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Racconti Erotici Etero

Ancora estate

By 4 Maggio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono ancora il bagnino del racconto precedente, se hai letto gli altri miei racconti già sai che in quella piscina sono successe molte cose piccanti, oggi ti propongo questa, poi mi dirai se ti è piaciuta.
Ci tengo a ricordare che le mie non sono storie inventate, ma ricordi di fatti realmente accaduti che sto “terapeuticamente” tirando fuori dalla mia testa. Mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensi. Buona lettura.

Oggi è una giornata piovosa, è fine luglio, fa molto caldo, siamo nella solita piscina tutti in turno insieme anche se di gente ce n’è veramente poca… i più appassionati nuotano nella vasca coperta, un paio di gruppi di ragazzi e ragazze sono qui ugualmente: piuttosto che stare a casa con i genitori in periodo di vacanza vengono qui a prendersi la pioggia…
siamo in cerchio alcuni seduti, alcuni sdraiati sui lettini, al riparo dalla pioggia. Si parla del più e del meno, come va l’università, come va con il nuovo fidanzato, ecc. Ah, non ho mai detto che i bagnini sono solo uomini… in squadra ci sono sempre state anche delle ragazze… di che tipo? Beh, dipende, alcune sono normali, ma ogni tanto c’è anche l’ex nuotatrice di turno tutta soda e sorridente… va beh
Siamo in quattro: Anna, Miky, Mau ed io. Stare seduti in cerchio ci permette di non perdere d’occhio le vasche guardando oltre il nostro interlocutore… I soliti discorsi: questi turni non vanno bene, non abbiamo l’attrezzatura giusta e se succede qualcosa?, il capo s’incazza per nulla, quel tipo maleducato che ieri voleva il lettino, oggi fai tu il giro degli spogliatoi, a chi tocca chiudere questa settimana, discorsi di ordinaria amministrazione tra colleghi. Abbiamo tutti tra i 20 ed i 25 anni, per Anna e me questo è solo un lavoro estivo per pagarci l’università, per gli altri due si tratta di un tentativo di trovare un lavoro stabile.
Si alza un po’ di vento, noi siamo in maglietta corta di cotone, costume e ciabatte e l’aria si fa sentire, un brivido ci percorre tutti e quattro… Miky esordisce con: “io vado a farmi un té caldo e me ne resto un po’ in biglietteria”, Mau si guarda intorno “ragazzi ci sono sei persone in acqua in tutto: io vado a farmi una doccia calda, ce la fate in due, no?” Anna ed io ci guardiamo “ma sì, dai, ci pensiamo noi”. Mau si alza e scompare verso gli spogliatoi al piano sotterraneo.
Anna ed io ci sediamo sullo stesso lettino, spalla a spalla, ma girati verso due direzioni diverse, così da parlare ma controllare le vasche. Tra noi c’è sempre stata molta sintonia, una cosa proprio di pelle, non ci conoscevamo prima, nemmeno sapevamo l’uno dell’esistenza dell’altra, ci ha avvicinati questo lavoro che ti obbliga a lunghe ore insieme con lo sguardo spesso occupato, ma la possibilità di lunghe chiacchierate… Lei è mora: scura di carnagione, occhi neri, capelli corvini molto mossi, tonica, proporzionata, ha nuotato molto, ma senza risultarne “mascolinizzata” come molte nuotatrici agoniste, non ha molto seno, direi tra una 2a ed una 3a, ma ha un sedere mooolto invitante, gambe toniche e snelle, l’insieme è insomma molto armonioso, inoltre il tutto è sormontato da un bel sorriso sempre presente ed invitante.
