Passiamo dei buoni periodi, in cui sembriamo solamente dei buoni amici, altri periodi invece sono di fuoco. Non so a cosa sia dovuta qst cosa, che cosa faccia ogni tanto scattare la vecchia scintilla. Ma capita. E qst’estate è successo per colpa di un giro al mercato. Mentre giravamo fra le bancarelle per un momento sparisce, lo cerco in mezzo alla folla ma non c’è piu’. Dopo poco prendo il cellulare per chiamarlo ma trovo un messagio:
“Ti aspetto vicino alla vecchia fontana.”
Non capisco il perchè. In quella zona non c’è il mercato, non c’è praticamente nulla. Quando arrivo lo vedo seduto su una panchina, con uno sguardo e un sorriso che conosco molto bene. “Ti ho comprato un regalo, per ricordare i vecchi tempi insieme, ma non mi andava di dartelo in mezzo a tutti”
Lo guardo stupita, mentre lo vedo estrarre dalla borsa….un sacchetto di zucchine! Scoppio a ridere, gli sfioro le labbra con un bacio:
“Sei un porco…non ho altre parole!”
“Hai il coraggio di farmi vedere qui cosa ne sai fare?”
Potevo sottrarmi alla sfida ? Mi sono accomodata sulla panchina davanti a lui, indossavo un vestitino a fiorellini fatto a sottoveste, con il caldo non mi vesto mai molto…Ho allargato leggermente le gambe, ho fatto scivolare la mano sulla coscia…ero già bagnata. E’ l’atmosfera che si crea che mi devasta. Mi sentivo fradicia, ho spostato leggermente il perizoma ed ho scelto una zucchina dal sacchetto. Dimensione media….è entrata in un colpo solo. Ogni tanto mi guardavo intorno, ma non c’era nessuno, l’ora era dalla nostra parte. Per cui non mi sono fermata, ho continuato a muovere la zucchina dentro e fuori allargando sempre di più le gambe.
“Sei una vera troia, ecco perchè ti adoro. Nessuna è porca come te. Prendine una più grande.’ Ne ho scelta un’altra dal sacchetto, ce n’era una enorme, ma mi ha detto:
“Quella la tengo per domani, per quando vieni a casa a bere il caffè”
Mentre lo diceva si è avvicinato, mi ha infilato una mano sotto la gonna e togliendo la zucchina, ha infilato tre dita. Credo di essere venuta in un secondo.
“Forza andiamo, in macchina mi devi rendere il favore. ”
Abbiamo raggiunto la macchina che era parcheggiata poco lontano dal luogo in cui ci trovavamo. Siamo saliti, lui ha cercato di concentrarsi sulla guida, ma le mie mani che lo toccavano sopra i pantaloni non lo aiutavano di certo…
“Sai fare di meglio….forza…stupiscimi ancora”
Lo so che me lo dice per sfidarmi, perchè sa che così potrà ottenere ciò che vuole, ma mi piace lasciarlo vincere e fingere di raccogliere la sfida. In quel momento non potevo far altro che accogliere anche il suo cazzo nelle mie labbra.
Si è fermato poco dopo in una stradina, io non ho mai smesso di succhiarlo, di leccarlo….si sentiva solo il rumore della mia lingua e del mio ciucciare. ero eccitata da morire, lo sentivo godere e qst mi eccitava ancora di piu’.
“Allarga le gambe, forza”
e mi ritrovo la zucchina nella figa…ma anche se sto godendo non smetto di succhiare, sento le sue palle nelle mie mani che si gonfiano, sento il suo cazzo che diventa sempre più duro..
” Succhia, ancora ancora”…
Mi fermo e apro la bocca sorridendo…lo conosco…e infatti uno schizzo mi colpisce sul viso, sugli occhiali, solo ora riprendo a succhiarlo, lo puisco bene, dobbiamo tornare a casa, abbiamo ancora una grossa zucchina in borsa.
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono