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Racconti Erotici Etero

3. Gli anni dell’Università

By 23 Dicembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Carla e Marta sono state le donne che mi hanno fatto scoprire il sesso e il ‘potere’ che il mio grosso cazzo esercitava sulle donne.
Una sensazione ancora più rafforzata dal fatto che avevo a che fare non con ragazzine inesperte ma con donne ‘grandi’ per un ragazzino 19enne mature, sposate, serie nella loro vita di tutti i giorni che a letto si trasformavano in troie senza freni ne limiti.
Tutto quello che avevo imparato guardando le foto dei giornali porno con cui mi ero masturbato nell’adolescenza ora potevo realizzarlo e realizzarlo con donne così.
Stavo bene e mi sentivo sicuro di me stesso.
Le ragazze della mia età non mi interessavano e mi sembravano bambine.
Qualche provocazione da parte mia ma più per mostrare che ‘il Cobra’ era un uomo che non si curava di loro che per portarmele davvero a letto.
Poi iniziai l’Università.
Nuovi amici, nuove conoscenze, nuovi ‘giri’.
Ma soprattutto la possibilità di incrociare in Università ragazze più grandi e più interessanti.
Il mio soprannome cominciò a girare subito tra gli amici e i compagni di corso. Le docce in comune tra maschi dopo qualche attività sportiva erano il modo migliore per rafforzarlo e diffondere le ragioni per cui ero ‘il Cobra’.
Il mio amico Andrea si era iscritto a un’altra Università e quindi la minore frequentazione tra noi mi dava modo di vedere sua madre con più regolarità e anche con meno sensi di colpa nei suoi confronti.
La scopavo almeno un paio di volte a settimana sempre più spesso immaginando mentre lo facevo questa o quella fighetta vista in un corridoio, al bar dell’Università o in sala studi.
C’erano 4 o 5 ragazze che erano in cima ai miei pensieri maiali. Le tenevo d’occhio, cercavo di conoscerle e di incrociarle ad ogni occasione magari rischiando di rendermi un po’ ridicolo ai loro occhi ma determinato a scoparle.
Una di queste era la ragazza di un amico più grande di me, del terzo anno, che però era nella nostra stessa squadra sportiva e perciò non solo conoscevo ma sapevo molto bene come era messo tra le gambe.
Barbara era davvero notevole: alta, corpo magro e gambe lunghe, mora, con i capelli ricci e gli occhi verdi, due tette da urlo, una quarta piena e soda che contrastava decisamente con il suo corpo e faceva venire il pensiero di perdercisi li in mezzo.
Feci amicizia dopo che me la presentò lui, tutto orgoglioso di mostrarmi la bella fidanzata che aveva e da quel momento cercai di capire le sue abitudini in Università e non mi lasciavo scappare nessuna occasione per incrociarla. Sapevo l’orario dei corsi che frequentava lei, le aule in cui si svolgevano, i luoghi in cui andava a studiare nelle pause tra un corso e l’altro’.
Ad ogni occasione la confidenza cresceva e Barbara oltre che una bella gnocca si dimostrava simpatica e intelligente.
Aveva solo poco più di 2 anni in più di me e ci trovavamo bene insieme.
Faceva molto sport e ci organizzammo per andare a correre insieme al parco.
La vidi arrivare mentre ero seduto su un prato ad aspettarla: una maglietta molto aderente a stringere le sue grosse tette e un paio di fuseaux altrettanto o forse ancora più aderenti che modellavano perfettamente il suo splendido culetto, un filo di trucco a renderla ancora più stuzzicante.
‘Pronto? Riposato? Guarda che ti semino ‘.’
In effetti correva davvero molto bene e forte ma non abbastanza per non riuscire a stare al suo fianco, al massimo era un’ottima scusa per starle un po’ dietro e ammirare quel culo pieno e sodo che correva davanti ai miei occhi.
Corremmo oltre un ora insieme per poi sdraiarci sull’erba a riposare.
Io sdraiato su un fianco rivolto verso di lei e lei sulla pancia con i gomiti appoggiati a terra e la testa a pochi centimetri dalla mia.
‘E così oltre a giocare bene a calcio corri anche molto forte’.’
‘Te l’avevo detto ‘ ‘
‘Sono abituata col mio ragazzo. Le poche volte che lo convinco a correre con me lo semino per davvero”
‘Beh in effetti anche al campo non &egrave certo il massimo a correre’.’
‘Fosse l’unica cosa per cui non &egrave il massimo ”
‘in che senso Barbara?’
‘Beh dai ‘ a lui mai nessuno darebbe un soprannome come quello che hanno dato a te ‘.Anzi credo proprio sia un po’ invidioso ‘ visto che qualche sera fa mi ha raccontato il motivo per cui ti chiamano così”
‘Davvero?’
‘Già ‘figurati che mi ha persino detto ‘. ‘Barbara secondo me uno così ha dei problemi con le donne ‘ una scappa mica si fa scopare ‘dovresti vederlo ‘ &egrave incredibile per quanto &egrave lungo e largo già a riposo ” ‘ pensa te che fidanzato scemo mi ritrovo ‘.’
Decisi di correre il rischio e di non perdere l’occasione e misi le mani sull’elastico dei miei calzoncini abbassandoli quel tanto che bastava per fare uscire da sopra il mio cazzo.
‘E tu invece che ne dici Barbara?’
‘Dio ‘ &egrave davvero grande ‘ &egrave bellissimo ”
Guardarla negli occhi mi fece capire subito che non si sarebbe limitata a vederlo davanti a sé e quindi le misi una mano dietro la nuca per portarle la bocca vicino alla cappella.
‘Prendilo Barbara ‘ fallo diventare ancora più grosso ‘ senti com’&egrave per davvero ”
Non se lo fece certo ripetere e iniziò a spompinarmi con gusto anche se con qualche fatica a prenderselo tutto in bocca. Non contento le presi una mano e la portai sull’asta in modo che mi segasse mentre lo leccava.
‘E’ davvero enorme ‘ mmmmhhh’. ‘
La fermai quando il cazzo era completamente in erezione e le alzai la testa per baciarla in bocca con passione; sapevo che non dovevo farmi scappare l’occasione per evitare che sensi di colpa o ripensamenti le facessero cambiare idea e che quindi per quanto divertente potesse essere non potevamo rimanere a lungo a pomiciare nel parco.
‘Vieni con me ‘ a casa da me non c’&egrave nessuno e sono solo due fermate di metropolitana’
Raggiungemmo casa mia sherzando e ridendo della situazione e soprattutto del fatto che fosse stato proprio il suo ragazzo a spingerla verso di me.
Appena entrati la musica cambiò e alle risa si sostituirono i gemiti di piacere e poi le urla.
‘Ora tocca a me vederti’ ‘ . La feci sedere sul divano e le sfilai la maglietta prima e poi le abbassai i fuseaux : ”. Tocca me a vederti e a leccarti ‘.’
La trovai molto bagnata quando mi tuffai tra le sue cosce ‘la lingua a separarle le labbra.. a mangiarle il clitoride ‘
‘Siiii ‘così ‘bravo leccami così ”
‘Quindi non fai come dice lui ‘non scappi dal mio cazzo grosso ”
‘Dammelo ‘ scopami ‘fammelo sentire tutto ‘.’
Era sicuramente più stretta delle due donne che avevo avuto sinora ma era talmente fardicia che il mio cazzo le scivolò sino in fondo senza problemi.
‘Ahhhh ‘cazzo ‘.si così ‘dio che cazzo che hai ‘ scopami così’. vengoooo ‘.ancora’.’
La pompai a lungo, a pelle, con le mani a stringere quelle tette grosse e sode e a strizzarle i capezzoli regalandole due o tre orgasmi prima di venire a mia volta riempiendole la figa con la mia sborra calda.
Il secondo e il terzo round furono decisamente più lunghi e ancora più piacevoli e finii a cavalcioni su di lei con il cazzo bagnato dai suoi umori che le scopava le tette fino a schizzare nuovamente tutto il mio seme sulla sua faccia.
Da allora ci vedemmo più volte e al suo ragazzo crebbero corna molto solide e ben ramificate anche se la loro storia proseguiva senza che da parte mia ci fosse mai la minima intenzione di metterla in difficoltà.
In fondo mi andava bene così ‘fottevo Barbara ogni volta che potevo ‘e sfottevo il suo ragazzo ogni volta che facevamo la doccia insieme al campo ‘
Ogni volta l’intesa cresceva e lei era sempre più presa dal piacere che io e il mio grosso arnese sapevamo regalarle.
Adorava essere scopata a smorzacandela, stare sopra sbattendomi in faccia le sue tette e impalandosi sul mio cazzo fino alal radice
‘Guarda che puttana che sei ‘.dimmelo che ti piace il mio cazzo grosso ‘che non ne puoi più fare a meno troia ‘ ‘
‘Si ‘sono una zoccola ‘ mi piace ‘cazzo quanto mi piace ‘.cazzo dammelo ‘fottimi così porco’ cazzo quanto lo sento ‘mi riempie ‘.godooo’.godooo’.’
‘Brava così sborrami sul cazzo ‘brava puttana ‘godi ‘godi così’.’
Fu in uno di questi momenti che la feci girare e decisi di prenderle il culetto.
Oppose qualche resistenza visto che anche se lo aveva gia fatto con il suo ragazzo sentiva un po’ di dolore all’inizio ma alla fine la cappella le ruppe il buchino e si ritrovò con 24cm di cazzo piantati nel culo.
‘Mi spacchi ‘mi sfondi il culo porco ‘.cazzo ‘.’
‘E’ solo questo che vuoi ‘ vero puttana? ‘ vuoi che ti spacchi il culo troia ‘.’
‘Siiii ‘.siiii ‘siiii”
‘Brava così ‘vedi come lo prendi bene troia? ‘ dai che godi anche cosi puttana ”
Bastò allungare una mano a cercare il suo clitoride gonfio per sentirla urlare il suo ennesimo orgasmo ‘ il primo facendo sesso anale’
Ricordo la battuta con cui mi salutò quella volta:
‘Adesso per lui sarà quasi impossibile farmi godere ‘ già praticamente quando mi scopava dopo aver provato il tuo mi sembrava di non sentirlo nemmeno ‘ si rifaceva scopandomi il culo ‘ ora sarà lo stesso anche lì ‘poverino il mio cornuto’
La interpretai come la dichiarazione che non avrebbe più fatto a meno del mio cazzo.
E visto quello che accadde negli anni successivi era l’interpretazione giusta. Il rapporto ‘pubblico’ con Barbara divenne di amicizia e complicità.
