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Racconti Erotici Etero

6. Al mare. Carla e Angela

By 16 Maggio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Gli anni passati in Liguria, nella casa al mare che ho descritto nel racconto precedente sono stati sicuramente tra i più piacevoli della mia vita.
Dopo la parentesi londinese avevo deciso di non buttarmi subito nel lavoro.
Qualche consulenza qua e la mi bastava.
Del resto la casa mi era arrivata attraverso l’eredità del fratello di mio padre e la spiaggia e il bar di cui ero socio rendevano molto bene.
Certo in inverno in Liguria ci sono soprattutto pensionati. Ma ci stavo bene.
Le donne non mi mancavano certo.
E dalla primavera in poi diciamo che ‘. bastava scegliere.
L’offerta era ampia: le ragazzine ventenni in cerca dell’avventura della vacanza, quelle un po’ più avanti negli anni che magari oltre a quello cercavano anche un fidanzato, le straniere che avevano inserito l’avventura col maschio italiano nel loro programma estivo ‘
Diciamo che non mi sono fatto mancare proprio nulla in quel periodo.
Ma la cosa che più mi prendeva erano le mogli e le mamme insoddisfatte.
Mi piaceva il gioco, la provocazione prima leggera e poi più audace, vedere i loro buoni propositi piano piano cedere sotto la voglia di un ragazzo dal fisico sportivo, sempre abbronzato e’con un grosso pacco sotto i pantaloncini.
Riconoscevi facilmente quelle che ‘erano in cerca’ di avventure: più sfrontate, decise, praticamente te la offrivano. Ma non erano loro le mie mete più ambite.
Mi divertivo molto di più nel gioco della conquista.
Anche con Cinzia in fondo &egrave stato così.
Anche se &egrave stata una conquista facile. Durata una sola mattina.
In altri casi ci &egrave voluto molto di più ‘e sicuramente &egrave stato più divertente.
Solo in un paio di occasioni il cornuto di turno ha scoperto la cosa.
Ed &egrave stato decisamente meno piacevole di quando a scoprire la tresca &egrave stata Elisabetta, la figlia di Cinzia.
Mi divertivo così.
Poco lavoro. Tanto sport. Sole mare e donne di altri ‘
Tante e sempre diverse visto che la permanenza al mare per una vacanza di solito durava due massimo tre settimane.
Spesso le mogli venivano al mare sole. Con un amica. O con i figli piccoli.
Mentre i mariti le raggiungevano da Torino o da Milano per i fine settimana.
‘La discesa dei cornuti’ la chiamavamo.
Angela e Carla arrivavano regolarmente tutti gli anni il primo sabato di luglio e si fermavano per tre settimane.
Milanesi quarantenni entrambe.
Entrambe mogli di mariti ‘in carriera’ che arrivavano il venerdì sera con la macchina bella e grande e ripartivano il lunedì mattina.
Niente figli intorno.
Shopping, sole e mare come unico passatempo.
Entrambe curate nell’aspetto. Le unghie smaltate e i capelli ben agghindati.
Carla era più alta dell’amica: un caschetto nero faceva da cornice a due occhi scuri molto grandi. Labbra carnose e un seno importante. Un corpo statuario nonostante forse qualche chilo di troppo e i primi segni del superamento dei 40 anni. Il culo alto di quelli che invitano ‘ a farci un salto
Angela era minuta. Bionda e magra ma molto carina. Di lei mi faceva impazzire soprattutto il culetto.
Le puntai dal primo anno che vennero da noi. Ma noi riuscii ad andare oltre le chiacchere.
Carla era la più distaccata delle due. Sembrava non le importasse nulla di un avventura estiva.
Angela era più sciolta e più disponibile alle mie chiacchere.
Ma non riuscii a superare il muro eretto intorno a loro dalle due belle amiche milanesi.
Il secondo anno dissi a me stesso che non dovevo farmele scappare.
E cominciai la corte dal primo giorno che si presentarono alla spiaggia.
Ovviamente puntai tutto su Angela, anche se Carla era decisamente più bella.
Diversamente dall’anno precedente il rapporto si sciolse e quando proposi loro una gita in barca, Angela convinse l’amica che ne valeva la pena.
La mattina fissata si presentarono entrambe, anche se si percepiva il diverso stato d’animo delle due donne. Angela allegra come non mai, Carla più riservata, quasi infastidita durante i preparativi.
