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Racconti Erotici Etero

Alcatel 2

By 3 Maggio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho vissuto giorni’ strani dopo di te, dopo Alcatel.’
Dopo le emozioni, dopo lo sconvolgimento di anima e corpo vissuto con te, ‘vivo di nuovo’ una vita normale, dove’ normale è la confidenza con lui, il baciarci senza bisogno di spiegarci, senza che un bacio ci porti a letto.
I Silenzi di chi non ha bisogno di parlare. ‘I nostri silenzi. Le nostre parole.
Lui che suona . Mi piace. Lo ascolto anche quando sbaglia, non trova un accordo, mette giù la chitarra.”” ”Lo consolo con un altro’ mio silenzio sorridente, lo sfioro mentre gira per casa incavolato.’
Sfiorarci e toccarci solo per amore, senza altra intenzione se non ‘quella di dimostrarci’ continuamente””” la reciproca appartenenza. Un affetto senza fine, senza fini.. Il senso di possesso che lui ha delle mie tette, di tutta me. ‘Il senso di appartenenza reciproca. Le mani’ si cercano più delle labbra”Lo amo, mi ama.
‘Lo ho ‘tradito.
E continuo a’ tradirlo ‘con il ricordo di te.
‘Il letto.’ E’ ‘il Posto. ‘Mio e suo. Finalmente. ‘Abat ‘jour’ ..Cavolo , ‘giornata dura’Riposo, sollievo’la schiena che ringrazia.””Il nostro letto, il’ nostro rifugio dove il sesso è solo proseguire un percorso di anni di affetto, complicità, ‘anche di noia, ma sempre di compartecipazione, di essere noi due, di essere noi’.
Lo ho tradito.
Ho’ la sensazione di vivere due vite contemporaneamente, una è reale, una è di puro sogno.” ‘Non riesco a credere ed a convincermi che sia stato tutto reale.
Rimozione. Emozione’ Profonda insoddisfazione.” Rimozione fallita .
Continuo a pensarci. ‘Sensi di colpa, un senso di ‘vuoto. Ti avrei rivisto ..ti vorrei rivedere’Ma so che sarebbe sbagliato, sporcherei’ il ricordo del mio bellissimo tradimento. Ma quello è stato anche il giorno in cui mi sono rimpossessata ‘di me stessa, il giorno in cui ho preso coscienza di me. ‘Non lo posso dimenticare. L’altra, questa, è la vita reale. Dall’altra parte c’è il senso di colpa, profondo, duro.” Fa male’ma mi piace, ci vivo dentro.
Bagnata. Del tuo ricordo.
A letto.

””” Lui che legge a pancia in su, io sul fianco sinistro , semi accovacciata,’ col sedere che tocca il suo corpo a rubare un po’ di calore.’ Si sposta, mette la coscia sul mio fianco, mi scavalca con la gamba. ‘Si mette comodo. ‘Io che leggo tenendo il libro con una mano sola, ‘un ‘dito’ che tiene aperte le pagine, l’altra mano a carezzargli ‘la coscia, a grattargli ‘piano la pancia, a stirargli i peletti, insistendo con l’unghia dove sento un piccolo rilievo.. non ho voglia di girarmi a controllare’domani, con la luce’
Piano, seguendo le righe del libro,’ gli accarezzo ”il pisello , pisello che non ha bisogno di dimostrazioni, dorme tranquillo tra le mie dita, nel palmo della mia mano. ‘Passo le dita tra i peli , lo pettino’gli tengo caldi i testicoli’glieli massaggio, mano allargata a consolare tutto, pisello e ‘palle.
Sbuffa quando leggo il Topolino rubato ai bambini, giro le’ pagine troppo in fretta’ E’ più ‘contento quando leggo un libro, sposto la mano dal suo pisello meno di frequente.
Ogni tanto sento’ che si ingrossa, lo stringo’torna normale’ Si sta addormentando. Sono stanca anche io. Spegne la luce dalla sua ‘parte, lo sento girarsi sul ‘fianco, verso di me.’ Calore dei corpi che combaciano, la pancia sulla mia schiena, ‘la sua mano ed il braccio ‘sulle tette. Il pisello che riposa tranquillo tra le mie natiche. ‘Dorme.. e ti penso.””””””””””””””””””” ””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””
”””
””” Lo ho tradito.