In Università ci frequentavamo e scherzavamo insieme al bar o nei capannelli di studenti tra una lezione e l’altra e molto spesso studiavamo insieme nella biblioteca. E’ stata lei a volere così, dicendo ‘nessuno sospetterà mai di niente se abbiamo un rapporto da amici di fronte a tutti compreso col mio ragazzo’.
E, in effetti, fu proprio così, o almeno credo.
Anche perché qualche rischio lo abbiamo corso infilandoci in bagno per un pompino o una sveltina nei momenti in cui la voglia di godere prendeva il sopravvento.
Barbara tra l’altro &egrave sempre stata piuttosto ‘rumorosa’ e i suoi orgasmi sono sempre stati accompagnati da una bella dose di urla difficili da contenere.
Ricordo una mattina che si fece scopare a pecorina in bagno e sentimmo distintamente ragazzi che nell’antibagno commentavano interessati quanto avveniva dietro la porta: dovetti uscire da solo mentre lei si chiuse in bagno fino a quando riuscii a far allontanare tutti.
A parte queste sveltine in Università scopavo Barbara regolarmente almeno una volta la settimana a casa mia e mi godevo la situazione ogni volta che uscivo con lei e il suo ragazzo incosapevolmente reso cornuto dal ragazzino minore di lui che non perdeva occasione di chiamare ‘Cobra’ senza rendersi conto di come la sua fidanzata apprezzava il mio grosso cazzo.
Frequentare Barbara e il suo ragazzo mi dava poi un vantaggio ulteriore: uscire con una compagnia di ragazzi e ragazze più grandi di me di almeno 2-4 anni.
Fu a una festa a casa loro e con i loro amici che conobbi Elisa, la sorella maggiore di Barbara.
La classica ‘bellafiga’. Così chiamavamo le ragazze che sapendo di essere molto belle e desiderabili giocavano a fare le presuntuose, provocando i maschi ma dandola solo quando e a chi decidevano loro.
Bionda e alta, con un corpo decisamente tonico e due occhi davvero molto grandi e molto belli.
Barbara mi aveva parlato di lei come di una un po’ matta: nonostante avesse compiuto da poco 30 anni passava da una sbornia a uno sballo in continuazione. Erba ed alcool erano i suoi migliori compagni oltre, ovviamente, a una bella dose di maschi che si poteva permettere di scegliere.
Era abbigliata da vera ‘tiracazzi’, con una minigonna di pelle nera davvero mini e una camicetta di seta, slacciata al punto giusto e che lasciava intravedere le bretelle sottili di un reggiseno nero, autoreggenti nere velate, tacco e trucco in abbondanza e un rossetto che esaltava due labbra carnose.
‘E a te chi ti ha invitato?’
‘Sono amico di Barbara e del suo ragazzo, sono venuto con loro’
‘Festa aperta anche agli sbarbatelli insomma’ sei una matricola giusto?’
‘Si’ Ma ci so fare’
‘Davvero? E cosa sai fare? Vediamo se sei capace di andarmi a prendere da bere ragazzino’ saprai distinguere il prosecco dalla coca-cola spero”
Tornai con una bottiglia di prosecco e due bicchieri, deciso a vedere il gioco ‘duro’ che la tipa aveva impostato.
‘Non solo lo so distinguere ma credo proprio che non te ne basterà un solo bicchiere ‘quindi ‘meglio portarsi avanti”
‘Bravo diciamo che un brindisi te lo sei meritato”
‘Solo se posso brindare a te e ‘a quanto sei figa”
‘Proprio un ragazzino insomma ‘ cosa credi che bastino due complimenti per farmi perdere la testa”
‘Veramente a quello pensavo quando ho preso la bottiglia”
‘Fai pure il brillante’ tanto ti ubriacherai prima tu di me”
‘Può essere’.’
Intanto la conversazione continuava e Elisa non solo non si spostava ma sembrava proprio divertirsi a prendermi per il culo e ‘a bere prosecco’
Alla prima bottiglia ne seguì una seconda. Ovviamente stavo ben attento a fare bere lei, limitandomi al minimo indispensabile per reggere la situazione.
‘Esci a fumare con me sbarbatello?’
Non me lo feci ripetere e la seguii sul terrazzo dove si rollò e si accese una canna, passandomela dopo i primi due tiri.
‘Se sei amico di Barbara sicuramente non te ne sei mai fatta una’lei pensa solo a correre e a fare sport”
‘Apprezzo anche il fumo ‘soprattutto quando me lo passa una bella donna ‘ che lo ha appena preso tra le labbra”
‘E bravo il ragazzino ‘ magari ti piacerebbe che prendessi qualcos’altro tra le labbra”
‘Non sarebbe certo qualcosa di sottile come questa canna”
‘Me lo auguro ..saresti messo decisamente molto male’.’
‘Il contrario di come sono messo invece’.’
‘Ah ah ah ‘fai anche lo sbruffone ragazzino ‘ cosa vorresti farmi credere?… ‘
‘Nulla ‘ma se vuoi puoi controllare da sola”
La conversazione con Elisa me lo aveva fatto diventare duro e quando lei allungò le mani fissandomi negli occhi si rese immediatamente conto della realtà.
‘Ragazzino dal cazzo grosso ‘bravo’non parlavi proprio a sproposito da quel che sento qua sotto”
Questa volta fui io ad allungare le mani infilandole sotto la sua minigonna ed arrivando senza problemi alle sue mutandine tenendo anch’io lo sguardo fisso nei suoi occhi.
‘Ah però ‘&egrave questo che mi volevi dire dicendo che ‘ci sai fare?’
‘Tu che dici? ‘ Se non ti vergogni a rimorchiare uno sbarbatello ‘ho molte altre cose da mostrarti”
‘Vediamo ‘salgo al piano di sopra ‘. raggiungimi tra cinque minuti ‘. e porta qualcosa da bere”
Il prosecco era finito e quindi presi una bottiglia di whiskey e due bicchieri e salii le scale di corsa trovandola ad aspettarmi seduta su un divanetto nel corridoio.
Sorrise alla vista della bottiglia e mi fece strada verso una delle camere da letto, entrammo e chiuse la porta a chiave alle sue spalle.
‘Mal che vada finirò la notte scolandomi una bella bottiglia ”
‘Sicura di non preferire qualcosa di meglio?’
Abbassai la zip dei jeans e lo feci uscire. Anche se non era ancora completamente eretto fece sicuramente la sua bella figura.
‘Cazzo ‘ ‘ ‘. Non disse altro e si inginocchiò prendendolo con entrambe le mani e portandolo alla bocca.
‘Succhialo ‘succhia il cazzo allo sbarbatello ‘ti piace vedo’ ‘
Pompò il cazzo con foga segandolo con entrambe le mani mentre lo slinguava e lo succhiava avidamente.
La lasciai fare per una decina di minuti buoni gustandomi il pompino mentre la testa correva a Barbara che mi aveva invitato a casa sua e che sarebbe certamente impazzita vedendo come mi facevo succhiare il cazzo dalla sorella maggiore.
Allungai le mani a liberare le sue tette trovando due capezzoli molto grossi e turgidi sotto il reggiseno: capezzoli da strizzare mentre la troia si gustava il cazzo in bocca.
‘Mangiami le palle ora puttana ‘senti come sono gonfie ‘ mangiale ‘mentre lo sbarbatello ti sbatte il cazzo in faccia ‘ brava così ‘ fammi sentire la lingua ‘ mangiale ‘ brava ‘ sei una puttana succhiacazzi ‘ voglio scoparti in gola ‘ voglio che senti come ti darò il cazzo tra poco ‘così ‘così’te lo do in gola ‘ti scopo in bocca troia ”
Continuai a lungo così facendole sentire il cazzo in gola, scopandole la bocca con forza tenendole la testa tra le mani fino al momento in cui decisi che dovevo scoparla.
La feci alzare e la sbattei sul letto a pecorina. Bastò alzarle la minigonna e scostare le mutandine per prenderla. Appoggiai la cappella tra le sue labbra trovandola fradicia e il cazzo scivolò dentro sino in fondo con un solo colpo.
‘Prendilo tutto troia ‘ora lo sbarbatello ti fa vedere come si scopa una puttana come te ‘ Ti piace vedo ‘ Ti piace i cazzo grosso e duro dello sbarbatello ..guarda come muovi il culo troia per prenderlo meglio ‘.’
‘Ahhh siiii ‘così ‘sbattimi ‘scopami così ‘ sto godendo ‘godo ‘godo cazzo’.’
‘Così ‘così’così’senti come ti scopo ‘lo senti vero troia ‘senti come ti apre’come ti riempie la figa ‘goditelo tuttto troia’ ‘
‘Scopami ‘scopami così’continua ‘continua ‘. Non fermarti ‘dammelo tutto ‘fino in fondo ‘si ‘così’.’
La feci venire un paio di volte ancora ormai ero diventato molto esperto nel trattenermi e potevo scopare a lungo prima di sborrare.
‘Girati adesso troia ‘girati che ti do qualcosa di buono da bere ‘brava così ‘dammi la bocca ‘ti riempio di sborra ‘prendila tutta ‘tutta ‘ahhhhhh”
Svuotai tutto il mio piacere tra le sue labbra e lei non se ne fece scappare nemmeno una goccia ‘dimostrando che come diceva Barbara ‘le piaceva troppo bere’.
Tornammo di sotto e l’ultima parte della festa fu davvero divertente. La passai con lei bevendo e giocando quasi fossimo una coppia fino al momento di andarsene.
‘Spero che gli sbarbatelli abbiano il permesso di dormire fuori casa la notte”
‘Solo quando trovano una troia che li invita a finire la notte da loro ‘.’
‘Ho la macchina qui sotto ‘andiamo ‘ ‘
Arrivammo a casa sua sapendo entrambi che sarebbe stata una lunga e calda notte e che la distanza che c’era tra noi all’inizio della serata si era azzerata.
La scopai a lungo prima sul divano a smorzacandela e poi nel suo grande letto in una girandola di posizioni, scoprendo che avevo a che fare con una troia praticamente insaziabile e veramente scatenata.
Potevo scoparla dolcemente o con foga animalesca ma il risultato erano solo le sue urla di piacere e i suoi orgasmi ripetuti.
Venni anch’io un paio di volte nel corso della notte sborrandole sul viso o in bocca.
Ogni tanto dovevo guadagnare tempo e dare riposo al Cobra regalandole lunghe leccate alla sua fica completamente rasata e sempre fradicia, accompagnando magari la lingua con un paio di dita che la scopavano senza pietà.
