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Racconti Erotici Etero

Anime dannate tre labbra fi fuoco

By 14 Gennaio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Eccomi al quarto giorno con lei davanti che aspetta ordini.
Sensuale come non mai.
Camicetta di jeans firmata con un disegno di topolino in rilievo, due bottoni slacciati a fare vedere l’inizio di un piccolo seno libero da vincoli di reggiseno, minigonna grigia, il minimo della decenza lasciato alla poca immaginazione, calzino anch’esso grigio, tipicamente sportivo, tipicamente femminile, su un paio di scarpe da ginnastica di Lacoste.
Guarda la firma della gonna e riconosco la scritta’ Prada’.
Una borsetta di Guidi e gli occhiali Rayban.
‘Cazzo’&egrave tutta firmata, ma, dove prende tutti quei soldi, poi, mi viene in mente quello che aveva detto di mia figlia e di lei e rabbrividisco al pensiero di quante ragazze si prostituiscono per mantenersi.
Quel pensiero spegne tutto il mio eccitamento;
– Sei tutta firmata, sembri la reclame di una pubblicità.
Lei non risponde, aspetta in piedi che io gli dica cosa fare.
Per la prima volta la invito a sedersi, quando accavalla le gambe non posso fare a meno di guardarle, il cuore salta un battito.
Sei pronta a entrare definitivamente nel tuo ruolo di segretaria tutto fare?
Si, sono sicura di riuscirci.
– Ti sei rimessa con il tuo ragazzo?
– Si.
– E cosa ne dice di questa novità?
– Ha brontolato un poco per che ci vedremo meno, ma, ovviamente ha abbozzato.
– Come vanno le cose tra voi due?
– In che senso?
– Hai capito, intendo intimamente.
Ci pensa diversi secondi, sta cercando le parole giuste;
– Normali, niente di eccezionale, direi che l’unico problema, &egrave che lui, &egrave molto tradizionalista e metodico, mentre, io sono più fantasiosa e propensa alle novità.
– Ti piacciono molto le novità, si, lo avevo capito e credo ti piaccia anche molto trasgredire.
– Si, già mi conosci bene, risponde con gli occhi lucidi e pieni di una luce pericolosamente inebriante.
Decido che &egrave ora di passare all’azione o morirò di desiderio represso.
– Chiudi la porta a chiave.
Si alza e esegue, torna e rimane in piedi.
Mi sposto con la poltrona a rotelle portandomi a un metro da tutti gli ostacoli e le faccio gesto di girare attorno al tavolo, l’atmosfera diventa tesa, sensuale, Patrizia si sposta piano, a piccoli passettini e si posiziona a dieci centimetri, alzo una mano verso la sua, lei si lascia prendere, le faccio capire cosa voglio da lei in quel momento, lei, poggia una mano sulla mia coscia, la accarezza pensierosa e poi decide, l’altra mano si posiziona sull’altra coscia e dolcemente si inginocchia, io, istintivamente allargo le cosce e guardo con cupidigia la scena, mi guarda negli occhi per una frazione infinita di tempo, poi, vedo solo i suoi capelli e sento il rumore della cerniera, il primo contatto, &egrave da sopra il boxer, poi, sento l’elastico spostarsi e una mano calda si appoggia al mio sesso teso.
Lo sento libero e svettante;
– wwwww Is Big, la sento farfugliare; Non me l’aspettavo…
Lo accarezza indecisa rimane ferma a pochi centimetri come ipnotizzata, rompo quel momento poggiando una mano sui capelli e spingendo dolcemente ma con fermezza, lei non resiste minimamente, lascia che la distanza si annulli e per la prima volta sento l’alito caldo e poi, le labbra umide e infine la lingua, lascio che si abitui al mio sapore a quello che sta per fare, lascio che si abitui all’idea e aspetto di vedere la testa andare su e giù come quella notte nel vicolo.
Improvvisamente, il glande viene superato e tutto diventa un brivido continuo, piccoli sospiri, piccoli errori di tempo e momenti di respiro cercati, poi, diventa fluida, come se avesse superato gli ostacoli. comincia a scivolare stringendo al momento giusto, si ferma un attimo, alza gli occhi a guardarmi, aspetta il mio consenso, muovo la testa in un cenno affermativo e parlo;
– Mi raccomando piccola, non posso permettermi di sporcare i calzoni, quindi, sai cosa fare.