””” Un’ombra scura, rosso scuro, ‘mi sovrasta.’ La ‘stanchezza ed il sonno mi liberano la mente.
Sono finalmente sola, ‘lui’ dorme. Ed io riporto alla luce te.’ ‘Ho nostalgia di te, della tua emozione, del tuo sudore, del tuo sperma, della tua barba che mi tormenta la passera, dei corpi’ bagnati, del bagno, della cucina.. della doccia insieme.. della tua ‘feroce , insaziabile tenerezza.” Della mia assoluta mancanza di sensi di colpa. ‘Del sapore dei tuoi peli. Tutto si confonde nell’oblio offuscato del ‘sogno.’
‘il tuo pisello tra le dita dei miei piedi’la punta umida che spunta tra le dita. Il mio piede che slitta sul pavimento dell’andito, bagnato del tuo desiderio’le lacrime di eccitazione e di desolazione che mi hai baciato, bevuto.”La tua lingua che mi bacia dietro le orecchie’no, nessuno schifo.. solo desiderio che non trova sfogo.” Ricompare la nostalgia del tradimento.” Ti ho amato più di quanto pensassi.’
Ma è finita, devo essere ferma, coerente.. Volevo una avventura, una follia? L’ ho avuta.
Ma non voglio vederti mai più.
‘Non riesco ad esserlo, coerente, che palle!!!!’non ci riesco più.’ Non è più possibile. Il sogno esaspera il desiderio, fa crollare i muri delle certezze, della’ coerenza con me stessa. Ma ho deciso.’ Mai ‘più.
Amo profondamente il mio amico, complice, amante ‘marito.
Forse.
La libertà totale del sogno,’ il ricordo dell’estasi, del peccato, del tradimento , l’orgoglio oscuro di aver scoperto me stessa. Il piacere intimo del tradimento, piacere non condivisibile né ‘confessabile. Solo mio.
I sensi di colpa si attenuano sempre di più, il sonno mi’ aiuta. Rimane sempre più forte ed intimo il ‘desiderio, la voglia di follia. ‘Sempre più spesso mi trovo bagnata, il mio Mentadent non fa più miracoli. Voglio di più. Certo è che non lo farò più con te.
‘Diavoletto maligno’reclama la mia anima , non sa che già la possiede’ Trova per me giustificazioni che da sola non saprei trovare, annienta i miei sensi di colpa.. Amo anche lui, ‘diavoletto cagone, rompipalle, bastardo merdosostronzocagonemerdosocagone’ stronzo. ”Stronza.
Mi sta liberando’.
‘Decido: si riparte.
Cerco una mia foto bella , di quelle che mi ha scattato in uno dei momenti di nostra eccitazione, confidenza fiducia’. Fiducia.. Che merda che mi sento’Ma c’è il diavoletto che riscrive il copione.
Un copione già letto. Già scritto. E vissuto.
Ne scelgo una. La spedisco allo stesso sito, aggiungo un commento un po’ spinto. A cosce larghe a far vedere la mia passera .. larga, bagnata, le mie dita normali, unghie normali,’ gli anelli , quello d’oro del matrimonio. Labbra della figa larghe,’ a farmi ‘vedere da tutti senza alcun pudore.””L’amo è gettato.. Aspetto te, chiunque tu sia.
Mi arrivano ‘cento mail , ne scelgo un paio. Uno è uno psicopatico. Ciao, fanculo.
Tu invece sei particolarmente reale, violento, mi faresti di tutto’ Più sei volgare più mi ecciti, più ti desidero. ‘Più è violento il tuo desiderio’ più mi bagno. Ti mando altre foto , sempre più chiare, la passera ‘sempre più bagnata’Poi si vede il viso seminascosto.’ ‘Finchè’ non decido. Ti mando un mio primo piano, non si vede nulla’ di strano, ma mi piaccio molto.”Me l’ ha scattata lui , con amore.
