- mi disse, e pensai ai preservativi. Cazzo non li avevo! Ma non era questo che intendeva. Prese il mio cazzo facendo passare la sua mano tra le gambe, mi afferrò e mi guidò dentro -Scopami Ste!- mi disse e con un colpo secco fui dentro. Era bagnata come mai prima, vedevo il suo bel culetto muoversi ad ogni affondo e di tanto in tanto piegava le gambe, segno che l’orgasmo si impadroniva dei suoi sensi. La scopai a 90 gradi per una ventina di minuti, Anna venne un paio di volte dicendomelo, non poteva gridare e per non farglielo fare cercavo di baciarla a lungo, ma anche io sentii la sborra salire verso le più alte vette. Rimasi dentro fino all’ultimo istante -Vengo!- esclamai uscendo dalla sua tana fantastica, con una mano le feci intendere di abbassarsi, lo fece e riuscii mentre sborravo ad infilarglielo in bocca. La inbrattai sulla maglietta,sul viso, e nella gola. Non bevve, risputò la calda crema nel lavandino, ma finalmente avevamo goduto come volevamo o almeno avevamo raggiunto l’orgasmo scopando. Passò del tempo prima che riuscissimo a rifarlo, e questa volta fu grazie a Sandro che mi lasciò casa sua. Era di inverno, mandai un sms ad Anna che abitava al piano di sopra, le chiesi cosa stesse facendo e se voleva raggiungermi dal nostro amico per guardare un film.Dopo qualche titubanza mi disse di darle qualche minuto e poi scese. Aveva un maglioncino scuro a collo alto, dei jeans e degli stivali ai piedi, carina come sempre. Io voglioso di averla e eccitato per quell’occasione tanto attesa partii subito all’attacco cercando la sua bocca che lei mi donò prima di spostarsi
-Ste io sto frequentando una persona- mi disse e non capii dove stesse il problema visto che eravamo sempre stati dei clandestini.
-Credo di essere innamorata- aggiunse ed io caddi da 400 mt senza paracadute.
Ovviamente cercai di sviare il problema e le dissi che avevo piacere a stare con lei quella sera anche solo a parlare (pinocchio) e cosi mettemmo un film ed iniziammo a vederelo.
Più volte le toccai le gambe, lei non mi respinse ma non la viveva come sempre, sembrava non essere eccitata, era come se la cosa, quel gesto le creasse indifferenza. Passai a toccargli la mano cercando di darle dolcezza e questo gesto lo gradì di più, poi il collo, le labbra e la baciai scoprendo che la passione verso di me non era scemata.
-Ti voglio Anna- le sussurrai in un orecchio.
-Anche io diavolo tentatore- e in men che non si dica le tolsi maglioncino e pantaloni lasciandola in intimo, reggiseno e perizoma fucsia. Anche io mi ritrovai in boxer, toccato dalle sapienti carezze della mia amante.Percorsi il suo corpo con la lingua, partendo dal collo, passando per i capezzoli duri, per arrivare all’inguine.In quel momento Anna fece due cose terribilmente arrapanti. Con le dita apri le grandi labbra ivitandomi a leccarla, cosa che feci con passione e voracità, poi inizio a spingermi la testa più in basso invitandomi a leccarle l’ano.Mai lo avevo fatto prima, ma fu bellissimmo per me, ma soprattutto per lei.
-Prendimi diavolo- -Profilattico?-le domandai
-se c’&egrave &egrave meglio-. Sandro ne aveva sempre in casa e corsi a prenderne uno in camera sua, tornai dalla mia troietta che mi tolse il profilattico dalle mani -Sdraiati- eseguii l’ordine impaziete di capire cosa volesse fare. La vidi aprire la bustina del condom con maestria, mi eccitai da pazzi, soffiò nel serbatoio e guardandomi negli occhi posizionò l’orlo del preservativo sulla mia punta, con la mano sinistra mi scappellò a fondo e lentamente srotolò la protezione lungo i miei cm di carne pulsante. Sali sopra di me, scosto il perizomino e impugnando l’asta se la passo tra le labbra 4 o 5 volte prima di scendere e impalarsi. Non so quanto durò quello smorzacandela, so solo che Anna venne due volte( una bagnadomi i testicoli), e che mentre faceva su e giu o si muoveva verticalmente tenedomi in fondo all’utero mi invitò a penetrarla nell’ano con un dito
-Mi piace molto la dietro- mi confessò -Solo il dito?- le chiesi -Scoprilo- mi disse e l’eccitazione salì al massimo e le faci capire che volevo guidare io il gioco. Feci mettere Anna sotto con le gambe oscenamente aperte, le tolsi le mutandine ormai fradice, passai il mio cazzo lungo la spacca come a volerla aprire ancora di più e la cosa piaceva da pazzi alla mia partner, ci guardammo negli occhi pieni di desiderio e la penetrai. Scopai Anna in quella posizione per diversi minuti, mi fermai solo quando percepii che qualcosa in me si muoveva, così uscii e ripresi un po’ fiato toccandole il seno. Anna aveva voglia, mi confessò che la fighetta iniziava a bruciarle, ma mi voleva troppo, così si girò carponi, dog-style come dicono oltremanica, io mi alzai posizionandomi dietro di lei, si girò mi guardò
-Dai- mi disse mentre con le mani aprì i glutei. Entrai in fica con un colpo secco che le provocò un po di dolore, presi a fotterla uscendo fino alla punta per poi rientrare di colpo fino alle palle. Anna gradiva, gradiva eccome:
-Mi sento piena diavoletto- mi diceva con la voce tremante- toccami l’ano mentre mi scopi- non aspettavo altro e iniziai ad infilarci il dito medio senza lubrificarlo -Ahi, ahi…- emetteva qualche gridolino, le piaceva e le faceva male, era stupendo. -Sto per venire Anna- le confessai mettendomi disteso sulla sua schiena spingendo i miei cm sempre più affondo
-Non riempire la bustina, ti prego Ste, ti prego!- era in preda all’estasi e ad un orgasmo convulso -Dove vuoi che sborro?- le chiesi anche io in preda ormai all’orgasmo -Sporcami!- mi disse e in quel momento uscii da lei, strappai via il profilattico ed iniziai a schizzare la mia sborra cremosa sul suo culetto e sulla sua spacca aperta. Anna si precipitò a mettere una mano a copertura parziale della vagina -sei un pazzo- mi disse sorrideno, e portando il mio cazzo ancora barzotto verso la sua bocca la invitai a ripulirmi. Rimanemmo nudi e sporchi per un po, poi mi disse che doveva andare, si rivesti e ci baciammo a lungo
-Finalmente ce l’abbiamo fatta- mi strizzò l’occhiolino -Comunque non mi piace solo il dito-mi disse mettendo la lingua tra i denti e si avvio per le scale.

Quello fu l’utlimo approccio trasgrssiivo che ebbi con Anna, le nostre vite poi hanno preso strade completamente diverse ed ora sono anni che non ci vediamo, ma qulcosa mi dice che prima o poi… Una cosa &egrave certa il suo culetto &egrave rimasto il mio cruccio!

per considerazioni e pareri
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