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Racconti Erotici Etero

ALESSIA

By 3 Dicembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

ALESSIA
Ricordi? Ci siamo conosciuti nella libreria dove tuttora lavori e ci siamo subito piaciuti, al secondo appuntamento passeggiavamo mano nella mano all’ombra di un viale, la nostra conversazione si fa presto confidenziale, a tratti poggi il capo sulla mia spalla, io cingo la tua vita, non parliamo più, il nostro desiderio &egrave tangibile anche se non ancora espresso.
Un improvviso acquazzone ci fa correre verso la macchina ma quando vi saliamo siamo letteralmente inzuppati. E’ per me naturale proporti di andare a casa mia e lì, malgrado la giornata di fine Maggio sia insolitamente calda, getto una fascina nel camino e presto ci crogioliamo davanti ad un allegro focherello.
Lo so, ci sarebbe voluto un bagno caldo, dei vestiti asciutti, ma questo avrebbe richiesto tempo mentre entrambi siamo presi da una strana impazienza . . .
Ti avvicini, io ti attiro contro di me, ti trovo cedevole e consenziente . . .
Avevo tanto sognato questo momento che non mi pare vero che sia arrivato senza che vi sia stata da parte nostra nessuna iniziativa per provocarlo, il timore che la differenza delle nostre età sia un ostacolo ad un approccio altro che una sincera amicizia mi ha bloccato fino a questo momento e anche ora sono timoroso che una mia azione troppo affrettata possa guastare tutto.
Ma sei fra le mie braccia e io ti stringo, ti sento flessuosa e calda, ed &egrave allora che la mia mano scende lungo la tua schiena e giunta all’incavo delle tue reni preme leggermente e tu subito protendi il ventre contro il mio.
Ti sento fremere, hai sentito la mia erezione, ancheggi lievemente ondulando come se eseguissi una danza. Ora sono io che fremo alla carezza del tuo ventre contro il mio pene, mi tuffo nella tua bocca e ti bevo, bevo i tuoi sospiri, il tuo alito, la tua saliva, tu muovi la bocca avvitando le labbra alla mia lingua suggendomi come se in bocca avessi altro e questo pensiero mi fa fremere di eccitazione.
Le mie mani si uniscono sulle tue reni e scendono sposando con le dita allargate la forma del tuo culetto morbido, giunte all’alto delle tue cosce ti stringono, ti sollevano . . . Mugoli nella mia bocca ma non cessi di strusciare il ventre.
Quando ti lascio poggiare i piedi sul tappeto, le mie mani salgono sotto la tua maglietta, sento la tua pelle nuda che il calore di questa giornata ha reso leggermente umida. Scostando il viso sorridi e sollevi alte le braccia lasciandoti sfilare l’indumento . . .

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Mi sfili la maglietta, poi mi slacci il reggiseno, i miei seni che emergono pieni e sodi sono un richiamo cui non puoi resistere, li guardi, li sfiori appena coi polpastrelli, io li prendo, li stringo tra le mani e te li offro, mi lecco le labbra e ho un sussulto di piacere quando ti chini per lambire i miei capezzoli. Mi fanno quasi male tanto sono eretti, ma la tua saliva &egrave balsamo dolce e le tue carezze sulla mia schiena e sul mio sedere mi danno i brividi, ma adesso voglio la tua pelle, il tuo sapore’ Ti scosto con dolcezza e sorrido al tuo sguardo interdetto, temi che mi stia ritraendo, mi piace farlo ma non questa volta.
Ti bacio con foga, continuando ad ancheggiare e a strusciare i seni contro di te. Ti tolgo la camicia e lascio scorrere le mani sul tuo petto, avvicino le labbra ai tuoi capezzoli e sento che fremi al passaggio della mia lingua. La mia mano scende ai tuoi pantaloni, hai un’erezione stupenda, accarezzo il pene sopra i tuoi vestiti, non &egrave giusto che ti tenga ancora sulla corda, lo libero dai pantaloni e rimango incantata dalla tua virilità, la voglio in bocca, la voglio in gola.
Mi inginocchio e ti fisso negli occhi, so che lo vuoi anche tu, do un piccolo bacio alla punta del glande, un bacio che diventa pian piano più profondo, più sensuale, apro la bocca per farla scivolare dolcemente, a piccoli tratti, finché &egrave tutto nella mia gola, lo lecco e lo succhio, lo faccio uscire dalle labbra umido della mia saliva per poi ingoiarlo di nuovo, sentirti mugolare di piacere mi eccita!

