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Racconti Erotici Etero

Aveva iniziato

By 28 Maggio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Vedendola in giro per l’ufficio mi capitava spesso di notare che aveva un fisico proprio niente male, il seno non troppo abbondante, i fianchi ed il sedere notevolmente graziosi e ben fatti, insomma una bella ragazza molto femminile.
Restando fedele ai miei principi (niente sesso nell’ambito lavorativo) cerco di non mostrare il minimo interesse per LunaMaria come donna, la tratto con gentilezza e simpatia ma niente di più, una preziosa collaboratrice e basta.
Ho notato con piacere il suo desiderio d’imparare velocemente chiedendo spiegazioni delle cose in cui non ha una conoscenza ad ampio raggio.
L’ufficio non è molto grande, alla sinistra della mia scrivania un armadio dove LunaMaria conserva i suoi contenitori di materiale, rendendomi impossibile non notare il suo modo sempre impeccabile nel vestirsi, sportiva o elegante, o entrambi allo stesso tempo ma facendo sempre risaltare il suo delizioso corpo.
Sportiva; capelli RossoMogano con due treccine che le scendono ai lati del suo luminoso viso, magliettina corta che mette in mostra il suo rotondeggiante ombelico, abbinata ad un pantalone sportivo tipo pantacollant o jeans.
Elegante; Capelli sciolti che appoggiano sulle spalle ed in parte sulla sua schiena abbronzata che genera un effetto ramato ai suoi capelli, magliettine attillate di vari colori, ma sempre colori che mettono in risalto il suo luminoso viso di cui fanno parte due occhioni grandi vivaci e pieni di luce che accentua un sorriso radioso che predispone chi la guarda in uno stato di dolcezza.
Non ho difficoltà a trovare la concentrazione per il mio lavoro, riesco ad isolarmi da qualunque genere di rumore, ma quando LunaMaria passa avanti alla mia scrivania’ raramente riesco a non apprezzare la sua grazia nel muoversi ed ammirare il suo corpo, rimanendo sempre attento a non farle notare che la sto guardando.
LunaMaria alla sinistra della sua scrivania a una bassa cassettiera con sopra sempre una notevole pila di carta (documenti da consultare), dove per cercarli è costretta a porsi (non avendo la poltroncina girevole) a gambe divaricate, inducendo i pantaloni ad attillarsi al suo bacino mettendo in risalto le labbra abbondanti e sode del suo sesso.
Un giorno uscendo dall’ufficio per andare fuori a fumarmi una sigaretta), mi trovo a scorgere uno spettacolo della natura’
LunaMaria stava mettendo in ordine alcuni documenti (nella posizione prima descritta), indossando dei pantacollant blu scuro che mettevano in risalto non solo le sue labbra, ma anche i minimi particolari del suo aggraziato tesoro nascosto in mezzo alle sue gambe’
Fuori dagli uffici ed anche con la desiderata sigaretta accesa non riuscivo a togliermi dalla testa quell’immagine meravigliosa’ non saprei dire se la sigaretta l’abbia fumata o masticata, il certo è solo il mio rientro in ufficio dopo pochissimo tempo’
Lei era ancora in quella posizione, esco nuovamente nell’intento d’andare a prendermi un caffé, cercando di convincermi che questo mi avrebbe aiutato a pensare ad altro.
Distributore di caffè (quelle d’uffici), tasto caffè corto, bicchierino, discesa del caffè con l’entusiasmante immagine che non sfumava minimamente dalla mia mente, il caffè era sceso anche troppo’, altri pensieri impegnavano la mia mente.
Ritorno verso l’ufficio, mi fermo sulla porta, Lei era ancora indaffarata su quei documenti’ mi appoggio allo stipite della porta con il bicchierino del caffè in mano’ non riuscivo a non guardarla ‘ la temperatura del mio corpo era salita notevolmente, e forse, LunaMaria sentendo il mio sguardo sollevò gli occhi da quello che stava facendo per guardarmi’ in quel momento alla temperatura del mio corpo (già molto elevata) si aggiunse anche un terribile stato di vergogna facendomi diventare rossissimo’
LunaMaria sorrise dicendomi una battuta (che ora non ricordo) forse per aiutarmi ad uscire dall’imbarazzo’
Torno alla mia scrivania con il lunghissimo caffé, tanto lungo da far concorrenza ad un cappuccino, per mettermi a fare alcuni lavori di ricopiatura che non necessitano di una grande concentrazione (cosa impossibile da trovare in quel momento)’ trascorrono pochi minuti e’
LunaMaria è alla sinistra della mia scrivania che sta archiviando dei documenti’ per quanto mi sforzi non riesco a non scrutare ogni minima curva del suo posteriore inguainato in quei pantacollant’ sarà l’eccitazione che ho in corpo, ma direi proprio che sta muovendo i fianchi lentamente ed in modo sensuale’ scherzi dell’immaginazione sicuramente’ non posso fare a meno di fare una considerazione con me stesso ‘LunaMaria, esternamente (per ora non posso dire di più), è una Ragazza che ha tutto ciò che serve per far felice un uomo’, senza nessun dubbio in merito!!
Si gira e noto benissimo i suoi capezzoli turgidi sotto la sua magliettina azzurra’ questa non è immaginazione, è realtà!!
Lei mi guarda e sorride mentre si sposta alla sua scrivania lasciandomi a fantasticare su di lei con il mio ragazzaccio dentro i pantaloni sempre più duro’ (devo assolutamente scaricare la tensione o faccio qualche sproposito’)
si siede mentre i nostri sguardi sincrociano ancora (mi sembra che abbia uno sguardo molto sensuale con la consapevolezza di non essere obiettivo viste le condizioni ormonali nelle quali mi trovo)’ cerco di nascondere la mia erezione sotto la scrivania, tengo il ragazzaccio con una mano in tasca mentre inizio a pensare seriamente di andare in bagno per scaricare la tensione’ non ho più l’età per masturbarmi, ma quando ci vuole ci vuole, non sono diventato cieco da ragazzo’ non lo diventerò certo adesso!
LunaMaria s’avvicina nuovamente alla mia scrivania chiedendomi se mi sentivo bene perché le sembrava che avevo un’aria molto tesa’
Sorridendole la tranquillizzo del mio stato di salute, rassicurandola’ Lei, poco convinta se ne va sorridendo a trasmettere un fax ‘
Mentre rifletto sul mio problema momentaneo’ sento la voce di un’altra mia collega (dell’ufficio affianco) che mi chiama chiedendomi se potevo andare da Lei per risolvere un problema con un Cliente.
Cazzolina!!!
Non posso sicuramente andare dalla collega in queste condizioni, il ragazzaccio non voleva saperne di mettersi a dormire, non smetteva di rammentare tutto quello spettacolo della natura continuando a spingere sui pantaloni creando un rigonfiamento ben visibile’ prendo tempo giustificandomi che ero in una situazione molto complessa ‘ non ho detto una bugia!!