Sapevo cosa fare. Sapevo di dover regalare loro una giornata di sole e di mare come non avevano mai provato prima.
Il bagno al largo, la vista di una grotta, risate e allegria.
Nessuna provocazione se si esclude il mio stare tutto il giorno in slip, ampiamente giustificato dalla situazione.
Funzionò.
Da quella giornata la frequentazione divenne abituale. Anche Carla iniziò a lasciarsi andare e ad accettare la nuova amicizia.
La seconda volta che uscimmo insieme in barca decisi che potevo osare di più.
Buttata l’ancora in un posto tranquillo le raggiunsi sul prendisole della barca
‘Posso sdraiarmi in mezzo a voi bellezze?’
Non c’era più una sola ragione al mondo perché non mi facessero posto in mezzo a loro.
La conversazione fluiva sciolta.
I miei pensieri provocavano qualche movimento dentro ai miei slip ma nulla che non riuscissi a controllare.
Le due donne si stavano divertendo e accettavano la mia presenza ‘tentatrice’
Fu dopo un bel bagno al largo che la scintilla scattò.
In barca c’era una riserva di acqua dolce per farsi la doccia dopo il bagno.
Raggiunsi Carla mentre stava per farsi la doccia e presi in mano io la pistola che spruzzava l’acqua.
‘Vieni ‘dai ‘fatti fare la doccia da me’.’
Dopo poco cominciai a dirigere il getto sui suoi seni. I capezzoli ora spingevano sotto il bikini bianco e si vedevano distintamente. Continuai.
‘Ora tocca a te’ tieni’.’
Angela guardava aspettando il suo turno.
Mentre Carla mi faceva la doccia, mi girai dando loro la schiena.
Mi sfilai lo slip bagnato.
Il mio lungo cazzo era chiaramente visibile da entrambe ma mi limitai a un
‘Angela mi passi quell’asciugamano e un costume asciutto”
Lo fece. Guardò meglio quello che c’era da vedere.
Ora l’intimità era decisamente maggiore.
Quando fu il suo turno di farsi la doccia anche Angela fece la cosa più naturale del mondo.
Sfilarsi il costume per cambiarselo.
Ci sdraiammo al sole.
Fu Angela a fare la mossa decisiva.
‘Beh ormai nuda mi hai vista’ ne approfitto per prendere il sole nuda ‘ tanto qui non ci vede nessuno oltre a te”
Si sfilò il costume e si sdraiò al mio fianco, invitando Carla a fare lo stesso.
Con un po’ di ritrosia in più l’amica fece altrettanto e io le imitai sfilandomi lo slip.
Guardavo il loro corpo ma mi limitai a giudicare la loro abbronzatura.
‘Beh non &egrave certo la prima volta che prendete il sole integrale..’
‘Ma &egrave la prima volta che lo facciamo davanti a un uomo’.’
‘Imbarazzata Claudia?’
‘Beh ‘diciamo che non potremo certo raccontarlo ai nostri mariti”
‘Non c’&egrave ragione per farlo’.’
‘Vedi Carla’ Angela ha ragione ‘siamo solo noi tre qui’ e nessuno saprà mai quello che &egrave accaduto’.’
Dicendo questa frase mi girai verso di lei fissandola.
I sui seni pieni e sodi mi facevano decisamente effetto. Aveva grossi capezzoli scuri che come prima sotto la doccia erano già turgidi.
Il cazzo reagì subito a quella vista.
‘Certo che tu non ti imbarazzi proprio’.’
‘Dovrei essere imbarazzato?’
‘Beh ‘. Diciamo che dovresti stare più ‘.tranquillo la sotto’.’
‘E’ difficile in mezzo a due donne così belle ”
Ancora una volta fu Angela a fare la prima mossa.
‘Beh Carla ‘. Almeno lui ha qualcosa di veramente grosso da mettere in mostra ‘.’
‘In effetti ‘ ‘
Presi la mano di Angela e la portai sul mio cazzo ormai quasi pienamente eretto.
‘Senti come &egrave grosso ‘.’
Iniziò a segarmi dolcemente mentre mi girai a cercare le labbra carnose di Carla.
La vista dell’amica che mi segava e del mio cazzo che cresceva tra le sue mani la aiutarono a vincere le sue paure.
Le infilai la lingua in bocca proprio mentre Angela scese con la testa a succhiarmi il cazzo.
Mi gustai il pompino baciando l’altra donna e giocando con le sue tette fino a che lei decise che era il momento anche per lei di gustarsi il mio cazzo.
Se lo divisero da brave amiche. Passandolo da una bocca all’altra.
Capii all’istante che l’intimità tra loro era più forte della semplice amicizia.
Ma quando vidi le loro lingue intrecciarsi in un bacio avido cappi che quell’estate mi sarei davvero divertito.

