Skip to main content
Racconti Erotici Etero

18. IL MIO UOMO DEL MISTERO

By 10 Aprile 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Il rumore ipnotico del ventilatore sul soffitto accompagnava il ritmo del desiderio che cresceva in me,da quando lui era entrato nella stanza. L’uomo del mistero mi era accanto e riempiva lo spazio e l’aria intorno a me. Nella penombra sentivo il suo respiro caldo,il tocco delle sue mani grandi e sicure mi faceva rabbrividire,nonostante la temperatura nella stanza fosse piuttosto incandescente. Ero nuda sul letto,nuda ed accaldata,senza vergogna,senza timore,distesa bramosa fra le lenzuola di seta frusciante ed immacolata,nel desiderio che lui mi si stendesse accanto e calmasse il fuoco che mi ardeva dentro. Lui si sfilò la camicia,il profilo del suo corpo nella penombra appariva imponente,si slacciò lentamente i pantaloni che caddero ai suoi piedi. Eccolo disteso accanto a me,il calore della sua pelle a contatto con la mia,la sua bocca,le sue mani forti distese in audaci carezze sul mio corpo voglioso. Ho voglia di te,di sentirti dappertutto,una richiesta implicita la mia.
“Girati.” .
Simile ad un comando,a cui obbedii subito,senza indugio. Mi voltai a pancia in giù e lui cominciò a muovere le sue dita sulla mia schiena con la leggadria di un esperto pianista sulla tastiera di un pianoforte. Un massaggio estremamente erotico il suo. Ad un certo punto si chinò con la testa su di me e cominciò a baciarmi la pelle nuda,scostandomi i capelli,sfiorò con le labbra la mia nuca,scendendo poi lungo la schiena,arrivando infine ai miei glutei. I brividi mi pervadevano,il mio respiro affannoso non lasciava alcun adito a dubbi,la mia eccitazione era tangibile ed evidente. Accarezzami tutta! Ancora una richiesta implicita. Ma lui,l’uomo del mistero,sembrava leggermi nella mente;con audacia cominciò ad accarezzarmi e baciarmi le natiche,scendendo più giù,allargandole con le mani e passando la lingua nella fessura della mia fica ormai bagnatissima. Sì,così,mi sentii dire,ma probabilmente le parole mi rimasero strozzate in gola. Cominciai a muovere il bacino,volevo la sua lingua,volevo un orgasmo sconquassante come non provavo da tempo e come sapevo che lui poteva procurarmi. Lui avvertiva crescere il mio desiderio,sentivo anche io il suo respiro accelerare. Il mio uomo del mistero muoveva la lingua con maestria dentro di me,ma ero arrivata ad un punto in cui la lingua non mi bastava più. Fammelo sentire dentro,ti voglio tutto dentro di me,adesso,non resisto più. Ancora una richiesta soffocata fra i sospiri,che però lui seppe leggere alla perfezione. La penetrazione mi fece lanciare un grido incontrollabile.
“Voglio giocare con te,piccola!”.
La sua voce roca tradiva il suo desiderio e mentre si muoveva dentro la mia fica spalancata,mi sussurrò poche parole all’orecchio che mi eccitarono ulteriormente.
“Mentre venivo da te,avevo il cazzo duro,pensando al tuo culo. Fammi scopare il tuo culo.”.
Con un gemito di piacere gli feci capire il mio consenso. Scopami,scopami come vuoi,sono tua,assolutamente tua. Lui sfilò il suo membro dalla mia fica e lo infilò bagnato dei miei umori nel mio culo,che riuscii a rilassare al massimo per accoglierlo nel migliore modo possibile. Ecco,mi stava montando come un animale. Ed io godevo delle sue spinte poderose,che mi regalarono fra urla incontrollate il più sconvolgente degli orgasmi.
“Il tuo culo mi fa impazzire,piccola,proprio come mi aspettavo…” .
Vieni,mio sconosciuto,vienimi dentro,riempimi di te…con questo pensiero inespresso,lo sentii esplodere caldo e potente dentro di me.

Leave a Reply