Fu in uno di quei momenti che decisi di cercarle il culetto. Lei era sdraiata sulla schiena le cosce spalancate, una mano sulla mia nuca a guidarmi mentre le mangiavo la fica e ne approfittai per fare scivolare le mie dita bagnate a cercare il suo forellino posteriore.
Era stretto ma accolse senza problemi prima un dito e poi l’altro alzando il bacino verso l’alto per farsi penetrare meglio e più a fondo.
‘Mi vuoi fare anche il culo porco?’
‘Sei tu che non vedi l’ora ‘ guarda come ti muovi troia ‘ non vedi l’ora di fartelo aprire dal mio cazzo’dimmelo puttana ‘dimmelo che lo vuoi nel culo”
‘Porco ‘sei un bastardo ‘ un porco ‘ fottimi ‘ scopami il culo ‘dammelo ‘riempimi”
Mi alzai sulle ginocchia e le misi un cuscino sotto il bacino, le gambe alte sulle mie spalle; volevo guardarla in faccia mentre le aprivo il culo, volevo vedere il dolore trasformarsi in piacere, volevo vederla dominata dal mio cazzo enorme.
‘Ahhhhhh ‘cazzo ‘&egrave enorme ‘.mi fai male’ piano ti prego ‘piano ”
Spingevo piano con la cappella e sentivo il suo buchino cedere lentamente ma inesorabilmente il suo viso era una maschera di dolore e di piacere insieme ed era eccitante guardarlo mentre mi facevo strada nel suo corpo con dolcezza e determinazione insieme.
Mi fermai qualche istante per farla abituare e poi affondai con forza dentro di lei.
‘Ahhhh ‘ sei un bastardo ‘mi stai aprendo ‘mi stai spaccando”
‘Si ‘ti sfondo .. ti sfondo puttana ‘ guarda quanto ti piace troia ‘non vedevi l’ora di farti fottere il culo troia ”
‘Si ‘così ‘così ‘.dio quanto mi piace ‘ non fermarti ‘continua ‘fammi il culo così”
La pompai a fondo per un tempo che mi parve interminabile scandito dalle sue urla e da un paio di orgasmi devastanti, poi sfilai il cazzo e segandomi le sborrai addosso riempiendola di sperma caldo.
Fu solo la prima delle tanti notti che passai a casa di Elisa.
La ragazza era come diceva sua sorella ‘matta’ ma solo nel senso che conduceva una vita un po’ fuori dagli schemi utilizzando a piene mani le due fortune che le erano capitate: essere molto bella ed essere molto ricca.
A questo aggiungeva uno spirito trasgressivo e molto libertino dentro il quale io non ero altro che un semplice ‘toyboy’ un giocattolo sessuale da utilizzare ogni volta che ne avesse avuto la voglia, per poi ripartire a fare altro.
Certo la cosa non mi piaceva fino in fondo, ero io ad essere ‘usato’ in questo caso, ma i vantaggi erano di gran lunga superiori agli svantaggi.
Perché Elisa era una gran figa e al tempo stesso una ninfomane scatenata e soprattutto perché con lei e attraverso lei conobbi altre donne e provai altre emozioni.
Come la volta che mi chiese di raggiungerla a casa e la trovai nuda nel letto con Lia, una morettina dai capelli corti e dal corpo sinuoso.
Lo stato del letto e i loro visi dicevano chiaramente che non avevano certo passato il tempo a scrivere poesie; erano abbracciate e una mano di Elisa giocava con i capezzoli dell’altra ragazza.
‘Perché non fai vedere a Lia quello che hai tra le gambe?’
Mi spogliai in un lampo gustandomi l’espressione del viso di Lia a cui evidentemente i racconti di Elisa non erano bastati a dare un’idea precisa delle effettive dimensioni del mio cazzo.
In un attimo me le ritrovai addosso entrambe impegnate in un pompino doppio davvero da urlo. Era la prima volta che avevo due donne insieme e mi gustai a lungo le loro lingue e le loro labbra intrecciarsi sulla mia asta, sulla cappella, sulle palle.
Sembravano molto affiatate tra loro e quando una iniziava a pompare l’altra si concentrava sulle palle prendendole in bocca o leccandole e faticai non poco a resistere senza sborrare.
Volevo scopare Lia ma fu Elisa a decidere quando e come potevo darle il cazzo.
La fece mettere a pecorina e si sdraiò sotto di lei a 69 e quando mi avvicinai fu lei a guidarmi il cazzo nella fica calda dell’amica.
Iniziai a scoparla con foga estasiato da quanto Elisa faceva con la sua bocca e la sua lingua.
Mi prendeva le palle cercava il cazzo quando usciva dalla fica poi passava a occuparsi del clitoride della ragazza e poi ancora ‘ancora ‘.
Non avevo mai goduto così tanto mi sembrava di impazzire di piacere un paio di volte tolsi il cazzo dalla fica di Lia per sbatterlo tutto in bocca a Elisa e poi ricominciare a pompare con foga e a fondo.
Lia si gustava il cazzo e la lingua dell’amica venendo praticamente in continuazione ‘ un orgasmo dopo l’altro ‘ era fradicia ‘colava sulla faccia di Elisa.
‘Dio che bello ‘siete due puttane ‘vengo ‘vengo ‘ godo’..’
Elisa fu lesta a prendere il mio cazzo e a portarlo verso la sua faccia: non voleva perdersi la grande quantità di sborra che le inondò il viso e i capelli.
L’ultima immagine fu Lia che si girò verso l’amica e iniziò a baciarla e a ripulirle la sborra con la lingua e le labbra.
Continuai a guardarle appagato come non mai.
Elisa era così: matta e amante del sesso. Passava dall’erba all’alcool al sesso con frequenza e naturalezza e casa sua era un vero e proprio luogo ‘di perdizione’ per un ragazzo di 20 anni che aveva avuto la fortuna di entrare a fare parte della sua cerchia di amici.
Sua sorella Barbara non immaginava minimamente questa nostra frequentazione e io mi dividevo con cura tra l’una e l’altra. Non ci sarebbe stato per me alcun problema a dirle come stavano le cose, visto che lei era fidanzata e la nostra una storia di solo sesso, ma fu Elisa a mettermi in guardia: ‘quella stronzetta non mi sopporta e se sapesse che scopi anche con me e frequenti i miei giri non ti vorrebbe più vedere; sono solo stupide gelosie di una sorella ma se vuoi continuare a scopartela non dirle nulla’.
Ovviamente mi attenni al suo consiglio anche se questo mi ha portato qualche volta a scopare Barbara la mattina dopo aver passato la notte nel letto di sua sorella.
Elisa, invece, voleva sapere tutto di quello che facevamo e si eccitava non poco quando mentre facevamo sesso le raccontavo cosa facevo alla sua ‘sorellina’ e quanto anche lei fosse puttana e sottomessa al mio grosso cazzo.
In realtà in quanto a troiaggine tra le due era una dura lotta anche se erano profondamente diverse tra loro.
Barbara conduceva una vita ordinata e regolare studi, sport e fidanzato e si concedeva come unica trasgressione il mio cazzo. Certo quando lo aveva tra le mani perdeva la testa e si trasformava in una femmina scatenata che faceva e si faceva fare di tutto e di più, ma poi tornava ‘all’ovile’ ed era molto attenta a curare la tranquillità della sua vita.
Elisa, invece, era proprio ‘matta’. Viveva di trasgressioni e di provocazioni: nonostante i suoi 30 anni non lavorava e non studiava ma pensava solo ‘ anche grazie ai soldi di cui disponeva ‘ a divertirsi e a godersi la vita. Alcool e droghe erano le sue compagnie abituali, lo shopping smodato ed esagerato il suo hobby principale ma la testa la perdeva veramente solo facendo sesso e non se lo faceva certo mancare.
Era bisessuale e oltre a Lia aveva un altro paio di amiche con cui ogni tanto giocava ma preferiva il cazzo e i maschi.
Io ero uno di quelli che frequentava la sua casa e il suo giro di amici più o meno occasionali con una certa continuità e, nonostante i dieci anni di differenza di età, divenni una sorta di ‘fidanzato’ tanto gradiva frequentare quello che chiamava il suo ‘toyboy’ preferito.
Mi affascinava frequentare la sua casa e i suoi amici e amiche più ‘grandi’ e così trasgressivi e mi sentivo orgoglioso del posto che il Cobra mi aveva fatto conquistare in quel gruppo.
Le mie esperienze si moltiplicavano e il ragazzino cresceva e imparava presto e bene.
Una delle ‘star’ del gruppo che frequentava la casa di Elisa era Marco un professore universitario quarantenne piuttosto alternativo e dalla parlantina estremamente sciolta e forbita. Faceva sicuramente colpo su Elisa per il suo fascino, anche se da un po’ di tempo faceva coppia con Paola una ragazza sui 25 anni, davvero molto carina.
‘Vi va un ultimo giro?’
Era difficile che qualcuno rifiutasse queste proposte di Elisa a fine serata e così rimanemmo noi 4, Paola e il professore sul divano io allungato su una poltrona ed Elisa seduta sul bracciolo al mio fianco, una canna che passava da una mano all’altra mentre si scherzava sulle corna di un comune amico e sulla disponibilità della sua fidanzata in verità bruttina ma molto troia.’
Fu Paola a fare la domanda che cambiò il proseguio della serata
‘Lo sai Elisa che se l’&egrave scopata anche Marco?’
‘Davvero? Non ci credo ”
‘Solo un paio di volte ‘. E credetemi ‘c’&egrave di meglio ‘.’
Non so come trovai la sfrontatezza di inserirmi nella conversazione.
‘Paola per esempio ‘.’
‘Ma guarda un po’ questo ‘ fa le proposte dirette alle mie amiche in casa mia ”
‘Beh Elisa ‘ del resto Paola piace anche a te ‘ sapete che mi dice spesso che vorrebbe farsela ‘ che le piacerebbe leccarla per bene ‘ non &egrave così Elisa?’
‘Sempre più esplicito il nostro ragazzino ‘ hai visto Paola che hai due estimatori ‘perché non li raggiungi su quella poltrona?’
‘Sei un porco ”
Paola si alzò spense la canna e venne a sedersi in mezzo a noi due’ ‘Così volete scoparmi entrambi ‘ maiali?’
Elisa decise di risponderle infilandole la lingua in bocca mentre io iniziavo ad accarezzarle le braccia e le gambe dapprima lievemente e poi sempre più convintamente.
Mi spostai sul bracciolo per farla stare più comoda in poltrona mentre le abbassavamo il vestitino per liberare le sue tette: una terza piena coronata da due capezzoli molto grossi e gia dritti e vogliosi.