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Quel pomeriggio in barca ci fu solo il tempo di conoscersi.
Di assaggiare i loro corpi caldi e vogliosi.
Di scoprire il loro rapporto intimo e segreto.
Di dare loro piacere e di guardare come se lo davano tra loro.
Di farle prendere confidenza con il mio grosso arnese.
Di farle godere un paio di volte prima di dar loro tutta la mia sborra in faccia.

Poi da lì in poi cominciò una storia diversa.
Una storia a tre, interrotta solo nei due weekend in cui sono state raggiunte dai mariti.
Una storia in cui le due donne si sono lasciate alle spalle il tabù della fedeltà coniugale, fino a quei giorni rotta solo dall’amicizia, dalla complicità e dall’intimità tra loro due.
E dal piacere che erano solite darsi, deluse da mariti distratti e poco o per nulla attenti alle loro esigenze di femmine.
Una storia in cui al tempo stesso sono stato il loro giocattolo e la loro guida.

Dopo il pomeriggio in barca fu Carla a ‘parlare chiaro’.
‘Non voglio complicazioni o problemi con mio marito. Non posso permettermi che lo scopra e magari che decida di lasciarmi. Quindi conto sul fatto che nessuno sappia mai nulla su quello che &egrave successo oggi’.’
‘E men che meno su quello che succederà nei prossimi giorni ‘.’ aggiunse, furbetta, Angela.
‘So come comportarmi con delle ‘signore’. Conosco bene i limiti da no valicare in pubblico. In compenso credo abbiate capito che non mi pongo nessun limite nel privato”
‘Questo rischia di essere maledettamente interessante vero Carla?’
‘Interessante e piacevole direi’.’
Fu quello il patto che stringemmo bevendo un aperitivo al bar di ritorno dalla gita in barca ‘galeotta’.
E che suggellai con un invito a cena da me per il giorno successivo.
Quella sera, infatti, era da tempo promessa a Silvye, una ventunenne francese tutto pepe che adorava il mio cazzo e che amava farsi scopare sulla spiaggia, dopo un bagno insieme nudi, abbondantemente passata la mezzanotte, quando il suo fidanzato ufficiale stramazzava dal sonno dopo una giornata di mare e sport e una serata piuttosto alcolica.

Angela e Carla si presentarono all’ora dell’aperitivo.
Trasformate nel carattere e nell’abbigliamento.
Unghie laccate, trucco leggero e rossetto rosso per entrambe.
I capelli biondi di Angela sciolti alle spalle su un vestito di cotone bianco dalle spalline sottili e dalla gonna piuttosto corta. Sandali con molto tacco, scelti sicuramente in considerazione della maggiore altezza dell’amica.
Carla, invece, in nero. Altrettanto elegante. La schiena completamente nuda a mostrare l’assenza del reggiseno e la realtà di un seno che, nonostante l’età e le dimensioni, vinceva molto bene la sfida della forza di gravità. I sandali neri elegantissimi nonostante il tacco non avesse nulla a che vedere con quello dell’amica.
Le accolsi in jeans e camicia bianca. Scalzo ovviamente.
Ovviamente era tutto pronto. In casa e sul terrazzo.
E aprimmo la prima bottiglia di champagne.

L’atmosfera si scaldò dopo pochi minuti.
Quando Angela prese uno spiedino di frutta e dopo avere succhiato una fragola la porse con le labbra all’amica.
Il primo bacio della serata se lo diedero tra loro. Quasi a suggellare la loro intesa e la loro voglia comune di darsi completamente a un altro maschio dopo tanto tempo.
Mi avvicinai e mi unii a loro. Senza alcuna fretta. Limitandomi ad accarezzare i loro corpi. A indugiare sulla schiena nuda di Carla, sulle braccia e le cosce di Angela.
Era una sorta di abbraccio a tre.
Con le lingue che cominciavano a intrecciarsi e le loro mani sotto la mia camicia a cercarmi la pelle.
Fu Carla la prima a spogliarsi. A sfilare il vestitino nero mostrando un perizoma del medesimo colore e dalle minuscoli dimensioni.
La spinsi dolcemente a sedere sul divano e Angela capì subito quello che la donna voleva.
Si inginocchiò tra le sue cosce iniziando a leccarla con passione e dolcezza insieme.
Mi gustai a lungo lo spettacolo.
In piedi. Nudo e con il cazzo dritto nella mia mano destra.
Dovevo solo aspettare il mio turno.
Il momento in cui avrebbero deciso di avere finalmente voglia di cazzo.
Carla mi guardava.
Sul viso tutto il piacere che l’amica le stava regalando.
Era lo sguardo di una donna che gode e che sta chiedendo altro.
Era il momento di porgerle il cazzo da succhiare.
Lo prese in bocca mentre giocavo con le sue tette, con i suoi capezzoli grossi e turgidi iniziando a pomparlo con foga.
Provai a spingerglielo sempre più in fondo, scoprendo una vera e propria ‘gola profonda’, tanto si faceva riempire dal mio grosso palo.
Angela la leccava e la scopava con le dita.
‘Brava così’.succhialo tutto ‘preparalo bene ‘ poi lo diamo ad Angela..’
‘Si ‘scopala ‘sbattila per bene ‘ prendila’.’
Non mi feci ripetere due volte l’invito e presi Angela alla pecorina, mentre continuava a fare godere l’amica.
Non era certo la fighetta stretta di una ragazzina, ma le pareti della sua fica si strinsero attorno al mio cazzo che la riempiva con colpi sempre più profondi e più forti.
‘Carla ‘&egrave bellissimo ‘. &egrave enorme’ Mi fa impazzire ‘ Vengo”
Dopo un paio di orgasmi era il turno di cambiare e di fare godere per bene anche Carla.
La presi nella stessa posizione in cui aveva gustato la lingua dell’amica. Le gambe alte sulle mie spalle e il cazzo che affondava a riempirle la pancia.
Mi divisi tra le due donne passando da una all’altra e accorgendomi ben presto che da me non volevano essere leccate o sditalinate.
Per questo si bastavano e si piacevano.
Volevano solo cazzo.
Volevano solo quello che da tempo non prendevano.
Volevano solo il mio grosso cazzo.
Ed io ero ben felice di darlo a turno all’una o all’altra, cambiando posizione, ritmo, intensità.
Era incredibile sentirle e vederle godere come due femmine in calore.
‘Prendilo puttana’ lo senti come &egrave un vero cazzo troia’ lo senti come ti fa godere il cazzo di un maschio’?’
‘Si’si ‘&egrave bellissimo ‘.dammelo ‘non fermarti’.’
Ma ovviamente venne il momento di fermarsi.
Il momento in cui ti accorgi che non ce la fai più a trattenere la sborra, che ti accorgi che manca poco e esploderai tutto il tuo piacere.
E allora sai che in una situazione simile non puoi fare torti a nessuna delle due.
Devi darla ad entrambe.
Devi schizzare tutto il tuo piacere sulle loro lingue intrecciate in un bacio, sulle loro facce vicine’
‘Così ‘eccola troie ‘ecco la mia sborra puttane”