Si passa da discorsi generici, lavoro, famiglia, università, a discorsi via via più personali, rapporti con gli amici, con i partner, storie passate, avventure. Alcune parole cominciano a farsi sentire: “certo, quello è carino, ma se avesse i tuoi occhi…”,” pensa che quella là era davvero forte, ma se avesse avuto almeno un decimo della tua testa…”, ci stavamo facendo complimenti reciproci più o meno consciamente. Cominciamo a guardarci, pochi attimi, stiamo lavorando, ma gli apprezzamenti sono accompagnati da sguardi di sbieco… Appoggiamo entrambi le mani all’indietro, recliniamo un po’ la schiena, così da vederci meglio, la punta delle mie dita si trova a pochi millimetri dalla sua gamba. Mi sposto appena e cerco il contatto. Lo trovo. Parliamo di noi due, di come non ci fossimo incontrati prima di un mese fa, ed ora ci sembrava di conoscersi da sempre, di quanto fosse profonda la sintonia tra noi, come ci fossero cose che eravamo detti che sapevamo solo noi due. Le mie dita sfiorano la sua gamba, lentamente, dolcemente, proprio a cercare quel contatto fisico che le nostre parole esigevano. Lo sguardo fugge per via di dove siamo, ma sento che anche lei cerca il contatto, mi appoggia la mano destra sulla mia gamba destra, resta ferma, ma ne sento il calore e la morbidezza. Avverto un principio di erezione, il sangue comincia ad affluire al mio basso ventre, come sempre indosso uno slip sotto la solita magliettina leggera e basta, diventa difficile nascondere la fisicità del nostro avvicinarsi… ma forse non mi interessa davvero nasconderla… siamo talmente vicini anche mentalmente che la cosa può solo darci ragione, non certo imbarazzarci… “mi fa piacere farti questo effetto”, esordisce “davvero piacere”, “ne sono felice, non volevo offenderti, ma proprio non posso farci nulla, siamo troppo legati…”, “Hai ragione…”. E’ quasi una liberazione sentirle dire quelle parole, e per tutta risposta il mio pene si alza ancora di più, la protuberanza è chiaramente evidente, punta dritta in alto, per fortuna sono seduto e mi vede solo lei… ci guardiamo complici, ci sorridiamo, “fermiamoci qui, però… ora diventa pericoloso”, “certo”. Restiamo lì, cambiamo discorso. Pochi minuti e Mau è di ritorno. Si riprende a lavorare fino a sera. Nella mia testa non entra altro che quel momento, ogni tanto la guardo e lei si gira complice, mi piace pensare che anche lei non pensi ad altro…
Come sempre la giornata finisce quando le vasche si svuotano del tutto, gli ultimi ritardatari si avviano alle docce, chiudo l’accesso alle vasche e finchè riordino do’ il tempo a tutti di darsi l’ultima lavata…
Mezz’ora dopo faccio il giro degli spogliatoi, incrocio Mau e Miki che, già pronti, se ne stanno andando “allora chiudi tu?” “certo, tranquilli”, “c’è ancora Anna che si sta vestendo”, “va bene, a domani”. Termino il giro dello spogliatoio degli uomini, non c’è più nessuno, spengo alcune luci. Passo allo spogliatoio delle donne, verifico che non ci sia nessuno, mi avvicino allo spogliatoio delle bagnine, busso e attraverso la porta chiusa “Anna ho chiuso e spento le luci, non c’è più nessuno, scendo a farmi la doccia, fammi un chiamo quando te ne vai!”, “ok…”.
Chiudo la porta d’ingresso dall’interno e scendo al piano interrato dove ci sono gli spogliatoi dei bagnini, abbiamo un’uscita di servizio riservata per andarcene quando abbiamo finito. Mi spengo le luci alle spalle. Raggiungo la saletta con gli armadietti, apro il mio e mi spoglio sfilandomi la maglia di servizio e lo slip… lo porto in doccia con me per dargli la quotidiana lavata. Una bella doccia calda è proprio quello che ci vuola a fine giornata… La sala delle docce ne ospita ben quattro, senza divisori di alcun genere, l’articolazione del sifone è tale che si riesce a far convergere il getto di due docce insieme verso un’unica postazione, ed è quello che mi piace fare quando son da solo… Non accendo la luce della sala doccia, lascio solo quella dello spogliatoio che entra dalla porta aperta, la penombra aiuta a rilassarmi… shampoo, bagnosciuma ed il pensiero corre dritto a poche ore prima, alla mano di Anna sulla mia gamba, alla mia sulla sua, alle parole dette, alla vicinanza del momento… Il pene mi si rizza ancora al solo pensiero di lei in costume, come l’ho vista tutti i giorni, ma indugiando a pensare a come sarebbe se ci lasciassimo andare… Sono solo, in penombra, fuori fa freddo ma sono sotto una bella doccia calda, nudo e abbronzato, occhi chiusi, vapore tutt’intorno, alzo le braccia per aggrapparmi al sifone e strorare un po’ le membra affaticate… Sento il pene inturgidirsi al pensiero di avere Anna lì adesso… Non intendo masturbarmi, ma il pensiero affiancato ad una notevole erezione mi creano un certo intorpidimento degli arti, … Chiudo l’acqua, nudo, gocciolante e ancora eccitato, e mi avvio allo spogliatoio dove trovo il mio asciugamano gigante, mi asciugo la testa e le spalle, quindi me lo lego ai fianchi…
“non male, lo spettacolo, sai?” Mi giro: Anna era seduta su di una panchina alle mie spalle, non l’avevo sentita avvicinarsi, nè sedersi… “mi fa piacere…” La guardo di sottecchi e vedo che mi sta ancora squadrando. E’ vestita con una felpa e dei pantacollant scuri, tiene una gamba vicino al petto e la cinge con un braccio… Mi avvicino. Lei si alza. “ascolta, forse dovremmo parlare di oggi…”, “dobbiamo davvero farlo?” … silenzio per qualche secondo… siamo a pochi centimetri, lei è di poco più bassa di me e posso sentirne il calore. Il mio membro se ne accorge e si rizza di nuovo, l’asciugamano lo copre ma non lo trattiene ed ora mi trovo con un’erezione “palesemente celata” dall’asciugamano… Ci guardiamo negli occhi, lei abbassa lo sguardo “allora è proprio un vizio” mi dice maliziosa “sei tu…” le dico guardandola… ci avviciniamo ancora, le nostre bocche si uniscono… all’inizio timide, incredule, poi sempre più consce e vive, ci abbracciamo e ci stringiamo forte… non abbiamo ben capito se stiamo facendo la cosa giusta , in fondo siamo colleghi, ma in quel momento lì avevamo entrambi deciso che doveva andare così…
Siamo stretti, le nostre bocche incollate, le mani cingono i fianchi, le nostre lingue cominciano a cercarsi, si trovano, si avvolgono l’una all’altra… La mia mano le accarezza la schiena, si infila sotto la felpa, trova la pelle morbida ed abbronzata… lei muove un poco il bacino per sentire meglio l’erezione ormai adesa alla sua pancia… mi sfiora la schiena, poi lascia indugiare le mani e ne saggia ogni centimetro… Le sfilo la felpa e spunta un reggiseno in cotone nero, che le sta veramente bene, lei insinua una mano dentro l’asciugamano da dietro e mi accarezza un gluteo… non la pensavo così ardita… con destrezza trovo il gancetto del reggiseno e con una sola mano lo slaccio… la sento ansimare, quasi l’avessi liberata di un peso… le sfilo il reggiseno guardo la bellezza che ne fuoriesce, come immaginavo, non molto voluminose, ma con i capezzoli grandi e mooolti invitanti, ma lei affonda ancora la bocca sulla mia e mi copre la vista, lascio la mia mano scorrere lungo la sua schiena e con l’altra mi avvicino ad un seno, lo sfioro con delicatezza, la sento ritrarsi un attimo, forse un brivido, insisto per fugare ogni dubbio e la sento lasciarsi andare un altro ansimo… le sfioro il capezzolo che diventa presto di marmo (non mi sono eccitato solo io, allora…), lo stuzzico tra due dita, poi afferro tutta la mammella e la massaggio dolcemente ma senza indugi… Deve necessariamente prendere un attimo di fiato, si stacca dalla mia bocca giusto lo spazio per respirare, ma anche per scorrere con la mano sul risvolto dell’asciumano fino al davanti dove l’ho annodato, insinua le dita sfiorandomi la pelle, fa cedere il risvolto e l’asciugamano si affloscia ai nostri piedi, lo sento strusciarsi sulla mia erezione prima di cadere… Anna avvicina una mano, mi sfiora la pelle del ventre, poi scende piano piano, trova i peli pubici e li arruffa tra le dita, scende verso la base del pene, lo trova, lo cinge con le dita, lo afferra salda “stiamo proprio bene, qui sotto…”, “ho cercato di dirtelo…”, le sue dita scorrono tutta la lunghezza dell’asta, saggiano il gonfiore della cappella che diventa sempre più grossa e paonazza, una goccia di liquido fa capolino dal buchetto in cima, lei ci passa le dita, poi mi afferra tutta l’asta e comincia a muoversi su e giù…
Le lascio la bocca e le bacio il collo, centimetro dopo centimetro e scendo alla spalla, una mano intanto scende sui fianchi, trova l’elastico dei pantaloni, ci si insinua sotto, trova gli slip e si insinua ancora, il suo gluteo è così morbido… con la mia mano scendo, cerco di carpirne bene la forma e la consistenza, mi sposto sull’altra natica e la saggio per bene, adoro accarezzare un bel sedere… la sento sporgersi verso la mia mano, forse vuole che insista in quella direzione… sento la sua mano stringere di più il mio membro turgido… lascio scendere la mia mano più a valle seguendo il solco tra le sue natiche morbide, la sento sempre più calda, mi avvicino al primo buchetto, lei divarica leggermente le gambe per farmi passare meglio, la tocco proprio lì… Anna mi si stringe addosso, si struscia sulla mia erezione, con la mano libera le afferro una gamba e la sollevo facendomi cingere i fianchi, ora sì che siamo adesi ed ho strada libera là sotto… La mia mano esporatrice gioca un po’ con i dintorni sensibilissimi dell’ano, lo accarezza, lo massaggia… lei mi lascia libero il pene e con il bacino vi si struscia intensamente avanti e indietro… procedo, avverto una morbida e rada peluria, procedo, sento le grandi labbra e la sfioro con le dita, lei si lascia scappare un altro ansimo, poi ancora uno… le piace molto, accarezzo tutta la superficie delle labbra, sfioro il solco che le separa e ci stendo un dito passandolo delicatamente avanti e indietro, le manca il respiro, non riesce più a baciarmi, si rilassa con la testa sulla mia spalla… avverto il mio stesso pene appoggiato attraverso il tessuto della sua biancheria… apro piano le grandi labbra, trovo le piccole, le solletico appena, la sento fradicia, introduco un dito lentamente, non si ritrae, insisto e la penetro, le scappa un gridolino al mio orecchio, continuo a penetrarla col dito mentre tutta la mano avvolge le labbra e palpita intorno… Anna si irrigidisce un po’, poi ancora un po’, il respiro si fa corto, sempre più corto, aumento la velocità e la penetro più a fondo… la sento improvvisamente rilassarsi ed un liquido morbido e caldo scivolare dal suo buchino… è venuta, è venuta subito, tanto era presa… respira a rantoli, è ancora aggrappata a me, non ha nessuna intenzione di lasciarla finire lì “mi dispiace, ma così non basta” mi dice…
