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Racconti Erotici EteroTrio

211 . Erika, il prof. viscido e Alex, il fidanzato cuckold suo malgrado

By 7 Marzo 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Erika è una ragazza diciannovenne, carina, ben fatta con un delizioso culetto, studia all’università e vorrebbe diventare in un prossimo futuro un medico di fama internazionale. E’ fidanzata con Alex, un ragazzo di ventiquattro anni parecchio geloso e possessivo, ma innamoratissimo di lei.
Erika ha davanti a se un vero ostacolo insormontabile. L’esame di medicina. Il suo docente è un tipo un po’ viscido, piccolo di statura, grasso e pelato. Puzza sempre di sudore e i pochi capelli che ha sui fianchi del capo sembrano sempre sporchi e unti. Ha le mani grassocce e guarda spesso Erika con lo sguardo concupiscente. Sovente la fa alzare e la fa avvicinare alla cattedra per poterla quasi spogliare con gli occhi, in quelle occasioni le spiega inutilmente nozioni che lei già conosce; fa tutto ciò solo per averla lì vicina a lui e per poterle parlare e magari, sottovoce, farle dei complimenti parecchio audaci con quella sua voce melliflua e carezzevole.
Erika lo odia, le fa veramente schifo, in classe tutti gli studenti lo chiamano ‘il viscido’. Sicuramente, visto il potere che lei ha sul professore, riuscirà a superare l’esame anche se per dirla tutta ultimamente ha studiato veramente poco. All’esame mancano solo più tre giorni e ormai Erika si è resa conto di non riuscire più a fare in tempo a studiare per tentare di recuperare il tempo perduto. Il giorno seguente lei, lottando contro la nausea, si avvicina alla cattedra e rivolgendosi al professore gli dice:

‘Prof. mi scusi, come lei sa, io fra due giorni ho l’esame che riguarda proprio la sua materia. Sa, io ‘ ultimamente non sono stata molto bene eee ‘ non sono riuscita a studiare molto, lei potrebbe aiutarmi, magari indirizzarmi su quelli che saranno gli argomenti in programma all’esame?’

‘Caraa Erika.. beh, eeemmmm ‘ io potrei aiutarti maaa ‘ diciamo chee ‘ dipende tutto da te ”

E poi sottovoce ‘

‘Mi capisci? Comprendi cosa voglio significare??’

‘Si, certo, so che devo studiare di più ma ormai c’è poco tempo davanti ee ‘.’

‘Non mi sono spiegato bene ‘ Dicevo che dipende da quello che tu puoi fare per me??’

‘Cioè? Non capisco ‘.’

‘Basterebbe che tu ‘. mi facessi vedere qualcosina di te eee ‘.’

‘Mi dovrei spogliare quiii???’

‘Non qui, nooo certo non qui, maaa ‘.a casa mia ‘ se vuoii ‘ Insomma tu vieni da me, ti metti nuda e io tiii ” eh, eh, eh ‘ interrogo ‘ ‘

‘Ma lei è un pazzo, mi fa schifo, non si permetta mai più!!!’

Erika se ne va incavolatissima, scandalizzata dalla proposta del professore. Una volta al banco, raduna i libri e li infila nello zaino, quindi si alza e se ne va ‘.

‘Signorina Erika, signorinaa ‘ ma dove va??’

‘Ma vaffanculo prof!!!! ‘

Una volta fuori prende il suo motorino e furiosa torna a casa. Appena in camera sua si butta sul letto e piange a dirotto. E’ disperata e preoccupata per l’esame, poi ripensandoci capisce che con quel ‘vaffanculo’ si è pure giocata le ultime infinitesime possibilità di passare l’esame. Pensa che potrebbe denunciarlo, ma poi conclude che sarebbe la sua parola contro quella dell’insegnate e non ci caverebbe un ragno dal buco. Nella mente la frase del professore: Ti spogli e io ti interrogo!! La figa ecco cosa vuole interrogarmi quello lì! La figa il culo e le tette, magari poi mi chiederà di fargli un pompino e chissà cos’altro! Dentro al suo cervello si fa spazio una strana idea; andare all’appuntamento con il prof. assieme al suo fidanzato Alex. Spogliarsi per ‘il viscido’ che così si limiterebbe solo a guardarmi. Un strip-tease per il prof. lo poteva pure fare, era l’unico mezzo per superare brillantemente l’esame.
Combattuta su come comportarsi, provò a telefonare al fidanzato per avere qualche conforto, magari l’approvazione a fare lo spogliarello d’accordo con lui e in sua presenza. Quando Alex rispose lei era seduta sul letto e la voce del suo amore subito la rincorò’

‘Ciao amore mio, come mai mi chiami a quest’ora?’