Il primo round era finito.
Era il momento di ricomporsi e cenare insieme.
Vederle tornare ‘signore’ dopo averle viste solo come due puttane vogliose di cazzo.
Il momento delle chiacchere e della conoscenza.

Scoprii così che la storia tra loro durava da un paio d’anni.
Da quando si erano confidate i problemi coniugali e si erano entrambe scoperte sessualmente insoddisfatte.
Da quando, un po’ cresciuti i figli, due per l’una e uno per l’altra, erano diventate per i rispettivi mariti solo le donne di casa e le donne da esibire in società.
Senza far loro mancare nulla sul piano materiale e sociale.
Ma privandole della cosa più importante per una moglie e una madre: continuare a sentirsi femmina e desiderata sessualmente.

‘Aldo mi scopa tutte le domeniche mattine. Quando i figli sono &egrave agli scout. Sempre lo stesso rito. Quattro colpi e via’.’
‘Beh io sono messa peggio. Mio marito pensa di essere un grande amatore senza accorgersi che non riesce nemmeno a darmi piacere ma accontentandosi dei miei ‘si’ alla domanda che immancabile arriva dopo pochi secondi dal suo orgasmo ”ti ho fatta stare bene vero cara?”’
Le ascoltavo raccontarmi le loro vite e le loro frustrazioni.
Ma anche il grande legame che avevano sviluppato tra loro due.
In cui il sesso era un normale coronamento di un rapporto profondo e duraturo.
‘E niente uomini? ‘mai?’
‘Mai ‘ qualche giochino comprato per corrispondenza ‘ma mai un uomo’contento campione? ‘sei il primo’.’
‘E siamo state davvero fortunate visto quello che abbiamo trovato’. Angela &egrave dall’anno scorso che mi martella con le dimensioni del tuo cazzo ”
‘Scema ‘.’
‘Non &egrave vero forse? Quante volte abbiamo goduto insieme mentre tu mi chiedevi il ‘cazzo del ragazzo della spiaggia”’
‘Beh ora ce l’hai Angela ‘ prendilo ‘succhialo ‘ lo sai che te lo darò fino a farti impazzire di piacere’ ‘
Angela rinviò l’inizio del pompino solo per il tempo necessario a trasferirci sul letto. Poi si gettò sul mio cazzo che evidentemente desiderava dalla scorsa estate.

Quella prima sera durò a lungo.
Ma non placò certo la voglia di cazzo delle due donne.
Scopammo ogni giorno della loro vacanza. Tranne i week end dedicati ai mariti.
E scopammo sempre in tre.
Come se nessuna volesse lasciare all’altra il ruolo di prima donna.
E ovviamente io stavo ben attento a dividermi equamente tra loro, senza lasciar trasparire alcuna preferenza.