Si stacca, mette i piedi per terra, le sfilo i pantaloni insieme agli slip, ora è nuda di fronte a me, il segno del costume è evidente, mi incanto ad osservarla tra le gambe, ha i peli pubici neri e setosi, si depila ma non del tutto, le si intravede chiaramente il solco tra le labbra… si china, si inginocchia sul mio asciugamano e si trova proprio di fronte al mio pene ritto e scarlatto… non dice nulla, allunga una mano, lo afferra delicatamente, se lo porta alla bocca, lo bacia sulla punta, ancora e ancora, passa appena con la punta della lingua a metà dell’asta fino alla punta, apre la bocca, appoggia le labbra e le chiude intorno alla cappella dolcemente, ne prende in bocca ancora un po’, poi lo lascia uscire, lo riprende in bocca e sento la sua lingua saggiarne la forma, passare su ogni curva, ogni nodo, avverto la leggera ruvidità della lingua di Anna sulla superficie sensibilissima della mia cappella… mi sta facendo impazzire, ho brividi dovunque… avverto la sua mano afferrarmi la coscia destra, carezzarmi la lunghezza del quadricipite, risalire verso il bacino, il ventre, passare sul fianco, quindi procedere verso il sedere, afferrarmi il gluteo destro, palparlo con insistenza e quasi spingere il bacino verso di lei, la lascio fare, in questo modo il pene le entra in bocca più in profondità, con la mano destra mi afferra l’asta e comincia un lento su e giù, accompagnato dal movimento di tutta la testa, su e giù, su e giù, la lingua imperterrita esplora la superficie e l’altra mano resta salda ancorata al mio sedere… non posso sfuggirle e lei non ha alcuna intenzione di lasciarmi andare… sento che qualcosa sta ribollendo a livello dei testicoli, mi rendo conto che non durerò ancora a lungo… glielo dico… “sto per venire…” lei mi sente, ma continua, mi irrigidisco, lei mi stringe il gluteo, sento le sue dita nel solco tra le mie natiche, stringe il pene e aumenta la velocità della sua mano… la testa segue il movimento, la lingua lavora la punta, la mano stringe un altro po’… tremo un attimo, rovescio la testa e mi lascio andare… una scossa mi percorre dalla testa ai piedi e sento i fiotti liberatori che si incanalano lungo il pene ed esplodono nella sua bocca uno dietro l’altro… Anna continua il suo movimento, allenta leggermente la pressione della mano per non farmi male, ma non molla e tiene il mio pene in bocca, continuando a lavorarlo… restiamo attaccati ancora un po’, mi rilasso un attimo, lei apre le labbra e lascia il pene scivolare fuori, ma lo tiene con una mano, non smette di masturbarlo, anche se sono appena venuto… lo sento rilassarsi ma non scendere del tutto la sua mano me lo tiene parzialmente eretto e dopo esser venuto la sensibilità è alle stelle…
Abbasso lo sguardo verso di lei, lei lo alza verso di me… Chi l’avrebbe mai detto solo poche ore fa che ci saremmo trovati nudi in spogliatoio messi così: io spremuto e tremante davanti a lei e lei con il mio pene in mano ed il mio sapore ancora in bocca…
Le porgo una mano per farla alzare, le cingo un fianco con l’altra e l’avvicino alla mia bocca, la sua mano non smette un solo secondo di masturbarmi… comincio a capire che cosa ha in mente… “vieni”… andiamo nell’altra saletta, c’è sempre quel vecchio divano… mi ci siedo e lascio che mi guardi ammirata il pene ancora eretto… la guardo fisso, lei è nuda ed incantevole davanti a me… con gli occhi fissi tra i miei ed il pene, mi sfiora le gambe, ci si siede sopra, poi a cavallo, mi cinge di nuovo il pene con le mani, si china di nuovo per baciarlo ancora ed assicurarsi una certa rigidità… non voglio certo farla aspettare… dopo poco le sembra che vada bene, si avvicina, puntella le ginocchia sul divano, si solleva fino a portarsi sopra il mio bacino, ha sempre il mio pene in mano, se lo avvicina al pube… la vedo dritta davanti a me con il seno questa volta che mi fissa dritto in faccia, la peluria del pube che non nasconde quanto sta alla base del suo monte di Venere… a guardarlo è veramente notevole, si protende proprio per farsi accarezzare… la vedo bagnata tra le grandi labbra… le metto le mani a lato del bacino e la lascio fare… Anna direziona la punta del pene verso la sua vagina, appoggi ala punta tra le labbra, ci gioca un attimo usando la punta del pene per socchiudere le labbra… queste si aprono un poco e si richiudono avvolgendo al punta del pene… sembra proprio una bocca… Lei si abbassa un po’ e mi fa entrare, lentamente, prima solo il glande… poi si ritrae… poi ancora dentro e pian piano ancora più in profondità… inarca la schiena, reclina la testa e mi lascia scivolare dentro di lei fino in fondo, ancora più in fondo… si appoggia alle