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Racconti Erotici Etero

A casa di Lucia

By 26 Gennaio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo circa un anno dal nostro ultimo incontro rividi Lucia: una ragazza non molto alta, mora con gli occhi scuri e molto formosa: una tipica ragazza mediterrenea.
In anni d’amicizia tra noi non c’era mai stato nulla, neppure un bacio ma quella sera &egrave stato tutto diverso.
Già dall’inizio non fu una serata come le altre.
Le mie serate con lei sono sempre iniziate con l’attesa del suo arrivo dal mio squillo sul cellulare con cui le segnalavo la mia presenza sotto casa sua, quella sera non fu così.
All’orario stabilito arrivò il mio squillo sul suo telefono cellulare.
Come sempre faccio manovra nel viottolo accanto a casa sua, pronto per uscire e andare da qualche parte in sua compagnia.
Mi metto comodo e nell’attesa mi ascolto un cd.
Il suono del cellulare che annuncia l’arrivo di un messaggio copre la musica.
Scocciato prendo il telefono dalla tasca: &egrave lei ‘sarà come sempre in ritardo’ penso io.
Come previsto il messaggio &egrave suo, lo leggo sfiduciato: recita ‘vieni su’.
Resto colpito dal messaggio e con calma parcheggio e vado verso l’ingresso di casa sua, ancora ignaro e sfiduciato verso le sue intenzioni.
Suono il campanello, lei apre la porta vestita con stivali e calze a rete nere e alzando lo sguardo stupito ammiro come il vestito nero che indossa senza reggiseno fascia le sue forme lasciando intravedere l’incavo del seno.
Resto un attimo bloccato sulla porta, fin quando lei non m’invita ad entrare.
Chiude la porta e da quel momento &egrave lei a prendere le fila del gioco, mi coglie impreparato abbracciandomi e baciandomi con passione.
Non s’era mai dimostrata così prima d’ora.
Le vorrei chiedere che succede ma non me ne lascia il tempo.
Mi riprendo dallo stupore e mi stacco un attimo da lei, inizio io a guidare il gioco.
Riprendo a baciarla sul collo scendendo verso il suo generoso decolté.
Mentre la bacio le mie mani vanno a sfilarle le spalline sottili del vestito.
Allora l’imbarazzo la coglie e cerca di staccarmi da lei ma non glielo consento e la tengo stretta a me facendo anche scorrere le mani sul suo corpo seminudo.
La spingo contro il muro dell’ingresso della casa e inizio a spogliarmi anch’io rimanendo a dorso nudo.
Lucia continua anche se meno intensamente a provare a negarsi mentre la slaccio il vestito che indossava le scivola via di dosso lasciandola vestita delle sole mutandine, nere anch’esse insieme a calze e stivali.
Continuo a baciarla soffermandomi a baciare e succhiare il suo generoso seno.
Mi chino, senza nessuna sua reazione, a spogliare la mia amica di calze e stivali.
Restiamo entrambi in mutande e la faccio sdraiare a terra.
La bacio ancora da capo a piedi soffermandomi a succhiarle il seno.
Il suo viso si fa preoccupato quando mi sfilo le mutande e inizia ad agitarsi.
Le blocco le braccia a terra e le passo il membro prima sulle labbra poi scendo verso il seno dove mi fermo per una bella spagnola.
La sua espressione passa dalla preoccupazione al disgusto fino a diventare terrorizzata quando le sfilo le mutandine, ora capisce che non mi fermerò davanti a nulla.
Torno a baciarla e le passo la lingua sulla figa già umida.
Scorro di nuovo verso l’alto e torno dove mi ero interrotto fino a riempirle il seno di sborra.
Mi alzo un attimo da lei e lei rifiata, crede sia finita e si rilassa, mi chiede di smettere e come per risponderle le torno addosso e la bacio ancora.
Dopo avere ancora attraversato ancora il suo corpo dalla testa ai piedi le appoggio il membro tra le cosce, lei le chiude forte ma vinco la sua resistenza e gliele apro.
Mi infilo in lei strappandole un gemito e la chiavo mentre non sa se godere o soffrire.
Continuo a fotterla fin quando sono vicino a venire per la seconda volta, lei se ne accorge e urla.
Io esco dal suo corpo, la bacio e la accarezzo un po’, come per tranquillizzarla.
Lei si alza e va verso la camera da letto appoggiandosi al muro.
Mi volta le spalle, io la raggiungo e la fermo tenendole contro il muro della camera le braccia.
Inizio a baciarla lungo la colonna vertebrale.
Le piace ma non vuole darlo a vedere sperando che così io smetta.
La bacio dall’alto del collo al basso del coccige intanto la allontano dal muro tirandola indietro.
Mi chiede cosa sto facendo ma non la degno di risposta, mi limito a riappoggiare il membro alla sua vagina e penetrarla.
In tanto le tengo in mano i seni intanto che lei gode e soffre, una volta che mi sono inumidito il membro lo riestraggo e con un colpo secco glielo metto nel culo, lei urla dal dolore inizia a piangere ma io continuo a infierire nonostante le urla e il sangue.
Dopo essermi divertito un po’ la lascio, lei cade in ginocchio e mi supplica di smettere.
La lascio e la coccolo un po’ portandola a letto.
Mi supplica d’andarmene ma io approfitto ancora un po’ del suo seno facendomi un’altra spagnola.
Infine la bacio e l’accarezzo un po’ e me ne vado, promettendole di rivederci’

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