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Racconti Erotici Etero

Absinth

By 2 Marzo 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

– Ti piacerebbe la mia manina a smanettare la tua fica al posto della tua vero?

E pasticciarti tutte le ditina?
Ed averti vicinissimo, fermo, davanti a me?
Ed avere i tuoi occhi puntati dentro di me?
E sentire quello che pensi di me dalle tue labbra?
E poterti dire in faccia quello che ti scrivo?
Ed abbandonarmi tra le tue dita?
E gemere come una cagna ad ogni tuo movimento ritmico?
Ed ansimarti in faccia?
Bah’ un po’ sì!

– I miei occhi infuocati, immobili, conficcati nei tuoi.
Dirmi quello che mi scrivi e che non hai avuto il coraggio di scrivere.
Sentire le mie dita stuzzicarti, premerti, schiacciarti le pareti gonfie della fica.
Sentirti la fica: grondante, riempita
Gemere ad ogni movimento con il tuo corpo privo di controllo e la tua testa che dondola rovesciata
le ginocchia piegarsi mentre ti apro il ventre.

Leccarmi vogliosa le labbra,
mostrarti pornograficamente la mia linguetta, la mia natura tutta aperta,
il mio seno che sobbalza ad ogni affondo delle tue dita.
Dirti ogni pensiero, ogni perversione, sempre ingoiata e lasciarla leggera uscire da sta boccuccia per bene con una lieve vocina dal lessico di una vacca in calore.
Tu sei completamente vestito, io nuda per farmi sentire ancora di più troia davanti agli occhi di un Uomo che mi vede orgasmica in balia delle sue dita.
Non trattenere secrezioni, lamenti, urla, spasmi e lasciarmi andare tra la tua mano che la sento piena ed appiccicaticcia di me.
Chiudo gli occhi, devo chiudere un attimo, non ho così tanto carattere e reclino la testa.
Riempio i polmoni d’aria.

Mi chiami,
mi chiami così: “Ehi Puttana, Guardami! Decido io se concederti il buio, ora voglio la tua faccia stravolta fino a che punto può trasfigurarsi di piacere”

– Non ti chiamo semplicemente: mentre la mia mano destra ti fotte, la sinistra afferra i tuoi capelli sulla nuca e ti solleva la testa.
Sei in piedi, appoggiata alla scrivania alle tue spalle, aggrappata con le mani mentre fatichi a stare in piedi e i tuoi umori colano lungo la pelle calda delle tue cosce e io ti parlo con una voce che non hai mai sentito e ti scende nel midollo delle ossa ed esplode dentro la tua fica.

Mi torci il collo: hai il mio muso quasi appiccicato al tuo, respiro il tuo respiro, &egrave violento sa di uomo.
Mi sorridi beffardo sentendo il mio piccolo lago tra le tue dita esperte.
Stanco del giochino lo vuoi finire, senti che ci sono quasi e mi molli la testolina senza tante delicatezze.
“Chiudi gli occhi K. e parti per questo trip ……….’
così dicendo la tua mano pompa dentro di me come la lancetta dei secondi…..
” URLA BELLA!! Cazzo Inghiotti il Piacere, Sputami Fuori la Puttana che Sei!!”

– Ti scaravento riversa sul tavolo, lanci un grido mentre cadi, ti trovi a braccia aperte sulla scrivania, con una mano ti spacco la fica con l’altra ti inchiodo al tavolo puntandotela alla base della gola.
Sento i tacchi dei tuoi stivali sbatacchiare contro la scrivania.
Stringo la mano artigliando con le dita la tua fica il tuo clitoride tutto il tuo sesso gonfio e bollente che sprizza umori ovunque.
Guardo il tuo corpo contorcersi inchiodato dalle mie mani e torturato dal piacere montante.

E’ un attimo, un brivido paradisiaco, ogni parte del mio corpo si contrae e si rilascia in un gesto unico. Non senti più ne resistenza ne lotta in quel pezzo di carne che hai tra le dita, un gel viscido ti segue mentre le ritrai.
Il tuo dito indice ed il medio sono uniti in un gesto di possesso su di me.
Mi vedi buttata, stesa su quel tavolo, chissà che pensieri pervadono la tua testa ora……
la mia sarà finalmente vuota, libera, pura, domata.
Mi porgi la mano…
“Lecca!”

– T’infilo le dita fradice nella tua bocca, e con l’altra mano massaggio una tua tetta.
Ti mormoro “queste le tue perversioni?”

No, questa perversione era solo per mettermi in mano tua, ora voglio il cazzo!
Ora voglio fare il mio sex sul tuo cazzo!

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