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Racconti Erotici Etero

A A A Cazzo a domicilio cercasi

By 15 Dicembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

A A cazzo a domicilio cercasi. Tutti quanti pensano che per una donna sia più facile trovare cazzo di quanto sia per una donna trovare la fica. Sebbene non possa negare questa incontestabile realtà, devo constatare, con sommo dispiacere, che trovare un uomo ‘ oggetto, uno da usare e da cui farsi usare quando si desidera, non &egrave affatto semplice. Ma veniamo a me: io mi chiamo Debora, ho 37 anni e sono single per scelta. Non immaginate storie di uomini crudeli che mi hanno spezzato il cuore’ delusioni immense’ no, niente di questo. Sono libera, una farfalla che ama correre di fiore in fiore e non ho mai voluto legarmi. Con ogni uomo che ho avuto, che sia stato quello di un anno o quello di una botta e via, sono stata sincera e inequivocabile. IO-VOGLIO-DIVERTIRMI-E-BASTA. IO-VOGLIO-SOLO-SESSO. Eppure’ quante volte mi &egrave capitato di sentirmi dire, da perfetti sconosciuti che avevano usato il mio corpo, che mi avevano sporcato della loro sborra’ che io dovrei sentirmi sola! Quante volte mi sono sentita addosso uno sguardo compassionevole, della serie ‘ma non ti manca un uomo?’ Un tipo una volta mi ha addirittura detto che sembro io un uomo. Sarà. Io sono felice così, forse perché avendo tanti amici e un lavoro che mi impegna molto, non avrei tempo per una vera storia, che non lo nego, sicuramente mi darebbe gioia. Perché gli uomini che ho incontrato, invece di chiedere un minimo di impegno a una scapestrata come me, non si concentrano su tante brave ragazze, che sicuramente da quel punto di vista sono infinitamente migliori e più mature di me? Dopo l’ennesima storia di sesso finita allo stesso modo ‘ lui mi aveva detto ‘non ce la faccio a sapere che vai con altri, voglio che fai sesso solo con me’ e io avevo chiuso ‘ pensai di mettere un annuncio su Internet. Il titolo era: ‘AAA cazzo a domicilio cercasi’. Questo il testo: ‘Affascinante femmina da montare di 37 anni cerca stalloni vogliosi per soddisfare la sua voglia e le sue fantasie. Non mi sposto ma posso ospitare. Chiedo rispetto, pulizia e un’altra cosa: non voglio impegni di nessun tipo, &egrave solo sesso!’ Non ci misi una foto a volto scoperto né una foto ginecologica’ semplicemente pubblicai la foto della mia ombra’ nuda’mentre ero in piedi a gambe larghe. Inutile dire che mi arrivarono una valanga di e-mail!! Io pensai che fosse giusto dare la priorità a chi mi avesse scritto che prima. Il primo aspirante ‘cazzo a domicilio’ diceva di chiamarsi Fabio, di essere un single carino di 42 anni che cercava la mia stessa cosa e mi aveva lasciato il suo numero di cellulare. Lo chiamai subito. ‘Pronto?’ ‘Ciao sono la donna dell’annuncio, quella a cui tu hai scritto.’ ‘Eh?’ ‘Sono quella che cerca un cazzo a domicilio.’ ‘Ah’ si’ mi ricordo’ allora? Come stai?’ ‘Bene grazie. Quando ci incontriamo?’ Lui restò in silenzio. Evidentemente non si aspettava tanta sollecitudine. ‘Se vuoi’ ci vediamo anche tra un’ora al bar’ prendiamo un caff&egrave’ facciamo due chiacchere’ ci conosciamo” ‘Vieni a casa mia no? Se vuoi la caffeina te lo faccio io un caff&egrave, tesoro.’ ‘Ma sei una’ una mercenaria, insomma?’ ‘No, perché?’ Mi resi conto che i miei toni forse erano un po’ troppo da troia. ‘Beh” ‘Senti Fabio, non c’&egrave molto da parlare, secondo me. Se vuoi puoi venire a casa mia. Se ti piaccio, resti. Se non ti piaccio te ne vai, non mi offendo.’ ‘Ok. Qual &egrave l’indirizzo?’ Mi fumai una sigaretta mentre l’attendevo. Nonostante la titubanza iniziale, pareva convinto. Quando gli aprii la porta, vidi che effettivamente era carino. Non molto alto, occhi scuri, capelli grigi, una fossetta sotto al mento e labbra carnose. Ventre piatto, pettorali discreti’ insomma un bel tipo. ‘Sei carino, sai?’ ‘Anche tu, non sei affatto male!’ ‘Allora entra, prego. Vuoi qualcosa da bere? Te lo preparo questo caff&egrave?’ Fabio mi fissava dalla testa ai piedi, indugiando lo sguardo sulle mie gambe, che spuntavano dalla mia minigonna corta e sulla mia maglietta scollata. ‘Se proprio devi” ‘No no’ andiamo in camera da letto?’ Subito iniziò a baciarmi sul collo, premendo forte le labbra sulla mia pelle. ‘Vedo che ci siamo capiti tesoro” Mi infilò la lingua in bocca, lì, in mezzo al corridoio, e quasi mi faceva cadere per terra per il suo impeto. ‘Piano’ piano’ c’&egrave tutto il tempo’da quant’&egrave che non vedi una donna?’ ‘Troppo tempo” Andammo in camera mia e mi buttò sul letto, venendo sopra di me. Mi baciava, slinguazzandomi tutta’ leccandomi la bocca’ il collo’ il decollete’ Il porco strusciava anche il suo cazzo contro l’inguine e le cosce’ era durissimo. Avevo voglia di sentirlo anche sulla fica e così allargai le cosce, avvinghiando le gambe attorno alla sua schiena. Subito si accorse che non avevo le mutande’ ‘Guarda che bella fichetta’ma tu vai sempre in giro così?’ ‘E a te che ti importa?’ ‘Lo vuoi vedere il mio cazzo?’ ‘Da quello che sento mi pare che stai messo bene. Tiratelo fuori dai’No no, non spogliarti tutto, basta che ti abbassi la cerniera e lo tiri fuori.’ Fabio fece come volevo io e io glielo presi in mano. Non era superdotato, mi superava di poco il palmo, eppure era grosso’ riuscivo appena a prenderlo, a chiudergli le dita attorno. ‘Eh si, stai proprio messo bene” Iniziai a fargli una sega, anche se non ce n’era bisogno perché era già molto duro, e intanto lui mi aveva abbassato la maglietta e mi stava ciucciando avidamente i capezzoli. Sentirlo così rigido’ tutto scappellato’ mi fece venire una voglia matta di sentirlo tutto in bocca. Lo feci distendere a pancia in su e scivolai su di lui maliziosa’ strofinandogli la mia fichetta bagnata sul suo cazzone e poi scendendo’ massaggiandolo su tutto il corpo che ancora era coperto. Io non amavo spogliarmi tutta durante il sesso. Mi piaceva scoprire solo il necessario, mi dava l’idea di un incontro sessuale molto più trasgressivo e porco. Un uomo vestito di tutto punto con il cazzo di fuori mi eccitava di più di un uomo completamente nudo. ‘Mmmmh’ così mi fai impazzire” Gli diedi una leccatina sulla cappella e poi lo imboccai tutto, spalancando bene le fauci. ‘Brava’ succhiamelo’ fammi un pompino’ ahhh” Andavo veloce su e giù sul suo cazzo, lo spompinavo e intanto lo leccavo tutt’intorno alla cappella, picchiettavo la mia lingua sul suo buchino. Lo sentivo inturgidirsi nella mia bocca, con le vene in rilievo che pulsavano. ‘Girati’ girati” ‘Come?’ ‘Girati e mettimi la fica in faccia’ Voglio leccartela tutta!’ Feci come diceva e ebbi dei brividi di piacere quando sentii la sua lingua che mi esplorava. Me la teneva aperta con le mani e mi leccava nel buchino’ mi ciucciava il clitoride’ era proprio bravo. Il piacere che mi dava mi spingeva a spompinarlo con più foga, quasi mi soffocavo con quel cazzo spesso tutto in bocca. ‘Piano che ti soffochi” ‘Zitto e pensa a slinguazzarmi la fica.’ ‘Sei tutta bagnata’ mi piace il tuo sapore’ aaaah” Quel 69 scatenato mi stava eccitando oltremisura, anche se non ero certo a digiuno da tanto. L’ultima volta che avevo scopato risaliva a’ 48 ore prima’ e l’ultimo orgasmo l’avevo avuto di mattina. La mattina mi svegliavo sempre con il clitoride gonfio e prima di andare al lavoro dovevo per forza masturbarmi e godere, altrimenti il piacere mi avrebbe tormentato (e distratto) tutta la giornata. ‘Voglio scoparti’ Fatti scopare, ho voglia!’ ‘Oh si! Non vedo l’ora di farmi riempire la fica dal tuo cazzone’ ma c’entrerà?’ ‘Sei bella bagnata’ credo che c’entri’ proviamoci dai. Non resisto più ti devo possedere!’ Gli infilai un preservativo e andai a cavalcioni sopra di lui, puntando la cappella sulla mia fessura umida e pronta. Lo feci entrare con difficoltà’ ero bagnata si, ma quel cazzone mi sembrava che mi aprisse in due! ‘Aaaah’ che bello’ ti sento tutta intorno a me’ come sei calda” Il maiale iniziò a spingere, piano’ e intanto aveva sollevato la schiena e si era attaccato di nuovo ai miei capezzoli duri. ‘E’ una vita che sogno di chiavarmi una porca come te’ una sconosciuta” ‘Bravo’ allora zitto e spingi’ non parlare. Le parole sono inutili.’ Mi prese per il culo e mi guidava su e giù sul suo cazzone, a ritmo con le sue spinte. Devo dire che non ero mai stata penetrata da un cazzo così spesso e sebbene fossi sempre stata clitoridea, adesso provavo due piaceri’ Il piacere di strofinare il clitoride contro la base del suo cazzo, quando mi abbassavo tutta su di lui’ e il piacere della mia fica che si schiudeva ‘ si spalancava! ‘ sotto i suoi colpi. Avevo voglia comunque di sentirlo fino in fondo’e quella posizione non permetteva di farlo. Mi misi a pecora, con il culo ben in fuori e le cosce aperte. ‘Montami, stallone.’ Lui non se lo fece ripetere due volte e mi infilò subito il cazzo dentro. Ora potevo gustarmelo davvero e il piacere vaginale che avevo provato prima divenne più forte. Entrava tutto in fondo dentro di me e le sue palle, le sue grosse palle, sbattevano contro la mia carne. Lui però era un po’ titubante nel senso che ancora andava ‘piano’. ‘Scopa scopa’ vai scopami, più forte!’ ‘Ma’ non ti faccio male?’ ‘No no’ spingi vai” ‘E se dopo.. vengo?’ ‘E dai! Fai come ti dico e basta.’ Finalmente Fabio si lasciò andare e inziò a scoparmi come uno stallone in calore che ha solo voglia di svuotarsi le palle dentro la cavalla. Che bello’ che bello’ pensavo io. Lui godeva e io godevo! Era strano ma proprio con una persona ‘ oggetto, uno che si usa solo per il proprio piacere, con cui non c’&egrave alcun legame amichevole / sentimentale, si provano certe cose, ci si lascia andare veramente. Fabio mi afferrò le tette e mi stringeva i capezzoli tra le dita mentre mi fotteva. Una cosa che veramente’ mi faceva quasi gridare. Poi non riuscii più a trattenermi e finalmente venni’ venni’ un orgasmo liberatorio. ‘Sto venendo’ Godoooo” La mia fica si chiudeva e si apriva attorno a lui, quasi stringendolo. Lo spinse forte dentro di me’facendomi quasi male, due ‘ tre colpi secchi’ ‘Sborro’ ti sto sborrando dentro’ siii’ godo anche io’ godoooo! Aaaaah!’ Nonostante il preservativo, lo sentivo contrarsi e capii che mi stava schizzando dentro. Un fiotto’ due fiotti’tre fiotti di sborra’. quattro! Avrebbe fatto felice anche un’altra donna con tutta quella sborra. Dopo quella scopata meravigliosa, mi distesi sul letto a fumare, e offrii anche a lui una sigaretta. ‘Ti &egrave piaciuto?’ mi chiese lui. ‘L’hai visto no? C’&egrave bisogno che me lo chiedi?’ ‘Ci rivediamo?’ ‘Dipende da te.’ ‘In che senso?’ ‘Quando io ho voglia e tu avrai voglia di un’altra chiavata, ci si può vedere qui.’ ‘Ok.’ ‘Ora puoi andare. Se non ti dispiace ho sonno e vorrei dormire.’ ‘Ma” ‘Ciao Fabio.’ Mi girai dall’altra parte e mi addormentai, mentre lui si rivestiva. ‘Vabbé’ ciao.’ Speravo, come sempre, che sarebbe stato l’uomo perfetto’ anzi, il cazzo perfetto. Quello che mi avrebbe usata come una troia, quella che mi avrebbe fatto godere e che io avrei fatto godere, senza troppi conformismi e troppe chiacchere e senza pretendere nulla l’uno dall’altra se non la pura lussuria. CaldaPorcellina Dopo l’incontro rovente con Fabio, il mio aspirante cazzo a domicilio n. 1, mi addormentai profondamente, appagata e felice. Era bello scopare e basta… senza pensieri, senza doveri… solo una donna e un uomo che si accoppiano senza tregua come animali, comandati dal loro istinto. La mattina dopo mi ero eccitata di nuovo e pensai bene di non masturbarmi… Chiamai un collega di lavoro, uno dei miei “amici” per il sesso, sempre disponibile. “Ciao Mauro.” “Ehy bella… non mi saluti mai… come va?” “Bene… anzi no, male. Ho voglia di scopare oggi ma mi manca la materia prima.” “Tesoro… io da due mesi mi sono fidanzat..:” “Oh beh se non vuoi, ciao.” Stavo per riattaccare. “No no scusa! A che ora ti passo a trovare?” “Ci vediamo in pausa pranzo nel parcheggio. Ciao.” “Ciao.” Mi feci una lunga doccia, con il bagnoschiuma al profumo di lavanda. Poi mi vestii, mettendo uno dei miei soliti abitini stretti e attillati che facevano impazzire tutti. Sotto non misi né le mutandine, né il reggiseno, così che tutti potevano vedere i miei capezzoli sempre duri. Mi truccai con un po’ di matita nera, che mi evidenziava i miei grandi occhi verdi, e un rossetto rosso fuoco. Ero pronta a sedurre un altro maschio… un maschio che avevo già sedotto, di cui già conoscevo il sapore… che dai miei ricordi sbiaditi non era affatto male. All’ora stabilita, dopo una mattina intensa in cui ero stata perennemente arrapata, tanto che la fica mi faceva male e non avevo altro pensiero, scesi giù nel parcheggio. “Ciao porcellina…” Mauro mi prese da dietro all’improvviso, afferrandomi le tette. “Ahi… mi hai spaventato cretino!” “Scusa tesoro…” iniziò a baciarmi e leccarmi il collo. “Siamo in mezzo alle macchine… ci possono vedere!” “E che mi frega. La mia fidanzata &egrave lontana, tu sei single…” “Si ma se ci vede il capo sono cazzi. Spostiamoci dai.” Purtroppo a quell’ora il parcheggio era tutto illuminato e non trovammo di meglio da fare che piazzarci dietro a un SUV che ci copriva un po’ dalla vista degli altri. Subito ci baciammo frenetici e dopo un po’ gli afferrai forte il pacco. “Aspetta… aspetta…” “Aspetto cosa? Lo sai che ho voglia di cazzo no?” “Fatti leccare le tette. Ho voglia di succhiare i tuoi capezzoli enormi.” “E tieni, succhiali:” Mi scoprii il vestitino offrendogli i miei capezzoli. Lui li prese subito in bocca e li ciucciò, li lecco sulle punte, provocandomi delle fitte di piacere e aumentando la mia fame di cazzo. Purtroppo ci dovemmo fermare perché passarono un paio di persone e io ero a tette nude. Lui mi abbracciò e fece finta che eravamo una coppietta di “liceali” che si baciavano nel corridoio della scuola. Ma non appena i due intrusi andarono via, famelica mi misi in ginocchio e gli tirai fuori il cazzo. Era lungo… già duro… e profumato… invitante. Iniziai a fargli un pompino, a succhiarlo, cogliendo Mauro di sorpresa. “Piano piccola…” “Piano di che? Lo vuoi un pompino o no?” “Siii… &egrave che… sei troppo bella per essere vera. Sei una porcona… una… zoccola!” “Lo so… mmmmh… si sta scappellando tutto il tuo cazzone… ora ti lecco la cappella… ti piace così, la mia lingua tutt’intorno? Mmmmh…” “Brava brava…. Ora imboccalo tutto, fino alle palle.” “Ma non posso, ce l’hai… enorme!” “Dai che ce la fai.” Spalancai la bocca e con molta fatica riuscii a imboccarlo quasi tutto. Avevo la bocca piena di quel cazzo magnifico