Qualche giorno dopo in una delle piccole pause dove di solito prendiamo un caffè e scambiamo due parole in comunità sul più e meno, il discorso cade su quale trasmissione televisiva erano posizionati i nostri televisori, LunaMaria con il suo viso sorridente sbanca tutti riferendoci che nella serata precedente non aveva guardato la televisione perché impegnata a fare altro’ nel viso di tutti i presenti compare quell’espressione di sogghigno che vorrebbe dire ‘furbettina ieri sera hai scopato’ Lei notando queste espressioni poco felici scoppia in una grande risata, per poi informarci che la sua serata era stata impegnata nel fare la marmellata (secondo Lei, gli viene benissimo), proponendosi di farcela assaggiare, sostenendo che di solito gli viene molto polposa, ma fluida allo stesso tempo.
Una Mattina di qualche giorno dopo (per andare da alcuni Clienti dell’azienda), mi trovo casualmente a passare nelle vicinanze dell’abitazione di LunaMaria, non conosco il punto preciso’ ma la zona è quella!
Mille immagini e pensieri di lei mi frullano in mente, talmente tanti che mi sembra di sentirne anche il profumo della sua pelle’. lo faccio’ non lo faccio’ lo faccio’ non lo faccio’
Sono le h. 8,30 di mattino di un giorno che Lei è di riposo’ il pensiero che fosse ancora nel suo nido a dormire’ lo faccio’ lo faccio’
Prendo il telefono e chiamo’ nello stesso tempo che digito il suo numero nella mente immagini di LunaMaria scendono come un fiume in piena’ come sarà il suo abbigliamento casalingo; magari indossa una tuta da ginnastica o forse un abitino da casalinga corto, oppure un grembiulino’
La mia espressione del viso da sognatore cambia in seriosa nel momento in cui scendo dalle nuvole pensando che non avevo la motivazione per la mia telefonata’ il telefono inizia a suonare’
Non posso certo dirle che la chiamo perché ho voglia di vederla mentre si muove nella sua casa, e neanche perché quando la vedo o mi si avvicina i miei ormoni maschili iniziano a correre ed ad urtare all’impazzata come le macchinine dell’autoscontro’
Manca una motivazione almeno plausibile della telefonata’ la marmellata e la prima cosa che mi viene in mente’ Si si si’ la marmellata di cui aveva parlato in ufficio’ il cellulare smette di suonare’
‘Buongiorno Ragazzaccio’
Panico’ (ho sbagliato numero?’ mi ha scambiato per un altro?..) riesco a rispondere con alcuni rumori che si assomigliano solamente a delle parole:
‘LunaMaria sono Arzigano’
La sento ridere’ e rassicurarmi dicendomi che sapeva chi la stava chiamando, perché al momento in cui ci siamo scambiati il numero di cellulare oltre al numero aveva inserito anche il mio nome’ (ridendo, ed incalzando senza pietà), mi mette anche al corrente che sono una decina di anni che nei cellulari se la Persona chiamante è nella rubrica al suono compare anche il nome’.
In quel momento l’imbarazzo era talmente grande da farmi diventare piccolo piccolo, talmente piccolo che sarei stato comodamente all’interno del mobiletto portaoggetti della vettura.
Passato il momento di rincoglionimento avanzo con la tattica della marmellata chiedendole se la proposta d’assaggio era ancora valida , aggiungendo che sarei stato felice di dirle il mio parere ed anche quello di una mia Zia norvegese esperta in marmellate, perchè produttrice nel suo paese d’origine, una Zia che sarebbe passata a trovarmi il giorno dopo’
Lei educata e gentile come sempre non m’interrompe, poi ancora una bella e dolce risata’ (credo che se gli avessi raccontato che la sua marmellata avrebbe trasformato l’Orco cattivo nel Principe Azzurro mi avrebbe creduto più facilmente), subito dopo mi conferma la validità dell’assaggio ed inizia a spiegarmi dove si trova la sua abitazione.
Porca paletta e porco secchiello, questa volta la fortuna cieca si è tolta la benda e ci ha visto bene’ sono vicino alla sua abitazione e devo fare solo un pezzettino di salita per arrivarci’ la salita è breve e mentre la percorre non è un fiume in piena, ma un oceano di pensieri che si aggrovigliano nella mia mente’
non le ho chiesto se il marito era in casa!’
non le ho chiesto se questa mia visita le provocherà dei problemi!..
non le ho chiesto’!!!
non le ho chiesto’!!!
Tutti questi ‘non le ho chiesto’ mi fanno venire voglia di girare la macchina, magari scusandomi e motivandomi con ‘ho ricevuto una chiamata urgente’.
Il ragazzaccio, da dentro i pantaloni, m’implora di non invertire la direzione agendo anche leva sul fatto che la zia norvegese rimarrebbe delusa dal fatto che non avrebbe potuto dare il suo parere sulla Marmellata!!
Il ragazzaccio non ha veramente ritegno, ha tirato fuori anche quella mega cazzata della zia norvegese per convincermi!!
Ora che ci penso’ anche LunaMaria quando a risposto al telefono mi ha salutato chiamandomi ragazzaccio’ capperina, è impossibile che Lei sappia come io chiamo il mio compagno di vita che porto dentro i pantaloni’ una coincidenza sicuramente’ questa casualità mi fa autoconvincere a scendere dalla vettura’
Ingresso del palazzo dove abita’ due persone su due diverse finestre in due appartamenti diversi puliscono i vetri mentre guardano fuori’ capperina che strano forse stanno facendo una gara sulla pulizia dei vetri’ un’altra finestra vicino all’ingresso del palazzo si apre’ si affaccia una signora munita di un enorme annaffiatore intenta ad annaffiare due piccole piantine di fiori appoggiate sul davanzale’ Ma!!!, strano, in estate di solito, i fiori si annaffiano di sera e non con annaffiatore di quella portata che facilmente l’affoga’ in ogni caso ognuno a casa sua fa come crede meglio.
Tutte queste cose mi fanno aumentare l’adrenalina di disagio e di preoccupazione per i problemi che potrei creare a LunaMaria.
Suono il suo campanello all’ingresso del palazzo’ quei pochi secondi che passano prima che LunaMaria faccia aprire automaticamente il portone sembrano giorni’ nel mentre, scambio un buongiorno con la signora dei fiori, che per vedere bene si era messa in una posizione da innaffio unica al mondo.
La voce di LunaMaria al citofono mi chiede di salire’ apro il portone’ un gatto esce velocissimo come se qualcuno lo stesse inseguendo’ salgo le scale’ tre scale per volta’ adrenalina in aumento’ salgo e mi guardo intorno (sembro l’agente 007)’ ancora poche scale e sarò al portone di LunaMaria’:
‘Ciao Arzigano, hai fatto fatica a trovarmi?’
Rallento bruscamente la velocità d’ascesa e salgo lentamente alzando il capo verso la direzione di quella voce.
Lei è sul portone che sorride con il viso pieno di luce’ capelli raccolti dietro la nuca’ la mano sinistra appoggia sullo stipite del portone mentre la destra scende lineare verso le sue gambe coperte fin sotto le ginocchia da un troppo abbondante accappatoio grigio antracite (forse del marito), che mette molto in risalto il colore dei suoi occhi e quello della pelle abbronzata.
