Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Amo il buon vino

By 19 Giugno 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Amo il buon vino

Guardavo le gocce di champagne scorrere sulla sua pelle sudata mischiando gli aromi e pregustavo il momento in cui sarei sceso a cercare tra le sinuosità del suo corpo, ogni infinita particella liquida da succhiare.
Distesa su quel letto immenso, era uno spettacolo per il mio eccitamento: i suoi capelli neri, probabilmente tinti, lunghi, appiccicati dal sudore per la battaglia sessuale appena conclusa, cadevano inerti sui seni creando un’intrigante sensualità di virginea difesa del proprio intimo.
Mi ero riempito la bocca di quel vino straniero e piano andando all’altezza del suo collo, avevo lasciato che esso si spargesse.
Ammiravo i seni turgidi e seguivo le linee che le gocce lasciavano veloci, come sospinte da fantasmi invisibili, molte andarono a scontrasi col suo ombelico e superandone l’argine cercarono rifugio tra le sue cosce, andando a unirsi con un altro mare in aspettativa; presi altro champagne e riempiendomi ancora la bocca andai a baciarla, lo scambio di nettare tra le nostre bocche, era altamente erotico, sembrava un dissetare per sopravvivere, saziai la sua sete e cercai ancora altro vino’
Era magnifica, una visione irreale di desiderio, le lenzuola bagnate delineavano il corpo, sembrava una fotografia in bianco e nero erotica di antichi fasti, incrociai le dita con le sue, le portai sopra la sua testa e dolcemente cominciai ad assaporare il nuovo vino versato.
I suoi occhi grigi erano spariti sotto le palpebra chiuse, le labbra leggermente divaricate, lasciavano uscire leggeri sospiri, un soffio di vento che esplodeva dentro il mio cervello, avidamente asciugai la fronte per scendere sulle labbra, leggeri succhiotti sul collo e scatti improvvisi per riempirmi della sua bocca, quella stessa bocca che pochi minuti prima mi aveva fatto morire di piacere portandomi a un orgasmo violento che da molto non provavo.
I tocchi sapienti della mia lingua sulle crespe delle labbra, era inebriante;
La vidi aprire gli occhi e guardarmi piena di desiderio.
Presi una seta nera sottile e vellutata;
– Ti voglio coprire gli occhi per aumentare le sensazioni che proverai con la mia lingua’
Un lampo di piacere nei suoi occhi, alzò la testa aspettando le mie mani, lasciò che coprissi i suoi occhi e stendendosi di nuovo, spalancò indecentemente le cosce;
– Voglio la tua lingua dentro di me, fammi sentire quanto ti piace lo champagne’
La sua mano era tra le mie gambe e accarezzava il mio sesso stringendolo, lo faceva con un’esperienza intuibile di altri uomini precedenti a me.
Ripresi a bere il mio vino e passai dal collo ai seni ancora leggermente nascosti dai capelli bagnati; con la lingua comincia a spostare quelle difese naturali, misi in libertà i suoi capezzoli duri, guardai per la prima volta attentamente le crepe dei capezzoli, ricordavano fiumi asciutti o meglio ancora, canali creati da passaggi di lava di vulcani sopiti: con quel pensiero leccai e morsi le asperità dure, facendola gemere; il cuore combatteva una battaglia tutta sua per cercare di stare calmo, vedevo i seni sobbalzare ad ogni respiro affannoso che aveva e, percepivo la sua carica erotica crescere in quel gioco di perdizione dove il premio finale, era godere.
La sua mano continuava a torturare il mio membro, con naturalezza mi aveva portato sopra di lei;
– Prendimi’prendimi adesso’
Così dicendo aprì al massimo le cosce e cercò di poggiare il mio sesso sulle sue labbra lucide, smisi di giocare con i suoi capezzoli;
– Non avere fretta, sarà più bello dopo’
Una mano scivolò decisa sulle sue labbra polpose e anticipò i miei desideri: tornai a torturare i capezzoli con la lingua, le areole erano allargate all’esasperazione, segno che l’eccitazione era molto avanti nel suo corpo.
Un altro tentativo da parte sua di farmi entrare in lei;
– Ti prego’ ti voglio dentro’
Questa volta la mia resistenza vacillò;
– Abbi pazienza, vedrai che ne vale la pena’
Guardai la benda, le labbra umide che si muovevano, pensai alla sua bocca avvolta attorno al mio sesso e non resistetti più’
Scesi con la lingua sull’ombelico e poi ancora più giù’
La sua mano prese il mio membro;
– No’non te ne andare’
– Non me ne vado, sto venendo’
E con quelle ultime parole, mi immersi tra i suoi effluvi caldi: La lingua si adattò presto a quel calore e in poco tempo conobbi tutto di lei, ogni angolo più nascosto venne solcato e alla fine il suo urlo di piacere si scontrò con la mia lingua sul clitoride, la carne dura svettava imperiosa e io ne approfittai per combattere la mia battaglia contro quel pezzo di carne insolente.
Gli spasmi del suo corpo furono una scossa elettrica per il mio sesso, smisi di cercare il vino frizzante e lasciai spazio al mio desiderio, mi alzai e tornai a sfregare il membro contro le pareti vaginali facendole sentire la mia voglia;
– Mi vuoi?
– Si’
– Non mi basta, dimmi come mi vuoi’
– Ti voglio dentro, scopami come se fosse l’ultima volta, ti prego’
Spinsi il mio desiderio dentro di lei e nello stesso tempo andai a baciare la sua bocca che aveva ancora un leggerò sapore di vino mischiato al sapore del mio sperma, le sue mani si strinsero attorno alla schiena e le unghie si conficcarono nella pelle sudata quando entrai prepotentemente in lei, accarezzai i capelli e li strinsi mentre toccavo il punto più profondo del suo intimo, poi, dimenticai tutto e furono solo stelle e fuochi d’artificio.
Mi sveglia dopo ore di riposo e mi trovai solo, con un foglio stropicciato sul letto;
– Ottima cena, buonissimo champagne’ma chi sei?
Io a parte la festa a cui ero invitata, ricordo solo la grande scopata che abbiamo fatto: spero di non dovere aspettare un’altra festa per potere bere dell’altro buon vino insiem
– Ps mi chiamo Lisa.
Guardai quel pezzo di carta e cercai di smaltire i fumi dell’alcol;
‘Cazzo! Pensai, ha dimenticato di lasciarmi il cellulare!
Poi guardandomi attorno, ai piedi del letto vidi le sue mutandine bianche e notai diversi numeri sopra, scritti con un pennarello nero; sorrisi per quella malizia e mi rimisi a dormire.

Per commenti
fantasypervoi@libero.it

Leave a Reply