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Racconti Erotici EteroTrio

Anna 5 – La sua amica Giada

By 26 Febbraio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Capitolo 7 ‘ Anna 5 ‘ Mi porta la sua amica Giada

Alcuni giorni dopo, mandai ad Anna un messaggio, dicendole di venire da me per le 5 del pomeriggio. Qualche minuto prima dell’ora stabilita Anna si presentò da me.

-‘Buona sera, amore, eccomi’ disse entrando e, senza attendere un secondo, iniziò a spogliarsi, rimanendo nuda davanti a me.

-‘Brava, la mia cagnolina’ la salutai.

Mi sedetti sulla poltrona e lei rimase in piedi davanti a me, in attesa di ordini. La feci inginocchiare.

-‘Vedi, schiavetta mia, per darti un segno del mio amore, ho deciso di acquistare un bel collare per la mia cagnolina’ le dissi.

-‘Oh, grazie, mio padrone, finalmente potrò portare un segno del fatto che sono la tua piccola schiava’.

Avevo comperato un bel collare di velluto nero con un anellino d’argento dove agganciare il guinzaglio abbinato, anch’esso di velluto nero e finiture argento.

-‘Bene, ora che indossi il segno della tua appartenenza a me sarai ancora più legata me’ dissi, alla fine.

-‘Oh, padrone, sono così felice !’ fece, ‘Cosa posso fare per ringraziarti ?’

-‘Ho voglia di scoparmi la tua mica Giada’ feci, ‘falla venire qui da me e preparala perciò che io possa spassarmela un po’ con lei. Poi, avrai il tuo premio, se te lo sarai meritato, altrimenti ti aspetta una punizione’.

-‘Oh, sì signore, farò come mi ordini, mio padrone, Farò tutto quello che posso per accontentarti’ rispose lei, un pochino spaventata.

Comunque, corse subito a prendere il suo telefonino e ritornò di corsa. Si mise a chiamare la sua amica. Quando rispose, le feci cenno di mettere il viva voce, dato che volevo sentire la conversazione. Dopo i primi convenevoli, i commenti sulla giornata scolastica e sui compagni, infine, la conversazione entrò nel vivo di quello che m’interessava.

-‘Sai, ora sono dal mio nuovo ragazzo’ fece Anna, ‘Ti andrebbe di conoscerlo ? Io gli ho parlato molto di te e mi ha detto che gli piacerebbe conoscere la mia amica, quella che ci aiuta quando vogliamo stare assieme’.

-‘Sì, perch&egrave no ?’ rispose Giada, ‘sono curiosa di conoscere il tipo che ti ha fatto lasciare l’altro e che ti fa essere così innamorata’.

-‘B&egrave, se ci tieni, potresti venire a casa sua’.

-‘Perch&egrave ? Abita da solo ?’

-‘Sì, certo, non &egrave mica un ragazzino come gli altri. E’ un uomo maturo’

-‘Ti relazioni con i vecchi ?’

-‘Sai, le persone mature sono molto diverse dai ragazzini, ti fanno sentire donna, desiderata, ti fanno da guida, sono una cosa completamente diversa. Dovresti provare anche tu a conoscerne qualcuno, vedresti quanto diverse sono le cose con lui’.

-‘Mi incuriosisci. Quasi quasi vengo lì di corsa a vedere che tipo &egrave. Tu sei proprio persa dietro a lui’.

-Non hai idea di quanto sia affascinante e coinvolgente. Ma non ti devi fermare all’aspetto fisico. Io mi sento completamente dominata da lui e &egrave una cosa splendida. Non mi sono mai sentita così’.

-‘Dev’essere un tipo molto particolare, per sentirti così. Ma dimmi, a sesso com’&egrave ?’ fece ad un certo punto Giada con un tono di curiosità.

-‘Oh, meraviglioso, mi fa godere in modo incredibile. Dovresti provare per credere !’.

-‘Ma va là’ esclamò Giada.

-‘Guarda, vieni e prova, non posso dirti altro’.

-‘E tu mi faresti fare sesso con il tuo uomo ?’ disse, incredula, Giada.

-‘E perch&egrave no ? Se lui lo desidera, chi sono io per negargli una cosa che gli piace ?’

