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Racconti Erotici Etero

Affitta Camere

By 16 Ottobre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Era arrivato anche per me il momento di andare a vivere “da solo”.
Avevo una grande casa che i miei genitori avevano comprato
da molti anni ed intestato a me, era in parte arredata,
ma nonostante abbia bisogno di stare solo, ogni tanto,
in genere mi piace la compagnia e la prima cosa che feci fu di cercare
ragazze a cui affittare le camere.
Oltre la mia, ce n’era un’ altra grande,una un po’ più piccola,
3 bagni,ripostiglio, cucina abitabile e salone.Garage e cantina.
Avevo dalla mia varie armi, le stanze da letto e il salone erano
climatizzati, sul palazzo erano stati montati pannelli solari
termici e fotovoltaici, che riducevano le bollette, condominio
quasi nullo e avrei potuto abbassare un po’ il prezzo, visto
che non lo facevo per soldi ma per compagnia.
Effettivamente le risposte al mio annuncio furono molte,
erano tutte decisamente interessate, grazie ai prezzi che
ci sono oggi, la possibilità di risparmiare attirava molto.
Viste le richieste di vedere la casa,decisi di prendermi
due-tre settimane, alla fine delle quali avrei deciso a chi
affittare, volevo conoscere un po’ le ragazze per capire
che tipe erano, mi ero preparato una serie di domande da fare.
Niente di eccezionale, lavori o studi, sai cucinare, che
orari hai.
Al terzo giorno capitò un episodio imprevisto.
Venne una ragazza molto bella,appariscente, provocante,con
una mini inesistente, top senza reggiseno che non lasciava
molto all’immaginazione, tacchi alti, calze autoreggenti.
Quando tolse la giacca lunga, non credetti ai miei occhi,
nello scoprire quanto era svestita,però se lo poteva permettere,
alta sull’uno e settanta,coi tacchi mi superava, terza soda,
culo da favola, gambe perfette, ma soprattutto il suo viso,
incantava.
Le mostrai la casa, spiegandole che aveva varie possibilità,
in base a quanto voleva spendere,a partire dalla stanza grande
che avrebbe dovuto condividere con un’altra ragazza o la stanza
più piccola fino alla stanza precedente ma tutta per se.
Le dissi i vari prezzi, le spiegai dei pannelli solari e tutto
il resto, però la vedevo più interessata a fare colpo su di me
e non riuscivo a spiegarmi il suo atteggiamento.
Ci sedemmo sul divano e iniziò a farmi i complimenti per la
bella casa,il costo era più basso della media e tante altre
cose, cercando di attirare il mio sguardo tra le sue gambe
che si aprivano continuamente,lasciando vedere bene uno slip
trasparente,tanto da capire come era depilata.
Poi improvvisamene si fece seria,mi disse:
-Dovrei confessarti una cosa
io-dimmi pure
lei-non ho un soldo,ho guadagnato un po’ facendo la spogliarellista
ma volevano che mi concedessi ai clienti e ho rifiutato,
ho speso quasi tutto quello che ho guadagnato,
non riesco a trovare un lavoro, sto veramente arrivando a toccare
il fondo, mi rimane solo di fare la puttana, ma non cadrò mai così in basso.
Ascoltavo incredulo e dispiaciuto per lei, però non capivo dove voleva
arrivare.Mi chiese se potevamo andare in cucina, aveva bisogno di bere
un bicchiere d’acqua, che le offrii con piacere.
Si fece coraggio e mi disse
-Il punto è che vorrei farti una proposta, non ce la farei a cambiare
clienti continuamente, ma se fosse una persona sola per me sarebbe
diverso, vorrei pagarti in natura insomma.
Detto questo mi baciò in bocca, neanche il tempo di accorgermene che
già la sua mano cercava tra le mie gambe, fu velocissima a tirarmi giù la
lampo, infilarsi e tirarlo fuori e trovandolo già duro si chinò facendolo
sparire in un attimo tra le sue labbra.
Sicuramente era molto bella, però l’idea di fare sesso con una persona
obbligata non mi eccita, è uno dei vari motivi per cui non sono mai andato
con una prostituta, però mi venne un’idea.
La fermai, risistemandomi, non la prese bene.
Lei-che c’è che non va, non sono il tuo tipo, non ti piaccio?
io-no, non è quello, però vorrei farti un’altra proposta,invece di affittarti
una camera,(la vidi sbiancare), vieni a stare nella mia,puoi dormire con me,
ho il letto matrimoniale, sono sicuro che nel giro di uno o due mesi, troverai
un lavoro e tutto si sistemerà, quindi niente favori sessuali a nessuno.
