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Racconti 69Racconti Erotici Etero

Amore materno

By 12 Maggio 2009Febbraio 9th, 2020No Comments

Anche quel giorno, Paola, tornando a casa dal lavoro, riconobbe i segni d’inquietudine e nervosismo in suo figlio, il fatto che lui stesse passando il suo periodo adolenziale soffrendo, la faceva stare male.
Sapeva che da un certo periodo, frequentava una ragazzina di pari età e sapeva anche, che quello era il motivo dei suoi scatti d’ira legati a cambiamenti d’umore.
Non riusciva a farsi confidare dal figlio, quale fosse il vero problema, decise allora di mettere di mezzo Gianni, il suo uomo, sicuramente con una figura maschile, suo figlio si sarebbe aperto, anche perché Gianni sapeva come farlo parlare.
Paola, viveva un rapporto molto aperto con Gianni, il sesso, era un piacere portato alla subliminazione, non avevano remore, o quasi, lui era un amante focoso e passionale, lei una donna che amava dare e provare, nei loro giochi di coppia, erano state coinvolte anche altre persone, alla fine, erano arrivati alla conclusione che lei amava fare all’amore con più uomini insieme, ma non provava piacere da donne, ecco, se c’era un piccolo neo che Gianni imputava a Paola, era proprio questo, ma poi, quando erano insieme, lui dimenticava queste frivolezze e si lasciava trasportare dalla sessualità della sua donna.
Gianni amava sentire la sua donna godere e poi godere ancora, non che fosse difficile, Paola era multiorgasmica, era solo che lui si sentiva orgoglioso e gli piaceva guardarla mentre contraeva il viso nel momento del piacere, amava i suoi lineamenti trasformati dalla passione.
– Possibile che sono così brava a fare sesso, così libera e non riesco a trasportare questa sensazione di purezza a mio figlio?
Paola, ci stava male: aspettò la sera per sentire se Gianni era riuscito nel suo intento di liberare il figlio dai suoi dubbi, era sicura, che il problema fosse il sesso, conosceva troppo bene quel ragazzino.
– Avevi ragione, &egrave un problema di sesso, tuo figlio, &egrave bloccato dalla sua inesperienza e dal carattere forte della sua fidanzatina, la quale, vorrebbe andare al sodo, gli ha esplicitamente chiesto di fare all’amore e questo, l’h messo in crisi; non sa come muoversi, cosa fare, ha paura di perderla.
Paola, era felice di conoscere così bene suo figlio e nello stesso tempo, disperata per non poterlo aiutare direttamente, suo figlio nei discorsi di sesso, si chiudeva a riccio nei suoi confronti.
Gianni vide i timori della sua donna;
– Non ti preoccupare, gli ho detto che l’aiuterò io e farò in modo che faccia un figurone, da oggi diventerò il suo mentore e lo porterò a mantenere alta la bandiera della famiglia’
Rise a quella frase ambigua
– Ovviamente, tu mi aiuterai con la ragazzina.
Paola pensava alla frase di Gianni, dovette convenire che si era mosso con arguzia;
– Quindi come sei rimasto d’accordo con lui?
– Deve invitarla in casa, uno di questi giorni, quando ci saremo anche noi, poi, faremo in modo che tutto avvenga naturalmente.
Paola, rimase perplessa, sapeva quanto Gianni amasse essere al centro del mondo, cercava di immaginarlo passivo, ma non ci riusciva;
– Guarda che &egrave mio figlio, non voglio assolutamente deluderlo, dovrà essere un esperienza stupenda, che lo leghi ancora di più a me, se questo &egrave possibile.
Fidati di me, lo sai che chi sono e quanto valgo, Sarà delizioso aiutarlo.
Due sere dopo, alle quattro del pomeriggio di un sabato per il mondo normale, Gianni e Paola, videro per la prima volta la ragazza.
Piccola, minuta, un piccolo seno su un corpo gracile, vestita con una gonnellina che metteva in evidenza due cosce sode e ben tornire, il sedere sembrava troppo largo in proporzione, ma quello che colpiva della ragazzina, erano gli occhi, erano pieni di vita e di energia, sprizzavano sessualità da ogni piccolo frammento d’iride.
