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Racconti Erotici Etero

312 – Francesca: Ancora con Stefano

By 13 Ottobre 2021One Comment

La relazione clandestina di Francesca con Stefano va avanti e per Alberto non è chiaro se Francesca voglia stare con lui oppure voglia andare via di casa e lasciarlo.
Lui sa che a lei piace fare sesso ed ha anche dei periodi in cui vuole stare sola, da un po’ non torna a casa sua e lui pensa sia uno di quei momenti in cui ha necessità di farlo. Lui ignora che vede un altro che l’ha stregata con le fotografie e con i filmati mentre si spoglia e fa sesso.
A casa lei passa solo le sere e sta anche pensando di lasciare il lavoro perché così Francesca avrebbe l’occasione di fare ciò che a lei piace ed allo stesso tempo stare con il suo amante.
Uno degli incontri con Stefano avviene in una delle tante caffetterie del centro.
Stefano quel giorno non ha foto da fare ed è preso anche lui dal piacere di stare con Francesca, sua nuova amante di cui sa poco e di cui al momento non vuole sapere di più, gli basta così.
Dopo un giro per le vie della città, attratto dalle insegne luminose delle vetrine addobbate per il prossimo Natale, si siede in un tavolino in disparte dove è solito mettersi perché ha una posizione defilata da dove può ammirare dal vetro anche le ragazze che passano sotto i portici all’esterno. Quello è un buon punto di osservazione per non farsi notare.
In quel momento c’è poca gente e la musica diffusa nell’ambiente in sottofondo si confonde con i rumori delle persone all’interno del locale dove si va per assaporare le bontà della casa ed ammirare qualche bella signora matura, ma non grande di età, in cerca di attenzioni.
Lui non è un professionista del sesso, ma donne comuni, che vogliono essere semplicemente guardate ed ammirate, sentirsi belle o desiderate, mettersi in mostra, ne passano sia davanti a quei vetri sia dentro al bar.
Per esperienza fatta come fotografo d’arte da tempo ritiene che qualcuna non disdegni una sana scopata. Gli è capitata più di una occasione ma in realtà con loro ha scopato solo poche volte, preferisce le giovani esperte come Francesca.
Si rende conto che non è brutto, ma non è neanche il tipo per cui possano le donne si girano a guardarlo quindi gioco con le altre risorse personali e con l’intelligenza. A volte vorrebbe poter leggere il pensiero per leggere quali siano i desideri delle donne. Stefano sa che non può mettere la mano sul culo per approcciarsi, di conseguenza può solo osservare ciò che accade intorno a lui e cercare alternative galanti, senza rendersi ridicolo e collezionare fallimenti. Nota facilmente sguardi furtivi delle giovani ma anche delle signore mature che espongono in bella vista ciò che serve accompagnando il tutto con un sorriso malizioso, da un paio di gambe accavallate con maestria che dimostrano tanta classe, un colpo di una mano sui capelli, un po’ di petto in fuori ed anche l’intimo di pregio molto sensuale che traspare dalle generose scollature per quei pochi secondi di tempo che permettano di essere visto e poi scomparire. Ammirare il ricomporsi della donna non soddisfatta di ciò che ha esposto e che subito dopo scopre la gamba quel tanto che basta per sollevare l’orlo della gonna o del vestito cercando un fastidio che non c’è, oppure fingendo spudoratamente una sistematina alla gonna troppo corta, scelta proprio per fare la scena.
Stefano nel vedere tutte queste scene si chiede “Ma se non vuoi farti vedere le cosce, perché non metti qualcos’altro?”
In generale le donne che vanno a passeggiare sotto i portici usano espedienti fantasiosi già stabiliti in casa in vari modi e solitamente è del genere ‘Dai un’occhiata fugace, che mi piace’ che è insito nel loro carattere femminile e che fa parte del loro modo di essere donne per manifestare il senso di vanità, comune a tutte loro. C’è poco da fare, le donne devono mettersi in mostra anche se questo comportamento non porta al sesso.
In quel momento alza gli occhi per una veloce panoramica e finalmente vede Francesca, bellissima, seduta sullo sgabello alto del bancone, con i capelli lunghi castano chiaro, occhi scuri, trucco leggero, labbra perfette.
Lui ne è tanto affascinato che il primo sguardo la vede per un nano secondo.
“Ma quando è arrivata? Io dov’ero?” si chiede Stefano.