Mi abbracciò dandomi un bacio che non aveva nulla in comune col precedente,
le scendevano le lacrime, rifece gli stessi gesti, ma era tutto diverso,
mi ritastò tra le gambe, riabbassò la cerniera e lo ritirò fuori, ma il
suo sguardo era cambiato,il tocco era cambiato, sembrava che avesse in mano
l’oggetto più importante dell’universo, invece di farlo risparire subito
in bocca, lo guardò quasi con ammirazione, poi iniziò a baciarmelo, anche nei
semplici baci,coglievo il suo trasporto, il cuore che ci metteva, il suo aver
toccato il fondo ed essersi aperta a me, non averne approfittato, averla aiutata
e mi ringraziava nel modo che conosceva meglio, ma con l’apporto della stima,
della gratitudine,del sentimento che era esploso in lei in un’istante.
Quando lo prese in bocca mi sembrò che anche le nostre anime si stessero unendo,
provai un piacere completamente diverso dal solito, come se tutto il mio corpo fosse
nella sua bocca, il tempo si era fermato, non vedevo e non sentivo rumori, ero solo
tatto,sentivo energia investirmi come un uragano, ma invece di sballottarmi, mi dava forza,
la sua lingua sul glande era una scarica elettrica intensa, che si diffondeva all’interno,
volevo ricambiare il piacere che mi dava, la feci rialzare per baciarla in bocca, un’altra
scarica elettrica percorse tutto il corpo, lanciò via i top e i suoi capezzoli ora
spingevano con prepotenza contro di me, non potei fare a meno di dedicarmi a loro,il
piacere era tanto che si poggiò al tavolo per non cadere.
Il mio rigonfiamento premeva tra le sue gambe che allargò, lo slip era incredibilmente
bagnato,mi scansò un po’ per toglierlo e sedendosi bene sul tavolo mi afferrò per le spalle
per stringermi a lei, appena la penetrai venne, sentii le pulsazioni delle pareti intorno a
me e alcune gocce scendevano lungo la mia asta finendo il loro percorso tra i miei peli,
mi tratteneva impedendomi di muovermi godendosi il suo piacere, quando fu pronta intrecciò
le gambe dietro la mia schiena e con le braccia sulle mie spalle mi si attaccò tipo koala,
poggiai le mie mani sotto le sua gambe quasi all’altezza del culo per sorreggerla,in questa
posizione non proprio agevole ricominciammo a darci piacere per qualche minuto, poi con mia
grande sorpresa lasciò la presa delle braccia sulle mie spalle, si buttò indietro inarcando
la schiena fino a poggiare le mani per terra, in questa posizione potevo vedere chiaramente
quanto era tonico il suo corpo, gli addominali si erano contratti, i seni subivano la gravità
spingendo verso la testa, era veramente strano farlo così ma c’era un vantaggio, muovendomi
dentro di lei avrei sollecitato molto di più la parete superiore dove sta il punto g, più
il sangue che va verso la testa avrebbe sicuramente ampliato il suo godimento, infatti ai
primi colpi che le diedi iniziò a urlare e in breve arrivò il secondo orgasmo.
Le braccia e le gambe le cedettero e non potei fare altro che vederla cadere, scoppiò a ridere,
anche io, la aiutai a rialzarsi.Avvicino la bocca e mi disse:
-adesso tocca a te, che ne dici se mi metto a pecora?
Non aspettò neanche la mia risposta, si mise in posizione, una mano si infilò tra le sue gambe,
raccoglieva i suoi umori e li spargeva sul secondo buchino,lo penetrò facilmente, poi ripoggiando
la mano per terra si inarcò più che poteva, quello che avevo di fronte era uno spettacolo troppo
eccitante, poggiai la punta e cercai di farmi strada nel suo sfintere più delicatamente possibile,
ma la resistenza che incontrai fu quasi nulla, sapevo che ero al limite, non sarei durato tanto,
cominciai muovendomi piano per durare un po’ di più e per farla abituare all’intrusione, almeno
questa era la mia intenzione, ma iniziò a muoversi lei avanti e indietro come una forsennata,
qualche pompata ed esplosi, si girò di 180′ e lo prese in bocca, solo la punta e con la lingua
cercava di raccogliere le ultime goccioline, faceva versi di piacere, poi gattonando la vidi
dirigersi verso il bagno.Mi andai a sedere sul divano ancora incredulo per quello che era successo,
quando tornò mi trovò con lo sguardo da triglia, ancora sotto l’effetto del godimento, in genere
mi dura 10-15 minuti, si mise affianco a me e mi disse -grazie.

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