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Racconti Erotici Etero

A volte ritornano

By 29 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

I rapporti con il mio ex, Matteo, sono ormai civili non potrei mai negare la presenza del padre a mio figlio.
Nonostante sia passato un anno da quando ci siamo lasciati, tra di noi c’è ancora un po’ di tensione soprattutto quando Matteo resta da noi tutto il giorno.
Mi da molto fastidio saperlo in casa mia senza di me, non ho nulla da nascondere, ma sono gelosa delle mie cose e soprattutto dei mie spazi.
Siamo stati assieme per quasi 11 anni, il nostro rapporto si è incrinato irrimediabilmente con la mia gravidanza, mi sono sentita sola tante volte quando invece avevo bisogno di lui. Gli ho voluto bene, tanto, ma la nostra storia era già finita prima che nascesse nostro figlio.
Tendo ad annullarmi quando sto con un uomo a cui voglio bene, ogni singola cosa che faccio la faccio in sua funzione, non amo che qualcuno mi aiuti sono assolutamente convinta di poter raggiungere qualsiasi meta da sola, ma per me avere l’appoggio della persona che mi sta accanto è essenziale, una sua critica mi fa mettere in discussione tutto.
Sono le 8.45, Alessandro dorme ancora quando sento il campanello suonare, è Matteo. Lo attendo sulla porta ‘Fai piano, sta ancora dormendo’ bisbiglio, la sua espressione contrariata vale molto più di mille parole, non ho assolutamente voglia di rovinarmi la giornata, vado in bagno a finire di prepararmi, non prendo nemmeno il caffè perché mi scoccia doverlo fare anche per lui.
Quando si sveglia Ale, capisco che oggi non è proprio giornata, non vuole andare via, perché deve vedere i cartoni e giocare in piscina. Sono già le 9.15, devo andare o farò tardi.
Do un bacio al mio Amore e vado al lavoro ‘Se andate via, lascia le chiavi alla vicina.’ dico a Matteo appena prima di uscire, lui mugugna qualcosa di incomprensibile.
Quando ritorno è quasi l’una, ovviamente non ha preparato nulla per pranzo, loro hanno mangiato prosciutto, formaggio e gelato, quando si dice un pasto bilanciato!
Passiamo un po’ di tempo in giardino con Alessandro che schizza entrambi con l’acqua della piscina, Matteo poco dopo prende il secchiello lo riempie d’acqua, la prima secchiata è per il piccolo, la seguente colpisce me alla sprovvista. Il gioco continua per quasi un ora, è veramente divertente.
Un attimo di relax Ale è stanco, lo tengo tra le braccia appoggiata al bordo della piscina, Matteo è accanto a me, appoggio la testa sulla sua spalla, lui appoggia il braccio sulla mia, una bella sensazione.
Sono io ad abbandonarli per asciugarmi un po’. Vado in bagno passando difronte allo specchio noto il trucco colato, quindi mi spoglio vado sotto la doccia.
Esco, prendo l’asciugamano, lo lego attorno al seno, mi volto, vedo Matteo appoggiato allo stipite della porta del bagno ‘Tu che ci fai qui?’ gli chiedo, ‘Niente era aperta.’ risponde riferendosi alla porta, poi si gira e torna in giardino. Il sangue mi ribolle nelle vene, mi vesto e vado al lavoro, lui sta sera sarà ancora qui. Non lo sopporto.
Pomeriggio tranquillo, ho tempo per pensare, penso a Matteo: a quanto ci siamo divertiti poco fa tutti e tre assieme, a lui quando sono uscita dalla doccia, alle interminabili nottate passate a coccolarci sul divano….Penso a Matteo? No, no, no, lo odio. Capitolo chiuso si va avanti.
Poco dopo le 20.00 torno a casa, suono il campanello mi apre Matteo, ovvio.
Vedo la tavola apparecchiata, forse apparecchiata è un po’ eccessivo, ci sono i cartoni delle pizze, i bicchieri, le posate, birra e aranciata, Alessandro sta mangiando.
‘Ho preso una pizza anche per te.’ mi indica il cartone ancora chiuso.
‘Grazie’ gli sorrido e gli bacio la guancia. Mangiamo tutti e tre assieme, un evento più unico che raro.
Vanno fuori a giocare mentre io risistemo la cucina. ‘Mamma!’ mi volto eccoli entrambi ‘armati’: fucile ad acqua per Alessandro e pistola per Matteo, comincia la mia fuga dal soggiorno in camera passando per il giardino, ad ogni giro le piastrelle attorno alla piscina diventano sempre più pericolose, io scalza, riesco a malapena a restare in piedi, Alessandro mi chiama, mi volto …. splash…. io e Matteo ci guardiamo, ci mettiamo a ridere.
Matteo mi passa l’asciugamano, ci sediamo un po’ fuori a parlare tutti e tre.
‘Amore andiamo a nanna?’ Chiedo ad Alessandro
‘Mamma, no, non ho sonno.’tiene malapena aperti gli occhi, ma continua ‘Papà dorme qui con noi oggi?’
‘Va bene, resto qui.’ gli risponde Matteo sfidandomi.
I soliti rituali prima di andare a letto, pigiama, denti, e poi qualche coccola con la mamma.
Quando torno fuori, Matteo sta fumando .
‘Lo sai che odio l’odore del fumo’ sbotto,
‘Non ho mai fumato oggi, lasciami almeno questo piacere.’ mi risponde
‘Non volevo restassi qui, sta sera, è casa mia non tua, non puoi decidere sempre tu.’