Stando seduto in quel punto della caffetteria può godersela con gli occhi e studiarla professionalmente.
Rialza lo sguardo lentamente, partendo dal basso, dagli stivaletti, scamosciati, tacco da 8, azzurri, due gambe perfette velate da un delicato tessuto trasparente nero con cucitura posteriore velate. Ne segue incantato le forme della sua Lei fino allo spacchetto centrale, non troppo profondo, del suo vestitino blu mare che lascia intravedere le due belle e morbide cosce ben conosciute e la parte iniziale del perizoma che, non vedendosi, lui spera essere rigorosamente nero o almeno così è nella sua mente. Stefano subito si accorge che Francesca non porta collant e reputa ciò un qual cosa di incoraggiante per le sue intenzioni.
Con gli occhi è salito fino ai fianchi che come ben lui sa, sono piccoli, il sedere di Francesca è appoggiato allo sgabello ed è parzialmente nascosto alla sua vista, la scollatura leggera è poco accentuata e fa rimarcare sotto quel vestito forse più stretto di una taglia, il seno strepitoso che lei ha e che ad occhio è una terza piena. Quando si protende in avanti accennando ad un improbabile fastidio alla schiena, lo fa con armonia, ed a lui viene voglia di alzarsi ad andare per toccarle le tette. Ciò che lui si gode, ma non solo lui, è il gran bel vedere di una femmina giovane, che vuole apparire più matura di quanto lo sia, che quell’opera d’arte della natura agita non poco i suoi sensi al punto che senza pudore ma seguendo l’istinto, Stefano sfiora con la mano il suo cazzo che sta iniziando a dargli fastidio. A seguito dell’eccitazione che sta salendo, si agita nervosamente, tenta di distogliere lo sguardo dal corpo di Francesca ma è ormai troppo preso per riuscirci.
Per lui quel che accade lo sorprende perché le altre volte che si è seduto in quel tavolino defilato ha potuto vedere altre donne che probabilmente dovevano incontrare qualcuno in particolare, ma ora con Francesca è molto diverso. La verità è che questa ragazza dal corpo magnifico che si lascia sedurre e che vuole essere sedotta, da come è vestita sembra che abbia un corpo non troppo perfetto che lo ha interessato fin dal primo momento che l’ha vista. Dopo che l’ha fotografata in tante posizioni ed anche nel fare sesso con lui, non la vuole diversa, però lo fa impazzire e la desidera. Ancora non le ha chiesto l’età e non riesce ad attribuirne una per quanto mi sforzi, Stefano crede tra 30 ed i 40 ma poi lascia perdere per il momento perché sa che ha un corpo sempre da urlo.
Pensa anche “Chissà in quanti la vorrebbero solo vedere in intimo!” e non è soddisfatto d’averla già scopata ed aver visto e provato quanto sia calda e disposta a fare sesso.
Stefano fa per alzarsi dalla sedia ma è bloccato dalle sensazioni e non sa cosa dire nel caso Francesca si fosse accorta di lui, pensa che qualcosa le dirà, magari una stupidata, ma servirà ad avviare un dialogo e poi …..
Pur assorto nei propri pensieri Stefano vede Francesca che si alza, indossa il soprabito e si avvia all’uscita.
Poiché non ha meno di 10 Euro, lascia quella banconota rossa sul tavolino e la segue con molta discrezione.
Si sente come un maniaco ed arrapato allo stesso tempo ma non la perde di vista e la segue fino ad una vetrina di un negozio di biancheria intima dove Francesca si ferma e sembra incantata. Mentre guarda, forse per mettere più attenzione sui capi esposti, apre la borsettina e cerca qualcosa all’interno, ne estrae una sigaretta ma cerca ancora perché non trova l’accendino.
Stefano in quel momento decide di farle una sorpresa presentandosi con l’accendino in mano. Infatti si avvicina e dando il meglio di sé si palesa con “Permette!” mostrandole l’accendino con la fiamma sotto il naso. I loro sguardi si incontrano stavolta da molto vicino ma lei non si scompone e porta la sigaretta alle labbra che a lui appaiono carnose e morbide. È in quel momento che fantastica immaginandole intorno al suo cazzo nello slip costretto ed umidiccio di voglia.
Stefano vorrebbe scoparla sede stante ma non è evidentemente il caso di farlo e si sforza per non perdere il controllo. La sente di nuovo sua e di impeto per un attimo avrebbe voluto baciarla.