Anche se Carla era indubbiamente più bella e quel suo culo alto e sodo mi faceva impazzire.
Eravamo sul letto di casa mia dopo un’interminabile scopata, che sapevamo essere l’ultima di quella vacanza.
L’indomani sarebbero arrivati i cornuti. E poi la loro partenza.
‘Come direbbe mio marito ‘.ci hai fatto stare proprio bene sai?’
‘Solo che questa volta &egrave vero”
‘Già ‘e ci mancherai a Milano”
‘Non siamo poi così distanti’ e poi la vacanza non &egrave ancora finita”
‘Non vorrai scopare ancora porco?’
‘Veramente vorrei fare qualcosa d’altro’.’

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Mi girai verso Carla mentre pronunciavo quelle parole.
Era stesa su un fianco, nuda e la fissai negli occhi.
Allungai una mano a cercarle la fica.
La trovai dischiusa dopo il pomeriggio di sesso.
La trovai bagnata, accogliente.
Entrai con due dita.
Angela guardava stesa alle mie spalle.
‘Sei incredibile ‘sei un porco”
Non risposi. Affondavo l’indice e il medio nella sua fica.
Ma non le lasciai a lungo.
Andai a cercare il suo buchino posteriore.
‘Non hai idea di quanto sia porco ”
‘Lo sai che non voglio”
Un dito bagnato dai suoi umori premeva sul suo culo.
‘Fermati Giorgio’non rovinare tutto”
Era successo molte volte in quei giorni che avevo cercato di prendermi il culo di Carla.
Quel culo alto e sodo che mi aveva fatto impazzire dalla prima volta che l’avevo vista.
Ma mi ero sempre trovato di fronte a dei rifiuti netti e intransigenti.
Anche quando aveva visto la sua amica Angela godere con il mio cazzo piantato nel culo lei si era sempre rifiutata.
Non lo aveva mai fatto.
E non voleva farlo.
Fino a quel momento avevo sempre rispettato quella decisione, proprio per ‘non rovinare tutto’.
Ma ora era diverso.
Avevo deciso di prendermelo.
Aggiunsi il secondo dito.
Giocavo col suo buchino con lenti movimenti circolari.
Forzando leggermente. Senza entrare.
Sapevo di aver bisogno di Angela.
‘Baciala Angela ‘ leccala’ vieni dai’.’
Non se lo fece ripetere e inizio a baciarla in profondità, le mani sulle tette a cercarle i capezzoli.
Continuai così.
Ora Carla non si lamentava più.
Una mano di Angela scese a cercarle la fica.
Sapeva molto bene cosa fare con le sue dita per dare piacere all’amica.
Io continuavo a forzarle il culetto vergine, con le dita bagnate dai suoi umori.
Spinsi un dito dentro di lei.
‘Ahh’ fermati ‘no ”
Ma era una resistenza molto più timida di prima.
E Angela era la mia migliore alleata’
‘Ti stiamo scopando insieme ‘ lasciati andare ‘ brava ‘ così’lo sento che ti piace ‘ ti stai bagnando tutta tesoro”
‘Siete due stronzi ‘.’
Ma Angela la scopava con le dita e la sgrillettava con maestria e Carla cominciava a lasciarsi andare.
‘Falla girare Giorgio, mettila a pecorina’ ho voglia di leccarla”
Mi gustai il 69 tra le due donne per qualche minuto prima di ricominciare a giocare con il culo di Carla.
Entrai con due dita questa volta.
Sapevo che avrebbe sentito male ma sapevo che ormai non sarebbe più scappata.
Angela mi aiutava allargandole le natiche mentre la leccava.
‘Così’ brava ‘senti come ti sto scopando il culo con le dita’ tra poco te lo aprirò col mio cazzo”
‘Mi fa male Giorgio ‘ mi fa male ‘ma ‘ dio che bello’ leccami ancora così’leccami tesoro”
Appoggiai la cappella gonfia al suo buchino e iniziai a farle capire che non sarebbe scappata più.
‘La senti vero’ Tienila aperta Angela ‘ Brava così’fammela scopare un po” eccotelo’.’
‘Ahhh ‘si ‘dio che bello ‘.’
‘Leccala Angela ‘ continua ‘ senti come sei fradicia di nuovo ‘ ‘
‘Si ‘ancora ‘continuate ‘ ancora’.’
Dopo qualche minuto sfilai il mio cazzo e lo puntai con decisione al suo culetto vergine.
Angela capì all’istante che era al momento di aprire le natiche all’amica per agevolarmi la penetrazione.
Spingevo con la mia cappella dolcemente ma inesorabilmente.
Sentivo le sue resistenze cedere.
‘Ecco ‘brava ‘così ‘ ora ‘ ora ti apro il culo tesoro ”
Un urlo di dolore accompagnò la presa di possesso del culetto vergine di Carla.
Mi fermai.
Il cazzo dentro solo di un paio di centimetri. Doveva abituarsi.
Il piacere che Angela le dava con la lingua e le dita compensava il dolore che le dava il mio cazzo.
Affondai dentro di lei.
‘Eccotelo ‘prendilo tutto ora ‘ goditelo tutto’.’
‘Ahhhh ‘.dio che male ‘ mi stai aprendo ‘mi sfondi ‘ continua Angela continua’.’
‘Si leccala ‘leccala che la facciamo godere come una troia ‘leccala mentre le scopo il culo ”
‘Si’si ‘.ahhhh ‘.fai piano ‘ti prego ‘dio come &egrave grosso ‘ dio che bello”
‘Così ‘vedi che ti sta piacendo ‘sei una puttana ‘ una puttana che gode mentre le spacco il culo’così ‘eccotelo tutto ‘fino in fondo’.’
Il piacere fisico era ovviamente moltiplicato per me dalla dimensione cerebrale.
Dal piacere di avere rotto il culo vergine della brava signora milanese.
Il piacere di segnare con questo tutto il mio possesso su di lei.
Di sentire colpo dopo colpo che il cazzo nel culo stava cominciando a fare i suoi effetti.
Non durai a lungo.
Ma durai abbastanza per gustarmi l’orgasmo di Carla.
Devastante. Accompagnato da urla di piacere incredibili.
Quando capii che stavo scoppiando lo sfilai.
La sborra calda non poteva che essere il premio per Angela.
Le riempii la bocca regalandole tutto il mio piacere e insieme tutta la mia gratitudine.