‘Ho un problema Alex, ne volevo parlare con te ”

‘Dimmi Erika, sono tutt’orecchi ”

‘Beh, sai è una cosa un po’ difficile da spiegare ”

‘Che sarà mai!! Sei rimasta incinta di un altro?’

‘Ma no non dire cazzate dai!! Sai io devo fare l’esame di medicina e non ho studiato un cazzo!!!’

‘E io cosa c’entro?’

‘Ho parlato con il professore e gli ho chiesto se mi poteva dare una mano dicendomi a grandi linee quali erano gli argomenti trattati all’esame, e lui mi ha detto ‘. che ‘.. Cavoli è difficile da spiegare!!’

‘Erika che minchia ti ha detto il professore?’

‘Ecco, mi ha detto ‘ che ‘ cioè ‘ se vado a casa sua ‘ mi da delle ripetizioni un po’ ‘ come dire ‘ un po” ‘

‘Un po’ cosa Erika? Mi sembri un’handicappata!!!!’

‘Un po’ ‘ speciali ecco ‘ diciamo speciali ”

‘Ti fa un corso accelerato?’

‘Possibile che non capisci mai un cazzo!!! Quello vuole che mi spoglio nuda davanti a lui e vuole darmi qualcosa di più che delle semplici ripetizioni!!!’

‘In poche parole vuole che tu ti metti nuda e che ti faccia scopare???’

‘Beh, non so se proprio scopare, però se ho capito bene, vorrebbe che mi facessi toccare dappertutto!!!’

‘Bastardo e figlio di puttana!!! Ci vado io da lui e gli rompo il culo!! Lo faccio nero!!! Lo ammazzo a bastonate sto lurido verme!!!’

‘Calmati Alex, calmati, me lo ha chiesto, se io non ci vado, non succede proprio niente!!’

‘E l’esame come finisce? E’ importante per te?’

‘Si certo che è importante, è importantissimo, però non ho studiato un tubo di niente!!!’

‘Beh pazienza, non importa, non vorrai mica andare da sola nella tana del lupo??’

‘Non da sola. Pensavo no, che se vieni anche tu con me, io mi spoglio, lui mi guarda e poi tutto finisce lì, mi faccio scrivere su un foglio di suo pugno il programma d’esame e ce ne andiamo a casa. Io poi studio quello che devo studiare e tutto andrà a finire bene. Anche se mi vede nuda, non è poi così grave!! Al mare, con quel monokini giallo, ridottissimo, con le tette e il culo fuori, in pratica sono nuda, quindi cosa cambia se il porco mi vede i peli della figa e le chiappe???’

‘Vorresti andare da lui assieme a me? E io dovrei vederti mentre ti spogli nuda davanti a quel pervertito del tuo professore? No, Erika, scordatelo, lo sai che sono geloso, non mi va, non è serio nemmeno che tu me lo proponga.’

‘Dai amoruccio mio, se accetti di aiutarmi e me lo fai fare, io poi ti faccio un bel regalo, una cosa che tu vuoi da tanto tempo e che io mi sono sempre rifiutata di regalarti!!’

‘L’iphone ultimo modello? Quello più figo che c’è?’

‘No, una cosa che tu apprezzerai sicuramente di più!!’

‘Che mi vuoi regalare? Una macchina?’

‘Dai pensaci bene e vedrai che ti viene in mente. Una cosa che non ha prezzo!!!’

‘Erika, dimmi che ho capito bene!! Mi dai il culo???’

‘No caro, anche se sono quattro anni che insisti il culo non te lo darò mai. Peròòò … ti giuro che d’ora in poi ti farò sempre i pompini con l’ingoio. Sai che a me fa un sacco schifo, però se tu mi aiuterai io poi ‘.!!!’

‘Non so, ci devo pensare ”

‘Alex, non c’è tutto ‘sto tempo per pensare, o adesso o niente !!!’

‘Va bene, ma io non voglio vedere mentre ‘.’

‘Basta che stai nella stanza vicina, se mi senti gridare intervieni ”

‘Ok, dai, cosa devo fare adesso ?’

‘Dovrei avere il suo numero del cellulare, lo chiamo e gli dico che se mi aiuta io ‘.’

Erika chiamò ‘il viscido’ e si misero d’accordo per quello stesso pomeriggio. Erano le quattordici quando i due giovani giunsero in motorino davanti alla villa del professore. Suonarono e dopo pochi secondi la voce suadente del professore rispose aprendo il cancelletto.