Ci buttammo su di lei insieme mangiandole i capezzoli e leccandole le tette io da un lato e Elisa dall’altro mentre le mani correvano alle sue cosce adesso spalancate e a cercare la sua fica che a turno abbiamo sgrillettato e scopato con le dita, mentre lei non smetteva di baciarci in bocca, passando da uno all’altra.
Marco si era spogliato e stava sul divano guardando e accarezzandosi un cazzo di tutto rispetto anche se meno importante del mio.
Fu Elisa a scivolare per prima a terra e a buttarsi tra le cosce di Paola leccandola con foga e con gusto.
Io e Marco rimanemmo qualche minuto a guardare quelle due splendide femmine poi lui si avvicinò da dietro ad Elisa alzandole la gonna e iniziò a scoparla da dietro dopo averle solo scostato le mutandine di lato.
‘Hai la fica fradicia ‘ti piace proprio Paola ‘ ma ti piacerà anche il mio cazzo adesso ‘prendilo”
Ora toccava a me entrare nel gioco e lo feci abbassando pantaloni e mutande e liberando il Cobra davanti agli occhi e alla bocca di Paola.
‘Cazzo ‘ &egrave enorme ”
‘Succhialo ”
Paola allungò entrambe le mani sul mio cazzo e se lo prese in bocca iniziando un lavoro di lingua e di labbra mentre mi segava il cazzo a due mani.
Era la prima volta che facevo sesso con una coppia e con un altro uomo presente e quindi istintivamente mi girai a guardare l’effetto che la vista del mio cazzo grosso faceva su Marco che, in effetti, continuava a scopare Elisa ma non toglieva gli occhi dal mio bastone e da come la sua ragazza lo gustava.
Anche Elisa la incitava a pomparmi mentre le regalava un piacere evidentemente molto forte leccandola e scopandola con le dita. Fu lei ad alzarsi e ad avvicinare anche la sua bocca alla mia asta ‘Hai visto che cazzo? ‘ lo vuoi vero ‘lo vuoi sentire nella tua fica fradicia ‘ dimemlo che lo vuoi”
‘Si scopami ‘dammi il cazzo ‘lo voglio’.’
La feci girare a pecorina sulla poltrona e fu Elisa a prendermelo in mano e guidarlo nella fica dell’amica mentre Marco le porse il suo sicuramente fradicio degli umori della fica di elisa da succhiare.
‘Brava ‘così’ prendine due insieme ‘ mentre Elisa ti lecca tutta’ ti piace godere così’vero’guarda come ti piace….’
‘Si ‘così ‘ &egrave enorme ‘mi sta sfondando la fica ‘ &egrave bellissimo ‘godo’godoo”
Elisa come al solito quando scopavo un’altra donna amava infilarsi sotto l’amica e continuare a leccarla mentre io le davo il mio grosso cazzo.
La scopai a lungo e con forza guardando avidamente il suo culetto rotondo e perfetto che mi sarebbe piaciuto aprire ma poi cambiammo posizione e fu lei ad impalarsi sopra di me sempre guidata da Elisa che tenne il cazzo fermo finche se lo prese tutto.
Ora si era abituata alle dimensioni del cazzo e si muoveva scopandosi da sola con regolarità ma facendolo entrare fino alle palle. Mi limitavo ad assecondare i suoi movimenti gustandomi la sua fica stretta e bagnata.
‘Fermala Giorgio’ fermala e tienila contro di te’. Bravo così ‘ aprile le natiche ‘ora gliene diamo due ”
Non avevo mai fatto prima una doppia penetrazione e vedere Marco che entrava nel culo della sua donna mentre la scopavo mi lasciò un attimo perplesso nella classica situazione di chi non sa cosa fare come muoversi ha paura di sbagliare.
Durò pochissimo anche perché Paola sembrava gradire molto il trattamento che le stavamo riservando e venne con urlando e sborrando sul mio cazzo tutto il suo piacere.
La scopavamo con regolarità alternando affondi e ritrazioni del cazzo dai suoi due buchi.
‘Ti piacciono i cazzi porca ‘guarda come scopiamo la tua amica ‘sgrillettati Elisa’ che poi li diamo anche a te ‘ Guarda come li prende questa troietta ‘.’
‘Si ‘ancora ‘datemi il cazzo ‘scopatemi così’ ‘
‘Prendilo tutto puttana ‘ lo senti come ti riempio ‘come ti sfonda il mio cazzo grosso menre Marco ti spacca il culo ‘ godi ancora puttana ‘godimi sul cazzo ‘.’
Elisa guardava la scena sgrillettandosi con foga.
‘Dai Giorgio che ora la riempiamo di sborra ”
‘Si la voglio ‘la voglio in bocca ”
Uscimmo da lei e bastarono pochi colpi di mano per scaricarle un enorme quantità di sborra sul viso e in bocca.
‘Vieni Elisa ‘ vieni a baciare e leccare la tua amica ‘.’
Non se lo fece ripetere due volte mentre stravolti ci buttammo sul divano a guardarle lesbicare a vedere come si bciavano con la nostra sborra mischiata sulla faccia di Paola.
Era la prima volta che facevo sesso con un altro uomo presente e ovviamente i suoi commenti alla mia dotazione e a come usavo il cazzo mi inorgoglivano.
Ma da quel momento nella mia testa c’era solo un desiderio.
Rifare una doppia questa volta scopando io il culo della donna.
Non ci volle molto perché mi togliessi questo sfizio.
Era quello che voleva anche Elisa e un oretta dopo le aprii il culo mentre Marco la scopava.
Dopo quella notte in quattro avevo capito che con Elisa il sesso non avrebbe avuto limiti e confini e le frequentazioni che grazie a lei potevo avere sarebbero state decisamente molto piacevoli.
L’unica conseguenza per così dire negativa era che questo aumentava la mia distanza dai miei coetanei che perdevano sempre più interesse ai miei occhi.
Anche le due compagne di corso che apertamente flirtavano con me mi sembravano decisamente poco interessanti. Non volevo storie e fidanzate.
Chiara, una delle due era decisamente carina. Capelli lisci e lunghi neri, occhi scuri una quarta piena e soda, gambe e culetto da girarsi ogni volta che passava.
Era meno audace e insistente dell’altra che praticamente non perdeva occasione per farmi capire che con me ci sarebbe stata, ma anche lei non si risparmiava complimenti e segnali di interesse e disponibilità.
Un pomeriggio che eravamo rimasti a studiare insieme mi chiese se ero fidanzato visto che in Università non mi vedeva mai frequentare nessuna ragazza e alla mia risposta affermativa si lasciò scappare un ‘peccato, perché mi piaci molto”
‘Anche tu sei molto bella e mi piaci molto..’
‘Beh non si direbbe da come ti comporti..’
Allungai una mano sulla sua coscia dicendole che sbagliava ad interpretare il mio comportamento e la accarezzai dolcemente guardandola negli occhi e dopo poco mi ritrovai con le sua lingua in bocca.
Ci baciammo in sala studio davanti a tutti e la cosa finì lì.
O meglio finì con un invito ad uscire insieme una sera a mangiare una pizza.
Lo raccontai ad Elisa e le dissi che volevo provare a scoparmela.
‘Solo se poi me la farai conoscere ‘se &egrave così bella come dici ‘.’
‘E’ una ragazzina ‘ non la convincerai mai a partecipare ai tuoi giochi”
‘Vedremo’ Intanto vediamo cosa riesci a fare tu’.’
Si presentò all’appuntamento per la pizza davvero in grande spolvero. Con dei jeans attillati che disegnavano perfettamente le forme del suo culo e una camicetta bianca scollata al punto giusto, anzi forse un po’ di più’un trucco leggero ma molto stuzzicante e due labbra rosso fuoco.
Scherzammo per tutta la cena e usciti dalla pizzeria le proposi di andare a bere qualcosa in un piano bar li vicino.
Stavo costruendo proprio la classica serata da fidanzatini ventenni: pizza insieme, locale, luci soffusi, musica e divanetto su cui pomiciare. In fondo era la prima volta che facevo una cosa simile e volevo vedere fin dove la ragazzina si sarebbe spinta.
Andò proprio così e alla seconda canzone già stavamo limonando.
Baciava con dolcezza e ricambiavo passandole la mano tra i suoi lunghi capelli
Avevo anch’io dei jeans e quei baci e la bellezza della ragazza mi avevano procurato un’erezione decisamente molto visibile e imbarazzante.
Le presi una mano e la portai sul mio pacco guidandola ad accarezzarlo e a sentirne tutta la sua dimensione e consistenza.
‘Dio mio ‘ &egrave incredibile ‘ &egrave enorme ”
‘ti piace? ,,,accarezzalo ‘senti come lo hai fatto diventare grosso ‘. Brava ‘così ‘stringilo ‘.’
‘Non ci posso credere ‘ quanto grande &egrave”
Continuammo a lungo così. Ci baciavamo come due ragazzini appena fidanzati e mi gustavo il suo stupore mentre mi accarezzava il cazzo.
Era evidente che la cosa le provocava una grande eccitazione e curiosità ma insieme a questo era evidente anche la sua sorpresa e la sua paura.
Uscimmo dopo oltre un’ora e salimmo in auto.
Guidai senza dire nulla della destinazione che avevo scelto ma sapendo che anche lei voleva un luogo appartato dove continuare il gioco appena iniziato e appena arrivati al parcheggio la attirai a me e ripresi a baciarla.
Era il momento di sentire anch’io com’era fatta sotto e prima che potesse fermarmi le slacciai i jeans e la camicetta.
Le tette erano davvero sode e enormi e i capezzoli turgidi mostravano chiaramente tutta la sua voglia.
Fu abbastanza complicato arrivare con la mano alla sua fica perché i jeans erano stretti e sotto portava i collant e le mutandine ma quando riuscii ad abbassarle tutto e vi arrivai la fatica fu ampiamente ricambiata.
Era bagnatissima, le dita mi scivolarono tra le sue labbra, la sentii prima gemere e poi ansimare mentre percepivo la sua voglia sgrillettandola e scopandola con le dita, gustandomi quanto fosse stretta.
‘Mi fai venire così’ godo ‘sii’.sii’.’
Dopo il primo orgasmo sapevo che non si sarebbe più fermata e abbassai il mio sedile per poter liberare il mio cazzo e scoparla.
Ancora una volta le presi una mano e la guidai sulla mia prepotente erezione, questa volta senza più i jeans e gli slip.