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Sei stupenda amore, stupendi sono i tuoi occhi che non lasciano i miei per spiare il mio piacere. So che fra non molto li dovrò chiudere soggiogato dalla dolcezza della tua bocca, le mie mani accarezzano i tuoi capelli e accompagnano il tuo capo nei movimenti che fai nell’ingoiarmi, non lo spingo, voglio che sia tu a condurre il gioco. Tutto me stesso &egrave nel pene che ora ti appartiene e ti apparterrà finché lo vorrai, in quanto a me . . .
Ecco, ora devo chiudere gli occhi vinto dal piacere che mi da la tua bocca, che mi danno le tue mani che giocano con i miei testicoli, accarezzano le mie cosce, vorrei aprire le gambe per offrirmi maggiormente ma i pantaloni calati alle caviglie me lo impediscono. Tento di sollevare un piede per districarlo dall’inutile indumento ma le scarpe me lo impediscono. Riapro gli occhi e a malincuore mi sottraggo alla tua dolcezza, davanti al tuo sguardo sorpreso dico:
– Voglio essere nudo amore e ti voglio senza veli . . . ti prego!
Ti alzi e senza parlare ti sfili le scarpe quindi sbottoni i jeans, li fai scendere con movimenti aggraziati, sollevi prima un piede poi l’altro e li scosti con un calcetto poi ammaini le mutandine appoggiandoti a me che seduto sul divano mi attardo a slacciare queste maledette scarpe.
Mentre finalmente mi sbarazzo dei pantaloni e degli slip ho la visione che offre il tuo stupendo fondoschiena mentre stendi i tuoi vestiti ad asciugare. Girandoti sorprendi il mio sguardo, arrossisci in modo delizioso e senza nulla dire prendi i miei vestiti e li esponi accanto ai tuoi.
Mi alzo, felice che la mia poca avvenenza sia riscattata dal membro che con la sua rigidità rende omaggio alla tua bellezza. Cielo come sei bella! Il vederti nuda mi lascia senza fiato, sei volta al camino per riscaldarti, dando agio ai miei occhi di percorre il tuo corpo senza sapere dove soffermarsi, le tue gambe conducono lo sguardo alle pieghe deliziose che le cosce formano con il nascere del sedere alto e sodo, al di sotto intravedo la carnosità del tuo sesso la cui nudità fa pulsare il mio pene mentre mi avvicino.
Sentendomi contro di te, sentendo il mio turgore contro le tue rotondità reclini il capo sulla mia spalla, premendo la schiena contro il mio petto.
– Mi desideri così tanto? Sussurri.
Non rispondo, le mie mani sui tuoi seni ti schiacciano contro di me poi si fanno leggere per apprezzare con le palme l’eccitazione dei tuoi capezzoli. Sospirando muovi il sedere contro la mia verga poi una mano scende dietro di te e impossessatasi del membro lo inclini costringendomi a perdere il contatto con le tue natiche, divarichi leggermente le gambe protendendoti all’indietro e quando le richiudi, il mio pene &egrave prigioniero fra le tue cosce sotto l’umidore del tuo sesso.
Ancheggi voluttuosamente, sapessi l’effetto che mi fa il massaggio delle tue cosce! Muovo lentamente le reni avanti e indietro mimando il coito, sento la carezza della vulva che il membro separa nel suo movimento, sento colare la tua eccitazione che lubrifica l’innaturale copula.
Ti giri e gettandomi le mani al collo incolli la bocca alla mia. Il nostro bacio &egrave ingordo, lascivo, le lingue si cercano, si avvolgono, le tue labbra si chiudono sulla mia lingua la tua bocca la sugge come prima avevi fatto con la parte che ora senti contro il tuo ventre . . .
Ti fermo prima che ti inginocchi nuovamente e facendoti rialzare ti spingo dolcemente ad indietreggiare contro il divano di fronte al caminetto, ti lasci cadere ma questa volta sono io che mi inginocchio. Alla pressione delle mie mani apri le gambe, ti costringo a spalancarle prendendole alla piega delle ginocchia, respingendole ai due lati del tuo petto e mi chino fra le tue cosce.
Il profumo del tuo sesso precede il sapore che sento applicando la bocca alle vulva aperta, al contatto della mia lingua, con un gemito sei tu che ti agganci le gambe lasciandomi libero di passare le mani sotto il tuo sedere e sollevarlo per banchettare con le tue carni.
