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Racconti Erotici EteroTrio

AL bagno della scuola

By 26 Dicembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevo fatto finalmente godere un uomo, vedere uscire lo sperma per mano mia mi ha reso orgogliosa e ancora più vogliosa, di continuare, di farlo ancora, di provare dell’altro. A casa ripensavo alla mia mano su quel cazzo virile e mentre mi divertivo a rifare il movimento ho notato che avevo un po di bianco sotto il polso, mi si era seccata un po di sborra sul braccio, evidentemente non avevo pulito bene tutta quella che era colata. Sono andata di corsa al bagno prima che qualcun altro (tipo mio padre) se n’accorgesse!

C’era un ragazzo che mi piaceva a scuola ma che per timidezza non avevo mai avuto il coraggio di conoscere e farmi conoscere, nel senso che essendo lui più grande di me oltre che ripetente, non mi andava di farmi prendere in giro sul fatto che ancora non avevo avuto esperienze, cio&egrave come se avessi voluto arrivarci già preparata da lui! Non so se mi spiego! Dopo quello che era successo quel pomeriggio però mi sentivo con una marcia in più, pur non avendo fatto chissà cosa ma quantomeno sarei andata con un po di pratica! Sembrava che mi si leggesse in faccia quello che avevo fatto, mi sentivo una donnina e sprizzavo femminilità dalla camminata allo sguardo. Credo che per questo motivo lui mi abbia rimorchiato nei corridoi della scuola. Esplicitamente mi ha detto di avermi notata e di aver notato un cambiamento da qualche mese. E aveva ragione… I giorni a seguire ci vedevamo più spesso, facevamo ricreazione insieme e parlavamo in cortile mentre lui fumava e io facevo merenda. Un giorno di quelli, Alessandro si chiamava, mi ha domandato se avevo il ragazzo o se già avessi avuto esperienze sessuali. Lo sapevo che me lo avrebbe chiesto!!! Io ho esagerato… per fare la spavalda gli ho mentito dicendogli che lo avevo già fatto, chissà, forse per sentirmi più grande. Dopo aver ascoltato le mie parole Alessandro si &egrave sentito sicuramente più libero e legittimato a parlare di sesso con me in maniera più diretta e quasi provocatoria se non addirittura volgare. Faceva lo spiritoso con i suoi amici e io di certo non abbassavo la testa e cercavo di tenere il discorso. Finch&egrave un giorno mentre tornavo dal bagno con una compagna l’ho visto appoggiato alla porta del bagno dei maschi. Mi ha detto di entrare dicendomi che doveva farmi vedere una cosa… la mia amica &egrave scappata in classe, io sono entrata e anche se già immaginavo di cosa si trattasse gli ho chiesto:
“Allora, che devi farmi vedere?” e lui senza rispondermi ha slacciato i pantaloni e abbassato le mutande sfoderando un bel cazzo piu grosso di quello che avevo visto qualche settimana prima. Di sicuro più largo. Senza pensarci un momento gliel’ho stretto in mano e ho iniziato a segarlo con forza quasi a fargli male, come se volessi fargli capire che non avevo paura o imbarazzo! Lui mi guardava con aria compiaciuta e mi ha detto che ero proprio una brava zoccoletta a muoverlo in quel modo! Mentre lo segavo ho visto che tirava fuori un fazzoletto di carta dalla tasca posteriore dei jeans e si apprestava a metterlo davanti alla cappella

“Già devi venire?” Gli ho detto io

E lui mi ha risposto “Si, perch&egrave ti dispiace? Se vuoi domani lo rifacciamo…”

Un pò scocciata ho accelerato il movimento della mano e l’ho fatto venire su quel pezzo di carta che ha buttato nella tazza. Sono uscita dal bagno e tornata in classe. Questa esperienza fatta a scuola ha cambiato parecchio il corso degli eventi. Perch&egrave OVVIAMENTE lui ha fatto lo spavaldo con i suoi amici e in men che non si dica la voce si &egrave sparsa praticamente in tutto l’istituto. La cosa che forse &egrave più strana da credere &egrave che ciò non mi dispiaceva affatto. Il giorno dopo quasi alla stessa ora e cio&egrave verso le 11.00, quasi come se ci fosse stato un tacito accordo, ci siamo “ritrovati” per caso nel corridoio che porta al bagno maschile. Sorriso beffardo lui, mi ha preso per mano e accompagnata dentro. Abbiamo ripetuto la cosa per qualche giorno, forse un paio di settimane. Un giorno invece, sempre alla solita ora (!!!) Mi ha mandato un sms mentre ero in classe chiedendomi di raggiungerlo dove già sapevo…. Ho chiesto alla prof di andare in bagno, dirottando ovviamente in quello dei maschi dove c’era ad aspettarmi lui e altri 2 suoi amici.