‘Senti come &egrave grosso Chiara ‘ guardalo ‘ti piace ‘ non hai mai visto un cazzo simile vero? ”
‘No .. &egrave enorme ”
‘Prendilo ‘ bacialo ‘leccalo tutto ‘così ‘brava ‘ lo sai quanto ti farò godere con questo cazzo’.’
‘No ‘mi farai male ‘ ho paura ‘ &egrave troppo grosso ‘.’
‘Vedrai ‘. Vieni ‘lascia fare a me’..’
‘No ‘ti prego no ‘ ‘
La feci sdraiare sulla schiena e le salii sopra senza smettere di baciarla avevo il cazzo durissimo perché lei era davvero bella ma soprattutto ero in una situazione assolutamente nuova per me. Nessuna delle mie esperienze precedenti aveva a che fare con quello che stava per succedere.
Guidai il cazzo verso la sua fica e posai la cappella sul suo clitoride iniziando a masturbarla così.
‘Lo senti ‘senti la mia cappella ‘ti piace ‘dimmelo che ti piace ”
‘Siiii ‘mi fai impazzire così ‘ ma ho paura ‘&egrave troppo grosso ‘.’
‘Senti come ti apre le labbra della fica ‘sei bagnatissima Chiara ”
‘Si mi fai impazzire così’.’
‘Dimmelo che lo vuoi ‘che vuoi il mio cazzo enorme”
‘no dai ti prego ‘fermati ”
‘Sentilo ‘ti sta entrando ‘senti che bello che &egrave ‘..’
Lo muovevo, aiutandomi con una mano, dall’alto verso il basso partendo dal suo clitoride e scendendo tra le sue labbra con la cappella, ad ogni movimento entravo un po’ di più in lei fino a quando fui dentro interamente con la cappella e non più di un paio di centimetri dell’asta
Mi fermai così e la guardai negli occhi leggendo insieme la sua voglia e la sua paura e cominciai a spingere dolcemente. Era davvero stretta anche se mi aveva detto di avere già avuto dei rapporti sessuali sicuramente non erano stati molti e sicuramente con ragazzi normali in fatto di dimensioni.
Urlò quando, dopo una ventina di minuti di quel trattamento, affondai tutto il cazzo dentro di lei in un sol colpo e rimasi immobile dentro di lei perché volevo che si abituasse alle dimensioni del mio arnese. Sentivo le pareti della sua fica stringermi il cazzo, bagnata all’inverosimile e capivo quanto me la sarei goduta.
‘Ahhhhh ‘.&egrave enorme ‘ mi stai aprendo ‘ mamma che cazzo che hai ”
‘Lo senti com’&egrave lungo’come &egrave largo ‘ ‘
‘Si ‘ &egrave enorme ‘&egrave durissimo ‘.’
‘Visto come lo hai preso bene ‘ &egrave adesso’vuoi che ti scopi vero ‘ vuoi che ti faccia godere col mio cazzone ‘ dimmelo cosa vuoi ”
‘Si scopami ‘ scopami tutta ‘così ‘dammelo ‘fammi godere”
‘Prendilo .. eccolo ‘ senti come ti riempie ‘ sei fradicia .. mi fa impazzire la tua fica stretta ‘ senti come ti apro ‘ godimi sul cazzo ‘ così ‘brava ”
La scopavo con calma colpi lunghi e lenti affondi profondi e inesorabili e la sentivo bagnarsi, allagarsi, venire ‘.
Venne un paio di volte almeno urlando tutto il suo piacere e poi fu il mio turno.
Mi sfilai e le schizzai tutto addosso ‘sulla pancia ‘ sulle grosse tette’in faccia’
‘Dio ‘non ho mai goduto così tanto’ &egrave bellissimo essere scopata da un cazzo come il tuo”
‘Non ne avevi mai presi così grossi vero?’
‘No ‘nessuno dei tre con cui avevo scopato prima di stasera lo aveva così’ &egrave incredibile come mi hai aperta’ riempita ‘sfondata’.’
‘Anche tu hai una fighetta che fa impazzire sai? Stretta e bagnatissima’.’
‘Ci rivedremo vero? ‘e la tua ragazza?’
‘Non ti preoccupare per lei”
‘Davvero? Ci rivedremo ancora ‘?’
‘Puoi contarci ‘.’
La riaccompagnai a casa dopo una mezzoretta di dolcezze e carezze e corsi subito a casa di Elisa a raccontarle cosa era successo e come me l’ero goduta.
‘Così ci sei riuscito subito la prima sera ‘.porco?’
‘Ha resistito un po’ ‘aveva paura ‘ma poi non ce l’ha piu fatta e glielo ho dato tutto”
‘E ha cominciato a godere come una puttanella’.’
‘Si ‘ ‘
‘Sono contenta ‘ ci divertiremo insieme allora ‘.’
‘Sei una puttana lo sai vero?’
‘E ti piaccio per questo ‘ e tu lo sai perche mi piaci vero?’
‘Credo proprio di saperlo ‘.’
‘E allora dammelo porco ‘.’
‘Spompinalo ‘ sentirai ancora il sapore dei suoi orgasmi”
‘maiale”
‘Succhiamelo ‘.mangiami il cazzo ‘. Lo sai cosa ti faro dopo vero’.’
‘Cosa porco’?’
‘Ti scoperò il culo ‘te lo aprirò ‘ti sfonderò il culo’.’
Finì proprio in quel modo.
Rimasi a dormire la notte da lei e l’indomani pianificammo i passi successivi.
Chiara fu la mia prima vera storia ‘normale’.
Avevo vent’anni e per la prima volta avevo una vera ‘fidanzata’ con cui certo scopare e scopare tanto ma fare anche tutte le cose ‘normali’ che fanno i ragazzi a vent’anni.
Certo non era molto ‘normale’ continuare a scopare di nascosto la mamma di Andrea a casa sua o portare avanti la storia di sesso clandestino con Barbara. Ed era ancora meno normale frequentare la casa di Elisa, le sue feste pazze, fare sesso con lei e altre donne o coppie.
Ma continuavo a fare tutte queste cose insieme.
E nel frattempo trattavo Chiara come ‘la mia ragazza’ con cui stare bene, farmi vedere in giro, uscire, sentirmi invidiato in Università o con gli amici.
Chiara era infatti simpatica ed intelligente oltre che molto bella e stare con lei mi appagava molto da tutti i punti di vista.
A letto non aveva certo l’esperienza di tutte le altre donne con cui ero stato prima e, quindi, toccava a me guidare e portarla a fare sesso nel modo più disinibito e trasgressivo possibile.
La ragazza imparava presto e soprattutto gradiva molto il mio grosso cazzo e il modo con cui lo usavo. Diventava sempre più porca e vogliosa di godere.
Elisa ogni volta che la vedevo mi ricordava il nostro ‘patto’ e mi invitava a portarla una sera da lei, ma volevo che questo avvenisse solo quando ero sicuro che Chiara sarebbe stata pronta.
Come tutti i ventenni la cosa più difficile era trovare un posto dove scopare con tranquillità. Io avevo la casa libera tutte le mattine ma questo ci costringeva a saltare lezioni all’Università e, quindi, più di tanto non potevamo approfittarne. Da lei era escluso e rimaneva l’auto con cui raggiungere luoghi dove poter scopare ma senza la necessaria tranquillità e comodità.
Sono difficoltà che quando gli ormoni spingono si superano in mille modi e, infatti, abbiamo scopato in situazioni e luoghi incredibili.
Ma quasi sempre si trattava di sveltine e stavamo diventando degli habitue dei bagni: ne abbiamo provati tanti in quei mesi, in Università, nei locali, nei cinema, persino un paio di volte nei bagni della metropolitana.
Dopo quattro o cinque mesi così mi venne un’idea.

Conoscevo molto bene la palestra frequentata da Carla, la mamma di Andrea, e anche le giornate e gli orari in cui la frequentava e non fu quindi difficile un pomeriggio che ero in giro con Chiara passare da lì e fingere un incontro casuale.
Presentai Chiara a Carla come la mia fidanzata, leggendo nei suoi occhi tutta la gelosia e l’invidia di una donna di fronte ad un’altra molto più giovane e molto più bella di lei e dopo quell’incontro non mi presentai a casa sua per almeno una decina di giorni.
Fu lei a cercarmi e la trovai un pomeriggio in auto ad aspettarmi mentre stavo andando al campo per gli allenamenti.
‘Sali Giorgio”
‘Ciao che ci fai tu qui? Non dovresti essere in ufficio a quest’ora?’
‘E’ più di dieci giorni che non ti fai vedere’ e”
‘Sto con Chiara ora ‘lo sai’ non ho tempo per te ‘ hai visto quanto &egrave bella?’
‘Lo so ‘ma ‘non ne posso più ‘ ti voglio’voglio il tuo cazzo’.’
Aveva messo in moto e guidava dicendomi quanto desiderava essere scopata ancora, quanto si masturbava pensando al mio cazzo mentre io continuavo a prenderla in giro ad umiliarla e trattarla male.
Non solo aveva preso un pomeriggio libero dal lavoro ma si era anche messa in tiro: autoreggenti velate sotto la gonna al ginocchio e tacchi almeno 10 centimetri, truccata e pettinata di tutto punto.
Dopo poco capii che non stava guidando a caso ma stava raggiungendo il motel dove avevamo scopato altre volte. Capii che la mia idea stava andando in porto.
Appena entrati in camera cominciai a prenderla in giro:
‘Lo vedi quanto sei puttana Carla? Ti metti in tiro per farti sbattere come una troia ‘ prendi pure le ferie al lavoro ‘e paghi il motel al ragazzino ‘ sei proprio una troia ‘lo sai vero?’
‘Si ‘una troia che non può rinunciare al tuo grosso cazzo ‘ma tu ora mi trascuri ‘non mi vuoi più”
‘Il mio cazzo lo do alla mia ragazza adesso ‘ lei &egrave giovane, fresca ‘e hai visto quanto &egrave fica”
‘Si la invidio ‘ vorrei averti io come ti ha lei”
‘E invece passi le giornate a masturbarti pensando al mio cazzo? Perché lo so che lo fai puttana ‘ lo so che ti masturbi quando non ti scopo”
‘Si ‘&egrave così’perché ti voglio ‘perché voglio che torni a scoparmi ‘.dammelo ti prego”
‘Senti quanto sei bagnata ‘ sbattiti sul letto ‘.voglio vedere come ti masturbi quando non ci sono”
Ormai potevo fare di tutto a quella donna che aveva fatto del mio cazzo la sua droga personale a cui non sapeva più rinunciare e quindi non si fece ripetere l’ordine che le avevo dato.
Mi misi in ginocchio sul letto e gli diedi il cazzo in bocca mentre si sgrillettava furiosamente.
