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Racconti Erotici Etero

8 – Il bordello

By 8 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Il bordello

(Capitolo 8 dei ricordi descritti ne ‘Le relazioni affettive’ dove vengono riportati alcuni dei profondi, intensi ed appassionati rapporti d’amore intercorsi tra madre e figlio
nel corso di oltre un decennio)

Il tempo passava, i rapporti con mia madre continuavano ad essere idilliaci anche perché mio padre risiedeva, di fatto, all’estero e vivevamo come more uxorio anzi come due amanti sempre appassionati.
Cominciato il liceo conobbi diverse compagne disponibili ad intrattenere rapporti sessuali.
Rapporti seguiti e controllati da mia madre a cui raccontavo sempre nei minimi particolari lo svolgimento di tutti gli amplessi.
Un giorno incontrai sul portone l’infermiera (così la conoscevano tutti) che abitava al primo piano. Conosceva molto bene mia madre da un po’ di tempo e spesso era salita anche a casa nostra.
Mi fermò per salutarmi e mi chiese di salire a casa sua per aiutarla non ricordo a far cosa. Aveva un bellissimo appartamento lussuosamente arredato come, d’altronde, era anche il nostro; il nostro era un attico con un terrazzo che circondava tutto l’appartamento.
Mi fece accomodare chiedendomi di aspettare alcuni minuti par darle il tempo di cambiarsi d’abito.
Si presentò con una vestaglia di seta tutta svolazzante e con una scollatura fino all’ombelico mostrando in tutta la sua bellezza ampi e voluminosi seni con capezzoli appena coperti dalla vestaglia. Sedendosi sulla poltrona davanti a me accavallò le cosce facendomi capire che non indossava le mutandine.
La visione mi fece subito avere una erezione che nascosi accavallando anch’io le gambe.
Con un gran bel sorriso si alzò e mi chiese cosa volevo bere.
– Ti piace più il cognac o il whisky ?
– Il cognac, ha un sapore più morbido. Aspetti che vengo ad aiutarla a prendere i bicchieri.
Ricordandomi di una situazione simile di diversi anni fa con la madre del mio migliore amico mi accostai alla Signora (!) da dietro appoggiandomi alla sua schiena e ai voluminosi glutei che orgogliosamente metteva in evidenza pur se coperti dalla vestaglia. Le inserii le mani nell’ampia scollatura stringendo con forza le voluminose mammelle.
La Signora (!) non reagì minimamente anzi si sbottonò completamente la vestaglia lasciando scoperto completamente il ventre e una fica contornata da una sottile corona di peli biondi.
– Come corri, ragazzo! Tua madre mi ha spesso detto che sei molto audace ed esperto. Ma procediamo con calma. Prima beviamoci un po’ di cognac e poi vedremo di fare qual cosa di più interessante.
La Signora (!) fece scivolare a terra la vestaglia e, restando completamente nuda, mi fece accomodare accanto a lei sul divano tenendo i bicchieri in mano che cominciammo a sorseggiare.
– Perché non ti liberi anche tu dei vestiti? La casa è ben riscaldata. Così potrò ammirare anch’io il tuo bel corpo tanto esaltato da tua madre. Il mio ti piace?
Non me lo feci ripetere; posai il bicchiere e cominciai a sbottonarmi i pantaloni e a farli scendere fino ai piedi restando con gli slip e maglione. Con calma mi tolsi le scarpe da ginnastica, i calzini, il maglione e la sottostante canottiera. A torso nudo e con i soli slip mi avvicinai alla Signora (!).
– Vuoi vedere cosa c’è dentro?
Senza rispondere mi prese gli slip sui fianchi e lentamente cominciò ad abbassarmeli fino ai piedi che sollevai uno alla volta per liberarmene completamente. Un pene in erezione e duro si liberò vibrando davanti al suo viso e a pochi centimetri dalla sua bocca.
– Tua madre ha veramente ragione a dire che sei un bel maschione e che hai un gran bel corpo!
Prese subito il pisellone con una mano e, stringendolo fortemente, cominciò a scappellarlo per iniziare una masturbazione lenta e delicata. La bloccai togliendole la mano dal pene avvicinandolo alla sua bocca che subito si aprì per ingoiarlo tutto. La Signora (!) cominciò una lunga fellatio terminata con la solita eiaculazione in bocca. La Signora (!) mostrò di apprezzare il sapore del mio sperma.
– Certo che quello dei ragazzi è decisamente più gustoso di quello degli anziani ! Adesso che te ne sei venuto che facciamo? Ci rivestiamo?
– Non prima di avermi fatto assaporare il tuo umore e di avermi fatto esplorare la tua fica così ben curata e profumata. Io sono già pronto!