-‘Mi stai facendo morire dalla curiosità. Quasi quasi vengo subito’ concluse Giada.

-‘Allora ti aspetto’ fece Anna, dandole l’indirizzo. Poi si rivolse a me.

-‘Ho fatto bene ?’ mi chiese.

-‘Sei stata brava’ le dissi, ti merito un premio, ‘ma ovviamente, te lo darò dopo aver conosciuto Giada’.

-‘Grazie padrone’ fece, inginocchiandosi davanti a me, per farsi accarezzare e coccolare.

Dopo circa mezz’ora, durante la quale mi sono dedicato a coccolare la mia schiavetta, ma senza scoparla, nonostante le sue richieste, sentiamo suonare alla porta. Anna prese ed andò a vedere chi c’era dallo spiocino.

-‘E’ Giada’ mi disse, ‘la faccio entrare o vuoi aprire tu, padrone ?’

-‘Fai tu’ risposi. E lei, ubbidiente e nuda, con il suo bel collarino, aprì, facendola entrare.

Giada, vedendola nuda, rimase sorpresa. Al che Anna la prese per mano e, dopo aver chiuso la porta, la portò in soggiorno da me.

-‘Padrone, questa &egrave la mia amica Giada’ fece.

-‘Ma &egrave vecchio’ disse Giada con fare perplesso.

-‘non badare all sua età, vedrai’ ribatté Anna.

Io mi alzai e andai loro incontro. Giada aveva dipinta la sorpresa in faccia, non sapeva cosa fare o dire al che mi avvicinai a lei e le presi una mano, attirandola verso di me.

-‘Ciao, Giada, io sono Pino’ le sussurrai attirandola verso di me e dandole un bacio sulle labbra.

Lei cercò debolmente di ritrarsi ma la tenevo saldamente così che non poté allontanarsi. La condussi verso il divano, mi sedetti e la feci sede accanto a me, passandole un braccio attorno alle spalle mentre Anna si sedeva sull’altro lato, abbracciandola anche lei. Poi Anna, sporgendosi verso di lei, lentamente iniziò a sbottonarle la camicetta.

-‘Ma che fai ?’ sbottò Giada.

-‘Ma se vuoi provare a fare sesso con il mio padrone, non vorrai mica restare vestita, vero ? Per fare sesso bisogna denudarsi’ ribatté dolcemente Anna, continuando a spogliarla.

Io, nel frattempo, avevo infilato la mia mano dentro la camicetta sbottonata da Anna e avevo preso in mano una delle tette di Giada, iniziando a massaggiarla delicatamente. Giada, ancora un po’ contratta, si appoggiò allo schienale del divano con un sospiro. I suoi capezzoli stavano iniziando ad indurirsi sotto il mio trattamento. Nel frattempo Anna aveva completamente sbottonato la camicetta di Giada e le aveva abbassato le spalline del reggiseno, lasciando così le tette libere. A quel punto mi abbassai ed iniziai a succhiarle i capezzoli, a morderglieli, mentre con la mano ero risalito lungo le sue cosce ed ero arrivato alle mutandine, infilando la mano dentro ed iniziando a massaggiarle la fighetta. Giada oramai stava respirando in modo affannoso.

A quel punto, Anna le si inginocchiò davanti e, dopo averle sbottonato la gonna, iniziò a sfilargliela, aiutata da Giada che alzò il bacino per facilitarle il lavoro. Dopo la gonna, partirono pure le mutandine. Anna allora si alzò, le levò del tutto la camicetta ed il reggiseno, lasciando Giada nuda, mentre io continuavo a succhiarle i capezzoli e a tormentarle la patatina. Oramai Giada era partita del tutto, stava mugolando di piacere. Feci cenno ad Anna di inginocchiarsi davanti a Giada e di iniziare a leccarle la passerina mentre io mi spogliavo e tiravo fuori il mio cazzo.

Quando fui pronto, Anna, ad un mio cenno, fece alzare Giada e la fece impalare su di me. Il mio uccello affondò in quella stretta e bollente fighetta. Giada fece un ‘Ooooohhhhhhhhhhh’ prolungato nel sentirsi riempita.