Un’immagine da togliere il fiato!!!
Faccio le ultime scale cercando di mostrarmi rilassatissimo, (senza essere capace di togliere lo sguardo da quell’immenso spettacolo di bellezza e fascino), le rispondo con la battuta sulla fortuna che questa volta ci aveva visto perché ero vicino alla sua abitazione.
Entro nel suo appartamento’ LunaMaria chiude la porta d’ingresso’
Quello che mi è possibile vedere del suo appartamento (appena entrato), rispecchia la persona, ben curato, in ordine come può essere un appartamento di mattino, semplice e pulito’
Prima che io possa pronunciarmi mi sento dire che posso mettermi in libertà togliendomi la giacca ed appoggiarla sul divano’ mi viene un attimo di titubanza nel fare quel gesto, ‘avrò le ascelle della camicia bagnate di sudore?’, di solito non mi capita ma oggi l’adrenalina aveva già fatto una bella corsetta!… decido di togliere la giacca.
LunaMaria nel frattempo mi spiega che non vuole farmi perdere tanto tempo, mi tratterrà solo di pochi minuti’ stava per fare colazione per poi andare a fare la doccia (giustificando anche il suo abbigliamento). Sorridendomi e prolungando l’argomento torna a confermare che saranno solo pochi minuti il tempo di fare la colazione che altrimenti si fredda’ e di mettersi un abito appropriato per scendere in cantina evitando l’accappatoio che potrebbe innescare chiacchiere fuori luogo da parte del suo vicinato’lasciando la doccia a dopo la mia partenza.
Trattengo a fatica la classica battuta deficiente ‘vuoi che ti lavi la schiena?’, che scaturisce quando si parla di doccia.
Il suo tavolo quadrato è impegnato in un lato da una tovaglietta: con sopra una tazza, un tovagliolo, un piccolo cucchiaio, un tegamino con caffè e latte fumante, del pane affettato, del burro e la famosa marmellata! LunaMaria si siede invitandomi a fare altrettanto e battendo delicatamente la sua mano sulla parte del tavolo (alla sua sinistra).
Wuaoooooo!!! Sono a pochi centimetri da LunaMaria, e soprattutto siamo da soli’ mentre scambiamo alcune parole sul nostro lavoro l’osservo appoggiare
la tazza alle sue labbra e mentre spalma il burro e la marmellata’
LunaMaria che vede i miei occhi (non saprei descrivere cosa trasmettessero), mi appoggia delicatamente una mano sul mio braccio (come per svegliarmi), e con l’altra mi avvicina il vasetto di marmellata’ ci infila dentro il piccolo cucchiaio per poi estrarlo e mostrandomi che la marmellata era veramente molto polposa ma fluida allo stesso tempo.
Sorrido confermando l’autenticità della sua dichiarazione.
L’osservo mentre tiene in mano quel piccolo cucchiaio carico di marmellata che fa transitare varie volte in senso orizzontale su una fetta di pane, poi appoggia sul tavolo il cucchiaio alleggerito da tutta quella polposa marmellata.
Il mio sguardo si sofferma su quella fetta di pane, mentre la mia mente malsana nota che questa volta non aveva messo il burro prima della marmellata’ sto per farle notare questa cosa, ma il rumore del suo cucchiaino caduto a terra (vicino alla gamba del tavolo che separava le nostre gambe), mi distrae.
Velocemente, mi sposto di poco con la sedia per raccogliere l’oggetto, e LunaMaria ponendo la sua mano sul mio braccio mi interrompe il movimento per dirmi:
‘Lascia Arzigano, faccio io’
Mentre diceva questa frase, stava spostando un pochino la sua gamba destra e muovendone il piede per cercare di avvicinarsi il cucchiaino’
Ammiro quei suoi movimenti che costrinsero l’accappatoio a scivolare di fianco, lasciando intravedere la sua coscia’ Dio bonino!! quella si che è polposa!! (commento interiormente)’ il cucchiaio non segue le istruzioni del suo piede, ma si sposta ancora di più sotto il tavolo!
In quel frangente una mia risata è lecita, che accompagno con:
‘Non avresti fatto molta carriera se giocavi al calcio’
Nel frattempo che la guardo sorridere mi muovo dalla sedia dicendole:
‘Lascia LunaMaria, faccio io, questo cucchiaino birichino non vuole farsi catturare da Te!’
Mi chino sotto il tavolo, allungo la mia mano destra verso il cucchiaio senza esitare minimamente’ la visione delle sue gambe leggermente aperte era notevole’ quello che le rendevano ancora più meravigliose era un raggio di sole (che entrava dalla finestra della parete avanti a Lei), che si era fatto largo in mezzo ad alcune nuvole’ Sembrava che il sole stesse giocando con me, un suo raggio batteva sul pavimento sottostante il tavolo rimbalzando in mezzo alle gambe di LunaMaria dove creava l’effetto infinito del paradiso.
Era troppo’ veramente troppo, tanto troppo da indurre la mia mente non poter resistere a tanto sollecito della natura’
Permetto alla mia mano sinistra di toccarle leggermente la sua gamba’
Nessun movimento fisico e neanche una parola esce dalle labbra di LunaMaria’ lascio il cucchiaio e con entrambi le mani le accarezzo e sfioro entrambe le gambe mentre avvicino le mie labbra alle sue ginocchia’
non un gesto, non una parola da parte di Lei’
sposto quella parte d’accappatoio che ancora copriva le sue cosce, una raffinatissima mutandina (culotte) nera ricamata copre il suo sesso’ muovo le mani per tutta la lunghezza delle sue gambe baciandole nella parte poco superiore alle ginocchia’ Diooooooo’ sento annebbiarmi dal profumo della sua femminilità’
non un gesto, non una parola da parte di Lei’
appoggio le mani sulle sue cosce esterne baciando e strisciano lentamente le mie labbra nella parte interna’
non un gesto, non una parola da parte di Lei’
sento un bisogno irresistibile di vedere la sua intimità, ho bisogno di scoprire completamente la sua femminilità, mentre il mio ragazzaccio all’interno dei pantaloni sta impazzendo di frenesia, con la mano destra sposto di lato la sua mutandina nera permettendo al suo cespuglio castano di uscire’
non un gesto, non una parola da parte di Lei’
quel cespuglio attrae le dita della mia mano come una calamita’ sento il clitoride duro e vedo le sue labbra chiuse’ faccio scorrere il dito lungo la fessura e la sento vibrare’ continuo a giocare con la clitoride movendolo in tutte le direzioni, premendolo e pizzicandolo.
non un gesto, non una parola da parte di Lei’
Anche se mentalmente annebbiato da quel turbine di piacere una titubanza riesce ad affacciarsi nella mente.
Perché questo comportamento, che non le piaccia?