Lei torna a guardarmi, per un attimo lascia la presa, si sfila per parlare;
– Tu vuoi che io…Non l’ho mai fatto fino in fondo;
Le accarezzo i capelli;
– C’&egrave sempre una prima volta, lo sai che mi aspetto molto da te e le nuove esperienze si fanno provandole.
Finisco la frase e le spingo di nuovo la testa verso il basso, lei mi guarda per un ultimo momento poi, chiude gli occhi e mi avvolge con il suo calore, questa volta il ritmo &egrave più deciso e le labbra più strette, continuo ad accarezzarle i capelli lasciandola libera di trovare il suo ritmo, le sue mani si appoggiano decise sulle mie cosce, poi, la destra scende a cercare le mie intimità e appoggiandosi al mio sesso, prende il ritmo della bocca, sono ormai molto vicino, non voglio trovarla impreparata;
– Brava la mia piccola, sono molto vicino e, così dicendo allargo ulteriormente le cosce e spingo il bacino verso lei.
Lei mugola a questa variazione di ritmo, qualche momento per adeguarsi alle mie spinte decise e poi la liberazione…
Lei porta la seconda mano sulla coscia e spinge le unghie nella carne al momento del mio piacere, sento che cerca di seguire i miei scatti di piacere, non stacca le labbra, anzi, le serra ancora di più, riceve il mio seme indomita fino all’estremo, la sento respirare affannosamente, poi, capisco che ha deciso cosa fare, la sento deglutire e riprendere a darmi sensazioni forti accompagnando le mie ultime bizze.
Sono stremato da tanto godere, Patrizia, ha superato le mie più rosee aspettative, se continuerà a seguirmi e a dare tutta se stessa, mi aspettano sicuramente giornate indimenticabili.
La guardo mentre si stacca da me, si tocca le labbra incredula per quello che ha compiuto, ha lo sguardo orgoglioso di chi sa di avere fatto una cosa ben fatta, mi fissa con gli occhi eccitati, vuole la conferma di avere fatto una cosa giusta;
– Come sono andata?
– Per essere la prima volta, te la sei cavata bene, ma imparerai a fare di meglio ‘ E le accarezzo i capelli guardandole i capezzoli duri per l’eccitazione, poi aggiungo;
– Lo hai trovato difficile andare fino in fondo?
– Intanto l’ho trovato più grosso di quello che sono abituata e quindi ho dovuto adattarmi alle nuove misure – mi dice facendomi la lingua, poi prosegue;
– Mi aspettavo di peggio, molto peggio… Se a te piace così, mi sa che mi dovrò abituare, anche per che mi sembra ti piaccia molto questo tipo di rapporto.
– Si piccola, ma, mi piace anche dare non solo avere, avrai modo di rendertene conto.
Per la prima volta vado sotto la piccola gonna e cerco il suo pube, lo trovo estremamente bagnato;
– sento che &egrave piaciuto anche a te questa tua nuova esperienza, bene, immagino più tardi come resterai soddisfatta quando ricambierò.
– Più tardi? Ma io devo andare dal mio ragazzo, più tardi.
– Trova una scusa, ho ancora troppa voglia di te e ti assicuro che non ti pentirai.
Mi guarda, ci pensa un attimo, tira fuori il cellulare, compone un numero;
– Ciao, Si tutto bene, volevo avvisarti che non riesco a venire stasera,.
Ascolta una risposta, mentre, la mia mano le accarezza sensualmente le cosce, &egrave ancora inginocchiata davanti a me;
– Lo so, lo so,l ma cerca di capire, sono i primi giorni e devo fare quello che mi chiede – E stringe le cosce per bloccare la mia mano
– Si, certo, ci vediamo domani sera… -e chiude velocemente il cellulare lasciandolo cadere, poi, allarga le cosce lasciandomi libero di giocare con lei, con il suo corpo, con il suo caldo ventre.
Ha chiuso gli occhi, l’ho fatta alzare e divaricare le gambe, sta tremando e non &egrave il freddo.
Guardo le labbra carnose della bocca, piene, penso a quello che &egrave stato, continuo ad accarezzarle il monte di venere da sopra gli slip, ancora non ho forzato nessuna strada, deve impazzire di desiderio.
La guardo aprire la bocca, gemere e poi sussurrare;
– Dio mio che bello,che bello… continua ti prego…

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