Quella mattina mia figlia e io eravamo in ritardo, non riuscimmo nemmeno a prepararci la colazione, così lungo la strada ci fermammo ed entrammo dentro ad un bar. Dietro al bancone una signora anziana che ci accolse sorridente, bevvi il mio caffè e mia figlia prese un cappuccino. Pagai le consumazioni e notai lo sguardo che la signora ogni tanto mi dava. Compresi che si stava domandando se la giovane ragazzina fosse mia figlia oppure una mia giovane amante. Per fugare ogni dubbio dissi che eravamo di corsa e che ‘mia figlia’ era in ritardo a scuola. Salutammo e zigzagando per la strada giungemmo appena in tempo prima che suonasse la campanella. Al ritorno, solo nella mia auto, mentalmente rividi mia figlia e, solo in quel momento mi accorsi di quanto fosse cresciuta. Per me era sempre la mia bambina, ma la sua crescita era stata repentina, e io non l’avevo nemmeno mai pensata come una donna, come una creatura appetibile a qualcuno. Non so se succede anche ad altri ma sono quei pensieri che un po’ per volta ti entrano nel cervello e non se ne escono più. Era bella, del tutto simile alla mamma, con un corpicino da modella in erba, con quel seno all’insù che sfidava la legge di gravità. Rammento che quella mattina mi tornò nella mente la sua maglietta, identica a quella che Baglioni citava parlando del suo ‘Piccolo grande amore’. Una maglietta con lo scollo a ‘ V ‘ veramente ‘fina’ con quelle punte sbarazzine che parevano voler forare il tessuto. I jeans erano bianchi e aderentissimi come una seconda pelle e le segnavano la sua ‘cosina’ e il suo cucuzzolo prominente. Mi chiesi mentalmente se ero impazzito a pensare mia figlia in quel modo osceno. Tentai di ricacciare i cattivi pensieri in fondo al mio cervello accendendo la radio e cercando di sintonizzarmi su un canale che trasmettesse notizie sportive.
Trascorsi l’intera mattinata in ufficio, disturbato ed assente. La mia segretaria mi osservava in modo strano, sicuramente si era accorta di quell’aria distratta che evidenziavo ad ogni sua domanda. Arrivarono le dodici e trenta e finalmente uscii e mi presentai davanti alla scuola. La vidi uscire, al suo fianco un ragazzino biondo che sicuramente stava tentando di conquistarla. Erano tenerissimi, la timidezza era palese in entrambi. Lui la salutò con un buffetto sulla guancia e lei gli sorrise divertita. Poi ridivenne seria e sistemandosi meglio lo zainetto sulle spalle si avviò verso di me.
‘Ciao papi ”
Si arrampicò mettendomi le braccia attorno al collo e mi diede un bacio sulla guancia.
‘Ciao Manu ”
Salimmo in auto e lei si sedette al mio fianco, si sfilò lo zaino e si sporse all’indietro per poggiarlo sul sedile posteriore. Il seno duro come il marmo premette per un breve istante sulla mia spalla destra. Chissà quante volte prima si era verificata una situazione del genere e mai ci avevo fatto caso. Invece lo notai, e lo notò pure lui, il mio cazzo, che iniziò a sussultare e ad irrigidirsi gradatamente. Mi concentrai sul traffico e provai anche a non sbirciare con l’occhio destro le curve e gli avvallamenti della mia innocente creatura.
‘Pà, mi porteresti in piscina oggi pomeriggio?’
‘No Manu, devo tornare in ufficio oggi ‘.’
‘E dai papi, la ditta è tua, se vuoi ”
‘No, ti ho detto che non posso ho una riunione importante e veramente non posso ”
‘Dai pà, vieni anche tu con me, così mandi giù la pancetta ”
‘Dici che ho la pancetta? ‘
‘Non tanta ma un pochino c’è !!’
Alle quindici, feci prima una capatina in ufficio e poi con la mia borsa della palestra e tutto l’occorrente andammo in piscina. L’imminente fine della scuola faceva si che gli studenti ormai certi d’aver passato l’anno scolastico positivamente fossero tutti lì. Tre vasche, due delle quali colme di ragazzi e ragazze. Una occupata da uno sparuto gruppo di ‘vecchietti’ come me.
Entrai nello spogliatoio e mi infilai il costume azzurro, quindi uscii e proprio in quel momento la porta dello spogliatoio femminile si aprì e ne uscì Manuela. Indossava un bikini bianco piuttosto ridotto e sgambato, quando mi passò davanti vidi il suo fantastico culetto. Fra le natiche sporgenti e tonde si intravedeva appena il filo candido del tanga ‘
‘Papi, dai sbrigati, cos’hai? Non ti senti bene? ‘
‘No, no, mi sento benissimo stavo guardando ‘ eeehhmmmm ‘ quanta gente c’è ecco, guardavo che c’è un sacco di gente ”
Mi sorrise e mi prese per mano conducendomi nei pressi della scaletta metallica e poi ‘
‘Entri anche tu con me?’