-‘Oddio mio, mamma mia, che bello mi sento svenire’ fece Giada, iniziando a cavalcarmi con foga.

Per un po’ la lascia fare poi, un po’ alla volta iniziai a darle il mio ritmo, lento e profondo, Questo la fece impazzire dal piacere e venne con un urlo. Ovviamente, io non ero che all’inizio, per cui mi alzai tenendola per il culetto mentre lei si appendeva al mio collo e così messi, ben piantato dentro di lei, la portai in camera da letto. La stesi sul lettone ed iniziai a cavalcarla con lunghi e lenti affondi.

Nel frattempo Anna si era stesa a fianco a noi e si stava masturbando mentre ci guardava con la faccia stravolta dal piacere. Io, nel frattempo, continuavo a darci dentro a Giada, facendole anche cambiare più volte posizione. Lei venne un numero imprecisato di volte ed infine mi scaricai dentro alla sua passerina. Al che mi sfila e mi stesi supino. Anna si precipitò sul mio membro ed iniziò a pulirmelo delicatamente con la sua linguetta.

Alla fine rimanemmo stesi sul lettone, ansimando tutti e tre, Giada alla mia sinistra e Anna alla mia destra, la sua testolina appoggiata alla mia spalla mentre la tenevo abbracciata.

La prima a riprendersi fu Giada.

-‘Mamma mia, che cosa incredibile, non ho mai goduto tanto in vita mia. Tutti quelli che mi hanno scopato prima, venivano molto prima, alcuni addirittura prima di me, lasciandomi poi a bocca asciutta’.

-‘Allora ti &egrave piaciuto ?’ chiese Anna.

-‘E’ stato splendido. Ho la patata in fiamme. Mi lascerai approfittare del tuo uomo ancora ?’ chiese Giada.

-‘Se il mio padrone vorrà, certo. Io faccio tutto per compiacerlo’ rispose Anna.

-‘Vorrei che tu mi scopassi ancora’ fece Giada, rivolta a me.

-‘Quando ne avrò voglia, ti farò chiamare da Anna. Ora vatti a lavare e non sporcarmi il letto’ risposi, con fare brusco.

-‘Hei, che maniere’ disse.

-‘Se non ti comodano, lì c’&egrave la porta’ ribattei io, ancora più brusco di prima.

Lei si alzo, quasi correndo e si diresse al bagno, per lavarsi.

-‘Non trattarla male, ti prego, padrone’ fece Anna, dolcemente.

-‘Deve imparare chi comanda qua’ risposi, ‘tu sei la mia schiavetta preferita. Se altre vogliono entrare, si metteranno in coda e dovranno imparare chi comanda, anche suon di sculacciate. In fin dei conti, hai preso qualche sculaccione pure tu’.

Al che Anna si sollevò ed iniziò ad accarezzarmi e baciarmi, massaggiandomi con le sue belle tettine e facendomi il solletico con i capelli. Mi fece voltare ed iniziò a farmi dei dolci massaggi con le tettine su tutta la schiena mentre mi baciava e mi leccava la pelle molto delicatamente, scendendo pian piano verso il sedere e le gambe. Anche se ero stanco dalla lunga cavalcata con la sua amica Giada, il suo trattamento iniziava a eccitarmi.

Mentre Anna mi stava facendo quel dolcissimo trattamento, Giada apparve sulla porta, ancora nuda, e si mise a guardarci. Ciò mi fece eccitare ancora di più e, quando Anna mi chiese di voltarmi per ripetere il trattamento anche sul mio petto, avevo già una bella erezione, cosa non trascurabile, vista la mia veneranda età e la cavalcata precedente. Io chiusi gli occhi e mi lasciai andare. Ad un certo punto, Anna mi prese l’uccello in bocca per farlo venire ancora più duro ed infine, quando fu di suo gradimento, s’impalò con un gran sospiro.