Me la violenti. Me la rimandi.
La hai stampata’ e poi sborrata, pisciata’Rimandata.. Non ci credo.. nessuno mai’
Mi fai bagnare. ‘Ancora.’ Il gioco torna a farsi pesante. Ti stuzzico, ti mando un filmino di pochi secondi , il mio viso ‘ Ho la bocca piena.”’
Ricomincia il rituale della eccitazione reciproca, ‘ma ”anche quello della confidenza.’ ‘Più giovane di me . Separato. Il pisello te l’ho già visto, me lo hai mostrato in foto tante volte, dritto, nevicato’sempre pensando a me. ‘Calciatore dilettante, calcio a cinque, amici, birra dopo la partita.
Continuo a stuzzicarti’ ‘hai fatto vedere le mie foto ai tuoi amici ?”””’…Dai , sei scema?’assolutamente no” ‘Io: ‘..guarda che non mi dispiacerebbe, anzi, ‘solo.. non dare l’indirizzo mail, non fare lo scemo.. mi fido ?’ ‘.”Fidati. Non lo farei mai’.
Di nuovo Alcatel. ‘Il mio numero segreto. Una mail solo di numeri.’
Mi chiami. Un’ora di scopata al telefonino. Basta. Ho deciso. Maledetto diavoletto. Sensi di colpa a zero’ ‘Ora devo solo trovare l’occasione. Aspetto con s’ischidone incandescente ‘del desiderio che mi trapassa la testa. Ti voglio. Mi sento una cagna in calore.’ Me lo hai detto tu per la prima volta in vita mia. Cagna.

Non mi sono offesa.
L’occasione.
Congresso. Lui riparte, ci tiene ed è contento. Anche io, e non sai quanto’.
Due giorni a Milano.’ Più il viaggio.’ Sola . Ho il cuore in gola. Lo aiuto a farsi la valigia’Calze, maglia di sotto, camicie, ‘mutande, (chissà che mutande hai tu’).’ La giacca ben piegata’Organizzazione frenetica. Per lui, ed anche per me.. ‘E’ troppo eccitato dall’idea di partire, volevo salutarlo con un bacio ..speciale’ Ma non’ c’è con la testa. ‘E’ troppo’ preso ‘dall’idea del viaggio, del volo.
Cavolo, rifiuta il mio bacione’!”OK. ‘Aggiungo un’altra autogiustificazione al mio ‘tradimento.

Alcatel.’
‘Ansia, calcolo dei tempi’ I ‘figli divisi di fretta’ tra nonni’ ed amici. Estetista. Mi fa di nuovo la ceretta. Anche ai peli del sedere. Solo un filo di peletti intorno alla passera. Quando ricrescono pungono il pisello, me lo ha già detto….Ti tradisco anche per questo.
Ancora in ‘farmacia. C’è la troia della farmacista, bionda , riccioli, visino ‘da troia.
Tanto torno, ci rivedremo.’

‘Due clisterini medicati per favore”’ Lei mi guarda, fa un sorriso strano, non capisco se di complicità o solo di ‘abitudine. ”Due minuti a fare il pacchetto, poi la bustina ‘Cavolo, bastava la bustina!”
Cattivi pensieri’. Il diavolo prende appunti.’
Otto ‘euro di clistere. Per te. Cavoli!’ Ma non voglio fare brutte figure, niente cacca sul pisello.
Alcatel di nuovo in azione.
Pompino virtuale ‘per telefono, l’eccitazione ci sballa. Ma non puoi venire. Devi giocare.
Non me ne frega più niente. ‘Vengo io. Dove giocate? Mi vuoi? ‘
Treno, taxi. Sono venuta a vedervi giocare. Campo parrocchiale, saranno quattro .Ed una cagna. Io.
Partita già iniziata, sono in ritardo, come sempre.. La palestra, il taxi che va via.
Gradinate semideserte, quattro gatti. ‘Contati. Mi vedi dal campo, mi saluti con la mano. Ti ho visto bene, finalmente! ”’Anche tu mi hai visto’emozione’! Cavolo, sei il portiere!