‘Si, ok, si entro anch’io, anche se la vasca riservata a me dovrebbe essere quella laggiù in fondo, dove ci sono gli anziani come me ”
‘Ma dai, sei ancora giovane e pure di bell’aspetto, devi stare dalla parte dei giovani ”
Mi feci convincere e scesi la scaletta immergendomi in acqua. Si sentiva un forte odore di disinfettante e nonostante l’acqua fosse limpida, faticai ad infilare la testa sotto; nuotai dietro a Manuela e la vidi battere i piedi davanti a me, poi cominciò ad avanzare con lo stile della rana. Vedevo le gambe flettersi ed aprirsi mostrandomi quella sottile fettuccia bianca che a malapena copriva la sua sicuramente depilata fighetta.
Per fortuna sott’acqua si vedeva poco il mio stato di eccitazione e quindi continuai a nuotare dietro di lei. Qualche bracciata e fummo dalla parte opposta. Così nuotammo e ci divertimmo per una buona mezzora e poi uscimmo ‘
‘Manu, ho visto che c’è la sauna, quasi, quasi mi asciugo e poi ci vado. Vieni anche tu?’
‘Io non posso venire con te, non è una sauna mista. Sono due, una per gli uomini e una per le donne.’
‘Ma tanto mica ci si deve togliere il costume ”
‘Si pà, è obbligatorio entrare in sauna nudi con il solo asciugamani a vita.’
‘Ok, ci vado da solo, ci vediamo dopo ”
‘Vai pure io nuoto ancora un po’ ”
In effetti fuori dalla sauna, vi era un cartello che vietava l’ingresso con indosso il costume o qualsiasi altro tipo di vestiario. Era consentito solo l’uso dell’asciugamani a vita. Andai nello spogliatoio, mi legai ai fianchi il telo di spugna e poi entrai finalmente in sauna. Mi accolse un calore umido incredibile, respirai profondamente alcune volte e poi mi sedetti su una panca di legno sulla quale erano sedute altre tre persone. Dietro di me un’altra panca sopraelevata con altra gente seduta. Anche di fronte vi erano due panche disposte nello stesso modo di quelle dalla mia parte. Su quella più in alto vi era un ragazzo giovane disteso sopra con l’asciugamani aperto e tutti i gioielli liberi ed alla vista di tutti. Constatai che, nonostante il suo viso angelico contornato da riccioli biondi che lo facevano sembrare ad un etereo putto, lì fra le gambe la natura l’aveva dotato di un gran bel cazzo. Seduti sulla panca sottostante vi erano un altro giovane in mezzo a due uomini maturi più o meno della mia età. Sollevai lo sguardo e notai che il ragazzino disteso mi guardava intensamente. Mentre mi osservava con la mano sinistra si toccava il membro che si stava poco alla volta irrigidendo. Glielo guardai ancora una volta ed ebbi la conferma che aveva una mazza da guinness dei primati. Non essendo gay, così com’ero entrato me ne uscii rapidamente. Mi infilai sotto la doccia scozzese e dopo un primo momento di eroica resistenza all’acqua gelata, rimasi a godere il gran piacere che essa mi dava. Tonificato mi sottrassi al getto e dopo essere rientrato negli spogliatoi mi asciugai per bene. Rimisi il costume e mi apprestai alla vasca dove poco prima c’era mia figlia. Non era più in acqua, la cercai con lo sguardo ed infine la vidi seduta su un alto sgabello davanti al bancone del bar mentre parlava amabilmente con un ragazzo. L’osservai bene e mi accorsi che si trattava del ragazzo che pochi minuti prima era tutto nudo in sauna. Forse non era gay, o forse lo era solo parzialmente. Mi avvicinai alla coppia e mia figlia arrossì un poco e mi presentò ‘viso d’angelo’ dicendomi che si chiamava Luca. Scambiammo i soliti convenevoli e quindi dissi a Manuela che li lasciavo soli ‘
‘No, pà, resta pure, lui è un mio compagno di scuola e stavamo parlando degli esami ”
‘Si, si, resti pure signor ??? ”
‘Matteo ‘ Anche senza signor ”
‘Dicevo resti pure Matteo. Complimenti Manuela, tuo padre è un bell’uomo ‘ Interessante direi ”
Manuela con la sua consueta schiettezza ‘
‘Ma sei gay??’
‘Beh, no, cioè , non proprio ecco, diciamo una via di mezzo ‘.’
‘Sei bisex ???’
‘Credo di si. Ti sei scandalizzata? ‘
‘No, cioè, ne sono rimasta sorpresa. Sei il ragazzo che tutte le fighette dell’istituto vorrebbero farsi e sentire che ti piacciono anche i maschi, mi ha lasciata un po’ perplessa ”
‘Non mi piace raccontare balle, quindi tanto vale dire le cose come stanno ”
Intervenni io ‘
‘Beh Luca è stato sincero, avrebbe anche potuto non dire niente e invece. Direi che è da apprezzare ”
‘Pà sei anche tu bisessuale??? ‘
‘Non credo, ma cosa ti ho sempre insegnato? Nella vita non si deve mai dire mai ‘ Oggi non ti piacciono i dolci e domani magari inizi ad apprezzarli e poi non riesci più a farne a meno ”
‘Quindi lei non esclude in futuro di avere anche rapporti con dei maschi??’