– Lo vedo e lo sento che sei già pronto! Andiamo in camera così staremo più comodi e potrai sfogarti fin che vorrai. Era da tempo che volevo far la conoscenza del tuo cazzo tanto esaltato da tua madre.
Andammo in camera da letto, arredata con ampi specchi alle pareti, e ci sdraiammo su un ampio letto (forse era a tre piazze!).
– Da dove vuoi iniziare ? Da dietro o davanti ? Io non ho preferenze.
– Prima devo assaporare il tuo umore senza contaminazione di sperma. Allarga bene le cosce che ti devo ispezionare la vagina e vedere di quanto riesco ad allungarti la clitoride.
La Signora (!), alquanto sorpresa dei miei imperiosi comandi, ubbidì ed allargò al massimo le gambe piegando le ginocchia. Mi posizionai al centro della vulva forzando con i pollici l’allargamento delle grandi labbra notando una smorfia di dolore e di piacere assieme. Entrai con tre dita nella vagina e cominciai a masturbarla fino a quando la sentii estremamente bagnata. Finii con la vagina e continuai prendendo in bocca la clitoride già indurita ed appena uscita dal prepuzio; la strinsi interamente in bocca cominciando a succhiarla con voracità fino a farla allungare al massimo (forse quasi un paio di centimetri. ‘E’ più lunga di quella di mia madre’ ‘ pensai !). Rilasciata libera dalla bocca appariva come il pisellino di un neonato. La Signora (!) aveva raggiunto più orgasmi e la sua fica era inondata di umore. Immediatamente le inserii la lingua e, con movimenti rotatori, le raccolsi gran parte dell’umore uscito. Terminai congratulandomi per il sapore (quello di mia madre era di gran lunga migliore e non aveva nulla a che fare con il suo ma, per non dispiacerle, le dissi che era il migliore di tutte le donne che avevo scopato).
– Ti vuoi riposare un po’ o vuoi continuare?
– Continuo, continuo. Mettiti in ginocchio a 90 grandi ti voglio chiavare a pecorina.
Si girò, si piegò a 90 gradi poggiandosi con le mani sul letto, allargò le gambe per facilitare la penetrazione restando in attesa di accogliere nella vagina il mio pisellone (come lo chiama da sempre mia madre) che stava per scoppiare per la nuova erezione raggiunta. Prima di entrare le accarezzai, da dietro, la vulva aperta per l’attesa e per l’orgasmo di prima, quindi i glutei ed infine il buco del culo che si era anche leggermente aperto. Entrai, quindi, con un colpo secco di reni raggiungendo la profondità della vagina e la bocca dell’utero. Presi a stantuffarla freneticamente fin quando, accortomi che avena raggiunto un nuovo orgasmo, eiaculai una consistente quantità di sperma riempendole la fica. Spossata per la chiavata si distese a pancia sotto cercando di trattenere dentro il pene che io, invece, estrassi poggiandolo nella piega dei glutei e stendendomi con il corpo sul suo. Le infilai sotto le mani e le stinsi fortemente le voluminose mammelle.
– Vedo che sei un po’ stanca. Come mai? Oggi hai lavorato molto e non reggi ai miei assalti? Eppure ti ho chiavato una sola volta. Vuoi che riprovo in qualche altra posizione? Nel culo ti piacerà sicuramente!
– Si, ho avuto una mattinata molto faticosa. Prima il turno di notte in clinica, dove le richieste dai pazienti maschi di masturbazione sono continue, poi lo studio di fisioterapia che mando avanti con un certo numero di collaboratrici che vorrei farti conoscere. Pensa che questa notte ho dovuto fare ben tre seghe ad un vecchietto piuttosto arzillo malgrado soffra di cardiopatia: la prima dopo la cena, quando sono andata per portar via i piatti della cena e lui si è fatto trovare sdraiato sul letto con l’uccello scoperto e dritto, la seconda verso mezza notte dicendomi che non riusciva ad addormentarsi e mostrandomi il cazzo nuovamente in erezione e la terza la mattina quando sono andata in camera per pulirlo. Aveva nuovamente il cazzo dritto e abbastanza duro e pretendeva di incularmi. Gli ho rifiutato il culo procedendo ad una nuova masturbazione conclusa con l’uscita di una nuova gran quantità di sperma che ha inondato le lenzuola che ho subito cambiato. Il vecchietto ha tenuto egregiamente testa a tutti gli altri pazienti più giovani che si sono accontentati di una sola sega. Sento che sei nuovamente pronto. Avanti ti concedo, per oggi, ancora un nuovo assaggio. Poi la smettiamo. Riprenderemo al mio studio dove, oltre a me, troverai tante belle ragazze pronte a soddisfarti in ogni desiderio.