‘Ti sei portata la scorta???’

‘Il mio ragazzo, ecco ‘ eemmmhhh ‘ ha voluto venire anche lui ee ”

‘Lo facciamo accomodare qui in salotto, durante lo ‘ eemmm ‘ studioo .. non si deve mai essere disturbati ”

Alex pensava a quanto gli sarebbe piaciuto rompergli quella faccia molle e cicciona, poi pensò a Erika che doveva assolutamente superare quell’esame e si controllò ‘

‘Si, si, io aspetto qui, non voglio ” disturbare ‘ ‘

Una volta in camera il professor Giulio T. guardò Erika girandole attorno ed esaminando il suo corpo come se fosse stato alla fiera del bestiame, poi ‘

‘Peccato che il tuo ragazzo non possa assistere alle nostre performance. E’ geloso? ”

‘Si è geloso, muoviamoci prof. cosa devo fare?’

‘Calma che fretta hai!! Dicevo: se è geloso mi piacerebbe vederlo soffrire mentre noi ‘.’

‘Lo lasci stare di là e facciamo quel che dobbiamo fare ”

‘Come si chiama il tuo ragazzo?’

‘Alex, si chiama Alex ‘.’

Il professore si spogliò e rimase in mutande, poi a sorpresa si affacciò alla porta della camera e ‘

‘Alex, vieni dentro, Erika ti vuole ”

Alex si alzò dalla poltrona ed entrò in camera ‘

‘Siediti giovanotto, qui su questa sedia ”

‘Cosa succede? Perché mi hai chiamato?’

Mentre lui è seduto il professore gli gira dietro, apre un anta di un armadio e ne trae una spessa corda, quindi rapidamente la gira attorno al torace del ragazzo e stringe’.

‘Cosa sta facendo? Mi lasci immediatamente ‘ Mi sleghi subito !!!’

‘Calma, voglio solo farti godere un bello spettacolino ‘.’

Il viscido gira ancora altra corda attorno ad Alex e lo lega come un salame, quindi si rivolge ad Erika e le dice ‘

‘Erika, togli i calzoni e le mutande al tuo ragazzo, tanto ci sarai abituata no?’

‘Non era questo che dovevamo fare professore, non mi va, sleghi subito il mio ragazzo!!’

‘Dai bambina, fai quel che ti dico, ci divertiremo vedrai!! Poi smettila di chiamarmi professore, chiamami semplicemente Giulio ”

‘Senta professore, io me ne voglio andare, non importa nulla dell’esame ”

‘Vai pure, la porta è aperta, slego lui e ve ne andate, però l’esame non lo passerai mai, ne questa volta e nemmeno le prossime volte ‘ Adesso fai quel che ti pare ”

Titubante Erika guardò Alex e lui abbassò gli occhi come a volerle dire: Accetta e vai avanti ‘ Si avvicinò al suo ragazzo e gli aprì la cinta dei calzoni quindi glieli fece scivolare alle caviglie, la stessa sorte capitò ai candidi slip. Gli sfilò quindi le scarpe da ginnastica e gli tolse pantaloni e mutande buttandoli sul tavolino colmo di libri di scuola.

‘Bene vedo che accetti, allora spogliati nuda!!’

Erika si spoglia e rimane in piedi coprendosi timidamente il seno ed i peli della figa.

‘Alex, hai proprio una gran figa tra le mani!! Posso toccarla un po’?’

Alex nel vedere la sua donna nuda davanti al viscido si divincolò sulla sedia per cercare di liberarsi, poi dovette desistere. Le mani cicciottelle del professore spostarono a forza il braccio che copriva le tette ed iniziò a palpargliele ed a stringergliele.

‘Ti piace troietta se ti tocco le poppe? Sono belle morbide, te le insalivo per bene ti va? Alex, posso ciucciare le mammelle alla tua zoccoletta?’

‘Erika non è una zoccoletta, non si permetta!!’

‘Erika, di al professore tuo che sei una zoccola e che ti piace il cazzo!! Dillo subito se no addio bel voto all’esame!!’

‘Lei è un bastardo professore!! Un gran bastardo e figlio di puttana!!!’

‘Ancora un insulto e vi potete rivestire tutti e due, poi per l’esame quel che sarà sarà ”

‘Sono una zoccola e mi piace il cazzo!!’

‘Hai sentito Alex, la tua dolce ragazzina è una zoccola e le piace un sacco il cazzo!!! Il mio cazzo, vero puttanella???’

‘Si prof. ..’

‘Si cosa Erika? Si cosa???’