‘Nessuno può escludere niente nella vita ‘ Dico che al momento non mi piace l’idea, ma per il domani, non avendo la sfera di cristallo, non posso scartare l’ipotesi che la cosa potrebbe piacermi ”
‘Cara Manuela, è un uomo dalle idee molto avanzate tuo padre ”
‘Avrei messo la mano sul fuoco che non gli sarebbero mai piaciuti gli uomini e invece lui ‘non scarta l’ipotesi’ !!!’
‘Non dico che domani faccio sesso con un maschio!! Dico che non posso escluderlo, semplicemente questo ‘.’
Per fortuna cambiammo discorso, ma mentre parlavo spesso mi accorsi di ammirare la bellezza abbagliante di questo ragazzino e la pienezza di quel costume rosso. Ancora di più rimiravo Manuela che muoveva in continuazione le gambe, le divaricava e le chiudeva come se fosse nervosa ed imbarazzata. Per me quel movimento era come una danza sensuale e provocante. Mi tolsi l’asciugamani dalla spalla destra e lo posai prudentemente sulle ginocchia e sul basso ventre a coprire la fin troppo evidente eccitazione. Ero in balia di sentimenti contrastanti, combattuto fortemente tra il guardare lui e spiare lei. Bella la muscolatura appena accennata di lui, il suo torace liscio e levigato, la pelle lievemente abbronzata, le cosce ed i polpacci da sportivo, anch’essi senza un pelo. Appena qualche lieve peluria bionda quasi invisibile fuoriusciva lateralmente dallo slip elasticizzato. Gli occhi azzurri, la bocca ben disegnata, il nasino alla francese ed i lineamenti, che nella loro globalità erano morbidi e ben proporzionati, non potevano non essere guardati ed ammirati da chicchessia. Poi c’era la mia bambina, anch’essa bellissima, con il suo corpicino pieno di curve ben proporzionate, dal suo viso mediterraneo appena in boccio, dai suoi occhi scuri e profondi, da quella bocca sensuale, con le labbra piene che ispiravano pensieri tutt’altro che innocenti, a farmi stare male, a far si che io fossi nervoso e che non riuscissi a stare fermo con le mani, tormentandomele ed intrecciando di continuo le dita. Da qualche minuto seguivo i loro discorsi e ne approfittavo per guardare, poi guardare ed ancora guardare. Il cazzo era duro come il marmo ed avevo il terrore di dovermi alzare da quello sgabello mettendo così in mostra la mia potente erezione. Manuela mi venne inconsapevolmente incontro dicendomi ‘.
‘Pà, vado un attimo in bagno tu chiacchiera un po’ con Luca ‘.’
Restammo soli e lui subito mi disse ‘
‘Matteo eeemmm ‘ prima no, dico in sauna, mi sono accorto che mi guardavi il ‘ pisello ‘ Mi sono sbagliato oppure ‘.’
‘Non ti sei sbagliato ‘ Tu sei veramente bello diciamo ‘ dappertutto ecco ‘.’
‘Tu sei un bell’uomo maturo, a me piacciono molto gli uomini come te e poi pure tu hai un bel cazzo grosso e lungo ”
‘Ti piaccio più di quanto ti piace mia figlia Manuela ???’
‘Manuela è una fantastica fighetta, ma tu e lei siete due cose diverse. Comunque uno non esclude l’altra ”
‘Ti piacerebbe farti ‘. padre e figlia???’
‘Non lo nego, si mi piacerebbe assai ‘ Non saprei con chi cominciare per primo ”
‘Ah, credevo che volessi farlo in tre ”
‘Per la verità a questa soluzione non ci avevo pensato ‘ Interessante direi ‘. Sta arrivando Manuela ”
‘Quindi quest’anno a scuola è andato tutto bene, sarai promosso di certo ”
‘Eemmmm si credo proprio di si ‘.’