Fine partita, le avete prese.’ Quattro. ‘Ti aspetto fuori dagli spogliatoi. Esci, mi vieni incontro, un saluto imbarazzato, emozione ‘Un bacio leggero, non ti abbraccio. Troppa gente. Non smettiamo di guardarci.’ Non smetti di toccarmi il braccio, la mano’ti odoro. Già stai puzzando di me.
Aspettiamo che escano i tuoi amici, me ne presenti due. Mi guardano , sorridono.’ Siamo imbarazzati. Andiamo a casa dici , ho la birra in frigo. Va bene, (ma dopo se ne vanno?) Mmmmmm.
Fiat Punto nera da scopatore della domenica.’ Stretti in macchina, borsoni, cosce appiccicate.
Vi guardo le mani. ”Parlate di calcio, so che fate solo finta. Battute scontate.
Vi guardo e vi ascolto, sorrido. Mi tormento l’anello. Non l’ho tolto. E’ d’oro. E’ il nostro.
Sguardi obliqui’.jeans . Salivazione a mille. Anzi.’ No. A zero.
Soggiornino. Sul tavolo il pc aperto. Lo porti via di fretta , con imbarazzo appena dissimulato. Sospetto”Ora ‘sono certa che gli hai fatto vedere le mie foto. Bastardo. ‘Che stronza , in fondo è quel che inconsciamente volevo! ‘No.’ Non mi dispiace, anzi!…credo di aver capito tutto, anche di me.’ Ripenso alle foto che ti ho mandato. Immagino’ voi che le guardate, i vostri commenti. Capisco ora’ il tuo desiderio di condividermi, e capisco che non vorresti condividere solo le foto.’ Non mi ami, lo so.
Per me non sarà solo una scopata.” Sarà’ ‘il’ tradimento. Tradirò anche te.

Divanetto, io in mezzo tra i due, tu di fronte sulla sedia. Parliamo di niente, ridiamo.
Odore di bagnoschiuma. Imbarazzo sudaticcio. Momenti di silenzio. Sguardi fra di voi.
Poggio la mano sulla coscia di uno, ‘il divano è ‘troppo piccolo. Sento una mano sulla spalla, non la scanso. Riprendo ‘a parlare, a dire sciocchezze. ‘La mano scende piano dalla spalla, davanti, sento sfiorare una tetta, accarezzo la mano. Il peso della mia mano sulla sua. Stringe. Tu guardi.
Atmosfera che si scalda. ‘Sento all’improvviso l’odore del suo deodorante.’ Ha odore di sperma.
Di orgasmo. Umido.’ Anche io. Sotto.
‘Dai, volete una ‘birra? ‘ dici , ‘..no, lascia, vado io.” ”Allora guarda in frigo…’
Vado in cucina. Ho voglia.’ Apro il frigo,’ prendo tre birre. Vassoio.’ Vado. Non vado. Torno dentro.. ‘Vado.
No, aspetta. ‘Il diavoletto mi tira indietro per i capelli.”Mi fermo’..torno indietro verso il frigo, ci penso’ Basta. Decido. ”Cuore a mille. Mi tolgo rapida i jeans, le calzette e le scarpe. Tengo gli slip.’ Mi tocco, sono bagnata. ‘Sono scalza. Riprendo il vassoio ed entro nella stanza. ‘Mi guardate in silenzio, poggio le birre sul tavolino.’ Torno a sedermi.
Succede tutto come in un sogno…Silenzio’Vi guardo. ‘Con gli occhi vi dico di si.
All’improvviso’ ho sei mani addosso che mi toccano e mi strappano le tette, mi carezzano la schiena, i capelli, entrano dentro lo slip….’ Allargo le cosce. ‘Dita, dita, dita’ che allargano, tirano,’ entrano, escono”Mani che mi carezzano e mi stringono le caviglie, mi allargano le gambe ancora di più.
Sento una lingua che mi lecca, un altro dito che cerca di entrarmi dietro.
Vi fermate, non ci credete. Vi guardo . Di nuovo. Vi sfido. Mitocco.’Ti guardo . ‘Sono la tua ‘cagna.