L’ho aperta tutta la bocca per contenere l’intero tuo sesso e bacio la tua fica come prima avevo baciato la tua bocca, spingendovi la lingua, cercando di introdurla in profondità alla ricerca insensata e folle di un’altra lingua che accarezzi la mia, vi trovo il tuo sapore che cola e che assaporo avidamente, lo cerco spingendo e ritirando la lingua come f0sse un pene.
Le tue mani nei miei capelli premono il mio capo e quando lo arretro lo spingono ancora, avanti e indietro, dentro e fuori va la mia lingua. Non dici nulla, solo i tuoi sospiri esprimono il tuo gradimento.
Ad un tratto mi fai uscire, trattieni il mio capo e non lo spingi più, la tua fica &egrave aperta, l’orifizio della vagina pulsa, la tentazione di appagare la voglia del mio pene &egrave forte, ti guardo, un dolce affanno muove i tuoi seni, le tue mani lasciano il mio capo per portarsi all’interno delle tue cosce come se volessi spalancarle maggiormente, un lieve rossore colora le tue guance, trattieni il fiato in attesa.
Abbasso lo sguardo sulla tua femminilità, me la stai offrendo senza pudore, a cosa serve il pudore quando ci si dona, quando non ci si appartiene più ma si appartiene all’amato? Il tuo sesso &egrave bagnato della mia saliva e degli umori che la mia bocca ha spalmato su tutta la tua stupenda fica. Una goccia ambrata si forma all’imbocco della vagina e scende lenta, superando il pelvo.
La mia lingua ne cerca il sapore, un’altra goccia la segue perdendosi nell’ombrosità delle tue natiche, un’altra ancora, le bevo inseguendone il sapore fino a sentire sotto la punta le increspature del tuo bottoncino.
– Cosa fai Jadis, nooooo! ! !
Ma le mani sotto le tue natiche ti sollevano maggiormente mentre lambisco liberamente quella parte della sessualità femminile troppo sovente trascurata. Dopo non molto ondeggi lievemente mentre continui a supplicare:
– No Jadis, no, no . . ..
Le mie mani ti depositano dolcemente mentre la mia lingua risale il tuo sesso in lente leccate seguendo le labbra sottili e sporgenti, su, fino ad incontrare l’inizio della cresta gonfia e dura che picchietto di sotto in su facendoti sussultare.
– Mhhh . . . oh si . . . si . . . si . . .
Ridiscendo nel sapore delle tue carni, risalgo ancora a stuzzicare il clitoride provocando in te dei piccoli scatti, ondeggi lentamente nel porgermi il caro grilletto, non resisto a prenderlo in bocca, a mordicchiarlo, a suggerlo . . .
Cielo come amo i sospiri che emetti e che presto si trasformano in gridolini, poi in gemiti dolci come un canto d,amore.
– Basta Jadis . . . oh basta . . . basta . . .
So cosa vuoi dire ma nelle mie intenzioni questo non é un preliminare, desidero rendere l’omaggio che merita la tua femminilità, desidero farti il dono del godimento assoluto senza il pensiero di ricambiarlo, &egrave la prima volta che ho il privilegio di darti piacere e voglio farlo con la bocca, con la lingua prima di . . .
– Ti prego Jadis . . . ti prego no!
Cerchi di respingermi, chiudi le gambe. Sapessi amore come sono morbide le cosce che stringono il mio viso, profumato il sesso che respiro, saporosa la carne della tua fica. Non dici nulla, lotti silenziosamente ma io resisto continuando a leccarti con foga, a suggere il clitoride finché ti concedi al piacere, vinta dalla mia lussuria.
Le tue cosce si sciolgono, le tue mani ritornano a guidare il mio capo, i tuoi lamenti diventano gemiti flebili mentre il tuo ventre si solleva, ondula, ti protendi, hai dei piccoli scatti, richiudi nuovamente con forza le cosce senza impedirmi di continuare a lambirti respirando, soffiando nella tua fica.
La mia bocca si riempie di te, del tuo piacere dolce come il miele, lo assaporo come un liquore prelibato, la lingua che passo sulla tua vagina percepisce gli ultimi suoi battiti, poi le tue dita passano nei miei capelli e odo la tua voce:
– Oh amore . . . amoooreee . . .

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Sono stupita dalla tua delicatezza, c’&egrave qualcosa di diverso in te, non ti sei preoccupato come altri di liberare la tua voglia senza seguire i miei tempi. Come posso restituirti questo omaggio, la devozione che dedichi al mio corpo?
