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Racconti Erotici Etero

AL BAR SOTTO LA PIOGGIA-CONSOLAZIONE

By 29 Ottobre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Quel 2 ottobre era arrivata la pioggia: dopo un’estate siccitosa che aveva causato calo di fiumi e sorgenti, preoccupazione per i raccolti e i bacini idrici, la tanto desiderata pioggia era arrivata. Violenta, si era presentata nella forma di un temporale estivo con tuoni e fulmini già al mattino, ma anche passata la tempesta di saette, l’acqua era continuata a scorrere dal cielo, alternando momenti di intensa forza ad attimi di pioggerellina leggera, senza comunque mai smettere fino a sera: dopo cena erano riprese anche le folgori. Quel tempo da lupi aveva tenuto lontano i clienti dal bar di Tommy e nemmeno la vicinanza della stazione ferroviaria gli aveva portato persone. Erano le 21 e 30 e decise di non sprecare ulteriormente della luce: visto il tempo, non intendeva arrischiarsi a tornare a casa ma aveva intenzione di rimanere nella stanza sul retro. Proprio mentre stava per tirare giù la saracinesca una sagoma nell’oscurità piovosa si parò davanti alla porta, aprendola di scatto: era Sara, fradicia, che si gettò al collo di Tommy abbracciandolo. Era successo qualcosa, evidentemente, per spingere la ragazza ad affrontare il maltempo e farla reagire cercando il calore di un abbraccio. Tommy, stringendola forte a se, le chiese: “Cos’&egrave successo, Sara?”. Sara , trattenendo a stento i singhiozzi, rispose:
” Mi hanno esclusa!”
Tommy sapeva di che si trattava, Sara glielo aveva detto qualche giorno prima: la ragazza alle 20 di quella sera aveva la riunione assieme alle compagne e alla dirigenza della sua squadra di volley per parlare del progetto del prossimo campionato. E il nuovo allenatore della squadra disse a chiare lettere che Sara Moretti non faceva parte del progetto. Ella se ne andò sbattendo la porta e trattenendo le lacrime, cercando qualcuno per sfogarsi: Tommy nella sua mente era la persona ideale, non solo perch&egrave era il sua datore di lavoro ma per la confidenza che si era creata tra di loro dopo che erano andati a letto insieme un paio di volte: erano scopamici, anche se in realtà avevano scopato appunto soltanto un paio di volte più una serata di soli preliminari in cui era stata coinvolta anche una vecchia amica di Tommy . Dopo aver sentito dell’esclusione Tommy abbracciò ancora più forte Sara, carezzandole la schiena e i capelli umidi. ” Ora però vieni a cambiarti, se resti così bagnata prenderai una bronchite. Tommy chiuse la serranda e andò nella stanza con Sara, che cominciò a spogliarsi: non c’erano certi imbarazzi tra i due dopo essere stati a letto insieme.

