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Racconti Erotici Etero

Al bar sotto la pioggia

By 17 Ottobre 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

La pioggia scrosciante che era cominciata nel primo pomeriggio non stava dando tregua alla città; Tommy, dietro il bancone del suo bar vicino alla stazione, dopo aver salutato i pochi clienti che avevano sfidato il maltempo per non rinunciare all’ottimo caff&egrave del locale e avevano reso l’atmosfera notturna meno malinconica, anche se solo per pochi minuti, aveva deciso che poteva chiudere per quella sera, anche se era ancora presto, nemmeno le 22. Pensava che non sarebbe più venuto nessuno e stava uscendo da dietro il bancone per abbassare la saracinesca, quando, trafelata e fradicia di pioggia, entrò una ragazza avvolta in una mantellina scura usa e getta che stava imprecando contro il maltempo. Da gentiluomo, Tommy le si rivolse, dicendole: < Signorina, si sieda pure a un tavolo, le prendo un asciugamano così potrà asciugarsi almeno i capelli. Mentre la ragazza si accomodava, Tommy era andato nel bagno a prenderle un asciugamano pulito: quando tornò e glielo porse, la ragazza lo prese con un " grazie" e contemporaneamente si tolse il cappuccio e guardò il barista negli occhi con un moto di sorpresa: " Tommy"? " Laura!" rispose lui, altrettanto sorpreso appena pot&egrave fissarla nei suoi occhi azzurri. Tommy e Laura erano dello stesso paese, avevano frequentato la stessa compagnia per un po' di tempo, poi si erano persi di vista. " Che ci fai in questa città? " chiese lei mentre si asciugava i lunghi capelli biondi. " Questo bar &egrave mio. E tu?". " Sono venuta a trovare un 'amica. Ma ho perso il treno di ritorno. E non ce ne sono altri fino alle 5 di domattina. Il bar della stazione era chiuso e l'idea di passare la notte in sala d'attesa non mi sorrideva. Così, dal piazzale della stazione, ho notato la tua insegna e la luce accesa e mi sono precipitata qui, con la speranza che il bar non chiudesse troppo presto". " In realtà stavo per chiudere, stasera non &egrave venuto praticamente nessuno. Il maltempo ha scoraggiato tutti. Senti, non intendo mandarti via ora , ma ti dispiace se chiudo la serranda ? Non sono molto più motivato a lavorare stasera. " Fai pure, tranquillo". " Grazie Laura. Dopo ti preparo qualcosa di caldo. Offro io. " Grazie". Tommy chiuse e poi fece una proposta a Laura: " Laura, non mi permetterei di dirtelo se non ti conoscessi, ma se vuoi cambiare i tuoi abiti bagnati , qui dietro c'&egrave una stanzetta dove c'&egrave un po' di roba mia. Se trovi qualcosa che ti va bene, puoi indossarlo e mettere ad asciugare i tuoi vestiti sul termosifone". " Sei gentile Tommy. Va bene, grazie". Le mostrò l'ingresso della stanzetta e le disse che nel frattempo avrebbe preparato un t&egrave caldo per entrambi. L'ambiente che si trovò di fronte Laura era davvero essenziale: un letto da una piazza e mezzo, pareti dipinte di bianche dove nulla era appeso, un comodino con un abat-jour , una cassettiera dove erano sistemati vari capi di Tommy eun bagnetto con doccia, wc e lavandino. " Un rifugio per le emergenze" - pensò Laura mentre si accingeva a spogliarsi - " o un angolo ideale per la sveltine". Le gocce di pioggia continuavano a bussare alla finestra della stanzetta mentre Laura, con lentezza esasperante si stava togliendo gli abiti. Prima la mantellina, poi il maglione, la canottiera, le scarpe, i pantaloni attillati fino a rimanere in intimo. Indossava un perizoma di cotone di colore bianco con un reggiseno abbinato. Quando fu così si sedette sul letto, sollevata dal non sentire più gli abiti umidi di pioggia strusciare sul suo corpo. C'era uno specchio sulla cassettiera, nel quale Laura si specchiò: sapeva di essere una bella ragazza, i suoi trent'anni erano vissuti in splendida forma grazie alla pallavolo che praticava a