Faccio fatica a crederlo perché continuando quel gioco le sue labbra vaginali si aprono mostrando il loro colore e lasciando scivolare il suo umore per tutta la fessura’ tra le mie dita il suo bottoncino diventa sempre più grande e duro’
Cerco un gesto, una parola, qualunque cosa che mi possa tranquillizzare del comportamento di LunaMaria’ non un gesto, non una parola da parte di Lei’
Bingoooooooooooo!!!!! 5 centimetri di luce (tra la sua coscia ed il tavolo) mi permette di vederle il viso di LunaMaria riflesso sul vetro del forno da cucina’ la sua mano sinistra e in mezzo alla sua bocca a trattenere qualunque parola o gemito’ la mano destra accarezza e stringe il capezzolo sinistro senza muovere minimamente il busto del suo corpo!!
Non capisco quel comportamento, ma quella visione di sensualità con quel bottoncino diventato enorme che vibra come un pazzo mi piace terribilmente’ le mie dita appassionate dalle tante vibrazioni che ricevono si muovono sempre più velocemente’ il bacino di LunaMaria ora si muove spingendosi verso le mie dita per avere una pressione maggiore sul clitoride’ meravigliosa sensazione’ le labbra della vagina sono completamente aperte e tutte bagnate dai suoi umori’ blocco il movimento delle mia dita, LunaMaria per qualche secondo continua a muovere il bacino alla ricerca della mia mano poi si ferma anche Lei’ 1,2,3,4 secondi’ prendo il suo bottoncino tra i polpastrelli del pollice e l’indice, lo premo un pochino movendo i polpastrelli come se stessi cercando di arrotolare un piccolissimo pezzettino di carta… 1,2,3,4,5 secondi ed LunaMaria non resiste, le contrazioni invadono il suo bacino costringendola a stringere con forza le sue cosce con le mie dita in mezzo suo sesso’ una stretta niente male, ed un bell’orgasmo!!
Mi siedo per bene sul pavimento (naturalmente sempre sotto il tavolo), con il mio ragazzaccio dentro i pantaloni che si lamenta della prigionia!!
LunaMaria è immobile’, prendo la parte delle Culotte che avevo spostato di fianco alle sue labbra per rimetterle come l’avevo trovate, nel mentre dirigo il mio sguardo verso il forno da cucina (lo specchio della verità), che rifletteva un’immagine da far aumentare ancora di più la mia eccitazione (già fuori dell’orbita), LunaMaria con la sua consueta grazia si stava sistemando i capelli e coprendosi il seno con l’accappatoio. per cercare di prendere la sua consueta espressione di dolcezza agita una mano a modo di ventaglio per cercare di far scomparire quel dolcissimo rossore che l’eccitazione e l’orgasmo le ha creato.
Aspetto che abbia completato quei deliziosi movimenti per poi allungare la mia mano verso il soffitto esibendo una V come vittoria’ affiancata dalla mia rimanente mano che mostrava la cattura di quel piccolo cucchiaio birichino.
LunaMaria sorridendo prende il cucchiaino, mi appresto ad uscire da sotto il tavolo guardando lo specchio della verità (il vetro del forno), vedendola pulire il cucchiaino con il tovagliolo’ porto in avanscoperta la mia testa con lo sguardo rivolto verso il soffitto vedendo il braccio allungato di LunaMaria con in mano il cucchiaino birichino carico di marmellata’
Esco completamente dal tavolo con il ragazzaccio dentro i jeans che continua a spingere rendendosi notevolmente visibile’ LunaMaria mi guarda andando a cercare (anche se per pochi istanti), di vedere la mia eccitazione fisica’ quei pochi secondi le sono bastati per far si che il suo viso (che cercava di mantenere imperturbabile), lasciasse sfuggire un sorriso di compiacimento.
LunaMaria non sorridendo e guardando una fetta di pane dove stava spalmando la marmellata afferma:
‘Ragazzaccio il cucchiaino serve per questo, non per giocare alla caccia al tesoro”
Le parole ascoltate sono simpatiche e curiose trasformandosi in splendide qualche secondo dopo quando solleva il suo sguardo verso di me mostrandomi i suoi occhi dolcissimi e pieni di sensualità.
Ancora uno sguardo (cercando sempre di non farsi notare) al mio rigonfiamento in mezzo alle gambe, per poi dirmi:
‘Arzigano sei proprio un ragazzaccio’, ora non puoi andartene senza aver fatto colazione’, credo che tu ne abbia voglia’ lo vedo dai tuoi occhi”
Ops ops.. cazzolinaaaaa!! L’adrenalina salta fuori quotazione (inquantificabile), ma cerco di ritrovare la lucidità rispondendo nel modo che ritengo più consono:
‘Sai mi piacerebbe, ma non vorrei disturbare!! Magari solo qualche cosa per bagnarmi le labbra, sai, sono esageratamente asciutte’ sarà stata la ricerca del cucchiaio a farle asciugare?’
LunaMaria sorride e guarda di nuovo la mia patta dei pantaloni che si muove notevolmente (il ragazzaccio li dentro, scalcia e singhiozza).
Con uno sguardo sensuale da far scogliere anche il burro sopra la tovaglietta, replica alle mie parole:
‘Solo bagnarti le labbra? Non fare il timido, prendi quello che vuoi.’
La guardo mordere il pane ricoperto di marmellata, mi avvicino a Lei che depone quella fetta di pane a cui manca il piccolo morso che aveva subito.
Lentamente faccio scivolare l’indice della mano sulla sua bocca, Lei prende la mano è la bacia dolcemente trasmettendomi una valanga di sensualità, non mi riesce di pensare nulla’ la prendo per mano e l’aiuto a sollevarsi dalla sedia’ mi avvicino e l’abbraccio con forza iniziando a baciarle il collo’
I baci portano la sua pelle ad una sensibilità elevata che accentua l’odore del suo corpo e portando i miei sensi olfattivi ad impazzire come tutti gli altri.
Allunga la sua mano sul rigonfiamento dei pantaloni, stringe e muove con forza quel bozzolo di carne muscolosa (ancora dentro i pantaloni), che reagisce a quei movimenti inviando alla mia mente vibrazioni febbrili’
Lascio scivolare le mie mani sui fianchi di LunaMaria stringendoli, la sollevo di forza per farla salire sopra una sedia’ il movimento non è stato facile (non per il peso corporeo di LunaMaria), dal fatto che lei non voleva lasciare la presa dal mio cazzo’
Lei e li, in piedi sopra la sedia con un’espressione leggermente contrariata (causata dal forzato sgancio della presa), mi allontano un pochino dalla sedia, la guardo’
I miei occhi trasmettono senza ritegno il desiderio che provo’ LunaMaria cambia espressione e porta le sue mani sull’accappatoio che aiuta a far scivolare lungo il suo corpo’
Continuo ad ammirare la sua bellezza accentuata dalla raffinatezza di quei movimenti’ nei suoi occhi arde il desiderio di sentire il contatto fisico, il pelle a a pelle’ credo che faccia una notevole fatica dal non scendere dalla sedia per venire verso di me’
L’ammiro in silenzio ed un lieve imbarazzo la cattura inducendola a dire:
‘Ora tocca a te, togliti qualche cosa!!’
Essendo per la parità dei diritti tolgo la camicia rimanendo a dorso nudo, Lei (a seguito del mio gesto), mantenendo il precario equilibrio sulla sedia lascia cadere anche le sue culotte’ finalmente vedo le meraviglie di quel corpo in tutta la sua completezza!!