I due ragazzi stavano giocando sul divano e più di una volta Gianni, aveva potuto notare nei movimenti nevrotici della ragazzina, il suo slip bianco, con piacere e eccitamento, aveva riconosciuto un piccolo perizoma, segno dei tempi e del fatto che fosse emancipata mentalmente.
La guardò attentamente, mentre in modi provocatori stuzzicava il figlio di Paola e fu sicuro che la ragazzina era pronta mentalmente, solo il fisico ancora acerbo, si scontrava con quella sicurezza, ma la sua esperienza, lo rassicurava; al contrario, vedeva molta innocenza e paura nel ragazzo, ma a questo ci avrebbe pensato lui.
Paola trovò il modo di portare la ragazza in cucina con la scusa dei dolci e subito approfittò per torchiarla;
– Allora, cosa ti piace di mio figlio?
La ragazza non s’aspettava un approccio così diretto da parte della madre, ma era sempre stata pronta e veloce nell’affrontare qualsiasi argomento, ritenne che la domanda fosse lecita;
La prima cosa, &egrave stata la sua bellezza, sembra un giovane Dio greco, poi, la sua tenerezza, mi fa impazzire quando arrossisce.
Paola guardò dentro gli occhi della ragazza, mentre sentiva le sue parole, ‘ ha ragione Gianni, &egrave più grande della sua età e ha voglia di scoprire il sesso’, le diede una carezza lenta sul viso, passando sulle labbra piene soffermandosi maliziosamente;
– Hai ragione, &egrave proprio un bel ragazzo, hai avuto buon gusto.
– Si, ma &egrave maledettamente timido, sono sempre io che devo prendere l’iniziativa.
Paola, scese con la mano sul collo e sfiorandolo disse;
– A questo, troveremo sicuramente un rimedio.
Gianni, era rimasto solo con Carlo, vedeva chiaramente il gonfiore sotto i jeans;
– Vedo che ti fa un bell’effetto la ragazzina.
Carlo arrossì subito;
– Mi piace molto, ma nello stesso tempo, mi fa paura, &egrave così sicura di tutto’
– Lo diventerai anche tu, basta che segui i miei consigli, adesso quando torna, accarezzale una coscia da sotto la gonna e stringi la pelle, poi Sali deciso.
– Ma’ e se mi ferma, se urla, se mi da uno schiaffo??
– Ti fidi di me?
– Si
– Allora fallo, vedrai che farà tutto, meno quello di cui hai paura, e ricorda, non togliere la mano, tienila decisa tra le sue gambe, sarà lei a farti capire cosa devi fare.
Carlo annui dubbioso.
Fidati, fai come ti dico.
Lisa e Paola, tornarono con il vassoio dei dolci e coca cola, la madre appoggiò tutto al centro del tavolo e poi lasciò i ragazzi andando da Gianni vicino al camino; ebbe il tempo di sedersi accanto a lui e sentire quello che si erano detti i due maschi, si girò incuriosita, proprio mentre suo figlio allungava una mano tra le cosce della sua fidanzatina: tutti fecero finta di niente, mentre la mano furtiva, saliva a cercare il calore di quel fresco corpo.
Carlo aspettava di sentirsi infamare per quel gesto, invece, con suo grande stupore, Lisa, aprì maggiormente le cosce, dandogli la libertà di movimento.
Carlo pensò alle parole di Gianni e salì ancora, arrivando quasi all’inguine, poi, strinse deciso la calda pelle.
Non era la prima volta che Lisa aveva una mano vicino al suo pube, ma era sicuramente la prima volta che si sentiva così eccitata e bagnata, sapeva che rischiava di essere vista dalla madre di Carlo, ma forse anche quello la eccitava, il pericolo di essere visti.
Gianni guardava compiaciuto lisa che aveva allargato le gambe, era stato un movimento veloce e quasi impercettibile, ma a lui non era sfuggito: si sentì subito eccitato pensando a quei due ragazzini, prese ad accarezzare la schiena della sua donna, in un modo che sapeva a lei piacere.
Paila, guardava quella mano sotto la gonna, immaginava lo stato d’animo del figlio, tra quelle calde cosce, aspettò gli eventi, mentre sotto i tocchi sapienti di Gianni, cominciava a bagnarsi violentemente.