livello dilettantistico. Mentre si contemplava narcisisticamente prima di decidersi a cercare vestiti asciutti, Tommy, a cui sembrava stesse tardando troppo, aprì di scatto la porta gridando: " Laura, tutto bene?" ma si bloccò sulla soglia appena vide lei voltarsi e si rese conto che era mezza nuda. " Chiedendo scusa, richiuse la porta e tornò nella saletta del bar. Laura si rese conto che in effetti ci stava impiegando troppo e frugando nei cassetti trovò un anonima tuta grigia idonea per il suo fisico e un paio di ciabatte, che mise in fretta e furia prima di tornare da Tommy, che come promesso aveva preparato il t&egrave. Appena la vide rientrare, Tommy commentò: "Oddio Laura, quella tuta ti sta malissimo". Lei rise e poi accomodandosi al tavolo davanti a lui, gli fece una battuta: " Scommetto che stavo meglio prima quando sei entrato". Tommy arrossì: " Scusa. Giuro che pensavo che fossi già vestita". " In effetti me la sono presa comoda. Ma non ti preoccupare: non penso di essere la prima ragazza che vedi in mutande". " No, ma di quelle che ho visto in mutande sei sicuramente la più bella". " Uuuuh, se dovevi farti perdonare, ci sei riuscito". Laura e Tommy dialogarono su quello che era loro capitato nel tempo in cui non si erano visti. Entrambi erano reduci da fidanzamenti finiti male e mentre lei era rimasta al paese lavorando come commessa e praticando la pallavolo, lui aveva rilevato quel bar in città dal papà di un amico, il quale non aveva voluto saperne di continuare l'attività paterna, mentre Tommy, alla ricerca di un'occupazione stabile, non aveva esitato a investire quel poco che aveva in quella struttura: pensava che la posizione strategica vicino alla stazione lo avrebbe favorito e così fu, senza contare che poi aveva scoperto di essere un bravo gestore tanto da guadagnarsi una buona fetta della clientela cittadina. A volte organizzava apericene o serate a tema che erano divertenti, fruttuose ma anche faticose. Per questo aveva adibito uno dei due magazzini a modesta stanza da letto: alla fine di quelle faticose serate, anzich&egrave prendere l'auto per tornarsena a casa sua, che distava 6 chilometri dal locale, preferiva infilarsi nel retro senza rischiare di addormentarsi al volante. Proprio mentre parlava del senso di quella stanzetta, Laura esclamò: " Farebbe comodo anche a me adesso una stanzetta del genere". Tommy era cavaliere nell'animo e fece la sua generosa offerta: " Laura, se vuoi restare qui per me non c'&egrave problema. Ti lascio le chiavi e io torno domattina. Certo, non apro alle 5 quando tu hai il treno ma alle sette e trenta". " Non importa, posso prendere anche un treno dopo in mattinata. Sono in ferie questa settimana e non mi aspetta nessuno.". " Allora ok. Faccio la chiusura poi ti lascio le chiavi di scorta del bar e vado". " Tommy!" " Dimmi!" " Ma mi vuoi proprio lasciar sola?" " Laura... perdonami, ma sono stanco e vorrei andare a dormire". " Perch&egrave non resti qui anche tu"? " Laura, hai visto anche tu che c'&egrave un letto solo" " Che possiamo dividere!" " Sì, ma..." " Dai Tommy, non ti imbarazzerà mica dividere il letto con me. Eravamo amici una volta, anche se &egrave molto che non ci vediamo". " ... e va bene, dai. Non vorrei che poi mi accusassi di averti abbandonato in un antro stregato in una città sconosciuta. Faccio la chiusura e arrivo." Entrarono insieme nella stanzetta e Laura saltò letteralmente sul letto da quanto era stanca mentre Tommy le si sdraiò accanto con più delicatezza, levandosi le scarpe. Poi guardandola negli occhi, le disse: " Hai visto quanto &egrave stretto, Laura? Siamo appiccicati". " Ma ti faccio così schifo?" rise lei. Vista l'allegria dell'amica, rispose a tono anche lui: " No, non mi fai schifo per niente. Perciò, se stanotte in questo spazio angusto, mi capiterà. involontariamente sia chiaro, di metterti una mano nel culo, non te