‘Non ho deciso io di chiudere il nostro rapporto, e poi rilassati Emma!’
Si avvicina a me e comincia a massaggiarmi il collo, un attimo di piacere, abbasso la testa, le sue mani si spostano sulle spalle
‘Ti va un bagno in piscina’ sussurra
‘Vado a mettermi il costume.’ rispondo
‘Dai non serve, è buio c’è la siepe, non ci vede nessuno…. spegni la luce della cucina piuttosto.’
E’ vero ha ragione, quando posso prendo il sole in topless e non mi preoccupo molto, ma l’idea di stare nuda con lui in piscina….. è diverso. Ci penso vorrei dirgli di no, il mio corpo non è d’accordo.
Lui s’è già tolto la maglietta, adoro la sua pancetta l’ho sempre adorata, si avvicina a me, mi sfiora le gambe, i glutei, il seno togliendomi il vestito a fiori. Istintivamente gli sfilo i pantaloncini.
Mi sposto verso la piscina, togliendomi il reggiseno solo quando sono di spalle.
Ho già i piedi nell’acqua, ‘Emma, non ti togli le mutandine?’ mi volto, ‘Ma…’ rimango con le parole in gola, lui è completamente nudo a meno di un metro da me, non ho nemmeno il tempo di accorgermi che me le sta già sfilando…. con il piede le lancio fuori dalla piscina.
Ammettiamolo, mi conosce, sa come prendermi in contropiede.
Mi chiedo perché sono qui con lui, ora…
‘Sei bellissima, sotto la luce della luna.’ dove ha trovato questa frase? Gli sorrido, scema!
Lui si avvicina è accanto a me, la sua mano mi accarezza la coscia fino al fianco, l’afferro e la scanso con decisione, inavvertitamente sento il suo cazzo, la sua erezione….NO…NO…NO…
‘Ti va un po’ di vino?’ Gli chiedo, devo uscire da lì e mi sembrava una bella scusa ‘Certo’.
Vado in cucina prendo due bicchieri li riempio con del Raboso, ritorno fuori e porto con me la bottiglia che adagio a bordo piscina.
Il vino non è stata sicuramente una buona idea, ad ogni sorso mi rilasso sempre più, accettando volentieri le sue attenzioni. Le sue mani sulle caviglie che risalgono piano fino metà della coscia.
Poso il bicchiere vuoto, mi giro a pancia in giù appoggio le braccia sul bordo della piscina, ci guardiamo, mi perdo nei suoi occhi azzurri.
Si lo so, sono eccitata, vino e uomini… binomio pericoloso.
Si avvicina, mi bacia, lo bacio… la sua mano è sui miei glutei, lui sa che l’adoro, le sue labbra scendono piano sul collo.
Sono li come imbambolata, a godermi le sue mani, che continuano imperterrite ad accarezzarmi le gambe, la sua lingua sul mio collo. Una piacevole tortura.
Versa un po’ di vino e mi porge il bicchiere, sono obbligata a girarmi.
Intinge due dita nel vino e le passa sul mio seno destro, ripete l’operazione per il sinistro, mentre io gli sorrido sorseggiando il vino.
Si mette difronte a me, la sua lingua sul mio seno, ci gioca, mi guarda. Lui sa cosa succederà perché è sempre stato così tra di noi.
Gli metto le mani sulle spalle ‘Basta’ gli dico con tono fermo e deciso.
Lui si rimette accanto a me, mi guarda, mi sorride con gli occhi, lo bacio.
Ora siamo complici, come lo eravamo anni fa, la cosa che ho sempre adorato di lui che il suo cazzo tirava sempre e subito, non erano necessari grandi colpi di lingua o giochi di mani, gli è sempre bastata un’occhiata al mio culo.
Mi metto sopra di lui gli spiaccico le tette sulla faccia, ride ‘Shhh’ lo zittisco, siamo all’aperto dobbiamo fare piano.
Prendo il suo cazzo e me lo metto dentro, le mie mani sono sulle sue spalle, comincio a muovere piano il bacino avanti e indietro, strusciare il clitoride sul suo pube e farlo accarezzare dall’acqua è una sensazione unica, lo alterno ad un lento su e giù.
Le sue mani sanno cosa fare, stringono i miei fianchi poco dopo comincia a dettare lui il ritmo che diventa sempre più frenetico, i respiri sempre più affannati.
Le sue mani scendono sui glutei, lo guardo con occhi supplicanti, lui sa cosa vorrei, io so che non lo farà mai.
Prende i bocca i miei capezzoli succhiandoli, leccandoli e ‘.sento le sue dita ‘. si, le sue dita farsi strada nel mio culo, sa che è quello che voglio.
Chiudo gli occhi lasciandomi andare, poco dopo quella sensazione di calore inconfondibile che si espande in me, nello stesso momento lo sento pulsare, lo bacio.
Riapro gli occhi, gli sorrido, appoggio la testa sulla sua spalla ‘Grazie’. Restiamo abbracciati per un po’, solo il tempo di riprendere fiato.
Mi alzo ‘Vado a letto, se vuoi puoi dormire sul divano.’ gli do un bacio sulla guancia,
‘Solo questo?’
‘Stai buono, hai già avuto anche troppo. Ora vai a dormire.’
Mi avvio in bagno per farmi la doccia, sono ad occhi chiusi sotto l’acqua calda a pensare a quello che è successo. Esco lui è lì a porgermi l’asciugamano gli sorrido ‘Buona notte’.
Vado verso la camera, mi infilo il pigiama, vedo Alessandro sul letto che dorme beato, quell’aria innocente, lui è tutta la mia vita.

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