ginocchia ed insiste cavalcandomi piano permettendomi di arrivare ancora più in profondità… a questo punto sento la pelle dei suoi glutei appoggiata al mio scroto… mi appoggia le mani sulle spalle, a braccia tese, ruota il bacino lentamente e dolcemente, le scappa un gemito… comincia a muoversi su e giù… prima dolcemente, su e giù… poi con vigore, su e giù… su e giù… La mia mano destra si muove da sola, si porta verso il gluteo sinistro e comincia ad accarezzarlo con movimenti circolari, ma avvicinandosi sempre più al solco tra le natiche… “…mamma che bello…” mi dice Anna tra i gemiti… lascio andare la mia mano sinistra ad accarezzarle i seni, delicatamente il profilo, poi la piega sotto ad essi, i capezzoli che rizzano ed induriscono al solo sfiorarli, scendo sulla pancia, verso l’ombelico, verso il monte di venere che mi affascina così tanto, le accarezzo il clitoride passando prima distrattamente, poi con più convinzione ci gioco piano, ma mi faccio sentire… l’altra mano ormai sta proprio in mezzo alle sue cosce massaggiando l’orifizio posteriore, senza forzarlo, ma con leggere pressioni circolari intorno al buchino… Anna sta impazzendo letteralmente, il respiro si è fatto cortissimo, il ritmo della cavalcata è motlo serrato, la sento spingere verso le mie spalle e attorno alla base del pene sento che contrae i muscoli della sua vagina, quasi mi stesse succhiando di nuovo il pene… Anna comincia ad urlare piano… il ritmo è serrato, la sento sempre più calda… accelera, si contrae, accelera ancora… un urlo di piacere, una stretta alla base del pene, le mani si contraggono sulle mie spalle… sento il suo umore caldo colarle sul mio pube e giù tra le mie cosce… la sento rilassarsi… mi abbraccia… mi bacia in fronte… “…vieni dietro per favore…” mi dice ansimando… non me lo faccio ripetere, mi sfilo da sotto di lei e la lascio inginocchiata sul divano con le manio appoggiate allo schienale, mi porto dietro di lei con tutta l’ingombranza della mia erezione che sta per esplodere… il panorama di Anna da dietro è qualcosa da mozzare il fiato… il sedere è perfetto per me: un po’ più rotondo e cosce tornite… leggermente aperte… lei si china in avanti mostrandomi dove mi voleva… non perdo tempo perchè siamo troppo lanciati tutti e due… ho il pene talmente rigido che non devo nemmeno guidarlo: mi avvicino al suo bacino, insinuo il pene tra le sue cosce e lo lascio scivolare nella sua vagina… siamo entrambi talmente lubrificati che non serve nessun ausilio… la penetro fino in fondo e le strappo un altro gridolino… comincio a muovermi dentro e fuori da lei, dentro e fuori, la prendo per i fianchi e la tiro a me con forza, ma senza farle male e spingo dentro di lei, spingo ancora finche non sento i testicoli pronti… La ascolto ansimare, la vedo aggrappata al divano, il respiro si fa ancora una volta corto, affondo in lei più e più volte con tutta l’enegia che mi è rimasta… a ondate di rara intensità sento il mio sperma caldo unvaderle la vagina, spingo ancora perchè sono sensibilissimo e questo momento è unico… non pensavo di avere ancora così tanto liquido dentro di me… spingo ancora perchè mi rendo conto che sta venendo ancora anche lei… ormai sulle nostre cosce cola un miscuglio di noi… La sento rilassarsi, mi rilasso anch’io.
Ancora dentro di lei, mi chino ad accarezzarle la schiena ed a baciarlela pelle lungo la spina dorsale, le passo le mani ai lati dei seni e lungo i fianchi, le accarezzo il volto…
Esco da lei e ci sdraiamo fianco a fianco sul divano a riprendere fiato…
Guardiamo in alto, poi ci giriamo a guardarci ancora increduli di quel che è successo… un abbraccio, un bacio… “non sarà più come prima”, “sarà molto meglio, ora che siamo stati sinceri tra noi”…
Ci abbandoniamo sotto una doccia calda e rigenerante, ci asciughiamo e rivestiamo… un veloce bacio di buona notte… e da domani ancora al lavoro insieme…

Ti ringrazio per averla letta tutta, mi farebbe piacere sapere se ti è piaciuta.
Scrivimi pure a paperino30@gmail.com

Ciao!

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