la prendere". Rise anche Laura: " Sta tranquillo, non me la prendo... magari mi piace anche". L'atmosfera si stava rilassando, tanto che Tommy si permise più confidenza: " Ah sì? Ti piace? E allora..." Dicendo questo infilò una mano nelle chiappe di Laura per una breve palpatina che la fece al contempo sussultare e ridere, mentre replicava : " Questa toccatina non mi sembrava involontaria" " Non la &egrave stata. Hai detto tu che probabilmente ti sarebbe piaciuto". " Sì, ma non lo so se mi &egrave piaciuto. Hai tolto la mano subito" " Ah sì? " e a quel punto Tommy infilo due mani sulle chiappe di Laura e si soffermò qualche secondo in più a palpare tra le risate della ragazza che sembrava divertirsi. Quando tolse le mani dal corpo della ragazza, Tommy non pot&egrave fare a meno di esprimere un apprezzamento: " Permettimi i complimenti Laura, sei davvero soda". " Gioco a pallavolo, te l'ho detto. Ora però &egrave il mio turno di sentire se anche tu sei sodo" e detto fatto, all'improvviso piantò una mano nel pacco di Tommy, già quasi del tutto eretto a seguito della toccatina al culo di Laura. Basito, il ragazzo rispose ridendo dopo che Laura tolse la mano: " Quello non era il mio culo, non vale". " Non ti ho annunciato cosa avrei toccato. E comunque ho notato che sei " sodo" anche lì, anzi diciamo pure rigido ahahaaha". " Rigido eh? Sì, mi ci vorrebbe un bel massaggio per rilassarmi.". " No problem, te lo faccio io. Togliti la maglietta e girati". Tommy ubbidì e mentre era voltato faccia al cuscino, Laura si mise a cavalcioni su di lui e con le sue mani esperte iniziò a percorrere la schiena nuda del ragazzo con tocchi decisi. " So fare il massaggio shiatzu, me l'ha insegnato una mia amica giapponese. Ti avviso che a tratti potrebbe essere sgradevole . Se non parli, significa che ho il tuo assenso. ". Tommy stette zitto e Laura proseguì nell'arte shiatzu sulla schiena del suo amico, fin quando dopo pochi minuti, mentre con le mani stava massaggiando il tratto finale della schiena, fece una richiesta: " Ti arrabbi se ti abbasso i pantaloni? Questa tecnica prevede anche tocchi sui glutei e nelle zone circostanti e non ci riesco molto bene coi jeans. Tommy che era ormai rilassatissimo sotto i colpi della sua amica rispose con un semplice " Fai tutto quello che vuoi": A quel punto Laura non ebbe esitazione a sbottonare i pantaloni del suo amico e a levarglieli del tutto. La pioggia non accennava a smettere e il ticchettio delle gocce sulla finestra era , mescolato ai respiri di Laura e Tommy, il solo rumore che si udisse nella stanza. Sotto il tocco della mani della ragazza, Tommy si stava rilassando talmente tanto che era quasi sul punto di addormentarsi. Laura se ne stava accorgendo e ogni tanto dava un deciso pizzicotto nelle natiche al suo amico per tenerlo sveglio: Laura infatti odiava essere ignorata e vedendo che Tommy ormai non faceva più nemmeno caso ai pizzicotti, adottò uno stratagemma. " Certo che questa tuta &egrave davvero troppo larga, mi impiccia tutti i movimenti, non riesco a massaggiarti bene". " A me sembrava che ti venisse bene- rispose Tommy- Ma se ti dà fastidio toglitela. A me- rise - non dà nessun fastidio se ti metti in intimo". " Ok" rispose candidamente Laura e rapida come un fulmine si tolse la tuta e chiese a Tommy di girarsi spiegando che lo shiatzu si doveva praticare su tutto il corpo. Tommy si girò malvolentieri ma quando si vide davanti il fisico da pallavolista di Laura coperta solo da reggiseno e perizoma non pot&egrave fare a meno di esclamare un " accidenti"! " Accidenti che bella? o Accidenti che schifo"? chiese Laura "Accidenti che fisico da favola". Quelle parole inorgoglirono Laura che si chinò sul suo amico per dargli un bacio sulla guancia ma la situazione stava eccitando Tommy che prendendo Laura per i fianchi la rovesciò su di s&egrave e le diede un inaspettato bacio