‘Eccolo troia ‘ spompinalo ‘ te lo do fino in gola puttana ‘ tanto lo so che ti piace’ sei una pompinara ‘una puttana succhiacazzi ”
‘Si ‘ la tua puttana ‘sarò sempre la tua puttana ‘farò ciò che vuoi ‘ma ti prego non lasciarmi senza cazzo ‘ scopami ‘ ti prego lo voglio ‘.’
‘Devi guadagnartelo il cazzo ‘ non &egrave più come una volta ”
‘ti prego ‘scopami ‘.’
‘Lo farò ‘ma voglio una cosa in cambio puttana ‘ guardami e promettimi che mi darai ciò che ti chiederò”
‘Farò quello che vuoi per avere ancora il tuo cazzo ‘ tutto ‘.’
‘Voglio le chiavi della casa al mare. Voglio portarci Chiara ‘ voglio stare con lei per dei weekend interi ”
La richiesta la stupì. Si fermo di scatto smettendo di sgrillettarsi e di succhiare il cazzo stupita per quello che le avevo proposto sicuramente si immaginava una richiesta che riguardasse lei e il sesso ma sapevo che bastava insistere.
‘Cosa fai? Ti tiri indietro ‘? Guardati ‘a gambe larghe e mezza svestita che ti masturbi su un letto di un motel’ la fica fradicia ‘ io che ti passo il cazzo in faccia ‘tra le labbra ‘ guardati quanto sei puttana ‘e ora mi dirai di si ‘che mi darai la tua casetta al mare per portarci la mia ragazza’ vero Carla? ‘vero che lo farai per avere ancora il mio cazzone grosso e duro’.’
Non servi molto tempo per attendere la sua risposta positiva e subito dopo le diedi quello che desiderava, scopandola per un intero pomeriggio in tutti i modi possibili e alternando momenti di grande dolcezza e tenerezza a momenti in cui era solo una puttana da scopare senza alcun rispetto o riguardo.
Le feci ripetere la promessa scopandole con forza il culo a conferma ulteriore della sua totale sottomissione ai miei voleri e alle mie richieste: se voleva essere scopata con una certa regolarità doveva darmi le chiavi della casa al mare ogni volta che gliele chiedevo.
Il Cobra era riuscito anche in questo: ad avere una villetta disponibile al mare per i week end con la propria ragazza.

Ci andammo più volte passando interi fine settimana da soli, praticamente senza mai uscire di casa se non per fare il bagno o per acquistare del cibo e delle cose da bere.
Per Chiara era la casa dei genitori di un mio amico e, quindi, non stavo dicendo nessuna bugia e non era certo il caso di spiegarle perché me la mettevano così gentilmente a disposizione e men che meno spiegarle che proprio in quel soggiorno e in quella cucina avevo anni prima per la prima volta scopato la mamma del mio amico.
Facevamo l’amore a lungo in quei week end, passando la maggior parte del tempo a letto o sul grande divano del soggiorno, nudi o con pochissime cose addosso cercandoci in continuazione come &egrave giusto e normale che facciano dei ventenni innamorati e che si piacciono moltissimo.
Chiara non era più impaurita dalle dimensioni del mio arnese o preoccupata di non riuscire a prendermelo in bocca senza farmi male. Al contrario l’intesa sessuale cresceva ogni volta di più e con questa il piacere che insieme provavamo e ci davamo.
Credo fosse il terzo week end che passavamo insieme al mare, eravamo insieme a chiaccherare e pomiciare sul letto di pomeriggio, nudi e sudati dopo aver fatto l’amore lungamente.
Dopo il primo orgasmo Chiara era venuta più volte come sempre le capitava e sul suo corpo portava ancora i segni della mia copiosa sborrata.
Scivolai tra le sue cosce e iniziai a leccarla dolcemente. Mi piaceva gustare il suo progressivo ma rapido sciogliersi sentire il suo abbandonarsi completamente a me, sentire la sua fichetta stretta bagnarsi ed aprirsi, il suo profumo, i suoi gemiti di piacere, le sue mani tra i miei capelli’..
Ma quella volta volevo di più. Scesi a cercare il suo buchino e iniziai a giocarci con la lingua, mentre la scopavo con le dita.
Poi ripresi a leccarla mentre con un dito penetravo il suo culetto’poi al dito se ne aggiunse un secondo’Lingua e dita che si alternavano passando dalla sua fica sempre più bagnata al suo culetto ancora vergine e viceversa.
Continuai così a lungo fino a portarla nuovamente vicina ad un altro orgasmo.
‘mi fai impazzire così’ sto per venire di nuovo ‘&egrave bellissimo’non fermarti’.’
‘sei bagnatissima ‘ senti come ti scivolano dentro le mie dita’ ti piace come ti sto scopando il culetto con le dita ‘ vero?’
‘&egrave bellissimo ‘continua ‘ non fermarti ‘così ”
‘muovi il bacino ‘prendile ‘ senti come ti entrano ‘ sei splendida”
Mi alzo in ginocchio senza mai interrompere il movimento delle dita dentro di lei. Ho il cazzo drittissimo; ne abbiamo parlato tante volte ma mai sono stato così vicino a prenderle il culo, ha sempre rifiutato per la paura di sentire troppo male, ora però ha due dita dentro ‘fino in fondo’ le piace e sta godendosele ‘ devo provarci’
Le alzo le gambe sulle mie spalle e la bacio in bocca mentre sfilo le dita dal suo buchino vergine e appoggio la mia cappella: ‘ti prego tesoro non farmi male ‘ ho paura ‘ non farlo”
‘ti piacerà ‘vedrai ‘ lascia fare a me ‘ rilassati ‘lasciati andare ‘.’
La tranquillizzo dandole il cazzo in fica e scopandola dolcemente per un po’. E’ bagnatissima e i suoi umori sul mio cazzo saranno il miglior lubrificante possibile.
Passo dalla sua fica fradicia al buchino e lo bagno con la cappella, lo forzo, spingo lentamente.
‘Così tesoro, piano ‘piano ‘la senti come &egrave grossa’come &egrave bagnata’brava così ‘muovi il bacino così ‘spingi ”
‘ahhhh ‘ piano ti prego ‘ ‘
‘lo vuoi vero? ‘ dimmi che lo vuoi”
‘si ..ma ‘ho paura ‘ mi farai male ‘ ahhh”
Sento la rosellina che sta iniziando a cedere ad aprirsi e continuo a spingere dolcemente ma inesorabilmente senza smettere un istante di sgrilletarla per aumentare il suo piacere per impedirle di smettere e fermarsi.
E’ la prima volta per me: non ho mai sverginato una donna e men che meno ho aperto un culetto vergine e voglio farlo ora.
La tengo sul filo dell’orgasmo smettendo di masturbarla quando mi rendo conto che sta per venire e provo ad affondare la cappella nel suo culetto.
‘ti sto prendendo il culetto tesoro ‘ lo vuoi vero’.dimmi che vuoi che sia io ad aprirtelo ”
‘si ‘lo voglio ‘voglio dartelo ‘ &egrave tuo ‘ piano ‘ti prego piano ‘ dio &egrave enorme ‘ lo voglio ‘ prendimi ‘siii’.’
‘così ‘bravissima ‘così’ ahhhh ‘ la senti la cappella che ti sta aprendo ‘ ecco ‘si’.’
‘ahhhh ‘dio ‘mi fai impazzire ‘mi fa male ma ‘lo voglio ‘ toccami ‘ahhhhhh’siiii.’
La sensazione &egrave unica e per quanto cerchi di stare attento a non farle troppo male qualche spinta troppo brusca mi scappa ma ora ci siamo ‘.
‘Ora entrerò dentro di te tesoro ‘ te lo darò tutto ‘piano piano ma fino in fondo ‘ non aver paura ‘sentirai un po’ male ‘ma ti piacerà moltissimo ‘lo vuoi vero tesoro?’
‘Siii ‘aprimi il culo ‘ prendilo ‘ &egrave tuo ”
L’urlo di dolore che segue alla mia entrata &egrave molto forte ma ora sono dentro di lei con il mio grosso cazzo. Resto immobile con il cazzo ben piantato dentro di lei e mi gusto la splendida sensazione: la mia ragazza mi ha dato il suo culetto vergine, se lo &egrave fatto aprire da me e ora glielo sto allargando con il mio grosso cazzo’. Mai nessuna donna prima mi aveva dato così tanto di sé.
La guardo ed &egrave bellissima: il suo corpo nudo aperto davanti ai miei occhi, le gambe alte sulle mie spalle, le tette sode e i capezzoli turgidi, il viso sfatto dal dolore e dal piacere insieme.
La bacio in bocca con passione ‘sei splendida ‘e adesso sei davvero mia ‘ ora rilassati ‘ ora ti farò godere tantissimo ‘come non hai mai goduto ‘ come ti meriti’.
Solo questo volevo: ricambiare ciò che mi aveva regalato regalandole il piacere più grande che mai avesse provato prima di quel momento.
Fui dolcissimo e durai tantissimo usando le mie mani su di lei; mentre le scopavo il culo con dolcezza e lentezza la masturbavo o giocavo con le sue tette e i suoi capezzoli, le davo in bocca le mie dita bagnate dagli umori della sua fica.
‘dio mio ‘ &egrave bellissimo ‘sto godendo di nuovo ‘continua piano così ‘ mi stai facendo impazzire’.’
Mi gustai i suoi ripetuti orgasmi e alla fine decisi che era il momento di godere nel suo culo, di darle tutta la sborra che gonfiava le mie palle
‘guardami Chiara ‘sto per godere ‘ te la do tutta ‘. ‘
‘si vieni tesoro ‘riempimi ‘vieni con me ‘vieni insieme a me ‘..’
L’orgasmo simultaneo che provammo fu la miglior conclusione possibile a quanto era accaduto.
Passammo il resto della giornata a letto parlando di noi e di come era stato bello per entrambi, sapendo che quanto era accaduto avrebbe cambiato il rapporto tra noi.
Era quello il momento in cui raccontarle tutto di me e decisi che era giusto farlo.
Sapevo che non mi avrebbe respinto e che avrebbe apprezzato la mia totale sincerità sulle mie storie di sesso con altre donne.
Lo feci senza tralasciare nulla e spiegandole quanto tenevo a lei, a stare con lei.
Sicuramente molte cose le fecero male ma mi voleva troppo bene per decidere di fare a meno di me. Risposi a tutte le sue domande e le promisi che non ci sarebbero mai più stati segreti tra noi.
Ora stavamo davvero insieme: lei mi aveva dato tutto di se stessa e io le avevo detto tutto di me.