Manuela si risedette al suo posto e approfittando del fatto che il mio membro si era ammorbidito alquanto scesi dallo sgabello e chiedendo loro scusa mi allontanai dicendo che dovevo andare anch’io in bagno ‘
‘Aspettami Matteo, ci devo andare pure io, Manu, tu aspettaci qui ”
‘Ok vi aspetto ”
Entrai nelle toilette maschili e vidi sulla parete di sinistra una fila interminabile di orinatoi a forma di conchiglia, mi appropinquai ad uno di essi e Luca mi si mise di fianco alla mia sinistra. Non c’erano divisori tra un pisciatoio e l’altro e non era possibile non vedere il cazzo a chi ti stava a fianco. Il ragazzo abbassò l’elastico del costume ne estrasse il cazzo ed anche le grosse palle. Feci anch’io la stessa cosa e poi mi girai spudoratamente verso di lui e glielo guardai attentamente. Vidi che lui faceva la stessa cosa con me. Un paio di uomini terminarono di pisciare se lo scrollarono e se ne andarono. Luca e io da soli, la sua mano destra si protese verso il mio pene e me lo prese in mano iniziando a segarmi. Ogni tanto si voltava verso la porta dei bagni per controllare che non arrivasse nessuno. Allungai a mia volta la mano, gli afferrai la grossa bestia e cominciai a masturbarlo. Da duro aveva una mazza incredibile che si scontrava in modo evidente con quel suo viso angelico. Pareva impossibile che quel meraviglioso putto, direi quasi effeminato, avesse tra le gambe un simile grosso ed ingombrante cazzone. Eravamo ormai girati uno di fronte all’altro e non ci accorgemmo nemmeno che era entrato un uomo, che si era piazzato pochi orinatoi più in la e che ci stava osservavando con un certo interesse e si masturbava a sua volta. Sborrai e schizzai il mio sperma sul ventre e sul cazzo di Luca e lui dopo pochi secondi mi distribuì i suoi zampilli sui peli del mio pube e sulle mie cosce pelose. Ci voltammo ed in quel momento anche l’uomo lasciò cadere nel pisciatoio il suo seme colante. Ci lavammo utilizzando i lavandini che c’erano sulla parete opposta e quindi ci asciugammo le mani ed uscimmo. Raggiungemmo Manuela che nel mentre si era spostata un poco più in là e parlava con il barista.
‘C’era la coda nei bagni degli uomini ???’
Risposi io ‘
‘Si un po’ poi ho incontrato uno che conosco e così ci siamo fermati a parlare ”
‘Ah, ok. Non vi vedevo più arrivare ”
Lasciammo Luca che erano le sette di sera, con Manuela che all’ultimo decise di invitarlo la domenica successiva a casa nostra per pranzo. Lui accettò di buon grado e quando io e lei fummo soli dissi a mia figlia ‘
‘Manu, adesso ti prendi tu la briga di dirlo alla mamma ‘.’
‘Si, si, tranqui, la mamma sai che se le chiedo qualcosa mi dice quasi sempre di si ”
‘Ok, speriamo che non si incazzi troppo ‘.’
Mia moglie era in bagno quando entrammo in casa. In camera mia mi spogliai ed indossai una comoda tuta leggera di colore blu e un paio di ciabatte comode. Entrò mia moglie con indosso l’accappatoio, mi si avvicinò e mi abbracciò lasciando che la corta vestaglia di spugna si aprisse sul suo corpo interamente nudo. Ebbi in quel momento la conferma che l’episodio precedente con Luca non aveva intaccato per niente la mia conclamata eterosessualità. Lei mi calò i pantaloni della tuta e me lo prese in bocca, era brava la mia Doretta a succhiare il cazzo. Poi, nonostante i suoi quarant’anni, era ancora una gran bella figa, capelli scuri, e curve sinuose sparse nei punti giusti. Non aveva cellulite e possedeva due tette di quinta misura ed un culo marmoreo piuttosto importante. Lasciò cadere lì accappatoio a terra e poi si avvicinò al bordo del letto e si appoggiò con le tette sul materasso, il bel sedere in aria mi invitava a possederla e io lo feci seduta stante. La figa bagnata accolse il mio membro e lo lasciò scivolare fino all’elsa, la scopai sbattendola ed affondando con colpi violenti, come piaceva a lei,poi le infilai le mani sotto le tettone e gliele palpai stringendole con forza; il suo sedere si muoveva in sincrono con il mio bacino e si spingeva all’indietro per sentirselo ancora più dentro. Poi in sordina ‘..
‘Matti, Mattiiii, vengooo, vengooo, daiii, daiiiii , daiiii ‘. godoooo, godooooo ‘ godooooo ‘. ‘
La lasciai godere, poi come mi aspettavo, non si mosse da quella posizione e ‘
‘Lo so che sei un maialinooo ‘ ficcamelo nel culoo, daiii lo so che ti piace incualrmiiii .. daiiii ‘.
Glielo ficcai nel culo ed in breve le riempii l’intestino di sborra bollente .. Che giornata movimentata fu quella!!
Approfittando del fatto che mia moglie era ancora tutta goduta, le anticipai il discorso che avrebbe dovuto rivolgerle nostra figlia, preannunciandole l’invito che Manuela aveva rivolto a Luca e che il ragazzino aveva accettato. Pensavo che avrebbe avuto una reazione contraria ed invece mi disse ‘
‘Il primo fidanzatino di nostra figlia? ‘
‘Già, forse si, è carino, l’ho conosciuto in piscina ”
‘Ok preparerò il pranzo anche per lui ”
Così venne la domenica e, verso mezzogiorno, Luca si presentò all’uscio di casa nostra con in mano un bel vassoio di paste e dei fiori per Manuela.
I due giovani si ritirarono in camera di Manuela e lì rimasero in attesa della chiamata a tavola. Erano le tredici circa quando Doretta chiamò dicendo che era pronto. Prudentemente bussai all’uscio della cameretta e senza attendere una conferma aprii. Infilai il capo tra il battente ed il muro e vedendo che ascoltavano la musica con le cuffiette urlai ‘
‘Ragazziiii è prontoooo !!!!’
Si voltarono verso di me all’unisono, si sfilarono le cuffiette dalle orecchie ed in breve mi raggiunsero.