‘Si, mi piace il suo cazzo!!!’

‘Alex adesso glielo faccio vedere, così capisci perché a Erika piace il mio cazzone!!!’

Giulio T. altrimenti conosciuto come ‘il viscido’ si toccò il cazzo da sopra gli ampi boxer, poi li fece scendere lentamente. Comparve per prima la grossa cappella violacea, quindi il fusto cilindrico,
infine le palle veramente grosse come delle arance. Se lo prese in mano e lo agitò vicino alla peluria di Erika, quindi strusciò la cappella sui peli lasciandovi una spessa bava trasparente.

‘Visto che bel cazzone il tuo professore? Ti piace vero? Dimmi la verità!!’

Erika, nonostante non potesse negare che in effetti il professore aveva un gran bel cazzo, più grosso e soprattutto molto più lungo di quello di Alex, non volle dargliela vinta e ‘.

‘No, non mi piace per niente ”

‘Dammi la manina, toccalo, prendimelo in mano, fammi una sega troietta !!!’

Erika lo prese in mano e iniziò a masturbarlo, ne era turbata ed aveva il timore che la sua figa si sarebbe bagnata e che tradisse la sua eccitazione. Alex era violaceo in viso, il cazzo molle, abbattuto e mortificato, umiliato dal dover assistere impotente a queste scene che coinvolgevano la su dolcissima e amatissima Erika.

‘Apri le cosce, voglio sentire com’è la tua figa!!!
Divaricale per bene, ancora un po’, si, brava, così. Ummhhh lo sapevo, che eri eccitata, ti sei bagnata zoccola di merda!!!’

Il professore le infilò le dita dentro, poi si avvicinò ad Alex e gli ordinò ‘

‘Leccami le dita, senti il sapore della tua puttana, si è bagnata a toccarmi il cazzo, leccale, subito leccami le dita, prendimele in bocca e succhiamele!!!’

Alex obbedì e percepì chiaramente sulla lingua il sapore della fighetta di Erika, sapore che lui ben conosceva.

‘Girati porcellina, fammi vedere il culo!!’

Erika obbediente si girò ‘

‘Piegati in avanti, appoggia le tette al tavolo e allargati le chiappe con le mani piccola baldracca!!!’

Ancora Erika eseguì l’ordine del professore poggiando le sue mammelle sui libri che ingombravano la superficie della monumentale scrivania ‘

‘Che meraviglia di culo che hai. E qui, questo bel buchetto è vergine oppure telo sei già preso in culo??’

‘No, mai e nemmeno voglio prendermelo, piuttosto me ne vado via ”

‘E’ troppo tardi bella mia, guarda che cazzone duro che mi hai fatto venire!!!’

‘Prof. non voglio, non voglio, la prego, la pregooo ‘.’

Il professore guidò la sua grossa mazza contro il culo di Erika, ci sputò su della saliva e lo spinse in avanti. a questo punto Erika si spostò e si mise con le spalle contro il muro della camera. Poi con una corsetta si avvicinò all’uscio della stanza e tentò di aprirla. La porta era chiusa a chiave ‘

‘Sei un bastardo professore, apri la porta, non mi interessa più l’esame, non me ne frega più niente!!!’

Il prof. si avvicinò al solito armadio e prese da un cassetto un paio di manette unite fra di loro da una catena lunga circa sessanta, settanta centimetri, si avvicinò ad Erika, si chinò al suo fianco e le chiuse con una manetta la caviglia sinistra, quindi fece altrettanto con la destra.

‘Adesso mettiti come prima, a pecorina, troia di merda!!! ‘

‘Lasci stare Erika, le prometto che le darò dei soldi, la mia famiglia è ricca; prof. le darò tanti soldi se la lascia stare!!!’

‘Woww, benee, soldi, mi dai tanti soldi, ma io non mi faccio pagare in moneta, non sono come quella baldracca con la figa fradicia della tua ragazza. Adesso ti sposto più in là così vedi bene quando il mio batacchio si infilerà nel culo della tua bambina!!!’

Giulio T. detto ‘il viscido’ si avvicinò ad Erika e nuovamente le ordinò di divaricare le gambe, con una mano sulla schiena la fece piegare in avanti e le comandò di aprirsi per bene le natiche, quindi le infilò la mano destra fra le cosce e poi le dita nella figa ‘

‘Fradicia la baldracca, capito Alex, la tua porcellina è fradicia, le piace quando la tocco, fa la commedia, la schizzinosa e poi si bagna come una vacca!!!’