Francesca accende accesa la sigaretta fa un leggero respiro e subito uno profondo, poi lo guarda dritto negli occhi e gli dice “Mi è parso vederti nella Caffetteria qua dietro? Perché non mi hai chiamato?”
L’uomo si sente in difficoltà, non sa che dire, vorrebbe giustificarsi dicendole la verità e confessando i suoi pensieri ma per rendere l’atmosfera più intima e sensuale, dice soltanto “Si ero là. Ci vado da un po’ di giorni. È lì che ti ho visto la prima volta. Eri sola e poi quel giorno, casualmente, ti ho rivisto con Manù”
In realtà lui da un po’ di tempo l’aveva notata ma non c’è stato il contatto ‘fatale’.
“Ma sai che sei proprio stupido? Mi dici di vederci in quella caffetteria e poi non ti presenti!”
fortunatamente lo sferragliare di un tram ci distrae ed a lui viene da dire “Non mi sembra che sia il luogo migliore per discutere, non ti pare? Dai, torniamo nella caffetteria, lì siamo lì tranquilli e posiamo chiacchierare quanto ci pare”
“Uhm! Hai ragione. Andiamo!” risponde lei ed inaspettatamente accende una seconda sigaretta senza che la prima sia stata fumata ma solo consumata tra le dita.
“È proprio una tipa simpatica questa qui!” esclama nella sua testa Stefano “Quando è venuta per fare le foto non era così altezzosa!”
Comunque lui la segue e sorride e sorride anche Francesca che provocatoriamente insiste “Perché mi segui?”
“Sei simpatica e carina, volevo parlarti, cercavo il modo per chiarire”
Francesca non sembra contrariata, anzi dalla faccia soddisfatta, si nota la sua vanità appagata e accenna un timido ma calcolato “Ma dai! Non sono poi così bella! Però se lo dici tu!”
“Io ti trovo interessante almeno fisicamente, dato che per me non sei una perfetta sconosciuta. Comunque a me piaci molto. Piuttosto mi farebbe molto piacere se potessimo girare in città tra i negozi in tua compagnia”
Francesca risponde un po’ secca “Se vuoi vieni con me al supermercato così parliamo ancora un po’ ”
Lui decide di assecondarla; sarebbe andato anche all’inferno con lei.
“prendiamo l’auto? Ti do un passaggio così poi ti riaccompagno a casa”
“No, no! Andiamo in autobus, forse è meglio lasciare l’auto qui in centro così possiamo poi andare da te” fa lei sfrontatamente.
Dopo degli attimi di attesa in cui lei fa la sostenuta e fa finta di non guardarlo. Quando l’autobus arriva alla fermata è molto affollato e i due stanno in piedi vicini, troppo vicini tanto che lui ne approfitta per accarezzarle i fianchi a ogni sobbalzo del bus spingendosi a cingerle tutta la vita con il braccio destro fingendo un maldestro tentativo di sostenerla.
A Francesca quell’abbraccio piace e si lascia andare appoggiando il suo sederino contro il cazzo ormai quasi fuori dagli slip e con fare ciondolante inizia a strisciarci contro sfruttando molto bene i sobbalzi del bus.
Stefano sorride felice e contento, con il braccio libero la spinge sempre più forte contro di sé a sentire quel suo bastone di carne rigido sotto il pantalone. Lei sembra apprezzare ed ha caldo e si sente eccitata. Durante un movimento della folla ad una fermata, Francesca lo guarda con sguardo languido e lui le dà delicatamente un innocente bacio sul collo e sul lobo dell’orecchio e continua stringersi a lui che avverte il variare del respiro. Ora che è Francesca è aderente, lui resta stordito dal profumo della pelle di lei, la mano mano si sposta veloce sulle tette e finalmente le stringo un po’ una mammella ricevendone una bella sensazione.
Francesca con un fil di voce gli dice “Basta! Mi stai facendo morire! Sono tutta bagnata, se continui così perdiamo la fermata. Scendiamo abbracciati, dai!”
Ormai le parole non servono più. A passi veloci prendono la strada e raggiungono i posteggi sotterranei del supermercato fino all’ultimo livello dove non posteggia mai nessuno e cercano riparo da eventuali occhi indiscreti. Trovano una piccola nicchia che fa al caso loro costituita da un furgone posteggiato che sembra fermo da tempo che offre ulteriore copertura.