Sto ferma come mi avete lasciata. Nessuna difesa.’ Nessuna opposizione. Cosce aperte.
Mi masturbo davanti a voi. E vi guardo negli occhi.
Mi spogliate, vi spogliate in fretta anche voi.’ Vi aiuto. Maglie, scarpe, calze, mutande dappertutto, sul pavimento, sul tavolo.” Cento mani.’ Tre cazzi’
Uno me lo trovo subito sul viso. Apro la bocca, mi entra dentro.’ Non lo ricordavo così duro. Fa male.
Lo succhio, gli altri due mi galleggiano di fronte mentre c’è un sacco di dita che cercano di entrarmi dentro…Mi allargo di più…Troppe dita, gemo… La consapevolezza delle vostre mani umide di me.
Ho la bocca piena. Parole concitate.’ Troia. ”Cagna.
Mi sento girare, sento un pisello duro che forza e che entra davanti.’ ‘Finalmente cazzo!
Sono larga e bagnata. Entra piano e comincia a pompare, la pancia che sbatte sulla mia, rumore di corpi umidi…” Accartoccio le gambe su un corpo’Non è il tuo. Cazzo’non è il tuo!
La saliva , l’alito, l’odore, l’eccitazione’Non è la tua. E’ di un altro. Non sei tu che mi scopi, sono diverse le parole. Non mi ama . Mi scopa. Violento. Rispondo. Vengo. ‘Subito.
L’orgasmo mentale della follia, del tradimento, finisce subito. Continuano le ondate di vergogna sublime.’ La figa continua a contrarsi’non siamo più in sintonia. Mente e figa dissociate. Ma ‘stiamo bene insieme. Mente e figa, dissociate. Due cagne.
Figa. ‘Aperta. E’ un secchio di bagnato’Non è più solo tua.’ Anche loro’ l’oro’.l’anello. Il’ tradimento.
Con l’anello. Quello della nostra promessa. ”Voglio che me lo sbrodino. Voglio ripartire e tornare ad amarti con l’anello violato. Ti amerò di più.
Non te lo dirò mai’ma più mi scopano e più ti amo. Non chiedere” ti amo.
Uno mi guarda mentre gli tengo in mano il pisello. Cerco di scopargli il buchino con la punta del mignolo.” Lo misuro mentalmente’lo voglio. ‘Dopo.” Quello che mi violenta la ‘bocca comincia a scoparmi la gola.’ ‘Fa male. Più fa male e più sono in un’ estasi lucida. Voglio vomitare, ma più spinge in fondo, più sento le bestemmie, gli insulti. La sua voglia di farmi male per star bene lui . Voglio che stia bene.
Parlo (quando posso..). Mi divincolo, mi metto a pancia in giù , sollevo il sedere.
Leccato…subito, sputato. Ancora dita che entrano ed escono davanti e dietro.
Ho il culo in fiamme.’ ‘Voci roche distorte dall’eccitazione. Risatine incredule, sarcastiche’ complicità maschile. ‘Parolacce.
Troia. ”Cagna.”””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””
Glielo hai detto tu di chiamarmi così. Le mie foto con il culo all’aria’Le hanno viste. Bastardo. Ti amo
Sai che lo sono. Cagna. Lo so anche io. E mi piace, l’accetto.
Mi scivoli sotto, ti afferro il pisello e lo guido di nuovo. Sbagli di poco, ma la strada è aperta. Non sento neanche il colpo che mi dai sulle pareti della figa sbagliando mira. Sprofonda. ‘E’ dentro.
Pompi. Spingo a tempo. Gemo.’ Ancora dita non tue che cercano passaggi segreti, stritolano i capezzoli, mi toccano la lingua, mi tirano i capelli. Uno sputo sul culo.’ Non sei tu. Non puoi esserlo.
Penso, addio, doppietta… Ti fermi. Mi fermo.’ Ho paura del dolore, non credo di farcela’ cazzo!
Perché non ci sei tu a guardarmi’? ‘Ti amo.” Fammi una foto amore mio. Anzi , due, mille’
Riesco a pensarti anche ora. Mentre mi stanno scopando in tre : loro mi uccidono.’ Ed io ti amo.