Nel frattempo Giada, appoggiata allo stipite della porta aveva iniziato a masturbarsi con foga. Io rimanevo immobile mentre Anna mi cavalcava lentamente, mugolando dal piacere. Dopo un po’, venne con un ‘oooooooooohhhhhhhhhhhhh’ prolungato. Al che si sfilò e cambiò posizione. Venne ancora ed ancora e ad ogni orgasmo, cambiava posizione, prese dal Kamasutra, sempre di quelle con l’uomo sotto passivo e la donna sopra. Io, ovviamente, non avevo ancora recuperato della scopata precedente e quindi stavo durando ancora più delle altre volte Alla fine, Anna, esausta e sudata, si dette per vinta e si mise quasi a piangere per non essere riuscita a farmi venire.

-‘Oh, padrone, scusami, non ce la faccio più’.

-‘Shhh, non piangere piccolina mia’ le sussurrai all’orecchio tenendola abbracciata stretta contro di me, sempre impalata sul mio pisellone, ancora in pieno tiro. Poi, rivolto a Giada, feci brusco ‘Vieni qua, tu, che ora ti inculo, così ti riempio anche quel bel culone che hai’.

Anna si sollevò da me, abbrancai Giada per un braccio. La misi a 90 e da dietro, con un colpo deciso, le infilai il cazzo nel culo. Lei diede un urlo, non essendo abituata a prenderlo, anche se non lo aveva proprio tanto stretto. Doveva comunque aver preso qualche cazzo oppure essersi infilata qualcosa. Fatto sta che iniziai a pompare deciso fino a che venni dentro il suo culo.

-‘Porco, mi hai sfondata’ cercò di dire, al che io inizia a darle dei potenti schiaffi sul culo.

-‘Così impari a rivolgerti a me senza rispetto’ feci, continuando a sculacciarla.

-‘Aia, mi fai male, fermati’.

-‘Mi fermerò quando imparerai a comportarti’.

-‘Ti prego fermati, non lo farò più, mi comporterò bene, sarò ubbidiente, ma fermati, mi stai facendo male’ iniziò a fare con voce implorante Giada, mentre Anna ci osservava con gli occhi sbarrati.

-‘Ecco, così va meglio, ed ora bada a non rivolgerti mai più a me con quel tono arrogante, sennò la prossima volta sarà peggio’ le dissi lasciandola andare. Aveva il bel culo tutto rosso. ‘Ora ti puoi rivestire e andare a casa’ le dissi, sedendomi sul bordo del letto.

-‘Quando ti potrò rivedere ?’ chiese, con fare umile.

-‘Non lo so, come ti ho detto, quando avrò voglia di te ti farò chiamare da Anna. Ma ricorda, lei &egrave la mia favorita. Se vorrai essere ammessa dovrai comportarti bene, ubbidire senza discutere, eseguire i miei ordini. Ora vai. Anna, per favore, accompagnala alla porta e poi ritorna da me’

-‘Sì, padrone’ fece.

Quando la ebbe accompagnata, ritornò da me e mi si sedette in grembo, abbracciandomi.

-‘Sei stato dure con lei, padrone’.

-‘L’ho trattata come meritava, se vuole far parte del nostro gruppo, deve imparare a comportarsi in modo adeguato. Vedrai che dopo la lezioncina di oggi, le prossime volte si comporterà meglio’.

-‘Ma non &egrave che mi lascerai per lei, padrone ? ‘ chiese, facendo lo sguardo triste.

-‘No, piccolina, tu sei sempre la mia preferita. Ma ora mangiamo, che mi &egrave venuta una gran fame con tutto questo esercizio fisico’ feci, sorridendo e dandole una pacca dolce sul culetto. Al che Anna si precipitò in cucina a preparare la cena.

Quando finimmo di cenare, ci accomodammo in soggiorno. Lei si accoccolò sulle mie ginocchia, mentre il la tenevo abbracciata.

-‘Sai’ le annunciai, ‘ho deciso di prenderti con me per tutto il tempo, non soltanto per i fine settimana’.

-‘Oh, padrone, &egrave la più bella notizia che potevi darmi’ disse iniziando a baciarmi la faccia con dolcezza, ‘e da quando potrà avvenire questo?’

-‘Domani andremo a casa dei tuoi a prendere le tue cose, così da domani potrai restare qui da me fintanto che lo vorrai’.

Dopodiché, andammo a dormire, stanchi ma soddisfatti.

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