Sono ancora preda degli strascichi del piacere che mi hai dato quando intrecci le mani dietro la mia schiena per avvicinare i miei seni alla tua bocca. &egrave delizioso il modo in cui lasci scorrere la lingua sui miei capezzoli di nuovo turgidi e sporgenti sotto le tue carezze, il modo in cui li sfiori anche con i denti facendomi sobbalzare di stupore e di piacere.
La pressione delle tue mani sulla mia schiena mi induce a seguire i tuoi movimenti, ti allontani da me ma solo per invitarmi a stendermi sul tappeto. Ti chini su di me, allargo le gambe per accoglierti perché bramo il momento di riceverti dentro di me. Prendi di nuovo a stuzzicare i miei seni, ti accarezzo i capelli, mi riempie di una eccitazione mista a tenerezza il tuo viso perso tra le mammelle che stringo, ti allontani nuovamente, ma non voglio perdere il contatto con la tua pelle, ti sfioro la schiena, poi inseguo la linea del tuo petto mentre ti alzi.
Ti sposti ancora, non ho capito quello che intendi fare, ma non ho più dubbi quando punti la tua virilità tra i miei seni. Attendo che ti sia sistemato per poter chiudere le palme sulla pienezza delle mie forme, fai scorrere il tuo pene lentamente lungo il canale e al suo passaggio accosto i seni, li stringo per riprodurre il calore della mia fica, fai scivolare il tuo meraviglioso cazzo fino alle mie clavicole e poi ti ritrai, e ancora torni a simulare la penetrazione tra i seni che si schiudono al tuo passaggio, questa volta arrivi con il glande alle mie labbra e io non so resistere al tuo invito e lo lambisco con piccoli colpi della mia lingua. Il tuo ritmo aumenta gradualmente, le tue spinte si fanno più frequenti e il tuo ansimare più forte, le mie labbra ora si avvitano attorno al glande ogni volta che lo avvicini, lecco avidamente le prime gocce che escono dal meato ma poi ti blocchi d’improvviso e ti alzi. Mi lasci sospesa, non so più cosa aspettarmi ma previeni la mia domanda:
– Voglio venirti dentro’
Poso i le mani e le ginocchia sul tappeto, il mio invito &egrave chiaro ma forse non sai scegliere. . . mi volto, ti guardo sopra la spalla e inarco la schiena, per offrirti ancora più chiaramente tutta la mia intimità. Mi fissi e sorridi, hai deciso, avanzi verso di me e solo allora rigiro la testa in avanti, nell’attesa fremente di sentire come mi prenderai.

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Amore, si vorrei venire dentro di te, il massaggio delle tue mammelle allo scorrimento del mio pene mi ha messo in corpo una libidine tale che ho dovuto fare uno sforzo per non annullarmi nella tua bocca. Penso che tu abbia capito che in amore non vi &egrave nulla di cui vergognarsi, nulla di osceno.
Cielo com’&egrave bello il tuo culo, ora &egrave il tuo culo che fa pulsare il mio pene, &egrave bello e provocante, non resisto al desiderio separare le tue natiche con il glande, ma quando mi soffermo sulla tua rosellina e premo la punta, hai un sussulto, un gridolino sfugge dalle tue labbra.
Allora ti costringo dolcemente ma fermamente ad alzarti e ti invito sul divano, ti siedi, sollevo le tue gambe, tu capisci e le tiri a te, ai due lati del tuo busto. Il tuo desiderio cola dalla vagina fin sul tuo orifizio umettandolo maggiormente . . .
Lo accarezzo con tenerezza mentre la mia verga pulsa oscenamente, ci scambiamo un bacio appassionato, i tuoi occhi sono lucidi ed il tuo respiro si &egrave fatto rapido. Mi dici quasi implorando.
– Ti prego, non aspettare !
Come faccio a resistere? Anch’io sento una tensione insopportabile. Mi chino fra le tue gambe, la tua passera umida come una lussureggiante orchidea e la rosellina fra le tue natiche aperte sono follemente tentanti.
– Fammi sentire che sono la tua femmina!
Prendo in mano il cazzo che &egrave sempre più duro, lo dirigo tra le labbra del tuo sesso bagnando la cappella con il tuo succo che cola. Ne punto l’ingresso che ora mi sembra stretto, sento la vagina dilatarsi mentre entro senza esitazioni, spingo fino in fondo e ho l’impressione di sfondarti! So che sto premendo contro il tuo utero perché ti sfugge una smorfia di dolore ma sono ormai immerso fino in fondo e sento il calore e le sollecitazione della vagina che mi accoglie.