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Rimasta in reggiseno e perizoma, Sara aveva dato a Tommy la tuta bagnata dellla sua società, o meglio ormai ex-società, e questi l’aveva stesa ad asciugare nel bagno. Sara abbandonandosi supinamente sul letto cominciò a parlare a Tommy che , restando in piedi di fronte a lei le aveva porto un piccolo asciugamano col quale rimuovere le gocce di pioggia che imperlavano sensualmente il suo corpo .
” Non sono l’unica della vecchia guardia a essere stata esclusa dalla rosa, anche altre due veterane non fanno parte del progetto. Ma per me &egrave diverso”
” Perch&egrave Sara?”
” Io in quella società ci sono cresciuta, ho fatto tutte le giovanili da quando avevo 10 anni, fino ad arrivare alla prima squadra. La dirigenza era come una famiglia, ormai conosco un sacco di tifosi. Ci sono rimasta male, pensavo di essere un punto fermo lì dentro”.
Tommy sedendosi sul letto e guardandola negli occhi, le rispose:
” Troverai un’altra squadra, ti ho visto giocare, sei brava. Appena sul mercato sapranno che sei svincolata, ti cercheranno in molti”.
” Lo so Tommy, mi avevano cercato due società anche l’anno scorso, sono io che non sono voluta andare. Il problema non &egrave trovare un’altra squadra che mi faccia giocare, il problema &egrave l’ambientazione. Dopo tanti anni lì, temo di avere dei problemi di familiarità altrove, e questo magari può influire anche sulle mie prestazioni”
Nel frattempo, il telefonino di Sara appoggiato sul comodino squillò e Tommy glielo fece presente.
” Lascialo suonare, saranno le mie compagne o i dirigenti. Adesso non mi va di parlare con nessuno. Che rabbia! Che rabbia!”
Lasciarono trillare il telefonino senza parole, ascoltando soltanto la pioggia che batteva sui tetti e qualche tuono in lontananza.
” Sai che ci vorrebbe Tommy? – chiese Sara- Un bel massaggio per rilassarsi”. E così dicendo si girò sulla pancia chiudendo gli occhi. Tommy non disse una parola e cominciò a percorrerle con le mani le sue atletiche spalle nude, scendendo verso la spina dorsale e carezzando anche i tonici fianchi, arrivando a poggiarsi senza esitazione anche sui glutei. C’era un patto tra Sara e Tommy, stretto da quando erano diventati scopamici: i loro corpi erano a reciproca disposizione, e per non esserlo dovevano darsi un esplicito e motivato divieto. Per questo quando arrivò alle natiche di Sara Tommy non esitò a tirarle giù il filo del perizoma insinuatosi tra le chiappe e e sfilarglielo poi totalmente mentre il corpo di Sara assecondava i suoi movimenti. Stessa cosa fece per sganciarle il reggiseno: Sara ora era completamente nuda e le mani di Tommy continuavano a esplorare tutto il retro del suo corpo in forma di carezze più che di massaggio. Ma era un massaggio ciò che davvero Sara voleva? Ed era davvero farle un massaggio l’intenzione di Tommy che non aveva esitato a toglierle tutto, o meglio quel poco che le era rimasto addosso?

