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Racconti Erotici Etero

babi 3

By 16 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

La sala riunioni

Arriva l’estate, e mi trovo sempre + voglioso di fare l’amore con lei, mi rompe però fare sempre un’ora di macchina sia all’andata sia al ritorno per accoppiarmi; farlo in macchina poi mi stufa sempre di più, una volta mi è toccato inseguire un vecchietto che si era appostato fra le frasche per guardarci, diavolo come correva’. non sono neanche riuscito a prenderlo’
Mi decido di invitarla dove lavoro, dove ci sono dei locali appena ristrutturati dei quali possiedo le chiavi di accesso, con entrata indipendente e dalla parte opposta dall’entrata principale dell’edificio e che vengono usati come sale riunioni solo dal nostro ufficio, quindi praticamente mai. Allora invece di andare a prenderla io, come spesso accadeva, le chiedo di raggiungermi, così le avrei fatto vedere queste sale, di cui avevo curato l’allestimento tecnologico. Mi preparo rinfrescandomi le ascelle e lucidando lo ‘spadone’ e poi mi siedo davanti al computer ad aspettarla. Suona il campanello e scendo ad aprire, l’estate è proprio una bella stagione, penso, ha un vestito leggero e sotto dei leggins neri che le fanno risaltare le gambe da ballerina; entra come sempre intimidita e paurosa di essere scoperta, la seguo precedendola, e le faccio fare un tour del luogo, appena termino il mio monologo di introduzione mi volto verso di lei per proporle di bere qualcosa che avevo già preso dalle macchinette distributrici di bevande, non faccio a tempo a girarmi verso di lei che mi è già addosso, iniziamo a baciarci, in piedi di fianco al tavolone della sala riunioni, sento mentre la tocco che i suoi capezzoli sono già in ‘tiro’, anche io le faccio capire che non è un pennarello quello che ho in tasca. Aspetta le dico ed accendo il sistema audio video e faccio partire una cover cantata da Irene Grandi che canta sensuale in sottofondo ‘sono come tu mi vuoi”. Mi riavvicino a lei, ma mi stacca garbatamente e incomincia a ballare di fronte a me sensualmente. Salomè doveva essere proprio così, ora capisco coma ha fatto Giovanni a perdere la testa’ ; inizia a spogliarsi sempre al ritmo della musica, sono a bocca aperta, è troppo bella e sensuale sono già tutto eccitato, la tiro a me ed incomincio a leccarle il collo, scendo sui suoi seni piccoli ed eleganti ed incomincio a mangiarmeli letteralmente, piega la testa all’indietro e mi accarezza i capelli con le sue mani piccole e con un unico anello sul pollice, scendo fino all’ombelico poi le tiro giù gli slip, la sua passera è molto pelosa, mi ci tuffo subito, ma mi ferma, no, no mi dice. Chissà perché non ha mai voluto che la leccassi lì, anche toccarla mi è sempre stato proibito, per masturbarsi, anche di fronte a me ha sempre usato una tecnica che non avevo mai visto in una donna, serrava forte le gambe e seduta si strusciava o sul sedile della macchina o sulla sedia o dove eravamo appoggiati. Mi rialzo e la appoggio sul tavolone, mentre mi calo le braghe e le mutande velocemente, sono così rapido ed eccitato che il mio pene sbatte forte sulla mia pancia da far rumore, entro subito in lei, ed incomincio a pomparla forte, è caldo non ho acceso i condizionatori ed iniziamo subito a sudare, un’altra cosa che mi piace di lei oltre al suo corpo perfetto, magro ed affusolato è il suo odore, non usa profumo e saponi classici, che trasformano tutte le donne in quell’intima di non so, usa saponi naturali a base di olio di oliva e il sudore sa solo di lei. Ma sul più bello mentre mi infuoca dicendomi che scopo da dio, si sentono rumori alla porta di ingresso, porca troia, non ho tenuto conto della donna delle pulizie. Ragiono veloce, la prendo in collo afferro i suoi ed i miei vestiti e mi imbosco nella stanza dove sono i server e mi chiudo dentro, lì la donna delle pulizie non ha la chiave. Nudi nella stanzetta illuminata solo dai led delle apparecchiature ci stringiamo l’uno accanto all’altro gustandoci i 16 gradi costanti del locale tecnico climatizzato. Avvicino l’orecchio alla porta e sento entrare la signora con il carrello delle scope, a gesti la rassicuro che lì non può entrare, allora lei più porca che mai si inginocchia ed incomincia un pompino fantastico, bellissimo, lecca la mia cappella poi mi prende tutto il pene in bocca mentre mi accarezza le gambe e le natiche, io sono appoggiato alla porta, a 50 centimetri da me sento la sguattera che svuota i cestini nel suo carrello ed armeggia con lo spazzolone e gli stracci. Faccio molta fatica a non gemere di piacere. Poi sento che si richiude la porta di ingresso ai locali, ora sì che mi posso dar da fare io, ma è troppo tardi la fanciulla ormai si è spinta troppo in là provo a farla desistere e a farla alzare, ma gli piace troppo succhiarmelo, mi dice di non preoccuparsi per lei, fa da sola, sposta uno sgabello ci si mette a sedere sopra e con la tecnica di cui prima vi parlavo inizia a masturbarsi, mi chiedi di avvicinarmi a lei, vuole che le venga in bocca, ‘mi piace il tuo sperma’ mi invita, le avvicino il mio arnese e mentre la vedo godere le vengo in bocca. Accendo la luce e apro la porta, via libera, ignudi usciamo e andiamo in bagno, la rimiro mentre mi precede, che culo che ha, in effetti potrei’ma questa è un’altra storia’
Dopo qualche giorno partecipo ad una riunione proprio in quella sala, ma non è una bella riunione, non ci sto con la testa, vedo lei i suoi seni, mi immagino le sue natiche appoggiate proprio di fronte a me’, la prossima volta spero di non scopare nell’ufficio del mio capo altrimenti mi sa che dovrò chiedere la mobilità!

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