Lisa sentiva quella mano calda tra le sue cosce, sperò con tutto il cuore, che salisse ancora, ma dopo diversi minuti, capì che se non avesse fatto qualcosa lei, tutto sarebbe finito, si girò un attimo per vedere quanto fosse rischioso fare qualcosa, con la madre li vicino, quando vide che i due matusa, erano più presi di lei, nei loro giochi affettivi, si lasciò andare, spinse il corpo verso il basso con una mano prese il braccio di Carlo e fece in modo che salisse ancora’
Carlo non s’aspettava quel movimento, si trovò con l dita sopra qualcosa di bagnato, immaginò cosa potesse essere e per la prima volta in vita sua, venne senza toccarsi.
Era terrorizzato che Lisa si potesse essere accorta della sua eiaculazione, quando vide che aveva gli occhi chiusi, cercò di pensare a cosa gli aveva detto Gianni e poi, cercò di prendere una piccola iniziativa; mosse leggermente il palmo della mano.
Lisa, era estasiata, aprì velocemente gli occhi, guardò ancora verso i matusa, vide che tutto era tranquillo e spinse ancora di più il bacino verso quella protuberanza tra le sue gambe.
Aveva ragione Gianni, pensò Carlo, mentre sentiva il bacino di lisa sfregarsi contro la sua mano, poi, guardò verso la madre, gli sembrò che lei avesse capito e, diventando tutto rosso, levò la mano.
– Devo andare in bagno’
Scappò via senza attendere risposta
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Gianni, sentito il rumore dei passi, si girò a guardare verso lisa, vide la gonna rialzata e le cosce scoperte fino allo slip, poi, vide il suo sguardo e riconobbe la lussuria che molte volte aveva visto nelle su donne, gli venne una fitta all’inguine, pensando a quella pelle fresca e virginea, poi, scacciò quel pensiero impudico, cercando di tornare a Paola, ma ormai il virus erotico, lo stava infettando.
Lisa si ricompose e andò a cercare marco, bussò alla porta del bagno;
– Tutto bene?
– Si, vengo subito’
– Dai, fammi entrare.
Carlo, era confuso, si era appena cambiato gli slip, ma rimaneva eccitatissimo, sembrava non fosse mai venuto: decise di farla entrare, almeno li, non si sarebbe sentito sotto osservazione da parte di sua madre e del suo uomo.
Lisa appena entrata, accarezzò i capelli di Carlo;
– Come stai?
– Bene.
– Perché sei andato via così velocemente? Mi piaceva quello che stavi facendo
Così dicendo, prese di nuovo la sua mano e la portò sopra la stoffa della gonna, all’altezza del Monte di Venere
Carlo, era disorientato, ma sapeva che tutto girava a quello che vi era sotto la gonna, la sua paura, combatteva contro la sua voglia, chiuse la porta a chiave e lasciò che il suo istinto lo aiutasse.
Appena girato, trovò la bocca di Lisa, poi la sua lingua, aveva un sapore dolce, gli sembrava di essere sottoposto a una perquisizione orale, la lingua era dappertutto e questo, gli dava una bella sensazione, ma niente a confronto della mano che adesso stava frugando sotto i suoi calzoni.; a mano di Lisa entrò sotto lo slip e strinse forte l’asta pulsante, Carlo non respirava più, era terrorizzato di venire di nuovo subito, cercò di non pensare alle dita che scivolavano sul prepuzio, concentrandosi sul corpo della ragazza. Le tirò su la gonna e guardò il centro del mondo sotto il perizoma.
Un piccolo cespuglio scuro spingeva contro lo slip, i peli ricci e lucidi, erano un’attrazione pazzesca, spostò lo slip a lato e cominciò a accarezzare il pube. Rimase stupito dalla voce gutturale di lisa, come rimase stupito dal suo viso trafelato;
– Stai male?