Mi avvicino maggiormente, la prendo in braccio facendola poi sedere sul tavolo con le gambe leggermente piegate ed aperte, Lei butta leggermente la schiena all’indietro appoggiandosi sui gomiti’ un’immagine che non si dimentica facilmente.
Il suo seno non tende minimamente a scendere verso il basso’ i suoi fianchi sembrano urlarmi d’avvolgerli tra le mie mani’ le sue gambe aperte mostrano uno splendido fiore nascosto solo da ciuffettini di pelo castano’
Non resisto, scendo con la lingua ad accarezzare quel fiore bollente ed assaporandone il suo stupendo profumo di femmina’ con la punta riesco a farmi strada ed entro nella grotta rosa che inizia ad agitarsi’ LunaMaria asseconda il mio gesto ed inizia a far ondeggiare lentamente il bacino e spingerlo verso la mia bocca’
Sposto il mio guardare verso di Lei vedendo due capezzoli duri, diritti e immobili come due soldati di guardia che fanno il contorno di quel meravigliosamente ed eccitate visino pieno di piacere’
Le mani si dirigono sui suoi capezzoli con l’intento di giocarci, pizzicandoli, sfregandoli in mezzo ai polpastrelli, e poi colpirli con dei piccoli buffetti con il dito indice, come se fossero delle piccole campane che suonassero il piacere reciproco di quei momenti’
Il suono del walzer viennese’ ops ops’ questa è la suoneria del cellulare di LunaMaria.
Sospendo il gioco, lei mi guarda’
Con le labbra biancastre e cariche d’immenso piacere, le sussurro di rispondere, Lei segue il mio suggerimento chiedendomi di prenderle il cellulare nella tasca dell’accappatoio.
Attuo la sua richiesta senza riuscire a togliere lo sguardo da quell’incantevole corpo’ LunaMaria prende il telefono guarda il nome di chi sta chiamando, e nel suo viso diminuisce il senso di benessere, poi gira il telefono verso di me mostrandomi che la chiamata arrivava da Marica.
Marica è la nostra collega d’ufficio’ le faccio cenno di rispondere.
LunaMaria guardandomi indecisa accetta anche questo mio suggerimento’
‘Pronto Marica’ cosa c’è? ‘
Le parole non potevano essere chiare e pulite come di solito, e la cosa non sfugge alla nostra collega (per farsi gli affari degli altri, è fenomenale), che non perse attimo per farglielo notare’
Prima che LunaMaria risponda getto nuovamente la mia bocca su quel fiore, leccando lentamente dal basso verso l’alto e cercando di non coprire quello che stavo facendo con la mia testa’ siiiiiiiiiiii, volevo che Lei, oltre a sentire vedesse anche quello che le stavo facendo’
Lei, tenendo il cellulare sull’orecchio mi guarda con un’espressione d’impaccio, che dura pochissimo, poi risponde alla collega (sempre con un filo di voce):
‘Mi sono svegliata adesso e non sono ancora collegata’
LunaMaria, continuando a guardare ed a subire la mia lenta e completa degustazione dei profumi e sapori emanati dalla sua intimità, risponde a quello che le viene chiesto telefonicamente da Marica.
La situazione inizia a complicarsi perché la sua voce anziché essere più chiara diventa più lenta e di difficile correlazione con quanto chiesto dalla collega.
Ancora una volta LunaMaria mi stupisce’ aumenta il suo tono di voce al telefono dicendo alla sua collega:
‘Marica scusami, ma adesso stanno suonando alla porta, devo andare. Ti chiamo io il prima possibile! Ciao.’
Non so se essere felice di quel gesto, oppure dispiacermene, mi piaceva notevolmente quella dolce tortura che gli stavo infliggendo con Lei che era condizionata dal telefono.
LunaMaria, appena chiusa la telefonata lascia uscire un mugolio d’intenso piacere che teneva soffocato, e nello stesso tempo, con entrambi le mani afferra la mia testa e la preme con forza contro la sua vagina che stava movendo forsennatamente a rotazione, facendo modo che neanche la più piccola parte di quel fiore meraviglioso non subisse quel trattamento.
Il suo sconvolgente eccitamento fa aumentare esageratamente anche il mio, portando il mio ragazzaccio (sempre ben chiuso nei pantaloni), ad esprimersi verso la testa pensante:
‘Cazzo voglio uscire!! Arzigano, brutto coglione, fammi uscire, cosa aspetti, è questo il momento in cui Lei ti vuole’
Credo che l’esuberante eccitazione di LunaMaria, oltre al fatto di vedere la mia lingua che saliva e scendeva sul suo sesso lentamente raccogliendo tutta quella crema (spettacolo che si godeva in primo piano), sia stata aumentata in maggior modo dalla telefonata.
Un OOOOOOOOHHHHHHHH smorzato o altro, non so di preciso quello che ascoltavo, ero talmente eccitato dal piacere che mi stava dando quella donna stupenda che non riuscivo a connettere’ le sue cosce chiudono la mia testa in una stretta molto intensa e il suo bacino sussulta come scosso da un terremoto’
Che delizia vedere LunaMaria mordersi le labbra per non emettere suoni che possano insospettire il vicinato, vederla con i capelli scompigliati con una frangia che le scivola sul volto scendendo lungo il suo occhio destro fino ad arrivare sulle sue labbra’ sensazioni infinite!!
Un attimo di silenzio, mi sposto leggermente all’indietro con sempre quel bozzolo in mezzo alle mie gambe che spinge, spinge, spinge’
LunaMaria mi guarda con degli occhioni enormi (l’espressione di un’arrabbiatura scherzosa), e con il suo visino molto arrossato. Mi sussurra:
‘Non pensare di andartene prima che io abbia fatto la colazione, se farai tardi al tuo appuntamento sarà un tuo problema! Ti servirà di lezione per farti capire che non si deve mai buttare la benzina sul fuoco!!’
Scoppiamo entrambi in una risata, non rumorosa, ma piena di voglia di farla.
LunaMaria nell’istante in cui termina la sua frase, scende dal tavolo con un saltino e viene dietro le mie spalle facendomi passare le sue braccia intorno ai fianchi, per poi mettere entrambi le mani sul mio rigonfiamento mentre sussurra con la sua voce raffinata ed armoniosa:
‘Oggi cambio tipo di menù per colazione.’
Ancora una risata scende su di noi!
Capperina! LunaMaria avvinghiandomi con le sue braccia, stava trattenendo anche le mie braccia, non posso certo dire che la sua stretta era impossibile da aprire (io sono un Ometto abbastanza robustino, con un pochino di forza mi sarei liberato), ma la forza fisica era sicuramente fuori luogo.
Sentirmi bloccato genera nella mia materia grigia, la ricerca di un modo per liberarmi’ cerco, cerco’ mentre LunaMaria, con la sua mano destra stringe il mio gingillo (ragazzaccio ancora all’interno dei pantaloni), e con la sua mano sinistra inizia a sciogliere la cintura dei miei pantaloni’
Idea”!:
‘LunaMaria scusami, dove si trova il bagno?’