che quasi mi impediva di respirare. “Ora ciuccialo, vai su e giù come sai fare. Ooooh… brava… mi stai facendo impazzire.” Mentre lo spompinavo, avevo allargato le cosce e mi sditalinavo la fichetta che già grondava umori. Lui se ne accorse dopo un po’. “Vedo che ti stai dando da fare… vuoi che placo la tua sofferenza?” “E come?” “Mettiti contro il muro che ti chiavo subito.” Mi alzai e feci come mi diceva. Lui cercò prima la mia fica con il dito, poi non appena ebbe trovato il punto giusto, spinse con il cazzone. “Aaaaaah!” urlai non appena mi penetrò. Era davvero grosso e bello. Iniziò a spingere, a spingere, quasi mi faceva male… era instancabile. “Bravo porco scopami sono la tua troia… fammi godere… aaaah siii vai… spingi porco.” “Zitta e fatti chiavare…” diceva lui mettendomi le dita in bocca. Io gliele ciucciavo e intanto mi godevo quel bel maschione caldo. A un certo punto, lui si fermò e si tolse dalla mia fica. “Merda! Sta arrivando il proprietario del SUV….” Mi rivestii di fretta e me ne andai con lui verso gli uffici. La pausa pranzo era finita e anche la nostra pausa di piacere. Ero insoddisfatta, vogliosa e affamata… di cibo e di cazzo. Pensai bene di chiamare Fabio… sarebbe stato disponibile per un’altra botta e via? Calda Porcellina Non appena uscii dal lavoro, telefonai subito Fabio. “Pronto?’ ‘Ciao” ‘Ma ciao bella’ ti ho pensato tanto.. come s” ‘Vuoi scopare?’ ‘Io’ ehm.. beh’ direi di si! Quando? Dove?’ ‘Io sarò a casa tra mezz’ora. Se vuoi raggiungimi lì. Ciao.’ Arrivò tutto trafelato e mi salutò con un bacio sulle labbra. ‘Tieni tesoro, questi sono per te’ disse porgendomi un bel mazzo di rose blu. ‘Ma’ che significa scusa?’ ‘Ci tenevo a ringraziarti per l’altra volta, per il piacere che mi hai dato.’ ‘Anche tu mi hai dato piacere, quindi non hai nulla di cui ringraziarmi. E’ stato uno scambio, no?’ ‘Non ti piacciono?’ ‘Si mi piacciono. Molto. Ma questo &egrave solo sesso, ricordalo.’ ‘Certo certo! E’ solo che volevo essere gentile” Dopo aver messo i fiori nel vaso, lo presi per mano e lo portai in camera da letto. ‘Fammi provare un altro po’ il tuo cazzo” ‘Quando vuoi bella, &egrave tutto tuo” Mi infilò subito la lingua in bocca e intanto mi palpava tutta, strizzandomi forte le tette. I capezzoli si erano induriti subito, appena l’avevo visto e avevo sentito il suo forte profumo di maschio. Poi già ero eccitata per la mia scopata finita male nel parcheggio’ ‘Ti sono mancato’?’ ‘Si mi sei mancato’ ma non parlare’ leccami tutta!’ I vestiti volarono per terra e in pochi istanti ci ritrovammo nudi e caldi, i corpi che si sfregavano l’uno contro l’altro. Il cazzo di Fabio era duro all’inverosimile e premeva contro la mia fica, desideroso di entrare nel mio caldo nido. Io ne avevo una voglia matta’ non avevo voglia di preliminari, di scaldarmi’ ero già caldissima e desideravo solo sentirlo dentro, fino in fondo. A ogni bacio, a ogni leccata, sentivo brividi di eccitazione e la mia fica si contraeva a vuoto, aumentando il mio senso di frustrazione. ‘Scopami dai’ Sbattimi il cazzo dentro!’ ‘Non ancora’ voglio assaggiarti tutta’ mmmh’ come sei buona” ‘Ti prego mi stai torturando, scopami e basta!’ Gli presi il cazzo in mano e lo appoggiai alla mia fica, cercando di farlo entrare. Lui non se lo fece ripetere ancora e mi penetrò con un colpo solo, quasi facendomi male. ‘Aaaah! Come sei stretta” ‘Sei tu che sei grosso’ mmmh’ dai scopami’ penetrami fino in fondo’ si così bravo’ daaii spingi’ fottimi’ ahhh ahhh aaah” Fabio cominciò a fottermi con gran vigore e io mi muovevo sotto di lui, senza fermarmi. Non sentivo la fatica ma solo il piacere’ quella felicità che spinge anche a superare i propri limiti. Uno dei motivi per cui non ero grassa anche abbuffandomi di tutto e di più era che scopavo regolarmente e ci mettevo tutta la mia energia per farlo. Non ero certo una di quelle donne passive che lasciano fare tutto all’uomo, senza partecipare. Forse era per questo che tanti uomini, nonostante il mio carattere di merda, si erano innamorati di me. In un giorno solo avevo preso due cazzi’ mi sentivo così troia’ ma troia nel senso buono, una porca assatanata che sfruttava tutte le possibilità di godere, senza falsi moralismi e taboo. Fabio stava per venire, lo sentivo da come si era inturgidito dentro di me e questo accrebbe anche la mia eccitazione. Lui voleva rallentare, ma io lo esortavo anzi ad aumentare il ritmo. ‘Non ti fermare porco’ fammi godere’ più forte’ siii più forte’ aaaah aaah aaaah’ mmmmh’. Aaaah!’ A un certo punto perdemmo tutti e due la testa: non eravamo più due esseri umani con un cervello, ma due conigli infoiati che si accoppiano freneticamente. L’orgasmo fu simultaneo. Il piacere di Fabio divenne il mio piacere e viceversa. E’ incredibile come, pur non essendoci sentimenti, attaccamenti o ossessioni, si può arrivare ad essere così in simbiosi con un altro essere umano. Quando mi rialzai, rivoletti di sborra calda uscirono dalla mia fica. ‘Però’ ti &egrave piaciuto vedo.’ ‘Moltissimo tesoro. Una delle migliori scopate della mia vita.’ ‘Bene, mi fa piacere. Allora’ alla prossima, Fabio.’ ‘Mi stai cacciando?’ ‘Beh’ io avrei un po’ sonno. Oggi ho lavorato tutto il giorno e vorrei riposare un po’.’ ‘Ti da’ così fastidio se riposiamo insieme??’ ‘E va bene’ riposati pure.’ Adesso che ero venuta, che avevo goduto e che avevo fatto godere, mi sentivo a disagio con lui vicino. Sarà insicurezza la mia, non lo so, sta di fatto che a me la sua presenza dava fastidio. Quando si risvegliò, dopo un sonno di un paio di ore, capii che non era il caso che ci vedessimo ancora. ‘Come mai oggi sei stata così calda, così porca?’ ‘In che senso scusa?’ ‘Beh’ di solito una donna prima ha bisogno di un po’ di petting per riscaldarsi’ tu invece eri già pronta. Come mai? Ti sei masturbata prima che arrivassi qui?’ ‘No, veramente ho scopato con un collega nel parcheggio oggi pomeriggio ma non abbiamo potuto concludere perché ci hanno interrotti. E quindi ero molto eccitata.’ Lui rise, non mi credeva. ‘Ma no dai! Stai scherzando vero?’ ‘No. E’ un problema che scopo con altri uomini?’ ‘No no. Nessun problema.’ La sua espressione scura però diceva il contrario. ‘Ti va domani di andare al cinema?’ ‘Cosa?’ ‘Beh mi piacerebbe anche conoscerti. Non siamo mica animali. Possiamo sempre fare amicizia.’ ‘Invece io &egrave proprio questo che voglio. Sesso animale, senza sentimenti. Con gli amici io non scopo. Ora scusa, vado a fare la doccia. L’uscita la conosci da solo. Ciao.’ Quando tornai lui non c’era più ma mi aveva lasciato un bigliettino. – Lo so come la pensi ma io vorrei qualcosa di più da te. Due persone che fanno sesso così bene devono sicuramente avere altre affinità. Chiamami presto, ti aspetto. – Buttai il bigliettino e non lo cercai più. La mia ricerca di cazzi a domicilio non era finita però. Pensai bene di rispondere a un’altra delle numerose e-mail che mi erano arrivate’ chissà’ magari lì fuori c’erano tanti uomini perfetti per me: arrapati, instancabili e senza pretese. CaldaPorcellina La sera, quando riaccesi il PC, cominciai a sfogliare le altre decine di e-mail che mi erano arrivate. L’ultima era di Fabio’ non si rassegnava proprio a non rivedermi più. ‘Tesoro mi manchi.’ Tutto questa passione per una con cui aveva scopato e basta. Mi veniva da pensare che forse se un domani avessi voluto essere amata, sarei dovuta rimanere la macchina del sesso che ero, senza sentimenti. C’erano varie e-mai di uomini che avevano palesemente usato delle foto fittizie: uno aveva addirittura usato una foto di Brad Pitt! Comunque io non avevo mai cercato certi tipi di uomini’ andavo un po’ a pelle nelle mie scelte, non c’erano qualità che mi piacevano o mi dispiacevano particolarmente. Colui che scelsi come aspirante cazzo a domicilio n. 2 fu ‘BigDick” nella sua e-mail, scritta in un italiano stentato, scriveva di essere un inglese di colore emigrato da poco in Italia che cercava donne con cui divertirsi. Nella foto si intravedeva un ragazzo alto e robusto con una mano nelle mutande, che faticava a celare un grosso cazzo eretto. Mi intrigò molto’ e decisi di telefonargli. ‘Pronto?’ ‘Ciao sono Debora, quella che cerca un cazzo a domicilio. Tu sei BigDick?’ ‘Yes! Mio nome &egrave John. Vuoi incontrare me?’ ‘Si certo! Io sono a casa, se vuoi vieni anche adesso.’ ‘What?’ ‘Ti aspetto a casa mia!’ Gli diedi l’indirizzo e dopo essermi assicurata che avesse capito, attaccai. Mentre lo aspettavo, guardai e riguardai la foto’ questo John non doveva avere nemmeno trent’anni. Pensai di mettermi un po’ di ombretto scuro e un rossetto rosso fuoco che risaltasse bene le mie labbra carnose, non volevo certo sfigurare. John arrivò dopo nemmeno mezz’ora e bussò più volte. ‘Eccomi! Arrivo!…’ Ero molto emozionata, era da tanto che non avevo incontri intimi con ragazzi più giovani. ‘Ehy ciao. Sai che sei proprio un bel ragazzo?’ Era anche meglio della foto’ ‘Thanks. Tu molto carina. Adesso’ io e tu scopare?’ ‘Certo!’ Chiusi la porta e lui subito mi avvolse la bocca con le sue labbra carnose, un bacio veramente profondo e appassionato, che mi tolse il respiro. Non riuscivo a stargli dietro! ‘Piano” Senza ascoltarmi, mi sollevò di peso e mi buttò sul letto, quasi schiacciandomi con il peso del suo corpo vigoroso. Mi baciava e mi palpava tutta, senza fermarsi. Ebbi un brivido quando mi pizzicò entrambi i capezzoli e mi abbassò la maglietta per scoprirli. Vi si attaccò subito con le labbra come una ventosa e li succhiò avidamente, quasi facendomi male. Aveva una voglia di fica incredibile, ma nello stesso tempo non era impacciato, inesperto’ sapeva bene come toccarmi e come eccitarmi. ‘Vuoi cazzo?’ ‘Si dammelo’ lo voglio tutto” Senza scomporsi, si abbassò i pantaloni, rimanendo a culo nudo e subito il suo cazzone svettò fuori. Era molto lungo e duro. Me lo appoggiò sulle labbra e io lo presi in bocca, iniziando a spompinarlo come si deve e a leccare tutt’intorno alla sua cappella incredibilmente enorme, che si inturgidì ancora di più. John ansimava durante il mio trattamento orale e mi accarezzava i capelli delicatamente, mi strizzava i capezzoli infiammati. Se mi avesse spinto la testa probabilmente mi sarei quasi soffocata perché era veramente enorme e già faticavo a tenerne metà in bocca. Durante il pompino gli massaggiavo le palle grosse ed ero sadica’ alternavo succhiate vigorose a leccate, cambiando continuamente ritmo’ Lui arrivava all’apice del piacere ma ovviamente non tanto da sborrare. Dopo un po’ non ce la faceva più e mi fece scostare. Sapevo che aveva una voglia matta della mia fica, che nel frattempo era tutta bagnata, anche se finora lui non l’aveva toccata se non al di fuori dei miei vestiti. Infatti aprì subito le mie cosce, senza tanti preamboli e ci si mise nel mezzo, con il cazzo ormai durissimo in mano, pronto a infilarmelo dentro. ‘Scopare?’ ‘Siii’ scopami porco!’ John mi aprì la fica in due con quel cazzone’ mi sentivo tutta riempita e provavo un piacere incredibile, specie quando lui iniziò ad andare su e giù sopra di me, senza fermarsi un attimo. Non parlava, le poche cose che diceva erano dirette ed era uno stallone in calore: perfetto insomma! Era facile abbandonarmi con uno così’dopo pochi minuti venni e urlai dal piacere, completamente stordita. Lui tirò fuori il suo cazzo ancora asciutto e io, riconoscente, cominciai a masturbarlo, per farlo godere. ‘No no” mi fece lui e capii che voleva concludere da solo. Allora mi inginocchiai sotto di lui, con la bocca spalancata, pronta ad accogliere la sua sborra calda. Non so perché ma prima di venire ci mise un bel po’ di tempo e quando mi bagnò le labbra con vari schizzi, ormai mi era passata l’eccitazione e sentivo solo il dolore alle ginocchia, visto che ero in quella posizione da almeno una decina di minuti. Dopo quella scopata, lui si rivestì subito e mi salutò, lasciandomi il suo numero di telefono su un pezzo di carta, senza dire nulla. Ci ero un po’ rimasta male del fatto che non ero riuscita a farlo godere’ era colpa mia? Non ero stata abbastanza calda? Furono queste le ragioni che mi indussero a richiamarlo’ e devo ammettere che ho scoperto cose molto interessanti di questo John / BigDick’. CaldaPorcellina Sabato decisi di andare a un pub con le mie due amiche single per divertirci. Non c’era niente di più eccitante che flirtare con uno sconosciuto e trascorrere una notte trasgressiva. Da tempo non passavo momenti così, anche perché queste mie amiche erano tutte prese dalla ricerca di un fidanzato e si concedevano raramente un po’ di sano sesso senza rotture di scatole. ‘Ma come ti sei vestita, Debora??!’ disse una di loro. I miei vestitini scollatissimi, aderenti, e che lasciavano sempre scoperte le gambe, ancora la scandalizzavano. In effetti urlavo sesso più di una prostituta, con il vantaggio che non lo vendevo ma ne ero affamata. Appena entrate, andammo a sederci a un tavolo e ordinammo dei drink per scaldarci un po’. ‘Allora Debora? C’&egrave qualcuno che hai addocchiato?’ ‘Per ora no’ E dai ragazze, mi sono appena seduta!’ ‘C’&egrave un bel ragazzo nero che non ti ha tolto gli occhi di dosso da quando siamo entrate’ no no non lo guardare adesso’ la moglie se ne accorgerebbe’ aspetta ora si &egrave allonata.’ ‘Ma chi &egrave questo, si può sapere?’ Quale fu la mia sorpresa quando vidi John! Ci scambiammo uno sguardo languido’ lui si passò la punta della lingua sulle labbra, senza pudore. I capezzoli diventarono subito duri e pensai a suo cazzo lungo e grosso, che mi aveva scopata e che avevo preso in bocca. ‘Lo conosci?’ ‘Direi di si’ ci ho scopato!’ ‘Ma davvero! Wow! E dove l’hai conosciuto?’ Mi vergognavo un po’ di dire alle mie amiche che avevo messo un annuncio su Internet, così dissi che ci eravamo incontrati per caso in una chat. ‘Peccato che &egrave con la moglie stasera, sennò potevate fare il bis!’ ‘Eh già’ se mi scusate vado un attimo in bagno.’ Non volevo piantare le mie amiche così, ma ero arrapatissima e dovevo masturbarmi, per placare un po’ la mia sofferenza. Purtroppo la toilette non aveva la chiave e così dovetti stare in piedi, in modo che la porta non si aprisse. Allargai le cosce e infilai una mano nelle mutandine’ premetti forte il palmo contro il monte di Venere e poi con il dito medio iniziai a titillarmi e massaggiarmi il clitoride già gonfio. Dopo un minuto nemmeno stavo ansimando come una maiala in calore’ se in quel momento lui fosse stato lì, avrebbe potuto prendermi subito, quando voleva e come voleva’ mi sarei fatta fare di tutto. Purtroppo John non c’era, per ovvi motivi’ immaginai che una volta a casa, si sarebbe scopato la moglie pensando a me. Però non ero sola’qualcuno mi aveva seguito. Sentivo un uomo che ansimava nell’altro bagno’ i cui gemiti di piacere si confondevano con i miei. Non mi spaventai e continuai a darmi piacere, con le mutandine sempre più bagnate. ‘Sei una donna, vero?’ ‘Si’ e tu sei un maschio?’ ‘Si sono un maschio’ sei bellissima lo sai?’ ‘Perché mi hai seguito’?’ ‘Volevo conoscerti, non mi aspettavo che tu” ‘Che io cosa?’ ‘Che tu ti masturbassi’ me ne sono accorto dal tuo respiro’oddio quanto sono arrapato’ ce l’ho enorme’ lo senti che mi sto toccando, &egrave tutto scappellato adesso” Non se lo stava toccando, se lo stava menando a più non posso e sentivo il rumore della pelle del cazzo che si abbassava e saliva. Avevo tanta voglia di uscire di lì ed entrare nel cesso dove era lui, ma non ne avevo il coraggio. ‘Sei una porca eh? Hai voglia di cazzo.’ ‘Si ne ho voglia’ lo prenderei sempre, in tutti i buchi” ‘Scommetto che ti fai prendere anche il culo vero? Io adesso me lo farei prima succhiare tutto e poi te lo sbatterei in fica e nel culo’ in fica e nel culo’ ti sfonderei tutt’e due i buchi” Continuai a toccarmi freneticamente, ascoltando le parole sporche dello sconosciuto ammiratore che nel frattempo era sempre più eccitato. ‘Sto per sborrare’ sborro’ godoooo’ aaaaah’. ti sporco tutta con la mia sborra” Anche io venni, dopo pochi secondi, un orgasmo lungo e intenso. Prima che potessi riavermi, mi arrivò un fazzolettino appallottolato addosso. Me l’aveva tirato lo sconosciuto. Dall’odore penetrante capii che cos’era’ ‘Spalmatela sulle tette dai’ non ti chiedo di vedermi ma almeno stasera voglio che ti porti dietro qualcosa di questa bella goduta insieme.’ ‘D’accordo” Feci come diceva e mi sentii veramente porca, più che mai. La porta si chiuse e anche io uscii. Durante il tragitto dal bagno al mio tavolo tanti uomini mi guardarono, compreso John, ma io non sapevo proprio dire chi era lui, anche se avrei riconosciuto la sua voce. ‘Ma che fine hai fatto?’ chiesero le mie amiche. ‘Eeeeh’ sapeste!’ ‘Il tuo amico di colore ti ha lasciato questo!’ Era un bigliettino scritto in un italiano pessimo, ma abbastanza chiaro. – Domani pomerigio chiama me volio scopare ‘ Ne ero felice, mi sarebbe piaciuto farmi una seconda scopata con John prima di perderci, ma allo stesso tempo speravo che in qualche modo avrei rivisto o meglio’ conosciuto’ quell’uomo che senza toccarmi mi aveva dato così tanto piacere. ” CONTINUA ”’. CaldaPorcellina Quando telefonai John fui abbastanza brusca al telefono.
Non gli chiesi come stava, cosa faceva… niente.
Gli dissi solo di venire alle nove di sera a casa mia, che l’aspettavo per una bella scopata.
“Posso portare amico?”
“Amico??”
Ero un po’ perplessa… era da tanto che non facevo cose a tre.
“Si amico. Lui italiano. Pulito. Bravo. Tu conosci poi se vuoi scopa tutti tre, ok?”
“D’accordo. A dopo. Ciao.”
“Ciao porca…”
Quando aprii la porta mi trovai davanti John, sempre più bello e il suo amico.
“E così tu sei Debora… piacere, io sono Franco.”
Non appena sentii la sua voce seppi chi era.
“Ma tu… sei..”
“Ci siamo già conosciuti al bagno, si. Io sono un amico di John. Mi ha chiesto di seguirti e di salutarti. L’ho fatto a modo mio… spero non ti sia dispiaciuto.”
“No no anzi…” Ero molto emozionata, credevo che non l’avrei più rivisto.
Se era stato così bravo a parole speravo in un buon inizio con i fatti.
Era veramente un bell’uomo: sulla quarantina, moro, occhi chiari, muscoloso ma non troppo.
“Allora… ti va di divertirci con noi due insieme o mi trovi troppo brutto?”
Senza dire nulla mi piazzai tra loro due, li presi per mano e li portai in camera da letto.
“Però… intraprendente questa ragazza!” disse Franco e mi dette una pacca sul culo.
Non appena entrarono nella mia stanza, mi misi sul letto, languida come una gatta in calore e iniziai a sbottonargli i pantaloni.
“Non perdi tempo eh? Calma tesoro adesso ne avrai due di cazzi, tutti per te.”
Il cazzo di John già lo conoscevo ma quello di Franco… quasi mi spaventai quando uscì fuori.
Era un’enorme cazzo pieno di vene in rilievo e una cappella gigantesca.
Io non so quali sono le dimensioni giuste, ma un cazzo così grosso non ricordo di averlo visto.
“Cazzo, ci vuole un porto d’armi per un membro così…”
“Ti piace? Lo vuoi assaggiare? Dai assaggialo…”
Spalancai la bocca e riuscii a far entrare giusto mezza cappella in bocca.
Più che lungo era molto largo, come una lattina, e veramente non sapevo da dove iniziare.
Immaginai che un cazzo così mi avrebbe spalancato per bene la fica e mi bagnai tutta…
Mentre cercavo di spompinare il cazzone di Franco, anche John si era tirato il cazzo di fuori e mi spogliava, baciandomi tutta con le sue labbra succose.
Mi sfiorava la pelle con il suo cazzo duro ed io ero sempre più eccitata.
