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Racconti Erotici Etero

Anime dannate 22 Verso l’abisso

By 9 Febbraio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Era tre giorni che non vedeva Paolo, dopo l’esperienza vissuta e subita con la
sua amica Patrizia, aveva deciso che era meglio chiudere qualsiasi rapporto con
quello stronzo.
Dovette rivalutare le sue idee quando vide il filmato sul suo pc
era di paolo e non lasciava adito a dubbi, era lei che veniva presa da due
uomini nello stesso tempo.
Quel bastardo aveva filmato tutto a sua insaputa, sotto le foto solo poche
righe.
Se non vuoi che lo veda paparino e tutta Italia su You porn, fatti trovare
alle nova di stasera al solito posto.
‘Incredibile…’
Guardava shoccata il filmato e piangeva in silenzio nel chiuso della camera.
‘Ha filmato tutto, che stronzo bastardo…’
Erano le cinque e trenta del pomeriggio, cercò di contattare patrizia per
renderla partecipe degli eventi, ma, lei, aveva messo la segreteria telefonica.
‘Dove cazzo sei Patty’Appena puoi chiamami’
Alle otto ancora non riusciva a trovarla, si rassegnò a andare
all’appuntamento.
Mise una gonna alle ginocchia, una maglietta sopra e partì
Alle nove, puntuale, era davanti a lui.
– Problemi luisa? Nervosa?
– Che cazzo vuoi da me, non ti &egrave bastato quello che ho fatto e faccio per te?
– No! Non mi basta! Puoi dare molto di più!
Lo guardò stupita;
– Dare di più’ Più di quello che hai avuto? Tu sei pazzo…Aveva ragione
Patrizia.
A quel nome, Paolo sorrise, pensò al pomeriggio e subito ebbe una erezione
violenta;
– Lasciamo stare Patrizia e pensiamo a te.
– Cosa vuoi da me’
– te!
– Mi avevi e mi hai perso.
Io non perdo mai nessuno, decido solo quando &egrave ora di cominciare a fare sul
serio con l’addestramento.
– Ma che cazzo dici, stai farneticando?
In quel momento venne afferrata a sorpresa da dietro e bloccata.
Urlo per la sorpresa, più che per lo spavento.
Paolo si avvicinò e le diede due schiaffi violenti sul viso;
– Calmati o ti faccio male per davvero.
Lei, cominciò a singhiozzare, Paolo guardava affascinato il seno di Luisa, era
ben più grosso di quello di Patrizia, con lei, si poteva fare diversi giochi
molto divertenti.
– Ascoltami bene, per che te lo dico solo una volta! Qui dentro, devi imparare
ad ubbidire e soddisfare ogni mio desiderio. Chiaro il concetto?
Fece di si con la testa, non era il momento di reagire, quel negro che la
teneva ferma, aveva una forza incredibile.
– Lasciala!
Il nero mollò la presa.
Mise una sedia al centro della stanza e si mise a sedere, prese una corda;
– Metti le mani dietro la schiena.
Obbedì terrorizzata dalla presenza del nero.
La legò ben stretta.
Faceva fatica a tenere l’equilibrio.
Paolo si spogliò e si rimise a sedere con il sesso in erezione, guardò il
nero;
mettimela sopra e falla impalare a gambe ben aperte.
Il negro eseguì, prese la ragazza e la poggio sulla punta del glande e poi
spinse deciso facendola scendere a sbattere con le parti intime di lui.
Luisa gemette strozzando un urlo di dolore,
– Non così scemo, deve darmi la schiena.
La fece risalire e uscire, la girò, la rimise in posizione e la spinse di
nuovo giù.
Lei gemette ancora.
Non riusciva a toccare per terra con i piedi e le mani legate dietro la
schiena non l’aiutavano di certo.
– Ancora!
E il nero rifece l’operazione.
– Ancora!
– Ancora!
– Ancora!
Paolo guardò il negro, era visibilmente eccitato.
– Tiralo fuori!
Lui eseguì
Luisa, era sbalordita e terrorizzata, quello che vedeva, non aveva niente di
normale.
– Fagli un pompino.
– No…
– Se non fai quello che ti dico, te lo faccio mettere nel culo! Vedrai che
dopo non discuti più.
Hai capito quello che ti ho detto?
Luisa fece cenno di si con la testa, Lui,sentiva chiaramente i singhiozzi.
Il nero si mise con il suo sesso a contatto delle labbra di Luisa aspettando.
Guardò affascinato il membro nero che veniva leccato sul prepuzio e la
cappella sparire tra le labbra umide di lei.
Era impossibile fare di più, troppo BIG il nero, troppo piccola la bocca che
lo riceveva
Lo sapeva il nero, lo sapeva lui.
Gli parlò all’orecchio mentre cominciava a scoparla alla sua maniera;
– Voglio vedere il negro impazzire di piacere e non voglio vedere uno schizzo,
fagli un pompino da favola, se no, quello s’incazza e poi ti vuole scopare, te
l’immagini quello dentro di te?
– Hai le qualità e la bocca giusta per farlo venire, datti da fare.
Il negro mise le mani dietro la schiena e portò avanti il sesso lasciando
libera di gestire la situazione a luisa, sapeva che era l’unico modo per farsi
fare un pompino da una donna bianca.