Lei molto dolcemente mi da un bacino sul collo, toglie le mani dal gingillo dicendo:
‘Ragazzaccio!! sei proprio un ragazzaccio! la seconda porta sulla destra.’
Mi giro verso di Lei senza indietreggiare di un solo millimetro’ vicinissimi, tanto vicini che i sui capezzoli turgidi sfioravano la pelle del mio torace, dandoci ad entrambi una meravigliosa sensazione’
La guardo ammirandola e desiderandola pazzamente, poi metto in atto la mia idea’ mi piego un pochino verso il basso, allungo la mia mano sinistra dietro la sua schiena mentre faccio passare la destra (dallo stesso lato dove o fatto passare la sinistra) una lieve forza’ è wualà’
LunaMaria e sulle mie braccia che mi guarda con aria incuriosita e meravigliata’ con la mano che sorregge il suo bacino raccolgo l’accappatoio e cellulare, ed inizio a muovermi nella direzione del bagno dicendole:
‘Dolce diavoletto, la colazione si fa dopo aver fatto la doccia, altrimenti si rischia che il pancino possa prendere freddo e farti male!!’
Lei ridendo, e guardandomi con un’espressione furbetta ed ammaliatrice, cerca di smentire il fatto, riferendomi che il rischio da me presunto, attualmente sarebbe impossibile, perché il suo pancino in questo momento è talmente caldo che se anche dovesse bere qualche cosa di bollente e super bollente, questo sarebbe sempre meno caldo del suo pancino!!
Entro in bagno, il box doccia è chiuso’ d’istinto la faccio sedere sopra il bidè con il viso rivolto verso il muro’ cellulare ed accappatoio sopra il water’ sono di spalle ad LunaMaria, uno specchio alla sua destra, le permette di vedermi e di vedere i miei movimenti’ mi inclino in avanti e con la mano sinistra cerco di arrivare al rubinetto dell’acqua calda, LunaMaria porta la sua mano destra dietro la schiena, prende la lampo dei pantaloni’ Zip zip’ aperta, il mio ragazzaccio esce velocissimo come un tappo di spumante quando è stato agitato’ LunaMaria guarda lo specchio’ la sua mano, anche se in posizione terribilmente scomoda, tiene il mio sesso non lasciandosi scappare neanche una pulsazione dell’enorme desiderio che trasmette per Lei’ apro il rubinetto, un getto d’acqua fredda colpisce il pube di LunaMaria e come se quell’acqua fredda avesse colpito tutto il corpo facendo diventare la sua pelle ancora più sensibile’
LunaMaria lascia la presa del ragazzaccio durissimo (in quella posizione rischiava un crampo al braccio), che si mette a spingere sulla sua schiena (dallo specchio è un’immagine molto eccitante per LunaMaria, che la guarda di continuo).
Io comincio a massaggiarle il cespuglio con l’acqua tiepida, poi le prendo fra due dita il clitoride e lo stringo, con l’altra mano infilo un dito tra le labbra, e appena supero l’entrata mi muovo dentro e fuori con dolcezza.
Lei muove il bacino a pelo d’acqua’
Raccolgo un pochino d’acqua per poi lasciarla cadere gocciolante sul suo viso e sulle spalle accaldate’ il gioco piace a LunaMaria che continua a fissare lo specchio’ ancora acqua, e questa volta le goccioline le lascio cadere leggermente più velocemente sul suo seno’
Quelle goccioline sulla sua pelle abbronzata brillano come diamanti, un’immagine che scatena ancora di più (senza possibilità di fermarla) la voglia di toccarla, di cercare il contatto con il suo corpo, di sentire la sua pelle sulla mia’
Le mani toccano in tutto il suo meraviglioso corpo scivolando o stringendo o palpando, e Lei oltre a sentire le mie mani ed il mio cazzo durissimo (che la vuole disperatamente), vede tutta la mia eccitazione fatta di quei movimenti dallo specchio, poi sposta il suo sguardo verso il mio volto, e con occhi quasi arrabbiati mormora: ‘Nooooooooooooo!! Non c’è la faccio!!’
L’orgasmo la travolge’ (l’acqua che toccava e non toccava il suo fiore sessuale, il mio desiderio che si infrangeva sulla sua schiena, le mie mani che accarezzavano tutto il suo corpo e la visione di quella rispettiva eccitazione), era stato più forte del suo volere, non voleva avere un altro orgasmo, almeno non prima di avermi fatto subire quel dolce supplizio che io avevo effettuato a Lei in cucina’
LunaMaria, immobile, guarda verso il basso, le sue mani scendono in mezzo alle sue gambe fino ad essere sommerse dall’acqua del bidè (sembra brutto citare un bidè, un oggetto che sembra di secondo piano, ma per noi è stato di primissimo piano, una parte notevole per il nostro gioco), gira la nuca per cercare di vedermi, la sua espressione sembra arrabbiata’la guardo e dopo pochissimi secondi non riesco più a vederla distintamente, LunaMaria ridendo rumorosamente stava utilizzato le sue mani per raccogliere dell’acqua e tirandomela in viso’ il suo sorridere sonoramente mi coinvolge e rispondo al suo gioco ricambiando con dell’altra acqua’ cazzolina, ci divertiamo come due bambini!’ che bella la vita!!
Guardo il pavimento’ disastro, tantissima acqua!
Smetto di spruzzare LunaMaria ed anche Lei smette, si alza, si gira e porta la mano sinistra sulla cinghia dei pantaloni e la destra sul mio ragazzaccio (che in quel momento toccava il cielo con dito), dice:
‘Ora però”’.’
Quella frase e rimasta in sospeso perché il suono del walzer viennese (suoneria del suo cellulare), l’aveva interrotta’ era ancora Marica la collega’ le suggerisco di rispondere, ed accettando il mio consiglio apre la comunicazione.
Marica, si scusa nuovamente e le chiede alcune cose:
‘LunaMaria, sai dove Arzigano tiene i fascicoli che riguardano’ Bla bla bla’, sai questa mattina Arzigano è fuori ufficio e non riesco in nessun modo a contattarlo!!’
Mentre loro conversavano, io avevo iniziato a raccogliere (con un asciugamano), l’acqua sul pavimento. LunaMaria guardandomi risponde alla collega:
‘Se il suo cellulare è spento, sicuramente starà facendo qualche cosa d’impegnativo, in ogni modo quei documenti che stai cercando sono nel secondo cassetto della sua scrivania.’
La conversazione si prolunga anche su altri argomenti ed io mi avvicino a LunaMaria, Lei capisce che sto per iniziare ad accarezzarla nuovamente, perciò sposta il cellulare lontano dalla sua bocca e sottovoce dice:
‘Non ci provare, non lo pensare neanche’, sono io che devo fare la colazione’
Riporta il cellulare sull’orecchio e nello stesso tempo fa un gesto molto espressivo verso i miei confronti: mette il suo palmo della mano in verticale agitandolo con brevi movimenti dall’alto verso il basso, accompagnandolo dal movimento delle sue labbra che dicono (senza emettere suoni), ‘se ci provi, ti meno!’