Ci salutammo una mezz’oretta dopo.
Dopo aver parlato di quello che era accaduto.
‘Hai visto che ci sei riuscita tesoro?’
‘Siete due bastardi’ mi avete praticamente violentata’ costretta’ All’inizio vi avrei preso a pugni ‘soprattutto tu stronza”
‘L’ho solo aiutato ‘e ho solo aiutato te a lasciarti andare ‘ sapevo che ti sarebbe piaciuto”
‘Si ‘ &egrave stato incredibile ‘.sentivo male e volevo scappare ‘e nello stesso tempo godevo come non avevo mai provato prima ‘ quando me lo hai rotto e sei entrato &egrave stato pazzesco’ ma poi’.’
‘Poi cosa’ ‘Dillo signora ‘dillo che subito dopo hai cominciato a goderti il mio cazzo’.Non aver paura di dirlo”
‘Si &egrave così stronzo ‘mi spaccava dal dolore ‘e mi piaceva ‘ mi sono sentita aperta squarciata’ ma nello stesso tempo godevo ad ogni colpo”
‘Ora sai che cosa ti farò la prossima volta che ci rivedremo’ perché noi tre ci rivedremo presto vero signore?’
‘Direi proprio di si’.’
Ci salutammo e ci risalutammo il giorno dopo prima della loro partenza in spiaggia.
Con un aperitivo con i loro due mariti.
Ne io ne nessuno di loro quattro sapeva in quel momento quello che sarebbe successo l’anno successivo.