– No, continua, ti prego’
Gianni prese Paola e la portò vicino alla porta del bagno, facendole il gesto di stare zitta, sentì i rumori soffusi, poi i gemiti leggeri, che presto diventarono intensi, come un guardone, scrutò nel buco della serratura, quello che vide, lo eccitò ancora di più;
Guarda tuo figlio come ha fatto presto a svegliarsi’
Paola incuriosita, si chinò per guardare nella serratura, vide Lisa che stava accarezzando con le labbra il cazzo di Carlo, poi, lo vide sparire nella bocca stretta di lei, ripensò alla sua prima volta, al piacere del primo membro dentro la sua bocca, al piacere del primo sperma e , sperò per suo figlio, che Lisa fosse portata a quel gioco erotico, come lo era lei.
Carlo approfittò del fatto che Paola era piegata per tirarle su la gonna e abbassarle lo slip, in quella posizione, la penetrò violento, mettendole una mano in bocca per non farla gridare.
Paola si senti penetrare da quel dardo di carne infuocata, mentre con la mente ripensava alla sua prima volta, in pochi secondi ebbe un orgasmo, proprio mentre suo figlio per la prima volta nutriva la sua ragazzina con il suo nettare bianco, la scena, era incredibilmente sensuale, se non fosse stato Carlo, avrebbe abbattuto quella porta per farsi riempire anche lei.
L’urlo strozzato che Gianni sentì dietro la porta, fu il segnale che Carlo era venuto, tenendo sempre la mano sulla bocca di Paola, le diede un paio di spinte decise, poi, piano, senza uscire, la portò nella camera di fianco, sussurrandogli nell’orecchio;
– Se solo &egrave brava un quarto di te, Carlo sarà un ragazzo felice.
Carlo aveva imbrattato tutto attorno a se, ma in quel momento non gli interessava di nulla, pensava solo a ricambiare Lisa del piacere che aveva provato, la fece appoggiare al bordo della vasca, era ancora eccitato, avrebbe voluto entrare in lei, ma fu fermato da Lisa;
– Non prendo niente’
Non sapeva che fare, avrebbe voluto profanarla lo stesso, ma fu lei a rompere quel suo dubbio, lo fece mettere in ginocchio e allargando le cosce, disse;
– Fammi sentire la tua lingua, voglio sentire cosa si prova.
Prese la testa di Carlo e l’avvicinò al suo bocciolo.
Carlo cominciò a cercare il miele sulle sue cosce, poi salì, cercò di trovare l’inizio del fiume e una volta trovato, si adoperò per asciugarlo.
Lisa si sentiva tremare tutta, era la prima volta che un ragazzo entrava in lei, nessuno, neanche con la lingua, neanche con un dito, era mai stato così dentro; le avevano detto di quanto fosse bello, ma nessun racconto raggiungeva la realtà di quel momento, spinse forte il bacino verso quella lingua calda e urlò il suo piacere, dimenticandosi dei matusa.
Gianni sentì il grido strozzato della ragazzina, immaginò la scena e spinse il suo desiderio di carne fresca dentro la calda fica di Paola, irrorandola con il suo caldo liquido.
Anche Paola era presa dai lamenti che provenivano dalla stanza attigua, non avrebbe voluto ascoltare, per non avere visioni oscene dei due ragazzi, ma quella situazione, era altamente intrigante, appena possibile, Gianni avrebbe dovuto cercare un altro uomo per lenire il suo desiderio di sesso, a lei piaceva essere presa da due uomini contemporaneamente, sentirsi violata e riempita fino al possibile, era una sensazione indescrivibile, una volta posseduta, cominciava a godere fino allo svenimento, qualsiasi movimento, le provocava un orgasmo: ne usciva sempre distrutta, ma non poteva farne a meno, era il suo modo di amare e di venire’
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Gianni sapeva come tenere eccitata Paola, finì di eiaculare dentro la sua calda carne, poi, uscì da lei e scendendo veloce, continuò a scoparla con la lingua, bevve i suoi umori e altri ne fece scorrere, adesso, le aveva messo un dito in bocca, mimando un membro che la possedeva oralmente.
Paola, succhiava il dito, come fosse il bene più prezioso, si sentiva morire tra le gambe, Gianni, era sempre stato un ottimo linguista, sapeva dove toccare e cosa cercare e, soprattutto, sapeva pensare a lei, prima che a lui; succhiò quel dito, come se fosse il suo cazzo, facendogli sentire la sua passione.