– Si, girati e mettiti nuovamente a 90 gradi che ti entro nel culo! Concedi a me quello che non hai voluto dare al vecchietto ma che, sicuramente, avrai dato a qualche altro paziente. Quanto ti sei fatta dare? Il tuo culo costa molto?
– Come hai fatto a capire che questa notte il mio culo è stato visitato? Sei piuttosto perspicace! Questa volta a te lo dò gratis; però prima di incularmi mettiti il preservativo che trovi in quel cassetto. E’ per la tua protezione! Non conosco la persona che mi ha inculato questa notte.
Mi alzai per prendere il preservativo nel cassetto indicato. Trovai una gran quantità di bustine di tutti i colori. Ne scelsi una nera che porsi alla Signora (!). Lei l’aprì e mi infilò il nero preservativo con grande facilità per l’erezione del mio pene. Si posizionò a 90 gradi invitandomi ad entrare rapidamente. Così feci non trovando alcun ostacolo in quanto le pareti del retto si aprirono spontaneamente adattandosi alle mi dimensioni. Dopo diverse stantuffate eiaculai abbondantemente riempendo il serbatoio del preservativo che subito mi sfilai.
– Ma lo sai che sei veramente bravo? Ha ragione tua madre! Ti voglio far valutare anche dalle mie collaboratrici quando verrai in studio. Certo non potrai utilizzare le loro fiche come stai facendo oggi con la mia. Sai, con loro ogni prestazione ha un costo. Io, visto che sei il figlio di un’amica, non ti farò pagare nulla. Ma che la cosa resti un segreto tra noi. I tuoi amici, però, dovranno pagare le prestazioni che richiederanno alle ragazze dello studio. Se vieni sabato prossimo nel pomeriggio ti riservo una tua coetanea che, forse, già conosci o hai visto al liceo che frequenti. Per l’età che ha è già molto brava ed esperta ma è anche piuttosto cara. Cercherò di convincerla a farti uno sconto magari concedendole io uno sconto sulla percentuale riservata allo studio. Se ti piace te la riserverò tutti i sabati che verrai. La trovi solo il sabato perché negli altri giorni deve studiare per la maturità. Portati anche qualche amico purché fidato e di cui sei certo che non andrà a raccontare a tutti le prestazioni che offre lo studio fisioterapico. Sai, nel mio studio vengono persone molto importanti che richiedono il massimo della riservatezza. Adesso andiamo a farci una bella doccia per pulirci. Sento che il tuo sperma comincia ad uscirmi dalla fica e dall’ano scendendomi tra le cosce. Tu pure sei un po’ sudato ed hai il cazzo bagnato di sperma.
In bagno, un locale tutto marmi, specchi, vasca con idromassaggio e doccia con sauna in grado di contenere almeno 4 ‘ 5 persone, ci insaponammo reciprocamente massaggiandoci tutte le parti del corpo per poi lavarci con acqua ben calda.
– Ti è piaciuto passare il pomeriggio con una delle amiche di tua madre?
– Si, molto. Ma perché non mi hai invitato prima?
– Tua madre non ha mai voluto che tu mi frequentassi. So che è una madre gelosa del proprio figlio. Ma ormai sei grande e tu ti devi distaccare da lei, prendere la tua strada e fare le tue scelte in modo autonomo. Allora ti aspetto sabato? Ti prenoto la studentessa che ti ho accennato?
– Si, sarò nel tuo studio in compagnia del mio migliore amico di cui potrai fidarti come di me.
– Per te penserò io a ricompensare la fanciulla, per il tuo amico digli di portarsi almeno 1000 euro. Se gli chiederanno di più provvederò io alla differenza, ma solo per questa prima volta! A sabato mio bel maschione!
Raccontai a mia madre l’incontro avuto con l’infermiera del primo piano e come si era evoluto il pomeriggio. Mia madre mi sembrò, inizialmente, piuttosto contrariata per l’incontro ma, subito dopo, si calmò mostrandosi ‘non dispiaciuta’ per come avevo trascorso il pomeriggio commentando:
– Sei ormai un gran bel maschione ed è giunta l’ora che cominci a conoscere anche simili posti che, comunque, non ti daranno mai le soddisfazioni che hai provato con me. Prova ad andarci, poi ne riparleremo. I soldi che ti dò settimanalmente ti dovrebbero essere più che sufficienti. Eventualmente chiedili sempre a me. Mi raccomando, usa sempre il preservativo; è necessario per proteggere la tua salute.