Alex è sempre più affranto e distrutto, l’umiliazione è forte, è sconvolgente sapere e constatare che la sua Erika si eccita per il cazzo di quel professore, brutto e schifoso.
Il prof. intinse ancora diverse volte le dita nella figa di Erika e ‘

‘Con la tua brodaglia ti bagno il buco del culo, così ti entrerà meglio, te lo spaccherò, ti farò male, ma me ne frego, tanto sei una vacca da monta!!!’

La turgida cappella violacea si appoggiò all’ano della ragazza e poi il prof. spinse deciso, lo sfintere si allargò e si dilatò appena.

‘Aaaaggghhhhhh’ nooooo, noooo’ mi fa maleeeee .. la pregooo ‘ la pregooo ‘ noooo ‘. maleeeee ‘. maleeeee ”.’

‘Te lo sfondooo ‘ Alexx ‘ ti apro la stradaaa ‘ il tuo vermicello le ballerà dentro ‘..’

Spinse ancora con decisione il professore, il grosso e lungo cilindro di carne si fece strada dilatando enormemente il culo di Erika ‘ Lei piangeva per il dolore mentre Alex, affranto piangeva per il grande dispiacere, per l’umiliazione di vedere sodomizzata da un altro la propria ragazza.

‘To, toh, che culoooo che haiii ‘. uuummhhhh com’è strettooooo ‘. mi fai morireee ‘ te lo aproooo ‘ te lo apro tuttoooo ”

La pancia del professore si schiacciò contro le natiche di Erika ma il lungo membro continuava ad entrare. Poi Erika, improvvisamente smise di lamentarsi e quando Alex si accorse che cominciava a gemere e a godere, comprese che aveva ragione il professore: Erika era una troia!!!

‘Godi, godi porcella, senti Alex come gode!! Guardala, guarda la tua fanciulla, ti accorgi quanto è troia??? Dai prendi il cazzo fino ai coglioni, tutto nel culoooo, tuttoooo, voglio sentirti venire vaccona da montaaa ‘..’

‘Ooohhh proff’. profffff ‘. ooooohhhhh ‘. oooohhhh ‘ siiiiii ‘ siiiii . Alexxx sono una troiaaaa, una troiaaaaa ‘. siiiii. profff ‘. continua bastardooo, continuaaa, inculamiiii, inculamiiiii ‘. figlio di puttanaaaa godooooo ‘ godooooo ‘. godoooooo ”” Siiii siii nel culoooo, nel culoooo’.. ooooohhhhhh ‘.. ooohhhhh ‘. aaaaahhhh ‘. aaaaahhhhh’. siiii, siii’ siii ‘

Alex piangeva a dirotto, distrutto moralmente, umiliato, offeso e mortificato, il cazzo flaccido sembrava essersi ridotto, poi alzò lo sguardo e vide un’altra scena che non avrebbe voluto mai vedere in vita sua ‘

‘Bella maiala, succhiamelo, succhiamelo e pompalo, ingoialo fino in golaaa, ti sborro in bocca, ti sborro in boccaaa ‘ bevi troiaaa, beviiiii, beviiii ‘. aaaahhhhhh . sborroooooo, sborroooooo .. aaaaahhhh ‘. aaahhhhh ‘. aaahhhhhh ‘.’

Sfilò il cazzo dalla bocca di Erika e se lo pulì strusciandolo contro le sue guance. Filamenti biancastri cosparsero la pelle della ragazza. Il professore soddisfatto, aprì le manette e liberò le caviglie della fanciulla. Dagli angoli della bocca di Erika uscivano piccoli rivoli di sborra e lei, che aveva sempre dichiarato che lo sperma le faceva schifo, con la punta della lingua e con le dita raccolse i densi grumi e se li introdusse in bocca ingoiandoli.
Slegato Alex il prof. accompagnò i ragazzi alla porta ‘

‘Tranquilla Erika per quanto riguarda l’esame è tutto apposto, non ti preoccupare ”

Erika si presento tranquilla davanti al professor Giulio T. e fece in pratica scena muta. Lui le sorrise, poi alla fine, a voce alta in modo che anche gli altri allievi udissero le disse ‘.

‘Non mi hai convinto, mi sa che lo dovrai ripetere questo esame ”

Poi con un filo di voce ‘.

‘Il pompino lo dovevi fare meglio, sai qualche volta mi hai toccato la cappella con i denti e mi hai fatto male, devi studiare meglio anche ‘sta cosa ‘ A presto puttanella ‘.’

Questa è la storia di Erika ed Alex. Come si dice ‘ Cornuti e mazziati !!!!

by ombrachecammina
e-mail: alexlaura2620@libero.it

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