Da quel week end il nostro rapporto cambiò completamente e cambiarono completamente le mie abitudini sessuali.
Con Chiara stavo davvero bene da tutti i punti di vista: era una ragazza bellissima fisicamente, studiavamo insieme ed avevamo molti interessi in comune, eravamo innamorati e avevamo una vita sessuale intensa e molto appagante.
‘Lo so non ti basterò e a un certo punto tornerai a cercare altre donne con cui fare sesso’.’
‘Sei splendida e mi piaci da impazzire, smettila ‘sarei davvero un coglione a perdere una ragazza come te’.. e poi ti amo..’
‘Anch’io’lo sai ‘ma presto ti mancherà la tua vita di prima ‘e non voglio perderti’.’
Il risultato di questi dubbi erano lunghe e sempre più intense scopate tra noi in cui facevamo di tutto lasciandoci andare al piacere e accrescendo sempre di più il nostro legame.
La confessione sul mio passato ha avuto alcune conseguenze pratiche per un po’ di persone e su un po’ di situazioni. Intanto per la mamma di Andrea che ha dovuto necessariamente fare a meno del mio cazzo e della sua scopata settimanale e poi per Barbara.
Qui ci ha pensato direttamente Chiara affrontandola di persona in Università e specificando senza possibilità di dubbi che ‘la festa era finita’ e che se il suo ragazzo non le bastava andasse a cercare altrove perché io ora stavo con lei e stop.
Come dire? Patti chiari e amicizia lunga tanto che tra loro nacque anche un rapporto positivo.
Carla, invece, tentò qualche blitz al campo di allenamento come la volta in cui mi portò al motel costringendomi ad essere piuttosto duro con lei, anche se in fondo non se lo meritava.
L’unica vera conseguenza negativa fu la fine dei week end nella casa al mare in Liguria perché Chiara non ci volle più andare. Fu un vero peccato ma era giusto così.
Rimaneva Elisa da sistemare ma su questo Chiara fu risoluta ed esplicita: ‘voglio parlarci e conoscerla e voglio farlo con te presente’.
‘Chiara davvero non serve’lascia perdere”
‘No. Mi hai detto che lei ti affascinava ti prendeva molto e voglio conoscerla’.
Finì che organizzai una cena a tre un venerdì sera a casa di Elisa.
Passai a prendere Chiara ed era splendida. Tubino nero, tacchi e autoreggenti, un trucco leggero e labbra rossissime: sicuramente non era solo a me che voleva mostrarsi in tutto il suo splendore quella sera.
Elisa non fu certo da meno. Nella cura con cui si era preparata e con cui aveva preparato la serata.
L’unico teso e anche un po’ preoccupato ero io. Sapevo molto bene che erano due donne entrambe di grande personalità e non avevo la più pallida idea di come sarebbe finita la serata.
Fu Elisa a mettere le cose al loro posto. Ad alleggerire la tensione e far capire a Chiara che la nostra storia sarebbe sempre stata al sicuro perché stava su un piano completamente diverso da quello che era avvenuto con me in quella casa.
Non successe nulla quella sera ma si lasciarono da buone amiche e assicurandosi che si sarebbero riviste.
Raggiungemmo un posto appartato in auto e facemmo l’amore con passione e dolcezza.
‘Promettimi che non mi nasconderai mai nulla”
Era seduta su di me con il cazzo ben piantato fino in fondo alla sua fica e mi guardava con occhi praticamente supplicanti.
‘Voglio solo te’ te lo prometto’non devi preoccuparti’.’
‘non parlo solo dei tradimenti ‘. Devi dirmi tutto ‘ devi dirmi tutte le tue voglie’ devi dirmi se non ti basto’.se desideri un’altra donna ‘.promettimelo ”
‘Te lo giuro Chiara ‘ ti amo ‘sei bellissima ‘ voglio solo te’.’
‘Continua a scoparmi ‘ continua ti prego’ continua’.’
‘Prendilo ‘prendi il tuo cazzo ‘. &egrave solo tuo tesoro ‘prendilo tutto ”
Stavo davvero bene con lei ed ero proprio innamorato per la prima volta nella mia vita.
Avevo la fortuna di avere una ragazza bellissima e altrettanto innamorata, con cui stavo bene in ogni situazione e che a letto non mi faceva certo mancare nulla.
Una situazione perfetta per un ragazzo della mia età.
Di tanto in tanto ci vedevamo con Elisa, andavamo a cena da lei o frequentavamo qualche festa a casa sua e in ogni occasione Chiara voleva sapere se avevo fatto sesso con qualcuna delle donne o delle coppie presenti.
Chiara sapeva come, in quei casi, segnare e fare capire con chiarezza che ora ‘ero solo suo’.
Elisa invece non perdeva occasione per corteggiare Chiara: sorrisi, complimenti, apprezzamenti, consigli ‘ battutine e sorrisi complici ‘ Sapevo dove voleva arrivare e mi piaceva quel suo modo leggero ma preciso di corteggiare la mia ragazza attirandola nella sua rete. Chiara era serena e gradiva le attenzioni di una ragazza più grande di lei di cui piano piano imparava a fidarsi.
Fino ad una sera in cui eravamo noi tre soli sul divano.
Ormai erano più di due anni che io e Chiara stavamo insieme e le paure del passato si erano definitivamente sciolte.
Chiacchere, risate, vino bianco e una canna ‘.
Ero seduto in mezzo tra loro, la testa di Chiara appoggiata sulla mia spalla mentre con una mano l’accarezzavo tra i capelli o sulle spalle nude.
Sentivo il corpo di entrambe appoggiato al mio e nonostante non stessimo facendo nulla di particolare il cazzo iniziò a ingrandirsi sotto i pantaloni leggeri di cotone fino ad una erezione piena che lasciava vedere distintamente il mio cazzo in tutta la sua grandezza.
Elisa prese una mano a Chiara appoggiandola proprio sopra al mio cazzo invitandola ad accarezzarlo in tutta la sua lunghezza.
La strinsi ancora di più a me e le feci alzare il viso per baciarla in bocca mentre mi massaggiava.
Elisa guardava e si spingeva con il corpo ancora di piu contro di me facendo crescere ulteriormente il mio desiderio.
Continuavo a baciarla, le nostre lingue si cercavano con una passione e una voglia crescenti; Chiara non si ritrasse quando Elisa allungò una mano tra i suoi lunghi capelli neri accarezzandola con dolcezza e allungò le sue dita ad abbassare la cerniera dei miei pantaloni.
Ora il mio cazzo era finalmente libero e Chiara lo segava con dolcezza e voglia mentre le carezze di Elisa alla mia donna erano sempre più decise e prolungate, tra i capelli, sulle spalle, sulle braccia’ sino al polso della mano con cui mi segava’.
‘Prendimelo in bocca tesoro ‘ ti prego ‘ succhiami il cazzo ”
Chiara si abbassò e inizio uno dei suoi pompini più belli e più profondi. Succhiava e leccava il mio cazzo con passione e voglia mentre Elisa spinse la sua mano fino ad abbassarle il top che indossava liberandole le tette e cominciando ad accarezzarle, a stringerle, a stuzzicarle i capezzzoli già dritti e turgidi.
Mi gustavo il pompino di Chiara e guardavo cosa accadeva sotto i miei occhi, sperando che Chiara non si bloccasse e che tutto si rovinasse.
La paura aumentò quando Elisa senza smettere di giocare con le tette della mia ragazza mi infilò la lingua in bocca. La baciai senza toccarla, preoccupato di mostrare a Chiara un eccessiva attenzione verso un’altra donna.
Elisa sicuramente capì il mio stato d’animo e ciò che mi frenava.
Mi staccai da lei e presi Chiara da sotto le ascelle guidandola a salire sopra di me.
Mi bastò alzare la sua gonna e scostare il perizoma di lato per darle tutto il mio grosso cazzo. Era fradicia e iniziò a cavalcarmi e a muoversi in modo da gustarsi per bene i miei affondi.
Elisa era tra noi. Il viso e la bocca maledettamente vicino ai nostri visi e alle nostre bocche, una mano a stringere le tette e i capezzoli di Chiara e l’altra ad accarezzarla sulla schiena, sul culo, ovunque’ finch&egrave fu lei a cercare la bocca di Chiara e a baciarla a fondo.
Le guardavo baciarsi e aumentai il ritmo della scopata, eccitato come non mai dall’orgasmo di Chiara. Il suo primo orgasmo condiviso non solo con il suo uomo ma con un’atra persona, con una donna.
Ora sapevo che non dovevo più avere paura, che la serata sarebbe proseguita, che si sarebbe trasformata in una lunga notte di piacere’..
Presi una mano a Chiara e la guidai tra le gambe di Elisa, sotto la sua gonna, dentro le sue mutandine e lei si fece guidare ‘ iniziammo a masturbare insieme la nostra amica che ora alternava i suoi baci profondi passando dalla bocca di Chiara alla mia e viceversa.
La fica di Elisa adesso era un lago. La scopavo con le dita mentre Chiara più timidamente la sgrillettava, per poi lasciare il posto alle dita della mia donna.
‘Siii’continua così’mi state facendo venire ‘ siete splendidi ‘&egrave bello vedervi scopare ‘ ‘
‘Godi anche tu Elisa ‘ ‘
‘Godimi sul cazzo Chiara ‘.sto per scoppiare ‘ ‘
‘Siiii ‘.godooo’ vieni amore ‘vienimi dentro ‘riempimi’..’
‘Siiii ‘.Ahhhh’ vengo ‘.vengoooo’.’
Sborrai nella fica di Chiara praticamente negli stessi istanti in cui le due donne raggiunsero il loro orgasmo baciandosi con foga.
‘Sei splendida Chiara ‘ sei bellissima ‘ ma ora vieni ‘. Ora tocca a me farti godere”
Non le lasciò il tempo di obiettare nulla la prese per mano e la guidò in camera sul suo grande letto.
Le raggiunsi dopo qualche minuto e le ritrovai completamente nude, Chiara sdraiata a cosce aperte con Elisa tra le sue gambe che la leccava a fondo.
Mi sdrai al loro fianco prendendomi cura di Chiara con baci e carezze e lasciando che si gustasse la lingua e le labbra di Elisa sino al suo nuovo orgasmo.
Elisa si girò mettendosi a 69 sopra a Chiara ed offrendole per la prima volta la propria fica depilata da leccare.
Era uno spettacolo incredibile guardare due donne così belle darsi piacere davanti a me e il mio cazzo tornò subito duro.