Resto un attimo fermo mentre trattieni il respiro e ti morsichi le labbra senza dire nulla, sento i movimenti dei muscoli vaginali che mi massaggiano, lo sfregamento del membro contro le tue pareti calde e umide mi fa impazzire di eccitazione come non mi succedeva da tempo.
Cerco di essere delicato ma &egrave difficile anche per me, in questa posizione posso prenderti come più mi piace, anche il tuo culo potrei possedere, basta che esca e con un piccolo spostamento . . . scaccio il pensiero e comincio a muovermi prima piano poi sempre più rapidamente. Mi accorgo di darti delle spinte terribili quando arrivo in fondo ma la dolcezza che sento dentro di te mi fa perdere la testa.
Con la bocca aperta gemi ad ogni mio colpo, hai il respiro affannoso e gli occhi chiusi. Ti vedo estasiata, i tuoi seni oscillano continuamente, mi abbasso per prendere in bocca un tuo capezzolo duro che sento tendersi.
Apri un attimo gli occhi e dici con voce alterata.
– Non farmi aspettare, ti prego riempimi . . . non resisto!
Vorrei prolungare l’amplesso ma vederti con la fica stretta al mio cazzo e sentire le tue parole mi fa salire lo sperma lungo il pene in un momento.
– Amore, se &egrave questo che vuoi. . .
– Sei sempre più duro, sento che stai scoppiando, non trattenerti, svuotati dentro di me. Ohhh . . . fammi godere!
Appena ti arriva il primo getto cominci a rantolare, non riesco a tenerti ferma, mi sembra che la tua fica sia come impazzita, una bocca assetata di sperma. Mi lascio andare, non so con quanti spruzzi ti ho irrorato ma mi sembra di non smettere mai.
Mi fermo piantato in fondo a te che ti calmi lentamente. Mi offri la bocca e mi baci con un trasporto mai provato, sei completamente mia, siamo un corpo solo. Poi sorridi e sussurri.
– Non resistevo più . . . adesso va meglio.
– Tesoro, &egrave stata la cosa più bella che mi sia successa da anni.
&egrave adorabile vederti felice infilata sulla mia verga, gli occhi lucidi, il seno ansante e i capelli scompigliati. Io però mi sto ammosciando, tu te ne accorgi e sembri contrariata.
– Ti prego, rimani dentro di me, voglio sentirti ancora mio.
Il pene strizzato dalla tua vagina scivola fuori piano seguito da un rivolo di seme che si spande sul divano, allunghi la mano e cerchi di bloccarne il flusso. Hai l’aria buffa mentre fai il broncio.
Ci guardiamo e scoppiamo in una risata. Sei adorabile, sai essere donna e bambina nello stesso tempo, come riuscirò a fare a meno di te?
Ti porgo l’asciugamano, te lo metti sotto il sedere dopo avermi deterso con cura il pene e avergli dato un bacio sulla punta. Mi siedo al tuo fianco rilassato e felice.
. Non vorrai mica che ti accompagni di già, vero amore? Chiedo.
– No se hai ancora voglia!
– Dipende da ‘Lui’! Rispondo indicando il pene ancora moscio.

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Ho tanto bisogno di te, della tua pelle, delle tue carezze, non voglio lasciarti andare ed &egrave una gioia sentire che vuoi rimanere, vuoi continuare il nostro gioco di esplorarci e di inseguire il godimento. Ti bacio, ho fame di te, mi hai chiesto di risvegliare il tuo membro, mi alzo, mi siedo sul tappeto e tu mi segui, avvicini le labbra alle mie ma io premo una mano sul tuo petto:
– Stenditi, amore . . .
Percorro il tuo viso, il collo, il torace, accarezzandoti con le dita, sfiorandoti con i capelli, indugio con i polpastrelli sul profilo del tuo petto. Sento la tua pelle incresparsi per i brividi e questa reazione mi incoraggia, proseguo nella esplorazione del tuo corpo, le mie mani arrivano al tuo membro, sento che inizia a risvegliarsi, accosto le labbra al glande, ne picchietto la punta, apro la bocca per accarezzare l’asta in tutta la sua lunghezza, con le labbra, con la lingua. Mi piace baciarlo, &egrave meraviglioso sentirlo crescere nella mia bocca!
Continuo a muovere la testa su e giù bagnandolo di saliva dalla base sino alla cappella, le mie mani accarezzano i testicoli, poi sfiorano le tue cosce, infine fanno velocemente scorrere la pelle del cazzo sempre più duro. Non distolgo gli occhi dai tuoi, voglio seguire sul tuo volto le reazioni alle mie carezze. Rovesci il capo all’indietro, chiudi gli occhi, ma quando intuisco che manca poco a farti venire mi blocchi, respingendo dolcemente la mia testa:
– Basta Alessia, basta ti prego…
Ti guardo, aspetto di sentire cosa vuoi fare:
– Vienimi sopra!