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A Milano ci andai un paio di volte.
Allungando di un paio di notti due soggiorni necessari per incontri di lavoro.
In entrambi i casi avvisai Angela e Carla con un certo preavviso.
E in entrambi i casi trovarono il modo per liberarsi e raggiungermi nel mio hotel.
Ovviamente rigorosamente di giorno e dopo essersi costruite una adeguata copertura.
Certo qualche rischio poteva esserci incontrando per un caff&egrave un uomo molto più giovane nel bar di un albergo. Seguirlo agli ascensori per entrare poi nella sua camera.
Sentirsi addosso gli sguardi di tutti i presenti.
E immaginare i pensieri del portiere che ti guarda sorridendo.
Ma erano rischi minimi in fondo.
Poi una volta in camera i freni e le paure sparivano per lasciare spazio solo alla loro voglia di cazzo e di sesso.
E le urla di piacere anche se ascoltate da qualcuno non avevano certo un viso e un corpo a cui essere associate.
Tornarono al mare il luglio successivo.
E le accolsi al bar della spiaggia con un aperitivo con qualche amico.
Risa, scherzi e allegria, nulla di più.
Ma fu Carla a chiarire subito che non intendeva perdere tempo.
‘Dopocena da te?’
‘Mi stavo giusto chiedendo quanto avresti aspettato a proporlo’.’
Con il classico look da ‘passeggiata sul lungomare’ erano ancora più seducenti che in costume e prendisole e una volta raggiunto il letto ricominciai esattamente da dove avevo finito l’estate precedente.
Dal culo stretto di Carla.
Dalle sue resistenze e dal mio piacere nel vincerle.
Dal senso di possesso che mi dava aprirglielo.
Ovviamente non feci mancare nulla nemmeno ad Angela che, dopo essersi dedicata a lungo all’amica, presi a pecorina ripetutamente sia nella fica che nel culetto decisamente più aperto.
La vacanza continuò così.
Sole mare e tanto cazzo per le due belle signore della Milano bene in vacanza.
I due cornuti lontani e con loro tutti i freni inibitori.
Una di quelle sere le invitai a una festa a casa mia con altri amici presenti.
Accettarono.
Ma non si aspettavano di certo di essere accolte e trattate come le mie donne davanti a tutti.
Lo feci in modo sfrontato.
Esibendole ed esibendo il mio possesso su di loro.
Angela, come al solito, fu la prima a lasciarsi andare e a gustarsi la novità della situazione.
Carla, al contrario sembrava infastidita e quasi scocciata.
Con noi c’erano due coppie ‘stabili’ di amici, oltre a due ragazze in vacanza che facevano coppia con altrettanti amici e tre altri maschi.
Fu uno di loro a tentare un approccio diretto con Carla, ottenendo un rifiuto altrettanto diretto e deciso.
Angela invece non si sottraeva alle attenzioni degli altri due singles presenti, muovendosi elegante e disinvolta tra i vari gruppi che si formavano e si scioglievano durante la cena a buffet.
Abbracciai Carla da dietro. Le mani sui suoi fianchi. Il mio corpo aderente al suo.
La bocca sul suo collo nudo. La lingua a cercarle l’orecchio.
‘Sei splendida tesoro. Sei la più bella di tutte qui dentro. E sei la mia donna stasera’.’
‘Cosa vuoi fare ‘sei uno stronzo’ ‘
‘Voglio solo farti passare una bella serata in compagnia’.voglio solo farti divertire”
‘E far sapere a tutti che ci scopi insieme ‘ che siamo due puttane’.’
‘Che siete le mie puttane tesoro ”
‘Bastardo”
‘Non &egrave vero forse? ”
Alzai le mani dai fianchi ai suoi grossi seni accarezzandoglieli davanti a tutti senza smettere di farle sentire la lingua sul collo e il grosso cazzo contro il culo.
Si girò e rispose alle mie carezze infilandomi la lingua in bocca.
La serata continuò così tra provocazioni e piccole trasgressioni, ora con l’una ora con l’altra.
Poi qualcuno propose di andare a fare il bagno tutti insieme.
Rifiutai e rimasi solo con loro due e due amici.
Angela era decisamente euforica.
Aveva senz’altro bevuto un po’ più del solito.
Non esitò a sedersi a cavalcioni su di me e a mettermi le mani attorno al collo.
‘E’ stata davvero una splendida festa Giorgio’ grazie”
‘Non mi sembra ancora finita direi ‘ anzi’.’
‘Cosa vuoi fare porco?’
‘Tu che dici?’
Le mani slacciavano i bottoni della sua camicetta’ abbassavano il suo reggiseno’
Rispose baciandomi vogliosa, assolutamente incurante del fatto che nel soggiorno oltre a Carla c’erano anche altri due maschi.
Le alzai la gonna e raggiunsi con la mano le sue mutandine.
‘Senti quanto sei bagnata tesoro ‘hai voglia di cazzo vero?’
‘Si ‘sei un porco ”
‘Allora prendilo ‘ fammi vedere quanto sei puttana’ prendimi il cazzo e fatti scopare dai ”
Carla guardava impietrita la scena in piedi appoggiata al muro.
I due amici in poltrona si massaggiavano il cazzo vogliosi.
Angela non si fece ripetere due volte l’invito.
Mi liberò il cazzo durissimo, scostò il suo perizoma inzuppato e si impalò con tutta la sua voglia.
‘Ahhhhh ‘si ‘dammelo ‘dammelo così’. Che bello ”
‘Scopati così ‘brava ‘prendilo tutto ”
Uno dei due amici si alzò e si avvicinò porgendo ad Angela il suo cazzo da succhiare.
Guidai dolcemente la sua testa verso il cazzo dell’amico.
‘Succhialo dai ‘ fai vedere quanto sei troia ‘ brava così’ prendilo tutto ”