La guardo sorridendo e fermo la mia intenzione’
Lei, scusandosi con la sua collega, le annuncia che deve chiudere la telefonata, altrimenti rischia che il dolcetto che sta preparandosi non riuscirà poi a goderselo’
Chiusa la telefonata, mi si avvicina con movimenti lenti ed aggraziati, ma il suo sguardo vendicativo mi fa sentire come una preda messa nell’angolo più stretto di una gabbia’
Dioooooooo quanta grazia in quei movimenti, quanta sensualità, quanta luce sul quel viso’ mi abbraccia stringendomi e le sue labbra iniziano a darmi dei piccoli bacini sul torace’ delicatissime labbra.
Il suo braccio destro smette di abbracciarmi per accompagnare velocemente la mano sul mio ragazzaccio (che avevo riposto dentro i pantaloni, malgrado il suo volere)’
SIIIIII!!!! LunaMaria è anche questa, le sue labbra continuavano con bacini dolcissimi e delicatissimi, mentre la sua mano è aggressiva e smaniosa’ Lei è meravigliosa anche per questo, può essere contemporaneamente in entrambi i modi.
Circa 30 secondi, e il tempo che il mio ragazzaccio (abbracciato dalla mano di Lei) ci mette a sentire il forte stimolo di trasformarsi in un vulcano carico di lava da far uscire (come per premiare Colei che è dotata di tanta bellezza, grazia, è sensualità), cerco di convincere il mio ragazzaccio a non farlo, sembra non darmi ascolto, vuole eruttare per far felici anche le mie palle, che sono super gonfie di eccitazione provocata da quella meravigliosa creatura’.
LunaMaria continua senza la minima intenzione di smettere quella sua danza sessuale che sta facendo sul mio corpo, godendosi tutte le espressioni del mio viso e tutte le vibrazioni che provengono dal mio corpo’
Parlo con il ragazzaccio anche con minacce del tipo ‘se lo fai ti lascio a digiuno per 15 giorni!!’.
Niente, non funziona, tutto sembra darmi contro, il ragazzaccio che ascolta solo quello che gli trasmette LunaMaria e Lei che continua sempre con più calore’
Sento che la resa è vicina, il mio stato d’abbandono totale incombe, dal mio sguardo cerco di NON mostrare tutto questo, cosa che fa aumentare ancora di più la sensualità di LunaMaria.
Quando…, Drin Drin’ o Toc Toc’ (il mio stato paradisiaco è troppo elevato per dare una giusta definizione a quei suoni), qualcuno a suonato alla porta’ quel suono ci aveva riportato alla realtà, i nostri sguardi si incrociano’
LunaMaria apre il citofono per sentire chi è lo scocciatore:
‘Signora LunaMaria è l’elettricista, passavo di qua con il salvavita per la sua lavatrice, quel pezzo mancante di quando le ho fatto l’impianto elettrico nella sua cantina, se Lei non deve uscire prendo il pezzo in macchina e scendo in cantina.’
LunaMaria mi guarda dicendomi di scusarla un minuto, che ritornerà subito’ si guarda allo specchio per raccogliere i suoi capelli dietro la nuca, si da una rinfrescata al viso, si dirige verso la camera per indossare una tutta da ginnastica nera, infila un paio di scarpe da tennis’
Neanche 2 minuti, e LunaMaria era presentabilissima, va sul pianerottolo dell’ingresso del suo appartamento chiudendosi alle spalle la porta’
Nel frattempo anche io mi ero dato un contegno, mi ero vestito, compresa la giacca ed anche pettinato (per quello che c’è da pettinare).
Il mio ragazzaccio (ora all’interno dei pantaloni), non voleva saperne di abbassare la guardia, sempre diritto come un bravo soldatino, nel mentre immagino che LunaMaria salirà dalla sua cantina con l’elettricista, quindi per dare un senso plausibile agli occhi dell’elettricista estraggo dalla mia borsa una enorme quantità di fogli di carta che deposito in modo composto sul tavolo della cucina.
Cazzolina, la cosa non era logica, in un lato del tavolo fogli di carta, e dalla parte opposta ancora la colazione consumata solo in parte’
Cerco di orientarmi in quella cucina per togliere dalla vista tutto il kit della colazione, e per dare un tocco maggiore a quella situazione di presunto lavoro, aggiungo anche un blocco notes con una penna biro’
Sento la voce di LunaMaria provenire dalle scale, mi siedo velocemente ed inizio a scrivere’ la porta si apre, LunaMaria entra chiudendosi la porta dietro di se.
Mi guarda perplessa per qualche istante poi inizia a ridere mettendosi le mani sulla bocca per limitare il suono meraviglioso del suo sorriso, ora sono io il perplesso, e quasi giustificandomi dico:
‘Ho cercato di fare il meglio possibile, per dare un senso alla mia visita. Se l’elettricista viene in cucina vede che è stata una visita di lavoro, che sono passato da te perché mi serve la tua collaborazione.’
LunaMaria continuando a ridere guardandomi, risponde:
‘Si, si, sei stato bravo.’
E continua a ridere spudoratamente’ non capisco, e l’espressione del mio viso lo rappresenta a pieno! LunaMaria continuando a ridere muove la sua mano destra indicando la spalliera della sedia dove io ero seduto, mi giro e’ anche io inizio a ridere intensamente’ nella spalliera della sedia, erano rimaste appese le mutandine (culotte) di LunaMaria!!
Effettivamente per quanto io potevo essere stato bravo a cercare di creare un ambiente di lavoro, quelle mutandine appese smentivano tutto!
Un grande abbraccio ci unisce e LunaMaria lascia andare un dolcissimo bacino sulle mie labbra dicendo:
‘Ti voglio Arzigano, e quando voglio qualche cosa, me lo prendo.’
Una frase prepotente, ma detta da Lei, è un dolcissimo regalo!
Dlin Dlon (suono del campanello della porta d’ingresso dell’appartamento) di nuovo la porta… prendo le mutandine, ancora appese, e le infilo nella tasca della giacca per poi sedermi mostrandomi impegnatissimo a scrivere.
LunaMaria apre il portone, l’elettricista le chiede se può scendere anche Lei in cantina per darle le spiegazioni sul funzionamento del salvavita, LunaMaria scocciatissima lo segue.
Il mio ragazzaccio (dalla sua grotta buia), mi urla ‘NO, no, nooooooooooooooooo!!!!!, non ci pensare minimamente, non puoi farloooooooo!’
Il mio pensiero era quello di defilarmi dalla casa di LunaMaria lasciandogli quel desiderio che mi aveva detto qualche minuto prima ‘ti voglio Arzigano!’.
Rammento che mentre cercavo di sistemare la colazione di LunaMaria, avevo visto una tavola di legno che si utilizza per preparare la pasta di casa (tagliatelle ed altro), la prendo disponendola orizzontale sopra il bidè del bagno, poi recupero il vasetto con la famosa marmellata che avevo depositato in un cassetto.