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” Fammi le coccole, ti prego” aveva sussurato Sara con la faccia affondata nel cuscino. Tommy ormai la conosceva abbastanza per sapere che con quella frase non intendeva che desiderava solo essere accarezzata tra i capelli o ricevere languidi bacetti sul collo. Tra le righe di quella frase si nascondeva un’altra richiesta che rispondeva all’imperativo ” Usa il mio corpo, divertiti con la mia carne”. E d’altronde quella frase era arrivata da una ragazza che era voltata di spalle e completamente nuda, votata all’abbandono totale e al piacere dei sensi senza controllo. Sara era carina, non una strafiga ma certo aveva un corpo da sportiva con tuttel le grazie dei suoi 22 anni. Ciò che però aveva eccitato maggiormente Tommy era la passività con la quale Sara attendeva le sue ” coccole”: così la sentiva completamente sua, e non ci mise molto a ubbidire alla richiesta della ragazza. Mentre le mani di Tommy si erano saldamente posate sulle chiappe di Sara, il ragazzo aveva cominciato a baciarle le spalle scendendo con la bocca fino alla spina dorsale e fino all’osso sacro. Le chiappe di Sara diventarono oggetto di morsi voluttuosi, che facevano sussultare la ragazza. Morsi, leccate e baci si ripetevano su quel culetto grazioso, prima su un gluteo poi sull’altro, non lasciando indifferente Sara che sospirava. Tommy con le mani ogni tanto le allargava le chiappe esponendo platealmente il suo foro posteriore che già aveva avuto una volta sotto la doccia. Ma non era ancora il momento giusto per farlo quella sera: prima doveva finire le coccole. Dopo averle imperlato di saliva tutta la schiena, il culo e le gambe, Tommy mise le mani sui fianchi di Sara per girarla e osservarla nella sua nudità frontalmente. Sara passivamente aveva assecondato il movimento del suo scopamico Tommy che immediatamente l’aveva soffocata con un bacio impetuoso per poi scendere con la bocca a giocare con le sue dolci tettine. Non erano grandi e ognuna stava per intero nella bocca di Tommy, che vi giocava coi denti e si divertiva a solleticare con la lingua i suoi baby-capezzoli indurendoli quasi all’istante. Quando la saliva ebbe impregnato ogni centimetro di quelle dolci sfere, la lingua di Tommy scese a leccarla verso l’addome, calando verso l’ombelico e dirigendosi decisamente verso la dea della passione: giunto al pube, ricoperto solo da una sottile e curata striscia di peli, Tommy intimò a Sara: ” Ora allarga le gambe!” . E Sara, come una scolaretta, ubbidì, divaricando i suoi arti e mostrando nella sua interezza il suo organo genitale che le ” coccole ” di Tommy avevano contribuito a umidificare, e a dischiudere. L’obbedienza di Sara, la sua totale lascivia, erano qualcosa di veramente estatico per i sensi di Tommy: era abituato a darle ordini come barista, ma sempre con la cortesia che lo distingueva costellando le sue richieste di ” per favore” e “grazie”, ma darle ordini in materia sessuale era per lui estremamente eccitante, tanto che il cazzo cominciava a stargli stretto nei pantaloni. Ma prima di tirarselo fuori intendeva fare impazzire Sara con una leccata di figa lunga e da far venire i brividi. Affondò deciso la sua lingua dentro le intime umidità di Sara e cominciò a possederkla col suo viscido e ruvido organo di gusto, causandole quasi immediatamente contorsioni dovute all’estasi.

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La lingua di Tommy scavò a lungo nella figa di Sara: il suo bagnarsi e il suo odore di femmina in crescendo erano un’emozione sensazionale per Tommy, che non accennava a fermarsi, nonostante le contorsioni e i sospiri di Sara. Doveva farla venire, e la tenne addirittura bloccata per le braccia per farla ardere ancora di più mentre lui la leccava con passione, quasi con frenesia. L’urlo di Sara e l’ammorbidirsi della sue braccia e di tutto il suo corpo gli fecero capire che ce l’aveva fatta: Sara era venuta, aveva goduto immersa in un mare di sensazioni. Tommy la lasciò sospirare affannosamente sul letto, per qualche minuto, poi le porse una mano, ordinandole: ” Ora tocca a te”. Sara prese la mano di Tommy, si alzò e lui la spinse per le spalle verso il pavimento. Tommy non si levò nemmeno i pantaloni ma si limitò a slacciarli, tirando fuori il suo membro eccitato e sbattendolo a due centimetri dalla bocca di Sara, per poi ordinarle subito dopo: ” Succhia”!. Sara prese fiato e poi ubbidì: aiutandosi con le mani si spinse il cazzo di Tommy fin quasi in gola, e lo fece per tre volte consecutive prima di lasciarselo scivolare fuori dalla bocca per riprendere respiro. Sara ricominciò a succhiarlo, con passione ma senza farselo arrivare fino in gola, emettendo anche gemiti e gorgoglii che facevano tremare Tommy di piacere. Il destinatario di quel magnifico pompino non potè esimersi da un complimento: ” Sai che sei migliorata dall’ultima volta”?. Sara rispose con un grugnito a bocca piena: probabilmente il suo “mmmghhh” significava ” grazie”. ma non volle smettere di ciucciare per esprimersi. Sentiva il membro di Tommy gonfiarsi nella sua bocca e pulsare sempre più frequentemente: ma fu anche perchè guardò gli occhi infiammati di Tommy che la ragazza capì che stava per venire, e d’altronde lui glielo ricordò , sussurrando lungamente il suo nome: ” Saaaaaraaaaa”.
Era una delle regole della loro scopamicizia: Sara aveva vietato a Tommy di venirle in bocca, almeno per il momento, e lui doveva sempre avvisarla in tempo. Ma a Tommy andava benissimo, come fece alla fine di quella deliziosa pompa, riversarle il suo piacere sul viso. Quella pratica, quasi di sottomissione, piaceva anche a Sara stessa; la eccitava sentirsi un oggetto sessuale, anche se non avrebbe mai permesso di oltrepassare alcuni limiti.