Carlo e Lisa, erano usciti dal bagno dopo essersi ricomposti, tutti e due, avevano sguardi sognati e soddisfatti, cercarono i due matusa rimanendo stupiti di non trovarli, poi, Lisa sentì dei gemiti soffusi, fece segno a Carlo della sua scoperta e poi, curiosa, prese il suo ragazzo e andò a vedere se quello che sentiva, era quello che immaginava.
Arrivarono vicino alla camera di Paola, dalla parete, tramite uno specchio, si poteva vedere attraverso la porta semichiusa, i due che facevano all’amore; Carlo, arrossì violentemente, vedendo sua madre che veniva leccata da dietro, fece per scappare via, ma venne fermato da Lisa, la quale, con uno sguardo deciso, l’obbligò a guardare la scena con lei.
Gianni, vide tramite un gioco di specchi, i due ragazzini che li stavano osservando, pensò’ adesso gli faccio capire cosa vuol dire fare sesso con chi si ama’, aumentò il ritmo dentro la fica di Paola e aumentò anche il ritmo del dito nella bocca, poi, quando senti venire ancora una volta la sua donna, gli venne voglia di sodomizzarla, voleva che i ragazzini si rendessero conto, che l’amore, era una libera scelta, con varianti interessanti, se fatte con passione; tirò fuori la lingua, e alzando il sedere di Paola, si posizionò, prese in mano il proprio sesso e lo appoggiò alla stretta fessura, sapeva che Paola era abituata al suo cazzo, quindi, spinse entrando facilmente in lei, il tempo di un brivido e un gemito leggero, che lui cominciava a abituarla di nuovo al suo passaggio.
Paola, capì cosa voleva, quando le fece alzare le natiche, nel tempo si era abituata a quella pratica anale, Gianni era un amante dolce e perverso, ma sapeva convincerla a fare qualsiasi cosa nel sesso, alla fine, anche quella pratica, fatta in modo giusto, le dava degli orgasmi incredibile, quando poi, erano in due’.
Smise di pensare, quando lui comincio a sodomizzarla, le sfuggì un piccolo gemito alla prima spinta, il tempo di adattarsi alle sue dimensioni, poi, cominciò a spingere le natiche verso di lui, per sentire le palle sbatterle contro i glutei: le piaceva il tocco e il rumore che le stesse facevano sulla sua pelle.
Carlo, era allibito: vedere sua madre a carponi, era già un immagine sconvolgente, vederla subire quel rapporto contro natura, lo faceva stare male, si rilassò solo quando capì che sua madre non stava soffrendo, anzi’
Lisa, era incredula, guardava quel pezzo di carne duro sparire tra le natiche della mamma ci Carlo, si domandava se lo stesse prendendo davanti o dietro, poi, in un movimento più lento, capì e ebbe un brivido pensando al suo stretto orifizio.
Gianni, con masochismo tutto maschile, volle fare capire e vedere ai due ragazzini, come stava possedendo la sua donna,: Lisa doveva sapere e capire, cosa voleva dire, essere donna e Carlo, doveva avere le idee chiare, su come possedere una donna completamente.
Lisa, guardava affascinata, mentre Carlo aveva cominciato ad accarezzarla di nuovo sotto la gonna, si sentiva tutto un brivido e non riusciva più a riflettere con logica, guardava ipnotizzata Gianni che continuava a spingersi dentro Paola, era come ipnotizzata, per quanto quella scena fosse violenta e indecente, a lei faceva un effetto strano, allargò le cosce per fare passare le dita di Carlo’
Carlo non voleva vedere, gli dava fastidio vedere sua madre presa in quel modo, si concentrò su Lisa e si accorse, che aveva voglia di entrare in lei, le alzò la gonna e le spostò il piccolo filetto a copertura delle sue stupende natiche strette, tirò fuori il suo membro turgido, bagnato e pronto e lo posizionò vicino alla fica di Lisa.
Lisa sentì un calore diverso tra le sue gambe, capì che Carlo aveva trovato il coraggio di fare all’amore con lei, si girò fermando Carlo, gli fece segno di avvicinarsi alla sua bocca;
– Dove &egrave la tua camera?
Carlo si fermo paonazzo con il suo sesso in mano, le prese una mano e la porto dieci metri più in la, dove si trovava la sua camera, la fece entrare e la portò sul letto.
