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Racconti Erotici Etero

Anime dannate 18 Pearl necklace ( Collana di perle)

By 4 Febbraio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi sono sentito molto coinvolto nei giochi di domenica.
Patrizia sta diventando un allieva perfetta, si lamenta, ma esegue.
Sono le quattro di notte
La differenza d’età stimola molto.
Ho un pensiero per la testa che serpeggia la mia fantasia erotica, la
conseguenza, &egrave un erezione immediata.
Mi agito al pensiero e il tempo s’allunga.
Alle otto sono davanti allo specchio, noto subito le occhiaie, onestamente me
le aspettavo, sono soggetto portato e ultimamente, ho esagerato con il mio
fisico a livello sessuale, eppure, mi vesto e sono eccitato al pensiero
d’incontrarla, di baciarla, di sedurla…
Alle nove entra puntuale come un orologio svizzero.
‘Cazzo, quanto &egrave sensuale nella sua naturalezza’
Gonna corta, ovviamente, nera, svolazzante, sembra un fru fru.
Uno scambio di sguardi, un saluto intimo nascosto il più possibile e si siede.
Non riesco a lavorare, ogni dieci secondi mi devo fermare pre guardarla.
La trovo che molte volte lei fa lo stesso e gli sguardi si parlano.
Adesso il cuore sbarella, lei, ha cominciato ad aprire piano le cosce e
naturalmente, non ha messo le mutandine.
Le calze che finivano a inizio gonna, erano già uno strazio umorale per la
testa.
Ha un ghigno di soddisfazione, sa che sto sbavando, lo capisce.
Le mando un sms.
– Oggi non vai a casa a mangiare.
. Era quello che volevo leggere, mi sono organizzata apposta.
– Bene, ti aspetto appena escono tutti.
E il tempo improvvisamente si ferma: l’ora del pranzo diventa una meta
lontana.
Guardo la sua camicetta bianca, immagino il suo piccolo seno’ sarà una seconda
scarsa’
‘ Con piccoli seni, si possono fare piccole cose’ sorrido’ Vediamo se riesco a
sovvertire la legge della natura…’
Patrizia, per tenere vivo il mio interesse( difficile spegnerlo visto quello
che vedo quando alzo la testa)ogni tanto scende con la mano tra le gambe e mima
gesti erotici.
‘Forza tempo, passa!!’
Maledico l’orologio che porto al polso, sembra combatta contro di me per
rallentare il tutto.
Alla fine, i suoi colleghi si alzano e salutano.
Sono stremato come se avessi fatto sesso, il pensiero continuo di lei, mi ha
trovato spesso in erezione.
Ecco che si alza.
Apre la porta e la chiude dietro di se.
Si posiziona allargando le gambe e incrociando le braccia al centro della
stanza.
Gli occhi sprizzano luce e passione.
Le vado incontro con un erezione evidente, arrivo al contatto, prendo una sua
mano e la poggio sul mio sesso, lei comincia a giocarci, mentre la bacio e
sento il duro contatto dei capezzoli sul torace.
Vado a riesumare il pensiero della mattina sui suoi seni’ Forse sono un poco
più grandi della seconda’
Li cerco e li accarezzo prendendoli a coppa’ Si, sono discretamente capienti’
Scendo con le mani sul sedere e la spingo a scontrarsi con il mio piacere.
Il bacio, &egrave durato un record!
I suoi sospiri persi tra le labbra, sono un eccitazione continua.
Giochiamo qualche minuto accarezzando tutto di noi.
Ho deciso.
La lascio e mi sdraio in terra sopra al tappeto orientale mettendomi sotto la
testa un cuscino.
Mi slaccio i calzoni, li abbassa insieme ai boxer mettendo in mostra tutto il
mio desiderio, lo prendo in mano accarezzandolo lascivamente;
– Apriti la camicetta!
La guardo, mentre la sbottona con quel suo modo di creare atmosfera erotica.
– Tirala fuori dalla gonna, ma, non toglierla, lasciala libera.
Fatto.
Incantevole e sexy.
– Vieni.
Lei fa per mettersi sopra;
– No, non così.
Mi guarda, aspetta di sentire cosa voglio.
Mettiti in ginocchio, prendi i seni con le mani e stringili attorno al mio
sesso, hai mai sentito parlare della spagnola?
– Sì…
– Bene, hai il seno piccolo, quindi, sarai tu da sopra a farlo, voglio fare
una collana di perle perfetta.
– Una collana di perle?
Sorrido per la sua innocenza erotica.
– Si, piccola bambina ribelle, tu fai come dico poi, il significato lo capirai
da sola, vivendolo.
Si abbassa, prende i seni e cerca di stringerli attorno al membro, le scappa
diverse volte, ma, alla fine, sono suo.
Quello che mi eccita di più, &egrave il suo sguardo, mi entra dentro, mi scalda, mi
brucia l’anima.
Il movimento ondulatorio sta migliorando, i piccoli seni stando sopra, sono
gestibili,
Sembrano più grossi dall’alto verso il basso
Guardo i fianchi danzare, le gambe strusciano suadenti a ricordarmi del resto
del corpo.
– Girati…
Lei capisce al volo, &egrave talmente eccitata, che le mie gambe, hanno dovuto
subire tutto dei suoi umori.
Sposta il corpo mettendo i suoi glutei a uno spazio d’aria e, appena
posizionata, viene a cercare le mie labbra, le mia bocca, la mia lingua.
Appena il contatto si crea, si piega verso il mio sesso e abbandona i seni a
toccarlo, poi, lo stringe come prima e ricomincia a ballare.
A ogni avanti e indietro, spinge decisa a cercare la mia gola.
Nuoto libero tra i flutti e mi destreggio facendola gemere.
Patrizia, alla fine del moto ondulatorio, cerca di saggiare e stuzzicare il
glande afferrandolo, leccandolo.
Il piacere che ne provo, &egrave pari al suo eroico tentativo di spagnola.
Devi lasciarlo libero se vuoi sapere cosa, &egrave una ‘collana di perle’ non
prenderlo in bocca…
Il pensiero di quello che mi sta facendo unito al mio tentativo di resistere,
fanno crescere l’avanzamento del mio piacere.
Le batto sulla coscia con la mano per farle capire che sono vicino, lei,
decide che va bene così, stringe forte il seno a premere le mie vene.
Il colpo, &egrave immediato.
Gocce e zampilli.
Gemiti e sospiri
E la collana di perle, &egrave formata.
Più su di me, vista la posizione.
Poi, con calma, quando sarà tornato il respiro e il cuore mi permetterà di
parlare, le spiegherò bene come sarebbe dovuta finire
Più che una collana di perle, alla fine, &egrave sembrato un fiume impazzito, ma,
tant’&egrave, mica &egrave colpa mia se lei ha il seno piccolo.
Gli e lo dico ridendo.
Lei sbuffa, si guarda i capezzoli tesi, mi guarda sorniona, prende un cuscino
poggiato a terra e me lo lancia,
Buffone, solo adesso ti lamenti…
‘ Dio, che goduria questa ragazzina…’

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