Stefano la stringe a sé dolcemente offrendogli la sua bocca, muove la lingua freneticamente, alternandola a baci passionali con cui intrecciano le lingue. A lei piace molto come la bacia.
Stefano è arrapatissimo. Con le mani scopre di poco il soprabito e il vestito scoprendole le cosce e l’inguine, le afferra con forza i glutei; Francesca ha un gran bel culo sodo.
Lui prosegue a limonarla con la lingua in bocca ricambiato alla grande.
La mano di lei è sul cazzo ormai duro come il marmo, lo tocca sopra i jeans, lo sta facendo morire con quella mano.
È davvero un peccato non si possano spogliare un po’ di più.
Lui si abbassa sulle ginocchia e con la bocca le bacia l’interno cosce fino ad arrivare all’umida fighetta, per fortuna non ci sono i fastidiosi collant che in questi casi non facilitano i movimenti.
Francesca sapendo che lo avrebbe incontrato per fare sesso ha indossato calze e reggicalze con sopra uno dei suoi numerosissimi perizomi.
I due sono molto eccitati.
Senza chiederle il permesso, usando entrambe le mani, Stefano scosta il perizoma di lato scopre la figa bagnatissima di umori ed inizia a leccarla sentendola subito ansimare sempre più forte. Francesca gli sussurra non farla venire così. “Voglio il cazzo! ……. Ti voglio, ahhhhhh!!”
Il giovane uomo si rialza e finalmente libera il cazzo dalla costrizione dei pantaloni, lei lo prende in mano per masturbarlo lentamente. La ragazza ha le mani calde, si china e accenna un pompino, era ora che quelle labbra finissero sulla cappella!
Francesca inizia a slinguare bene il cazzo e a segarlo dolcemente con l’altra mano, poi gli tocca le palle e le accarezza strizzandole delicatamente, gli passa la mano sul culo da sotto le palle e insiste un po’ sul buco posteriore con indice ed anche il medio tentando una leggera penetrazione, senza mai smettere di succhiargli l’uccello per poi passare ad accarezzargli i glutei.
Stefano era in estasi totale, eccitato ormai allo spasimo. Per non sborrarle in bocca ha fatto uno sforzo notevole.
Francesca si mette in piedi, solleva la gamba destra e con la mano si infila con decisione il cazzo nella figa.
Era decisa e lo voleva dentro, le si leggeva nel volto sfigurato dalla libidine.
Soffocando un grido di piacere nel sentirsi la figa occupata, il viso appoggiato alla spalla di Stefano, soddisfatta della penetrazione, riprende a limonare in bocca. Tra un gemito e l’altro lui inizia a muoversi con decisione.
Francesca ha la fighetta che, pur essendo molto elastica ed abituata, dà la sensazione di essere stretta e tenera come il burro perché bagnatissima.
Lui la sbatte veramente forte, di brutto, quasi con violenza, arrapato com’è e non riesce a fermarsi.
Francesca gli chiede di non smettere e lui prosegue ma non s per quanto potrà reggere quei ritmi.
Poi la vede socchiudere gli occhi, il respiro farsi affannoso, si stringe a Stefano che prosegue la scopata ed infine Francesca sente un brivido attraversarle il corpo, arrivare alle pareti interne della vagina che hanno leggere contrazioni che paiono dei fremiti sul cazzo che scivola sempre più bagnato dai fluidi vaginali aumentati notevolmente.
Lei geme e sussurra “Sto …. godendo …sì, sto godendo tanto!!”
I suoi gemiti ed urla di piacere si spengono sugli indumenti di Stefano.
Lui la stantuffa ancora un po’ per farla arrivare fino al termine fine dell’orgasmo, poi si leva per riprendere fiato ed anche per evitare di sborrarle nella figa oppure addosso sporcando gli indumenti.
I due cambiano posizione con lei che è ancora stordita dalle scariche di adrenalina dell’orgasmo.
Restando in piedi la prende da dietro ed anche così, favorito dall’intimo di Francesca che di scopate se ne intende, prima di rifarsi mettere il cazzo dentro la figa, cerca di tenere le cosce strette per accentuare il piacere del contatto interno. Lui appena capisce che si è sistemata al meglio per la penetrazione, infila deciso il cazzo in quella magnifica figa.
Dal suo “Ooohhhhhhhh …….come ti sento!!” capisce che va tutto bene dà due bei colpi con i quali insieme al cazzo vorrebbero entrare anche le palle.
Chi li avesse sorpresi avrebbe visto lei sconvolta dal piacere e lui che da dietro la scopava alla grande.