Gianni vide le due figure sparire e capì che il gioco era finito, spinse deciso i suoi ultimi colpi dentro Paolo, irrorandola del suo piacere.
Paola, ignara di essere stata vista, constatò come il suo uomo, l’avesse presa con una passione inaspettata, con piacere si lasciò riempire e accarezzandosi il clitoride, venne anche lei.
Lisa non aveva paura di fare sesso con Carlo, si sentiva pronta fisicamente e mentalmente, inoltre, quello che aveva visto nell’altra camera, aveva infervorato i suoi desideri.
; la sua unica paura, era che non aveva mai preso niente e Carlo non aveva contraccettivi, lo disse al ragazzo;
– Sei sicuro di non avere niente come protezione?
Carlo, si maledì per non averne, ma d’altronde, non l’aveva mai fatto e non pensava certo di farlo quel giorno, per lui l’esperienza della bocca di Lisa, era già un traguardo incredibile, non poteva certo immaginare che la giornata prendesse una piega così imprevista;
– No’non ho niente
– Perché non lo chiedi al tuo matusa? Lui qualcosa ha di sicuro.
– Dai, mi vergogno, che gli dico?
– Chiediglielo e basta, quello &egrave sveglio’
Carlo aveva troppa voglia per non provarci, le sue vergogne, erano sparite all’odore di quella ragazza, alla vista del suo pelo lucido, al desiderio di sentire quella pelle sulla sua, al piacere di entrare nel suo stretto bocciolo’
– Va bene, ci provo.
Uscì dalla camera in silenzio per sentire se erano ancora presi a fare sesso, quando vide Gianni vicino al frigorifero che bevevo qualcosa, si avvicinò, vide che era nudo, non potette fare a meno di guardare il suo membro, era veramente esagerato pensò, poi, torno al suo pensiero principale;
– Scusa Gianni’hai mica un preservativo?
Gianni lo guardò divertito e nello stesso tempo eccitato per il pensiero che di li a poco, Lisa sarebbe stata deflorata, immaginava il suo stretto pertugio;
– No, però la mamma usa una crema che permette di fare sesso senza rischi, direi che quella potrebbe andare bene per voi
– Davvero?, sarebbe stupendo.
– Aspetta, provo a farmela dare.
Lo vide sparire e poi tornare dopo un minuto con una crema in un tubetto;
– Digli di spalmarsela prima di avere il rapporto, all’interno della vagina
Carlo prese il tubetto ringraziando mille volte Gianni, poi, veloce corse nella sua camera.
Gianni, era di nuovo eccitato, il pensiero di quello che stava per avvenire, era adrenalina pura, tornò in camera e mettendosi davanti a Paola, le fece capire cosa doveva fare.
Paola amava il sesso orale, per lei era l’apoteosi del godimento, diceva sempre, che dopo un bel sessantanove, ci si poteva anche addormentare, talmente si era soddisfatti, in realtà, lei, dopo cinque minuti, aveva ancora voglia, ma questo era un altro discorso; quando vide Gianni con il sesso in mano che si avvicinava al suo viso, fu felice di dimostrargli, che quello che aveva detto poco prima, era vero, ossia, lei era veramente una pompinara insuperabile: lo accolse con dolcezza accarezzandogli lo scroto e per cinque minuti lo fece completamente impazzire.
Carlo tornò da Lisa, spiegò cosa aveva in mano, aprì il tubetto e si spalmò la crema nella mano;
Voglio mettertela io.
Era la prima volta che Lisa vedeva Carlo così deciso, come una cerbiatta, aprì le cosce mettendo in mostra le sue nudità, lui, si avvicinò e cominciò a spalmare la crema sulle labbra polpose, chiaramente virginee, poi, quando vide che lei cominciava a gemere, la forzò un poco, mettendone dentro una certa quantità, le dita entrarono facilmente, scivolando sul miele lasciato dalle pareti strette, ma copiosamente bagnate dai suoi liquidi umorali.