“Sai, siccome sei stata brava, ho parlato di te ai miei amici spero non ti dispiaccia…”

“Mi avete preso per una puttana???!!!”

“Stai calma, lo so che ti piace, non &egrave quello che vuoi?”

Appena terminata la frase, tutti e 3 si sono avvicinati ed hanno iniziato a palparmi, le tette, il culo, mi tiravano dai fianchi o dal collo. Io facevo una finta e timida resistenza che non convinceva n&egrave loro e n&egrave me stessa. Cercavo di “colpirli” sui genitali per farli desistere, ma il colpo si trasformava in una palpata tutt’altro che dissuasiva, anzi… Stavamo giocando ad una specie di lotta senza forza, mi stavo eccitando ad essere contesa fra 3 ragazzi grandi fino a che 2 di loro mi hanno bloccato i polsi e spinto le mani sui loro cazzi. Li palpavo da sopra i pantaloni mentre Alessandro di fronte a me mi baciava con la lingua tenendomi per la testa. Poi ha tolto le mani e le ha portate alla cintura per tirarsi fuori il cazzo.

“Oggi me lo succhi”. L’ho guardato solo un attimo negli occhi, sono scesa subito facendo attenzione a non mettere le ginocchia sul pavimento sporco del bagno rimanendo con le gambe piegate. Avevo il suo pisello davanti alla faccia, ho pensato per un attimo ai filmini porno ma la cosa mi &egrave venuta più naturale del previsto. Con una mano ho tirato giù tutta la pelle lasciando la cappella bella scoperta e ho iniziato a leccargliela sotto e intorno facendo scorrere la punta della lingua sul bordo. Solo che mentre cercavo di “assaporare”, Alessandro mi ha preso dalla nuca e me lo ha messo tutto in bocca. Io ho chiuso gli occhi e ho iniziato a succhiare, intanto sentivo loro 3 che parlavano e commentavano quello che stavo facendo:

“Guarda come succhia sta puttanella!

“Oh, guarda che dopo tocca a me eh!”

“No, a me! Stai buono te che manco ci volevi venire”!

Intanto che loro si accordavano su chi fosse il prossimo io mi stavo impegnando e godendo con il mio primo bocchino, pensavo a quando avrebbe sborrato cosa avrei dovuto fare, ma non ho avuto il tempo di pensare perch&egrave Alessandro ha accelerato il ritmo e senza possibilità di scegliere mi &egrave venuto in bocca. Sentendo quel sapore dolciastro ho ingoiato senza quasi neanche accorgermene. Mi &egrave piaciuto tantissimo e anche quella situazione così perversa e inusuale. Lui che me lo sgrullava un po moscio in bocca mentre gli altri due ancora in tiro che mi aspettavano per riempirmi di nuovo la bocca. E così &egrave stato. Il secondo che ho leccato era meno grosso di quello di Ale ma molto più saporito, non so come dire. Era salato, forse non proprio pulitissimo, aveva un odore più forte, più intenso ma l’ho leccato ugualmente. Anche la sua sborra era diversa, più densa ho fatto quasi fatica a deglutirla. Il terzo era quello che più assomigliava al cazzo di quel tipo alla festa. Così peloso, durissimo mi ha anche fatto leccare le palle. Anche lui mi &egrave venuto in bocca, ma oltre a non darmi altra scelta sono stata io a non volermi esimere da quel trattamento.

Dopo aver fatto quel triplice servizio mi sono accorta che ero stata fuori più di mezz’ora e che dovevo tornare di corsa in classe!!!

Mentre correvo per il corridoio, i miei 3 amici mi hanno gridato dietro

“Ci vediamo domani!”

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