Francesca è eccezionale, inoltre lui non sa che lei è molto esibizionista ed ha avuto sempre voglia di esporre il suo corpo e non reputa una insana passione il fare sesso in pubblico.
Francesca lo ha fatto quasi sempre tra quattro mura e le rare volte che lo ha fatto all’aperto mai lo ha fatto in un luogo dove potesse essere sorpresa da chiunque.
Lei si lascia trasportare anche questa volta godendo come non le succedeva da tempo.
Con Stefano ha ritrovato il piacere di godere e fare sesso ovunque.
Lui proseguendo la scopata le passa il braccio intorno al fianco e con la mano le tormenta adeguatamente il clitoride.
Proseguendo a penetrarla sempre più velocemente, lei si volta e lo guarda e anche gli dice “Continua, continua! …. Mi piace tanto!”
Dopo pochissimo lei gode di nuovo intensamente ed a lungo.
Stefano è felice e vorrebbe godere anche lui.
Il primo orgasmo di lei è forse avvenuto cinque minuti prima ma questo secondo lo attendeva ed ha un piacere diverso molto più intenso che lo eccita davvero tanto e vorrebbe proseguire a scoparla sempre come se il tempo si potesse fermare dando loro la possibilità di restare in quella posizione.
Con la punta della lingua massaggia il lobo dell’orecchio e parte del collo di Francesca alternando baci passionali, mentre con la mano libera le tiene saldamente una tetta. Tra quelle tette fin da quando le ha fatto le foto nel suo studio, avrebbe voluto metterci il cazzo in mezzo e scopare con le tette. Questo desiderio lo rimanda ad una prossima volta in studio sotto le luci e gli obiettivi delle macchine fotografiche. Inoltre per farlo, Francesca dovrebbe denudarsi non poco e lì nel parcheggio sotterraneo sono a forte rischio.
la situazione nella quale si trovano ha accentuato tantissimo i loro sensi portandoli a livelli elevati di appagamento. È il caso di dire che il gioco vale la candela. Per una scopata in quel luogo, con una donna così sexy come Francesca, Stefano fa davvero fatica a non venire. Lei lo ha portato vicino alla eiaculazione molte volte ed è sfinito, vuole liberarsi e svuotare le palle gonfie e dure che iniziano a fargli male, il cazzo è durissimo, la cappella violacea ed avverte che la sborra sta salendo per andare nella figa di Francesca la quale si accorge di ciò da come rantola, urla, e respira il suo amante.
lei gli dice “Aspetta a venire. Lo voglio un po’ nel culo! Oggi va bene lì. Ti voglio dentro di me”
Francesca non gli avrebbe mai negato una sana inculata ed appoggiando le mani sul muretto e si è chinata porgendo il suo bel culetto che appare in tutto lo splendore perché allarga un po’ le gambe per favorire la leccata che subito lui le fa.
Se quel diversivo è stato fatto per riprendere fiato ed anche leccarle il buchetto, quella visione lo ha eccitato ancora una volta di più
Una splendida rosellina circolare striata è il punto d’ingresso e la lingua di Stefano non le concede tregua.
A Francesca questo trattamento non dispiace affatto e prosegue a dire, tra un gemito e l’altro, “Ancora! Ti prego, sì, ancora!”
Infoiato com’è, cerca il centro del buchetto posteriore per metterci della saliva e forzare l’apertura con lo stesso dito delicatamente e pianissimo fino a farlo scivolare dentro per poi muoverlo come se fosse un cazzo per aprire la strada fino a quando lei lo implora “Ti voglio!! Dammelo, sììhh, tutto!! ….Aprimi il culo, mi piace!!”
È il segnale che lui aspettava ed allora la infilza con il cazzo avendo prima già spostato il perizoma. Il cazzo scivola bene in mezzo ai glutei e soddisfa il desiderio di lei che lo vuole sentire, duro e pulsante.
Francesca si comporta da troia ma non si cura di ciò e per esserlo davanti esclusivamente per lui, si tocca la fighetta passando le dita sempre più freneticamente sul clitoride masturbandosi.
Il contatto con il suo fantastico culo ed il perizoma arricciato, messo di lato, le regala un piacere intenso, cerebrale, molto simile a una bella squirtata.