Anch’io voglio ‘scoparti’, l’idea di risentirti dentro di me, di essere riempita dalla tua verga maestosa. . . divarico le gambe, poggio il sedere sulle tue ginocchia, mi abbasso come per sedermi. Afferro il membro, lo guido nella mia fica, lo sento entrare lentamente, seguo il tuo sguardo fisso sulla mia vulva che inghiotte il tuo cazzo poi chiudo gli occhi per assaporare ogni istante della penetrazione. Inizio a cavalcarti, lentamente, stringo ritmicamente i muscoli della vagina sul membro che si fa strada nel mio ventre, i miei seni ballano ad ogni mio calare, dapprima li accarezzi poi le tue mani scendono sotto il culo che ti piace tanto, mi dai delle spinte che ritmano l’amplesso, lo scorrere delle labbra vaginali lungo la tua virilità . . . &egrave questa alternanza di dolcezza e irruenza che mi fa impazzire.
‘Vienimi dentro, non resisto più’ vorrei dirti, ma lascio che sia tu a decidere i tempi, i movimenti del tuo bacino che viene incontro al mio si fanno più veloci, le spinte più forti, con un ultimo guizzo ti abbandoni e mi sento riempire dei tuoi schizzi. Continuo a cavalcarti, a mungere il cazzo meraviglioso che mi fa godere tanto . . . oh, sei splendido, amore, sei il solo che riesca a darmi tanto piacere!
Quasi mi accascio su di te e ti copro col mio corpo facendoti sentire gli ultimi spasmi della mia vagina poi rimaniamo così, immobili, muti, ansanti . . .

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Insieme sotto la doccia ci insaponiamo l’un l’altra le parti intime, divarichi le gambe mentre ti insapono il sesso morbido indugiando nel taglio che percorro più volte con dita indiscrete arrivando fino a stuzzicare il tuo buchetto mentre tu mi sorridi accondiscendente poi mi togli la saponetta e ricopri di bianca schiuma il mio pene, pene che non tarda a risvegliarsi, ad indurirsi, allora lo brandisci con un sorriso biricchino quindi apri il getto dell’acqua che cola sulla tua stupenda nudità.
Nel crogiolarti sotto il tepore, ti volti e io che non so resistere all’attrattiva delle tue rotondità mi incollo a te. I seni nelle mie mani inalberano dei capezzoli turgidi di eccitazione, al mio farli roteare fra le dita ti sfugge un sospiro e muovi il deretano contro il mio turgore. Cielo la voglia che mi metti addosso!
– E’ questo che vuoi adesso, lo so! Dici provocandomi ancora.
– Solo se anche tu lo vuoi!. Alito al tuo orecchio.
Esci dal getto e cominci ad asciugarti, poi mi porgi l’asciugamano.
– Allora sbrigati, ti aspetto di là.

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Ti ritrovo in ginocchio davanti al fuoco guizzante. Appena mi senti, poggi le mani sul tappeto e incavi le reni come poco prima. Meravigliosa Alessia la tua postura &egrave terribilmente provocante! E’ col membro pulsante che mi inginocchio dietro di te, immergo il viso nei tuoi globi e lentamente, quasi con devozione la mia lingua ne percorre il solco soffermandosi infine sulle increspature del tuo buchino che al contatto stringi convulsamente.
Lo ricopro della mia saliva arrivando perfidamente a cercare di immergerne la punta. Squittisci con un gridolino di finta indignazione ma ondeggi languidamente, avanzo sulle ginocchia, tu divarichi le tue per farmi posto mettendo la meraviglia che mi stai donando alla mia portata. Il tuo culo fa pulsare di desiderio il mio pene, il glande che poggio sul caldo tuo orifizio percepisce il calore della tua rosellina
La mia emozione &egrave grande, la consapevolezza che per te &egrave la prima volta mi riempie di gratitudine pensando a quanto devi desiderarmi per acconsentire a donarmi quello che gli altri possono solo desiderare.
Mi protendo sulla tua schiena attento a non schiacciarti col mio peso e premo adagio ma con decisione. Hai un sussulto, un gridolino sfugge alle tue labbra . . .
– Rilassati amore, rilassati . . .rilassati . . .
