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Racconti Erotici Etero

A buon rendere!

By 28 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ seduto di fronte a me, nel suo ufficio di presidenza.
Mi squadra arrogante e beffardo: dipende da lui la conferma del mio incarico per l’anno scolastico successivo e me lo sta dicendo con freddezza’quasi con cinismo.
Sa che di quel lavoro ho bisogno e si aspetta che faccia qualcosa: che lo preghi, che lo supplichi, forse’ma non è da me.
‘Bene ‘ dico alzandomi e avviandomi verso la porta chiusa ‘ lei sa come lavoro’se dovesse avere bisogno di me, sa dove trovarmi!’
‘ Aspetti, professoressa, cosa fa, torni a sedersi: parliamone!’
Un lampo preoccupato nei suoi occhi mi fa capire che ha temuto di perdere la sua preda’questo è il gioco che piace a me’quello che dirigo io’o almeno’.in parte dirigo io’
‘La sua professionalità è indiscutibile, il modo in cui sa tenere le classi’e poi ‘ e qui lo sguardo si abbassa sulle mie gambe – lei veste sempre in modo così elegante, pur nel rigore dei tailleur che il nostro istituto impone”

Mi sfugge un sorrisetto compiaciuto, mentre torno a sedermi , accavallo le gambe e lascio che “casualmente” la castigata gonna a portafoglio si apra, mostrando un ampio scorcio di coscia’.
…fino a lasciar vedere un frammento di mutandine.
Sorpreso e divertito, senza staccare gli occhi da ciò che sta vedendo, come al solito lui rilancia:
‘ Peccato , uno spacco simile e due gambe del genere avrebbero meritato di non indossare la biancheria!’
Crede di avermi messo in difficoltà, con quella sua osservazione’ma il gioco al rilancio non è finito
ed io raccolgo la sfida.
‘ D’accordo – replico ‘ se così vuole l’etichetta della nostra scuola, perché non obbedire?’
E rimanendo seduta, sfilo da sotto la gonna lo striminzito perizoma che scorre lungo le mie gambe e scivola a terra.

Mi guarda allibito, stupefatto, non crede ai suoi occhi : finalmente l’ho scosso!
Non pensava che arrivassi a tanto’
Ma nei suoi occhi si è acceso il desiderio, ora non scherza più’
Mi fissa con stupore e voglia, mentre si alza dalla sedia e avanza verso di me.
Sento una fitta nello stomaco, la tensione e i brividi la fanno da padroni nel mio corpo’temo, e allo stesso tempo ho un gran desiderio che si avvicini’che mi tocchi, che mi prenda’

E’ in piedi davanti a me … poi si abbassa … mi sfila le scarpe e con la bocca risale lentamente
lungo le caviglie… i polpacci… le ginocchia… le cosce’in un lunghissimo bacio che mi fa tremare,
che mi dà scosse a ripetizione , mi fa desiderare di provare la consistenza delle sue labbra
tra le mie cosce, ormai sconciamente spalancate,
senza un briciolo di pudore’dove arriva dopo lunghe pause’
‘Accompagno con le mani la sua testa su su’la premo contro la mia vulva in fiamme’
Gemiti incontrollati mi sfuggono dalla bocca’mi sto dimenando come un’anguilla’
Lo voglio, lo voglio, cazzo, lo voglio!!
Non resisto più! Voglio sentire le sue labbra….contro le mie ” altre” labbra’ sul mio bottoncino turgido’
…voglio sentirmela leccare, succhiare’.voglio sentire la sua lingua nella mia figa’un’incontenibile necessità di averlo dentro mi fa imprecare:
‘Cazzo, leccamela almeno!! Non vedi che mi sto sciogliendo?’

Per tutta risposta affonda la sua lingua dentro di me’ un lungo tuffo nel mio mare immenso’
…e mi fa esplodere strappandomi un lungo incontrollato urlo di piacere!

Dopo aver perso per un attimo il controllo della situazione,
ritorno in me e scorgo il suo viso accanto al mio.
E’ rosso, sudato e sorridente:
‘ Vedo che ha gradito, signorina!!’e poi, vedendo che mi limito ad annuire, aggiunge:
‘Come’. non mi dice nemmeno a buon rendere?’
E strizzandomi l’occhio, col suo ritrovato tono divertito:
‘Aspetto con ansia che si sdebiti!!’

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Tu cosa avresti fatto al mio posto?
Aspetto consigli e suggerimenti.

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