Stefano, ormai al culmine dell’eccitazione, afferra saldamente il cazzo con la mano affinché resti dentro e non scappi fuori ed inizia a penetrare lo sfintere per tre o quattro centimetri. Lui non ha un cazzo da attore porno e tantomeno è un superdotato, ma ha comunque un gran bel cazzo e vuole farla godere ancora e non farle male, ma Francesca più eccitata di lui, spinge il suo culetto all’indietro contro il cazzo e se lo fa entrare tutto dentro in profondità.
Lui dice a sé stesso “Cazzo se mi piace! Questo buco è strettissimo ma Francesca prende a muoversi ancheggiando a ritmo delle spinte.
“Siiiiiiiii ….. cosììììììììììì! Ohh come ti muovi bene! Mi piace da morire. Ti prego, non perdere il ritmo!”
Lui la penetra perdendo la cognizione del tempo, Francesca non ha mai smesso di masturbarsi ed ha avuto due orgasmi uno vicino all’altro.
Ancora una volta Stefano sta per venire ansimando affannosamente.
Lei se ne accorge “Vuoi venirmi in bocca?” chiede Francesca e lui risponde negativamente e toglie il cazzo dal suo fantastico culo prima di inondarlo di sborra. La fa girare con un lieve strattone e le mette il cazzo in mano levandosi ed allontanando il preservativo, lei lo bacia appassionatamente mentre si lascia segare, intanto con le mani se lo appoggia bene tra coscia e inguine ed inizia a fargli una sega magistrale.
È una sensazione deliziosa, mentre le lingue avvinghiate non smettono un attimo di muoversi.
Francesca è presa dalla libidine e si stacca per far vedere la lingua al suo amante; la agita in modo provocante.
Lui non riesce a liberarle le tette per il vestito sotto il soprabito ma in qualche modo riesce ad infilare la mano sotto e le bacia le poche parti scoperte delle sue splendide tette che sembrano, ma non lo sono, rifatte.
Lei percepisce che lui ormai sta per venire perciò aumenta l’intensità del movimento con la mano e finalmente lo fa sborrare. È una sborrata lunga e calda interminabile, una delle più intense che lui ricordi, quasi dolorosa tanto era pieno, le allaga cosce, mano, calze e perizoma.
Francesca non si ferma e prosegue a menarlo finché sente che il cazzo perde rigidità.
“É stato bellissimo” gli dice Bea.
Si ricomponiamo alla bell’e meglio e poi si infilano nel bar del centro commerciale sedendosi nel punto più defilato.
Entrambe sono appagati.
Restano a parlare e sorridere su ciò che hanno fatto per quasi due ore seduti al tavolo e così lui scopre che lei ha meno di 30 anni, non ha figli e non è sposata ufficialmente ma ha sposato, e lasciato, benevolmente una donna matura con cui ha fatto uno matrimonio lesbico clandestino, ed ora ha un fidanzato con cui convive tra alti e bassi.
Stefano si confessa e racconta che è sposato, ha 3 figli da due donne ed è divorziato.
Poi guarda Francesca negli occhi e dopo una lunga e profonda osservazione dei suoi occhi le chiede “Vuoi venire a vivere con me?”
Francesca non risponde ma chiede “Quando vengo da te in studio? Avrei bisogno di altre foto. Forse verrò con Manù, quella ragazza che era con me la prima volta, ricordi?”
Lì Stefano svela un segreto.
“Sì, ricordo. La conosco bene. Viene spesso da me per delle foto o dei film”
“Come viene da te? Allora la conosci? Com’è che né lei né tu non mi avete mai detto niente?”
“Beh! È ora che tu sappia. Manù è una mia amica ed è abituata a vedere delle belle ragazze. In pratca è una scout. In azienda ti ha visto ed osservato per tanto tempo, infine ha organizzato tutto per incontrarci. Aveva visto giusto. Sei una splendida ragazza non solo per le foto”
Francesca resta in silenzio, guarda negli occhi Stefano, abbassa la testa e resta pensierosa. Passano dei secondi e poi risolleva la testa per proporre “Sì, verrò da te per altre foto però finché non verrò in studio ci troveremo di tanto in tanto alla solita caffetteria a volte per parlare, ridere e scherzare, a volte per fare sesso nei posti più strani. Se farà freddo proveremo in qualche albergo. Talvolta voglio sentirmi una puttana. La cosa mi diverte”
Stefano accetta la proposta e lei va via salutandolo con un bacio a stampo sulla bocca.
Lui è sicuro che Francesca andrà da lui tra pochi giorni.

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