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Tommy fiss’ per un istante il volto di Sara colorato dal suo piacere e poi le diede un nuovo ordine: ” Appoggiati contro il muro e mettiti a novanta”. Mentre Sara ubbidiva senza fiatare, Tommy si tolse definitivamente pantaloni e gli slip, tenendo adosso invece ci’ che aveva nella parte superiore del suo corpo. Con un balzo si piazz’ dietro Sara, strusci’ la sua cappella contro le natiche della ragazza, non solo per pulirla dai residui della precedente venuta ma anche per far riprendere vigore al suo uccello. Chinatosi su di lei, mentre il suo cazzo tornava a indurirsi, le sussurr’ in un orecchio: ” Ora ti scopo a pecora, poi te lo pianto nel culo”:
Sara, ormai eccitata dalla situazione e dimentica dei suoi problemi di pallavolista, ansimando rispose:
” Tu puoi piantarmelo ovunque”.
Una frase quella che completo l’erezione di Tommy”: tornato al massimo splendore, il suo cazzo si insinu’ nelle profondit’ vaginali trafiggendole, mentre Tommy, appeso con le mani alle modeste tette di Sara, cercava di aumentare il ritmo e la potenza dei colpi, dando alla ragazza la sensazione fantastica di essere sfondata dal suo pene. Sara raggiunse l’orgasmo cacciando un urlo terrificante: Tommy quasi si spavent’ e rest’ per un attimo fermo dentro di lei. In quell’istante silenzioso i due ragazzi posero l’orecchio all’esterno e poterono ascoltare che la citt’ era avvolta dal rumore di una pioggerellina sottile. Oltre alla timide gocce, ascoltarono reciprocamente i propri pensieri: Sara desiderava ormai che Tommy mantenesse la promessa di incularla e Tommy, conscio della lubrificazione notevole che il suo cazzo aveva ottenuto dalla figa di Sara, entr’ nel suo buco posteriore, inizialmente con poca fatica: ma man mano che si ingrossava il retto di Sara fece pi’ fatica a contenere l’eccitazione di Tommy, regalandole un misto di piacere e fastidio che le aveva annebbiato i sensi. Soltanto lo sperma di Tommy sulle sue chiappe, al termine di quella penetrazione anale, la fece tornare in s’. Era ancora appoggiata al muro e cominci’ a rendersi conto di essere piena di fluidi maschili: sul suo culo e sul suo volto c’erano ancora le appicciose tracce di Tommy che dal canto suo era soddisfatto e decret’ la fine dei loro rapporti sessuali.
” Basta cos’, Sara””.
Sara torn’ in posizione eretta e senza dire una parola and’ in bagno gettandosi sotto la doccia, lasciando la porta aperta per farsi ammirare da Tommy: sapeva che a lui piaceva guardarla mentre si lavava. Quando Sara usc’, vi entr’ Tommy: si scambiarono sull’ingresso un bacio ma soprattutto un abbraccio.
” Grazie, Tommy . Se stasera non mi avessi scopato sarei impazzita”.
” Figurati. Siamo o non siamo scopamici? Quando hai voglia o bisogno di un po’ di cazzo, non hai che da dirlo”.
Sara sorrise: ” Lo stesso vale per te: quando ti viene voglia di figa, io sono lieta di dartela”.
” Finch’ le cose non cambieranno, Sara”.
” Quando cambieranno sar’ un altro giorno”.

FINE

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