Decisi di darlo di nuovo a Chiara. Era la mia donna e il mio cazzo era giusto che fosse suo.
La scopai di nuovo, in ginocchio questa volta, mentre la lingua di Elisa la leccava e cercava il mio cazzo bagnato dai suoi umori e Chiara la faceva godere con la sua bocca.
Continuai a lungo così, offrendolo ogni tanto interamente da succhiare alla bocca di Elisa e gustandomi il piacere che entrambe le donne stavano provando, i loro gemiti, le loro urla’
Poi cambiammo posizione e fu Chiara a prendere il mio cazzo in mano e guidarlo nella fica di Elisa.
Era la prima altra donna che scopavo da più di due anni.
Ma me lo stava facendo fare la mia donna.
Fu una lunga notte quella. Interamente passata in tre sul lettone di Elisa.
A darsi piacere reciprocamente senza alcun freno.
Chiara sapeva che il mio amore per lei non era minimamente messo in discussione da quanto stava accadendo, dalla presenza tra noi di Elisa, o da qualsiasi altra donna e si &egrave lasciata andare completamente, gustandosi per la prima volta nella sua vita il piacere dell’amore saffico e le scariche di adrenalina che le dava vedere il corpo e il cazzo del suo uomo scopato o succhiato da un’altra lei.
Con Elisa avevamo già fatto sesso con un’altra donna e anche con coppie, ma anche per me quella volta fu un’altra cosa. Sul letto non c’erano due donne, ma la mia donna, la persona di cui ero seriamente innamorato e un’altra lei. Una cosa completamente diversa.
Non fu l’unica volta che lo facemmo in tre.
Nei tre anni successivi &egrave capitato spesso di passare la notte insieme. Ed ogni volta l’intesa sessuale tra noi cresceva e cresceva il piacere reciproco.
Elisa si divertiva ad essere il lato più trasgressivo del triangolo, aggiungendo ai nostri giochi ogni volta qualcosa in più anche utilizzando i suoi ‘giocattoli’, così li chiamava, che contribuivano a regalarci sempre nuovi orgasmi.
Adoravo vederle entrambe alle prese con il mio cazzo, intente a spompinarmi insieme, leccandosi e giocando con le loro lingue attorno alla mia asta o alla mia cappella o succhiandomi mentre l’altra mi mangiava avida i coglioni. Mi faceva impazzire vedere una che prendeva saldamente in mano il mio cazzo per porgerlo all’altra da spompinare e sborrare sui loro visi o nelle loro bocche.
‘Brave così ‘leccatela tutta ‘fino all’ultima goccia ‘ahhh ‘ baciatevi ‘passatevi la mia sborra ‘ dio che puttane che siete insieme ‘mi fate impazzire’.’
Chiara non volle mai un altro uomo o altre donne in questi giochi trasgressivi.
Andammo anche in vacanza insieme tre o quattro volte: una settimana a Londra in un appartamento messo a disposizione da non so bene chi e le altre nella casa in Sardegna di uno dei tanti uomini che giravano attorno a Elisa.
Chiara ed Elisa stavano bene insieme anche fuori dal letto, erano amiche affiatate dai gusti diversi ma molto complementari tra loro. La differenza di età ‘ Elisa aveva 11 anni in più ‘ tra noi non costituiva certo un problema, non solo perché nessuno guardandola avrebbe mai dato ad Elisa tutta la sua età, ma soprattutto perché era sempre lei la ‘più matta’ del trio.
Io avevo il privilegio di girare con due ragazze davvero bellissime e godevo nell’essere invidiato dai maschi che conoscevamo o in spiaggia con loro due in topless al mio fianco.
In molti provarono a infilarsi nel nostro triangolo, ma non lasciammo a nessuno il privilegio di entrare nei nostri giochi.
In compenso molte volte ostentavamo la nostra relazione a tre e ci divertivamo a provocare mostrando a tutti la particolarità del nostro rapporto.
Così capitava di arrivare in spiaggia o in un locale e baciarci davanti a tutti io con una delle due ragazze o loro due tra loro, scambiarci effusioni in presenza di altri, oppure ballare in discoteca in mezzo a due fighe come Chiara ed Elisa che magari si strusciavano senza inibizioni tra loro o contro il mio corpo.
Ad Elisa la trasgressione piaceva e non esitava certo a provocare apertamente nei locali o all’aperto o, meglio ancora, in acqua facendo il bagno davanti a centinaia di persone.
Frequentemente nei ristoranti o nei locali mi gustavo lo sguardo invidioso di chi mi vedeva seduto in mezzo a due femmine eccezionali, sexy ed eleganti, chiedendosi come mai le baciavo entrambe infilando a entrambe la lingua in bocca.
Tutto diventava motivo di eccitazione e la notte la sfogavamo facendo sesso lungamente e piacevolmente.
A letto non esisteva più alcun limite tra noi e Chiara si era definitivamente liberata dalle paure di ‘non essere all’altezza’ o di perdermi per Elisa.
Sapeva bene quanto l’amavo e sapeva bene che quello era solo un gioco sessuale che insieme vivevamo con una persona amica senza altre implicazioni che stare bene insieme e godere dei nostri corpi.
Certo fare sesso con entrambe e esserne all’altezza era piuttosto impegnativo, sia dal punto di vista della qualità che della quantità delle prestazioni sessuali. Ma avevo 24-25 anni, un fisico piuttosto allenato e un cazzo che a parte le dimensioni ‘sapeva il fatto suo’ in quanto a durezza e resistenza.
Adoravo scopare una qualsiasi delle due mentre erano a 69 impegnate a leccarsi avidamente e con passione e dare ogni tanto in bocca all’altra il mio cazzo bagnato dagli abbondanti umori della fica che stavo scopando.
Era questo il modo con cui Chiara preferiva che scopassi Elisa, mangiandomi le palle mentre lei la leccava e i colpi del mio cazzo la spingevano ancora con piu forza contro la sua fica aperta e vogliosa.
Oppure adoravo scopare da sotto Chiara girata di schiena con le cosce completamente spalancate ad accogliere la lingua di Elisa che passava dal suo clitoride al mio cazzo bagnato ai miei coglioni gonfi e pieni di sborra.
‘Mi fate impazzire così ‘. cazzo sto godendo di nuovo ‘non fermatevi vi prego ”
‘Goditelo tutto Chiara ‘ fino in fondo ‘mentre ti mangio la fica ‘.vienigli sul cazzo ‘fagli sentire quanto ti piace il suo cazzo ‘.’
‘Si ‘ancora ‘ancora ‘ &egrave bellissimo’.’
Elisa sapeva sempre quando era il momento giusto per fermare quelle cavalcate selvagge, afferrare il mio grosso cazzo bagnato dagli orgasmi di Chiara e dirigerlo verso il suo culetto stretto ma ora accogliente.
‘Dai ‘ impalati sul suo cazzone’ fatti fare il culetto ‘voglio la tua fica tutta per me ”
‘Si prendilo tutto Chiara ‘ scopalo col culo ‘così ‘brava ‘ fino in fondo’muoviti così ‘brava ‘ senti come lo prendi bene ‘come ti allargo ”
‘Ahhhh ‘si ‘ ancora ‘ leccami Elisa ‘mangiami la fica mentre mi scopa il culo ‘ sto impazzendo ‘brava ‘così ‘dammi le tue dita ‘ ‘
Elisa non si faceva certo pregare e godeva nel regalare a Chiara tutto il piacere di cui era capace mentre io le scopavo con forza il culo.
Qualche volta al posto delle dita usava uno dei suoi giocattoli facendo provare a Chiara il gusto di una doppia penetrazione che con due cazzi veri non volle mai provare.
‘Io sono solo tua. Non voglio un altro uomo. Con Elisa &egrave diverso lei regala piacere ad entrambi e entrambi godiamo con lei, mentre con un uomo sarebbe diverso, sarebbe solo per me ed &egrave come se ti tradissi un po’. Non voglio. E’ bellissimo così’
E in quei momenti non aveva alcun limite.
‘Dio mi state scopando in due ‘ &egrave splendido ‘non fermatevi ‘sono una Troia….

‘Sei la nostra puttana ‘godi ‘.godi come una troia ‘.’
‘Si ‘così ‘sto venendo di nuovo ‘. Così ‘.’
‘Dai ‘ ancora ‘.ora ti riempio il culo di sborra ‘.eccola ‘prendila tutta ‘tutta nel culo della mia puttanella ‘ tutta ‘.ahhhhhhhh’..’
Fu un periodo bellissimo di cui ho molti ricordi ancora vivissimi che purtroppo finì troppo rapidamente.
La vacanza in Sardegna a fine agosto fu l’ultima che passammo tutti e tre insieme.
L’ultimo momento felice fu il week end successivo alla mia laurea poco dopo la metà di quel settembre.
Lo passai a Parigi solo con Chiara.
Da innamorati felici, in un luogo ideale per due innamorati felici, che si scambiavano promesse per il futuro e facevano progetti per una vita da passare insieme.
Poi tre giorni dopo il ritorno da Parigi quella telefonata che ha cambiato la mia vita.
La telefonata che non avrei mai voluto ricevere.
‘Giorgio sono il papà di Chiara. Ti devo parlare. Vengo da te domattina. presto Chiara mi ha dato il tuo indirizzo.
Passai la notte insonne. A chiedermi cosa poteva essere successo. La paura per l’esito degli esami medici che Chiara aveva fatto la settimana precedente a dominare i miei pensieri
E la rabbia per la mia totale impotenza in quella situazione.
Basto vedere vedere lo sguardo del papà di Chiara per capire che era successo qualcosa di veramente brutto.
‘E’ arrivato l’esito degli esami di Chiara … Una brutta cosa Giorgio… Leucemia’
‘Cosa?’
‘Si ‘E’ così. La ricoveriamo oggi stesso. Ci hanno detto che bisogna fare in fretta… che le speranze sono davvero poche’. Vieni anche tu per favore ‘”
Un pugno incredibile nello stomaco. La vita che si spezza.
Un dolore lancinante.
“Chiara lo sa?”
“La conosci… Non &egrave stato possibile nasconderle la verità…”
Mi avviai con lui . Distrutti ad affrontare quello che stava accadendo.
E rimasero solo i mesi che passai con lei ammalata, standole il più vicino possibile, gioendo dei piccoli miglioramenti, sperando e pregando per un miracolo impossibile …. fino a guardare i suoi occhi spegnersi e il suo respiro fermarsi da dietro il vetro di un reparto sterile di un ospedale.
Con le mani a spingere contro quel vetro e le lacrime a bagnarlo.
Avrebbe compiuto 25 anni due giorni dopo.

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