L’altro amico si segava in poltrona. Gli occhi fissi su Carla.
Mi gustai l’orgasmo di Angela sul mio cazzo e poi decisi che dovevo occuparmi di lei.
Invitai l’amico a prendere il mio posto.
Angela era partita e non aveva certo alcuna intenzione di interrompere la sua prima esperienza con due cazzi insieme.
Uno la prese a pecorina mentre l’altro le scopava la bocca.
Mi avvicinai a Carla.
Era in piedi. Appoggiata al tavolo.
Splendida nel suo abito nero che le fasciava perfettamente il corpo sodo e pieno.
Lo sguardo fisso sull’amica che si stava facendo scopare da due ragazzi mai visti prima.
Le presi una mano e la portai sul mio cazzo ancora bagnato dagli umori della fica di Angela.
‘Guardala ‘guarda come sta godendo ‘ guarda che troia ‘come si fa scopare’ Lo so che ti piace guardarla godere così’ senti come mi ha bagnato il cazzo ‘.succhiamelo dai ‘lo so che ne hai voglia ‘ avrai la fica fradicia ‘ vero tesoro?’
La cerco con la mano e la trovo proprio così’ inzuppata di voglia ‘
La scopo con due dita a fondo.
Voglio vederla in ginocchio davanti al mio cazzo duro ora .
Voglio farmi spompinare per bene prima di darglielo tutto.
‘Inginocchiati troia ‘ mangiami il cazzo ‘fammi vedere che pompinara sei ‘succhialo che poi ti scopo come una puttana ”
Mi gustai il suo pompino e con esso la sua sottomissione.
Li in ginocchio davanti al mio cazzo e davanti ad altri due ragazzi che si stavano fottendo l’amica finirono tutte le sue ultime resistenze.
E finirono del tutto quando la girai a pecorina per scoparla con forza mentre guardava Angela che si godeva i due cazzi.
I suoi orgasmi furono ripetuti e urlati e alla fine della lunga cavalcata si bevve tutta la mia sborra.
Carla non toccò nessuno dei due ragazzi presenti quella sera, ma, era anche lei pronta mentalmente a farlo alla prossima occasione.
Ovviamente di occasioni ce ne furono più d’una in quelle settimane visto che ofrii altre volte le due donne agli amici.
Carla ed Angela ne assaggiarono un altro paio oltre ai due di quella prima sera. Con un unico vincolo: il loro culo era solo per me.
Entrambe per la prima volta provarono una vera doppia penetrazione godendosi il mio enorme cazzo in culo insieme a quello dell’amico di turno che le penetrava in fica.
Fu una sera dopo una di queste feste da me che accadde quello che non sarebbe dovuto accadere.
Le riaccompagnai al loro albergo come di consueto.
Scherzavamo e ridevamo come accadeva ogni sera
Solo che ad attenderle sulla terrazza difronte al mare trovammo entrambi i cornuti.
Visibilmente sorpresi dal rivedere le loro mogli accompagnate in hotel nella notte dal ragazzo del bar della spiaggia.
Imbarazzo. Tensione. Paura nelle due donne. Sguardi nervosi.
Cercai una battuta per stemperare la tensione ottenendo solo un ‘nessuno ha chiesto la sua opinione’ da quello che immaginai essere il marito di Carla.
‘Vi aspettavamo domani ‘siamo state a ballare ”
Qualche battuta molto tesa tra loro quattro mi fece capire che quella scusa non avrebbe retto molto e soprattutto non avrebbe superato l’interrogatorio e la lite che sicuramente ci sarebbe stata nelle rispettive camere d’albergo.
Decisi di salutare e togliere il disturbo.
‘Beh ‘io vi lascio ‘non sono affari miei quello che vi state dicendo’ ci vediamo’ ‘
‘E’ la prima cosa giusta che hai detto da quando ti ho visto ‘togliti dai coglioni ‘e anche in fretta ”
‘Si Giorgio ‘vai ‘ &egrave meglio ”
Me ne andai rapidamente immaginando che la vita delle due signore milanesi sarebbe cambiata nella notte.
Il mattino dopo rimasi sorpreso nel vederle scendere in spiaggia ciascuna accompagnata dal rispettivo marito, come se l’incidente della notte precedente fosse già stato archiviato e superato.
In realtà era solo apparenza, come scoprii poche ore dopo quando i due uomini mi raggiunsero al tavolino del bar, approfittando di un momento in cui ero da solo.
‘E così ti scopi le nostre mogli, bastardo’
‘Con molto piacere anche ”
‘Come ti permetti, stronzo?’
Il marito di Angela sembrava più bellicoso, pronto quasi a muovere le mani.
L’altro non la smetteva di insultare.
Decisi di evitare che i toni salissero ulteriormente, soprattutto per rispetto nei confronti delle due donne e mi alzai cercando di mettere fine alla discussione.
‘Forse &egrave meglio se la finiamo qua’
‘Si &egrave meglio se ti togli di torno’
‘Veramente qui io sono a casa mia ”
Per tutta risposta mi arrivò un pugno in pieno viso.
Anche piuttosto forte in verità.
Girarono le loro spalle e se ne andarono in spiaggia, convinti di aver fatto la loro parte da ‘uomini veri’.
Era la prima volta che mi accadeva una cosa simile.
Alla fine di quel week end partirono portando con se anche Angela e Carla.
Non le rividi più e non seppi mai come finirono le cose tra loro e i rispettivi mariti.
Dubito che abbiano divorziato.
E dubito che abbiano rinunciato dopo di allora ai piaceri del sesso vero.
Sicuramente avranno imparato ad essere ancora più attente.

mrgeorgemilano@gmail.com

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