‘Avete fame??’
‘Si pà, ho moltissima fame ”
‘E tu Luca?’
‘Si anche io, poi, si sente un certo profumino che fa venir l’acquolina in bocca ‘.’
‘Bene, bene, allora lavatevi le mani e poi subito a tavola ”
Fu un pranzo come al solito ben cucinato, con molti complimenti per mia moglie che a dire di Luca era una buonissima cuoca. In effetti lo era veramente, Doretta nutriva una passione per cucinare, si studiava le ricette e poi si dilettava a creare piatti e leccornie da leccarsi i baffi.
Lui era seduto di fianco a me, mentre mia moglie e Manuela stavano dalla parte opposta. Dopo pranzo, quando ancora eravamo seduti a tavola, mentre Manuela e Doretta si adoperavo per sparecchiare, la mano sinistra di Luca mi si posò sulla coscia destra. Lo guardai con un certo imbarazzo, non mi aspettavo questa confidenza che rischiava di essere visibile da parte delle due femminucce. Gli spostai la mano accennando con lo sguardo alla presenza delle donne. Lui mi sorrise e appena loro ci voltarono le spalle lui ripeté un’altra volta il gesto precedente. La sua mano risalì verso l’inguine e mi si posò sul cazzo. Vidi che con la mano libera si stringeva il suo da sopra i pantaloni. Sentii il viso avvampare e sicuramente il mio colorito in quel momento era sul paonazzo andante. Tornarono le due donne con i caffè e il temerario ritrasse la mano ricomponendosi rapidamente. Mia figlia mi porse la tazzina fumante e mi disse ‘
‘Hai caldo pà? Sei tutto rosso in viso ”
‘Eh, si, sarà stato il vino ‘.’
‘Già, troppi bicchieri ho tracannato ‘.’
Risi e poi invitai tutti ad andare fuori sul terrazzo, la giornata era calda e il cielo era terso e uniformemente azzurro a perdita d’occhio. La nostra casa era molto grande; essa in effetti occupava lo spazio di due alloggi ed era l’attico al nono piano di un elegante condominio. Sopra di noi nessuno e le case circostanti erano tutte parecchio più basse della nostra. Quindi tranquillità assoluta e privacy rispettata, sia perché il palazzo era completamente attorniato dal verde, sia perché eravamo a circa quaranta metri dalle strade sottostanti.
Ci accomodammo attorno al tavolino in ferro battuto dipinto di smalto bianco e sorbimmo finalmente il caffè. Mia moglie poi si alzò e scusandosi disse che andava a rassettare la cucina, Manuela si accodò andando ad aiutare la mamma a sbrigare le faccende.
Restammo ancora soli Luca e io, separati questa volta dal tavolo. Lui mi guardò negli occhi e mi sussurrò ‘
‘E’ stato magnifico ieri ”
‘Dici della piscina?’
‘Dai che hai capito di cosa parlo ”
‘Parliii ‘ diii ‘. nnoii ???’
‘Si certo che si, era tanto tempo che desideravo far qualcosa con un uomo maturo e mi è piaciuto un casino. E’ stato ancora più bello perché tu sei il padre di Manuela ed è stata una cosa alquanto trasgressiva direi ”
‘Va beh, ma ti spiace se la cosa finisce qui?? Sai la mia situazione è molto diversa dalla tua, io sposato con figli tu invece un giovane single ‘ E’ stato bello ma deve terminare qui ok???’
Lo vidi deluso e amareggiato, i suoi occhi parevano acquosi e colmi di lacrime.
‘Ehi giovanotto, mica ti sarai innamorato di me??? ‘
‘No che c’entra, no di certo, ma mi sarebbe piaciuto ‘ ecco ‘ approfondire un po”
In quel momento tornarono le due donne. Si erano cambiate ed indossavano entrambe un bikini. Manuela uno molto ridotto, color arancio con delle striature bianche, mentre mia moglie si era messa il suo preferito di colore bianco. ‘
‘Noi ci sdraiamo qui sui lettini e prendiamo il sole ‘..’
Luca si alzò dalla sua sedia e ‘
‘Mi sposto dall’altro lato, non voglio mostrarvi le spalle ”
Si sedette sulla sedia al mio fianco e nel farlo la sollevò a la avvicinò alla mia ‘
‘Così possiamo parlare meglio ”
Il suo sguardo era tornato quello di poco prima, di nuovo vivo e carico di libidine. Approfittando che le donne erano a più di dieci metri da noi gli sussurrai all’orecchio ‘
‘Invece di guardare me, guarda che belle fighe che abbiamo qui davanti ”
‘Tu dici tua moglie, oppure anche ‘ tua ‘ figlia?’
‘Dico tutte e due. Mia moglie è più formosa, hai visto che tette??? Mentre Manuela sembra un bocciolo di rosa che ancora deve aprirsi del tutto ”
‘Spero che tu non ti offenda ma Doretta è una gran figa!! Ma quanti anni ha ??’
‘Ne ha trentanove, ci siamo sposati giovani, eravamo poco più che bambini ”
‘Avete solo una figlia o anche altri?’