sulla bocca. Dopo un silenzio passato fissandosi negli occhi, Laura ribaciò con foga Tommy, che dischiuse la sua bocca e accolse la lingua di Laura intrecciandola con la propria in sinuosi movimenti, scanditi anche dalle mani del ragazzo che avevano cominciato a carezzare il sedere perfetto della ragazza. Tra le gambe di entrambi stava succedendo qualcosa: mentre il membro di Tommy stava salendo verso l'alto facendoi strada tra i boxer, il sesso di Laura si stava lentamente inumidendo. Continuarono a baciarsi con foga e e a toccarsi ovunque rotolando nel letto finch&egrave Laura, che ora era sopra Tommy, si staccò un attimo per riprendere fiato alch&egrave lui, guardandola negli occhi, le parlò. " Scusami Laura. E' che... vederti così mezza nuda....insomma... sei una gran figa Laura". Fissandolo dritto negli occhi, Laura replicò: " L'unica cosa di cui tu ti devi scusare &egrave di non averlo fatto prima" e riprese a baciarlo mentre le mani di lui le carezzavano il seno e lavoravano per lasciarlo libero dalle costrizione dell'intimo. Tommy si staccò un attimo dalla forte presa di Laura, le tolse definitivamente il reggiseno e si giustificò per, come aveva detto lei, "non averlo fatto prima" " Dai Laura, eri appena entrata, non ci vedevamo da due anni, sono stato gentiluomo, mica potevo saltarti addosso subito. Laura scosse la testa mentre si chinava su Tommy per offrire le tette alla sua bocca. E mentre Tommy accettava l'offerta e giocherellava con la lingua sui capezzoli inturgiditi della ragazza, rispose. "Non intendevo quando sono entrata al bar . Intendevo due anni fa appunto, quando frequentavamo la stessa compagnia". " Mentre Tommy rispondeva aveva portato le mani sul culo di Laura per avvicinare il suo corpo e sfilarle più comodamente il perizoma . " Ma due anni fa eri fidanzata!" " Già. Ma avevo un debole per te" e mentre diceva questo f terminò di sfilare il perizoma che l'azione di Tommy aveva portato solo fino al ginocchio. " Non me ne ero mai accorto. E poi ero fidanzato anch'io". Laura si spostò sul letto in modo da tenere il torace di Tommy tra le sue ginocchia, appoggiandosi alla spalliera con le braccia, in avanti quanto bastava per offrire il suo sesso sgocciolante eccitazione alla lingua del ragazzo. Non ci fu bisogno di parole perch&egrave Tommy capisse cosa doveva fare e mentre Laura esprimeva gemendo la sua soddisfazione oltre che inondando di umori il volto del suo amico trovò addirittura un attimo di lucidità per esprimere una riflessione ridendo tra i mugolii di piacere: " E pensare che... aaah, sì.... quando sono...oooh, entrata ...ero incazzat...aaah, sì Tommy bravo... ero incazzata come una bestia...ooohhh dai sì... avevo perso il treno, ero bagnataaahhh..." " Anche adesso sei bagnata" la apostrofò Tommy, riprendendo poi senza sosta a leccare il centro della passione di Laura. " Sììì. ma prima... bagnata... dalla pioggiaaa aah e il bar della stazione.. bravooo Tommyyyy., era pure chiusoooo... Tommy si fermò un istante per rivolgerle una battuta guardandola negli occhi mentre le sue mani posizionate sul bel culo di lei la palpavano decisamente: " Ora non mi sembri più tanto incazzata" Laura scoppiò a ridere mentre Tommy riprese a leccarla nell'intimità mentre lei, ridendo, riuscì ad articolare una frase : Come faccio a essere incazzata ora? Ritrovo Il ragazzo che ho desiderato a sua insaputa per un anno, mi sta leccando la figa, e sto godendo come una troia". Tommy scoppiò a ridere e disse: " Pensare che io invece volevo andare a casa". Quelle parole ebbero un effetto orgasmico sconvolgente su Laure che dopo appena due leccate venne travolgendo del suo piacere Tommy . Dopodich&egrave si accasciò sul suo torace mentre lui continuava a giocare con le sue chiappe e le sue dita stuzzicavano il buco posteriore. Dopo un istante di silenzio, Laura rassicurò Tommy: " Tranquillo che non sono