Infilo il mio indice nella marmellata, lo carico bene di quel prodotto ed inizio a scrivere sulla tavola in legno appoggiata sul bidè ‘La colazione, oggi lo fatta io!!!’, ed allo scritto abbozzo il disegno di una Rosa con sotto la mia firma’
Si, si, la cosa sembra venuta bene, raccolgo le carte e blocco notes poi vado ad attendere LunaMaria sul pianerottolo del suo appartamento’
Due minuti d’attesa e LunaMaria seguita dall’elettricista (che le stava ammirando il fondo schiena), si trovano avanti a me che dico con voce decisa:
‘Signora LunaMaria, la ringrazio e mi scuso per il disturbo nel suo giorno di riposo, ma avevo necessità di vedere alcuni suoi’ punti di vista che in ufficio non siamo mai riusciti a visualizzare! La ringrazio e le auguro una buona giornata.’
LunaMaria guardandomi incazzatissima risponde anche Lei in modo formale, e mi saluta.
Inizio a scendere le scale e dopo qualche istante la sento parlare con l’elettricista, arrivo al portone e mentre mi appresto ad uscire sento LunaMaria che rivolta all’elettricista dice:
‘La ringrazio di aver terminato il suo lavoro, ma ora la devo salutare perché dovrei fare una telefonata urgente’
Esco sorridendo leggermente, mi tolgo la giacca, salgo in macchina, sistemo la mia borsa piena di fogli, accendo la macchina e vedo dallo specchietto retrovisore che l’elettricista esce dal portone, guardo il cellulare e mi accorgo che è spento!
Cazzolina, non vorrei che LunaMaria mi avesse chiamato mentre io avevo il cellulare spento, magari avebbre pensato che era spento perché non volevo risponderle. questo non lo voglio, un conto è giocare e farla incazzare un conto è non farsi rintracciare, mi sentivo un maleducato’
Il cellulare è acceso, inizio a muovermi con la macchina guardando il telefonino desiderando che non arrivasse quel messaggio comunicante che sei stato chiamato da qualcuno nel periodo in cui il telefono era spento’ qualche istante e quel rumore arriva’ mi sento terribilmente incazzato con me stesso, fermo la macchina e mi metto a guardare l’elenco delle telefonate arrivate’
yuppi, il numero di telefono di LunaMaria non è in elenco, non mi aveva chiamato fino che il telefono era spento’ ancora uno yuppi!!
Capperi, ma perché non mi ha chiamato?
Questa domanda mi sorgeva spontanea, dopo le parole che le avevo sentito dire all’elettricista!
Il dubbio che si fosse alterata mostruosamente mi assale, il pensiero che Lei non mi guardi più con il suo dolcissimo viso pieno di luce ed allegria, mi preoccupava’
Beep Beep’ un altro messaggio al mio cellulare, mi appresto a guardare,
Mittente LunaMaria:
‘TVB’
Siiiiiiiiiiiiiiii tre sillabe solamente, ma valgono un’immensità!
Mi metto in viaggio, qualche centinaio di metri ed un altro Beep Beep fa vibrare il telefonino, un altro messaggio.
Mittente LunaMaria:
‘Questa me la pagherai molto cara!!! Ti voglio bene ragazzaccio.’
Sorrido immaginando l’espressione meravigliosamente vendicativa di Lei’
Le mie labbra asciutte mi induco a mangiare una cyuingam, ma la scatolina è rimasta nella giacca che ho appoggiato sul sedile posteriore, allungo la mano infilandola in una tasca’ sento morbido, non capisco subito di cosa si tratti’
La sorpresa è super gradita’ le mutandine di LunaMaria sono rimaste nella tasca, mi fermo al semaforo, e non resisto a non portare quelle meravigliose CULOTTE sul mio viso, degustando il profumo di LunaMaria, di Femmina, di Donna vera!!
Una fragranza che mi accompagna per tutta la giornata.
Una giornata in cui il ragazzaccio (dalla grotta buia) non ha mai smesso di insultarmi per non avergli dato la possibilità di apprezzare in profondità il fiore di quella divina creatura, ed io non ho mai smesso di ricordargli che chi comanda è l’altra testa e non la sua!
Il giorno dopo in ufficio, aspetto l’arrivo di LunaMaria con un gran desiderio di vederla’
Arriva, mi guarda, mi sorride con il viso raggiante e con le sue labbra che mimano un ‘TVB, tanto la paghi’.
Io prendendo a modello il suo gesto, le mimo queste parole ‘guarda nel secondo cassetto della tua scrivania. TVB’.
In quel cassetto, all’interno di un incarto (fatto con carta da regalo), ho riposto le sue mutandine (che mi erano rimaste in tasca), lavate e ben piegate, con un biglietto che riportava queste parole:
‘Ho fatto una gran fatica a decidere di lavarle e restituirtele, non avrei voluto farlo per tenere sempre con me quel delizioso profumo di vera femmina come sei tu!’
LunaMaria apre il cassetto e vede l’incarto, non può prenderlo e portarlo sopra la sua scrivania che è abbastanza vicina a quella di Marica che non si farebbe scappare l’occasione di chiederle cosa fosse, chi lo aveva messo, e tanti altri cazzettini non suoi’
LunaMaria si alza dalla sua scrivania, prende la sua Borsetta e velocemente infila dentro il pacchettino, si solleva dalla sedia per poi andare in bagno, passa un pochino di tempo prima che ritorni al suo posto’
Con la scusa di prendere un caffé, mi alzo per vederla meglio’ è sensuale anche mentre scrive su un foglio di carta cercando di non farsi vedere dalla collega Marica’
Le sorrido e vado a farmi il caffé, poi ritorno al mio posto e dopo qualche minuto anche LunaMaria si alza per un caffè e prima di ritornare al suo posto si avvicina alla mia scrivania dove lascia scivolare il foglio che aveva scritto mentre io prendevo il caffé.
Lo prendo velocemente ed inizio subito a leggerlo ‘Grazie delle mutandine, il tuo biglietto mi ha fatto eccitare ricordando ieri’ in bagno mi sono accarezzata pensandoti, ancora adesso sono bagnata!!’.
Siiiiiiiiiiiii, quelle frasi scritte ed inaspettate in quel momento, avevano scatenato completamente i miei ormoni facendoli impazzire immediatamente portando il mio sesso a spingere talmente tanto quasi da toccare sulla scrivania’
La pausa caffé di LunaMaria si era prolungata per vedere la mia espressione’ conoscendomi sapeva benissimo che quelle parole scritte (la mia fiducia in Lei è totale, credo in tutto quello che scrive o dice), da Lei mi avrebbero fatto impazzire la mente e gli Ormoni!!!
Si allontana sorridendo leggermente con suoi meravigliosi occhi che parlavano più della sua bocca’
Aveva iniziato a fare quello che mi aveva scritto nel suo secondo messaggino telefonico ‘questa me la pagherai molto cara!!!” AVEVA INIZIATO!!!!!

Se vi è piaciuto ne sono felice, se non vi è piaciuto, mi scuso per averti fatto perdere del tempo. Graditi commenti, negativi o positivi. arzigano@yahoo.it

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