E tu sei a Milano.”Chissà che tempo fa a Milano. Te in taxi. Cravatta ‘Ti amo. Riesco a pensarti anche ora, mentre mi fottono.
”’Colazione quando torni.’ Mulino bianco.’ Caffè bollente.” Come lo voi tu. Io che ti guardo, il gomito sul tavolo, la mano sotto il mento. Racconti, stai bene’.sono felice per te”Ti bacio’ho paura che senta il sapore dello sperma, non il tuo.
Ti faccio un pompino. ‘Così rimedio. Il sapore di sperma sarà il tuo. Mi bacerai le labbra riconoscendo il tuo sapore. Ti succhio nell’andito di casa, con ‘il portoncino aperto. La vecchia del la porta ‘di fronte ‘magari ci guarda.”’Sbrodami in bocca, ti prego’dammi un alibi’ ‘L’eccitazione del viaggio. Del ritorno da me. Cravatta. Te la sfilerò. Ti spoglierò. Ti amerò dimenticando questo cazzo che ho ‘in culo’ ti berrò , cercando di non pensare a quello che ho voluto mi succedesse. ‘Tre. Tutti mi hanno scopato il in culo. Non tu.””””””” Ti disfo la valigia e ti amo.’ ‘
””””””””””””””””””” ”””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””’
Realtà , di nuovo.
Ti fermi. ‘Quello si accomoda, mi schiaccia. Chiudo gli occhi, respiro a bocca aperta. Mi allarghi le natiche per aiutarlo, a mano piena, a far male, a dilatarmi l’ano. Sento la mano che mi cerca, punta il pisello sul buchetto…spinge piano, poi più forte, deciso. Lo sento entrare, fa male , mi dilata’Fa male!
Spingo con l’ano per aiutarlo quasi per disperazione. ‘Lo sento scivolare lentamente dentro, soffro ogni centimetro’E’ dentro…fa male, ‘ma sono fuori di me, grido piano, gemo, straparlo.. supplico.. lo prego di continuare”’Di non fermarsi. Spinge sempre più forte, arriva in fondo.’ Si ferma. Respiro. Respiriamo.”’Comincia a pompare.. Ora fa meno male’
Tu da sotto guidi i ritmi, mi strizzi le tette, mi baci e mi lecchi le labbra, la lingua. Ansimo .’ Mi fate morire.. Stringo in mano il cazzo ‘del terzo e lo masturbo con forza, a fargli male.
Vi’date il ‘cambio…. dentro, fuori…sono fuori di me.. Respiro forte mentre aspetto che uno nuovo entri, non so dove entrerà’aia!.. Di nuovo dietro’! ‘Basta”’.!
Pausa…riposo…birra. Ne voglio anche io, nuda e scosciata davanti a voi.
Vi guardo negli occhi, sfido i vostri sguardi , le vostre’ parole sconce’cagna. Bottiglietta di Heineken. ‘Vuota. ”’Mi sdraio a cosce aperte sul divano , i piedi sul tavolino. Vi fisso in faccia ad uno ad uno. Vi provoco. Me la strofino piano tra le cosce, il fresco del vetro mi dà sollievo. Silenzio, siete affascinati.” ‘Mi masturbo con un dito mentre mi carezzo la passera spalancata con la bottiglia. Vi guardo e sorrido, un sorriso storto di eccitazione e di soddisfazione a sentirmi guardata mentre faccio la cagna per voi. Silenzio, respiri.’ Solo il rumore bagnato della bottiglia’ che struscia su di me.
Rompi l’incanto, ti avvicini, me la prendi dalle mani, mi spingi piano giù. Tutti in ginocchio a guardare da vicino, sento i vostri respiri sulla pelle. Mi tenete alte le caviglie, il sedere sollevato.
Me la punti sopra.. gambe aperte… gli altri che trattengono il fiato mentre si toccano i cazzi duri, sporchi della mia saliva, del mio culo, ‘della mia figa.
Piego in avanti il collo, gomiti puntati, ‘e guardo in basso, voglio vedere anch’io.