‘Un maschio che ha vent’anni ma che per il momento studia all’università di Torino che è una delle migliori in questo settore.’
‘Quindi vive da solo a Torino?’
‘Si, con altri studenti come lui, si dividono i costi della casa. Comunque a giorni dovrebbe tornare a casa per le vacanze ”
‘Così si riunirà la famiglia ”
‘Già, proprio così ”
Mia moglie si voltò mostrandoci il suo bel culo e dopo qualche istante Manuela ne seguì l’esempio facendoci vedere che il suo costumino le lasciava in pratica le chiappe completamente scoperte .
‘Che culetto che ha tua figlia !!!’
‘Si, come quello di sua madre quando aveva la
stessa età ”
‘Ma posso farti una domanda ‘. un po” come dire ‘ un po’ privata ???’
‘Dai spara cosa vuoi sapere?’
‘Tu a tua moglie ‘ eeemmm ‘ insomma ‘ glielo metti nel ‘. culo???’
‘Si glielo metto eccome, ma il mio è un po’ più piccolo del tuo. Tu con quella mazza che hai non sempre riuscirai ad incularne qualcuna ”
‘L’ho messo a un mio amico gli ho fatto parecchio male ma ci sono riuscito ”
‘Glielo dai ancora??’
‘Si, ogni tanto quando ne ha voglia viene a casa mia quando non si sono i miei, ci chiudiamo in camera e gli sfondo il sedere ”
‘Siete due bei maialini eh!!’
‘Tu lo prenderesti da me??’
‘No, no assolutamente no ‘.’
‘Me lo daresti ??
‘Ho visto che anche tu hai un bel culetto liscio liscio e forse ‘.’
In quel momento Manuela sollevò in alto il sedere offrendoci uno spettacolo incredibilmente eccitante e poi si alzò in piedi e venne verso di noi ‘
‘Ho sete, vado a prendere qualcosa da bere, ne volete anche voi? Mamma desideri qualcosa anche tu?’
Doretta rispose che gradiva una aranciata mentre io e Luca dicemmo a Manuela di portarci una birra. Per qualche minuto sospendemmo i nostri eruditi discorsi e restammo in silenzio. Manuela posò le birre fresche sul tavolo e tornò in casa a prendere l’aranciata per se e per la mamma. Mentre con molta soddisfazione io e Luca sorbivamo le nostre birre, osservammo il nuovo spettacolo che si mostrava ai nostri occhi. Le donne erano girate supine e tenevano le cosce divaricate. Manuela poi le teneva parecchio aperte e sembrava che volesse in questo modo provocare qualche reazione in Luca. Mi accorsi che muoveva le gambe aprendole e chiudendole e mentre che morbosamente succhiava dalla cannuccia guardava insistentemente negli occhi il giovanotto che a sua volta non le levava gli occhi di dosso. Non so cosa mi prese ma approfittando che la tovaglia del tavolo copriva le nostre parti basse, appoggiai una mano sul cazzo di Luca. Si voltò e mi guardò con gli occhi velati dalla passione ‘
‘Volevi vedere se la troietta di tua figlia era riuscita a farmelo diventare duro?’
‘Si, proprio così. Hai ragione si sta comportando proprio da troia ”
Abbassò la zip ed a fatica estrasse il gigante dalle mutande ‘.
‘Stringilo, prendilo in mano, così, scappellamelo, uuummm ‘..’
Mollai un attimo il suo e a mia volta tirai fuori il cazzo dai pantaloni ‘
‘Prendimelo in mano anche tu ”
‘Mi piaci un sacco Matteo ”
‘Ummhhh Lucaa ‘ Mi piacerebbe che me lo succhiassi, hai una bocca così sensuale ‘.’
‘Quando le donne si girano di nuovo te lo spompino ‘ Tu farai la stessa cosa a me?’
‘Non lo so, mi attrai parecchio ma non l’ho mai fatto e per la verità mi sa che mi fa un po’ schifo ”
Come se le donne avessero percepito la nostra muta richiesta si voltarono prima una e poi l’altra. Pochi secondi dopo la bocca di Luca accerchiava la mia cappella e se la faceva sprofondare fino in gola. Appoggiai la mano destra sulla sua nuca e le carezzai i biondi capelli spingendolo in basso il più possibile. Lo guidai dandogli il giusto ritmo poi, dopo una decina di minuti mi arresi e gli sborrai tutto il mio seme in bocca. Lui deglutì ed ingoiò tutto, si pulì con il dorso della mano i lati della bocca dove erano colate alcune stille di sperma e poi si rimise compostamente a sedere. Il suo cazzone era più duro di prima e il suo sguardo mi faceva capire che voleva che ricambiassi il favore. Mi mise un braccio sulle spalle e poi mi spinse da dietro la nuca nella direzione della sua grossa e tesa cappella. Non mi piegai subito ma poi il desiderio di sentirmelo in bocca fu più forte di me e cedetti. Era veramente grosso, esageratamente gigantesco, quasi soffocando ne feci scorrere un po’ dentro il mio cavo orale, mi sollevai di colpo e ripresi fiato, poi ancora ansimante riprovai e questa volta me ne feci entrare quasi metà. Con entrambe le mani lui mi aveva afferrato per i capelli e mi teneva il capo ben saldo, me lo spingeva verso il basso e me lo tirava su. Durò meno di me, molto meno. Quando sentii i suoi potenti zampilli scendere bollenti nella mia gola tentai di sollevarmi ma non ci riuscii. A mia volta ingollai tutto il suo seme e mi raddrizzai a sedere’
‘Pulisciti il mento hai della sborra che ti sta colando giù ”
Mi ripulii e dissi a voce alta che andavo un attimo in bagno, Luca mi seguì e una volta dentro mi prese il viso fra le mani e mi baciò con la lingua. Mi accorsi che nulla di quanto avevo pensato in precedenza in pratica poi corrispondeva alla realtà. Non mi aveva fatto schifo fare un pompino e nemmeno ingoiare la sborra e ancor meno baciare in bocca un maschio!! Pisciai e mi lavai per bene il viso ed il cazzo, la stessa cosa fece anche lui e dopo pochi minuti ci ritrovammo seduti a chiacchierare buttando giù ciò che era rimasto della birra che ora non era più tanto fresca. Gli chiesi tra l’altro se avrebbe voluto fermarsi per la cena, lui mi rispose che non voleva disturbare ma che per ciò che lo riguardava non c’erano problemi. Manuela si voltò ancora supina e questa volta invece di allacciarsi il reggiseno fece che toglierselo del tutto. Mia moglie se ne accorse e subito la riprese ‘
‘Manu, copriti, c’è Luca che ti vede ”
‘Che sarà mai, vuoi dire che non ha mai visto due tette???’
Intervenni io ‘
‘Dori, non ti preoccupare, l’altro giorno in piscina erano di più quelle in topless che quelle con indosso il reggiseno ”
‘Allora se la pensi così, posso togliermelo anch’io???’
‘Per me puoi fare quello che ti pare ”
Detto fatto, forse per ripicca, Doretta si slacciò l’ampio reggiseno e liberò le sue due mongolfiere ‘
Luca allibito per quelle due enormi tettone mi bisbigliò ‘
‘Madonna che belle tette che ha tua moglie!!! Che spagnole che ti fari lì in mezzo!!!’
‘Ti piacciono? ‘
‘Si ho sempre avuto un debole per le donne con le tette enormi. Poi tua moglie le ha belle piene, incredibilmente sode. Ha pure due capezzoli grossi e sporgenti come piacciono a me ”
‘Insomma te la faresti vero?’
‘Oh si, verissimo, scusami, non volevo offenderti ma è proprio una bella donna ”
‘Tu ti faresti mia moglie e io mi farei Manuela invece ”
‘Scoperesti tua figlia????’
‘E’ da un po’ di tempo che ci penso, so che non è un sentimento normale il mio, ma non so cosa farci, mi sento attratto da lei in modo incontrollabile.’
Vidi Manuela alzarsi dal lettino e venire verso di noi, girò attorno al tavolo e si sedette sulle mie gambe, mi diede affettuosamente un bacio sulla guancia, mi abbracciò stretto e ‘
‘Ciao paparino bello ”
‘Ciao amore mio ”
La mia bambina era seduta sul mio cazzo con il culo in pratica completamente nudo e sentivo le sue tettine strusciare i capezzoli contro il mio petto. Non mi fu possibile controllare l’erezione e ‘sta cosa la percepì anche lei. Sciolse l’abbraccio e si sollevò in piedi, la vidi che guardava con stupore ed insistenza il cilindro duro che riempiva il mio costume. Mi coprii con le mani ma ormai la frittata era fatta. Era rossa in viso, molto più di quanto non lo fossi io. Sollevai lo sguardo ed incrociai il suo, poi balbettai qualcosa ‘
‘Scusami, ecco, non so come mai, scusa non volevo, ma lui, cioè, ecco, devo andare di nuovo in bagno ”
Mi alzai e me ne andai in casa. Aprii la porta della camera da letto matrimoniale e lei invece di lasciarmi andare mi seguì e si infilò in camera con me.
‘Pà tranquillo, so cos’è e come è fatto il pisello di un maschio. Sono cose che succedono, la tua bambina è cresciuta e magari ha delle forme che ti fanno un certo effetto. In fondo tu sei un uomo e io una donna ”
‘Ma no cosa stati dicendo?? Io sono tuo padre e tu mia figlia!!!’
‘Però fondamentalmente io Eva e tu Adamo ”
‘Lascia stare Adamo ed Eva. Che c’entrano loro!!! Io non dovevo farmelo diventare ‘ Oddio, insomma che discorsi faccio con te!!!’
‘Ti è diventato duro, niente di speciale papi!!!’
‘Ma smettila, non è normale, lo capisci che non sono normali queste cose tra un padre ed una figlia??’
‘Ce l’hai bello grosso a quanto mi è parso di vedere!!’