‘ Le nere sono meglio e hanno una bocca giusta per me’ pensò accontentandosi
di quello che sentiva da parte di lei.
Luisa, cercava di tenere il solo glande dentro di se, di più non riusciva,
ogni colpo di paolo, era un gemito sul sesso del nero.
Quando il nero sospirando venne in lei, le sembrò di bere ,tanto ne aveva in
lui.
Sapeva cosa piaceva a Paolo e lo trasferì al nero, assorbì tutto di lui.
Paolo aspettò che finisse, poi guardò Il nero;
Stesso gioco di oggi!
Luisa a quelle parole rimase sconcertata, cosa era successo il pomeriggio in
quel posto?
Guaradò il nero aprire un armadio e prendere un fallo finto, era la prima
volta che ne vedeva uno dal vero.
Vide il nero posizionare per terra e spingere su una ventosa per bloccare il
tutto.
Controllò che tutto fosse a posto, poi, venne da lei, la prese come un
fuscello e la portò sopra il fallo.
Lei cercò di scalciare per un attimo, ma,venne bloccata da un sonoro
schiaffone sulle natiche da parte del suo ex ragazzo, smise di reagire e
allargò il più possibile le cosce per facilitare l’intrusione.
Le mani dietro la schiena, erano veramente scomode,
– Liberami, lo farò meglio.
Lui, era dietro di lei;
– scopalo!
Lei provò ancora;
– dai, &egrave più divertente se sono libera…
– Scopalo!
E le diede un altra sberla sulle natiche facendola urlare.
Lei cominciò a muoversi delicatamente sul fallo.
– Dagli un aiuto!
Il nero mise le mani sulle spalle e spinse deciso.
Lei gemette e poi gemette ancora.
A un cenno di Paolo, il nero fece piegare al massimo verso il pavimento luisa,
in quella posizione il suo sedere svettava imponente verso il cielo, era più
pieno e carnoso di quello di Patrizia, Paolo, lo definiva burroso, la prima
volta che l’aveva vista in una discoteca, guardandola ballare, era rimasto
affascinato dai movimenti che lei faceva con i glutei e aveva deciso che doveva
essere suo!
Dopo solo una settimana che usciva con lei, l’aveva sodomizzata, era stato il
primo a insegnarle quella variazione sul sesso, era stata una vera goduria
sentirla gemere sotto di lui.
La ragazza si dimostrava portata e, dopo le normali lamentele della prima
volta, si era dimostrata disponibile gestendo sempre meglio le sue richieste.
Le aveva insegnato a muovere le natiche e i muscoli.
Alla fine, si era talmente abituata a essere sodomizzata da lui, che le veniva
spontaneo mettersi in posizione prima di lasciarlo, sapeva che lo avrebbe
chiesto e poi penetrata lo stesso.
Schiacciata dalla mano del negro, senza possibilità di muovere le mani,
Quando cominciò a entrare in lei divaricando le stretto passaggio, sbuffò come
un animale ferito.
– Fermati, mi stai spaccando in due…
Ovviamente, essere sodomizzata con un fallo già dentro di lei, era tutta un
altra cosa.
Ricordava la prima volta che lo aveva fatto, l’unica volta.
Qualche giorno prima, sempre in quella casa.
Paolo, la riportò alla realtà del momento, invece di fermarsi, si spinse
deciso a fondo.
Luisa, come colpita da un fulmine, cercò di scappare in avanti, ma, il nero,
già pronto, la bloccò facendole subire l’attacco completamente.
Pianse, urlò, gemette, sospirò, si adeguò.
Non poteva fare altro.
– Basta, basta,,, ti prego….
Lui continuò imperterrito, doveva diventare la normalità per lei, non poteva
avere pietà di lei se voleva portare avanti i suoi progetti.
Alla fine, dopo minuti di sodomizzazione venne.
Uscì da lei, il nero la teneva in posizione, il sedere ancora deformato dalla
penetrazione svettava aperto, paolo filmò l’uscita lenta del suo seme dallo
stretto pertugio seguendone la caduta sulle cosce.
Ne avrebbe fatto dei bei soldi su internet, c’erano dei personaggi che per un
filmino amatoriale fatto bene, pagavano certe cifre…
– Per favore lasciami uscire da questo maledetto cazzo di gomma.
Paolo fece cenno di no al nero.
– Non ne posso più, ti prego, hai avuto quello che volevi…
– Tienila così! E tu datti da fare e sbattitelo perbene!
Vide Luisa che malferma cominciava a muovere i fianchi per cercare di fare
quello che le aveva chiesto, sorrise senza farsi vedere.
‘ questa mi fa diventare ricco’
Andò a lavarsi con calma.
Dal bagno seguiva la ragazza, la quale, pur lamentandosi, non aveva mai smesso
di muovere i fianchi eseguendo gli ordini di lui.
Il culo svettava sempre in alto.
Si mise a sedere sul divano.
– Lasciala libera!
Luisa smise di danzare sul sesso di gomma, era sfinita e distrutta
fisicamente,
Il sedere le bruciava maledettamente e la fica, era tutto un fuoco per la
penetrazione continua.
Si girò barcollando, si guardarono;
Vatti a lavare per bene e torna qui in fretta, non abbiamo ancora finito noi
due.

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