Bacio il tuo collo, lecco il tuo orecchio, sento che ti stai rilassando. Aspetto qualche attimo e riprendo a premere, anche tu spingi contro la verga che l’eccitazione ha reso dura come il marmo, la mia saliva e i succhi del tuo desiderio con i quali ho bagnato il tuo orifizio lo hanno reso scivoloso così che a poco a poco si sta schiudendo.
Comincio ad ansimare per lo sforzo, mi fermo.
‘ Dai amore . . . continua! Dici con una impazienza che mi sorprende..
Hai girato il capo, la mia bocca lascia il tuo orecchio e raggiunge la tua, ma le nostre posizioni non permettono un bacio vero, la tua lingua cerca la mia, ci lasciamo andare a lascivi guizzi delle lingue che si cercano, si lambiscono . . .
Quando riprendo a premere sento che adagio ti apri, il glande superato lo sbarramento dell’ano, lentamente viene abbracciato dal suo anello che avvolge l’intera asta che non trovando altra resistenza affonda avvolta dal calore delle tue viscere.
Il mio ventre schiaccia le tue rotondità, sotto i testicoli sento l’umidore della tua fica, sospiri, non ti sembra vero di sentire la presenza che ti allarga, ti riempie, inconsciamente stringi i muscoli anali, facendomi sentire la morbida stretta alla base dell’asta.
– Oh lo volevo . . . lo volevo! Sussurri.
La guancia volta verso di me mostra un delizioso rossore, forse solo ora ti rendi conto della speciale intimità che si &egrave creata fra di noi, io esulto, sono dentro il tuo meraviglioso culo!
Mi tiro su, anche tu ti sollevi sulle braccia e inarchi maggiormente le reni, aspetto che la tua stretta si allenti e adagio arretro godendo della strettezza del pertugio che massaggia piacevolmente il mio pene poi affondo lentamente accolto da un grido che non &egrave provocato dal dolore ma dalla sorpresa che provi per questo nuovo modo di donarti che prima temevi.
Arretro nuovamente e affondo dando inizio a quel meraviglioso movimento per me sempre sconvolgente e appagante senza il quale il mio piacere e credo anche il tuo piacere non può dirsi completo.
Dopo non molto accelero gli affondi accolto da esclamazioni di gioiosa sorpresa per le sensazioni nuove che lentamente si trasformano in un piacere per te ancora tutto da scoprire. In me il godimento sale lentamente e inesorabilmente, ma voglio guardarti, voglio vedere nel tuo viso il tuo piacere salire, adesso che mi hai accettato.
– Continua . . . Implori quasi.
Volgi a me il viso ‘Quanto sei bella amore!’ verrei dirti se non temessi di turbare l’incanto di questo momento.
Mi fermo nel calore delle tue viscere assaporando la bellezza di questo momento, la grossezza del membro immerso nei tuoi glutei non impedisce all’ano di rimanere rilassato consentendomi di scorrere agevolmente e di riceverne la conturbante carezza.
E’ guardandoci intensamente che ci apparteniamo ed &egrave bellissimo! La tua espressione, prima &egrave di sorpresa poi il tuo viso assume un’espressione di dolce sofferenza, quella che da il piacere quando sale, dalla tua bocca escono sospiri e piccoli lamenti, ogni immergermi nei tuoi glutei fa tremolare i tuoi seni, poggiando le mani ai lati del tuo capo, la mia bocca raggiunge la tua e ci baciamo ingordamente.
Bevo i tuoi lamenti e la tua saliva rantolando nella tua bocca mentre con lenti movimenti delle reni mi immergo, mi ritiro e mi immergo nuovamente, lo faccio lentamente per farti sentire per tutta la lunghezza il mio cazzo, ma tu liberando la bocca esclami con una impazienza che mi sorprende:
– Più forte amore . . . più forte . . .
Ubbidisco facendo scattare le reni, hai imparato a tenerti rilassata così che il pene scivola velocemente, avanti e indietro, avanti e indietro in una corsa che ha come meta il tuo e il mio godimento, spiando uno il viso dell’altro leggendovi il piacere che sale, tu sei sempre bellissima mentre so che il mio viso si altera sempre di più . . .
Il godimento arriva per me improvviso e sei tu a provocarlo con gli spasimi del tuo orgasmo che stringono il mio pene in una stretta forte e morbida allo stesso tempo. Mi fermo piantato dentro di te, se continuassi so che ti farei male e voglio che il tuo sia godimento puro, scevro da dolore, appena sento l’ano rilassarsi continuo affondando in rapidi colpi cercando il mio piacere perché il tuo sta giungendo al culmine ma devo più volte fermarmi per continuare appena i tuoi spasimi si affievoliscono, un’ultima tua stretta ti fa gridare:
– Godo amore . . . . oh si . . . si . . . siiiiiii ! ! !