un'ingrata.... dopo ricambio il favore... ma prima fammi riprendere. Sei un gran leccatore Tommy" Ora la stanza era pregna del desiderio dei due giovani, scandito dal ritmo dell'acquazzone che non accennava a smettere di rovesciarsi sulla città a quell'ora muta. Laura, accocolata sul petto di Tommy, stava ricevendo le sue carezze sul sedere, ora delicate, ora più decise, mentre l'eccitazione del ragazzo che ancora indossava i boxer pulsava prepotentemente contro una coscia di lei. Nel frattempo, le carezze dal sedere si spostavano sulla schiena, sulle spalle e le lambivano i lunghi capelli dorati prima di tornare a occuparsi del lato posteriore di Laura. Fu lei dopo qualche minuto a interrompere il silenzio, alzandosi dal petto di Tommy con una sola parola: " Ok". Gli afferrò i lembi dei boxer mentre lui inarcava la schiena per favorirne la rimozione. Laura, nonostante il membro di Tommy fosse perfettamente eretto, lo prese in mano per segarlo alcuni secondi prima di cominciare la pratica successiva, preceduta da un richiesta: " Ti dispiace metterti seduto sul letto.? Mi viene meglio in ginocchio". Tommy senza dire una parola ubbidì e passò un cuscino a Laura per metterlo sotto le sue ginocchia . La ragazza prese posizione sul cuscino, prese in mano il cazzo di Tommy, lo segò ancora alcuni istanti e poi appoggiò ìdelicatamente le sue labbra sulla cappella come per dare un bacio a stampo. Dischiuse le labbra e lentamente ingoiò il fallo succhiando lentamente e arrivando non più giù della cappella. Lo tolse di bocca per leccare l'asta mentre Tommy stava impazzendo dal piacere. Lo riprese in bocca stavolta arrivando più giù per poi staccarsi e leccare nuovamente l'asta segandolo contemporaneamente. Quando lo infilò dentro la sua cavità orale per la terza volta, Laura riuscì a ingoiarlo interamente, anche se lo fece solo per pochi secondi. La cosa stava eccitando enormemente Tommy che era ormai vicino all'orgasmo. Laura , che aveva ripreso a leccare esternamente l'asta, si fermò per un chiarimento: " Se vuoi bevo, ma non &egrave una pratica che mi entusiasmi molto". Tommy, in un attimo di lucidità, decise che era giusto rispettare i gusti della ragazza. " Non bere. Voglio venirti sulle tette. Non credo che durerò ancora molto". Laura riprese a succhiare e quando si accorse che le pulsazioni del cazzo di Tommy erano più frequenti, si levò il cazzo di bocca e se lo mise tra le tette proprio un attimo prima che quel vulcano esplodesse e le inondasse oltre che le tette anche il collo. Laura lo fece svuotare completamente con le mani mentre lui risdraiatosi sul letto, non pot&egrave fare a meno di commentare: " Cazzo Laura. Sei stata favolosa". " Grazie. Ti scoccia se faccio una doccia ora?". " Vai pure. Dopo la farò anch'io ma ora devo riposarmi un po'. Mi hai sfiancato.". Quando Laura tornò dalla doccia che durò più del previsto, trovò Tommy che dormiva. Non lo sveglio ma si mise, completamente nuda, sotto le coperte e si abbandonò al sonno. Al mattino Tommy si risvegliò per primo, fece la doccia che aveva in programma la sera prima e uscito trovò Laura che si stava vestendo. " Ciao" lo salutò lei. " Buongiorno Laura. Allora parti" " Sì. Ho visto sullo smartphone che c'&egrave un treno tra tre quarti d'ora." " Ok. Ti preparo un caff&egrave". " ... e se non ti scoccia vorrei anche una brioche al cioccolato. Quelle confezionate vanno benissimo. Te la pago naturalmente". " Figurati". Dopo aver terminato di fare colazione, giunti ai saluti, Laura chiese: " Ci baciamo sulla guancia normalmente da amici o dopo ieri sera dobbiamo baciarci sulla bocca?". Tommy la baciò sulle labbra e aggiunse: " Un bacio sulla bocca in segno di amicizia va bene. Laura, quando torni a trovare la tua amica, passa anche al bar da me che ti offro un caff&egrave. " " Solo un caff&egrave?". FINE

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