‘Piantala di dire sozzerie ti prego!!! Non ne vado fiero di quanto mi è successo prima ”
Ero seduto sul bordo del letto quando la sua piccola manina si posò sul mio cilindro ancora semiduro ‘
‘Cosa fai Manu?? ‘
Le presi la mano e gliela spostai , lei sorrise divertita e con quella su vocina delicata mi disse ‘
‘Lascia che la tua bambina te lo tocchi. Solo pochino ti prego, poco poco per favore ‘.’
La mia mente mi comandava di dire no e di allontanarmi mentre i miei sensi, il mio cazzo ormai durissimo e i suoi occhi languidi mi ordinavano imperiosamente di cedere e di lasciarla fare. La vinsero i miei sensi ed anche tutto il resto. L’indice e il medio delle sue mani si infilarono nell’elastico del costume e me lo abbassarono, lui, il mio cazzo traditore, si proiettò fuori come una molla e vibrante rimase puntato verso il suo nudo pancino. Si inginocchiò davanti a me, compresi il suo volere, le dissi di no, di non farlo, ma lo feci poco convinto, dicevo no ma era chiaro che desideravo ardentemente dirle di si. Quando quella bocca che sapeva di fiori profumati, quelle labbra di velluto e quella sua lingua delicata, umida e calda, iniziarono a lavorare sulla mia cappella, inarcai la schiena e mi lasciai cadere sul letto. Aprii per un attimo gli occhi e vidi i suoi fluenti capelli scuri danzare sul mio ventre, mentre un delizioso calore avvolse completamente il mio rigido membro. Con le braccia tese le carezzai i setosi capelli, accondiscesi così ancor di più a quanto di peccaminoso stava avvenendo. Mi sollevai e la invitai con gesti lascivi a stendersi sopra di me. Mi sussurrò solamente ‘
‘Papi, sono ancora vergine ”
Poi si sedette sul mio cazzo, lei inesperta, spostò il costume da un lato, quindi me lo prese fra le dita e per la prima volta nella sua vita lo guidò fra le sue labbra virginee. Lo sentii scivolare ed immergersi dentro ad un lago caldo e vischioso, percepii una lieve resistenza; il suo capo rovesciato all’indietro, gli occhi chiusi, persi nella torbida passione e la sua bocca spalancata e sensuale mi fecero impazzire, sollevai il bacino con uno scatto repentino e lei si lamentò, poi entrai dentro a quella piccola grande caverna, ancor più in profondità, fin quando le sue natiche si appoggiarono contro le mie cosce. Lei si sollevò lentamente poi ancora lentamente se lo fece entrare tutto dentro. Stava imparando, ora si muoveva in modo sinuoso, io la tenevo per i fianchi, quasi avessi paura che se ne andasse, poi spostai le mie mani ed i palmi si poggiarono sulle sue deliziose collinette. Le sfiorai i capezzoli che si indurirono ulteriormente, la sentii gemere ancora e poi ancora, poi si chinò in avanti e cominciò a muoversi in modo più rapido, più violento. Sentivo chiaramente il ciac delle sue chiappe contro le mie cosce, uno dietro l’altro sempre più rapido, poi le dissi di togliersi che stavo per venirle dentro, mi prego di aspettare, di farla venire. Pensai ad altro, guardai il soffitto e contai le gocce di cristallo del lampadario. Un urlò soffocato, quasi in sordina, un lamento animalesco ed infine il suo crollo con il cazzo infilato dentro fino all’elsa. Respirava affannosamente, rideva e mi carezzava il viso’.
‘Pai sei stato grande, meraviglioso, oddiioo il mio papi, ti amo papi, ti amooo ”
Si sollevò estraendo il cazzo dalla sua figa allagata, me lo prese in bocca cosparso com’era dei suoi umori, affondò verso il basso e risalì velocemente, uno, due, tre, quattro, cinque volte, poi il vulcano eruttò un fiume di sperma che lei accolse sorpresa, togliendoselo dalla bocca e ricevendo gli ultimi getti sul viso e sulle tette. ..
‘Woww papi, che bella cosa che ho visto!!! Ma io ne ho ingoiata una parte. Mi farà male??’
‘No tranquilla, non ti fa proprio niente, non è veleno, non ti preoccupare ”
Ci ricomponemmo ed uscimmo. Mia moglie parlava amabilmente con Luca. Stavano entrambi seduti sul bordo del lettino, a fianco a fianco, lei con le sue tettone fuori e lui con il costumino colmo di carne dura e calda.
La sera cenammo e a tavola invertimmo le posizioni. Io e Manuela da una parte e Luca e Doretta dall’altra. Non successe niente di evidente quella sera e fino alla settimana seguente non ci incontrammo più.
Poi il sabato successivo ‘..
By ombrachecammina
e-mail: alexlaura2620@virgilio.it
In tutte le volte in cui Maria ordina a Serena di spogliarsi, Serena rimane sempre anche a piedi nudi oppure…
Quanto vorrei che il live action di disney fosse più simile a questo racconto! Scherzi a parte: divertente, interessante, bel…
grazie amore
Non credo di aver avuto il paicere, ma grazie intanto della lettura.
Leggendo i tuoi racconti continua a venirmi in mente Potter Fesso dei Gem Boi