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Carlo tremava come una foglia, non capiva se era per la prima volta, o per che altro, stava di fatto che i suoi pensieri e i suoi movimenti, erano convulsi
Ahi, fai piano, mi stai facendo male’
Lui si bloccò immediatamente;
– Scusa, non volevo’
– Lo so, ho detto di fare piano, non di fermarti’
Prese delicatamente le dita e le riportò nel suo anfranto caldo, poi, una volta tranquillizzato Carlo, cominciò a spogliarlo, voleva vederlo nudo, sentire la sua pelle, toccare il suo corpo, spingere sulle sue natiche nel momento fatidico.
Quando lo vide nudo, rimase stupita dai pochi peli che aveva, le tornava in mente ancora Gianni con la sua passione, con le sue spinte dentro le strette natiche della mamma del suo ragazzo: fu inevitabile che facesse confronti anche nelle dimensioni dei peni, ma ritenne che per la prima volta, quello che stava per deflorarla, fosse più che sufficiente, prese i fianchi di Carlo e lo spinse verso di se, prendendo il membro tra le mani, lo avvicinò alla sua vagina e spostando le dita del ragazzo, disse;
– Sono pronta, ho voglia di sentirti dentro, voglio che tu sia il primo’
Carlo, era estasiato da quelle parole, i suoi timori, erano svaniti al contatto con il pube di Lisa, appoggiò nervoso il cazzo all’entrata del suo desiderio e spinse febbrile a cercare il suo piacere.
Lisa strinse forte i glutei di Carlo, mentre veniva deflorata, il senso di dolore e il piccolo gemito che emise, furono subito lasciati al pensiero della pienezza che si sentiva dentro, quel senso di sfregamento che sentiva, le stava dando una sensazione strana;
– Fai piano, ti prego’
Cerco di calmare la furia crescente che sentiva tra le sue cosce.
Carlo avrebbe voluto essere gentile, accarezzarla, non farla soffrire e dirle parole bellissime, invece, in quel momento, tutto il suo pensiero, era tra le gambe di Lisa, sentiva le pareti strette avvolgerlo e gia questo, era eccitantissimo, sentirla gemere e muoversi sotto di lui, aumentarono la velocità del suo primo orgasmo completo dentro una ragazza..
Carlo guardava con occhi da innamorato Lisa, gli sembrava impossibile che avessero fatto all’amore, se non fosse stato per i momenti intensi che aveva appena provato, guardando il suo membro, avrebbe detto che doveva ancora iniziare, si trovava stupito della sua resistenza, era di nuovo eccitato, con la bocca, andò sui seni di lisa e cominciò a giocarci, fino a quando vide che il capezzolo increspato, rispondere ergendosi nella sua magnificenza, la stessa lisa, cominciava a emettere dei piccoli mugugni di piacere, il suo corpo,sembrava prendere vita, sotto la lingua di Carlo: gli era venuto naturale assaggiarla così, sapeva di buono, di fresco, come la sua pelle soda, ovunque la toccasse, era un piacere.
lisa, allungò una mano, arrivando a toccare il sesso che l’aveva appena fatta diventare una donna, era felice di sentire l’effetto che faceva su Carlo, per lei, era importante quel ragazzo, aveva fatto quel passo perché si sentiva pronte e adesso, ne era ancora più convinta; sotto l’assalto della lingua e con il membro in mano, decise che era ora di controllare meglio, quanto era successo, voleva risentire quelle stupende emozioni della penetrazione, quel sentirsi una cosa unica con lui.
Gianni tornò in camera e avvicinandosi a Paola, sussurrò;
– Vieni con me’
Facendole il segno di non fare rumore.
Paola, si alzò in punta di piedi, stava pigramente godendosi i suoi orgasmi, ma capì che doveva vedere qualcosa che Gianni riteneva importante; lo seguì docilmente, si fidava del suo uomo, arrivò all’altezza della porta socchiusa di suo figlio, Gianni le disse di guardare dentro, lei, timorosa, si sforzò di accontentarlo.
Quello che vide, le riempì il cuore di dolcezza, suo figlio stava amando la sua ragazzina e lo faceva con una passione in cui lei si riconosceva.
Gianni le accarezzò i capelli da dietro e le sussurrò;
– Adesso non hanno più bisogno di noi, hanno trovato la loro strada,
poi, prendendola per mano, la riportò in camera loro e stringendola forte, le disse quelle cinque parole che spesso si dimenticava di pronunciare;
Ti amo’

Fine

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