Poi una serie di grida accompagna la mia eiaculazione di cui senti i getti violenti e rapidi ma continuo perché ti sei completamente rilassata e il pene lubrificato dallo sperma che ricopre il membro di una patina luccicante rende il suo scorrere piacevole per entrambi anche se il godimento si sta affievolendo.
Rimango dentro la tua bellezza, poi lentamente il mio pene esce respinto dall’ano che si sta chiudendo trascinando il liquido del mio piacere. Mi porgi la tovaglietta con la quale detergo l’interno delle tue natiche prima di asciugarmi sommariamente quindi mi siedo accanto a te, ci abbracciamo facendoci mille coccole.

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Vorrei che questi momenti non finissero mai… siamo stesi sul tappeto e tu mi abbracci, mi accarezzi i capelli, la schiena, avvolgi le tue gambe attorno alle mie, le tue labbra, la tua lingua insegue la mia, resterei così per sempre! Le mie mani vagano sulle tue spalle, la tua schiena, poi sul tuo petto’ mi stacco da te, ti fisso negli occhi e porto la mano al tuo membro. Ne ho ancora voglia, ho voglia di sentirlo crescere, di sentirti godere… raccolgo i capelli da un lato del collo e lentamente le mie labbra e miei capelli accarezzano il tuo torace, poi il tuo ventre, fino al pube. Con una mano accarezzo l’asta e avvicino il glande alle labbra baciandolo con dolcezza.
Continuo ad accarezzare la lunga verga percorrendola con le labbra, poi scendo a baciare i testicoli e apro la bocca per coprirli di saliva, risalgo il condotto fino alla cappella. Torno a far scivolare le labbra sul membro ritornato rigido, ne sento le vene gonfie al passaggio delle mie labbra, muovo la testa su e giù, ancora su e giù, ti sfioro le cosce con i polpastrelli, ti sento sospirare e allora aumento la velocità con cui percorro tutta l’asta…
Sento la tua voce che mi chiede di fermarmi, alzo la testa. Ti sollevi sui gomiti e mi fissi, ansimando mi chiedi di avvicinarmi,. Avvicini la bocca ai miei seni, prendi tra le labbra un capezzolo mentre passi la mano dapprima sulle mie cosce, poi nell’inguine, infine tra le labbra, dove le tue dita si divertono a scorrere lascive. Mi piace, ma non mi basta. Voglio tornare a sentire la tua lingua dentro di me, come hai fatto prima… e voglio bere il tuo piacere!
Mi allontano dalle tue mani e ti scavalco, voltandomi di schiena. Mi piego per ricevere di nuovo nella mia bocca tutto il cazzo duro e nel farlo ti offro la fica che gronda dei miei umori. Mi allarghi le ginocchia e premi le mani sul mio culo per aprirmi completamente, sento la tua lingua che scorre tra le labbra inturgidite e le separa, flagella a piccoli colpi il clitoride durissimo.
Il piacere che le tue leccate fanno salire in me mi spinge a scorrere con più voracità sul tuo membro che lascio solo per ansimare ed incitarti a farmi godere. Lo lecco fino alla base, poi lo riprendo e scorro su e giù sbavando su di esso, lo trattengo sotto la cappella per succhiarla . . . e ancora la tua lingua che si immerge nella mia vagina e ne lecca gli umori, le tue labbra che serrano le labbra della mia fica e poi imprigionano il clitoride, mi farai morire! Devo lasciare la tua verga per gemere quando ti sento introdurre un dito nel mio culo e muoverlo.
– Ahhh’ sì, così… amore’ siiii…
Scorro le labbra sul tuo cazzo sempre più velocemente, assecondando le ondate di piacere che sento sommergermi. Con forti gemiti e con lunghi schizzi mi riempi la bocca del tuo sperma che ingoio con voluttà, spalanco ancor più le cosce per darti tutta la mia fica, non resisto più… sto venendo, amore mio, godoooooooo! ! !.
Questa dolcissima lotta ad inseguire l’uno il godimento dell’altro &egrave stata stupenda, sento ancora pulsare la mia vagina quando mi rannicchio contro di te per farmi abbracciare, sulle tue labbra respiro l’odore del mio orgasmo.
Jadis/Alessia

Scritto insieme ad una ragazza meravigliosa e dolce:

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