“Fammi vedere le tette tesoro, scopriti le tette…”
Fu John a scoprirmele e notai che quando le vide, il cazzo di Franco si inturgidì ancora di più.
“Wow… che capezzoli grossi che hai… posso leccartele?”
Ma non appena ebbe detto questo, senza aspettare la mia risposta, si fiondò su di me e iniziò a leccarmi le tette, a succhiarmi i capezzoli, a morderli.
Era letteralmente impazzito per le mie tette e anche a me piaceva quello che stava facendo.
Visto che la mia bocca si era liberata, John ne approfittò per infilarmi il suo cazzone tutto in bocca.
“Quanto sei brava a fare pompini… gliel’hai imboccato tutto… mmmmh… ora ti ridò anche il mio…”
Franco avvicinò il suo cazzone alla mia bocca così adesso stavo leccando e spompinando due cazzi anche se per il suo era una parola grossa spompinare dal momento che non c’entrava nemmeno la cappella in bocca.
Io li spompinavo e loro mi toccavano tutta… tette, cosce e fica.
Inutile dire che ero tutta bagnata.
Era da tantissimo che non facevo porcate con due uomini e naturalmente ero eccitata da morire, smaniavo tutta.
“Piano tesoro che così mi fai sborrare…”
Visto che non riuscivo a prendere in bocca il cazzo di Franco, avevo iniziato a menarlo furiosamente mentre con la lingua lo leccavo freneticamente sulla cappella e sul buchino e lui parve gradire molto.
“E non vuoi sborrare? Guarda che a me piace quando un maschio mi sborra in bocca.”
“Anche a me piace sborrare in bocca alle donne ma dopo che me le sono scopate…”
“Cosa?”
“Hai capito bene tesoro. Mettiti a pecorina che così te lo sbatto in fica.”
Feci come mi diceva lui e fui stupita quando tirò fuori un tubetto di lubrificante.
“Che fai?”
“Non voglio farti male. Adesso ti lubrifico bene.”
“Ma io sono eccitatissima…”
“Lo so. Lo sento” disse passando il dito sulla mia fica “Però per un cazzone come il mio ci vuole anche altro lubrificante, quello che produce il tuo corpo non basta.”
Mi spalmò per bene il lubrificante sulla fica e appoggiò subito la cappella.
“Pronta?”
“Si… vai…”
Franco mi penetrò lentamente e io fui invasa da un calore incredibile, da un fuoco che mi arrivava fino allo stomaco.
Il suo cazzo era veramente grosso e mi aprì in due ma provavo più piacere che dolore, infatti non gli dissi di fermarsi ma anzi, mi inarcai per essere penetrata ancora di più.
“Ti piace tesoro?”
“Si mi piace… &egrave un cazzo enorme…scopami… aaah… mettimelo tutto dentro, tutto fino in fondo alla fica… scopamiii!”
Mentre gemevo e ansimavo come una cagna in calore, John mi strofinava il cazzo sulle labbra e io glielo ciucciavo.
Nessuno era mai entrato così in fondo dentro di me come Franco e la cosa mi piaceva da morire.
“Ne vuoi un altro in culo? Lo vuoi il cazzo di John nel culo?”
“Mmmmh si… dai sfondatemi… inculami John, dammi tutto il tuo cazzo in culo.”
Sarà stato anche straniero, ma John capì perfettamente ciò che volevo dire.
Franco si tolse da me e si sedette sul letto.
Io andai sopra di lui facendomi impalare ancora dal suo cazzone e poi spalancai le natiche, pronta ad accogliere in culo il cazzo di John.
Ero tutta lubrificata e pronta… ma quando mi inculò, gridai dal dolore!
Però non volevo che si togliesse. Volevo essere scopata in fica e in culo come una vera porca, come una troia.
“Scopatemi… siii… spingi Franco… aaaah così bravo… vai John inculami.. che bello si inculami… un cazzo in culo e un cazzo nella ficaaa che belloooo!!”
“Ti scopo tutta troia… quant’&egrave stretta la tua fica che bello…ecco tutto il mio cazzo per te… il mio cazzo &egrave tutto tuo… ti scopoo troia!”
Io e Franco urlavamo e godevamo come matti e John diceva oscenità in inglese… io capivo solo “oh yeah… fuck… fuck…”
Capii che il suo punto debole era il culo femminile.
Il suo cazzo nel mio ano dilatato era duro all’inverosimile e dopo qualche spinta capii che c’era quasi.
Lo tirò fuori tutto e mi inondò di sborra.
Franco, visto che il suo amico aveva goduto e anche lui c’era vicino, mi afferrò per i fianchi e iniziò a scoparmi con vigore.
“Adesso ti faccio godere come una troia… aaaaah… aaaah… ti scopo… ecco troia ti infilo tutto il cazzo dentro… aaaaah”
Più mi impalava e più godevo… più mi apriva la fica e più non mi bastava.
Venimmo insieme con un urlo liberatorio e io mi abbattei su di lui, stravolta dal piacere.
Lui mi sborrò nella fica e sborrò tanto tanto… non avevo mai visto e sentito un uomo sborrare tanto!
Quando si tolse dalla fica, ormai quasi moscio, rivoletti di sborra mi uscirono fuori.
“Che scopata meravigliosa!” disse lui mentre mi accarezzava i capelli madidi di sudore.
“Eh si! Ho notato che ti &egrave piaciuto.”
“Noi adesso ci rivestiamo e ce ne andiamo. Prima però ce lo prepari un caffé?”
“E va bene!”
Mi era piaciuto moltissimo, una delle esperienze a tre più belle della mia vita.
Però chissà com’era Franco da solo… avevo voglia di provarlo…
Gli lasciai il mio bigliettino da visita nei jeans, con la speranza che mi avrebbe richiamato.

CaldaPorcellina
( http://www.lastanzadihelios.it )

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