La poggi piano.. la spingi dentro delicatamente.. entra.’ ‘Piano ti chiedo’piano’
Sono fradicia, e la testa non c’è più , la bottiglia entra, lenta, ora sento che mi allarga di più””Non è più solo il collo. Scivola allargandomi il cervello’ Non riesco più a vedere nulla , la testa’ si piega indietro nel piacere e nel bellissimo dolore.’ Bòoh !!! ”’Basta!!!!’ Più della metà…” Sto godendo come una troia, più per il fatto che mi stiate guardando che per la bottiglietta che entra ed esce, mi allarga, mi tocca in fondo…’ Spuntano i telefonini. Mi allargo più che posso con le dita, allargo la mano’ sinistra, voglio che si veda l’anello. Mi state fotografando…..domani mi vedrà mezza Italia.. non me ne frega…spingo il bacino sulla bottiglia.. La tiri fuori all’improvviso. Sollievo. La figa non riesce a chiudersi’Resta aperta.’ ‘Contrazioni di piacere che non cessano. ” Non ti basta.’ ‘La giri e la riappoggi, spingi piano.” Fa male, mi sputi’ sul sedere, sollevo il viso’Mi state guardando. Chiudo gli ‘occhi.’ Trovi l’inclinazione giusta….scivola dentro…forza i muscoli’non respiro.’ ”Dolore , sento che scivola dentro , piano, mi squarcia, mi allarga, mi dilata. Piano! ‘Fa male’!”Smetti di spingere e respiro.. La molli. Non esce.
Apro gli occhi. Vi state masturbando ‘davanti al mio viso, i vostri occhi ‘che guardano giù, la figa aperta, le labbra gonfie stirate dal vetro’.non ce la fate più ‘.
Apro la bocca, succhio e lecco quel che posso.” In ‘due mi girate, la bottiglia cade rimbalzando sul pavimento. Non si rompe. ‘
Mi rilasso. Di nuovo sopra di te.’ Scopi con furia, rallenti. Ti stringo le palle. Mi muovo con te. Ti bacio. Saliva.”Sento due mani che da dietro mi toccano le natiche, mano piena, stringono. Culo aperto, come nelle foto che ti ho mandato. ‘Pancia contro culo, mano che si muove, fruga” ‘Mani sulla schiena’pesanti.. violente.. Inarco più che posso. .. di nuovo due’ cazzi’bello! Spingono.”””’
NO! , due insieme no! ‘Mmmmmmmmahia’.!!!”. Lo sento entrare piano , a fatica, ‘ le piegoline della figa si allargano ancora di più. Si strappano. Bastardi’ Due colpi. Sbroda subito’ Bestemmia.. mi riempie.. Mi dà un colpo forte sulla schiena. Frustrazione. Peggio. Per te.
Tiri fuori tutto. Mi rigiri. Mi prendi per i capelli. Sei violento’cagna. Lo sono, non hai bisogno di dirmelo. ‘Hai il ‘cazzo duro, oscilla.. la punta viola’ sporco dello sperma dell’altro’.Sono esausta…Te lo stringo.
Lo odoro. Lo lecco, odore di sperma. Non tuo. L’idea moltiplica per mille una eccitazione che credevo fosse già ai limiti. Cerco di morderlo per vendetta.. Mi arrendo. Ho il sapore nel naso.
Mi scopi in bocca, forte, Giro il viso per farlo andare contro la guancia e non in gola. Mi rigiri la testa.
Vieni con un grido…non lo mollo…sento la lingua bagnata e poi gli schizzi in gola …sulla lingua , qualcosa mi esce dal naso.. Hai ‘finito, ingoio’Mi brucia la gola. ”Apro gli occhi.
Telefonino che mi guarda, voi pure.. fermi’Esausti..
Vado in bagno. Mi sto lavando nella vasca…sei davanti a me , mi guardi in silenzio.
Hai il cazzo moscio in mano.” Te lo guardo affascinata, è davanti al mio viso. Sei immobile.
Poche gocce , lente, poi parte improvvisa la pisciata. In piena faccia. Gli altri guardano…
Alcatel si è perso tutto. Te lo avrei mandato. Volentieri.
GQ.’ Grazie.

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