Skip to main content
Racconti Erotici EteroRacconti erotici sull'Incesto

188 – Il babbo e la sua giovane figlia

By 28 Novembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono un papà che non ha saputo resistere al fascino della sua figliola. Vedovo da quando lei aveva tre anni, quindi da solo ad educarla.
L’ ho vista crescere minuto per minuto, sempre appiccicata a me. Papi,papi,papi,papi” Mille, centomila, milioni di volte papi.
Lei troppo carina, troppo delicata, troppo ben fatta per non essere attraente. Lo so che non è normale, ma a me è successo. Lei sempre addosso a me, sempre a farsi fare coccole ed a mostrarmi tutto di se. Ad esibire il suo corpo, ma anche a spiegarmi i suoi pensieri, a manifestarmi i suoi desideri, anche quelli più intimi e reconditi. Tutto, qualsiasi cosa le succede lei viene a dirlo a ‘papi’.
Da sempre, da quando era piccolina ed i suoi problemi erano altrettanto piccoli e facilmente risolvibili; poi anche da più grandicella, sempre da me a confidarmi i suoi primi amori, il primo bacio e via via tutto il resto. Mi diceva tutto, il suo primo ciclo mestruale, la sua prima masturbazione, persino la prima volta che un suo compagno di classe le aveva mostrato il pene. Io sempre a trovar soluzioni, a risolverle i problemi a consigliarla su tutto. Per un padre diventa più difficile quando le cose cambiano, quando i suoi desideri diventano quelli di una donna, quando lei ti dice che lo vorrebbe fare, che ne avrebbe tanta voglia, che ti chiede di farle vedere come è fatto il membro di un adulto, che ti implora di farglielo solo sfiorare. Maggiormente complicato è quando lei ti mostra la sua cosina e ti chiede candidamente:

‘Ma papi, tu dici che il tuo eeemmm coso’ entrerebbe in questa mia farfallina???’

Cosa fa un padre quando una ragazzina, magari pure diciottenne, ma pur sempre una piccola fanciulla, per di più sua figlia, gli chiede queste cose?
Io ho sempre cercato di essere naturale, di essere un padre aperto a tutto. Mi sembrava il miglior modo di educarla.
Poi quel viaggio nel mese di Luglio, a Francoforte, lei naturalmente viene con me, io che prenoto due camere singole, lei che mi dice d’essere uno sprecone e che ne basta una sola doppia. L’ho sempre vista nuda e lei ha sempre visto me. Però quella sera lei ci ha messo del suo, si è sdraiata sul letto nuda, con le gambe aperte, poi mentre dormiva o forse fingeva di dormire, si è girata sul fianco ed io che stavo leggendo di fianco a lei ho visto il suo magnifico, incantevole e meraviglioso culetto. Vidi le sue gambe piegarsi in avanti e tra di esse non potei far a meno di notare la spaccatella, deliziosa, senza nemmeno un piccolo peletto. Me l’aveva detto che si voleva depilare la patatina e pure mi aveva chiesto se a me piaceva di più con o senza peli. Le avevo risposto che gradivo di più le fighette depilate e lei allora ancora più convinta si era resa il pube e la vagina assolutamente implumi.
Quella sera, per allontanare da me i fantasmi dell’incesto spensi subito la luce e mi girai dall’altra parte. No servì a nulla perché, anche lei si girò sull’altro fianco e me la trovai addosso, le dissi di spostarsi, ma a quel punto non riuscii più a ragionare razionalmente. I sensi ebbero il sopravvento e successe l’irreparabile. Lei, impugnandomi il cazzo, mi disse solamente’..

‘Papi, voglio che mi prendi adesso’..’

Non so fino a che punto fosse mia intenzione dirle di no, fatto sta che me la trovai sopra, il mio bastardo pisello duro come il marmo e lei che me lo toccava e poi se lo infilava dentro.
Si, lo so, se avessi voluto avrei fatto valere la mia forza fisica e l’avrei allontanata. Invece non lo feci, no, non ci riuscii e lei urlò forte quando il mio cazzo duro le lacerò l’imene. Ma poi fu passione, lei fu una donna come le altre, anzi non fu come le altre, fu una cosa più intima, più delicata, più sensuale e molto, molto più vissuta intensamente.
Da quella volta, lei e io siamo amanti. Le ho insegnato tutto: a prendermelo in bocca e una sera che mi trovavo troppo arrapato gli ho rotto il culo mentre lei si lamentava e piangeva per il dolore. E’ stata l’inculata più bella e soddisfacente della mia vita. Lo è stata perché lei non mi si era offerta, ma sono stato io a volerla inculare di brutto. L’ho violentata e stuprata analmente. Poi le ho insegnato anche a bere il mio succo ed a ingoiarlo. Lei è un’allieva fantastica, segue i miei insegnamenti e poi li applica in modo esemplare. Non le sono mai venuto dentro, almeno non nella fighetta, solo in bocca o dopo quella fantastica volta anche nel culo.

Vorrei però trovare una soluzione che mi porti e ci porti a smettere questo innaturale rapporto.
Ogni qualvolta succede che facciamo sesso, io mi dico e le dico che sarà l’ultima, poi sempre capita che non riesco a mantenere la vana promessa e mi ritrovo a prenderla ancora e poi ancora e ancora’. Chissà se chi leggerà questa mia storia vera saprà magari consigliarmi in merito? Non mi dite: Basta volerlo!! No, non basta volerlo, non basta assolutamente. In questi casi a volerlo si deve essere in due e io non sono così sicuro di desiderare che tutto finisca. Nemmeno lei lo è. Anzi lei non lo è affatto. E quando lei mi mostra le sue intimità, la figa, le tette, il culo, le sue natiche, che a pecorina tiene aperte e mi fa eccitare da morire, io non so più cosa fare e cedo alla passione in modo incontrollato. Amo mia figlia, la amo di un amore che forse non è quello giusto, ma sinceramente non trovo il modo di sbrogliare questa intricata matassa.

Volevo liberarmi di questo peso raccontando la mia storia al mio autore preferito.
Ombra fanne tu una storia. Non scrivere i nostri nomi per favore. Ciao, da un padre preoccupato.

Pubblico questa vera confessione e se qualcuno vuole interagire con il ‘padre preoccupato’ mi scriva alla mia mail ed io vi metterò in contatto direttamente con il genitore in crisi.

Ombrachecammina
mail: alexlaura2620@libero.it

2
1

Leave a Reply