Ne parlai con il mio amico, gli diedi 1000 euro e ci organizzammo per andare, il sabato successivo, a conoscere questo ‘studio fisioterapico’ situato in una riservata ed elegante villetta sita in uno dei quartieri più scic della città. Fummo accolti con grande cordialità dalla Signora (!) che si curò subito di presentarci alcune delle collaboratrici presenti. Tutte donne di giovanile aspetto, tra i 28-30 e i 40-45 anni, signorili ed eleganti nel portamento e nel vestire, esteticamente ben curate e senza alcuna espressione volgare. Dal modo di parlare, privo di qualsiasi accento dialettale, s’intuiva l’elevato livello culturale anche per la perfetta sintassi del loro parlare e per l’assenza di errori grammaticali. L’ambiente era tutto ovattato e di gran lusso, con un gran bel parco pieno di fiori ed anche di una piccola piscina. Era, quindi, un bordello di lusso e le ‘Escort’ erano tutte d’alto bordo.
Con il mio amico ci guardammo negli occhi e pensammo contemporaneamente: ‘Ma queste ce le dobbiamo scopare tutte!’
Ci intrattennero nell’ampio salone di ricevimento dove ci offrirono anche qualche alcolico da bere.
A un certo punto sentimmo, senza però poter vedere, che qualcheduno usciva dalla villa; subito dopo si presentò nel salone una giovanissima ragazza sorridente e vestita sportivamente. La Signora (!) subito si alzò, le andò incontro, le prese una mano e la porto verso di me per presentarmela.
– Ecco questa è quella meravigliosa fanciulla di cui ti ho parlato e di cui, tra poco, apprezzerai le doti e la bravura nell’ars amandi !
Nel scambiarci lo sguardo la ragazza arrossì leggermente per avermi riconosciuto come uno dei tanti studenti del liceo. Si, era la fica più corteggiata ed anche la più ‘chiacchierata’ della scuola. Alcuni raccontavano che ‘se l’erano fatta’, ma mentivano. Non era il genere di ragazza disposta a concedersi ai compagni di liceo!
Ci presentammo facendo finta di essere la prima volta che ci si vedeva.
– Adesso da brava, porta il tuo compagno a visitare una delle stanze del primo piano. Ci vediamo dopo.
Contemporaneamente una delle altre Escort prese per mano il mio amico e se lo trascinò dietro precedendoci nel salire le scale. Loro entrarono subito nella prima stanza di un lungo corridoio ricoperto di moquette rossa, mentre la mia ‘compagnuccia’ mi fece entrare nell’ultima. Erano tutte stanze bellissime, arredate con gusto e dotate di bagno con doccia, bidet ecc. Naturalmente non mancava un ampio letto a due piazze. La luce era soffusa e di vari colori. Il sottofondo sonoro poteva essere scelto tra i vari stili musicali secondo le preferenze del clienti. La mia compagnuccia subito tenne a precisarmi:
– Senti io sto qui per farti scopare ma guai a te e al tuo amico se racconterete a scuola che mi avete visto in questa villa. In particolare nulla devono venire a sapere i miei genitori. I soldi che mi guadagno servono a me e solo a me. La Direttrice mi ha detto che devo farti uno sconto perché sei il figlio di una cara amica. Bene, per questa volta dammi solo 500 euro. Ma se ci vedremo altre volte mi dovrai dare almeno il doppio. Questo se ti limiti a chiedermi solo una marchetta. Se vuoi anche altre prestazioni il prezzo sale ancora. Se vuoi il culo mi devi dare 2000 euro: questo è il mio ‘listino’ Adesso spogliati e sdraiati sul letto. Io vado in bagno, faccio pipì e ti raggiungo.
Iniziò così la prima visita ad un bordello (di lusso) che proseguì nel modo più classico: preliminare massaggio delle zone erogene, inserimento del preservativo, parziale masturbazione, qualche leccata degli organi genitali ed infine usuale chiavata seguita da una doccia rinfrescante e che finì con il pagamento della prestazione (in contanti!) e con un ‘a presto’.
Scendemmo, quindi, nel salone dei ricevimenti dove già sostava il mio amico in cordiale colloquio con un paio di Escort libere (la sua era già risalita con un nuovo cliente). La Signora (!) mi venne incontro per salutarmi notando che non ero particolarmente soddisfatto.
– Il tuo amico l’ho visto decisamente più allegro di te! Tu mi sembri un po’ meno. Non sei rimasto soddisfatto? Eppure è la più richiesta in senso assoluto e, quindi, la maggiore ‘azionista’ dello studio. Domani passa a trovarmi a casa ci penserò io a farti tornare allegro!
Nei mesi successivi le visite allo studio si limitarono solo ad un paio con risultati non molto differenti. Ogni volta dovetti ricorrere, per risollevarmi il morale e tornare ad essere felice ed allegro, al corpo e all’affetto di mia madre con la quale i rapporti continuavano ad essere sempre più meravigliosi ed intensi come i primi giorni.
Non esisteva al mondo, e non esiste ancora oggi, donna più adorabile e meravigliosa di lei!

Segue nel racconto ‘Il rito nuziale’, Cap. 9 de ‘Le relazioni affettive’

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